SACE - Country Risk Map

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SACE - Country Risk Map
EGITTO
Dati generali e indici di rischio
Capitale
Il Cairo
Popolazione (milioni)
84,15
PIL nominale (miliardi USD PPP)
551,44
69/100
72/100
85/100
Mancato pagamento
controparte sovrana
Esproprio e violazioni
contrattuali
Mancato pagamento
controparte bancaria
71/100
85/100
85/100
Rischio guerra e disordini civili
Mancato pagamento
controparte corporate
Trasferimento capitali e
convertibilità
PIL pro capite (USD, PPP)
6.553
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano
apertura senza condizioni
Rischio privato
apertura senza condizioni
Rischio bancario
apertura senza condizioni
Categoria Ocse
6
Opportunità per l'export italiano
Quota di mercato dell'export
italiano e dei suoi peer
67/100
33°
1,1
mld
Italia
Export opportunity index
Mercato di destinazione per
Incremento potenziale
l'export italiano
dell'export italiano entro il 2018
(€)
4,6%
Francia
Andamento dell’export italiano
Dettaglio settore
(valori in €, var %)
- Export totale -
3,0%
Germania
2,8
mld
2,8
mld
-1,1%
2013
-1,6%
2014
3,0
mld
3,1
mld
+7,0%
2015p
+4,7%
2016p
3,3
mld
3,4
mld
7,8%
Spagna
+5,6%
2017p
+4,7%
2018p
2,1%
Approfondimento Paese
Contesto Politico
L’assetto politico del paese ha subito alcune importanti modifiche in seguito all’estromissione dei Fratelli Musulmani dalla scena politica
egiziana, alla riforma della costituzione orientata verso una maggiore laicità dello stato e al ruolo assunto dell’esercito sulla gestione del
paese. L’elezione alla carica presidenziale del generale Al Sisi a maggio 2014 ha consentito una certa stabilità politica, anche grazie al
miglioramento delle relazioni con i paesi del Golfo che sono intervenuti al sostegno finanziario del paese. Le elezioni parlamentari
colmeranno il vuoto dell’assemblea elettiva durato tre anni e completeranno il processo di ricostituzione istituzionale del paese. Si
registrano moderati rischi di violenza di matrice terrorista, in particolar modo nella penisola del Sinai.
Contesto Economico
Le difficoltà economiche e la dipendenza dal supporto finanziario internazionale rappresentano le principali criticità economiche
egiziane. La performance economica rimane debole ma mostra segnali di ripresa. Dopo la riduzione degli ultimi anni, esportazioni
manifatturiere, settore turistico e revenues dello stretto di Suez hanno ripreso un trend positivo, determinando una prospettiva di
crescita economica e allentando in parte le tensioni sul fronte valutario. Fondamentale il piano di aiuti proveniente dai paesi del Golfo
che contribuisce al recupero delle riserve di valuta forte, attualmente pari a USD 16 miliardi, circa 3 mesi di import cover.
Contesto Finanziario
Il settore bancario è fortemente esposto sul debito pubblico, pari al 44% del totale degli assets bancari (era il 26% nel 2010). Il sistema
bancario è tuttavia sostenuto dall’ammontare dei depositi, pari a circa l’80% delle attività del settore, alimentati dal flusso di rimesse
estere. Il dato in miglioramento sui non performing loans (pari a circa il 9% dei prestiti totali) è sottostimato a causa dei programmi di
rifinanziamento e ristrutturazione dei crediti in sofferenza. Il credito è cresciuto a ritmi del 20% annuo nell’ultimo triennio. Il rapporto
presiti/depositi resta tuttavia contenuto, attorno al 41%. Le banche restano liquide in valuta locale, mentre possono esservi ritardi e
difficoltà di accesso alla valuta forte.
Contesto Operativo
Il governo sta incoraggiando gli investimenti esteri nel paese sia attraverso l’adozione di misure incentivanti che lo stanziamento di fondi
per grandi opere in diversi settori (energia, infrastrutture, turismo). I frequenti shortage energetici restano una importante criticità del
sistema produttivo. La Banca Centrale è stata costretta a misure restrittive sui trasferimenti e sui depositi valutari per limitare il deflusso
delle riserve estere.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti
Nonostante la ripresa degli afflussi turistici e il calo dei costi petroliferi, il saldo delle partite correnti resta negativo a causa della
componente manifatturiera debole e l’elevato dato sulle importazioni. Gli IDE sono in ripresa dopo il crollo del 2011. Il supporto dei paesi
GCC è stato fondamentale nella stabilizzazione della bilancia dei pagamenti. Lo sviluppo del giacimento di gas Zohr potrebbe imprimere
un miglioramento dei saldi nella componente energetica nel biennio 2018-2019.
Settori di opportunità
L’ambizioso piano di investimenti illustrato nella conferenza di Sharm el Sheikh prevede investimenti per circa USD 80-90 miliardi su una
pluralità di settori: energia, edilizia residenziale, grandi opere infrastrutturali, trasporti e logistica. Da segnalare anche le opportunità nel
settore delle telecomunicazioni, tra i settori in maggior crescita nel paese.
Commercio e presenza italiana
L’Italia è uno dei principali partner commerciale del paese. Il saldo commerciale 2014 presenta un netto positivo per l’Italia di EUR 388 milioni. Nel
2014 il volume di merci italiane esportate nel paese nordafricano è stato pari a EUR 2,78 miliardi, in leggero calo rispetto ai 2,83 del 2013. Anche le
importazioni italiane sono aumentate del 28% arrivando a EUR 2,4 miliardi, in netta controtendenza rispetto al –18,4% del 2013. Beni principali
dell’export italiano sono meccanica strumentale, prodotti della raffinazione e della metallurgia. Le importazioni riguardano invece idrocarburi, metalli
di base e prodotti chimici.
L’Italia ha una presenza consolidata nel paese, con più di 100 imprese operanti in una pluralità di settori, tra cui quelli degli idrocarburi, dell’energia,
delle costruzioni, quello bancario e manifatturiero.
COUNTRY RISK UPDATES
Ottobre 2015
Gli introiti dal canale di Suez sono diminuiti del 4,4% a settembre rispetto allo stesso mese del 2014 e aumentate solo dello 0,14%
durante l’anno fiscale 2014-2015. La performance debole riflette il calo dei traffici marittimi internazionali: la WTO ha abbassato le
previsioni di crescita 2015 al 2,8% rispetto al precedente 3,3%. Anche il 2016 dovrebbe registrare una crescita inferiore alle attese. Gli
introiti derivanti dall’espansione del Canale di Suez costituiscono un fattore strategico per l’economia egiziana. L’Autorità del Canale
prevedeva una crescita delle revenue fino a oltre USD 13 miliardi entro il 2023, pari a un incremento del 148% dai valori attuali.
Secondo alcune stime tale target richiederebbe una crescita annua dei commerci del 10%.
Settembre 2015
L’Arab Monetary Fund (AMF) ha sottoscritto con la Banca centrale egiziana un nuovo prestito da EGP 78.880 milioni (USD 339 milioni).
Il prestito è finalizzato al rafforzamento della governance sul settore bancario da parte della Banca centrale. Il piano prevede tre pilastri:
lo sviluppo dell’assicurazione pubblica sui depositi, il rafforzamento dell’efficienza nel settore, lo sviluppo del ruolo delle assicurazioni del
credito nel favorire i finanziamenti alle PMI egiziane. La linea di credito costituisce il tredicesimo intervento della AMF a favore del
Paese, per un ammontare totale di USD 1,6 miliardi, cui vanno aggiunti i USD 1,9 miliardi concessi dall’Arab Trade Financing Program
(ATFP).
La scoperta di ENI del giacimento supergiant, il più grande mai rilevato nel mediterraneo con una capacità stimata di 850 miliardi di metri
cubi, garantirà l’autosufficienza nell’approvvigionamento di gas del Paese per almeno 10 anni. Le trivellazioni del sito dovrebbero partire
già dal 2016 per consentire le estrazioni a partire dal 2017-2018. La scoperta consentirà di attenuare il calo della produzione iniziato
dalla Primavera Araba a fronte di consumi in forte crescita. Le nuove prospettive di equilibrio energetico si associano all’avanzamento
della normalizzazione istituzionale: dopo tre anni di vuoto parlamentare, sono state indette per il prossimo 18 ottobre le elezioni
legislative. Il voto si svolgerà nelle varie fasi tra il 18 ottobre e il 2 dicembre.
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