Il Vecchio - Vito Stridi

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Il Vecchio - Vito Stridi
LU ECCHIU SENTI L’ARDORI E LA VEDOVA FACI L’AMORI
(IL VECCHIO SENTE L’ODORE E LA VEDOVA FA L’AMORE)
Commedia in due atti di Vito Stridi
Personaggi e interpreti:
‘NGAU
PASCALINA
MARIA
FILIPPO
VEDOVA
Calzolaio
Moglie di calzolaio
GEOMETRA
‘NGICCU
moglie di Ngiccu
DOTTORE
Millemestieri
PINUCCIO figlio di Ngau
ENZINA
RAGAZZA
RAGAZZO
ZINGARA
BAMBINI
PRIMO ATTO
Si apre il sipario, in scena appare l’esterno delle abitazioni (sono case popolari) del
paese dove si svolge tutta la vicenda.Ci sono tre abitazioni, una strada e un circolo
ricreativo.
Entrano
le bambine e giocano in mezzo la strada poi
successivamente entra il maschietto
Luca
Mi fate giocare?
Lucia
Noi stiamo facendo giochi di femminucce. Se vuoi giocare
Luca
Spigatemi che proprio tanto scemo non sono
Miriana
Allora bisogna saltare dentro questi quadrati………….
Luca
Non e che è poi così intelligente questo gioco .
Lucia
Quali sarebbero i tuoi giochi intelligenti?
Luca
A secuta surgi , a taraddhu, a suttapariti, e ci uliti puru a scuppetta
Miriana
E questi sono giochi intelligenti? Ma va via, questi sono giochi di
maschi che non significa che sono intelligenti.
Luca
Ho capito le femmine siete tutti uguali, vi date un sacco di arie
Adesso vado a trovare i miei amici e giochiamo a banditi .
Lucia
E che gioco è?
Luca
esce fuori una pistola giocattolo . ci spariamo come i banditi a capsi
però . esce di scena ed anche le bambine vanno via
Lucia
Andiamo via anche noi ancora se la prendono con noi
In una di queste abitazioni, il giorno prima c’è stato un funerale ed il vicinato si
accinge a portare consolazione alla vedova.
Da una delle case escono marito e moglie: il ragionier FILIPPO LA SCOPA e
MARIA la MAZZA. Si accingono ad entrare invece ‘NGAU LO MARTIRE e
PASCALINA....
‘NGAU è un pensionato comunale, ex spazzino e FILIPPO, anche lui impiegato
comunale ancora in servizio nell’ufficio di ragioneria.
‘NGAU:
(sull’uscio della sua porta) Aspetta. Aspetta. Guarda chi sta
uscendo dalla casa della vedova.
FILIPPO:
(sull’uscio della vedova) Guarda. Scommetto che quel coso che
abbiamo di fianco casa sta venendo qua.
‘NGAU:
Secondo te, Pascalì, che cosa le avrà portato?
PASCALINA:
Ma cosa ne so io cosa le ha portato. Che sono una
chiaroveggente?
E poi non mi interessa. E tu , perché ti stai preoccupando tanto?
Fatti i fatti tuoi e cammina.
‘NGAU:
A me sta dicendo il cuore che il ragionier LA SCOPA le ha
portato i fichi del nostro albero.
PASCALINA:
E anche se fosse? Noi non le stiamo portando i fichi dello
stesso albero che metà è loro?
‘NGAU:
Io me la prendo con il comune perché, quando ci hanno assegnato
le case, il sindaco fece un discorso a tutti noi: “Miei cari signori.
Agli orti non ci sono i muri non perché sono finiti i soldi, ma
perché tra voi ci deve essere comunicazione, fratellanza. I muri
dividono. Voi tutti, impiegati comunali, oltre ad essere uniti sul
lavoro dovete essere uniti anche con le famiglie.”
FILIPPO:
Secondo te, cosa sta farfugliando lu ‘Ngau?
MARIA:
Ma cosa ti interessa. Non vorrai attaccarti ancora con le vostre
solite discussioni.
Ricordati che tu sei il ragionier LA SCOPA e lui è un.....
pensionato del comune.
FILIPPO:
Spazzino, Maria. Non vorrei che tu te lo dimenticassi. Spazzino,
come dire un rifiuto.
Cosa vuoi scommettere che sta portando alla vedova i nostri fichi?
MARIA:
D’altronde noi le abbiamo portato i loro no?
FILIPPO:
Ma io dico. Come fa fatto a nascere un albero di fichi proprio al
confine tra loro e noi? Però il geometra ha detto che il tronco si
trova un centimetro in più dalla nostra parte.
‘NGAU:
(sentendo) Si. Forse è vero però i rami pendono più dalla
parte mia e poi, io la parte che sporge da me l’ho innestata a “fica
fracazzana”, quelle nere che maturano a settembre-ottobre ed
adesso, fino ad ottobre si possono mangiare solo fichi neri.
FILIPPO:
Io i fichi li compro, hai capito? Li compro. Tutti in paese
conoscono il ragionier La Scopa
PASCALINA:
Uè. Ragionier LA SCOPA e che cosa volete dire che mio marito li
ruba? Badate a come parlate. Mio marito non si è mai sentito nel
paese e tutto il paese lo tiene su una chianta ti manu.
MARIA:
Cosa vuoi dire che mio marito non è rispettabile? Ricordatevi che
in questo paese c’è: primo il maresciallo dei carabinieri, poi il
sindaco e poi mio marito. E’ uno dei più benvoluti del paese.
PASCALINA:
Non solo tuo marito.
‘NGAU:
Zitta! Sangu ti egna! Andiamo a fare questa visita.
FILIPPO:
Andiamo! Andiamo! Ma guarda un po’ tu con chi devo discutere
io. Ogni volta che passi davanti casa mia dovresti toglierti il
cappello.
Escono entrambi di scena. Arriva, con una scopa da spazzino sulle spalle il figlio di
‘Ngau che, passando davanti alla porta del ragionier LA SCOPA si sofferma e
chiama a bassa voce.
PINUCCIO:
‘Nzina! ‘Nzina!
Esce furtivamente una ragazza.
ENZINA:
Quante volte ti devo dire che io mi chiamo Enzina.
PINUCCIO:
E che io come ho detto?
ENZINA:
Dimmi piuttosto, cosa vuoi?
PINUCCIO:
Cini. Iou?
ENZINA:
E ca cini, iou?
PINUCCIO:
Um!!! Io volevo dirti che..... ti sta scupu nanti casa. (e si mette a
scopare vicino al suo uscio.
ENZINA:
Ma non hai finito di lavorare per oggi?
PINUCCIO:
Io non smetto mai. Dove c’è mucaria io sono sempre in servizio.
L’assessore ai lavori pubblici mi ha detto: “ Tieni. Questa è la
scopa con cui tuo padre ha onorato per trent’anni la sua carriera,
ora prendila tu e tienila con cura”. Io, quando vado a
letto, la faccio dormire assieme a me anche se.......... vorrei avere
un’altra persona al suo posto.
ENZINA:
Scusa Pinuccio. Devo entrare. Mia madre mi sta chiamando.
PINUCCIO
Stai un altro poco . Io ..... io ...avrei tante cose da dirti
ENZINA
E dai dimmele, però fai in fretta mia madre continua a chiamarmi.
PINUCCIO
In fretta che ci devo mettere ci vogliono almeno tre giorni tu non
hai idea quante cose devo dirti .
ENZINA
Va bene almeno comincia.
PINUCCIO
Dunque...... Io...... Io...... Io....
ENZINA
Ho capito . Qualcosa già mi hai detto, il resto me lo dirai la
prossima volta. Ora devo proprio entrare.
PINUCCIO:
che
Ma quando avrò il coraggio di dirglielo. A me piace però, chi è
si sposa uno spazzino? Lei è ragioniera ma io che colpa ne ho se
dopo la terza media mio padre mi disse che non dovevo più
andare
a scuola, tanto la firma la so fare e quello mi deve bastare. Quello
ragiona a modo suo. Dice che i figli devono prendere il posto dei
genitori sul lavoro. Allora, io ai miei figli dovrò consegnare
questa scopa? Ma! Fammi andare a casa.
Esce di scena. Escono dalla casa della vedova ‘Ngau e sua moglie.
PASCALINA:
tanto
Ma senti ‘Ngà. Ma che cosa c’entrava che dovevi abbracciarla
tempo? Sembrava che ad un certo momento gli togliessi il fiato.
‘NGAU:
E non ha visto me..... La dovevo consolare quando parlava del
marito mi faceva compassione e volevo consolarla. A te non ti
dispiaceva ? l’ho sempre detto che tu non hai cuore. Io purtroppo
sono fatto così Suntu senzibbili. Quando sono queste cose subito
mi emoziono.
PASCALINA:
Emoziono, emoziono tu la tenevi troppo stretta , mi sono
spiegata.
E no la spicciai chiui ti asari. Uè Nga ca no su filu fessa ca no
capiscu li cosi.( non la finivi più di baciare . non credere che
sono stupida)
‘NGAU:
Pascalì. Ma cosa pensi. Quella mi può essere figlia.
PASCALINA
Ué Ngà non è ca sinti petrofilo.
NGAU
Vai , vai petrofilo
PASCALINA:
Quella, già quando era vivo la buonanima non è che era proprio
una santarella e ora che è rimasta sola penso proprio che i maschi
in questa strada non mancheranno.
‘NGAU:
Fatti i fatti tuoi. Piuttosto prendimi una sedia che voglio stare un
poco al fresco
Esce una sedia e con il mento appoggiato al bastone osserva il via vai delle persone
bambini che giocano ragazze che passeggiano ed il nonno da delle lunghe sospirate.
Finchè non passa il suo amico e compare NGICCU detto Lu Turresi
NGICCU
Compà a cosa stai pensando sto vedendo che con la testa non ci
stai. Se sono debiti non ci pensare tanto quanto devi campare
ancora.
NGAU
Intanto compare mio debiti non ne ho e se è per campare, tu
sei del ventidue ed io del ventitre, perciò di regola tocca a te per
primo.
NGICCU
Eh compare mio come stai attento attento , io sono nato cinque
minuti prima della mezza notte di capodanno . e tu sei nato cinque
minuti dopo e così risultiamo di anni differenti .
NGAU
E poi Compare mio non è ai debiti che sto pensando , sto
pensando che gli anni passano ................
NGICCU
E la fai si coci cumpari mia.
NGAU
Pasqualina , pasqualina porta una sedia al compare.
Pasqualina porta la sedia fuori.
Passa per la via una zingara
ZINGARA
Buon giorno Nonnini volete aiutare la zingara a vendere qualcosa
? io in cambio vi leggerò il futuro.
NGICCU
Figlia mia la previsione per il futuro la conosciamo già ormai a
lu fiaccu sta sciamu. Già, e lu presenti no si capisci.(ormai
stiamo andando verso il peggio ed il presente non si capisce)
NGAU
Solamente una magia ci potrebbe salvare Signuria si capaci?
ZINGARA
Ditemi che cosa desidereresti da questa magia . Io sono in grado
di rendere più fertili i vostri terreni più ricche le vostre tasche.
INSIEME
E poi?
ZINGARA
E..... poi... più ..... simpatici.
INSIEME
E’ Picca. (E’ poco)
ZINGARA
Più..... Interessanti
INSIEME
E’ Picca
ZINGARA
Non so... ditemi voi io sono in grado di assolvere qualsiasi
impegno.
I Compari si guardano.
NGICCU
Diglielo tu.
NGAU
E che cosa dovrei dirgli..... ti lu fattu..... ca la fai .... si sta coci?
( del fatto che le fave si stanno cocendo?)
NGICCU
Tinci ca la fai s’è cotta e si sta zicca a ‘ncuddhari a la pignata.
( digli pure che la fave si è cotta e si sta incollando alla padella)
ZINGARA
Non è che avete messo troppo carbonato ? Vi avverto che io non
posso farci niente. Se ho capito bene per voi ci vuole altro che
magia , per voi ci vuole un miracolo.
NGICCU
Ma almeno un aiutino . Che ne so magari un elisir dell’eterna
giovinezza.
NGAU
Ma non dico quello , per l’eterna
giovinezza chissà quanto elisir ci vuole.
NGICCU
Basta però che non ci dai quello che ci hai dato l’altra volta che
a me personalmente l’unico effetto che ha fatto , una diarrea di
almeno una settimana.
NGAU
casa)
E ca a mia ‘no m’è successu lo stessu.( a me è successa la stessa
ZINGARA
Sto sperimentando nuovi prodotti se volete provarli.
NGICCU
Non ve ne curate quando sarete sicura che funziona poi vieni.
NGAU
Ei.. ci funziona quantu oli costa costa. Me giù spiacatu.( e se
funziona quanto costa costa non ha importanza mi sono spiegato?)
ZINGARA
Ho capito . anche oggi la stessa storia . Con voi perdo solo tempo.
Esce la zingara è sulla strada compare una coppia maestro Antonio pinzetta e
moglie . che esce da casa della vedova
MOGLIE
Senti Antonio ma perché ti sei preso l’impegno di riparargli tutte
le scarpe? Non sapevi più che farle. Se hai da risuolare , da
mettere i tacchi i sopratacchi se ne avrai bisogno te li faccio
nuovi. Insomma
Secondo me hai avuto un eccesso di generosità. Ti consiglio di
non fargli nulla, ancora ti fa fare la morte di suo marito. E se non
te la fa fare lei ,te la faccio fare io.
MARITO
Ma perché poverina ora che non c’è più suo marito ha bisogno di
uno che gli dia una mano e se non siamo noi del vicinato .
MOGLIE
da
Si si una mano non preoccuparti tu che l’Antonietta trova chi gli
una mano e magari anche due .
MARITO
Senti visto che ormai mi sono messo a festa mi siedo vicino a
Ngau a prendere un po di fresco.
NGAU
Siediti stasera è una serata che si sta bene solo fuori dentro casa
c’è un’afa e poi tu lavori sempre un po di riposo non guasta.
MOGLIE
Calzolaio che volete che faccia , sta sempre seduto
e pensare che ho rifiutato un falegname.
NGICCU
Non dire così scarpari come suo marito non se ne trovano in giro
MARITO
Lo conoscete il mio motto vero?
NGAU
Sotto il cuoio capelluto .
NGICCU
c’è un emerito ...........
MARITO
Come ? come?
NGICCU
Dicevamo che il tuo motto è . da Antonio minzetta risuolatura
perfetta.
MOGLIE
Ho capito stasera di lavoro non se ne parla vieni a casa
e ripara il rubinetto dell’acqua che è da un mese che è rotto
MARITO
Ma che dici io non riparo proprio nulla non sono mica idraulico
io
Esce di scena la moglie
NGICCU
Madonna ma le mogli sono tutte uguali.
NGAU
Non è vero la mia è diversa . Come rompe lei non rompe nessuna .
MARITO
E che dobbiamo fare ,con loro ci vuole molta pazienza.
Entra nuovamente la moglie nervosa
MOGLIE
Vieni che vuole essere cambiata una presa , stiamo con la cucina
senza corrente. E mi sono stufata perché è da un anno che te lo
dico.
MARITO
Ma quante volte ti devo dire che io non sono elettricista . quello
che mi da fastidio che le cose te le devo ripetere mille volte
Si allontana nuovamente la moglie arrabbiata .
NGAU
Non c’è male pure la tua . quando si mette
NGICCU
E’ una bella rompi........
Esce un’altra volta arrabbiatissima
MOGLIE
Senti vedi che quando sono entrato in casa ho sbattuto la porta e
si e scardinata adesso e c’e la porta in mezzo casa
MARITO
Stiamo apposto meno male che siamo in estate.
MOGLIE
Cosa vorresti dire che non vuoi neanche venire a ripararla?
MARITO
Ma perché insisti tanto lo sai che non sono un falegname sai che
fai: telefona a a Francesco mille mestieri quello ti ripara tutto
ciò che vuoi fare
MOGLIE
Adesso lo chiamo e quanto si vuole prendere si prende .
MARITO
Si, si, ogni’uno deve fare il suo mestiere
In quel momento passa Francesco con la sua bici ed una cassetta con i ferri di
lavoro.
Marito
Eccolo ! Senti Francesco vedi cosa ha bisogno mia moglie
Francesco
Agli ordini a voi serve qualche cosa?rivolgendosi ai vecchi
Ngau
No, no vai tranquillo da maestro minzetta a noi non serve nulla
Francesco millemestieri si avvia verso casa ed esce di scena
NGAU
Stai attento a Francesco quello lo sai perché lo chiamano
Cannarutu .rivolgendosi al calzolaio
NGICCU
Dice che gli piacciono le torte .
MARITO
Be che mi interessa mia moglie non li sa fare.
I due vecchi si guardano maliziosamente e dice Ngicco Be,Be
NGAU
Allora mi stavi dicendo che anche tu in un certo senso stai nelle
mie stesse condizioni
continuano il discorso interrotto
NGICCU
Compare mio non so come spiegarti ma ho l’impressione che
nella spina dorsale non è rimasto niente.
NGAU
Be ... io non sto proprio in quelle condizione . Io qualche cosa
nella spina dorsale devo ancora averla il mio problema è il
pescatore che non pesca più bene.
NGICCU
E beato te compare mio tu se ti ‘Nnazzichi sienti ca sciacquliscia
( se ti muovi senti che qualcosa si muove dentro ) ma a me niente .
Intanto passano un ragazzo ed una ragazza e si fermano su una
panchina a chiacchierare
NGAU
A me invece il sangue bolle compare mio bolle ma la pasta non si
cucina mai . Guarda la gioventù di adesso . Passeggiano
addirittura senza essere sposati.
NGICCU
Passeggiano. Altro che passeggiano.
RAGAZZO
Certo che ieri è stata una serata da ricordare.
RAGAZZA
A chi lo dici . Sono ancora stremata.
RAGAZZO
Ma tu sai che ad un certo punto volevo smettere.
RAGAZZA
E perché?
RAGAZZO
Perché mi ero stufato.
RAGAZZA
Meno male allora che c’era anche Paolo che ha continuato lui,
se no tu chissà come finivi.
RAGAZZO
Ma secondo un tuo parere chi è stato più bravo.
RAGAZZA
Secondo me..... è stato Antonio.
RAGAZZO
Antonio , Antonio secondo me è stato bravo anche Gianni
NGAU
Compa questa è una cooperativa senti , senti
NGICCU
E che devo sentire compare mio a tempi nostri chi la
incominciava la finiva.
NGAU
E non ci stancavamo mai!!
RAGAZZA
Comunque alla fine mi ero stancata anch’io e dopo la prima mano
ho lasciato il posto a Francesca.
NGICCU
Si alza e va vicino ai due giovani
eravate?
Ma si può sapere quanti
RAGAZZO
Eravamo circa venti.
NGAU
Due altri non cerano da chiamare?To auri ni iessibbi chiamati.
RAGAZZA
Ma scusate a voi cosa importa . per fare una partita a carte
dobbiamo chiedere il vostro parere ?
RAGAZZO
Andiamo che questi stanno dando all’acido.
Entra in scena nuovamente la moglie del calzolaio
MOGLIE
Senti allora è tutto apposto il rubinetto è stato riparato in cucina
c’è la corrente e sistemata la porta .
MARITO
Si è preso caro ?
MOGLIE
Veramente non è costato una lira .
MARITO
Meno male vedi hai fatto bene a chiamare lui . la prossima volta
che hai bisogno sai a chi devi rivolgerti.
MOGLIE
L’unica cosa che ha preteso era o una torta o un’ora con me .
MARITO
Tu , tu .......gli hai fatto la torta ?
MOGLIE
Io non sono mica una pasticcera.
MARITO
Si alza di scatto . Andiamo andiamo ti insegno io come si fanno le
torte Sciamu , sciamu ca ti mparu comu si fannu ( Andiamo
che ti insegno come si fanno)
MOGLIE
Ed io che pensavo che sapessi fare solo il calzolaio .
Passsa la moglie di Ngiccu con un paio di scarpe in mano
RATA
Eccoti dove sei ai voglia ad aspettare. Ti sei scordato che
dovevamo uscire per fare una visita.?
NGICCU
Come scordato ma secondo te mi dimenticavo che dovevamo
andare a fare visita alla vedova .
Rata
Ma quale vedova ti sei scordato che siamo andati già tre volte?
Lu Visutu la spasa e li ricordini ed il bello è che non lo hai
portato neanche a casa.appena siamo usciti di casa lo hai buttato
nella spazzatura.
Ngiccu
Come facevo a portarmelo a casa . La fotografia l’hanno fatta
dopo morto.ed aveva gli occhi spalancati. Siccome non dobbiamo
andare dalla vedova dove è che dovevamo andare?
RATA
Vedi che avevo ragione? tu oltre a perdere tante cose stai
perdendo anche la testa Dovevamo andare da tua sorella che è
uscita oggi dall’ospedale.
NGICCU
(Scatta in piedi per mettersi in movimento)Già e vero non mi
ricordavo più . Andiamo che è ancora presto.
RATA
Adesso non è più possibile perchè mentre mi stavo cambiando si è
rotto il tacco delle scarpe .
NGICCU
Allora per questa sera non ci andiamo più?
RATA
Adesso stò andando da maestro Antonio minzetta , se me li fa
subito , andiamo .
NGICCU
Allora penso che per stasera non se ne parla.
RATA
E perché?
NGICCU
Perché stasera è indaffarato. Sta insegnando alla moglie come si
fanno le torte
RATA
Allora sai che faccio ! Vado a casa di Francesco mille mestieri e
me li faccio aggiustare da lui .
NGICCU
Senti tu non vai da nessuna parte . Ma dimmi una cosa non è che
ti sei servita qualche volta da lui .
RATA
Solo una volta! l’ho chiamato! non ricordi ? te lo avevo detto .
NGICCU
Io veramente non sto ricordando nulla .
RATA
E’ stato quella volta che ti eri ricoverato per le emorroidi ti stai
ricordando?
NGICCU
Si , Si mi ricordo delle emorroidi, ma che hai chiamato
Francesco millemestieri non me lo ricordo . Quanto s’è preso che
non sto ricordando.
RATA
Non si è preso nulla .
NGAU
Scommetto che ha voluto una torta !
NGICCU
Che se mia moglie torte non ne sa fare. Ma che mi stai facendo
dire; mia moglie le torte li sa fare, non è vero che li sai fare?
Rata
E chi mi doveva insegnare a fare le torte ti sei scordato che ai
compleanni andiamo a comprarla.
NGAU
Be, be .
NGICCU
Senti! sai che fai? vai da maestro Antonio minzetta e fatti
insegnare come si fanno le torte.
RATA
Ma cosa dici! Lui è calzolaio .
NGICCU
Bell’appunto! tu per imparare come si fanno le torte devi andare
da un calzolaio.
Rata
E se devo andare da un parrucchiere dove devo andare da un
falegname?
NGICCU
E ca pirceni!!! ( e perché no!)
RATA
Io non ci capisco nulla . mi sembra che il cervello se ne sta
andando , anzi se n’ è proprio andato
Ese dalla scena
Quando i compari hanno finito di fare le loro considerazioni
Passa la vedova poi si ferma al centro della scena e con malizia
si ferma davanti a loro gli cadono le chiavi e quando si piega per
prenderli i due compari fanno una lunga Nascata e cercando di
guardatre in contemporanea si piegano in avanti e cadono a terra
Vedova
Ehh la vecchiaia .
Ti piange il cuore .Quella ha bisogno di un uomo per consolarla
e noi possiamo fare solo gli spettatori. Stamattina compare mio
sono andato a portare la spasa ed Esce sulla porta con una
vestaglia nera......
NGICCU
Be è normale sta di lutto.
NGAU
Sini cumpà sutta a ddha sottana non c’era nienti........( si
compare e sotto la sottana non aveva nulla)
NGICCU
Madonna mia fantasma era diventata?.
NGAU
Come fantasma compà secondo te una donna sotto la sottana che
cosa dovrebbe avere !
NGICCU
Lu cappottu ! ( Il cappotto)
NGAU
Come il cappotto.
NGICCU
Compà mia moglie si mette il cappotto. Dice che sotto le coperte
fa freddo . Dice che ormai io non la scaldo più.
NGAU
Non è che e morta e non te ne sei accorto
Va bene . Insomma la vedova .....non aveva....... il cappotto
compare mio il sangue in quel momento mi è salito in testa ho
sentito un rumore...... ti acanti.( Vuoto) E mi sono subito spento ,
ma se era a tempi miei.
NGICCU
Compare mio a me succede la stessa cosa . Sai che il suo balcone
esce dietro il mio orto , e quando stende le robbe , mamma .......mi
sento torcere le budelle poi vado in casa e sbattu la capu nanti
a lu pariti. (Sbatto la testa davanti alla parete)
Però compa forse non forse una soluzione c’è . Stasera nella
sezione dei combattenti , lu Cosiminu ( Cosimo)
NGAU
Ci Cosiminu.
NGICCU
Lu Cosiminu punta rossa.
NGAU
Be .. be.. e cosa ha detto.
NGICCU
Stava dicendo che a lui il dottore gli ha segnato certe medicine
che...........
NGAU
Be.. be... be.. e che cosa è sciroppo?
NGICCU
Questo non te lo so dire. Cumpà e che anche fossero supposte
c’è ti ni futti.( Ed anche se fossero supposte chi se ne frega)
NGAU
Se era sciroppo era meglio......
Ngiccu si alza dalla sedia
NGICCU
Compare mio devo andare che a quest’ora è l’ora della medicina .
NGAU
Compa ma allora anche tu .......
NGICCU
Ma cosa stai dicendo a me servono per le emorroidi li vuoi vedere
compà.
NGAU
Ti credo sulla parola vai compare mio vai.
NGICCU
Ci vediamo.
Escono di scena. Escono dal circolo due personaggi: il dottor.Ronzetti.............. ed il
geometra.
GEOMETRA:
Caro dottore, è una brutta epoca. Ormai con la crisi che c’è
nessuno più costruisce case ed io che sono geometra sono
costretto a fare l’impiegato in questo circolo e, se
continua così, non avrò i soldi neanche per pagarmi il
tesseramento dell’anno prossimo. Beato lei dottore. I malati, con
tutte le crisi del mondo, non guariranno mai
e, finchè ci saranno malati, le sue tasche saranno sempre piene.
DOTTORE:
Caro geometra. Anche per noi medici in un certo senso c’è crisi.
Non perché diminuiscono i malati ma perché oggi il malato
informato rispetto a prima. Ora vede la televisione, in casa ha
l’enciclopedia e quando sente un male subito si documenta e da
solo si fa la diagnosi. Ormai il paziente è anche medico.
Esce di casa il ragionier LA SCOPA e si accosta al circolo.
RAGIONIERE:
Buona sera. Su chi state tagliando questa sera?
GEOMETRA:
Stavamo parlando di lavoro. Beato lei che con il posto al comune
il suo stipendio arriva puntualmente a fine mese.
DOTTORE:
E’ vero. Deve ritenersi fortunato. Dicevamo che anche il medico
ormai tende ad
essere un personaggio di secondo piano. Meno male che
ultimamente (esce di casa ‘Ngau con una sedia. Si siede al fresco
ed ascolta i discorsi dei tre) hanno inventato un prodotto che fa
miracoli. Certo è un prodotto che non serve a tutti però non potete
immaginare quante persone ne hanno bisogno. Giovani e
soprattutto persone di una certa età.
FILIPPO:
Di cosa si tratta?
DOTTORE:
Pensate. E’ un prodotto che da vitalità anche ai morti.
GEOMETRA:
Dottore. Cosa volete dire, che hanno scoperto l’elisir della eterna
giovinezza?
FILIPPO:
Dottore. Dica, di cosa si tratta?
DOTTORE:
In pratica, chi ha problemi di sesso,questa pillola lo rende giovane
come un ventenne.
Pensate, ha la durata di circa tre ore ed in queste ore si possono
fare le pazzie più sfrenate.
‘Ngau scuote la testa.
GEOMETRA:
Povera gente. Se a me venisse a mancare quello non so cosa farei.
FILIPPO:
Come si chiama questa medicina miracolosa?
DOTTORE:
Vuoi che te la prescriva?
FILIPPO:
Ma cosa dice dottore. Lo chiedevo solo per curiosità. A proposito,
stamattina sono andato a trovare la vedova. Certo, poverina,
adesso ci vuole qualcuno che la consoli.
DOTTORE:
Perché non ci pensate voi visto che avete la fama di dongiovanni.
FILIPPO: (prima gonfia il petto poi, con atteggiamento di modestia) Solo voci. Solo
voci.
La vedova intanto molto provocante passeggia per la strada. E chi più e chi meno fa
una lunga nasccata ( sospirata).
GEOMETRA:
Sai che ci devo provare con la vedova?
RAGIONIERE:
Mi dispiace dirtelo ma non avrai successo. Non hai le armi adatte
per lei.
GEOMETRA:
Ognuno mette le armi che ha a disposizione.
Il vecchio che ha sentito tutto, anche lui si mette in gara senza però fare proclami.
Intanto dalla finestra la vedova sbatte un panno ed audacemente si fa avanti il
geometra.
GEOMETRA:
Buon giorno signora Come va? Se ha bisogno di qualsiasi
cosa io, anche se geometra, posso mettermi a sua completa
disposizione. Se la buonanima ha lasciato delle pratiche in
sospeso posso benissimo portarle avanti io, oppure prendere le
misure è la mia specialità.
VEDOVA:
Lei è molto gentile. Penso che approfitterò della sua disponibilità.
Poi si fa avanti il ragionier LA SCOPA.
RAGIONIERE:
Stesso discorso vale anche per me. Se ha delle pratiche, in virtù
della mia professione, sono sempre disponibile sia per conti da
fare che per conti arretrati.
Si alza il vecchio ‘Ngau.
‘NGAU:
Signò. Io ho fatto per trent’anni lo spazzino e l’unica cosa che so
fare bene è scopare.
Che ne so, quando proprio avrete bisogno io vengo e, in quattro e
quattr’otto pulisco tutto e poi so fare tutti i lavori casalinghi
dall’idraulico al barbiere.
VEDOVA:
Grazie anche a voi. Siete tutti molto bravi e disponibili
FILIPPO:
Eh! Si mette in mezzo lui! Ma che cosa vuole fare questo vecchio
decrepito.
GEOMETRA:
Ma lascialo fare. Ormai vive solo di ricordi
Si abbassano le luci, cambia il periodo e tutti scompaiono dalla scena.
Entra in scena Pinuccio.
PINUCCIO:
Quasi quasi adesso la chiamo. ‘Nzina! ‘Nzina!
Esce Enzina.
ENZINA:
Cosa vuoi?
PINUCCIO:
Voglio dirti una cosa.
ENZINA:
Dai. Dimmela in fretta perché mio padre sta per alzarsi.
PINUCCIO:
Lo sai che quando lavoro penso sempre a te. Non so com’è, ti
tengo sempre nella mia testa.
ENZINA:
Se devo dirti la verità......... anch’io ti penso ogni tanto.... però......
ci sono i miei genitori che non vogliono che parli con te. Sai loro
aspirano ad un matrimonio più.....Insomma vogliono bussare a
qualche casa più...... non so se mi sono spiegato.
PINUCCIO:
Ma allora questi sono proprio fessi. Pure mio padre dice:”Figlio
mio. Con il mestiere che hai puoi bussare a tutte le case”. Io busso
e le persone mi danno in mano le buste dell’immondizia. Tu
invece sei diversa. Immondizia non me ne dai mai e poi,sinti cussì
‘ngraziata che anche se mi dai le buste dell’immondizia non mi
dispiace , se poi tuo padre vuole bussare a casa mia io la porta la
lascio sempre aperta.
Esce improvvisamente Maria.
MARIA:
Cosa fai qui a parlare con questo.....coso. Ti ho detto tante volte
che per te abbiamo altri progetti che darti ad un povero spazzino.
ENZINA:
Mamma. Non è giusto che lo tratti così. Prima di tutto non
stavamo facendo nulla di male e poi Pinuccio è così buono. Non
merita
questo tuo atteggiamento.
Entra Pascalina.
PASCALINA:
Ma che sta succedendo stamattina?
PINUCCIO:
Uè ma! E’ stata lei. Non vuole che parli con Enzina.
PASCALINA:
E manco noi vogliamo che parli con Enzina. Si credono chi cazzo
sono.
Non vi dimenticate che tutto il paese vi conosce e tu, prima di
sposare il ragioniere, te ‘ncrinata parecchi fiati a lu tabaccu e li
pumitori e si cuntunu fatti e fattarielli. Adesso si crede chissa chi .
MARIA:
Io poi sono andata a scuola per non raccogliere più il tabacco così
come va a scuola mia figlia. mia figlia si prenderà un suo pari.
Minimo minimo si deve prendere un geometra.
PASCALINA:
E pure mio figlio si prenderà una sua pari. O al minimo si prende
una laureata
PINUCCIO:
Ma che pari e dispari. Io mi piglio chi voglio io. A ddho cazzu la
ba trou ‘na spazzina a qua meru. e poi la laureata non la voglio.
PASCALINA
perché non vuoi la laureata perché...
PINUCCIO
perché quelle capiscono assai .
PASCALINA
Ani scemu capiscono assai che capiscono
ENZINA:
Ed io dove troverò un geometra
PASCALINA:
Mi sembra che siete tutti e due uno più scemo dell’altro. Vai
a lavorare e lasciala perdere questa famiglia di intellettuali.
MARIA:
E tu, entra dentro, lascia perdere questa famiglia della preistoria.
Escono tutti dalla scena. Dopo qualche secondo esce Filippo. Molto cautamente si
avvicina alla porta della vedova. Bussa. Esce la vedova.
VEDOVA:
Buon giorno ragionier LA SCOPA. Cosa desidera?
FILIPPO:
Volevo sapere se avete bisogno di qualcosa: qualche certificato
dal comune. Sa, io glielo posso portare in giornata. Capirà, dove
io domando, nessuno mi può dire di no.
VEDOVA:
Avrei proprio bisogno di un certificato.
FILIPPO:
Non si preoccupi. Oggi stesso glielo farò avere.
Filippo va via. Esce dal circolo il geometra e bussa alla porta del ragionier LA
SCOPA. Esce la moglie del ragioniere.
GEOMETRA:
Buon giorno signora LA SCOPA. Io che sono un onesto cittadino
di questo paese ho il benedetto vizio di udire e di vedere e pocanzi
notavo il ragionier LA SCOPA , vostro marito, che si intratteneva
sulla soglia della vedova.
MARIA:
E, che facevano di interessante?
GEOMETRA:
Per carità signora. Nulla che potesse offendere la vostra dignità.
Se io ho riferito ciò è solo perché lei è una signora così perbene,
così affascinante, che non merita inganni da nessuno.
MARIA:
Vi ringrazio per le gentili parole e vi ringrazio anche per
l’informazione che mi ha dato.
Maria entra in casa.Il ragioniere va via ed entra in scena ‘Ngau e con aria furtiva
bussa alla porta della vedova.
‘NGAU:
Buon giorno signora ti posso fare una domanda?
VEDOVA:
Chieda pure.
‘NGAU:
Io volevo dire che capisco che una donna giovane, quando rimane
vedova, prima o poi deve rifarsi una famiglia, un marito è quello
che ci vuole però capisco che per trovare un marito ci vuole tempo
e capisco anche che una vedova non è che può aspettare tanto
tempo.
VEDOVA:
Forse mi volete dire che c’è qualcuno che vuole farsi avanti?
‘NGAU:
Ho uno sottomano che nel frattempo che tu trovi marito in un
certo modo ti può dare una mano ce l’ho, non per niente qui mi
chiamano San Pancrazio.
VEDOVA:
E lo credo. Ti chiami Pancrazio, poi fai LO MARTIRE di
cognome, non puoi che essere San Pancrazio. Spero almeno che tu
sappia fare i miracoli.
‘NGAU:
Li fazzu. Li fazzu. Se non li faccio io chi li deve fare? Tu basta che
dici e io intervengo.
VEDOVA:
Va bene signor LO MARTIRE. Ora devo andare perché ho la
carne sul fuoco.
La vedova entra in casa e lui, una volta solo.
‘NGAU:
La carne. Altro che carne. La mia carne si sta cucinando a fuoco
lento La brasciola mia si sta cucina all’ampa
(e fa un lungo sospiro con <NASCATA>).
Nel frattempo esce sua moglie.
PASCALINA:
E..... che cos’è questa nascata?
‘NGAU:
E’ che..... mi era andata una mosca e stavo cercando di farla uscire
fuori.
PASCALINA:
Entra in casa. Altro che mosca. Se non ti conoscessi. Si becchiu
ma sempri a ‘na parti pienzi, comu passa ‘na carusa subbutu la
nascata.
‘NGAU, (entrando in casa) Sono 38 anni che siamo sposati e sei ancora gelosa.
PASCALINA:
Entra che facciamo i conti.
‘NGAU:
Ma come è possibile, dopo tanti anni le vengono ancora questi
attacchi di gelosia. Posso capire quando eravamo giovani,
comunque la parte mia la faccio ancora. Altro che il geometra e il
ragionier LA SCOPA. L’unico qui che ha dimestichezza con la
scopa sono io.
Poi si avvicina alla casa del ragionier LA SCOPA e fa un gesto dicendo: “Ragionier
LA SCOPA, tiè” e frettolosamente entra in casa. Arriva il ragioniere e furtivamente
bussa ed entra nella casa della vedova.
Maria esce e fa le sue considerazioni: “Bravo il ragionier LA SCOPA” ed
invitandolo ad accomodarsi in casa dice:”
RAGIONIERE
Io per aiutare la gente non so cosa farei.
Esce il geometra dal circolo.
MARIA:
Oh! Signor geometra. Avrei da fare costruire un muro. Non
vorrebbe per caso prendere le misure?
GEOMETRA:
Subito signora.
Il geometra entra in casa con Maria mentre Filippo esce dalla casa della vedova.
FILIPPO:
Però, ha le mani pesanti la vedova. Si. Forse io ho voluto bruciare
i tempi.(poi imitando i suoi atteggiamenti):”Io sono una donna
romantica, mi piace essere corteggiata, mi piacciono i fiori le
poesie e le serenate”.
Io sono un ragioniere, non posso essere anche un romantico.
Eppure mi devo sforzare, non posso farmela sfuggire, è troppo
bella.
Intanto da casa sua esce il geometra e sua moglie lo accompagna.
GEOMETRA:
Em..... ragionier LA SCOPA, già di rientro?
FILIPPO:
Si. Si. E lei, cosa lo ha spinto ad entrare in casa mia?
GEOMETRA:
Maria..... em..... vostra moglie, la signora Maria, voleva che le
prendessi le misure.
MARIA:
Del muro di cinta che ci dovrebbe separare da questi individui.
Esce il vecchio.
‘NGAU:
Voi state facendo i conti senza l’oste. Ricordatevi che per
fare il muro c’è bisogno anche della mia firma ed io non so
firmare e poi, l’albero di fico che fine fa?
GEOMETRA:
E’ ovvio, l’albero va spiantato a meno che il muro non lo fate o
mezzo metro spostato da una parte o dall’altra così l’albero
rimane intatto e voi due, ognuno dalla sua parte potrà usufruire
dei suoi frutti.
Esce Pascalina.
PASCALINA:
L’idea non è malvagia ma, il muro da quale parte si deve
spostare?
Tutti quanti in coro: Dalla parte vostra no???
Esce Pinuccio.
PINUCCIO:
Io non voglio nessun muro.
TUTTI INSIEME: E perché???
PASCALINA:
Al ragazzo dispiace per l’albero.
PINUCCIO:
Noni!
TUTTI INSIEME: E perché allora?
‘NGAU:
Il ragazzo non vuole che si faccia il muro dalla parte nostra.
PINUCCIO:
Noni!
TUTTI INSIEME: Ma cc’è bbè ca uei?
PINUCCIO:
Io voglio che rimanga tutto come è adesso.
Arriva da una strada Enzina.
ENZINA:
Neanche io voglio che si faccia questo muro da qualunque parte
vogliate farlo.
TUTTI INSIEME: Ma perché???
PINUCCIO:
Ora ve lo dico io. Anche se io non ho le scuole, cerco di spiegarlo
con parole mie. Non state sentendo in questi giorni la televisione?
‘NGAU:
Dove devo sentire la televisione, alla fessa ti mammata?
PINUCCIO:
In Germania ci hanno messo anni per buttare quel maledetto muro
e voi sono anni che combattete per farlo.
ENZINA:
Sono d’accordo anch’io. Quel muro era stato costruito per gravi
motivi politici e voi, per un benedetto albero di fichi lo volete
costruire.
FILIPPO:
Il problema non sono solamente i fichi. Il problema è avere a che
fare con questa famiglia ed io che ne ho a che fare da più di
quindici anni c’è da impazzire, con un figlio ignorante e mezzo
come devo dire ri.....ri....
‘NGAU:
RIMBAMBITO. Rimbambito perché, con tante ragazze che ci
sono in giro proprio con questa mezza fe..... fe.....
MARIA:
Fenomeno.
FILIPPO:
Bell’appunto, fenomeno. Quella prende i voti più alti dell’istituto.
PASCALINA:
Non vi lardate tanto che pure mio figlio prendeva i voti in alto.
‘NGAU:
E’ vero.
E’ vero, specie il primo anno che stava all’ultimo
piano, poi la classe sua l’hanno trasferita al piano terreno ed ha
iniziato a prendere voti bassi.
FILIPPO:
Comunque geometra, lei presenti la domanda al comune perché
questo muro si deve fare o uliti o no’ buliti.
PASCALINA:
Sentite. Io ve lo sto dicendo. Se il comune accetta di fare questo
muro, il maestro ve lo pagate voi. Noi non ne vogliamo sapere.
MARIA:
Se il comune ce lo fa fare il muro si paga a metà.
Tutti iniziano a parlare animatamente cercando di fermare Filippo e ‘Ngau che
stavano per venire alle mani.
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
Pascalina ramazza vicino casa.
PASCALINA:
Con un figlio di mestiere che ho, mi tocca scopare vicino casa.
Vicino casa del ragionier LA SCOPA invece è sempre pulito ma
non perché scopa la signora Maria LA MAZZA. E’ quel baccalà
di Pinuccio che si è fissato con quella ragazza. Ci sono tante figlie
di buona famiglia. La verità lei non è male ma i suoi genitori si
credono chissà chi caspita sono.
Entra in scena la vedova.
VEDOVA:
Buon giorno Pasqualina. Stamattina ti sento parlare da sola.
PASCALINA:
E’ che certe volte ti vengono proprio. La tua fortuna è che non
abiti con gente come questi di fianco casa. Sono insopportabili.
Tutti pieni di arie. Certo lui è ragioniere e mio marito ora è
pensionato ma è una persona che si adatta a fare tutto. Abbiamo
un pezzo di terreno e lui fa tutto.
VEDOVA:
Malgrado la sua età, vedo che è ancora vispo.
PASCALINA:
Vispo. Vispo. Proprio vispo non è mai stato. Ha sempre avuto una
flemma. Lui, quando lavorava diceva: ”A me tocca tutto Corso
Vittorio Emanuele e devo finire per l’una” e all’una finiva, né un
minuto prima, né un minuto dopo.
VEDOVA:
Si. Io intendevo un’altra cosa. Sai, io vedo che almeno lo
spirito gli è rimasto.
PASCALINA:
Ah ! Adesso capisco. Scommetto che ti ha fatto qualche proposta.
Lui lo fa con tutti. Non si toglie mai il vizio però ti posso
assicurare che è innocuo che, per avere Pinuccio mio, ai voglia
quanto abbiamo sbattuto e la colpa non era mia, era lui che andava
ad intermittenza. Certo, alla fine ce l’ha fatta. Non è che sia uscita
una grande cosa ma, così ce l’ha mandato, dici che lo buttavamo?
E così ‘Ngau ha fatto la sua proposta. Ma guarda che razza di
scemo di marito. Ora lo sistemo io. Che faccia i suoi doveri dentro
casa altro che andare a pascolare fuori.
Esci pascalina e rimane la vedova che continua a pulire davanti
casa e compare Francesco mille mestieri
Francesco
Buongiorno signora vi serve qualche qualcosa da riparare?
VEDOVA
Quello che serve a me, tu non me lo puoi dare!
FRANCESCO
Signora non dire cosi. Io posso fare di tutto basta che non mi
chiedi soldi pensa che gli ultimi cinque euro li ho messi in una
cornice ed ogni tanto me li guardo per non dimenticarmi come
sono.
VEDOVA
LO so che non te la passi proprio bene, però la colpa è anche tua
FRANCESCO
Lo so la colpa è mia perche sono goloso
VEDOVA
me lo hanno detto che ti piacciono le torte ed anche un’altra cosa
FRANCESCO
La verità a me pacciono tutte le cose dolci anzi più dolci sono più
mi piacciono
VEDOVA
Vizioso. Ma il sacrestano non lo fai più?
FRANCESCO
L’ho fatto per sette otto mesi poi mi sono licenziato
VEDOVA
Perché ti sei licenziato, non ti pagava abbastanza?
FRANCESCO
Abbastanza non mi dava una lira ai voglia a suonare campane
Quando giravo con il sacchettino durante la messa a quella delle
sei trovavo nocciole di olive, a quella delle otto trovavo bottoni
Ed a quella delle nove trovavo ciuingam NGINGOMMA
Vedova
Possibile che Don Attilio non ti dava nulla? Sembra così buono
FRANCESCO
Buono ? quello è più goloso di me
VEDOVA
Domani deve venire a benedire la casa e come glielo detto
A detto subito signora domani vengo .
FRANCESCO
Stai attenta che a lui è più goloso di me ! gli piacciono le torte
E se non le hai ……..Io da lui ho imparato come si gustano le
torte. Ma signora io vado . quando avete bisogno sono a
disposizione tanto io passo tutti i giorni da questo quartiere.
Grazie ma per la verità qui vicino si sono messi tutti a
disposizione. E poi molte cose li so fare anche io .
Una sola cosa non so fare per la vertà.
VEDOVA
FRACESCO
Che cosa?
VEDOVA
maliziosamente mentre entra in casa Le torte.
FRANCESCO
uscendo dalla scena dice Chissà perché in questo paese nessuno
sa fare le torte ed esce urlando mille mestieri a chi gli serve il
mille mestieri .
.Dei bambini entrano e tracciano per terra il pavimento giocando. Poi esce Maria a
rimproverarli perché è pomeriggio e chi ha lavorato ha il diritto di riposare.
I bambini quando no c’e nessuno per strada vanno e suonano al campanello del
ragioniere e si nascondono
Esce il ragioniere ed è sicuro che sia stato il suo vicino di casa
Ragioniere
Ma ditemi un po si è fatto vecchio e gioca ancora come i bambini
Ma stai attento che la vecchiaia non te la faccio portare a termine.
Entra in casa ed i bambini stavolta vanno a suonare a casa di Ngau
Esce Ngau ed è sicuro che sia stato Il ragioniere
Ngau
Questo è il poco lavoro perche se andavi a zappare con una zappa
di cinque chili altro che andare a suonare ai vicini di casa . ma stai
attento perche il troppo storpia .
Poi esce la moglie
Pasqualina
Ti ho detto che se continui cosi facciamo il divorzio
Ngau
Zitta che siamo in mezzo alla strada non diamo soddisfazione al
vicinato
Pasqualina
Del vicinato non mi importa niente anzi è meglio se mi sentono
tutti
E nervosissima entra in casa
‘NGAU:
Basta adesso. Ma è possibile che alla sua età è ancora gelosa? Ma
dico io, alla mia età si può stare ad aspettare la morte e basta? Se
il pensiero ogni tanto scappa che devo fare, lo devo portare ai
carabinieri perché <nascco> quando vedo una bella donna e che
devo dire:”Che a me vecchio è rimasto l’odore e la vedova ha
bisogno d’amore”. Se già ci sta provando questo cataplasma e
quell’altro intellettuale del geometra comunale perché non ci
posso provare pure io?
Si sente una voce dall’interno.
PASCALINA:
Perché tu non sei stato buono da giovane figurati adesso, mozzica
fave piuttosto .(così prende la chianca ed inizia a mozzicare fave)
‘NGAU:
Quanto è brutta la vecchiaia (e continua a mozzicare)
Esce improvvisamente Filippo in mutande.
FILIPPO:
Io lo denuncio. Come fa un onesto lavoratore che arriva a casa a
riposare se ci sono questi caproni che non hanno rispetto di nulla.
Maria cerca di trattenerlo.
MARIA:
Lascialo perdere. Non ti attaccare con questa gentaglia .
‘NGAU:
Gentaglia o non gentaglia io devo mozzicare le fave. A me la
pasta non piace. A me piacciono le fave, i fagioli, la tolaca e ciciri
e quando trovo pampasciuni mi piacciono anche quelli.
FILIPPO:
Pampasciuni. Ca propriu ‘nu pampasciunu sinti. Adesso smetti di
mozzicare altrimenti chiamo i carabinieri.
‘NGAU:
Chi cazzo vuoi chiamare chiami Ci cazzu uè chiami chiami.
Esce Pascalina.
PASCALINA:
Entra entra Trasi. Trasi se no disturbi il signor LA SCOPA.
NGAU
Lasciami stare. Io devo mozzicare fave.
PASCALINA
Ti ho detto di entrare dentro , non diamo soddisfazione ai fessi.
Entrano in casa.
Esce Pinuccio chiamando Enzina.
PINUCCIO:
Enzina esci.
Esce Enzina.
PINUCCIO:
Enzina, perché non esci un pochettino?
ENZINA:
Lo sai che non è possibile.
PINUCCIO:
Dai. Tanto non se ne accorgono neanche.
ENZINA:
Questo è vero e, da come stanno litigando nell’orto, ne avranno
almeno per qualche ora. Dimmi una cosa Pinuccio, sento dire in
giro che tu non sei buono da sposare. Che cosa vogliono dire?
PINUCCIO:
Non lo so. (timidamente)
ENZINA:
Secondo me invece sei proprio un ragazzo da sposare. Sei così
buono, gentile, educato, ti manca solo un po’ di istruzione
scolastica e poi saresti perfetto.
PINUCCIO:
Veramente mi manca un’altra cosa.
ENZINA:
Ma che cosa? Io vedo che non ti manca nulla a meno che non ti
manchi qualche molare, ma quello non si vede.
PINUCCIO:
Quello che mi manca un pochino è la salute sai ho dei problemi.
ENZINA:
Non riesco a capire.
Esce improvvisamente fuori Filippo sbraitando.
FILIPPO:
Quello secondo me mi vuole morto. Invece di spararmi dietro alla
schiena con un fucile, mi vuole ammazzare colpendomi al sistema
nervoso.
Intanto i ragazzi entrano nelle rispettive case.
FILIPPO:
MA io , prima che muoia, lo ammazzo a coltellate. Ma dico io
come fa la gente a chiamarlo San Pancrazio.
Ma che santo e santo. Quello è un diavolo Ma io dico: è andato a
mozzicare le fave proprio nell’orto che comunica con la cucina,
non solo non si può riposare ma non è stato possibile neanche
vedere la televisione. Sai cosa faccio adesso? Me la vedo davanti
casa e non se ne parla più.
Mette fuori il televisore e si sintonizza sul telegiornale. Esce anche ‘Ngau.
FILIPPO:
Fammelo girare altrimenti, come al solito, deve vedere il mio
televisore.
COMMENTATORE TELEVISIVO: In Puglia, a San Pancrazio c’è stata una grossa
battuta da parte della polizia per localizzare una banda
specializzata nel furto di ortaggi.
FILIPPO:
Hai sentito Maria? Vanno cercando il ladro di fave. Quasi quasi
ora faccio una telefonata anonima. Sicuramente qualcuno che noi
conosciamo molto bene ne è al corrente.
‘NGAU:
Pascalina, esci la radio
comunicato.
quella piccola a batteria che c’è il
Pascalina porta fuori la radio anticaed enorme e ‘Ngau ascolta il suo comunicato:
“Ormai le indagini sulle tangenti si stanno espandendo a macchia
d’olio. E’ stata presa di mira la giunta comunale di San Pancrazio
Salentino. Sembra che ci siano stati negli anni passati illeciti
sugli appalti. Il responsabile dell’ufficio di ragioneria è stato
denunciato a piede libero.”
‘NGAU:
Pascalì, se senti la sirena dei carabinieri non ci fare caso, è uno
qua vicino casa nostra che se lo stanno portando via.
FILIPPO:
A me non mi porta via nessuno. Io sono pulito, ignorante. E’ sulla
vecchia amministrazione che stanno indagando.
‘NGAU:
Tu dici? Meglio per te però, se vuoi il mio parere, ti arrestano.
FILIPPO:
Non lo avrai questo piacere. So benissimo che togliendomi di
mezzo avresti qualche piccola possibilità con la vedova qui di
fronte. Mi ha detto che le hai fatto delle proposte. Ma ne hai
coraggio. Quella è così giovane, bella, ma come farebbe a mettersi
con un vecchio come te e poi, in quello stato.
‘NGAU:
Quale stato?
FILIPPO:
Ormai tu sei come una nave in disarmo.
‘NGAU:
E una nave in disarmo che cosa fa?
FILIPPO:
AFFONDA!
‘NGAU:
Se io affondo neanche tu stai meglio e sono sicuro che non ti
buschi proprio niente.
FILIPPO:
Io so come conquistarla, io ho le armi che servono.
(nel frattempo
esce la vedova con movimenti provocanti e Filippo fa una lunga nascata)
e subito dopo ‘Ngau lo imita. Poi Filippo, entrando in casa) E solo quella ti è
rimasta.
‘NGAU:
Mi sa che il ragioniere ha ragione. Certo che ai miei tempi che
cos’ero, ero un fulmine, chi è che non mi conosceva ed ora, questo
baccalà ha la faccia tosta di prendermi anche in giro.
Nel frattempo passa il medico.
‘NGAU:
Scusate dottore, posso disturbarvi?
DOTTORE:
Prego. Dite pure.
‘NGAU:
Vi volevo fare una domanda.
DOTTORE:
Prego. Dite pure.
‘NGAU:
Io è un periodo che, che.....
DOTTORE:
Dite. Dite.
‘NGAU:
Più che io, è un mio amico che ha qualche difficoltà.
DOTTORE:
In che senso?
‘NGAU:
Nel senso che..... insomma, hai presente quando un fiore si
appassisce?
DOTTORE:
Non so, penso che perda i petali.
‘NGAU:
sono spiegato?
Perde i petali e bascia puru la capu(,Abbassa anche la testa) mi
DOTTORE:
Ho capito. Ho capito. Vorresti un prodotto che rivitalizzi il fiore e
gli faccia alzare la testa.
‘NGAU:
Si. Si. Proprio quello.
DOTTORE:
Per i fiori allora devi chiedere al consorzio.
‘NGAU:
Come te lo devo spiegare? Non si tratta di fiori.
DOTTORE:
Ma sei tu che mi hai detto che il fiore ti è seccato.
‘NGAU:
A parte che io ho detto che è ‘nu picca babbulisciatu
eAbbacchiato) poi, non si tratta di un fiore, si tratta......
DOTTORE:
Si tratta di quelle pillole.....
Pascalina esce di casa.
PASCALINA:
Uè ‘Ngà. C’è ti sta faci tari li pinnuli ti la schirosi? ( cosa ti stai
facendo dare le pillole per la schifosi?)
‘NGAU:
Li pinnuli ti la fessa ti mammata mi sta fazzu tari. Entra dentro, ti
impicci sempre delle cose che non ti riguardano.
Pascalina entra dentro e ‘Ngau continua.
‘NGAU:
Hai capito allora che pillole..... ha bisogno il mio amico? Te lo
devo dire chiaro chiaro? Sono quelle pillole che hanno inventato
adesso. Quelle che fanno alzare la testa ai serpenti.
DOTTORE:
Ho capito ma lì ci vuole il piffero.
‘NGAU:
tuo
Senti dottò, al paese nostro lo chiamano diversamente se poi al
si chiama così. In poche parole, mi servono le pillole per..... il
piffero.
DOTTORE:
Ho capito. Ho capito. Adesso te ne segno una scatola da dodici
pillole.
‘NGAU:
E quanto passo con una scatole di queste?
DOTTORE:
Per te sono sufficienti per un anno.
‘NGAU:
Allora ogni pillola di queste ha l’effetto per un mese.
DOTTORE:
L’effetto dura tre ore e poi..... il fiore appassisce un’altra volta.
‘NGAU:
Ma! Che ci vogliamo fare. Poi glielo dico a quel mio amico.
Allora, segna dottò. Ma !!!! non è che me ne potete segnare dodici
scatole.
DOTTORE
Ho capito una al mese .
NGAU
Noni totto tegnu tutici amici.( No dottore e che ho dodici amici
alle stesse condizioni)
Il dottore gli scrive la ricetta.
‘NGAU:
Gliela porto subito. Si avvia fuori dalla scena
Esce di nuovo Pascalina.
PASCALINA:
Senti dottore. Posso sapere che cosa ti ha chiesto mio marito?
DOTTORE:
Non posso signora. Segreto professionale. Comunque erano delle
pastiglie per un suo amico.
PASCALINA:
Ho capito. Quello gli amici li tratta meglio della sua famiglia.
Comunque, dottore, se mi potete segnare qualcosa per il ragazzo.
Ha una stitichezza che, ogni volta che esce dal bagno è rosso
comu ‘na vampa ti fuecu e..... ogni spaccimi..... Su, vieni, te la
faccio vedere che sta uscendo proprio adesso dal bagno.
DOTTORE:
No. No. Ci credo. Adesso ti prescrivo delle pastiglie, dagliene una
al mattino e una alla sera e vedrai che non avrà più problemi.
Pascalina entra in casa ed esce il geometra dal circolo.
GEOMETRA:
Cosa volevano i Martire?
DOTTORE:
Pillole..... Ho l’impressione che ‘Ngau sarà il vostro terzo
incomodo con la vedova ma in realtà, a me interessa poco. Io ho
altri problemi ...... Non sono le vedove che mi interessano, ma
casomai qualche vedovo in cerca di affetto . Entriamo che ci
facciamo un tresette e stavolta non ci giochiamo la caramella,
Fa ingresso Filippo. Si accosta alla finestra della vedova con una poesia tra le
mani. Bussa e lei si affaccia..
FILIPPO:
Posso leggerti questa poesia?
Intanto da un vicolo della strada fa ingresso anche ‘Ngau e di nascosto ascolta
quanto il suo rivale dice alla contesa vedova.
FILIPPO:
Io volevo dirti che al solo pensiero di poterti parlare oggi, nel mio
ufficio, ho scritto una poesia dedicata a te. Però, mi raccomando,
non ne fare parola con nessuno. Sai che io occupo un posto
importante nella società e, se dovesse arrivare alle orecchie di mia
moglie, sai, lei è una santa donna però, se viene a sapere.....
insomma, che io ho un interesse per te anche perché a lei non ho
mai scritto una poesia. Vuoi ascoltarla velocemente?
VEDOVA:
Va bene. Io vado pazza per le poesie.
FILIPPO:
Allora, senti, l’ho scritta esclusivamente per te. Si intitola
Fammi .... trasiri.( Fammi entrare)
Seduto davanti alla scrivania
il mio pensiero vola via.
La mia mente è intasata.
Solo tu ci sei
mia dolce amata.
L’aria che respiro ha il tuo sapore
e fremo come un ragazzino
al suo primo incontro d’amore.
Fremo per la tua carne fresca e generosa
se t’avessi incontrata prima
saresti di sicuro la mia sposa
ma adesso, nel frattempo,
affinchè non schiatta la mia
consumami d’amore
travolgimi di passione
fammi scirrari ti mujeri e fili
fammi gliari to tre spili.
E prima ca mi pozza itiri
Fammi trasiri.
VEDOVA:
E che significa?
FILIPPO:
E’ difficile spiegare in poche parole. Perché larte della poesia è
piena di intrecci filosofici dove c’è l’incontro con l’anima , ed
essa ad un certo punto......
VEDOVA:
Sono troppo difficili per me queste parole. Entra... che ti faccio
vedere le foto della buonanima.
Escono ‘Ngau ed il geometra.
GEOMETRA:
Hai visto che il ragioniere è andato a casa della vedova? Chissà
cosa è andato a fare.
‘NGAU:
Ho sentito che è andato a vedere le foto della buonanima. Che
deve fare povera vedova, lei vive solo dei ricordi. Ma, fammi
andare a casa che devo prendermi una pastiglia..... per il mal di
testa.
Esce Maria ed il geometra ne approfitta per mettere in cattiva luce il ragioniere.
GEOMETRA:
Non sapevo che suo marito scrivesse delle belle poesie.
MARIA:
Mio marito scrive poesie? Ma se lui sa fare solo conti.
GEOMETRA:
Eppure gli ho sentito recitare una bella poesia proprio qui, vicino
a casa della vedova.
MARIA:
Ho capito. Ho capito. E tu, poesie ne conosci?
GEOMETRA:
Ho un intero repertorio.
MARIA:
Perché non me ne fai ascoltare qualcuna?
E lo spinge dentro casa. Intanto esce di casa ‘ngau e si piazza davanti casa.
‘NGAU:
Ha un atteggiamento diverso cammina in maniera ritta per effetto
della pillola Ancora deve uscire. Ne ha di fotografie della
buonanima da far
vedere. Speriamo che esce presto ancora finisce l’effetto della
pastiglia. Madonna mia. Mi sto sentendo una cosa proprio strana.
Sembra che quella pastiglia contiene la dinamite. Mi sto sentendo
che mi sto gonfiando tutto. Dici che divento verde come a ULK.
Madonna mia. Speriamo che si sbriga. (poi su un bigliettino
ripassa una poesia che ha scopiazzato da Filippo)
Intanto sulla strada passeggia una ragazza che guarda impaziente l’orologio
Così fa esattamente anche Ngau e passeggia nervosamente
RAGAZZA
Come al solito anche stasera fa ritardo. Ma stasera me la paga.
Dico io: come è possibile fare ritardo
Cara questa sera faremo scintille. Vedrai nell’aria le stelle filanti
come la notte di San Lorenzo in testa gli dovrebbe cadere una
stella
Ngau si sofferma a guardare nel cielo e mima le sue considerazioni
NGAU
Tu almeno puoi aspettare ma io invece no ormai è rimasta si e no
un’oretta e poi ..... la foglia si appassisce un’altra volta.
RAGAZZA
Non ne posso più.
NGAU
Mancu iou. ( Neanche io )
RAGAZZA
Quasi quasi il primo che passa...... Gli faccio un dispetto che non
se lo scorda più.
Ngau passeggia davanti per attrarre la sua attenzione.
NGAU
Pure voi signorina siete in attesa?
RAGAZZA
Si sono proprio in paziente attesa.
NGAU
Io ormai mi sto sentendo già sgonfiare tutto Stu fessa sapi quanti
fotocrafii sta uarda.( Questo fesso chissà quante fotografie sta
vedendo) Se avete intenzione di fare un dispetto quasi quasi lo
faccio anch’io che ne so potremmo pure andare a mangiare un
gelato assieme. Potremmo andare in un pub ,oppure una notte in
discoteca ,possiamo anche fare solo due passi . basta però che
facciamo in fretta se no......
RAGAZZA
Il mio ragazzo sarà uscito sicuramente con un’altra ed io qui ad
aspettare come una cretina.
NGAU
e tu fagli un dispetto il primo che trovi ….E tia falli stingu..........
lu prima ca acchi.........( e tu fagli dispetto … Con il primo che
passa…..
La ragazza fa la gatta e si avvicina al vecchio. Il vecchio si guarda addosso
Signorina è scaduto il tempo Signorì e scaduto lu tiempu . però se mi
dai cinque minuti di pazienza ... giusto il tempo di andare a casa a
prendere una pastiglia.... per...... la testa
Ma ecco che passa il fidanzato
RAGAZZO
Scusami un inconveniente mi ha fatto arrivare in ritardo.
I ragazzi vanno via come se niente fosse.
NGAU
Per me sei arrivato in anticipo.
RAGAZZA
Ciao nonnino non dimenticarti di andare a prendere la pastiglia
per la testa.
Ed ecco che esce Filippo da casa della vedova.
FILIPPO:
Scusami. Non so cosa mi sia successo. Devo sicuramente essermi
emozionato alla vista di quelle foto.
VEDOVA:
Non preoccuparti. A volte succede. (ed entra in casa)
‘NGAU:
Ni faci ficuri ragionier La Scopa.
Ed appena si accinge ad entrare in casa sua il geometra sta uscendo.
FILIPPO: E lei cosa fa?
GEOMETRA: Misuro caro ragioniere. Misuro. (e si dilegua nel circolo)
‘Ngau parte all’attacco della vedova. Si avvicina alla porta e la fa uscire.
‘NGAU:
Ero venuto per sapere se hai bisogno di qualcosa.
VEDOVA:
Si. Avrei bisogno tanto della buonanima. Quant’era buono,
romantico, forte, poetico.
‘Ngau tira fuori un biglietto.
‘NGAU:
Anch’io sono forte. In quanto a poeta mi trovo qui per caso una
poesia che ho scritto stamattina per te?
VEDOVA:
Che sei forte si capisce ma che sei un poeta non lo sapevo.
Sentiamo.
‘Ngau si sistema un paio di occhiali ed intanto si guarda in giro. Poi inizia.
‘NGAU:
Ssittatu nanti a la porta ti casa mia
penzu, penzu e penzu a tia.
Tegnu la capu frasturnata
eggiù persu l’appetitu.
No’ mangiu nienti
mancu ‘na ‘nzalata.
L’aria ca respiru teni ti tia l’ardori
e ulia ti dimmannu ‘nu favori.
No’ mi lassari tantu tiempu fori
ca ci essi mujerama Pascalina
su dulori ti moi finu a crammatina.
Iti ci mi faci trasiri.
Me giù pijatu nu pinnulu pi na ....tulori
Ca me nu tittu
ca tegnu na malatia
ca na!!!! ti zicca e mori.
VEDOVA:
Poche parole ma piene di significato. Entra che ti faccio vedere le
foto della buonanima.
‘NGAU:
Si fammi pure vedere le foto di tutti i tuoi defunti Sini. Fammi
itiri tutti li fotografie ti tutti li muerti tua.
Entrano in casa. Compaiono Pinuccio ed Enzina che arrivano, lei da scuola e lui
con la scopa sotto il braccio..
ENZINA:
Non mi hai detto ancora perché sei venuto a prendermi alla
stazione?
PINUCCIO:
E che a me fa piacere accompagnarti. Forse tu ti vergogni a farti
vedere con uno come me che per lavoro fa lo spazzino.
ENZINA:
Non è quello. E che mia madre..... l’altro giorno mi ha parlato del
difetto che hai e tu devi capire che.......
PINUCCIO:
Ed io che colpa ho? Sono nato proprio così però la mamma mi
prende sempre medicine nuove e prima o poi vedrai che guarisco.
E poi ti lamenti tu, io che devo dire. Tu non sai che passo ogni
volta che vado in bagno. C’è da sbattere la testa al muro.
ENZINA:
Va bene Ora devo entrare in casa.
Entrano in casa. Dopo qualche istante esce Pinuccio con sua madre.
PASCALINA:
Vedrai che prima o poi la faranno la medicina che ti farà andare di
corpo e vedrai che si sgonfierà anche la pancia. Stamattina mi
sono fatta segnare dal dottore le altre medicine, proviamo anche
queste. Stasera te le faccio provare, chissà che non avvenga un
miracolo. Tu, quando vai di corpo fai zzuchi, mancano solo le
cozze intorno.
Il figlio, con la scopa in mano va a lavorare e lei entra in casa quando va a bussare
il geometra.
GEOMETRA:
Signora. Dovrei prendere le misure del muro, posso entrare?
PASCALINA:
Veramente quando non c’è ‘Ngau ho l’ordine di non fare entrare
nessuno.
GEOMETRA:
della
Se gli vuoi chiedere è solo qui vicino, per l’esattezza è a casa
vedova.
PASCALINA:
A si??? (ed aggiustandosi i capelli dice) Trasi. Trasi.
Subito dopo esce ‘Ngau. Un po’ afflitto perché non ha avuto buon esito l’incontro
con la vedova.
‘NGAU:
Mi devi scusare. E’ vero che è tanto tempo che non vedevo ritratti
ma non pensavo che proprio..... può darsi pure che sono state le
foto della buonanima. Non ti devi dispiacere, mi devi dare un’altra
prova.
VEDOVA:
Va bene. Va bene.
‘NGAU
(una volta solo) Ma dico io, Non è possibile fare certe figure. E meno
male che avevo preso la pillola e se non l’avessi presa
carabinieri ci volevano.
Intanto esce frettolosamente il geometra.
‘NGAU:
E tu, che ci fai a casa mia?
PASCALINA:
(sistemandosi i capelli) Ha preso le misure.
i
GEOMETRA:
Si. Si. Ho preso le misure.
‘NGAU:
E che cos’è che dobbiamo costruire, il muro di Berlino?
(rivolgendosi alla moglie)
Ho detto al geometra che il muro deve capitare al centro preciso o
al massimo poco poco più in la.
‘NGAU:
PASCALINA:
Non ti preoccupare, le misure le ha prese bene.
‘NGAU:
Speriamo.
PASCALINA:
Piuttosto, cosa sei andato a fare dalla vedova?
‘NGAU:
Niente. Niente. Si era tappato il lavandino ed io gliel’ho sturato.
PASCALINA:
Come ti trovi subito pronto e qui a casa c’è ancora da mozzicare
due quintali di fave.
‘NGAU:
Zitta se no questo (e fa cenno verso casa di Filippo) ,
come sente un colpo subito esce fuori sangu li egna a iddhu e
quannu s’è cchiatu. Vuoi vedere una cosa? (dà due semplici
colpettini e già si affaccia Filippo sulla porta)
FILIPPO:
Ve l’ho detto. Chiamo i carabinieri.
‘NGAU:
nostra
Hai visto? Che ti dicevo? Era stato meglio se di fianco a casa
c’era un carcere con tutti i più grandi banditi dentro. Entriamo.
Entriamo prima che ci attacchi di nuovo.
Si abbassano le luci e Filippo esce di casa con una chitarra, si ferma sotto la
finestra della vedova ed incomincia ad intonare una serenata.
FILIPPO:
A iessi beddha mia, è già matina.
Iou ti confortu cu sta serenata.
Ti penzu notti e giurnu e menzatia
stu cori batti, batti, batti pi’ tia.
Iou ti ticu sulu ‘na parola.
Ti ricuerdi li tiempi ti la scola?
Quanti fiati te ggiù chiesta sposa
ma tia si stata sempri timorosa.
Poi ti pijasti lu bonanima ti lu Tori
e tuttigiurni scii e bibii ti fori.
Mo’ ti pozzu sulamenti cunzulari.
‘Ntuniè, fammi trasiri. Fatti amari!
Entra ‘Ngau.
‘NGAU:
Ma cc’è sta dici: fatti amari, pi’ la ‘Ntunietta ‘nci oli unu cu la
sperienza.(ed inizia la sua serenata)
‘Ntunietta cc’è sta sentu intra lu cori.
Mi sta chiappa, mi sta chiappa ‘na tulori.
No’ sacciu cc’è sta chiappu veramenti.
Sacciu ca eti a basciu suttaentri.
Fammi trasiri, mena, beddha mia,
ca quantu stai, si ausa tutta via
e ci perchisà, bba senti Pascalina
su cazzi amari finu a crammatina.
E’ veru, su maturu, cu quarche piccolo difetto.
Fammi trasiri si no ddhu pinnulu, addiu effettu!
ormai la scatula s’è quasi cunzumata
armenu na fiata ci la isciu ndrizzata
VEDOVA:
Entrate. Entrate tutti e due che ho da mostrarvi delle cose
molto interessanti
‘NGAU E FILIPPO:
I ritratti no!
VEDOVA:
Vi offro un’anisetta. E poi.......
FILIPPO:
Io con quest’individuo?
‘NGAU:
Enta cretino ancora finisce l’effetto Trasi babbu, cu no’ sia
si spiccia l’effetto.
Esce da casa Pinuccio.
PINUCCIO:
Enzina. Enzina. Esci. Sono guarito.
Escono di casa Enzina e sua madre.
MARIA:
Cos’è questo baccano?
PINUCCIO:
Sono guarito. Non vado più stitico. Mia madre mi ha preso due
medicine e stamattina le ho prese tutte e due.
Esce Pascalina.
PASCALINA:
Ma che cosa hai fatto. Hai preso le medicine della scatola rossa e
della scatola verde?
PINUCCIO:
Si.
PASCALINA:
La medicina della scatola verde era la tua, quella della scatola
rossa era di tuo padre che devono essere per il mal di schiena,
stamattina ne ho presa una pure io.
PINUCCIO:
Non mi importa. So solo che stamattina sono andato in bagno e
finalmente sono andato di corpo normale come tutte le persone.
Vedi no ho più neanche la pancia.e poi non so com’è ma mi sto
sentendo una cosa addosso che non ho mai avuto...
ENZINA:
Ma allora la malattia che avevi era quella???
PINUCCIO:
Si. Perché tu, che malattia pensavi che avevo?
MARIA E ENZINA
PINUCCIO:
: Ma noi pensavamo che tu.....
Allora avete pensato male perché per quello non ho mai avuto
problemi anzi, stamattina poi ....
Esce dal circolo il dottore con il geometra.
PASCALINA:
Dottore grazie, grazie, lo sai che le pastiglie che gli hai dato
stamattina hanno fatto proprio effetto? Dottò, hanno fatto il
miracolo. Oggi è andato di corpo come un bambino di latte, vuoi
vedere dottò? Ancora devo tirare l’acqua perché voglio farlo
vedere a tutto il vicinato.
DOTTORE:
No. No. Grazie. Credo sulla parola.
PASQUALINA
Non fare cerimonie dotto .
Esce di colpo ‘Ngau da casa della vedova con la pancia fra le mani.e rivolgendosi
alla vedova
NGAU
Che ti devo dire a tutti può capitare una diarrea
VEDOVA
Vai , vai e curati bene
NGAU
Che figura e meno male che ho preso la pillola
‘NGAU:
Dottò .Ma che razza di pastiglie mi hai dato. Hai detto che
l’effetto durava tre ore, dovevo fare scintille ed invece:
cacareddhi, cacareddhi.Ho fatto una figura
PASCALINA:
Che figure hai fatto? Non è che l’hai fatta a casa della vedova
perché è di là che stavi uscendo che eri andato a sturargli il
lavandino.
‘NGAU:
L’avessi fatto almeno Era buenu!
Affannosamente esce Filippo.
VEDOVA:
Ma per piacere. Quello almeno posso pure compatirlo, è un
vecchio ma tu, ragionier La Scopa, ma quale Ragionier la scopa.
FILIPPO:
La colpa è di quel deficiente che ha impuzzolito la casa. Si è
incominciato a cacare addosso come un maiale ed io come facevo
con quella puzza?
MARIA:
Perché tu cosa dovevi fare.?
FILIPPO:
Nulla. Nulla.
MARIA:
Vieni qua che adesso ti faccio vedere io.
(subentra la musica e, Maria insegue Filippo mentre Pascalina insegue ‘Ngau). I
ragazzi sembrano incuranti. Si prendono per mano ed escono di scena. Il dottore
entra nel circolo. Il geometra invece si rifugia dentro la casa della vedova e tutti
entrano nelle loro case
dopo qualche attimo entra NGAU fasciato in testa .
‘NGAU:
La prossima volta invece di pastiglie mi farò dare sciroppo così
non mi sbaglio. Eh! Però mia moglie stamattina si è presa la
pastiglia dell’altra scatola, quando mi ha chiesto a cosa servivano
le ho detto che erano per la schiena e se n’è prese due e, ora che ci
penso, il geometra stava uscendo da casa mia. Qua ho
l’impressione che ho fatto la figura del cretino.
Esce Pascalina.
PASCALINA:
Uè ‘Ngà. Fatti signari naura scatola di quelle pastiglie per la
schiena che io stasera ne ho presa un’altra ti ricordi che per i
dolori avevo sempre la schiena piegata in due come mi prendo
quelle pastiglie subito si addrizza.
‘NGAU:
per
PASCALINA
NGAU
E beata te che devo dire scommetto che ti mantieni dritta dritta
tre ore e vero? Poi incominci a piegarti un’altra volta.
Ué to meju ti nu mieticu sinti . Comu sinti struitu.
E beata lei che si drizza la schiena . Adesso però
devo stare attento a chi passa vicino casa se no questa!!!!!
(e passa millemestieri con la bicicletta con una cassetta e vende pesce )
PASCALINA:
Ehi nunnu. E’ friscu? A ieni itimu ce pesci tieni( Hei signore è
fresco?vieni e fammi vedere che pesce hai.
FRANCESCO
Oggi vendo cefalo signo vieni a vederlo fresco fresco di
stamattina
‘NGAU:
Ehi Abbanni. Osci ni mangiamu ‘na pignata ti fai.( Oggi te ne
puoi andare a casa mia si mangiano fave)
Escono Maria e Filippo.
MARIA e FILIPPO
NGAU
: Li muerti ti li fai!!!
Fave fave . Vi devo chiedere l’ordine anche per quello che devo
mangiare?
Passa Compare Ngicco Allegro ed aitante
NGICCU
Compà ( Gli fa il segno di vittoria con le due dita)
NGAU
Compà se vuoi andare a gabinetto entra dietro l’orto si trova , anzi
è meglio di no oggi ... va be lasciamo perdere.
NGICCU
Cosa hai capito . ti ricordi che ti parlavo di quelle medicine per....
NGAU
Be di che si tratta.
NGICCU
Le ho provate . Compare mio mia moglie non si corica più con il
cappotto adesso sotto le coperte fa caldo.
NGAU
E che devo dire compare mio Jata tia no .( Beato te)
Rimangono in scena IL ragioniere e NGAU
FILIPPO
Certo che abbiamo fatto la figura dei cretini con atteggiamento pacato
NGAU
A chi lo dici ormai tutto il vicinato sa la figura che abbiamo fatto
Filippo
Che dici Nga sto muro lo dobbiamo fare ?
NGAU
Ma si facciamolo e non se ne parla più
Filippo
E l’albero che fine deve fare
Ngau
L’albero rimane dalla parte mia
Filippo
Be non incominciare l’albero al massimo rimane al centro
La discussione si accende e vengono nuovamente alle mani mogli compres
FINE