Untitled - Artissima
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ONE TORINO #1 UN NUOVO PROGETTO ESPOSITIVO ANNUALE A TORINO E IN PIEMONTE Prima edizione 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Rassegna espositiva annuale ideata e prodotta da Artissima in collaborazione con le maggiori istituzioni d’arte contemporanea della città: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e un progetto speciale per Palazzo Cavour. Artissima 2013 presenta la prima edizione di ONE TORINO, una straordinaria iniziativa concepita come una grande rassegna annuale, ideata e prodotta da Artissima e realizzata in collaborazione con le maggiori istituzioni di arte contemporanea della città. A partire dal successo dell’esperienza dello scorso anno con “It’s Not the End of the World” e con “LIDO”, ONE TORINO è un nuovo, ambizioso progetto espositivo, attrattivo e di altissimo livello, che consolida la dinamica di interazione tra le forze vive della città, innovando e ampliando le formule adottate. ONE TORINO mira a rafforzare la rete delle istituzioni torinesi con un evento internazionale di grande respiro che coinvolge le migliori voci contemporanee sulla scena mondiale. L’iniziativa ambisce a sottolineare le eccellenze di Torino e a consolidare ulteriormente l’immagine della città e del territorio nel contemporaneo. Per questa prima edizione, Artissima ha invitato sette affermati curatori internazionali, provenienti da aree geografiche diverse ed eterogenee, che attraverso cinque mostre collettive, connesse ma indipendenti, hanno dato vita a un percorso espositivo unitario nei principali musei e fondazioni della città e in una prestigiosa sede storica nel centro di Torino. Il progetto coinvolge i principali protagonisti della vita culturale torinese in ambito contemporaneo: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e investe il settecentesco Palazzo Cavour, splendido esempio di barocco piemontese, che ospita uno dei punti focali della rassegna mettendo in luce la città e la sua capacità di unire la propria identità storica a quella contemporanea. Le mostre negli spazi istituzionali sono progettate dai curatori in stretta collaborazione con le istituzioni sia per la scelta degli spazi sia per le tematiche e gli artisti coinvolti, nel pieno rispetto dell’indipendenza progettuale dei singoli musei e fondazioni. Attraverso le diverse visioni e interpretazioni dei curatori coinvolti nel progetto, la rassegna porta a Torino opere importanti e nuovi lavori – molti dei quali appositamente commissionati e prodotti proprio per questo evento – di oltre 50 artisti, già affermati o giovani talenti emergenti, provenienti da tutto il mondo. ONE TORINO #1 è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo con testi critici dei curatori, informazioni sugli artisti e immagini delle opere in mostra. ONE TORINO #1 sarà aperta al pubblico dal 7 novembre sino al 12 gennaio 2014 (inaugurazione 6 novembre). Obiettivo della rassegna – dice Sarah Cosulich Canarutto, direttrice di Artissima – è proporre un evento di grande richiamo ponendo Torino al centro dell’attenzione internazionale. Il punto di partenza è la consapevolezza che la forza di Artissima è legata in modo indissolubile all’energia culturale della città, dei suoi musei e fondazioni, della sua identità contemporanea, del suo ruolo di “produttrice d’arte”. One Torino è un progetto concepito proprio per dare maggiore coesione alle risorse “contemporanee” presenti sul territorio ed è il risultato di un’importante collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte e dell’unanime e convinto sostegno di tutti gli Enti patrocinatori della manifestazione. Questa rassegna è mirata ad allargare l’impatto di Artissima a una durata che supera i quattro giorni della fiera, creando una connessione forte non solo tra le realtà cittadine ma in un’ottica di dialogo e scambio con artisti e istituzioni internazionali. Il Vicepresidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert commenta: Artissima è ormai accreditata a livello internazionale come un osservatorio sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive, un evento culturale in grado di attirare addetti ai lavori e appassionati di arte dall'Italia e dall'estero. Siamo quindi molto lieti di confermare il nostro sostegno ad Artissima e soprattutto alla significativa appendice One Torino, sostegno che rientra nei 16 milioni di euro che la Compagnia di San Paolo ha destinato dal 2000 al sistema torinese dell'arte contemporanea. Per il Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT Fulvio Gianaria Artissima non ha solo la bellezza e la vivacità dei suoi vent’anni ma anche la forza di fornire un importante impulso al territorio attraverso le ricadute economiche delle sue iniziative culturali. Per questa ragione la Fondazione prosegue nel suo impegno a sostenere una manifestazione che è espressione dell’eccellenza del comparto arte contemporanea della città e motore di innovazione e sviluppo per il tessuto non solo culturale del territorio che la ospita. ONE TORINO #1 Palazzo Cavour Repertory a cura di Gary Carrion-Murayari, Curatore, New Museum of Contemporary Art, New York Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea illy Present Future Award Exhibition – Naufus Ramírez-Figueroa, Vanessa Safavi, Santo Tolone a cura di Andrew Berardini, Critico e curatore indipendente, Los Angeles Gregor Muir, Direttore, ICA Institute of Contemporary Arts, Londra Beatrix Ruf, Direttrice e Capo curatrice, Kunsthalle Zürich, Zurigo GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Ideal Standard Forms a cura di Anna Colin, curatrice indipendente, Parigi / Londra Fondazione Merz Ways of working: the incidental object a cura di Julieta González, Capo Curatrice, Museo Tamayo Arte Contemporaneo, Città del Messico Fondazione Sandretto Re Rebaudengo VEERLE a cura di Chris Fitzpatrick, Direttore, Objectif Exhibitions, Anversa CURATORI ONE TORINO Andrew Berardini Gary Carrion-Murayari Anna Colin Chris Fitzpatrick Julieta González Gregor Muir Beatrix Ruf Critico e curatore, Los Angeles Curatore, New Museum of Contemporary Art, New York Curatrice indipendente, Parigi / Londra Direttore, Objectif Exhibitions, Anversa Capo Curatrice, Museo Tamayo Arte Contemporaneo, Città del Messico Direttore, ICA – Institute of Contemporary Arts, Londra Direttrice e Capo Curatrice, Kunsthalle Zürich, Zurigo ARTISTI ONE TORINO Acal Federico Allington Edward Beckman Ericka Beier Nina Breakwell Ian Brisley Stuart Bronstein Pablo Bucher Heidi Budvytyte Goda Buklys Liudvikas Chu Frank Claydon Steven Cornaro Isabelle Darbyshire Matthew Donnelly Trisha Fischli Peter & Weiss David Floyer Ceal Genzken Isa HalfLifers Haxton David Lassry Elad Macdonald Euan Mahony Mari Enzo Marisaldi Eva Mayer Christian Merz Mario Mujica Felipe Oberti Giovanni Ou Arthur Pandian Karthik Peeters Julie Perret Mai-Thu Pisano Falke Fondazione Sandretto Re Rebaudengo GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Cavour Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Palazzo Cavour Fondazione Merz GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Cavour Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Palazzo Cavour Palazzo Cavour GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Palazzo Cavour Palazzo Cavour Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Merz Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Palazzo Cavour Fondazione Merz Fondazione Merz Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Palazzo Cavour Palazzo Cavour Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Merz Fondazione Merz Posenenske Charlotte Post Brothers Putrih Tobias Ramírez-Figueroa Naufus Safavi Vanessa Safdie Carmelle Schulze Andreas Shirreff Erin Sierra Gabriel Stilinović Mladen Superflex Tolone Santo Tompkins Sue Trockel Rosemarie Van Kerckhoven Anne-Mie Wekua Andro Wysocan Erik Zittel Andrea Fondazione Merz Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Merz Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Cavour Palazzo Cavour Palazzo Cavour Fondazione Merz Fondazione Merz Fondazione Merz Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Cavour Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Palazzo Cavour Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Merz PALAZZO CAVOUR | Repertory a cura di Gary Carrion-Murayari, Curatore, New Museum of Contemporary Art, New York 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Opening mercoledì 6 novembre, ore 18 Palazzo Cavour Via Camillo Benso Conte di Cavour, 8 – Torino 7 – 10 novembre: ore 10 – 19; sabato 9 novembre (Notte delle Arti Contemporanee), ore 10 – 23. 13 novembre 2013 – 12 gennaio 2014: mercoledì – venerdì, ore 15 – 19; sabato e domenica; ore 10 –18.; lunedì – mercoledì chiuso. Ingresso libero e gratuito / INFO: 011 530690 / 19744106 – www.artissima.it Repertory è una grande mostra collettiva che riunisce quindici importanti artisti internazionali ponendoli in relazione con la straordinaria architettura barocca di Palazzo Cavour, storico edificio nel centro di Torino. La mostra, a cura di Gary Carrion-Murayari, deve il suo titolo al famoso film Repertory di Ian Breakwell del 1973, film dalla straordinaria complessità nonostante i suoi soli 9 minuti di durata. Le inquadrature semplici e i cauti movimenti di camera condividono il linguaggio del film strutturalista, ma la sceneggiatura suggerisce un’intenzione descrittiva estesa, nella quale la relazione tra gli oggetti e il loro potenziale performativo è messo in evidenza e trasformato. Il film ritrae l’esterno di un teatro di Londra “chiuso a chiave e vuoto”. La telecamera si muove lentamente sulla superficie dell’edificio in un percorso di ripresa fisso e orizzontale, catturando le pareti esterne, le finestre sbarrate, e le uscite chiuse a chiave del teatro, così come i pedoni che di tanto in tanto passano davanti alla telecamera in una macchia indefinita. Durante il film, allo spettatore non è mai consentito l’accesso allo spazio interno del teatro – al contrario egli dipende del tutto dal narratore scelto da Breakwell per descrivere i dettagli fisici dello spazio riservato agli spettacoli e le possibili situazioni teatrali che esso racchiude. Il progetto espositivo si divide tra scultura, pittura, fotografia, film e installazioni di artisti storici, quali Ericka Beckmann, Heidi Bucher, David Haxton, Andreas Schulze e di artisti più giovani come Steven Claydon, Isabelle Cornaro, Elad Lassry, Christian Mayer, Arthur Ou, Karthik Pandian, Carmelle Safdie, Erin Shirreff, Sue Tompkins, e Andro Wekua. Con approcci formali diversissimi, tutti gli artisti in mostra condividono un interesse a catturare “ciò che rimane” del corpo fisico, dello spazio architettonico, degli oggetti personali, e a tradurre attraverso le tecniche più disparate le loro storie sociali e private – storie che apriranno un dialogo unico e inaspettato con Palazzo Cavour e con la struttura, la decorazione e la storia politica e culturale di cui l’edificio è impregnato. Le opere in mostra incarnano il diverso potenziale degli oggetti e delle superfici che il film di Breakwell descrive. In questo modo, essi esistono come il loro proprio repertorio – una sequenza di proposizioni disposte in maniera lineare attraverso un unico spazio architettonico. Il potenziale è quello delle opere d’arte di assorbire una varietà di storie, ricordi, e idee sulla propria superficie, senza riguardo al fatto che prendano la forma di sculture, dipinti o fotografie. Con l’eccezione dell’artista scozzese Sue Tompkins, le cui performance e testi attivano lo spazio attraverso una riformulazione radicale dei percorsi visivi e ritmici, la maggior parte degli artisti della mostra utilizza un unico linguaggio per costruire il proprio potenziale narrativo. E mentre alcuni artisti, come Steven Claydon e Andro Wekua creano le loro sculture surreali, pervase di memoria psicologica e politica, altri suggeriscono drammatici mondi immaginari nello spazio bidimensionale della pittura e della fotografia. Ogni artista esposto intraprende una forma di traduzione e trasposizione per accrescere il significato delle sue opere oltre le loro immediate proprietà materiali. Con il suo stile essenziale e la sua rigida struttura dominante, Repertory rappresenta molto bene il nostro tempo. E come Breakwell, tutti gli artisti di questa mostra mettono in movimento una serie di azioni nelle quali gli oggetti agiscono e interagiscono, producendo nuovi significati. illy PRESENT FUTURE AWARD EXHIBITION Naufus Ramírez-Figueroa, Vanessa Safavi, Santo Tolone a cura di: Andrew Berardini, Critico e curatore indipendente, Los Angeles Gregor Muir, Direttore, ICA Institute of Contemporary Arts, Londra Beatrix Ruf, Direttrice, Kunsthalle Zürich, Zurigo 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Opening venerdì 8 novembre, ore 10 Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Piazza Mafalda di Savoia – Rivoli (TO) martedì – venerdì, ore 10 – 17; sabato – domenica, ore 10 – 19; lunedì chiuso. Sabato 9 novembre (Notte delle Arti Contemporanee), ore 10 – 22. Biglietto d’ingresso: intero € 6.50, ridotto € 4.50. Gratuito per i minori di 11 anni, ingresso libero per i possessori di Abbonamento Musei e Torino Card / INFO: 011 9565222 – www.castellodirivoli.org Tra i cinque progetti espositivi che compongono la prima edizione di One Torino, la mostra presentata al Castello di Rivoli è forse quella più intimamente connessa con le attività e lo spirito di Artissima. L’esposizione nasce infatti come naturale conseguenza delle valutazioni e delle riflessioni espresse dalla giuria assegnatrice del Premio illy Present Future ad Artissima 2012 – composta dai tre curatori della mostra e da Beatrice Merz, direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea – che, nei lavori presentati in chiave monografica nell’ambito della sezione dedicata ai giovani artisti emergenti, aveva ravvisato un condensato di temi legati alle trasformazioni e agli interrogativi più pressanti del mondo globale contemporaneo tale da attivare il desiderio di offrire a tre degli artisti esposti la possibilità di una mostra collettiva per il Castello di Rivoli. Sotto la prestigiosa curatela di Andrew Berardini, Gregor Muir e Beatrix Ruf, l’esposizione riunisce in un unico percorso curatoriale i tre vincitori ex aequo del Premio illy Present Future 2012: Naufus RamírezFigueroa (Guatemala), Vanessa Safavi (Svizzera), e Santo Tolone (Italia), presentando opere per la maggior parte inedite e prodotte per l’occasione con un percorso appositamente studiato per mettere in dialogo i tre artisti attraverso rimandi, riprese e giustapposizioni, invadendo gli spazi in modo condiviso. Riferendosi alla geometria maya e insieme al modernismo guatemalteco, Naufus Ramírez-Figueroa intreccia nel suo lavoro ossessioni ed elementi che congiungono il mondo onirico della sua infanzia negli anni Ottanta alla realtà storica, politica e sociale del Guatemala. Dal disegno, alla performance alla video installazione, i suoi lavori, realizzati specificatamente per l’esposizione a Rivoli, sono opere in cui la fisicità e l’autoironia divengono strumenti per parlare di realtà complesse e spesso violente. Vanessa Safavi costruisce misteriosi scenari fittizi con materiali molto diversi. Sabbia, silicone e anche installazioni sonore divengono riferimenti al vuoto, alla contemplazione, ma sono anche autoritratti e rifugi intimi. Protagonista del suo lavoro è spesso l’assenza, evocata attraverso oggetti che sembrano eludere anche il loro stesso significato. Santo Tolone propone una serie di sculture formali composte da elementi che appaiono ordinari, ma sovradimensionati acquisiscono letture del tutto diverse. Destabilizzazione, straniamento, capovolgimento sono effetti di un lavoro che gioca con l’idea di scala e percezione e che, spesso in modo ironico, sposta l’attenzione sull’osservatore. Con questa prima mostra, la sezione della fiera e il premio illy Present Future si fanno supporto diretto alla progettazione espositiva delle istituzioni artistiche torinesi, testimoniando il filo diretto tra la ricerca perseguita da Artissima, anno dopo anno, sulla giovane arte globale e la volontà dei musei torinesi di continuare a interpretare in modo critico l’arte contemporanea, confermando la città di Torino come uno straordinario laboratorio per la promozione dei giovani talenti. IDEAL STANDARD FORMS a cura di Anna Colin, curatrice indipendente, Parigi / Londra 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Opening sabato 9 novembre, ore 10 GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Via Magenta 31 – Torino martedì – mercoledì; venerdì – sabato – domenica, ore 11 – 19; giovedì 11 – 22; lunedì chiuso. Sabato 9 novembre (Notte delle Arti Contemporanee), ore 11 – 23. Ingresso: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni / INFO: 011 4429518 – www.gamtorino.it Ideal Standard Forms, il progetto concepito dalla francese Anna Colin per la project-room della GAM, mette in dialogo le opere dell’artista inglese Edward Allington (Troutbeck Bridge, Cumbria, 1951), dell’argentino Pablo Bronstein (Buenos Aires, 1977) e del britannico Matthew Darbyshire (Cambridge, 1977). Attraverso un percorso monumentale di edifici e sculture iperbolici, la mostra Ideal Standard Forms offre una serie di incursioni esplorative nello spazio pubblico, nel concetto di cittadinanza e in quello di riproducibilità culturale. I tre artisti entrarono per la prima volta in contatto alla Slade School of Fine Art di Londra alla fine degli anni Novanta: Allington era, ed è tutt’oggi, professore presso la scuola nel periodo in cui Bronstein e Darbyshire, coetanei, erano studenti. Anche se non hanno mai esposto insieme, i tre artisti condividono da sempre preoccupazioni formali, riferimenti culturali e interessi in diverse discipline. Le loro pratiche esplorano e sfidano il linguaggio associato all’architettura pubblica, alla scultura e al design, e indagano le modalità con cui gli ambienti artificiali e i manufatti interagiscono con le relazioni. Una grande installazione di Pablo Bronstein, dal titolo Temple of Convenience (2011), suggerisce un orinatoio pubblico neoclassico – un tempio lussuoso ed elegante destinato a un’attività intima, riservata, ordinaria. Quasi in contrapposizione con questa maestosa architettura pubblica consacrata all’uso privato, Matthew Darbyshire produce un nuovo lavoro che si innesta sui temi della scultura pubblica e della riproduzione industriale. L’artista ha selezionato quattro sculture dalla collezione della GAM – Vinta (1908) di Gaetano Cellini, un’edizione del 1954 di Sculpture de Silence-Corneille di Hans Arp, Living Sculpture (1966) di Marisa Merz, e Leone (1840) di Giuseppe Gaggini – e attraverso la ricostruzione 3D e la stampa CNC, le ha trasformate in banali oggetti di polistirolo. Un nudo, un leone, un fallo e una spirale rappresentano ora una serie quasi satirica di possibili opere d’arte pubblica. La mostra è puntellata da due sculture di Edward Allington, The Victory Boxed (1987), costituita da 99 piccole copie in gesso della Nike di Samotracia conservata al Louvre, e Unsupported Support (1987), un capitello installato al muro e privato della sua funzione di supporto. Tutte le opere in mostra esplorano, con un registro che non rinuncia all’irriverenza e a un certo gusto per l’osceno, le convenzioni dell’architettura e del design, le relazioni di potere presenti in ogni ambiente artificiale e il confine ambiguo tra spazio pubblico e privato. Anche la storia occupa un ampio spazio nel campo di riferimenti dei tre artisti, denotando una fascinazione per i segni autentici della democrazia, e costituendo la base per una critica del presente. WAYS OF WORKING: THE INCIDENTAL OBJECT a cura di Julieta Gonzàlez, Capo Curatrice, Museo Tamayo Arte Contemporaneo, Città del Messico 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Opening sabato 9 novembre, ore 11 Fondazione Merz Via Limone 24 – Torino martedì – domenica, ore 11 – 19; lunedì chiuso. Sabato 9 novembre (Notte delle Arti Contemporanee), ore 11 – 22. Biglietto d’ingresso: intero € 5, ridotto € 3,50. Gratuito bambini fino a 10 anni, maggiori di 65 anni, disabili e ingresso libero per i possessori di Abbonamento Musei e Torino Card / INFO: 011 19719437 – www.fondazionemerz.org La mostra curata da Julieta González alla Fondazione Merz indaga questioni legate alla soggettività e all’identità nel contesto della produzione industriale e del posto di lavoro. ways of working: the incidental object è il primo capitolo di un progetto in via di svolgimento che esamina il modo in cui gli artisti si sono rivolti al tema del lavoro, della manodopera, dell’alienazione e della produzione, dal ventesimo secolo sino ai giorni nostri, generando nel processo nuove pratiche – modi e metodi di lavoro, appunto – e approcci diversi all’oggetto. Partendo dai diversi approcci al lavoro e all’economia di una selezione di artisti storici ed emergenti, ways of working pone domande relative al fallimento delle utopie socio-economiche del recente, e non solo recente, passato. In questo primo capitolo, come indica il titolo, è l’oggetto ad assumere il ruolo di protagonista. La mostra è costruita come una mappa che traccia le affinità tra i lavori di artisti di diverse generazioni e si articola intorno a tre diverse linee di pensiero: due derivano direttamente dal doppio investimento produttivista sull’oggetto utilitario e sulla forma non obiettiva; la terza area di indagine riguarda la nozione introdotta da John Latham di “persona incidentale”, trasferita nel regno degli oggetti, di cui viene esplorato lo status di agente e quello performativo. La mostra presenta un gruppo di opere seminali degli anni Sessanta e Settanta di artisti leggendari quali Stuart Brisley, che nel cortile della Fondazione ripropone la monumentale installazione Poly Wheel (1970), composta da 212 sedie Robin Day; Enzo Mari, con la sedia democratica costruita con le istruzioni di Autoprogettazione; l’opera di Mario Merz A Real Sum is a Sum of People (1972); Charlotte Posenenske, con una serie di Reliefs, e Mladen Stilinović con Exploitation of the Dead. In dialogo serrato con queste opere storiche sono presenti interventi di artisti più giovani quali Felipe Mujica, che propone un nuovo progetto, appositamente prodotto per la mostra, composto da stendardi modulari che riconfigurano lo spazio del cortile; Mai-Thu Perret, con tre film legati a An Evening of the Book (2007); Tobias Putrih, con il film The Death of Tarelkin (2013); Falke Pisano, con la complessa installazione Figures of Speech (Formation of a Crystal) del 2009; Gabriel Sierra, presente con due dia-proiezioni e con una scultura che si rifà direttamente a Enzo Mari; Superflex, con l’installazione partecipativa Copy Light Factory (2005); e Andrea Zittel, di cui è esposta una serie delle sue Panel Uniforms (1995-98), uniformi da lavoro realizzate con un unico pezzo di tessuto e confezionate in modo semplice ed economico. VEERLE a cura di Chris Fitzpatrick, Direttore, Objectif Exhibitions, Anversa 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Opening sabato 9 novembre, ore 12 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane 16 – Torino giovedì 7 novembre, ore 12 – 23 (gratuito, ore 20 – 23); venerdì 8 novembre, ore 10 – 19; sabato 9 novembre, ore 10 – 22; domenica 10 novembre, ore 10 – 19. 14 novembre 2013 – 12 gennaio 2014: giovedì, ore 20 – 23; venerdì – domenica, ore 12 – 19; lunedì – mercoledì chiuso. Ingresso gratuito / INFO: 011 3797600 - http://www.fsrr.org Il progetto curato da Chris Fitzpatrick per la project-room della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo non è una mostra, bensì l’apertura su una serie di mostre collettive simultanee, in costante evoluzione. I dispositivi messi in gioco da questo inedito esperimento espositivo propongono non solo opere d’arte tangibili, ma anche racconti orali, gossip, materiali stampati, contenuti web, visite guidate e performate della mostra, screening di un giorno e interventi in spazi residenziali del quartiere. “Veerle” è un nome olandese di persona, scelto per riunire in una singola, distinguibile corporalità qualcosa di molteplice, di vasta portata. Inserendo una serie di opere all’interno di una conversazione e mettendo una serie di conversazioni in dialogo con le opere, VEERLE produce continuamente qualcosa di nuovo. È dunque un progetto che gioca in tutto e per tutto con l’idea di mostra, di luogo, di tempo e di formato, mischiandone gli elementi, ma utilizzando sempre gli stessi oggetti e operazioni degli artisti. Gli oggetti non si muovono fisicamente, ma l’orientamento del visitatore è continuamente spostato, reindirizzandone l’attenzione verso nuove designazioni. VEERLE riunisce i lavori di un gruppo di artisti appositamente invitati per l’occasione e opere presenti nella collezione della Fondazione: Federico Acal, Nina Beier, Goda Budvytyte, Liudvikas Buklys, Frank Chu, Trisha Donnelly, Peter Fischli & David Weiss, Ceal Floyer, Isa Genzken, HalfLifers (Torsten Zenas Burns & Anthony Discenza), Euan Macdonald, Mahony (Andreas Duscha, Stephan Kobatsch, Clemens Leuschner, Jenny Wolka), Eva Marisaldi, Giovanni Oberti, Julie Peeters, Post Brothers, Rosemarie Trockel, Anne-Mie Van Kerckhoven, ed Erik Wysocan interagiscono tra loro, operando su mostre diverse per titolo, configurazione spaziale, cornice temporale, logica organizzativa e significati da analizzare. VEERLE è quindi il prodotto delle operazioni all’interno di tutto ciò che esso stesso include. Ed è esso stesso un’operazione. Citando le parole del curatore Chris Fitzpatrick: Più parliamo di VEERLE, più VEERLE diventa grande. ONE TORINO #1 UN NUOVO PROGETTO ESPOSITIVO ANNUALE A TORINO E IN PIEMONTE Prima edizione 7 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Il progetto One Torino è ideato e prodotto da Artissima. In collaborazione con: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Fondazione Torino Musei Regione Piemonte Provincia di Torino Città di Torino Con il generoso sostegno di: Compagnia di San Paolo Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT Camera di commercio di Torino Partner: illycaffè, Lonmart Insurance, Alliance française, British Council Official Carrier: Gondrand Media Partner: La Stampa Media Coverage: Sky Arte HD CONTATTI PER LA STAMPA Paola C. Manfredi Studio Via Archimede, 6 – 20129 Milano [email protected] Paola C. Manfredi – M +39 335 54 55 539 – [email protected] Francesca Buonfrate – M +39 393 46 95 107 – [email protected] Fondazione Torino Musei T +39 011 4429523 – F +39 011 4429550 Daniela Matteu – [email protected] Tanja Gentilini – [email protected]