del 10/04/2013

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del 10/04/2013
del 10/04/2013
10 aprile 2013
http://www.edilportale.com/news/2013/04/urbanistica/piano-citt%C3%A0-a-l-aquilapotenza-e-lecce-cantieri-pronti-a-partire_32901_23.html
PIANO CITTÀ: A L’AQUILA, POTENZA E LECCE CANTIERI PRONTI A
PARTIRE
Sono stati siglati i primi tre contratti di valorizzazione urbana rientranti nel Piano Città.
L’Aquila, Potenza e Lecce saranno le prime ad accedere ai contributi e ad avviare gli
interventi di riqualificazione. Un passo importante, che secondo il Ministro per la Coesione
Territoriale Fabrizio Barca deve essere seguito da politiche maggiormente strutturate, che
rendano sistematici i processi di rigenerazione urbana.
I primi progetti vincitori
È stato firmato il 27 marzo il contratto di valorizzazione urbana tra Ministero delle
Infrastrutture e Comune de L’Aquila, che mira a promuovere le occasioni di socialità
venute a mancare dopo il sisma. Oltre a creare luoghi di aggregazione, il progetto risolve
le criticità di Piazza d’Armi, attualmente inutilizzata e degradata, ricollegandola al tessuto
circostante.
La riqualificazione comprende la realizzazione di un parco urbano per la riduzione
dell’impatto ambientale, di un teatro immerso nel parco con annessi sala conferenze, uffici,
ristorante, bar, librerie e servizi multimediali, e di un parcheggio sotterraneo che fungerà
da nodo di scambio tra auto privata e mezzi pubblici. Per l'intero progetto di
riqualificazione saranno necessari 37,1 milioni, di cui 15 milioni derivanti dal contributo
pubblico.
Il 28 marzo scorso il Comune di Lecce e il Ministero delle infrastrutture e trasporti hanno
siglato il contratto di valorizzazione urbana per la riqualificazione del versante ovest, in cui
esistono problemi di discontinuità del tessuto urbano per la presenza della linea
ferroviaria.
L’intervento riguarda le ex cave di Marco Vito, dove, grazie al contributo di 8,3 milioni del
Ministero, saranno effettuati il completamento del recupero dell’ex monastero degli
agostiniani, che comprende la realizzazione di un urban center, info point e punto ristoro e
sistemazione dell’area esterna a parco pubblico attrezzato, e la realizzazione del ponte su
via del Ninfeo, in modo da garantire il passaggio dei veicoli da e per la stazione.
Gli interventi finanziati fanno parte di un più ampio programma di riqualificazione che
comprende la Città dell'arte e della musica di Alvaro Siza, progetto vincitore di un
concorso internazionale, la riqualificazione della stazione ferroviaria e la valorizzazione
delle mura cittadine, per un valore complessivo di 134,9 milioni.
Il primo aprile è stato firmato l’accordo tra il Ministero delle Infrastrutture e il Comune di
Potenza per il recupero del quartiere Bucaletto, che dovrebbe diventare un modello
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replicabile di ecosostenibilità. Nella zona verranno realizzati 53 alloggi di edilizia
residenziale pubblica, mentre 27 saranno acquistati. Sarà inoltre creato un parco a
servizio del quartiere. In tutto gli interventi assorbiranno 12,3 milioni di euro.
Ricordiamo che in totale sono 28 i progetti selezionati dalla cabina di regia nell’ambito del
Piano Città. Le iniziative usufruiranno di un cofinanziamento nazionale pari a 318 milioni di
euro che per 224 milioni deriva dal Fondo Piano Città, istituito dal DL Sviluppo 83/2012, e
per 94 milioni dal Piano Azione Coesione per le Zone Franche Urbane. La scelta si è
basata sulla veloce cantierabilità degli interventi e sulla loro capacità di generare un
maggior volume di investimenti.
Barca: i prossimi step
Per rendere il processo di riqualificazione urbana strutturale ed evitare che gli interventi
rimangano isolati, il Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca nell’ambito del
Cipu, Comitato interministeriale per le politiche urbane, previsto dal DL Sviluppo 83/2012,
ha elaborato il documento “Metodi e contenuti sulle priorità in tema di Agenda urbana”. Il
testo racchiude gli indirizzi per una politica nazionale delle città e vede nella
riqualificazione urbana il perno dello sviluppo.
A detta del Ministro Barca, per rendere strutturali le politiche di recupero è necessario
superare la frammentarietà degli approcci e risolvere problemi come il consumo di suolo,
la dispersione insediativa e le carenze del sistema infrastrutturale. Allo stesso tempo per
Barca è importante rendere gli investimenti per il miglioramento delle città più convenienti
delle nuove edificazioni, ma anche creare procedure veloci senza cadere nel sistema delle
deroghe e arrivare ad un’attività legislativa mirata. Per avviare altri interventi di
riqualificazione che non sono rientrati nel Piano Città, il Ministro Barca lo scorso dicembre
ha inoltre proposto di utilizzare il 5% dei fondi europei Fesr.
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http://news-town.it/interviste/227-italia-nostra-non-c-%C3%A8-ricostruzione-senza-latutela-delle-nostre-ricchezze.html
ITALIA NOSTRA: NON C'È RICOSTRUZIONE SENZA LA TUTELA DEL
TERRITORIO
L’atto ideale di nascita di Italia Nostra sta nel cuore barocco di Roma, tra il Tevere e Trinità
dei Monti, in quel tessuto stratificato e denso di storia che nel 1951 doveva essere
cancellato dall’attuazione dell’ennesimo sventramento concepito nel ventennio tra le due
guerre.
Contro quel progetto uomini di lettere, artisti, storici, critici d’arte, urbanisti si cercarono e si
unirono a difesa del nostro patrimonio artistico e delle nostre bellezze naturali sempre più
minacciate. Da allora, le attività di volontariato culturale organizzate da Italia Nostra hanno
contribuito a diffondere nel Paese la “cultura della conservazione” del paesaggio urbano e
rurale, dei monumenti, del carattere ambientale delle città. Per proteggere i beni culturali e
ambientali. Dal febbraio 2013, Paolo Muzi è presidente della sezione aquilana
dell’associazione. E’ passato a trovarci in redazione per raccontarci gli obiettivi di Italia
Nostra in città e i progetti per una ricostruzione di qualità.
Quali gli obiettivi vi siete posti per i prossimi anni?
Ci siamo dati degli obiettivi per il 2013, alcuni speriamo di realizzarli pienamente
quest'anno, per gli altri inizieremo a porre le basi. Tra questi ultimi, il recupero, la
riqualificazione e il restauro dei centri storici, anche di quelli minori. Con la filosofia di
fondo che è quella del riuso dell'edilizia esistente, in particolare la rifunzionalizzazione di
strutture pubbliche abbandonate da tempo. Intendiamo condurre un'esperienza pilota a
Pagliare di Sassa, nel manufatto ex Sercom, ospitando attività sociali, assistenziali,
culturali e formative. E' un progetto presentato nel 2005, lo riprendiamo ora per dargli
sostanza progettuale, sperando di coinvolgere anche altre associazioni. C'è, poi, il centro
polifunzionale di Paganica, mai entrato in funzione, prezioso se restaurato ai fini
dell'attività sociale e culturale.
Strutture abbandonate nel cuore di due zone, ad est e ad ovest della città, che stanno
assumendo una nuova centralità visto il frazionamento del post terremoto.
Si, le trasformazioni della città sono sotto gli occhi di tutti. Italia Nostra si è posta, sin
dall'inizio, il problema della ricostruzione qualificata del tessuto insediativo, nell'ambito del
contesto urbano e, più in particolare, di quello storicamente determinato dai Castelli
fondatori della città. Come disse l'urbanista Marcello Vittorini, in un convegno sugli archivi
dell'architettura, non si può non tenere conto del tessuto connettivo dei centri storici, del
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sistema di relazioni che abbracciano l'intera vallata aquilana se si vuole immaginare una
vera ripianificazione di tutta la comunità, intesa in senso lato. Mi ha colpito molto un
messaggio di Ugo Centi, pessimista sul futuro della città perché non ha più il centro,
l’espressione della sua identità culturale. L'Aquila, però, non ha più neanche un confine. E'
una macchia d'olio in cui i cittadini fanno difficoltà a riconoscersi.
Il valore identitario del centro storico, e di quelli minori, è fondamentale per la rinascita.
Solo curando quel tesoro si riqualifica un territorio che si sta irrimediabilmente
dequalificando, con mille casette di legno che spuntano ovunque e con le new town, un
episodio di urbanistica selvaggia che ha radicalmente degradato il nostro paesaggio.
Nell'immediato post sisma si è accentuato il disordine, che sta facendo perdere qualità
all'habitat in cui viviamo. E’ sul paesaggio, però, che bisognerebbe investire perché solo
così si garantisce una migliore qualità della vita ai cittadini, e una nuova qualità del
lavoro. La cura del paesaggio, infatti, può diventare un importante fattore attrattivo di
risorse e attività produttive. E’ per questo che ci siamo sempre posti il problema di una
ricostruzione di qualità capace di avere anche una valenza economico-sociale. Abbiamo
un'altra iniziativa, in questo senso, che speriamo di portare avanti quest'anno ed è il
concreto restauro di un affresco di inizio cinquecento, ospitato nella piccola chiesa rurale
di San Pietro Celestino. Rischia il distacco. Bisogna intervenire immediatamente con il
consolidamento e il restauro dell'opera pittorica, altrimenti perdiamo un’importante
testimonianza del rinascimento aquilano.
Dovremmo, insomma, riscoprire il bello che ci circonda. Curare le bellezze del nostro
paesaggio.
Certo. Tra le attività in programma quest'anno ne abbiamo anche alcune di socializzazione
e di fruizione di beni culturali, visite guidate alla Murata del diavolo tra Cansatessa e
Arischia, una visita alla costa dei trabocchi, in estate poi saremo a Santa Maria in
Polcraneta. Dobbiamo riscoprire i beni culturali che insistono nel nostro territorio, per
conoscerli e valorizzarli così da essere in grado anche di offrirli a fini turistici. Certo, la
cultura non è destinata solo alla speculazione turistica. L'idea di Italia Nostra è di
sviluppare un'economia della cultura e della conoscenza. L'economia turistica è preziosa,
ma a monte deve esserci la conoscenza dei beni, lo studio, il restauro, attività che a
L'aquila potrebbe portare sapienza ed economia.
L'iniziativa di cantiere aperto per il soffitto ligneo di San Bernardino ha avuto un grande
successo.
E' stata una bellissima iniziativa, andrebbe ripetuta. I cittadini hanno avuto modo di
apprezzare non solo l'opera d'arte da un punto di vista privilegiato, ma la qualità
dell'intervento, le tecniche di restauro e di recupero. Questa è economia della conoscenza.
Una economia preziosa se vogliamo davvero ricostruire e rilanciare il nostro territorio.
La ricostruzione, però, sembra avere ben altri problemi. E' stato finalmente approvato un
cronoprogramma d'intervento, manca però la copertura finanziaria. E' preoccupato?
Il fatto che finalmente si sia arrivati ad un cronoprogramma è conquista apprezzabile. Fino
ad ora c'era stata solo nebbia: prima gli organi governativi commissariali che dicevano che
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i soldi c'erano ma che non sapevamo spenderli, ora i sindaci che denunciano di non avere
responsabilità di cassa. Il cittadino dinanzi a questo ping pong resta disorientato. Oggi, per
fortuna, c'è un cronoprogramma che indica quante risorse verranno impiegate, in quanto
tempo, per quali obiettivi. Sappiamo che le pubbliche amministrazioni, a cominciare dal
Comune, avranno la piena responsabilità degli interventi. Sta a tutte le associazioni che
hanno a cuore la rinascita dell'Aquila, dei centri storici minori indissolubilmente legati alla
vita della città intesa entro le mura trecentesche, controllare e stimolare con occhio vigile e
critico il rispetto del cronoprogramma, le modalità degli appalti, le effettive spese per i
singoli interventi e l'uso delle risorse pubbliche.
Il 5 maggio, in città, si riuniranno per la prima volta gli storici dell'arte. Un appuntamento
che avete contribuito ad organizzare. Un'occasione di respiro internazionale, importante
per discutere di ricostruzione di qualità.
Beh, si. Gli storici dell'arte, Tomaso Montanari in primis, hanno ritenuto che la situazione
dell'Aquila e del suo territorio fosse un po’ la metafora dello stato di salute di questo
paese. L'Italia vive una profonda schizofrenia: il patrimonio storico artistico non viene
curato, anzi è addirittura considerato un onere. Di converso, c'è l'aggressione al
paesaggio, la violenza delle grandi opere, la speculazione edilizia. E' un paese, il nostro,
lanciato in maniera deforme verso la modernità e rischia, così, di perdere il suo patrimonio
identitario: l'arte e il paesaggio. L'Italia non ha altre risorse se non i beni storici, artistici e
architettonici. Ha anche, però, un tessuto urbanistico fatto di piccoli centri storici che sono,
spesso, una vera e propria opera d'arte. Gli storici dell'arte, riproponendo il loro ruolo
nell'ambito di una coscienza civile, intendono prospettare qui a L'Aquila la necessità di un
nuovo ruolo per alcune importanti discipline, la storia dell'arte appunto e la storia
dell'architettura, al fine di una ricostruzione civile della città e, così, del paese. Che sul
piano politico e istituzionale si sta cacciando in una situazione di avvitamento nefasto.
L'Aquila come paradigma di quanto sta accadendo in Italia. La città potrebbe, però, essere
anche un modello di rinascita e di nuovo sviluppo.
Italia Nostra, sin dai primi convegni organizzati ad inizio del 2010, si è posta proprio questi
obiettivi: cogliere l'occasione di un intervento così importante per sviluppare modelli di
ricostruzione qualitativa. Adesso, come sappiamo, si è aggiunta tutta la problematica,
analoga per alcuni versi e assai diversa per altri, del terremoto dell'Emilia Romagna. Il
discorso sui tessuti urbani e sulle emergenze architettoniche deve essere portato avanti in
parallelo. Lì si è deciso per gli abbattimenti, lo abbiamo visto con alcuni campanili
pericolanti, qui a L'Aquila al contrario si è deciso di puntellare tutto. Un confronto tra questi
due momenti c'è stato il 5 aprile, nell'ambito dell'incontro "Se quattro anni vi sembran
pochi": sono due emergenze che pongono la necessità di scegliere una linea di recupero
qualitativo dei tessuti urbani. Bisogna comprendere che non esistono solo le singole
nostre abitazioni che aspettano di essere recuperate, non esistono solo le chiese, esiste
un tessuto fatto di piazze, di chiese, di scuole, di abitazioni, di quartieri con una loro
identità storica. C'è da recuperare questa dimensione tradizionale e identitaria e L'Aquila,
con il suo centro storico così vasto, potrebbe essere un modello. Il problema è che riesci a
porti come modello se hai una alta progettualità, di ampio respiro. C'è da noi questa alta
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progettualità o va ancora costruita? Abbiamo due esempi che fanno riflettere: c'è l'obiettivo
di far riconoscere come bene culturale dell'umanità la Perdonanza Celestiniana, il progetto
iniziale era far riconoscere dall'Unesco l'intero centro storico, poi si è deciso di semplificare
e chiedere almeno il riconoscimento di una tradizione secolare. Questo è un obiettivo,
identitario. L'altro è quello di ottenere il riconoscimento di Capitale europea della cultura
nel 2019. Anche lì si sta lavorando, tante cose dovranno essere approfondite però,
altrimenti non si raggiungono gli standard di qualità, di sostanza, di lungo respiro richiesti.
E' un'occasione importante per conquistare una vocazione, una economia della città
basata su conoscenza e cultura. Ci tengo a sottolinearlo, come funzionario dell'archivio di
Stato che conserva, nelle sue sale, la documentazione dei beni culturali del territorio, dagli
affreschi rinascimentali fino agli ultimi edifici del centro storico: la cultura non può essere
ancora e solo riproposta in termini di attività di spettacolo, seppur importanti. Dovrebbe
essere declinata in termini di beni culturali e paesaggistici su cui investire e da rendere,
appunto, pilastri per una solida economia della conoscenza.
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http://www.primadanoi.it/news/cronaca/539094/Ricostruzione-L-Aquila--nuovi-bandi.html
RICOSTRUZIONE L’AQUILA, NUOVI BANDI. I ‘REDUCI’ DEL
CONCORSONE: «PRENDETE NOI»
Il comitato vincitori e idonei al concorso per 300 posti ricostruzione Abruzzo chiede agli
enti pubblici del Cratere di evitare nuovi concorsi, o assunzione di precari, e attingere
dall’elenco degli idonei.
Il “concorsone” per selezionare i tecnici addetti alla ricostruzione dell’Aquila e dei comuni
del Cratere si è concluso consegnando alle amministrazioni corpose graduatorie di
vincitori e idonei per 14 profili professionali. Su 1730 laureati e diplomati che hanno
superato il concorso solo 204 hanno ottenuto per il momento l’assunzione.
La firma dei contratti dei 300 vincitori sono iniziate il 27 marzo ma gli idonei rischiano di
essere dimenticati. Come previsto dal bando di concorso e dalla legge, le graduatorie degli
idonei costituiscono un bacino dal quale le Amministrazioni possono attingere per le nuove
assunzioni.
«Questa possibilità», denuncia il comitato, «è stata insensatamente ignorata, negli ultimi
mesi, dalle stesse Amministrazioni abruzzesi coinvolte nella ricostruzione».
Infatti, con un bando pubblicato il 14 dicembre 2012, i titolari degli Uffici Speciali per la
città dell’Aquila e i comuni del Cratere hanno indetto una selezione pubblica per titoli e
colloquio per il reclutamento, per ciascuno degli Uffici Speciali, di ben 50 unità da
assumere a tempo determinato per un triennio.
Per i due Uffici dunque si selezionavano, con una nuova procedura, gli stessi profili già
selezionati con il concorso per le assunzioni a tempo indeterminato, ad esclusione del
profilo di istruttore direttivo archeologo e di istruttore direttivo informatico. «Attingendo
dalle graduatorie degli idonei del Concorso relativo ai 300 posti», denuncia il comitato, «si
sarebbe invece ottenuto il reclutamento di risorse umane altamente qualificate e
selezionate con procedura pubblica, rigorosa e trasparente, in tempi più brevi, perché tali
graduatorie sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale già in data 18/02/2013».
Il 12 marzo scorso il titolare dell’ufficio Speciale della ricostruzione dell’Aquila Paolo Aielli
ha indetto una selezione per titoli per 23 collaborazioni coordinate e continuative.
«Ancora una volta», protestano dal comitato, «si è calpestata la possibilità di attingere
dalle graduatorie già esistenti da circa un mese, a vantaggio di una nuova selezione per
titoli, peraltro meno rigorosa e trasparente».
La situazione attuale lascia prefigurare che questi due esempi non restino casi isolati ma
possano fare scuola. In una nota firmata il 25 Marzo dal segretario comunale Stefano
Albano, dai consiglieri provinciali Pierpaolo Pietrucci e Fabrizio D’Alessandro, dal
consigliere comunale Stefano Palumbo e dal segretario dei Giovani Democratici Tiziano
Pesce si chiede infatti al Governo di ampliare le risorse destinate al processo di
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ricostruzione, ritenute insufficienti e in particolare «la proroga delle persone già assunte
con ordinanza già destinate alla Provincia e in particolar modo che sia trovata senza
indugio, una soluzione positiva all’attesa proroga di Abruzzo Engineering».
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http://www.terremarsicane.it/node/26531
"ALZHEIMER: PER UNA MIGLIORE REALTÀ SOCIO-ASSISTENZIALE".
Sabato 13 aprile, presso la sala consiliare del Comune di Carsoli, avrà luogo l'iniziativa
"Alzheimer: per una migliore realtà Socio-Assistenziale". La manifestazione prende spunto
dalla riedizione del manuale "Un amico per i nonni" realizzato dall'Italian Hospital Group di
Guidonia, a cura del Dr. Gabriele Carbone e della Dott.ssa Lorella Limoncelli.
Le copie del manuale verranno consegnate ai Medici di Medicina Generale del territorio di
Carsoli, che provvederanno a distribuirle alle famiglie coinvolte nell'assistenza quotidiana
dei propri cari affetti da Alzheimer o Demenza Senile. L'iniziativa vuole essere l'occasione
per una giornata di sensibilizzazione della cittadinanza alle problematiche prodotte da
queste patologie. Particolare attenzione verrà dedicata alla dimensione socio assistenziale, ed alle ultime ricerche riguardo la prevenzione e la diagnosi precoce.
Interverranno: il Dr. Mario Mazzetti, Sindaco di Carsoli; il Dr. Enrico Di Febo, Medico di
Medicina Generale di Carsoli; il Dr. Gabriele Carbone, Neurologo Responsabile Centro
Demenze - Unità Alzheimer, Italian Hospital Group di Guidonia; la Dott.ssa Maria Lechiara,
responsabile centro U.V.A. (Unità Valutativa Alzheimer) di Avezzano; la dott.ssa Goretta
Morini, presidente AMA Umbria; il Dr. Nicola Vanacore, Istituto Superiore di Sanità, Centro
Nazionale di Epidemiologia; la Dott.ssa Rossella De Santis, Responsabile D.S.B.
(Distretto Sanitario di Base) Avezzano / Trasacco; il Dr. Libero Colitti, Direttore Sanitario
ASL 1 Avezzano Sulmona.
Blog ufficiale dell'iniziativa: http://infoalzheimercarsoli.blogspot.it/
Evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/272804299520928/
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http://www.diregiovani.it/home-diregiovani/21616--terremoto-laquila-giochi-consulte.dg
A 4 ANNI DAL TERREMOTO L'AQUILA OSPITA GIOCHI SPORTIVI E
CONSULTE STUDENTESCHE
A 4 anni dal tragico terremoto la capitale abruzzese ha aperto le porte a più di mille
persone tra giovani atleti e rappresentanti delle consulte studentesche, perché il cratere
aquilano dal 5 al 9 aprile è stato il teatro dei Giochi sportivi studenteschi e del Consiglio
nazionale della plenaria delle consulte.Un sogno, per il coordinatore dell’ufficio scolastico
Antonello Passacantando, che si è avverato dopo tre anni grazie al sostegno del direttore
generale per lo studente del Miur, Giovanna Boda, del direttore dell’ufficio scolastico
regionale dell’Abbruzzo Ernesto Pellecchia e dei colleghi di educazione fisica.Ad aprire i
quattro giorni di competizioni e confronti, sabato pomeriggio, è stata una lunga sfilata in
Piazza Duomo con gli sbandieratori della ‘Città dell’Aquila’, i falconieri, la Fondazione del 6
Aprile per la Vita Onlus, la banda della scuola media aquilana ‘Dante Alighieri’, il gruppo di
azione civica ‘Jemmo ’nanzi’ con il tricolore lungo 99 metri e le Consulte provinciali
studentesche. Il tutto è avvenuto in un pomeriggio di pioggia che però non ha fermato né
la fiaccola cerimoniale, portata dalle ex campionesse del mondo di ginnastica ritmica Elisa
Santoni ed Elisa Blanchi, né l’impegno di tutte le autorità coinvolte. Accanto alle istituzioni,
infatti, si è schierato anche il mondo delle associazioni e dei gruppi di azione civica nati a
ridosso del terremoto per ‘andare avanti’.
Ha chiuso la cerimonia il ministro Fabrizio Barca: “Con i cantieri che si stanno aprendo nel
centro storico, con l’ultimo numero di piccole aziende commerciali o turistiche che mi ha
colpito positivamente, sono 40, 45 forse 50 ad aver fatto domanda di partecipazione al
bando De Minimis per il solo centro storico. Arriviamo a 480- ha precisato il ministroanche con il resto. Il segnale che ci sono aziende che vogliono rientrare nel centro storico
è importante, anche perchè un anno fa appariva irraggiungibile. Credo che la ricostruzione
del centro storico sia ad una svolta decisiva, vedo una volontà dei Comuni, vedo una
competenza tecnica, vedo le risorse umane per sorreggerla. Non ci vuole ottimismo- ha
concluso Barca- però ci vuole fiducia”.
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/sport-per-ragazzi-torna-anche-questanno-il-2k5-campmultisport/514007-8/
SPORT PER RAGAZZI: TORNA ANCHE QUEST'ANNO IL ''2K5 CAMP
MULTISPORT''
Dopo il successo dello scorso anno, con 160 bambini partecipanti provenienti da tutto il
Centro Italia, Basket2k5 L'Aquila e British Institutes sono ancora insieme per la 6° edizione
del “2k5 Camp Multisport”,quest’anno supportati da un partner d’eccezione: Decathlon.
Un Camp settimanale residenziale per bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni,che si svolge
presso l’hotel Tuttosport di Lucoli, Campo Felice (L'Aquila), il cui nesso vincente è l’unione
tra sport,natura,avventura e inglese.
Tre i turni settimanali previsti quest’anno: il primo turno avrà inizio il 16 Giugno, mentre
l’ultimo turno si concluderà il 13 Luglio.
Le attività principali del Camp sono gli sport di squadra: basket, calcio, volley, rugby e il
corso di “inglese in movimento” a cura della British Institutes.
Inoltre si andrà alla scoperta della Piana di Campo Felice con passeggiate nella natura e
attività divertenti come lo Ski game e l’avviamento al Free-style con la “Scuola Sci Le
Rocche”, Mountain bike con la “Bike Explorer”, la visita del caseificio di Campo Felice e
dei borghi Medievali delle frazioni di Lucoli.
"A grande richiesta anche quest’anno vivremo insieme l’avventura sul fiume Aniene, rafting
'Vivere l'Aniene', a Subiaco - scrive in una nota il Basket 2k5 L'Aquila -. Inoltre non
mancheranno: l’equitazione con il maneggio 'La Marsica' Ovindoli, il gioca pizza con il
pizzaiolo acrobatico della pizzeria 'Moon Village' e il Jujitzu con la 'Sam l’Aquila'”.
Le novità di quest’anno sono l’arrampicata curata dalla palestra The Gyme l’avventura in
Quad curata dalla associaizione “Natura in quoad” entrambe le attività di Ovindoli.
Quest’anno oltre al consueto camp multisport vi saranno due camp tematici di
specializzazioni: il Basket Camp (a cura del “Basketball Teramo”) e l’ English Campus: 15
lezioni settimanali di inglese facili e divertenti con insegnanti madre lingua della British
Institutes.
Emanuele Foresti, responsabile del Basket2k5 e organizzatore del Camp commenta.
“Gia molte le adesioni anche per questa nuova stagione, nonostante la crisi! Questo ci
conferma che lavoriamo bene e che rappresentiamo,specie per le famiglie aquilane,
un’ottima opportunità di crescita e di aggregazione per tutti i partecipanti. Sport,natura e
avventura: è questo che caratterizza il Camp”.
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Francesco Bonanno, organizzatore della British Institutes L’Aquila aggiunge che "siamo
contentissimi di riorganizzare il Camp. grazie ai genitori che ci rinnovano ogni anno la loro
fiducia e grazie anche a tutto lo staff qualificato e alle maestre di madre lingua inglese
della British che formano i bambini insegnando l’inglese divertendosi”.
Il Camp si avvale della collaborazione di istituzioni e associazioni locali e regionali.
Avrà il patrocinio del Comune di Lucoli, della Proloco di Casamaina, del Centro nazionale
sportivo Libertas e si avvarrà della collaborazione con la Scuola Sci Le Rocche, L’Aquila
Basket, Sam L’Aquila,Bike exlorer, Maneggio la Marsica, Caseificio Campo Felice, Moon
Village, palestra “The Gym” Ovindoli e “Natura in Quad”.
Le iscrizioni effettuate entro il 22 aprile avranno diritto ad uno sconto.
Per info e iscrizioni ci si può rivolgere ad Emanuele Foresti (Basket 2k5) al numero
3286934264, alla British Institutes L’Aquila (sopra il Supermercato Paiper L’Aquila Ovest),
al negozio Decathlon L’Aquila e visitando il sito www.basket2k5.it.
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http://www.greenme.it/informarsi/eventi-e-iniziative/10154-a-scuola-di-riciclo-creativo-conla-banda-riciclante
A SCUOLA DI RICICLO CREATIVO CON LA BANDA RICICLANTE
Diffondere la cultura del riciclo creativo e del riuso degli oggetti. Stanno spopolando in
tutta Italia i ragazzi della Banda Riciclante che portano nelle scuole secondarie di primo
grado di diverse città italiane laboratori formativi e una tournée che unisce animazione
teatrale e formazione sui temi del riuso e riciclo,raccolta differenziata e risparmio
energetico, ecologia e riqualificazione urbana. Una banda nata per coinvolgere i ragazzi in
un processo di apprendimento creativo e attivo sui temi della sostenibilità.
Dopo la prima fortunatissima tournèe che li ha visti scorrazzare per la Toscana toccando le
città di Scandicci, Braga e Prato la Banda Riciclante sbarca nella Capitale, presso la
scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo Virgilio. Dall'8 al 10 aprile
spazio all'animazione teatrale, ai laboratori sull'energia sostenibile e il riuso dei materiali
con il coinvolgimento di circa 70 ragazzi.
Mercoledì 10 aprile si terrà l'evento conclusivo del progetto che prevede l'installazione di
un salotto riciclante realizzato dagli studenti insieme ai formatori che verrà inaugurato con
una parata nei dintorni della scuola, in Via Giulia. L'installazione sarà composta da pallets
per le sedute e un tavolo realizzato con materiale seriale, in questo caso bottiglie del latte,
e vecchi pantaloni per creare i cuscini.
Dopo la tappa romana Banda Riciclante si sposterà a L'Aquila con il coinvolgimento di
circa 50 ragazzi della Scuola Media Mazzini – Patini. I laboratori, questa volta, tratteranno
di riuso dei materiali, animazione teatrale ed ecologia urbana. Per l'installazione, verrà
realizzato un altro salotto riciclante, composto da assi di legno di recupero e un piccolo
orto verticale realizzato grazie all'ausilio di palletts, l'inaugurazione del salotto è fissata per
sabato 13 aprile.
A Falconara Marittima Banda Riciclante si fermerà dal 15 al 17 aprile, e lavorerà con
l'ecocomitato della Scuola secondaria di primo grado "C.G.Cesare" dell'Istituto
comprensivo di Falconara centro. I ragazzi dell'ecocomitato affronteranno i laboratori di
ecologia urbana, riuso dei materiali e il laboratorio musicale riciclante. Il salotto riciclante
questa volta verrà inserito nel parco pubblico Kennedy, e verrà realizzata una parata per
inaugurare l'installazione e sarà coinvolta tutta la cittadinanza.
Il Progetto Banda Riciclante dell'Associazione culturale Teatro dei Mignoli è in parte
sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù.
Per ulteriori informazioni www.bandariciclante.it
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http://www.abruzzo24ore.tv/news/Un-viaggio-verso-Los-Llanos/116533.htm
UN VIAGGIO VERSO "LOS LLANOS"
Dopo aver conosciuto l’occidente e l’oriente di questo grande paese, l’autobus di FAIV,
Federazione delle associazioni italo-venezuelane , ci porta a San Fernando de Apure per
conoscere “Los Llanos” le pianure venezuelane.
Facciamo questo viaggio per raccontarvi cosa “bolle in pentola”, quali sono i progetti di
questa grande collettività sempre alla ricerca delle proprie radici.
Los LLanos sono immense pianure, dove la natura non si risparmia, il caldo è tremendo
ed i viaggiatori ne aprofittano per scambiare quattro chiacchiere, lo facciamo anche noi per
farvi conoscere i protagonisti di questa nuova “avventura”.
Facciamo una breve sosta a Calabozo, capitale dello stato Guarico, dopo aver
attraversato la ripresa del Guarico, opera dell’ingegnere italiano Generoso Campilongo .
Una tappa intermedia di questo lungo viaggio, prima di arrivavare a San Fernando, ne
approfittiamo per conoscere il locale centro italo e le cucina “criolla”, (tipica) in un
ristorante, manco a dirlo, italiano.
Il tempo è tiranno, siamo solo arrivati a metà di viaggio, foto di rito e via di nuovo in
autobus, il nostro autista è un’amante della salsa ed il suo ipod non risparmia le nostre
orecchie, il volume da queste parti si usa solo al massimo.
Ancor una piccola sosta una birra per rinfrescarci ed eccoci arrivare finalmente a
destinazione, ci accoglie il presidente del centro italo di San Fernando de Apure, Michele
Leone per mostrarci l’hotel dove alloggeremo.
A dispetto delle dicerie sull’efficienza di queste latitudini, qui si incomincia subito a
lavorare, tutti gli incontri e le diverse riunioni si svolgeranno presso le strutture del club, e
dopo i saluti di rito e un doveroso minuto di silenzio osservato in memoria di Vito Fiore,
Daniel Barabino, Raimondo Camporotta, emeriti della comunità recentemente scomparsi,
si incomincia subito a lavorare e le diverse commissioni di FAIV e FEDECIV si riuniscono.
Per tanti al lavoro, altrettanti colti dalla fame si lasciano andare, vista la presenza di un
ottimo ristorante all’interno del club, approfittiamo anche in questo caso dell’ottima
gastronomia llanera.
La serata si chiude con una sorpresa per il Presidente di Faiv Mariano Palazzo, c’è una
grande torta di compleanno ad attenderlo, preparata dallo chef pasticcere Michele Leone,
si festeggia con qualche settimana di ritardo il suo compleanno.
Ma è la mattina seguente il momento clou dell’evento, si dà inizio all’assemblea di FAIV,
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conosciamo la grinta dei nostri protagonisti e non abbiamo dubbi sulla partecipazione che
ci sarà.
C’è da rinnovare la carica di presidente per FEDECIV, Michele Leone è arrivato a fine
mandato e lascia, l’assemblea dopo vari interventi elegge Junio Chiari di Caracas, sarà il
prossimo presidente per i prossimi due anni.
Il bilancio dell’incontro non può che essere positivo, si è parlato di Tradizionando 2013,
festival di cultura e tradizioni italiane che si svolgerà a Maracay ai primi di luglio, dei
prossimi giochi Fedeciv in programma per il 2014, dell’importanza della candidatura di
Antonella Pinto alle elezioni del parlamento italiano, una giovanissima italo-venezuelana
rappresentante del nuovo che necessariamente deve avanzare.
Tutti temi di grande interesse ed attualità, che vedono i “nostri” partecipare ad honorem,
spendendo il loro tempo libero al servizio di una causa quella dell’italianità, che gli scorre
nelle vene, penetrando ogni cellula, senza confine di età o generazione.
Un pomeriggio di pieno relax chiude l’evento, una festa criolla con gastronomia tipica,
canti llaneros della applauditissima Carlina Pinto e l’esibizione della giovanissima
promessa canora Valeria Leone, nipote di Michele, chiudono l’appuntamento.
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http://www.rete5.tv/index.php?option=com_content&task=view&id=28842&Itemid=2
AMEDEO MINGHI ALLA FESTA DIOCESANA DELLA FAMIGLIA
Amedeo Minghi canta la fede alla seconda edizione della Festa diocesana della famiglia,
che si terrà giovedì 25 aprile al Palasport dalle 14.30 in poi.
“Come consulta della Pastorale Diocesana per la famiglia abbiamo organizzato quello che
il nostro Padre vescovo ha voluto come appuntamento annuale per la famiglia: un
momento di festa e di riflessione per testimoniare quelli che sono i valori cristiani – spiega
Emanuela Pasquali dalla Diocesi di Sulmona – Valva - Per questo il 25 aprile prossimo si
terrà la seconda festa diocesana della famiglia presso il Palazzetto dello sport. A questo
proposito, mi preme sottolineare la grande opportunità che avremo di ascoltare l’intervento
dello psicologo Ezio Aceti, che approfondirà il tema 'educarci alla fede', che potrà essere di
stimolo soprattutto per coppie e giovani famiglie”.
La messa del vescovo Angelo Spina si terrà alle 16.
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http://www.redattoresociale.it/DettaglioNotizie.aspx?idNews=430656
ORTI BIOLOGICI COLTIVATI DAI RAGAZZI DEGLI ISTITUTI PENALI
MINORILI
Con l’arrivo della primavera, negli spazi di sei istituti penali italiani, diventano operativi gli
orti sociali del progetto “Ricominciando dal bio...”: un’opportunità per minori sottoposti a
misure penali. Le sedi di svolgimento sono gli istituti penali minorili di Palermo, Airola (Bv),
Roma (maschile e femminile), Pontremoli (Ms) e presso l'Usmm de L’Aquila. La
presentazione del progetto, per quanto attiene all’istituto penale Malaspina di Palermo, è
avvenuta questa mattina presso la sala “Gialla” del Centro Giustizia Minorile di Palermo.
All’interno degli spazi dell’istituto penale di Palermo l’orto sarà allestito su due aiuole di 80
metri quadrati ciascuna per un totale di 34 parcelle. Tra gli ortaggi comuni saranno
coltivati lattuga, rucola, zucchine, specie rare di peperoncini piccanti e poi ancora alloro,
origano, timo, lavanda, salvia e rosmarino.
Il progetto nazionale, iniziato lo scorso settembre, ha la durata di un anno ed è realizzato
dall’Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica) in collaborazione con gli operatori dei
Centri di giustizia minorile (Cgm), degli Istituti penali per i minorenni (Ipm) e dei Servizi
Sociali.
“Ricomincio dal Bio si pone l’obiettivo di trasmettere ai minori del circuito penale l’amore
per la vita, la natura e il lavoro, attraverso la cura dell’orto e l’auto-produzione di alimenti.
L’intento è di migliorare la qualità della vita durante l’esecuzione della pena. Attraverso il
progetto, si impianteranno nuovi orti biologici ed si integreranno quelli già esistenti negli
istituti penitenziari per minorenni. Ciò permetterà di ampliare in modo duraturo le attività
interne alle strutture detentive e le occasioni di lavoro per i minori. Il progetto avrà una
continuità nel tempo: agli istituti resteranno gli orti, ai giovani la soddisfazione di
raccogliere e consumare i frutti del proprio lavoro e la passione per la terra. I giovani
verranno stimolati a consapevolizzare e riflettere sulla propria attività attraverso la
redazione di un apposito diario in cui scrivere e disegnare il proprio punto di vista e le
considerazioni sull’esperienza in corso. I sei orti saranno suddivisi in parcelle di 4 metri
quadrati, collegate da sentieri di passaggio, in cui verranno realizzate coltivazioni
biologiche di ortaggi ed erbe aromatiche mediterranee a ciclo primaverile-estivo e di
alcune essenze officinali vivaci.
“Credo molto in questo progetto – dice Angelo Meli direttore del Centro di Giustizia
Minorile per la Sicilia e per la Calabria e la Basilicata -. Ricordo tanti anni fa a Firenze un
ergastolano che coltivava con interesse degli ortaggi negli interstizi degli edifici del
carcere. A volte la natura è capace di trasmetterci il senso del vivere anche in un contesto
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difficile e amaro come quello detentivo. Riteniamo quindi che questi progetti siano tasselli
importanti, inseriti in un quadro più ampio che è quello del recupero sociale, familiare e
lavorativo dei ragazzi che ci vengono affidati. Per ognuno di loro individuiamo un
programma personalizzato che prevede un percorso attraverso il quale riscattarsi dal
passato per inserirsi coerentemente nella società. Dal un lato i giovani acquisiscono una
preparazione del settore agro-biologico dall’altro acquisiscono la consapevolezza del
valore del rispetto della natura. Il numero di minori coinvolti è variabile, lo decideremo in
corso di svolgimento perché dipenderà anche dalla loro idoneità: è importante che questi
minori siano già portatori di un percorso di maturazione idoneo per potere essere
impegnati nel progetto”.
“Abbiamo sperimentato l’efficacia dell’attività agricola ai fini della riabilitazione - sottolinea
Anna Ciaperoni, responsabile del progetto – AIAB – degli adulti in stato di detenzione e
adesso anche dei minori. Tra le testimonianze mi piace ricordare che un ergastolano un
giorno ci raccontò che la sua passione nei confronti delle piante era tale che sarebbe
riuscito a coltivare pure in mezzo ai gusci di noci. Mentre un educatore di Bologna ci ha
raccontato come un piazzale cementificato di un istituto penale, trasformato in area verde,
faceva identificare nei detenuti che vi hanno partecipato il loro processo di nascita e di
crescita. C’era proprio questo specchiarsi. In questo senso l’agricoltura è una marcia in più
rispetto ad altre attività. Ai minori, attratti spesso dai guadagni facili, l’agricoltura intesa
come nel passato risulta poco appetibile mentre l’agricoltura biologica con le sue valenze
sociali inizia ad attrarli”.
“Il lavoro nei campi e con i viventi vegetali, mette la persona in contatto diretto con i cicli
della vita – aggiunge Aldo Milea, coordinatore del progetto Aiab -. consentendogli di
sviluppare un più corretto rapporto col fluire del tempo e con il suo impiego ai fini del
sostentamento. La capacità di procurarsi il cibo, in modo semplice e diretto, assecondando
la natura attraverso il lavoro e il saper attendere, riveste una grande importanza per la
crescita dell’autostima e per il maturare di un punto di vista corretto sul rapporto tra lavoro
e sostentamento”.
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http://www.improntalaquila.org/2013/una-famiglia-su-quattro-in-difficolta-andra-peggio56523.html
UNA FAMIGLIA SU QUATTRO IN DIFFICOLTÀ, ‘ANDRÀ PEGGIO’
“Il crollo record del potere di acquisto del 4,8 per cento che si e’ verificato nel 2012 ha
messo in difficolta’ economiche quasi una famiglia su quattro (24 per cento), ma la
situazione e’ destinata addirittura a peggiorare per quasi la meta’ degli italiani (48 per
cento). E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti-Swg in riferimento ai dati sul Reddito e
risparmio delle famiglie e profitti delle societa’ relativi al 2012 divulgati dall’Istat. ”Il 51 per
cento delle famiglie- sottolinea la Coldiretti- dichiara di riuscire a pagare appena le spese
senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un
reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile. C’e’ pero’ anche- continua la Coldirettiun 40 per cento di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e l’1
per cento che si puo’ concedere dei lussi”.
“Le difficolta’ familiari- sostiene Coldiretti- si trasferiscono nei consumi ed hanno anche
toccato la spesa alimentare in calo del 2 per cento nel 2012. La situazione e’ peggiorata
nell’anno in corso con il crollo della spesa anche per i prodotti base dell’alimentazione con
un taglio dei consumi in quantita’ del 4,2 per cento della frutta, del 3 per cento per gli
ortaggi mentre si registra un calo delle macellazioni delle carni del 7 per cento, nei primi
due mesi dell’anno. A diminuire in quantita’ sono stati anche gli acquisti familiari di grana
padano del 7,5 per cento e parmigiano reggiano del 3,3 per cento anche per la
concorrenza dei similgrana con minori garanzie qualitative ma venduti a basso costo. A
variare non e’ stato quindi solo il menu ma anche il livello qualitativo dei prodotti acquistati
con un preoccupante forte aumento della presenza di cibi low cost che non sempre sono
in grado di garantire standard di qualita’ e sicurezza elevati”.
“Ma con la crisi in un anno- conclude la Coldiretti- e’ anche praticamente raddoppiata al
12,3 per cento la percentuale di italiani che dichiara di non poter approntare un pasto
adeguato in termini di apporto proteico ogni due giorni”.
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