Atti Seminario
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Atti Seminario
La conoscenza nel servizio sociale: Partire dalle pratiche Silvia Fargion Libera Università di Bolzano L’assistente sociale è un professionista che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio Legge 23.03.1993 N.84 art.1 L’esercizio della professione si basa su fondamenti etici e scientifici, sull’autonomia tecnico-professionale, sull’indipendenza di giudizio e sulla scienza e coscienza dell’assistente sociale Codice deontologico In vigore dal 1 settembre 2009 - Titolo II - punto 10 Servizio sociale e conoscenza La costruzione e l’utilizzo di conoscenze e di metodologie che aumentino le possibilità di successo nel fronteggiare problemi e rispondere ai bisogni delle persone rappresenta un impegno che la professione ha preso Quali conoscenze? • Tre strade: - L’importazione di approcci teorici da altri campi disciplinari già legittimati - Lo sviluppo di una ricerca scientifica secondo un modello tradizionale di scienza - La ricerca sulla pratiche MD1 1 L’importazione di modelli teorici • Gli approcci teorici sono diversi, ma i principali riferimenti vengono dalla psicologia e i più nominati sono: 1. Psicoanalisi 2. Approccio sistemico – la scuola della pragmatica della comunicazione 3. Psicologia umanistica 4. Cognitivismo Diapositiva 6 MD1 in italia la scientificità si è misurata per anni sulla fedeltà ad un modello teorico Mario Diani; 27/05/2010 • In questo caso la scientificità del servizio sociale viene misurata attraverso una coerenza delle pratiche con un approccio teorico elaborato in un altro contesto e riadattato al servizio sociale Nonostante i riadattamenti si tratta di una posizione in cui il baricentro è esterno alla professione. Come è possibile per la professione acquisire un equilibrio autonomo? • Harris, considerando gli studi di servizio sociale osserva che gli assistenti sociali che operavano nei servizi pubblici negli anni ’50 non era nelle condizioni di applicare le teorie psicoanalitiche, che venivano perciò annacquate Harris, J. (2008)State Social Work: Constructing the Present from Moments in the Past, British Journal of Social Work (2008) 38, 662–679 Psicoanalisi e stereotipi sociali • Piuva, ri analizzando la formazione in Svezia nel cosiddetto periodo del ‘diluvio psichiatrico’, attraverso una revisione dei casi didattici, mette a fuoco la commistione tra teoria psicoanalitica, stereotipi di genere e il senso di sfiducia nei confronti della storia del cliente inscritto negli approcci psicodinamici • Piuva, K (2007) 'The Case of Psychosocial Work: The Pedagogic Discourse of Psychosocial Education in Sweden 1938-1989', Social Work Education, 26:3, 261 – 279. • Piuva osserva come, anche quando comincia svilupparsi una letteratura autonoma di servizio sociale l’idea dominante è che il riferimento teorico è esterno: ‘la scienza sa…e l’arte fa’ Mc Crae 1955 La scienza in questo caso sarebbe la psicoanalisi e l’arte è la pratica degli assistenti sociali. La teoria psicoanalitica applicata al servizio sociale crea ‘un assistente sociale che non è propriamente un terapeuta e un utente che non è propriamente un cliente’ I rischi inscritti nell’applicazione di teoria • La ricerca di Piuva fa anche emergere come l’utilizzo di approcci teorici per identificare indicazioni operative spesso svuota le teorie della loro dimensione di incertezza ed euristica Lo sviluppo di una ricerca scientifica Servizio Sociale e Scienza Una definizione di scienza: La scienza e’ una parola ingannevole e inclusiva, che si riferisce ad una varietà di elementi distinti per quanto interconnessi. • (Merton, R.K., 1972, the institutional imperatives of science, in B.Barnes ed., Sociology of Science: Selected Readings, Penguin, Londra. Si riferisce comunemente ad •un insieme di metodi per mezzo dei quali si raggiunge una conoscenza ‘certificata’ • un corpo di conoscenze che deriva dall’applicazione di detti metodi • un insieme di valori e costumi che governano le attività definite come scientifiche Il primo elemento di metodo è che la conoscenza scientifica è empirica, cioè fondata sull’esperienza e sui ‘fatti’ La scienza crea e utilizza descrizioni particolarmente precise dei fatti: utilizza un linguaggio ‘osservativo’ privo di ambiguità e vaghezze. Da questo costruisce categorie e concetti La scienza rappresenta quindi in primo luogo un linguaggio speciale che si caratterizza per: 1) La precisazione e definizione dei significati delle parole 2) La stipulazione di precise regole di sintassi e logica 3) La creazione di nuove parole L’obbiettivo della conoscenza scientifica è la scoperta di nessi causali tra i fenomeni La formulazione tipica della scienza e’ la legge: una proposizione con la seguente struttura: Se A allora B Le leggi scientifiche mirano a consentire predizioni I sostenitori del modello scientifico nel servizio sociale sostengono due idee fondamentali (Reid,W.J., 2001, ‘The Role of Science in Social Work. The Perennial Debate’, in Journal of Social Work, 1(3), pp.273-293) La prima è che il servizio sociale deve essere una pratica svolta scientificamente nel senso che applica un metodo scientifico alla relazione d’aiuto Questo consente di onorare l’impegno che la professione si assume di offrire un trattamento efficace La seconda è che il servizio sociale professionale è impegnato a costruire ed avvalersi di conoscenza scientifica in relazione ai problemi che tratta La conoscenza scientifica è quella conoscenza che dà maggiori garanzie di verità, consente di operare dei nessi causa effetto e quindi di intervenire sulle cause. Consente di fare delle previsioni. Il movimento empiricista • Reid descrive questa corrente come un movimento in quanto nasce in reazione alla corrente predominante di utilizzare teorie importate da altre discipline e porta avanti una proposta ‘forte’ I principi del movimento empiricista Rosen (1993), identifica 6 punti: • L'obbiettivo ultimo del servizio sociale è un lavoro mirato al benessere degli utenti e tutte le attività messe in atto dagli operatori devono essere relazionate a questo obbiettivo, il cui corollario è che il benessere degli utenti è prioritario rispetto al benessere degli operatori. • tutte le attività messe in atto dall'assistente sociale devono essere mirate, cioè devono avere un obbiettivo esplicito. • una volta avviato il processo di presa in carico di un utente l'assistente sociale si assume la responsabilità di guidare il processo e di far si che esso abbia un esito positivo. E' importante che l'assistente sociale da una parte non neghi il ruolo dell'utente nel successo dell'intervento, dall'altra non scarichi su di lui le proprie responsabilità. • Tutte le azioni professionali devono essere suscettibili di critica e verificabili in termini di efficacia. • I comportamenti e i processi umani sono complessi e quindi il trasferimento di conoscenza da una situazione ad un'altra non può essere automatico. • I criteri per stabilire la validità della conoscenza utili alla pratica sono quelli dell'evidenza empirica scientifica. Ogni tipo di conoscenza di questo genere è preferibile alla conoscenza ottenuta attraverso altri tipi di metodo. Se la pratica è applicazione di conoscenza, secondo Rosen, ogni valutazione della pratica è di conseguenza valutazione della validità di una teoria. Evidence Based Social Work Si considera l’erede del filone scientifico nel servizio sociale E’ una prospettiva che si pone come obbiettivo principale di basare la pratica su un’evidenza empirica che, identificano nessi di causa–effetto tra i fenomeni, dia maggiori garanzie di successo La caratteristica di questa prospettiva è di concentrarsi sugli effetti dell’intervento più che sui processi Si sostiene che l’agire degli operatori, le loro decisioni in merito alle metodologie adottate o in merito a cosa fare nelle situazioni degli utenti, devono essere fondate sui piu’ aggiornati e convalidati esiti della ricerca scientifica PUNTI CENTRALI DELLA EVIDENCE BASED SOCIAL WORK Le situazioni che l’assistente sociale incontra sono situazioni che fanno parte dell’esperienza quotidiana di tutti. Usare il senso comune e’ pericoloso perche’ porta ad errori e uso di pregiudizi L’utilizzo di conoscenza sottoposta a test scientifico consente di evitare le distorsioni del senso comune PERCHE’ SIA POSSIBILE APPLICARE LA EBP E’ NECESSARIO CHE: 1. L’intervento sia organizzato in modo esplicito, sistematico e razionale 2. Siano approntati delle modalita’ appropriate snelle per far conoscere agli operatori gli esiti della ricerca empirica 3. E’ necessaria una notevole flessibilita’ nell’applicare gli esiti delle ricerche e le generalizzazione a casi specifici 4 Durante l’intervento gli operatori devono impegnarsi in un continuo processo di valutazione di analisi del feed-back Il costruttivismo nel servizio sociale Molteplici soggetti, molteplici verità. La centralità delle pratiche La riflessione sui linguaggi quali pratiche di costruzione della realtà Servizio sociale postmoderno • frammentazione delle conoscenze: il ‘multiverso’ • perdita di rilevanza dei tradizionali centri in posizione di privilegio rispetto alla costruzione del sapere • delegittimazione di qualsiasi metateoria Servizio sociale postmoderno • Nuove riflessioni sul rapporto tra sapere e potere • Nuove riflessioni sul ruolo del servizio sociale in relazione ai saperi marginali o sommersi Servizio sociale costruttivista e fonti del sapere • I saperi delle persone che si rivolgono ai servizi • I saperi di chi pratica e connessi ad una riflessivita’ degli operatori • I saperi derivati dalla ricerca sistematica qualitativa e quantitativa sul fronteggiamento dei bisogni (la resilience) La ricerca qualitativa viene vista come rilevante nel servizio sociale: - in quanto consente di cogliere le prospettive, la soggettività degli informatori e questo rappresenta un nodo centrale nel servizio sociale - in quanto si fonda su competenze che l’assistente sociale possiede (es. colloquio non direttivo) La Practice Research • La Practice research si fonda su una curiosità relativa alle pratiche. • Concerne l’identificazione di buone e promettenti modalità di aiutare le persone • e la messa in discussione di pratiche ‘problematiche’ • attraverso un esame critico delle pratiche e lo sviluppo di nuove idee alla luce dell’esperienza. (Salisbury Statement) La finalità La Practice research intende contribuire allo sviluppo della professione in quanto generativa della specifica conoscenza ed expertise di servizio sociale Quali strategie di ricerca • Riconosce la molteplicità di prospettive e quindi una molteplicità di approcci di ricerca sia qualitativa che quantitativa. Quali caratteristiche – Collaborativa e partecipata (Formatori, ricercatori, assistenti sociali, mangers, politici, utenti) – Connessa al contesto operativo – Relazionale – Dinamica e fluida Quali conoscenze • Lo studio delle pratiche guarda ai modi e ai frames utilizzati dagli assistenti sociali per ricostruire un senso del loro lavoro e delle situazioni che affrontano • Ma riguarda anche i modi di produrre i frames stessi Il fuoco sulle pratiche • la pratica non può essere ridotta a una mera applicazione di idee più o meno elaborate in altri luoghi, ma che, al contrario, guarda al concreto lavoro degli assistenti sociali come ad una forma di produzione di conoscenza (Kondrat, 1992) • L’attività degli operatori è descritta come un coinvolgimento ed un dialogo con una situazione unica e irripetibile, sottoposta a continue interpretazioni e re-interpretazioni mentali. Razionalità o ragionevolezza • Kondrat contrappone una razionalità tecnico strumentale, formale, ad una ad una razionalità pratica o sostantiva. La razionalità strumentale presuppone obbiettivi chiari ed un sistema di regole che definiscono l’utilizzo di mezzi dati per il raggiungimento di obbiettivi definiti ed è basata su un rapporto esplicito e formalmente corretto tra mezzi e obbiettivi. • La razionalità pratica, al contrario, in primo luogo non assume una chiarezza di obbiettivi, né una definizione chiara dei mezzi. In questo caso la costruzione di significati condivisi, in un contesto in cui si riconosce la pluralità dei soggetti interagenti, rappresenta la base per la costruzione delle regole di azione e degli obbiettivi, che sono quindi un esito del processo e non un punto di partenza. Senso comune e pensiero scientifico Furnham (1994) • • • • • • • • • Furnham sostiene che ci sono dei tratti che distinguono le caratteristiche associate al ragionamento del senso comune e il modo di procedere scientifico: Il pensiero basato sul senso comune non è esplicito e non esplicita i propri riferimenti Non ricerca e non esamina la propria coerenza interna Si fonda sulla verifica e non sulla falsificazione È induttiva invece che deduttiva Assume relazioni di causa effetto senza verificarle Si concentra sui contenuti rispetto ai processi Tende a sottovalutare l’impatto di fattori non immediatamente visibili e presenti Tende a raggiungere conclusioni estremamente generali e non specifiche La saggezza professionale ‘professional wisdom’ • Krill (1990: 14): la saggezza pratica può essere definita come qualcosa di altamente personale che comporta l’integrazione tre teoria, principi religiosi o filosofici, esperienza soggettiva e i modi di tenere insieme la propria conoscenza di sé e cio che si sa sulle persone con cui si lavora e ciò che sta succedendo • Klein and Bloom (1995) definiscono la saggezza pratica come il ponte tra le limitazioni della conoscenza scientifica, ciò che si conosce dall’esperienza pratica e la situazione immediata che si sta affrontando Esempio: la ‘critical best practice’ Ferguson, H (2003) Outlines for a critical best practice, British Journal of Social Work, 33:8, 1005-1024 • La ricerca di standard per identificare pratiche che non solo diano buoni esiti, ma che siano coerenti con i valori. Questa ricerca apre la possibilità di identificare mettere in luce e riconoscere le buone pratiche e consente di renderle disponibili per apprendere da esse. Obbiettivi della Critcal best practice • La CBP può essere utile per una crescita di conoscenza nel servizio sociale • Ma può anche essere positiva per togliere l’aura di negatività al servizio sociale e per promuovere le sue buone pratiche Approccio critico alle buone pratiche • Le buone pratiche sono tali non sulla base della definizione di qualcuno, ma sulla base dell’esperienza di tutti i soggetti coinvolti: • La pratica è il prodotto di una cocostruzione di tutti gli attori e sistemi coinvolti Il punto di partenza • Un’ ipotesi da provare o disconfermare: E’ vero che nei casi di genitori con problemi di tossicodipendenza l’affido intrafamiliare dà esiti negativi? Il punto di partenza • Un problema incontrato nella pratica: Julie Cooper Altman: A Study of Engagement in Neighborhood-Based Child Welfare Services Research on Social Work Practice 2008; 18; 555 Il processo di valutazione delle famiglie che aspirano all’adozione è spesso vissuto in modo traumatico dalle famiglie: Come è possibile garantire una valutazione accurata, limitando l’impatto negativo sulla famiglia? Il punto di partenza • Un’area di intervento che si ritiene rilevante esplorare: Mary Larkin ‘Life after Caring: The PostCaring Experiences of Former Carers’, British Journal of Social Work (2009) 39, 1026–1042 Il punto di partenza • Un’assenza di dati: Femmie Juffer and Wendy Tieman Being adopted: Internationally adopted children’s interest and feelings International Social Work 2009; 52; 635 • Come le persone che godono di misure alternative alla carcerazione percepiscono l’intervento dell’assistente sociale? Un nuovo metodo o approccio che richiede sperimentazione CHRISTER ENGSTRÖM (2009) Social Workers’ Ability to Assess How Clients Experience Investigation Sessions – With and Without the ASI, Journal of Social Work, 2009; 9; 309. Il punto di partenza • Un fenomeno o un concetto che si vuole spiegare meglio: Ungar, M; Barter, K.; McConnell, S. M. (2009) Patterns of Abuse Disclosure among Youth Qualitative Social Work, Vol. 8(3): 341–356 Cosa si intende per successo in un intervento Quali significati sono stati attribuiti al concetto di accettazione nell’intervento dell’assistente sociale Il punto di partenza • Un servizio o un intervento da valutare: Quali sono gli esiti di una presa in carico dei servizi vs una assenza di interventi? Does Social Work Make a Difference?: A Controlled Study of Former `Looked-AfterChildren' and `Excluded-From-School' Adolescents, Colin Pritchard and Richard Williams, Journal of Social Work 2009; 9; 285 nuoviparadigmi paradigmidella dellaconoscenza conoscenza(Lymbery, (Lymbery,2003, 2003,p.p.112) 112) IInuovi RIFLESSIVE/ APERTE Tradizioni professionali: Conoscenza pratica e esperienziale Processi conoscitivi in partnership: Conoscenza orientativa LE FORME DI PRODUZIONE TRADIZIONALI FORME DI PRODUZIONE INNOVATIVE Tradizione e monopolio conoscenza accademica Emergenza di nuove strutture: Evidence based practice ISTITUZIONALIZZATE / CHIUSE Tratto da Synnove Karvinen- Niinikoski, Research orientation and expertise in Social Workchallenges for social work education, European Journal of Social Work, 3, 2005.