Il Vecchio - Vito Stridi
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Il Vecchio - Vito Stridi
LU ECCHIU SENTI L’ARDORI E LA VEDOVA FACI L’AMORI (IL VECCHIO SENTE L’ODORE E LA VEDOVA FA L’AMORE) Commedia in due atti di Vito Stridi Personaggi e interpreti: ‘NGAU PASCALINA MARIA FILIPPO VEDOVA Calzolaio Moglie di calzolaio GEOMETRA ‘NGICCU moglie di Ngiccu DOTTORE Millemestieri PINUCCIO figlio di Ngau ENZINA RAGAZZA RAGAZZO ZINGARA BAMBINI PRIMO ATTO Si apre il sipario, in scena appare l’esterno delle abitazioni (sono case popolari) del paese dove si svolge tutta la vicenda.Ci sono tre abitazioni, una strada e un circolo ricreativo. Entrano le bambine e giocano in mezzo la strada poi successivamente entra il maschietto Luca Mi fate giocare? Lucia Noi stiamo facendo giochi di femminucce. Se vuoi giocare Luca Spigatemi che proprio tanto scemo non sono Miriana Allora bisogna saltare dentro questi quadrati…………. Luca Non e che è poi così intelligente questo gioco . Lucia Quali sarebbero i tuoi giochi intelligenti? Luca A secuta surgi , a taraddhu, a suttapariti, e ci uliti puru a scuppetta Miriana E questi sono giochi intelligenti? Ma va via, questi sono giochi di maschi che non significa che sono intelligenti. Luca Ho capito le femmine siete tutti uguali, vi date un sacco di arie Adesso vado a trovare i miei amici e giochiamo a banditi . Lucia E che gioco è? Luca esce fuori una pistola giocattolo . ci spariamo come i banditi a capsi però . esce di scena ed anche le bambine vanno via Lucia Andiamo via anche noi ancora se la prendono con noi In una di queste abitazioni, il giorno prima c’è stato un funerale ed il vicinato si accinge a portare consolazione alla vedova. Da una delle case escono marito e moglie: il ragionier FILIPPO LA SCOPA e MARIA la MAZZA. Si accingono ad entrare invece ‘NGAU LO MARTIRE e PASCALINA.... ‘NGAU è un pensionato comunale, ex spazzino e FILIPPO, anche lui impiegato comunale ancora in servizio nell’ufficio di ragioneria. ‘NGAU: (sull’uscio della sua porta) Aspetta. Aspetta. Guarda chi sta uscendo dalla casa della vedova. FILIPPO: (sull’uscio della vedova) Guarda. Scommetto che quel coso che abbiamo di fianco casa sta venendo qua. ‘NGAU: Secondo te, Pascalì, che cosa le avrà portato? PASCALINA: Ma cosa ne so io cosa le ha portato. Che sono una chiaroveggente? E poi non mi interessa. E tu , perché ti stai preoccupando tanto? Fatti i fatti tuoi e cammina. ‘NGAU: A me sta dicendo il cuore che il ragionier LA SCOPA le ha portato i fichi del nostro albero. PASCALINA: E anche se fosse? Noi non le stiamo portando i fichi dello stesso albero che metà è loro? ‘NGAU: Io me la prendo con il comune perché, quando ci hanno assegnato le case, il sindaco fece un discorso a tutti noi: “Miei cari signori. Agli orti non ci sono i muri non perché sono finiti i soldi, ma perché tra voi ci deve essere comunicazione, fratellanza. I muri dividono. Voi tutti, impiegati comunali, oltre ad essere uniti sul lavoro dovete essere uniti anche con le famiglie.” FILIPPO: Secondo te, cosa sta farfugliando lu ‘Ngau? MARIA: Ma cosa ti interessa. Non vorrai attaccarti ancora con le vostre solite discussioni. Ricordati che tu sei il ragionier LA SCOPA e lui è un..... pensionato del comune. FILIPPO: Spazzino, Maria. Non vorrei che tu te lo dimenticassi. Spazzino, come dire un rifiuto. Cosa vuoi scommettere che sta portando alla vedova i nostri fichi? MARIA: D’altronde noi le abbiamo portato i loro no? FILIPPO: Ma io dico. Come fa fatto a nascere un albero di fichi proprio al confine tra loro e noi? Però il geometra ha detto che il tronco si trova un centimetro in più dalla nostra parte. ‘NGAU: (sentendo) Si. Forse è vero però i rami pendono più dalla parte mia e poi, io la parte che sporge da me l’ho innestata a “fica fracazzana”, quelle nere che maturano a settembre-ottobre ed adesso, fino ad ottobre si possono mangiare solo fichi neri. FILIPPO: Io i fichi li compro, hai capito? Li compro. Tutti in paese conoscono il ragionier La Scopa PASCALINA: Uè. Ragionier LA SCOPA e che cosa volete dire che mio marito li ruba? Badate a come parlate. Mio marito non si è mai sentito nel paese e tutto il paese lo tiene su una chianta ti manu. MARIA: Cosa vuoi dire che mio marito non è rispettabile? Ricordatevi che in questo paese c’è: primo il maresciallo dei carabinieri, poi il sindaco e poi mio marito. E’ uno dei più benvoluti del paese. PASCALINA: Non solo tuo marito. ‘NGAU: Zitta! Sangu ti egna! Andiamo a fare questa visita. FILIPPO: Andiamo! Andiamo! Ma guarda un po’ tu con chi devo discutere io. Ogni volta che passi davanti casa mia dovresti toglierti il cappello. Escono entrambi di scena. Arriva, con una scopa da spazzino sulle spalle il figlio di ‘Ngau che, passando davanti alla porta del ragionier LA SCOPA si sofferma e chiama a bassa voce. PINUCCIO: ‘Nzina! ‘Nzina! Esce furtivamente una ragazza. ENZINA: Quante volte ti devo dire che io mi chiamo Enzina. PINUCCIO: E che io come ho detto? ENZINA: Dimmi piuttosto, cosa vuoi? PINUCCIO: Cini. Iou? ENZINA: E ca cini, iou? PINUCCIO: Um!!! Io volevo dirti che..... ti sta scupu nanti casa. (e si mette a scopare vicino al suo uscio. ENZINA: Ma non hai finito di lavorare per oggi? PINUCCIO: Io non smetto mai. Dove c’è mucaria io sono sempre in servizio. L’assessore ai lavori pubblici mi ha detto: “ Tieni. Questa è la scopa con cui tuo padre ha onorato per trent’anni la sua carriera, ora prendila tu e tienila con cura”. Io, quando vado a letto, la faccio dormire assieme a me anche se.......... vorrei avere un’altra persona al suo posto. ENZINA: Scusa Pinuccio. Devo entrare. Mia madre mi sta chiamando. PINUCCIO Stai un altro poco . Io ..... io ...avrei tante cose da dirti ENZINA E dai dimmele, però fai in fretta mia madre continua a chiamarmi. PINUCCIO In fretta che ci devo mettere ci vogliono almeno tre giorni tu non hai idea quante cose devo dirti . ENZINA Va bene almeno comincia. PINUCCIO Dunque...... Io...... Io...... Io.... ENZINA Ho capito . Qualcosa già mi hai detto, il resto me lo dirai la prossima volta. Ora devo proprio entrare. PINUCCIO: che Ma quando avrò il coraggio di dirglielo. A me piace però, chi è si sposa uno spazzino? Lei è ragioniera ma io che colpa ne ho se dopo la terza media mio padre mi disse che non dovevo più andare a scuola, tanto la firma la so fare e quello mi deve bastare. Quello ragiona a modo suo. Dice che i figli devono prendere il posto dei genitori sul lavoro. Allora, io ai miei figli dovrò consegnare questa scopa? Ma! Fammi andare a casa. Esce di scena. Escono dalla casa della vedova ‘Ngau e sua moglie. PASCALINA: tanto Ma senti ‘Ngà. Ma che cosa c’entrava che dovevi abbracciarla tempo? Sembrava che ad un certo momento gli togliessi il fiato. ‘NGAU: E non ha visto me..... La dovevo consolare quando parlava del marito mi faceva compassione e volevo consolarla. A te non ti dispiaceva ? l’ho sempre detto che tu non hai cuore. Io purtroppo sono fatto così Suntu senzibbili. Quando sono queste cose subito mi emoziono. PASCALINA: Emoziono, emoziono tu la tenevi troppo stretta , mi sono spiegata. E no la spicciai chiui ti asari. Uè Nga ca no su filu fessa ca no capiscu li cosi.( non la finivi più di baciare . non credere che sono stupida) ‘NGAU: Pascalì. Ma cosa pensi. Quella mi può essere figlia. PASCALINA Ué Ngà non è ca sinti petrofilo. NGAU Vai , vai petrofilo PASCALINA: Quella, già quando era vivo la buonanima non è che era proprio una santarella e ora che è rimasta sola penso proprio che i maschi in questa strada non mancheranno. ‘NGAU: Fatti i fatti tuoi. Piuttosto prendimi una sedia che voglio stare un poco al fresco Esce una sedia e con il mento appoggiato al bastone osserva il via vai delle persone bambini che giocano ragazze che passeggiano ed il nonno da delle lunghe sospirate. Finchè non passa il suo amico e compare NGICCU detto Lu Turresi NGICCU Compà a cosa stai pensando sto vedendo che con la testa non ci stai. Se sono debiti non ci pensare tanto quanto devi campare ancora. NGAU Intanto compare mio debiti non ne ho e se è per campare, tu sei del ventidue ed io del ventitre, perciò di regola tocca a te per primo. NGICCU Eh compare mio come stai attento attento , io sono nato cinque minuti prima della mezza notte di capodanno . e tu sei nato cinque minuti dopo e così risultiamo di anni differenti . NGAU E poi Compare mio non è ai debiti che sto pensando , sto pensando che gli anni passano ................ NGICCU E la fai si coci cumpari mia. NGAU Pasqualina , pasqualina porta una sedia al compare. Pasqualina porta la sedia fuori. Passa per la via una zingara ZINGARA Buon giorno Nonnini volete aiutare la zingara a vendere qualcosa ? io in cambio vi leggerò il futuro. NGICCU Figlia mia la previsione per il futuro la conosciamo già ormai a lu fiaccu sta sciamu. Già, e lu presenti no si capisci.(ormai stiamo andando verso il peggio ed il presente non si capisce) NGAU Solamente una magia ci potrebbe salvare Signuria si capaci? ZINGARA Ditemi che cosa desidereresti da questa magia . Io sono in grado di rendere più fertili i vostri terreni più ricche le vostre tasche. INSIEME E poi? ZINGARA E..... poi... più ..... simpatici. INSIEME E’ Picca. (E’ poco) ZINGARA Più..... Interessanti INSIEME E’ Picca ZINGARA Non so... ditemi voi io sono in grado di assolvere qualsiasi impegno. I Compari si guardano. NGICCU Diglielo tu. NGAU E che cosa dovrei dirgli..... ti lu fattu..... ca la fai .... si sta coci? ( del fatto che le fave si stanno cocendo?) NGICCU Tinci ca la fai s’è cotta e si sta zicca a ‘ncuddhari a la pignata. ( digli pure che la fave si è cotta e si sta incollando alla padella) ZINGARA Non è che avete messo troppo carbonato ? Vi avverto che io non posso farci niente. Se ho capito bene per voi ci vuole altro che magia , per voi ci vuole un miracolo. NGICCU Ma almeno un aiutino . Che ne so magari un elisir dell’eterna giovinezza. NGAU Ma non dico quello , per l’eterna giovinezza chissà quanto elisir ci vuole. NGICCU Basta però che non ci dai quello che ci hai dato l’altra volta che a me personalmente l’unico effetto che ha fatto , una diarrea di almeno una settimana. NGAU casa) E ca a mia ‘no m’è successu lo stessu.( a me è successa la stessa ZINGARA Sto sperimentando nuovi prodotti se volete provarli. NGICCU Non ve ne curate quando sarete sicura che funziona poi vieni. NGAU Ei.. ci funziona quantu oli costa costa. Me giù spiacatu.( e se funziona quanto costa costa non ha importanza mi sono spiegato?) ZINGARA Ho capito . anche oggi la stessa storia . Con voi perdo solo tempo. Esce la zingara è sulla strada compare una coppia maestro Antonio pinzetta e moglie . che esce da casa della vedova MOGLIE Senti Antonio ma perché ti sei preso l’impegno di riparargli tutte le scarpe? Non sapevi più che farle. Se hai da risuolare , da mettere i tacchi i sopratacchi se ne avrai bisogno te li faccio nuovi. Insomma Secondo me hai avuto un eccesso di generosità. Ti consiglio di non fargli nulla, ancora ti fa fare la morte di suo marito. E se non te la fa fare lei ,te la faccio fare io. MARITO Ma perché poverina ora che non c’è più suo marito ha bisogno di uno che gli dia una mano e se non siamo noi del vicinato . MOGLIE da Si si una mano non preoccuparti tu che l’Antonietta trova chi gli una mano e magari anche due . MARITO Senti visto che ormai mi sono messo a festa mi siedo vicino a Ngau a prendere un po di fresco. NGAU Siediti stasera è una serata che si sta bene solo fuori dentro casa c’è un’afa e poi tu lavori sempre un po di riposo non guasta. MOGLIE Calzolaio che volete che faccia , sta sempre seduto e pensare che ho rifiutato un falegname. NGICCU Non dire così scarpari come suo marito non se ne trovano in giro MARITO Lo conoscete il mio motto vero? NGAU Sotto il cuoio capelluto . NGICCU c’è un emerito ........... MARITO Come ? come? NGICCU Dicevamo che il tuo motto è . da Antonio minzetta risuolatura perfetta. MOGLIE Ho capito stasera di lavoro non se ne parla vieni a casa e ripara il rubinetto dell’acqua che è da un mese che è rotto MARITO Ma che dici io non riparo proprio nulla non sono mica idraulico io Esce di scena la moglie NGICCU Madonna ma le mogli sono tutte uguali. NGAU Non è vero la mia è diversa . Come rompe lei non rompe nessuna . MARITO E che dobbiamo fare ,con loro ci vuole molta pazienza. Entra nuovamente la moglie nervosa MOGLIE Vieni che vuole essere cambiata una presa , stiamo con la cucina senza corrente. E mi sono stufata perché è da un anno che te lo dico. MARITO Ma quante volte ti devo dire che io non sono elettricista . quello che mi da fastidio che le cose te le devo ripetere mille volte Si allontana nuovamente la moglie arrabbiata . NGAU Non c’è male pure la tua . quando si mette NGICCU E’ una bella rompi........ Esce un’altra volta arrabbiatissima MOGLIE Senti vedi che quando sono entrato in casa ho sbattuto la porta e si e scardinata adesso e c’e la porta in mezzo casa MARITO Stiamo apposto meno male che siamo in estate. MOGLIE Cosa vorresti dire che non vuoi neanche venire a ripararla? MARITO Ma perché insisti tanto lo sai che non sono un falegname sai che fai: telefona a a Francesco mille mestieri quello ti ripara tutto ciò che vuoi fare MOGLIE Adesso lo chiamo e quanto si vuole prendere si prende . MARITO Si, si, ogni’uno deve fare il suo mestiere In quel momento passa Francesco con la sua bici ed una cassetta con i ferri di lavoro. Marito Eccolo ! Senti Francesco vedi cosa ha bisogno mia moglie Francesco Agli ordini a voi serve qualche cosa?rivolgendosi ai vecchi Ngau No, no vai tranquillo da maestro minzetta a noi non serve nulla Francesco millemestieri si avvia verso casa ed esce di scena NGAU Stai attento a Francesco quello lo sai perché lo chiamano Cannarutu .rivolgendosi al calzolaio NGICCU Dice che gli piacciono le torte . MARITO Be che mi interessa mia moglie non li sa fare. I due vecchi si guardano maliziosamente e dice Ngicco Be,Be NGAU Allora mi stavi dicendo che anche tu in un certo senso stai nelle mie stesse condizioni continuano il discorso interrotto NGICCU Compare mio non so come spiegarti ma ho l’impressione che nella spina dorsale non è rimasto niente. NGAU Be ... io non sto proprio in quelle condizione . Io qualche cosa nella spina dorsale devo ancora averla il mio problema è il pescatore che non pesca più bene. NGICCU E beato te compare mio tu se ti ‘Nnazzichi sienti ca sciacquliscia ( se ti muovi senti che qualcosa si muove dentro ) ma a me niente . Intanto passano un ragazzo ed una ragazza e si fermano su una panchina a chiacchierare NGAU A me invece il sangue bolle compare mio bolle ma la pasta non si cucina mai . Guarda la gioventù di adesso . Passeggiano addirittura senza essere sposati. NGICCU Passeggiano. Altro che passeggiano. RAGAZZO Certo che ieri è stata una serata da ricordare. RAGAZZA A chi lo dici . Sono ancora stremata. RAGAZZO Ma tu sai che ad un certo punto volevo smettere. RAGAZZA E perché? RAGAZZO Perché mi ero stufato. RAGAZZA Meno male allora che c’era anche Paolo che ha continuato lui, se no tu chissà come finivi. RAGAZZO Ma secondo un tuo parere chi è stato più bravo. RAGAZZA Secondo me..... è stato Antonio. RAGAZZO Antonio , Antonio secondo me è stato bravo anche Gianni NGAU Compa questa è una cooperativa senti , senti NGICCU E che devo sentire compare mio a tempi nostri chi la incominciava la finiva. NGAU E non ci stancavamo mai!! RAGAZZA Comunque alla fine mi ero stancata anch’io e dopo la prima mano ho lasciato il posto a Francesca. NGICCU Si alza e va vicino ai due giovani eravate? Ma si può sapere quanti RAGAZZO Eravamo circa venti. NGAU Due altri non cerano da chiamare?To auri ni iessibbi chiamati. RAGAZZA Ma scusate a voi cosa importa . per fare una partita a carte dobbiamo chiedere il vostro parere ? RAGAZZO Andiamo che questi stanno dando all’acido. Entra in scena nuovamente la moglie del calzolaio MOGLIE Senti allora è tutto apposto il rubinetto è stato riparato in cucina c’è la corrente e sistemata la porta . MARITO Si è preso caro ? MOGLIE Veramente non è costato una lira . MARITO Meno male vedi hai fatto bene a chiamare lui . la prossima volta che hai bisogno sai a chi devi rivolgerti. MOGLIE L’unica cosa che ha preteso era o una torta o un’ora con me . MARITO Tu , tu .......gli hai fatto la torta ? MOGLIE Io non sono mica una pasticcera. MARITO Si alza di scatto . Andiamo andiamo ti insegno io come si fanno le torte Sciamu , sciamu ca ti mparu comu si fannu ( Andiamo che ti insegno come si fanno) MOGLIE Ed io che pensavo che sapessi fare solo il calzolaio . Passsa la moglie di Ngiccu con un paio di scarpe in mano RATA Eccoti dove sei ai voglia ad aspettare. Ti sei scordato che dovevamo uscire per fare una visita.? NGICCU Come scordato ma secondo te mi dimenticavo che dovevamo andare a fare visita alla vedova . Rata Ma quale vedova ti sei scordato che siamo andati già tre volte? Lu Visutu la spasa e li ricordini ed il bello è che non lo hai portato neanche a casa.appena siamo usciti di casa lo hai buttato nella spazzatura. Ngiccu Come facevo a portarmelo a casa . La fotografia l’hanno fatta dopo morto.ed aveva gli occhi spalancati. Siccome non dobbiamo andare dalla vedova dove è che dovevamo andare? RATA Vedi che avevo ragione? tu oltre a perdere tante cose stai perdendo anche la testa Dovevamo andare da tua sorella che è uscita oggi dall’ospedale. NGICCU (Scatta in piedi per mettersi in movimento)Già e vero non mi ricordavo più . Andiamo che è ancora presto. RATA Adesso non è più possibile perchè mentre mi stavo cambiando si è rotto il tacco delle scarpe . NGICCU Allora per questa sera non ci andiamo più? RATA Adesso stò andando da maestro Antonio minzetta , se me li fa subito , andiamo . NGICCU Allora penso che per stasera non se ne parla. RATA E perché? NGICCU Perché stasera è indaffarato. Sta insegnando alla moglie come si fanno le torte RATA Allora sai che faccio ! Vado a casa di Francesco mille mestieri e me li faccio aggiustare da lui . NGICCU Senti tu non vai da nessuna parte . Ma dimmi una cosa non è che ti sei servita qualche volta da lui . RATA Solo una volta! l’ho chiamato! non ricordi ? te lo avevo detto . NGICCU Io veramente non sto ricordando nulla . RATA E’ stato quella volta che ti eri ricoverato per le emorroidi ti stai ricordando? NGICCU Si , Si mi ricordo delle emorroidi, ma che hai chiamato Francesco millemestieri non me lo ricordo . Quanto s’è preso che non sto ricordando. RATA Non si è preso nulla . NGAU Scommetto che ha voluto una torta ! NGICCU Che se mia moglie torte non ne sa fare. Ma che mi stai facendo dire; mia moglie le torte li sa fare, non è vero che li sai fare? Rata E chi mi doveva insegnare a fare le torte ti sei scordato che ai compleanni andiamo a comprarla. NGAU Be, be . NGICCU Senti! sai che fai? vai da maestro Antonio minzetta e fatti insegnare come si fanno le torte. RATA Ma cosa dici! Lui è calzolaio . NGICCU Bell’appunto! tu per imparare come si fanno le torte devi andare da un calzolaio. Rata E se devo andare da un parrucchiere dove devo andare da un falegname? NGICCU E ca pirceni!!! ( e perché no!) RATA Io non ci capisco nulla . mi sembra che il cervello se ne sta andando , anzi se n’ è proprio andato Ese dalla scena Quando i compari hanno finito di fare le loro considerazioni Passa la vedova poi si ferma al centro della scena e con malizia si ferma davanti a loro gli cadono le chiavi e quando si piega per prenderli i due compari fanno una lunga Nascata e cercando di guardatre in contemporanea si piegano in avanti e cadono a terra Vedova Ehh la vecchiaia . Ti piange il cuore .Quella ha bisogno di un uomo per consolarla e noi possiamo fare solo gli spettatori. Stamattina compare mio sono andato a portare la spasa ed Esce sulla porta con una vestaglia nera...... NGICCU Be è normale sta di lutto. NGAU Sini cumpà sutta a ddha sottana non c’era nienti........( si compare e sotto la sottana non aveva nulla) NGICCU Madonna mia fantasma era diventata?. NGAU Come fantasma compà secondo te una donna sotto la sottana che cosa dovrebbe avere ! NGICCU Lu cappottu ! ( Il cappotto) NGAU Come il cappotto. NGICCU Compà mia moglie si mette il cappotto. Dice che sotto le coperte fa freddo . Dice che ormai io non la scaldo più. NGAU Non è che e morta e non te ne sei accorto Va bene . Insomma la vedova .....non aveva....... il cappotto compare mio il sangue in quel momento mi è salito in testa ho sentito un rumore...... ti acanti.( Vuoto) E mi sono subito spento , ma se era a tempi miei. NGICCU Compare mio a me succede la stessa cosa . Sai che il suo balcone esce dietro il mio orto , e quando stende le robbe , mamma .......mi sento torcere le budelle poi vado in casa e sbattu la capu nanti a lu pariti. (Sbatto la testa davanti alla parete) Però compa forse non forse una soluzione c’è . Stasera nella sezione dei combattenti , lu Cosiminu ( Cosimo) NGAU Ci Cosiminu. NGICCU Lu Cosiminu punta rossa. NGAU Be .. be.. e cosa ha detto. NGICCU Stava dicendo che a lui il dottore gli ha segnato certe medicine che........... NGAU Be.. be... be.. e che cosa è sciroppo? NGICCU Questo non te lo so dire. Cumpà e che anche fossero supposte c’è ti ni futti.( Ed anche se fossero supposte chi se ne frega) NGAU Se era sciroppo era meglio...... Ngiccu si alza dalla sedia NGICCU Compare mio devo andare che a quest’ora è l’ora della medicina . NGAU Compa ma allora anche tu ....... NGICCU Ma cosa stai dicendo a me servono per le emorroidi li vuoi vedere compà. NGAU Ti credo sulla parola vai compare mio vai. NGICCU Ci vediamo. Escono di scena. Escono dal circolo due personaggi: il dottor.Ronzetti.............. ed il geometra. GEOMETRA: Caro dottore, è una brutta epoca. Ormai con la crisi che c’è nessuno più costruisce case ed io che sono geometra sono costretto a fare l’impiegato in questo circolo e, se continua così, non avrò i soldi neanche per pagarmi il tesseramento dell’anno prossimo. Beato lei dottore. I malati, con tutte le crisi del mondo, non guariranno mai e, finchè ci saranno malati, le sue tasche saranno sempre piene. DOTTORE: Caro geometra. Anche per noi medici in un certo senso c’è crisi. Non perché diminuiscono i malati ma perché oggi il malato informato rispetto a prima. Ora vede la televisione, in casa ha l’enciclopedia e quando sente un male subito si documenta e da solo si fa la diagnosi. Ormai il paziente è anche medico. Esce di casa il ragionier LA SCOPA e si accosta al circolo. RAGIONIERE: Buona sera. Su chi state tagliando questa sera? GEOMETRA: Stavamo parlando di lavoro. Beato lei che con il posto al comune il suo stipendio arriva puntualmente a fine mese. DOTTORE: E’ vero. Deve ritenersi fortunato. Dicevamo che anche il medico ormai tende ad essere un personaggio di secondo piano. Meno male che ultimamente (esce di casa ‘Ngau con una sedia. Si siede al fresco ed ascolta i discorsi dei tre) hanno inventato un prodotto che fa miracoli. Certo è un prodotto che non serve a tutti però non potete immaginare quante persone ne hanno bisogno. Giovani e soprattutto persone di una certa età. FILIPPO: Di cosa si tratta? DOTTORE: Pensate. E’ un prodotto che da vitalità anche ai morti. GEOMETRA: Dottore. Cosa volete dire, che hanno scoperto l’elisir della eterna giovinezza? FILIPPO: Dottore. Dica, di cosa si tratta? DOTTORE: In pratica, chi ha problemi di sesso,questa pillola lo rende giovane come un ventenne. Pensate, ha la durata di circa tre ore ed in queste ore si possono fare le pazzie più sfrenate. ‘Ngau scuote la testa. GEOMETRA: Povera gente. Se a me venisse a mancare quello non so cosa farei. FILIPPO: Come si chiama questa medicina miracolosa? DOTTORE: Vuoi che te la prescriva? FILIPPO: Ma cosa dice dottore. Lo chiedevo solo per curiosità. A proposito, stamattina sono andato a trovare la vedova. Certo, poverina, adesso ci vuole qualcuno che la consoli. DOTTORE: Perché non ci pensate voi visto che avete la fama di dongiovanni. FILIPPO: (prima gonfia il petto poi, con atteggiamento di modestia) Solo voci. Solo voci. La vedova intanto molto provocante passeggia per la strada. E chi più e chi meno fa una lunga nasccata ( sospirata). GEOMETRA: Sai che ci devo provare con la vedova? RAGIONIERE: Mi dispiace dirtelo ma non avrai successo. Non hai le armi adatte per lei. GEOMETRA: Ognuno mette le armi che ha a disposizione. Il vecchio che ha sentito tutto, anche lui si mette in gara senza però fare proclami. Intanto dalla finestra la vedova sbatte un panno ed audacemente si fa avanti il geometra. GEOMETRA: Buon giorno signora Come va? Se ha bisogno di qualsiasi cosa io, anche se geometra, posso mettermi a sua completa disposizione. Se la buonanima ha lasciato delle pratiche in sospeso posso benissimo portarle avanti io, oppure prendere le misure è la mia specialità. VEDOVA: Lei è molto gentile. Penso che approfitterò della sua disponibilità. Poi si fa avanti il ragionier LA SCOPA. RAGIONIERE: Stesso discorso vale anche per me. Se ha delle pratiche, in virtù della mia professione, sono sempre disponibile sia per conti da fare che per conti arretrati. Si alza il vecchio ‘Ngau. ‘NGAU: Signò. Io ho fatto per trent’anni lo spazzino e l’unica cosa che so fare bene è scopare. Che ne so, quando proprio avrete bisogno io vengo e, in quattro e quattr’otto pulisco tutto e poi so fare tutti i lavori casalinghi dall’idraulico al barbiere. VEDOVA: Grazie anche a voi. Siete tutti molto bravi e disponibili FILIPPO: Eh! Si mette in mezzo lui! Ma che cosa vuole fare questo vecchio decrepito. GEOMETRA: Ma lascialo fare. Ormai vive solo di ricordi Si abbassano le luci, cambia il periodo e tutti scompaiono dalla scena. Entra in scena Pinuccio. PINUCCIO: Quasi quasi adesso la chiamo. ‘Nzina! ‘Nzina! Esce Enzina. ENZINA: Cosa vuoi? PINUCCIO: Voglio dirti una cosa. ENZINA: Dai. Dimmela in fretta perché mio padre sta per alzarsi. PINUCCIO: Lo sai che quando lavoro penso sempre a te. Non so com’è, ti tengo sempre nella mia testa. ENZINA: Se devo dirti la verità......... anch’io ti penso ogni tanto.... però...... ci sono i miei genitori che non vogliono che parli con te. Sai loro aspirano ad un matrimonio più.....Insomma vogliono bussare a qualche casa più...... non so se mi sono spiegato. PINUCCIO: Ma allora questi sono proprio fessi. Pure mio padre dice:”Figlio mio. Con il mestiere che hai puoi bussare a tutte le case”. Io busso e le persone mi danno in mano le buste dell’immondizia. Tu invece sei diversa. Immondizia non me ne dai mai e poi,sinti cussì ‘ngraziata che anche se mi dai le buste dell’immondizia non mi dispiace , se poi tuo padre vuole bussare a casa mia io la porta la lascio sempre aperta. Esce improvvisamente Maria. MARIA: Cosa fai qui a parlare con questo.....coso. Ti ho detto tante volte che per te abbiamo altri progetti che darti ad un povero spazzino. ENZINA: Mamma. Non è giusto che lo tratti così. Prima di tutto non stavamo facendo nulla di male e poi Pinuccio è così buono. Non merita questo tuo atteggiamento. Entra Pascalina. PASCALINA: Ma che sta succedendo stamattina? PINUCCIO: Uè ma! E’ stata lei. Non vuole che parli con Enzina. PASCALINA: E manco noi vogliamo che parli con Enzina. Si credono chi cazzo sono. Non vi dimenticate che tutto il paese vi conosce e tu, prima di sposare il ragioniere, te ‘ncrinata parecchi fiati a lu tabaccu e li pumitori e si cuntunu fatti e fattarielli. Adesso si crede chissa chi . MARIA: Io poi sono andata a scuola per non raccogliere più il tabacco così come va a scuola mia figlia. mia figlia si prenderà un suo pari. Minimo minimo si deve prendere un geometra. PASCALINA: E pure mio figlio si prenderà una sua pari. O al minimo si prende una laureata PINUCCIO: Ma che pari e dispari. Io mi piglio chi voglio io. A ddho cazzu la ba trou ‘na spazzina a qua meru. e poi la laureata non la voglio. PASCALINA perché non vuoi la laureata perché... PINUCCIO perché quelle capiscono assai . PASCALINA Ani scemu capiscono assai che capiscono ENZINA: Ed io dove troverò un geometra PASCALINA: Mi sembra che siete tutti e due uno più scemo dell’altro. Vai a lavorare e lasciala perdere questa famiglia di intellettuali. MARIA: E tu, entra dentro, lascia perdere questa famiglia della preistoria. Escono tutti dalla scena. Dopo qualche secondo esce Filippo. Molto cautamente si avvicina alla porta della vedova. Bussa. Esce la vedova. VEDOVA: Buon giorno ragionier LA SCOPA. Cosa desidera? FILIPPO: Volevo sapere se avete bisogno di qualcosa: qualche certificato dal comune. Sa, io glielo posso portare in giornata. Capirà, dove io domando, nessuno mi può dire di no. VEDOVA: Avrei proprio bisogno di un certificato. FILIPPO: Non si preoccupi. Oggi stesso glielo farò avere. Filippo va via. Esce dal circolo il geometra e bussa alla porta del ragionier LA SCOPA. Esce la moglie del ragioniere. GEOMETRA: Buon giorno signora LA SCOPA. Io che sono un onesto cittadino di questo paese ho il benedetto vizio di udire e di vedere e pocanzi notavo il ragionier LA SCOPA , vostro marito, che si intratteneva sulla soglia della vedova. MARIA: E, che facevano di interessante? GEOMETRA: Per carità signora. Nulla che potesse offendere la vostra dignità. Se io ho riferito ciò è solo perché lei è una signora così perbene, così affascinante, che non merita inganni da nessuno. MARIA: Vi ringrazio per le gentili parole e vi ringrazio anche per l’informazione che mi ha dato. Maria entra in casa.Il ragioniere va via ed entra in scena ‘Ngau e con aria furtiva bussa alla porta della vedova. ‘NGAU: Buon giorno signora ti posso fare una domanda? VEDOVA: Chieda pure. ‘NGAU: Io volevo dire che capisco che una donna giovane, quando rimane vedova, prima o poi deve rifarsi una famiglia, un marito è quello che ci vuole però capisco che per trovare un marito ci vuole tempo e capisco anche che una vedova non è che può aspettare tanto tempo. VEDOVA: Forse mi volete dire che c’è qualcuno che vuole farsi avanti? ‘NGAU: Ho uno sottomano che nel frattempo che tu trovi marito in un certo modo ti può dare una mano ce l’ho, non per niente qui mi chiamano San Pancrazio. VEDOVA: E lo credo. Ti chiami Pancrazio, poi fai LO MARTIRE di cognome, non puoi che essere San Pancrazio. Spero almeno che tu sappia fare i miracoli. ‘NGAU: Li fazzu. Li fazzu. Se non li faccio io chi li deve fare? Tu basta che dici e io intervengo. VEDOVA: Va bene signor LO MARTIRE. Ora devo andare perché ho la carne sul fuoco. La vedova entra in casa e lui, una volta solo. ‘NGAU: La carne. Altro che carne. La mia carne si sta cucinando a fuoco lento La brasciola mia si sta cucina all’ampa (e fa un lungo sospiro con <NASCATA>). Nel frattempo esce sua moglie. PASCALINA: E..... che cos’è questa nascata? ‘NGAU: E’ che..... mi era andata una mosca e stavo cercando di farla uscire fuori. PASCALINA: Entra in casa. Altro che mosca. Se non ti conoscessi. Si becchiu ma sempri a ‘na parti pienzi, comu passa ‘na carusa subbutu la nascata. ‘NGAU, (entrando in casa) Sono 38 anni che siamo sposati e sei ancora gelosa. PASCALINA: Entra che facciamo i conti. ‘NGAU: Ma come è possibile, dopo tanti anni le vengono ancora questi attacchi di gelosia. Posso capire quando eravamo giovani, comunque la parte mia la faccio ancora. Altro che il geometra e il ragionier LA SCOPA. L’unico qui che ha dimestichezza con la scopa sono io. Poi si avvicina alla casa del ragionier LA SCOPA e fa un gesto dicendo: “Ragionier LA SCOPA, tiè” e frettolosamente entra in casa. Arriva il ragioniere e furtivamente bussa ed entra nella casa della vedova. Maria esce e fa le sue considerazioni: “Bravo il ragionier LA SCOPA” ed invitandolo ad accomodarsi in casa dice:” RAGIONIERE Io per aiutare la gente non so cosa farei. Esce il geometra dal circolo. MARIA: Oh! Signor geometra. Avrei da fare costruire un muro. Non vorrebbe per caso prendere le misure? GEOMETRA: Subito signora. Il geometra entra in casa con Maria mentre Filippo esce dalla casa della vedova. FILIPPO: Però, ha le mani pesanti la vedova. Si. Forse io ho voluto bruciare i tempi.(poi imitando i suoi atteggiamenti):”Io sono una donna romantica, mi piace essere corteggiata, mi piacciono i fiori le poesie e le serenate”. Io sono un ragioniere, non posso essere anche un romantico. Eppure mi devo sforzare, non posso farmela sfuggire, è troppo bella. Intanto da casa sua esce il geometra e sua moglie lo accompagna. GEOMETRA: Em..... ragionier LA SCOPA, già di rientro? FILIPPO: Si. Si. E lei, cosa lo ha spinto ad entrare in casa mia? GEOMETRA: Maria..... em..... vostra moglie, la signora Maria, voleva che le prendessi le misure. MARIA: Del muro di cinta che ci dovrebbe separare da questi individui. Esce il vecchio. ‘NGAU: Voi state facendo i conti senza l’oste. Ricordatevi che per fare il muro c’è bisogno anche della mia firma ed io non so firmare e poi, l’albero di fico che fine fa? GEOMETRA: E’ ovvio, l’albero va spiantato a meno che il muro non lo fate o mezzo metro spostato da una parte o dall’altra così l’albero rimane intatto e voi due, ognuno dalla sua parte potrà usufruire dei suoi frutti. Esce Pascalina. PASCALINA: L’idea non è malvagia ma, il muro da quale parte si deve spostare? Tutti quanti in coro: Dalla parte vostra no??? Esce Pinuccio. PINUCCIO: Io non voglio nessun muro. TUTTI INSIEME: E perché??? PASCALINA: Al ragazzo dispiace per l’albero. PINUCCIO: Noni! TUTTI INSIEME: E perché allora? ‘NGAU: Il ragazzo non vuole che si faccia il muro dalla parte nostra. PINUCCIO: Noni! TUTTI INSIEME: Ma cc’è bbè ca uei? PINUCCIO: Io voglio che rimanga tutto come è adesso. Arriva da una strada Enzina. ENZINA: Neanche io voglio che si faccia questo muro da qualunque parte vogliate farlo. TUTTI INSIEME: Ma perché??? PINUCCIO: Ora ve lo dico io. Anche se io non ho le scuole, cerco di spiegarlo con parole mie. Non state sentendo in questi giorni la televisione? ‘NGAU: Dove devo sentire la televisione, alla fessa ti mammata? PINUCCIO: In Germania ci hanno messo anni per buttare quel maledetto muro e voi sono anni che combattete per farlo. ENZINA: Sono d’accordo anch’io. Quel muro era stato costruito per gravi motivi politici e voi, per un benedetto albero di fichi lo volete costruire. FILIPPO: Il problema non sono solamente i fichi. Il problema è avere a che fare con questa famiglia ed io che ne ho a che fare da più di quindici anni c’è da impazzire, con un figlio ignorante e mezzo come devo dire ri.....ri.... ‘NGAU: RIMBAMBITO. Rimbambito perché, con tante ragazze che ci sono in giro proprio con questa mezza fe..... fe..... MARIA: Fenomeno. FILIPPO: Bell’appunto, fenomeno. Quella prende i voti più alti dell’istituto. PASCALINA: Non vi lardate tanto che pure mio figlio prendeva i voti in alto. ‘NGAU: E’ vero. E’ vero, specie il primo anno che stava all’ultimo piano, poi la classe sua l’hanno trasferita al piano terreno ed ha iniziato a prendere voti bassi. FILIPPO: Comunque geometra, lei presenti la domanda al comune perché questo muro si deve fare o uliti o no’ buliti. PASCALINA: Sentite. Io ve lo sto dicendo. Se il comune accetta di fare questo muro, il maestro ve lo pagate voi. Noi non ne vogliamo sapere. MARIA: Se il comune ce lo fa fare il muro si paga a metà. Tutti iniziano a parlare animatamente cercando di fermare Filippo e ‘Ngau che stavano per venire alle mani. FINE PRIMO ATTO SECONDO ATTO Pascalina ramazza vicino casa. PASCALINA: Con un figlio di mestiere che ho, mi tocca scopare vicino casa. Vicino casa del ragionier LA SCOPA invece è sempre pulito ma non perché scopa la signora Maria LA MAZZA. E’ quel baccalà di Pinuccio che si è fissato con quella ragazza. Ci sono tante figlie di buona famiglia. La verità lei non è male ma i suoi genitori si credono chissà chi caspita sono. Entra in scena la vedova. VEDOVA: Buon giorno Pasqualina. Stamattina ti sento parlare da sola. PASCALINA: E’ che certe volte ti vengono proprio. La tua fortuna è che non abiti con gente come questi di fianco casa. Sono insopportabili. Tutti pieni di arie. Certo lui è ragioniere e mio marito ora è pensionato ma è una persona che si adatta a fare tutto. Abbiamo un pezzo di terreno e lui fa tutto. VEDOVA: Malgrado la sua età, vedo che è ancora vispo. PASCALINA: Vispo. Vispo. Proprio vispo non è mai stato. Ha sempre avuto una flemma. Lui, quando lavorava diceva: ”A me tocca tutto Corso Vittorio Emanuele e devo finire per l’una” e all’una finiva, né un minuto prima, né un minuto dopo. VEDOVA: Si. Io intendevo un’altra cosa. Sai, io vedo che almeno lo spirito gli è rimasto. PASCALINA: Ah ! Adesso capisco. Scommetto che ti ha fatto qualche proposta. Lui lo fa con tutti. Non si toglie mai il vizio però ti posso assicurare che è innocuo che, per avere Pinuccio mio, ai voglia quanto abbiamo sbattuto e la colpa non era mia, era lui che andava ad intermittenza. Certo, alla fine ce l’ha fatta. Non è che sia uscita una grande cosa ma, così ce l’ha mandato, dici che lo buttavamo? E così ‘Ngau ha fatto la sua proposta. Ma guarda che razza di scemo di marito. Ora lo sistemo io. Che faccia i suoi doveri dentro casa altro che andare a pascolare fuori. Esci pascalina e rimane la vedova che continua a pulire davanti casa e compare Francesco mille mestieri Francesco Buongiorno signora vi serve qualche qualcosa da riparare? VEDOVA Quello che serve a me, tu non me lo puoi dare! FRANCESCO Signora non dire cosi. Io posso fare di tutto basta che non mi chiedi soldi pensa che gli ultimi cinque euro li ho messi in una cornice ed ogni tanto me li guardo per non dimenticarmi come sono. VEDOVA LO so che non te la passi proprio bene, però la colpa è anche tua FRANCESCO Lo so la colpa è mia perche sono goloso VEDOVA me lo hanno detto che ti piacciono le torte ed anche un’altra cosa FRANCESCO La verità a me pacciono tutte le cose dolci anzi più dolci sono più mi piacciono VEDOVA Vizioso. Ma il sacrestano non lo fai più? FRANCESCO L’ho fatto per sette otto mesi poi mi sono licenziato VEDOVA Perché ti sei licenziato, non ti pagava abbastanza? FRANCESCO Abbastanza non mi dava una lira ai voglia a suonare campane Quando giravo con il sacchettino durante la messa a quella delle sei trovavo nocciole di olive, a quella delle otto trovavo bottoni Ed a quella delle nove trovavo ciuingam NGINGOMMA Vedova Possibile che Don Attilio non ti dava nulla? Sembra così buono FRANCESCO Buono ? quello è più goloso di me VEDOVA Domani deve venire a benedire la casa e come glielo detto A detto subito signora domani vengo . FRANCESCO Stai attenta che a lui è più goloso di me ! gli piacciono le torte E se non le hai ……..Io da lui ho imparato come si gustano le torte. Ma signora io vado . quando avete bisogno sono a disposizione tanto io passo tutti i giorni da questo quartiere. Grazie ma per la verità qui vicino si sono messi tutti a disposizione. E poi molte cose li so fare anche io . Una sola cosa non so fare per la vertà. VEDOVA FRACESCO Che cosa? VEDOVA maliziosamente mentre entra in casa Le torte. FRANCESCO uscendo dalla scena dice Chissà perché in questo paese nessuno sa fare le torte ed esce urlando mille mestieri a chi gli serve il mille mestieri . .Dei bambini entrano e tracciano per terra il pavimento giocando. Poi esce Maria a rimproverarli perché è pomeriggio e chi ha lavorato ha il diritto di riposare. I bambini quando no c’e nessuno per strada vanno e suonano al campanello del ragioniere e si nascondono Esce il ragioniere ed è sicuro che sia stato il suo vicino di casa Ragioniere Ma ditemi un po si è fatto vecchio e gioca ancora come i bambini Ma stai attento che la vecchiaia non te la faccio portare a termine. Entra in casa ed i bambini stavolta vanno a suonare a casa di Ngau Esce Ngau ed è sicuro che sia stato Il ragioniere Ngau Questo è il poco lavoro perche se andavi a zappare con una zappa di cinque chili altro che andare a suonare ai vicini di casa . ma stai attento perche il troppo storpia . Poi esce la moglie Pasqualina Ti ho detto che se continui cosi facciamo il divorzio Ngau Zitta che siamo in mezzo alla strada non diamo soddisfazione al vicinato Pasqualina Del vicinato non mi importa niente anzi è meglio se mi sentono tutti E nervosissima entra in casa ‘NGAU: Basta adesso. Ma è possibile che alla sua età è ancora gelosa? Ma dico io, alla mia età si può stare ad aspettare la morte e basta? Se il pensiero ogni tanto scappa che devo fare, lo devo portare ai carabinieri perché <nascco> quando vedo una bella donna e che devo dire:”Che a me vecchio è rimasto l’odore e la vedova ha bisogno d’amore”. Se già ci sta provando questo cataplasma e quell’altro intellettuale del geometra comunale perché non ci posso provare pure io? Si sente una voce dall’interno. PASCALINA: Perché tu non sei stato buono da giovane figurati adesso, mozzica fave piuttosto .(così prende la chianca ed inizia a mozzicare fave) ‘NGAU: Quanto è brutta la vecchiaia (e continua a mozzicare) Esce improvvisamente Filippo in mutande. FILIPPO: Io lo denuncio. Come fa un onesto lavoratore che arriva a casa a riposare se ci sono questi caproni che non hanno rispetto di nulla. Maria cerca di trattenerlo. MARIA: Lascialo perdere. Non ti attaccare con questa gentaglia . ‘NGAU: Gentaglia o non gentaglia io devo mozzicare le fave. A me la pasta non piace. A me piacciono le fave, i fagioli, la tolaca e ciciri e quando trovo pampasciuni mi piacciono anche quelli. FILIPPO: Pampasciuni. Ca propriu ‘nu pampasciunu sinti. Adesso smetti di mozzicare altrimenti chiamo i carabinieri. ‘NGAU: Chi cazzo vuoi chiamare chiami Ci cazzu uè chiami chiami. Esce Pascalina. PASCALINA: Entra entra Trasi. Trasi se no disturbi il signor LA SCOPA. NGAU Lasciami stare. Io devo mozzicare fave. PASCALINA Ti ho detto di entrare dentro , non diamo soddisfazione ai fessi. Entrano in casa. Esce Pinuccio chiamando Enzina. PINUCCIO: Enzina esci. Esce Enzina. PINUCCIO: Enzina, perché non esci un pochettino? ENZINA: Lo sai che non è possibile. PINUCCIO: Dai. Tanto non se ne accorgono neanche. ENZINA: Questo è vero e, da come stanno litigando nell’orto, ne avranno almeno per qualche ora. Dimmi una cosa Pinuccio, sento dire in giro che tu non sei buono da sposare. Che cosa vogliono dire? PINUCCIO: Non lo so. (timidamente) ENZINA: Secondo me invece sei proprio un ragazzo da sposare. Sei così buono, gentile, educato, ti manca solo un po’ di istruzione scolastica e poi saresti perfetto. PINUCCIO: Veramente mi manca un’altra cosa. ENZINA: Ma che cosa? Io vedo che non ti manca nulla a meno che non ti manchi qualche molare, ma quello non si vede. PINUCCIO: Quello che mi manca un pochino è la salute sai ho dei problemi. ENZINA: Non riesco a capire. Esce improvvisamente fuori Filippo sbraitando. FILIPPO: Quello secondo me mi vuole morto. Invece di spararmi dietro alla schiena con un fucile, mi vuole ammazzare colpendomi al sistema nervoso. Intanto i ragazzi entrano nelle rispettive case. FILIPPO: MA io , prima che muoia, lo ammazzo a coltellate. Ma dico io come fa la gente a chiamarlo San Pancrazio. Ma che santo e santo. Quello è un diavolo Ma io dico: è andato a mozzicare le fave proprio nell’orto che comunica con la cucina, non solo non si può riposare ma non è stato possibile neanche vedere la televisione. Sai cosa faccio adesso? Me la vedo davanti casa e non se ne parla più. Mette fuori il televisore e si sintonizza sul telegiornale. Esce anche ‘Ngau. FILIPPO: Fammelo girare altrimenti, come al solito, deve vedere il mio televisore. COMMENTATORE TELEVISIVO: In Puglia, a San Pancrazio c’è stata una grossa battuta da parte della polizia per localizzare una banda specializzata nel furto di ortaggi. FILIPPO: Hai sentito Maria? Vanno cercando il ladro di fave. Quasi quasi ora faccio una telefonata anonima. Sicuramente qualcuno che noi conosciamo molto bene ne è al corrente. ‘NGAU: Pascalina, esci la radio comunicato. quella piccola a batteria che c’è il Pascalina porta fuori la radio anticaed enorme e ‘Ngau ascolta il suo comunicato: “Ormai le indagini sulle tangenti si stanno espandendo a macchia d’olio. E’ stata presa di mira la giunta comunale di San Pancrazio Salentino. Sembra che ci siano stati negli anni passati illeciti sugli appalti. Il responsabile dell’ufficio di ragioneria è stato denunciato a piede libero.” ‘NGAU: Pascalì, se senti la sirena dei carabinieri non ci fare caso, è uno qua vicino casa nostra che se lo stanno portando via. FILIPPO: A me non mi porta via nessuno. Io sono pulito, ignorante. E’ sulla vecchia amministrazione che stanno indagando. ‘NGAU: Tu dici? Meglio per te però, se vuoi il mio parere, ti arrestano. FILIPPO: Non lo avrai questo piacere. So benissimo che togliendomi di mezzo avresti qualche piccola possibilità con la vedova qui di fronte. Mi ha detto che le hai fatto delle proposte. Ma ne hai coraggio. Quella è così giovane, bella, ma come farebbe a mettersi con un vecchio come te e poi, in quello stato. ‘NGAU: Quale stato? FILIPPO: Ormai tu sei come una nave in disarmo. ‘NGAU: E una nave in disarmo che cosa fa? FILIPPO: AFFONDA! ‘NGAU: Se io affondo neanche tu stai meglio e sono sicuro che non ti buschi proprio niente. FILIPPO: Io so come conquistarla, io ho le armi che servono. (nel frattempo esce la vedova con movimenti provocanti e Filippo fa una lunga nascata) e subito dopo ‘Ngau lo imita. Poi Filippo, entrando in casa) E solo quella ti è rimasta. ‘NGAU: Mi sa che il ragioniere ha ragione. Certo che ai miei tempi che cos’ero, ero un fulmine, chi è che non mi conosceva ed ora, questo baccalà ha la faccia tosta di prendermi anche in giro. Nel frattempo passa il medico. ‘NGAU: Scusate dottore, posso disturbarvi? DOTTORE: Prego. Dite pure. ‘NGAU: Vi volevo fare una domanda. DOTTORE: Prego. Dite pure. ‘NGAU: Io è un periodo che, che..... DOTTORE: Dite. Dite. ‘NGAU: Più che io, è un mio amico che ha qualche difficoltà. DOTTORE: In che senso? ‘NGAU: Nel senso che..... insomma, hai presente quando un fiore si appassisce? DOTTORE: Non so, penso che perda i petali. ‘NGAU: sono spiegato? Perde i petali e bascia puru la capu(,Abbassa anche la testa) mi DOTTORE: Ho capito. Ho capito. Vorresti un prodotto che rivitalizzi il fiore e gli faccia alzare la testa. ‘NGAU: Si. Si. Proprio quello. DOTTORE: Per i fiori allora devi chiedere al consorzio. ‘NGAU: Come te lo devo spiegare? Non si tratta di fiori. DOTTORE: Ma sei tu che mi hai detto che il fiore ti è seccato. ‘NGAU: A parte che io ho detto che è ‘nu picca babbulisciatu eAbbacchiato) poi, non si tratta di un fiore, si tratta...... DOTTORE: Si tratta di quelle pillole..... Pascalina esce di casa. PASCALINA: Uè ‘Ngà. C’è ti sta faci tari li pinnuli ti la schirosi? ( cosa ti stai facendo dare le pillole per la schifosi?) ‘NGAU: Li pinnuli ti la fessa ti mammata mi sta fazzu tari. Entra dentro, ti impicci sempre delle cose che non ti riguardano. Pascalina entra dentro e ‘Ngau continua. ‘NGAU: Hai capito allora che pillole..... ha bisogno il mio amico? Te lo devo dire chiaro chiaro? Sono quelle pillole che hanno inventato adesso. Quelle che fanno alzare la testa ai serpenti. DOTTORE: Ho capito ma lì ci vuole il piffero. ‘NGAU: tuo Senti dottò, al paese nostro lo chiamano diversamente se poi al si chiama così. In poche parole, mi servono le pillole per..... il piffero. DOTTORE: Ho capito. Ho capito. Adesso te ne segno una scatola da dodici pillole. ‘NGAU: E quanto passo con una scatole di queste? DOTTORE: Per te sono sufficienti per un anno. ‘NGAU: Allora ogni pillola di queste ha l’effetto per un mese. DOTTORE: L’effetto dura tre ore e poi..... il fiore appassisce un’altra volta. ‘NGAU: Ma! Che ci vogliamo fare. Poi glielo dico a quel mio amico. Allora, segna dottò. Ma !!!! non è che me ne potete segnare dodici scatole. DOTTORE Ho capito una al mese . NGAU Noni totto tegnu tutici amici.( No dottore e che ho dodici amici alle stesse condizioni) Il dottore gli scrive la ricetta. ‘NGAU: Gliela porto subito. Si avvia fuori dalla scena Esce di nuovo Pascalina. PASCALINA: Senti dottore. Posso sapere che cosa ti ha chiesto mio marito? DOTTORE: Non posso signora. Segreto professionale. Comunque erano delle pastiglie per un suo amico. PASCALINA: Ho capito. Quello gli amici li tratta meglio della sua famiglia. Comunque, dottore, se mi potete segnare qualcosa per il ragazzo. Ha una stitichezza che, ogni volta che esce dal bagno è rosso comu ‘na vampa ti fuecu e..... ogni spaccimi..... Su, vieni, te la faccio vedere che sta uscendo proprio adesso dal bagno. DOTTORE: No. No. Ci credo. Adesso ti prescrivo delle pastiglie, dagliene una al mattino e una alla sera e vedrai che non avrà più problemi. Pascalina entra in casa ed esce il geometra dal circolo. GEOMETRA: Cosa volevano i Martire? DOTTORE: Pillole..... Ho l’impressione che ‘Ngau sarà il vostro terzo incomodo con la vedova ma in realtà, a me interessa poco. Io ho altri problemi ...... Non sono le vedove che mi interessano, ma casomai qualche vedovo in cerca di affetto . Entriamo che ci facciamo un tresette e stavolta non ci giochiamo la caramella, Fa ingresso Filippo. Si accosta alla finestra della vedova con una poesia tra le mani. Bussa e lei si affaccia.. FILIPPO: Posso leggerti questa poesia? Intanto da un vicolo della strada fa ingresso anche ‘Ngau e di nascosto ascolta quanto il suo rivale dice alla contesa vedova. FILIPPO: Io volevo dirti che al solo pensiero di poterti parlare oggi, nel mio ufficio, ho scritto una poesia dedicata a te. Però, mi raccomando, non ne fare parola con nessuno. Sai che io occupo un posto importante nella società e, se dovesse arrivare alle orecchie di mia moglie, sai, lei è una santa donna però, se viene a sapere..... insomma, che io ho un interesse per te anche perché a lei non ho mai scritto una poesia. Vuoi ascoltarla velocemente? VEDOVA: Va bene. Io vado pazza per le poesie. FILIPPO: Allora, senti, l’ho scritta esclusivamente per te. Si intitola Fammi .... trasiri.( Fammi entrare) Seduto davanti alla scrivania il mio pensiero vola via. La mia mente è intasata. Solo tu ci sei mia dolce amata. L’aria che respiro ha il tuo sapore e fremo come un ragazzino al suo primo incontro d’amore. Fremo per la tua carne fresca e generosa se t’avessi incontrata prima saresti di sicuro la mia sposa ma adesso, nel frattempo, affinchè non schiatta la mia consumami d’amore travolgimi di passione fammi scirrari ti mujeri e fili fammi gliari to tre spili. E prima ca mi pozza itiri Fammi trasiri. VEDOVA: E che significa? FILIPPO: E’ difficile spiegare in poche parole. Perché larte della poesia è piena di intrecci filosofici dove c’è l’incontro con l’anima , ed essa ad un certo punto...... VEDOVA: Sono troppo difficili per me queste parole. Entra... che ti faccio vedere le foto della buonanima. Escono ‘Ngau ed il geometra. GEOMETRA: Hai visto che il ragioniere è andato a casa della vedova? Chissà cosa è andato a fare. ‘NGAU: Ho sentito che è andato a vedere le foto della buonanima. Che deve fare povera vedova, lei vive solo dei ricordi. Ma, fammi andare a casa che devo prendermi una pastiglia..... per il mal di testa. Esce Maria ed il geometra ne approfitta per mettere in cattiva luce il ragioniere. GEOMETRA: Non sapevo che suo marito scrivesse delle belle poesie. MARIA: Mio marito scrive poesie? Ma se lui sa fare solo conti. GEOMETRA: Eppure gli ho sentito recitare una bella poesia proprio qui, vicino a casa della vedova. MARIA: Ho capito. Ho capito. E tu, poesie ne conosci? GEOMETRA: Ho un intero repertorio. MARIA: Perché non me ne fai ascoltare qualcuna? E lo spinge dentro casa. Intanto esce di casa ‘ngau e si piazza davanti casa. ‘NGAU: Ha un atteggiamento diverso cammina in maniera ritta per effetto della pillola Ancora deve uscire. Ne ha di fotografie della buonanima da far vedere. Speriamo che esce presto ancora finisce l’effetto della pastiglia. Madonna mia. Mi sto sentendo una cosa proprio strana. Sembra che quella pastiglia contiene la dinamite. Mi sto sentendo che mi sto gonfiando tutto. Dici che divento verde come a ULK. Madonna mia. Speriamo che si sbriga. (poi su un bigliettino ripassa una poesia che ha scopiazzato da Filippo) Intanto sulla strada passeggia una ragazza che guarda impaziente l’orologio Così fa esattamente anche Ngau e passeggia nervosamente RAGAZZA Come al solito anche stasera fa ritardo. Ma stasera me la paga. Dico io: come è possibile fare ritardo Cara questa sera faremo scintille. Vedrai nell’aria le stelle filanti come la notte di San Lorenzo in testa gli dovrebbe cadere una stella Ngau si sofferma a guardare nel cielo e mima le sue considerazioni NGAU Tu almeno puoi aspettare ma io invece no ormai è rimasta si e no un’oretta e poi ..... la foglia si appassisce un’altra volta. RAGAZZA Non ne posso più. NGAU Mancu iou. ( Neanche io ) RAGAZZA Quasi quasi il primo che passa...... Gli faccio un dispetto che non se lo scorda più. Ngau passeggia davanti per attrarre la sua attenzione. NGAU Pure voi signorina siete in attesa? RAGAZZA Si sono proprio in paziente attesa. NGAU Io ormai mi sto sentendo già sgonfiare tutto Stu fessa sapi quanti fotocrafii sta uarda.( Questo fesso chissà quante fotografie sta vedendo) Se avete intenzione di fare un dispetto quasi quasi lo faccio anch’io che ne so potremmo pure andare a mangiare un gelato assieme. Potremmo andare in un pub ,oppure una notte in discoteca ,possiamo anche fare solo due passi . basta però che facciamo in fretta se no...... RAGAZZA Il mio ragazzo sarà uscito sicuramente con un’altra ed io qui ad aspettare come una cretina. NGAU e tu fagli un dispetto il primo che trovi ….E tia falli stingu.......... lu prima ca acchi.........( e tu fagli dispetto … Con il primo che passa….. La ragazza fa la gatta e si avvicina al vecchio. Il vecchio si guarda addosso Signorina è scaduto il tempo Signorì e scaduto lu tiempu . però se mi dai cinque minuti di pazienza ... giusto il tempo di andare a casa a prendere una pastiglia.... per...... la testa Ma ecco che passa il fidanzato RAGAZZO Scusami un inconveniente mi ha fatto arrivare in ritardo. I ragazzi vanno via come se niente fosse. NGAU Per me sei arrivato in anticipo. RAGAZZA Ciao nonnino non dimenticarti di andare a prendere la pastiglia per la testa. Ed ecco che esce Filippo da casa della vedova. FILIPPO: Scusami. Non so cosa mi sia successo. Devo sicuramente essermi emozionato alla vista di quelle foto. VEDOVA: Non preoccuparti. A volte succede. (ed entra in casa) ‘NGAU: Ni faci ficuri ragionier La Scopa. Ed appena si accinge ad entrare in casa sua il geometra sta uscendo. FILIPPO: E lei cosa fa? GEOMETRA: Misuro caro ragioniere. Misuro. (e si dilegua nel circolo) ‘Ngau parte all’attacco della vedova. Si avvicina alla porta e la fa uscire. ‘NGAU: Ero venuto per sapere se hai bisogno di qualcosa. VEDOVA: Si. Avrei bisogno tanto della buonanima. Quant’era buono, romantico, forte, poetico. ‘Ngau tira fuori un biglietto. ‘NGAU: Anch’io sono forte. In quanto a poeta mi trovo qui per caso una poesia che ho scritto stamattina per te? VEDOVA: Che sei forte si capisce ma che sei un poeta non lo sapevo. Sentiamo. ‘Ngau si sistema un paio di occhiali ed intanto si guarda in giro. Poi inizia. ‘NGAU: Ssittatu nanti a la porta ti casa mia penzu, penzu e penzu a tia. Tegnu la capu frasturnata eggiù persu l’appetitu. No’ mangiu nienti mancu ‘na ‘nzalata. L’aria ca respiru teni ti tia l’ardori e ulia ti dimmannu ‘nu favori. No’ mi lassari tantu tiempu fori ca ci essi mujerama Pascalina su dulori ti moi finu a crammatina. Iti ci mi faci trasiri. Me giù pijatu nu pinnulu pi na ....tulori Ca me nu tittu ca tegnu na malatia ca na!!!! ti zicca e mori. VEDOVA: Poche parole ma piene di significato. Entra che ti faccio vedere le foto della buonanima. ‘NGAU: Si fammi pure vedere le foto di tutti i tuoi defunti Sini. Fammi itiri tutti li fotografie ti tutti li muerti tua. Entrano in casa. Compaiono Pinuccio ed Enzina che arrivano, lei da scuola e lui con la scopa sotto il braccio.. ENZINA: Non mi hai detto ancora perché sei venuto a prendermi alla stazione? PINUCCIO: E che a me fa piacere accompagnarti. Forse tu ti vergogni a farti vedere con uno come me che per lavoro fa lo spazzino. ENZINA: Non è quello. E che mia madre..... l’altro giorno mi ha parlato del difetto che hai e tu devi capire che....... PINUCCIO: Ed io che colpa ho? Sono nato proprio così però la mamma mi prende sempre medicine nuove e prima o poi vedrai che guarisco. E poi ti lamenti tu, io che devo dire. Tu non sai che passo ogni volta che vado in bagno. C’è da sbattere la testa al muro. ENZINA: Va bene Ora devo entrare in casa. Entrano in casa. Dopo qualche istante esce Pinuccio con sua madre. PASCALINA: Vedrai che prima o poi la faranno la medicina che ti farà andare di corpo e vedrai che si sgonfierà anche la pancia. Stamattina mi sono fatta segnare dal dottore le altre medicine, proviamo anche queste. Stasera te le faccio provare, chissà che non avvenga un miracolo. Tu, quando vai di corpo fai zzuchi, mancano solo le cozze intorno. Il figlio, con la scopa in mano va a lavorare e lei entra in casa quando va a bussare il geometra. GEOMETRA: Signora. Dovrei prendere le misure del muro, posso entrare? PASCALINA: Veramente quando non c’è ‘Ngau ho l’ordine di non fare entrare nessuno. GEOMETRA: della Se gli vuoi chiedere è solo qui vicino, per l’esattezza è a casa vedova. PASCALINA: A si??? (ed aggiustandosi i capelli dice) Trasi. Trasi. Subito dopo esce ‘Ngau. Un po’ afflitto perché non ha avuto buon esito l’incontro con la vedova. ‘NGAU: Mi devi scusare. E’ vero che è tanto tempo che non vedevo ritratti ma non pensavo che proprio..... può darsi pure che sono state le foto della buonanima. Non ti devi dispiacere, mi devi dare un’altra prova. VEDOVA: Va bene. Va bene. ‘NGAU (una volta solo) Ma dico io, Non è possibile fare certe figure. E meno male che avevo preso la pillola e se non l’avessi presa carabinieri ci volevano. Intanto esce frettolosamente il geometra. ‘NGAU: E tu, che ci fai a casa mia? PASCALINA: (sistemandosi i capelli) Ha preso le misure. i GEOMETRA: Si. Si. Ho preso le misure. ‘NGAU: E che cos’è che dobbiamo costruire, il muro di Berlino? (rivolgendosi alla moglie) Ho detto al geometra che il muro deve capitare al centro preciso o al massimo poco poco più in la. ‘NGAU: PASCALINA: Non ti preoccupare, le misure le ha prese bene. ‘NGAU: Speriamo. PASCALINA: Piuttosto, cosa sei andato a fare dalla vedova? ‘NGAU: Niente. Niente. Si era tappato il lavandino ed io gliel’ho sturato. PASCALINA: Come ti trovi subito pronto e qui a casa c’è ancora da mozzicare due quintali di fave. ‘NGAU: Zitta se no questo (e fa cenno verso casa di Filippo) , come sente un colpo subito esce fuori sangu li egna a iddhu e quannu s’è cchiatu. Vuoi vedere una cosa? (dà due semplici colpettini e già si affaccia Filippo sulla porta) FILIPPO: Ve l’ho detto. Chiamo i carabinieri. ‘NGAU: nostra Hai visto? Che ti dicevo? Era stato meglio se di fianco a casa c’era un carcere con tutti i più grandi banditi dentro. Entriamo. Entriamo prima che ci attacchi di nuovo. Si abbassano le luci e Filippo esce di casa con una chitarra, si ferma sotto la finestra della vedova ed incomincia ad intonare una serenata. FILIPPO: A iessi beddha mia, è già matina. Iou ti confortu cu sta serenata. Ti penzu notti e giurnu e menzatia stu cori batti, batti, batti pi’ tia. Iou ti ticu sulu ‘na parola. Ti ricuerdi li tiempi ti la scola? Quanti fiati te ggiù chiesta sposa ma tia si stata sempri timorosa. Poi ti pijasti lu bonanima ti lu Tori e tuttigiurni scii e bibii ti fori. Mo’ ti pozzu sulamenti cunzulari. ‘Ntuniè, fammi trasiri. Fatti amari! Entra ‘Ngau. ‘NGAU: Ma cc’è sta dici: fatti amari, pi’ la ‘Ntunietta ‘nci oli unu cu la sperienza.(ed inizia la sua serenata) ‘Ntunietta cc’è sta sentu intra lu cori. Mi sta chiappa, mi sta chiappa ‘na tulori. No’ sacciu cc’è sta chiappu veramenti. Sacciu ca eti a basciu suttaentri. Fammi trasiri, mena, beddha mia, ca quantu stai, si ausa tutta via e ci perchisà, bba senti Pascalina su cazzi amari finu a crammatina. E’ veru, su maturu, cu quarche piccolo difetto. Fammi trasiri si no ddhu pinnulu, addiu effettu! ormai la scatula s’è quasi cunzumata armenu na fiata ci la isciu ndrizzata VEDOVA: Entrate. Entrate tutti e due che ho da mostrarvi delle cose molto interessanti ‘NGAU E FILIPPO: I ritratti no! VEDOVA: Vi offro un’anisetta. E poi....... FILIPPO: Io con quest’individuo? ‘NGAU: Enta cretino ancora finisce l’effetto Trasi babbu, cu no’ sia si spiccia l’effetto. Esce da casa Pinuccio. PINUCCIO: Enzina. Enzina. Esci. Sono guarito. Escono di casa Enzina e sua madre. MARIA: Cos’è questo baccano? PINUCCIO: Sono guarito. Non vado più stitico. Mia madre mi ha preso due medicine e stamattina le ho prese tutte e due. Esce Pascalina. PASCALINA: Ma che cosa hai fatto. Hai preso le medicine della scatola rossa e della scatola verde? PINUCCIO: Si. PASCALINA: La medicina della scatola verde era la tua, quella della scatola rossa era di tuo padre che devono essere per il mal di schiena, stamattina ne ho presa una pure io. PINUCCIO: Non mi importa. So solo che stamattina sono andato in bagno e finalmente sono andato di corpo normale come tutte le persone. Vedi no ho più neanche la pancia.e poi non so com’è ma mi sto sentendo una cosa addosso che non ho mai avuto... ENZINA: Ma allora la malattia che avevi era quella??? PINUCCIO: Si. Perché tu, che malattia pensavi che avevo? MARIA E ENZINA PINUCCIO: : Ma noi pensavamo che tu..... Allora avete pensato male perché per quello non ho mai avuto problemi anzi, stamattina poi .... Esce dal circolo il dottore con il geometra. PASCALINA: Dottore grazie, grazie, lo sai che le pastiglie che gli hai dato stamattina hanno fatto proprio effetto? Dottò, hanno fatto il miracolo. Oggi è andato di corpo come un bambino di latte, vuoi vedere dottò? Ancora devo tirare l’acqua perché voglio farlo vedere a tutto il vicinato. DOTTORE: No. No. Grazie. Credo sulla parola. PASQUALINA Non fare cerimonie dotto . Esce di colpo ‘Ngau da casa della vedova con la pancia fra le mani.e rivolgendosi alla vedova NGAU Che ti devo dire a tutti può capitare una diarrea VEDOVA Vai , vai e curati bene NGAU Che figura e meno male che ho preso la pillola ‘NGAU: Dottò .Ma che razza di pastiglie mi hai dato. Hai detto che l’effetto durava tre ore, dovevo fare scintille ed invece: cacareddhi, cacareddhi.Ho fatto una figura PASCALINA: Che figure hai fatto? Non è che l’hai fatta a casa della vedova perché è di là che stavi uscendo che eri andato a sturargli il lavandino. ‘NGAU: L’avessi fatto almeno Era buenu! Affannosamente esce Filippo. VEDOVA: Ma per piacere. Quello almeno posso pure compatirlo, è un vecchio ma tu, ragionier La Scopa, ma quale Ragionier la scopa. FILIPPO: La colpa è di quel deficiente che ha impuzzolito la casa. Si è incominciato a cacare addosso come un maiale ed io come facevo con quella puzza? MARIA: Perché tu cosa dovevi fare.? FILIPPO: Nulla. Nulla. MARIA: Vieni qua che adesso ti faccio vedere io. (subentra la musica e, Maria insegue Filippo mentre Pascalina insegue ‘Ngau). I ragazzi sembrano incuranti. Si prendono per mano ed escono di scena. Il dottore entra nel circolo. Il geometra invece si rifugia dentro la casa della vedova e tutti entrano nelle loro case dopo qualche attimo entra NGAU fasciato in testa . ‘NGAU: La prossima volta invece di pastiglie mi farò dare sciroppo così non mi sbaglio. Eh! Però mia moglie stamattina si è presa la pastiglia dell’altra scatola, quando mi ha chiesto a cosa servivano le ho detto che erano per la schiena e se n’è prese due e, ora che ci penso, il geometra stava uscendo da casa mia. Qua ho l’impressione che ho fatto la figura del cretino. Esce Pascalina. PASCALINA: Uè ‘Ngà. Fatti signari naura scatola di quelle pastiglie per la schiena che io stasera ne ho presa un’altra ti ricordi che per i dolori avevo sempre la schiena piegata in due come mi prendo quelle pastiglie subito si addrizza. ‘NGAU: per PASCALINA NGAU E beata te che devo dire scommetto che ti mantieni dritta dritta tre ore e vero? Poi incominci a piegarti un’altra volta. Ué to meju ti nu mieticu sinti . Comu sinti struitu. E beata lei che si drizza la schiena . Adesso però devo stare attento a chi passa vicino casa se no questa!!!!! (e passa millemestieri con la bicicletta con una cassetta e vende pesce ) PASCALINA: Ehi nunnu. E’ friscu? A ieni itimu ce pesci tieni( Hei signore è fresco?vieni e fammi vedere che pesce hai. FRANCESCO Oggi vendo cefalo signo vieni a vederlo fresco fresco di stamattina ‘NGAU: Ehi Abbanni. Osci ni mangiamu ‘na pignata ti fai.( Oggi te ne puoi andare a casa mia si mangiano fave) Escono Maria e Filippo. MARIA e FILIPPO NGAU : Li muerti ti li fai!!! Fave fave . Vi devo chiedere l’ordine anche per quello che devo mangiare? Passa Compare Ngicco Allegro ed aitante NGICCU Compà ( Gli fa il segno di vittoria con le due dita) NGAU Compà se vuoi andare a gabinetto entra dietro l’orto si trova , anzi è meglio di no oggi ... va be lasciamo perdere. NGICCU Cosa hai capito . ti ricordi che ti parlavo di quelle medicine per.... NGAU Be di che si tratta. NGICCU Le ho provate . Compare mio mia moglie non si corica più con il cappotto adesso sotto le coperte fa caldo. NGAU E che devo dire compare mio Jata tia no .( Beato te) Rimangono in scena IL ragioniere e NGAU FILIPPO Certo che abbiamo fatto la figura dei cretini con atteggiamento pacato NGAU A chi lo dici ormai tutto il vicinato sa la figura che abbiamo fatto Filippo Che dici Nga sto muro lo dobbiamo fare ? NGAU Ma si facciamolo e non se ne parla più Filippo E l’albero che fine deve fare Ngau L’albero rimane dalla parte mia Filippo Be non incominciare l’albero al massimo rimane al centro La discussione si accende e vengono nuovamente alle mani mogli compres FINE