l`architettura romanica - Della Porta

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l`architettura romanica - Della Porta
L’ ARCHITETTURA ROMANICA
La rinascita delle città
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A partire dall’XI secolo in varie regioni d’Europa, tra cui l’Italia del centro-nord, si
assiste ad un considerevole sviluppo dei centri urbani che erano stati in gran parte
abbandonati o ridotti a semplici villaggi nei secoli successivi alla caduta dell’impero
romano e all’affermarsi della società feudale;
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Nascono anche nuove città, in genere nelle zone in cui convergono le direttrici dei
traffici commerciali o ci sono ampie aree utilizzate per i mercati;
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La “società comunale” in Italia si sviluppa soprattutto nelle regioni del nord e del centro;
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La ripresa degli scambi commerciali e delle attività artigianali favorisce la crescita delle
città che assumono forme diverse in funzione di parametri che non sono solo economici
ma anche culturali, politici, geografici, topografici.
Schemi di sviluppo delle città
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Le città medioevali non sono il risultato di una attività pianificatrice ma nascono in maniera
“spontanea”;
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Principali schemi di sviluppo:
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Città a fuso lineare;
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Città a struttura avvolgente ;
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Città a spina di pesce o “a ventaglio”;
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Città a sviluppo centrifugo;
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Città a sviluppo indifferenziato;
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Città di derivazione romana.
Città a fuso lineare
Tipo di città che si sviluppa in genere su di una cresta
collinare o montana o lungo una via di rilevanza territoriale
Planimetria città d’Isernia
Città a struttura avvolgente
Nordlingen (Baviera)
La città si sviluppa intorno ad un fulcro che può essere un’antico castello, una chiesa, una piazza per il mercato…
Città con struttura a ventaglio o a spina di pesce
Il nucleo antico di Amsterdam
La città nacque nel XIII secolo da un villaggio di pescatori sorto in prossimità di una diga (Dam) sul fiume Amstel
Città a sviluppo centrifugo
Bianzano (Lombardia)
Esempio di città a sviluppo centrifugo ovvero di città formata da più nuclei
sviluppatisi lungo le direttrici stradali convergenti in uno o più punti
Città a sviluppo indifferenziato
Martina Franca (Puglia)
La struttura della città appare svilupparsi senza regole precise. Tale morfologia contraddistingue le città arabe e delle regioni europee influenzate
dalla civiltà islamica
Gli elementi della città medievale: le piazze
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Al centro della città si apriva una ampia piazza intorno alla quale erano disposti gli edifici del
potere politico e religioso. Nelle città di maggiori dimensioni potevano esserci anche due o
tre piazze principali, ciascuno destinata a particolari funzioni delle vita pubblica;
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La piazza era il principale luogo d’incontro dei cittadini ed era il luogo dei mercati;
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Notevole eccezione è la piazza dei Miracoli a Pisa che sorge in un ampio spazio verde estero al
centro cittadino ed in prossimità del mare (un tempo la linea di costa era molto più vicina alla
città che fu importante repubblica marinara!)
Gli elementi della città medievale: le piazze
Piazza del campo a Siena
Gli elementi della città medievale: le piazze
Piazza del campo a Siena
Gli elementi della città medievale: le piazze
La piazza dei Miracoli a Pisa
La piazza era fuori del centro abitato, in prossimità
del mare, probabilmente con l’intento di renderla
immediatamente visibile a chi si avvicinava alla città
dal mare.
Gli elementi della città medievale: i borghi
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Intorno al nucleo urbano sorgono dei piccoli villaggi, i “borghi” che hanno funzione di
connessione tra la città ed il contado;
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In numerose città viene ampliata la cerchia muraria per comprendere all’interno di essa i
borghi ed ampie parti del territorio agricolo . In tal modo si proteggevano i villaggi e si
garantiva la fornitura di cibo nei lunghi periodi degli assedi.
Le mura di Montagnana - Toscana
Gli elementi della città medievale: i borghi
Pistoia conserva ancora leggibili le tre cortine murarie che sin dall'alto medioevo ne hanno caratterizzato il tessuto urbano. La prima cerchia, completata attorno alla metà
dell'VIII secolo, racchiudeva una superficie di poco inferiore ai nove ettari. Le mura, articolate in un doppio giro e separate dal cammino di ronda, avevano alla base uno
spessore di sei metri e si innalzavano per circa quattordici con uno sviluppo complessivo superiore al chilometro. La prima cortina difensiva dovette risultare ben presto
insufficiente alle esigenze della città, poiché sono noti edifici costruiti al di là di questa già a partire dal X secolo. Sorsero così i borghi extraurbani tra i quali il più antico fu
quello di S. Bartolomeo sviluppatosi attorno all'importante abbazia e edifici sacri il cui nome testimonia l'ubicazione oltre le mura. Attorno agli anni trenta del XII secolo il
Comune decise di innalzare una seconda cerchia adatta a difendere la città il cui perimetro, rispetto ai tempi antichi, era più che raddoppiato.
L'ultima cerchia venne innalzata dopo le distruzioni perpetrate nel 1306 dai fiorentini ai danni della precedente cortina difensiva. Le nuove mura cher acchiusero i conventi
degli ordini mendicanti fondati tra la fine del XIII secolo e gli inizi del successivo, si innalzavano per una quindicina di metri e avevano una base larga tre che si assottigliava ad
un metro e mezzo nel camminamento di ronda. Munite di torri e bastioni, dei quali restano visibili l'Ambrogi e il Thyrion, avevano nella fortezza medicea di S.Barbara il punto
di maggior presidio. Larghi fossati alimentati dai torrenti Brana ed Ombrone ne contornavano tutto il perimetro aumentandone l'efficacia difensiva tanto che non furono mai
espugnate. La terza cerchia è oggi visibile in alcune sue parti lungo gli attuali viali Matteotti e Arcadia.
Quattro erano gli accessi principali che consentivano l'ingresso alla città dai maggiori centri vicini. Ancora oggi chi proviene da Firenze entra da Porta Carratica, chi da Lucca
da Porta Lucchese, chi dalla montagna da Porta al Borgo e chi giunge da Prato lungo la via Montalese, l'antica Cassia, entra da Porta S. Marco. Queste porte indicano anche i
quattro rioni cittadini che gareggiano per il palio della Giostra dell'Orso.
Le mura hanno resistito integre fino ai primi del XX secolo quando furono abbattute per quello che sembrò il migliore sviluppo della città.
Gli elementi della città medievale: i borghi
Le mura di Cittadella (Padova)
Gli elementi della città medievale: i borghi
Monteriggioni (Siena)
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Vecchio a Firenze - iniziato nel 1299 dall’arch. Arnolfo di Cambio
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
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Il “Palazzo Pubblico” è una tipologia edilizia nuova che nasce nell’età dei “comuni”;
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Il palazzo non è concepito come una “Reggia” ma come pubblica sede degli organi di
governo cittadino e dei rappresentanti delle varie corporazioni di arti e mestieri;
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A differenza delle tipologie urbane che sono molto varie, i palazzi del potere politico hanno
caratteri comuni che configurano un unitario modello costruttivo (architettura romanica);
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Il Palazzo sorge sulla piazza principale della città, nei comuni più piccoli assieme alla chiesa
madre;
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Elementi che caratterizzano il palazzo comunale:
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La torre campanaria;
La meridiana;
I merli;
Eventuali elementi decorativi (inserti scultorei, lastre di marmo di colori differenti,
Archi e loggiati.
Ampia sala interna per le assemblee;
Cortile interno
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Pubblico di Siena con la torre del Mangia - inizio costruzione 1297
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Pubblico di Siena con la torre del Mangia - veduta aerea della piazza del Campo
Gli elementi della città
medievale: il palazzo
pubblico
Palazzo Vecchio (o della Signoria) a
Firenze
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Il Salone dei Cinquecento nel Palazzo vecchio a Firenze
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo vecchio a Firenze e la cupola di Santa Maria del Fiore
Gli elementi della città medievale:
il palazzo pubblico
Palazzo Pubblico a Scarperia (FI)
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Ducale di Venezia
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Ducale di Venezia
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Ducale di Venezia
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Palazzo Ducale di Venezia - Sala del Maggior Consiglio
Gli elementi della città medievale: il palazzo pubblico
Il Palazzo Ducale di Venezia in un dipinto del Canaletto (XVIII sec)
Gli elementi della città medievale: “le case torri”
Le “case torri” di San Gimignano
Le case torri erano le residenze delle famiglie più ricche ed influenti che dovevano difendersi spesso da eventuali rivolte popolari
o dalle famiglie rivali
Gli elementi della città medievale: “le case torri”
San Gimignano - Piazza del Duomo
Gli elementi della città medievale: “le case torri”
Ricostruzione grafica di una “casa torre”
Le “case torri” erano costruite in pietra con orizzontamenti in
legno
Gli elementi della città medievale: “le case torri”
Perugia nel ‘300
Gli elementi della città medievale: “le case torri”
Gli elementi della città medievale: le case per il popolo
Ricostruzione grafica di una casa contadina in Sardegna
(villaggio medievale di Geridu, presso Sassari))
Gli elementi della città medievale: le case per il popolo
La tipologia edilizia più diffusa per
artigiani e mercanti era la casa a
schiera;
Piano terra: laboratorio artigianale o
bottega;
Primo piano: soggiorno e cucina;
Secondo piano: camere da letto
Materiali impiegati: muratura in
pietra o mattoni oppure struttura a
traliccio in legno e riempimenti in
argilla e paglia.
Abitazioni nel “ricetto” di Candelo (Biella)
Il “ricetto” era un’area fortificata all’interno della città in cui erano conservati i beni dei cittadini, compreso le derrate alimentari,
ed i beni del signore e nel quale i cittadini si rifugiavano in caso di attacco esterno. Il ricetto caratterizza diversi centri del
Piemonte e del centro Europa.
Gli elementi della città medievale: le case per il popolo
Abitazioni nel “ricetto” di Candelo (Biella)
Gli elementi della città medievale: le case per il popolo
Abitazioni nel “ricetto” di Candelo (Biella)
Le murature di età romanica
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Abbandono del “muro a sacco” di origine romana. Il muro medievale è caratterizzato dalla
compresenza di elementi lapidei e mattoni (ad es. muratura listata);
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È frequente il caso di murature in pietra con inseriti elementi strutturali provenienti da edifici
dell’antichità (materiale di “spoglio”);
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Cambiano la forma e le dimensioni dei mattoni. Si abbandona la forma quadrata di età
romana per quella rettangolare ed aumenta lo spessore del mattone. Le stesse dimensioni
cambiano e resteranno sostanzialmente quelle dei mattoni dei nostri giorni;
Le murature di età romanica
Campanile della chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta
Notare gli inserti marmorei del basamento provenienti da edifici romani
Le murature di età romanica
Basilica di sant’Ambrogio a Milano
379-386 costruzione basilica paleocristiana
Ricostruzione tra il 1088 ed il 1099
Le murature di età romanica
Chiesa di San Sigismondo – Rivolta d’Adda
Le murature di età romanica
Chiesa di san Giovenale a Narni
(XII sec)
Gli edifici religiosi
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Murature massicce, come nelle costruzioni romane, con poche finestre “strombate” per
aumentare la quantità di luce;
Chiesa Evangelistria a Geraki (Grecia)
Gli edifici religiosi
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Ampio uso della volta a crociera per la copertura delle navate (in un primo tempo si utilizzò la
volta a botte che necessitava di murature ancora più massicce e continue);
Gli edifici religiosi
Basilica di sant’Ambrogio a
Milano
Gli edifici religiosi
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Pianta modulare: il modulo è rappresentato dalla campata formata da una volta a crociera
delle navate laterali. Le campate della navata centrale sono multiple di quelle delle navate
laterali
Pianta basilica di Sant’Ambrogio - Milano
Gli edifici religiosi
Cattedrale di Trani (Pianta)
Gli edifici religiosi
Cattedrale di Trani - vista frontale e dell’abside
Gli edifici religiosi
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I piastri a fascio in cui convergono i piedritti relativi a ciascun arco (archi laterale e diagonale
della navate minore e delle navate centrali)
Basilica di Sant’Ambrogio a Milano
Gli edifici religiosi
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Gli elementi strutturali addossati alle pareti massicce diventano elementi non solo strutturali ma anche
elementi con valenza stilistica caratterizzanti l’architettura romanica. Resta il muro massiccio dal quale si
affrancheranno le strutture esili dei pilastri e delle membrature nel periodo gotico.
Duomo di Modena
Gli edifici religiosi
Cattedrale e di Canterbury
Gli edifici religiosi
Elementi tipologici della chiesa romanica
Gli edifici religiosi: rapporti altimetrici delle navate
Chiesa di S. Michele Maggiore a Pavia (facciata a “capanna”)
Gli edifici religiosi: rapporti altimetrici delle navate
Nella facciata a “capanna” le navate
laterali possono raggiungere l’altezza di
quella centrale pur in assenza di matronei
quando gli archi delle volte laterali sono
impostati a quota più alta.
La luce proviene solo dai rosoni e crea un
effetto radente che evidenzia con il
chiaroscuro la plastica delle membrature
interne.
Basilica di Sant’Ambrogio a Milano: facciata (a capanna) e sezione. Navate laterali con matronei
Nella facciata a “capanna” le navate laterali possono raggiungere l’altezza di quella centrale pur in assenza di
matronei
Gli edifici religiosi: rapporti
altimetrici delle navate
Duomo di Pisa
Gli edifici religiosi
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Lo stile romanico presenta differenze anche rilevanti da regione a regione. In Toscana ad es.
le chiese non mostrano all’esterno la trama muraria e le membrature ma sono in genere
rivestite con marmi policromi. Frequente è l’uso di fasce alternate bianche e verdi costituite
da lastre di marmo di Carrara (bianche) e serpentino verde di Prato;
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Le fasce possono disegnare motivi geometrici che conferiscono alla facciata un senso di
grande leggerezza in totale contrasto con le pesanti masse murarie dell’architettura padana;
Gli edifici religiosi: la Toscana
San Miniato al Monte - Firenze
Gli edifici religiosi: la Toscana
Battistero - Firenze
Gli edifici religiosi: la Toscana
Il campanile di Giotto - Firenze
Fine presentazione