L`accensione del motore

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L`accensione del motore
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L’accensione del motore
In queste pagine illustreremo le modalità di accensione del motore Sirio S15 MT
della tua Yamaha in miniatura. Si tratta di operazioni
relativamente semplici, che
con il tempo e la pratica diventeranno pressoché automatiche. Se però hai scarsa
esperienza di modellismo,
non scoraggiarti di fronte
alle prime, inevitabili difficoltà: segui con scrupolo le
indicazioni riportate e, se
necessario, ripeti più volte
la procedura. Prima di illustrare passo a passo le modalità di avviamento, richiamiamo la tua attenzione su
una questione della massima importanza: il rodaggio.
Come tutti i micromotori
per modellismo, anche il
Sirio che equipaggia la tua
moto richiede un periodo di
rodaggio precedente al normale utilizzo. Se dunque
desideri salvaguardarne
l’integrità e mantenerlo a
lungo in buone condizioni
di efficienza, devi assolutamente sottoporlo a questa
procedura. Dopo aver effettuato il rodaggio del propulsore, potrai finalmente far
funzionare il tuo modello in
pista. Vediamo in dettaglio
come intervenire.
Il rodaggio
del Sirio S15 MT
Per prima cosa assicurati
che la miscela da impiegare
contenga al massimo il 15
per cento di nitrometano e
una percentuale di olio sintetico o degommato non inferiore al 10 per cento (vedi
al riguardo ‘Tech’, pagine
17-18). Regola quindi il
carburatore come ti abbiamo spiegato alla pagina 54
di ‘Help’: vite dello spillo
del massimo aperta di quattro giri a partire dalla posizione di chiusura; vite dello
spillo del minimo aperta di
due giri e mezzo (sempre
partendo dalla posizione di
chiusura). Dopo aver acceso
il propulsore, dovrai consumare almeno due pieni tenendo il motore al minimo
con il modello fermo (registra di conseguenza il minimo meccanico).
La procedura di accensione
del motore è costituita da un
insieme di operazioni destinate
a diventare familiari a ogni
appassionato di modelli
dinamici a scoppio. Nella
foto, i materiali occorrenti.
Per evitare surriscaldamenti, ti consigliamo di non installare la carenatura e di
raffreddare il propulsore indirizzando un flusso d’aria
sulla testata con l’aiuto di
un comune ventilatore domestico. In questa fase è
opportuno che la carburazione sia piuttosto grassa,
perciò non preoccuparti se
il motore si spegne di frequente. Puoi anzi arricchirla ancora un po’ aprendo lo
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spillo del massimo di un
quarto o di mezzo giro. Una
volta consumati i primi due
pieni, fai rifornimento e inizia ad accelerare con moderazione per brevi intervalli di tempo. Al termine
di questo terzo pieno il rodaggio potrà considerarsi
concluso e il modello sarà
pronto per il normale utilizzo. Per quanto concerne la
carburazione, ti rimandiamo alla tabella che troverai
nella scheda di ‘Help’ del
prossimo fascicolo.
L’occorrente
per l’accensione
Foto sopra. La verifica del
funzionamento dei servi
rientra fra i controlli da fare
prima dell’accensione.
Foto qui a lato. Il condotto
d’aspirazione del carburatore
con all’interno la finestra
del cursore in posizione
semichiusa. Foto sotto. Il
rifornimento di miscela va
effettuato usando l’apposito
riempitore. Questo strumento
consente di evitare spargimenti
di miscela sul modello.
Occupiamoci ora di come
effettuare l’accensione vera
e propria. Per quanto riguarda i materiali occorrenti, oltre alla Yamaha, ti serviranno un cacciavite a taglio diritto per eventuali regolazioni, la chiave per la candela,
l’accendicandela con la batteria ben carica, un riempitore con la miscela, il cardano di accensione (che riceverai con l’uscita 75), un
avviatore o un trapanino, il
radiocomando, un flacone
di olio per filtri e uno straccetto. Infine, per non sporcarti le mani, indossa un
paio di guanti in lattice.
Come procedere
1. Esegui alcuni controlli
preliminari. Accendi il radiocomando e accertati del
corretto funzionamento dei
servi. Poi svita la candela e
provane il funzionamento
inserendola sull’accendicandela: se il filamento diventa incandescente, la
candela è a posto. Rimuovila subito per non rischiare
di bruciarla, quindi avvitala
nuovamente nella testata.
2. A radiocomando spento,
apri un po’ il carburatore
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spostando la squadretta del
servo dell’acceleratore.
Controlla che la finestra del
cursore del carburatore sia
in una posizione simile a
quella illustrata nella foto al
centro della pagina precedente. Ora riaccendi il radiocomando, verifica di
nuovo la posizione della finestra del cursore e, se necessario, regola la posizione
del tirante collegato alla
squadretta. Lascia il radiocomando acceso.
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3. Prendi il filtro dell’aria e
ungi la spugnetta con l’apposito olio per i filtri. Quindi innesta il filtro sul carburatore. Adoperando il riempitore, versa la miscela nel
serbatoio, badando a non
sporcare il modello.
4. Afferra l’avviatore con il
cardano. Dopo esserti assicurato che il dispositivo
ruoti in senso antiorario, inserisci la testa del cardano
nella presa di forza del rotostart. Facendo girare per
qualche istante l’avviatore,
la miscela affluirà nei tubetti del circuito di alimentazione. Quando vedrai che
essa è giunta al carburatore, fermati. Per agevolare
questa operazione, mentre
azioni l’avviatore puoi tenere tappato con un dito lo
scarico della marmitta.
5. Ora inserisci l’accendicandela, controllando che si
aggrappi saldamente alla
candela. Infila di nuovo il
cardano nel rotostart e aziona l’avviatore: dopo qualche
istante il motore si accenderà. Per facilitare l’avviamento, premi qualche volta
il grilletto dell’acceleratore.
Appena il propulsore si sarà
acceso, rimuovi immediatamente il cardano dal roto-
Foto in alto. L’avviatore,
predisposto per ruotare in
senso antiorario, va inserito
nella presa di forza del
rotostart. Foto qui sopra. Dopo
aver fatto affluire la miscela
nel circuito di alimentazione,
si posiziona l’accendicandela;
a quel punto, perché il motore
si accenda, basterà azionare
l’avviatore per alcuni istanti.
Foto a lato. Una volta avviato
il propulsore, si può regolare
la carburazione.
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La procedura per spegnere il
motore non presenta difficoltà
particolari. È sufficiente
premere la spugna del filtro
dell’aria con un dito (foto qui
sopra), oppure tappare con
uno straccetto lo scarico
della marmitta, come mostrato
nella foto in alto a destra.
start; attendi circa una decina di secondi e poi stacca
anche l’accendicandela. Se
occorre, effettua la regolazione della carburazione.
6. Per spegnere il motore,
esistono due sistemi. Puoi
premere con un dito il filtro
dell’aria, schiacciando la
spugna: in tal modo il propulsore salirà di giri e poi si
spegnerà. In alternativa,
puoi tappare lo scarico della marmitta. In quest’ultimo
caso, ti suggeriamo di usare
uno straccetto per non scottarti. Dopo lo spegnimento,
tieni per alcuni minuti il
modello in posizione verticale con la marmitta rivolta
verso il basso, così da far
defluire i residui di olio; al
termine della giornata, versa qualche goccia di ‘after
run’ nel propulsore (vedi
‘Help’, pagine 37-38).
Una scelta importante: avviatore o trapanino?
Per azionare il rotostart del tuo modello, dovrai usare uno speciale
cardano che ti verrà fornito con l’uscita 75. Il cardano è stato progettato per essere usato sia con un avviatore da modellismo, sia con un
comune avvitatore (un utensile conosciuto anche con il nome di ‘trapanino’, benché serva per avvitare e svitare). L’impiego di un avviatore per modellismo è l’ideale. Se ne sei sprovvisto, potrai procurartene
uno continuando ad acquistare la nostra opera: sono infatti previste
alcune uscite aggiuntive alle quali saranno allegati i componenti per
l’assemblaggio di un avviatore perfettamente idoneo alle tue esigenze. È tuttavia possibile accendere il propulsore della tua Yamaha anche con un trapanino avvitatore, a patto che rispetti due parametri
fondamentali. Per prima cosa dovrà avere una velocità di rotazione
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non inferiore a 1200 giri al minuto (altrimenti il motore non si accenderebbe) ma non troppo superiore a questo valore (in basso a sinistra, l’etichetta con le specifiche di un modello). In secondo luogo dovrà essere dotato di frizione regolabile. È infatti importantissimo impostare la frizione su valori bassi (ad esempio 3 o 4 su una scala da 1
a 16): in tal modo, se il micromotore dovesse ingolfarsi, la frizione
bloccherebbe il cardano, impedendo che esso continui ad agire sugli
organi interni del propulsore (foto qui sotto). Qualora il trapanino fosse privo di frizione, o questa fosse regolata su un valore troppo elevato, in caso di ingolfamento il motore rischierebbe di subire gravi danni (piegatura della biella), un inconveniente che nella migliore delle
ipotesi comporterebbe la sostituzione dell’intero accoppiamento.