agroscopeampelos∗: un progetto di ricerca

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agroscopeampelos∗: un progetto di ricerca
RAMAZZOTTI ET AL., AGROSCOPEAMPELOS: UN PROGETTO PER IL MONTEPULCIANO D’ABRUZZO. PARTE I, PAG. 1
AGROSCOPEAMPELOS∗: UN PROGETTO DI RICERCA INTERDISCIPLINARE PER IL
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOCG “COLLINE TERAMANE”.
PARTE I - CARATTERIZZAZIONE TERRITORIALE
Solange RAMAZZOTTI1, José Carlos HERRERA NUÑEZ1, Antonello MONETA1, Giovanna
SUZZI1, Michele PISANTE1, Annamaria CASTRIGNANÒ2, Costanza FIORENTINO2
1
Centro di ricerca e formazione in agronomia e produzioni vegetali, Dipartimento di Scienze degli Alimenti,
Università degli Studi di Teramo
2
CRA – Unità di ricerca per i sistemi colturali degli ambienti caldo-aridi, Bari
Lavoro presentato ad Enoforum 2009, Piacenza, 21-23 aprile
Riassunto
AgroScopeAmpelos, dal greco “agrós” (campo) “skopein” (osservare) e “ampelos” (vite), identifica
il progetto di valorizzazione delle produzioni vitivinicole dell’area a Montepulciano d’Abruzzo
DOCG “Colline Teramane” in provincia di Teramo. Il progetto affronta la necessità di integrare le
conoscenze disponibili sul sistema vitivinicolo delle “Colline Teramane” e le nuove esigenze di
ricerca e sviluppo, in una stretta relazione dinamica rivolta a studiare ed approfondire, con
metodologie innovative, le specificità del sistema vitivinicolo non ancora esplorate o indagate in
modo integrato.
A tal fine è stata sviluppata una metodologia che nella prima fase ha riguardato la
caratterizzazione territoriale (topografica-climatica), basata sui sistemi informativi geografici (GIS),
il telerilevamento ed il posizionamento di precisione con sistemi satellitari GPS.
Per la costruzione del GIS dell’area d’interesse, sono stati utilizzati gli strati tematici disponibili (dati
climatici, modello digitale del terreno, foto aeree, carta dei suoli, foto satellitari) dai quali sono stati
ricavati degli indici descrittivi opportuni. Dai layer conoscitivi è stata elaborata una classificazione
simultanea impiegando una PCA seguita da una tecnica di aggregazione (clustering) basata
sull’algoritmo ISODATA (Iterative Self-Organizing Data Analysis), che consente l’aggregazione
automatica dei valori puntuali dell’immagine in classi o “clusters”, in base al grado di similarità.
Introduzione
L’area viti-vinicola Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Colline Teramane” in provincia di Teramo è
caratterizzata da una elevata vocazionalità per la produzione di Montepulciano d’Abruzzo –un vino
rosso italiano che incontra grande successo nel consumatore, quando la produzione è di alta
qualità– esprimendo caratteristiche distintive per qualità organolettiche ed aromatiche.
Tuttavia, la peculiare diversità delle produzioni vitivinicole in aree geografiche a DOC e DOCG,
non è adeguatamente valorizzata e percepita dal consumatore, poiché vengono applicati uniformi
sistemi di gestione e standardizzate tecnologie di trasformazione, che riducono la caratterizzazione
e la tipicità del prodotto finale, non identificando sempre e chiaramente il territorio di produzione.
La necessità di integrare le conoscenze disponibili sul sistema vitivinicolo delle “Colline Teramane”
e le nuove esigenze di ricerca e sviluppo, in una stretta relazione dinamica rivolta a studiare ed
approfondire, con metodologie innovative, le specificità del sistema vitivinicolo non ancora
esplorate o indagate in modo integrato, rappresentano gli obiettivi prioritari di questo lavoro.
A tal fine è stata sviluppata una metodologia che nella prima fase ha riguardato la
caratterizzazione territoriale (topografica-climatica), utilizzando in modo integrato due tecnologie: i
sistemi informativi geografici (GIS); il posizionamento di precisione con sistemi satellitari GPS.
Materiali e metodi
Per la costruzione del GIS dell’area d’interesse, sono stati utilizzati gli strati tematici disponibili:
- Dati climatici giornalieri 1996-2007 di un totale di 45 stazioni meteorologiche della Provincia di
Teramo e aree limitrofe delle province confinanti.
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- DEM (Digital Elevation Model) con passo a 10 m.
- Foto aeree ortorettificate a colori dell’intera provincia di Teramo, risoluzione 0,5m/pixel.
- Shapefile contenente il catasto delle aree adibite a vigneto della Provincia di Teramo.
- Carta dei suoli della Regione Abruzzo 1:250.000 (Chiuchiarelli et al., 2006)
I dati precedentemente elencati, sono stati georeferenziati nel sistema di riferimento geografico
UTM WGS84 Zone 33N.
L’area d’interesse è stata delimitata seguendo le indicazioni del disciplinare di produzione per il
Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Colline Teramane”; dall’analisi sono state escluse le aree con
quota superiore ai 600 m.s.l.
Dall’elaborazione integrata dei dati climatici sono stati ricavati i seguenti indici bioclimatici: Indice
eliotermico di Huglin, Cool Night Index, ed indice idrotermico di Ribereau-Gayon-Peynaud. Questi
dati georeferenziati (usando le coordinate geografiche delle stazioni meteorologiche) sono stati
spazializzati utilizzando la tecnica “inverse distance weighted”.
Dal DEM invece sono stati ricavati i seguenti parametri primari e secondari: Slope, Curvature,
Incoming Solar Radiation e Topographic Wetness Index.
L’insieme delle basi informative (layer conoscitivi), elaborate in modo integrato, ha consentito una
preliminare caratterizzazione territoriale. Al fine di delineare aree omogenee in base a parametri
climatici, topografici e di suolo, è stata applicata un’analisi di “clustering”, che mira a raggruppare
individui simili in classi distinte chiamate “clusters”. Tale operazione viene effettuata in uno spazio
di riferimento di dimensioni pari al numero di “layer” conoscitivi esaminati, detto spazio delle
variate. Le mappe dei parametri topografici derivati, unitamente a quelle degli indici climatici
interpolati, costituiscono la base informativa per l'identificazione di aree omogenee. Al fine di
ridurre il numero dei “layer” conoscitivi, contenendo i tempi computazionali, e di ortogonalizzare le
variabili analizzate, è stata applicata una’analisi alle componenti principali (PCA).
Nella fase successiva, per produrre la “zonazione” dell'area di interesse, ovvero la delineazione di
sub-aree ambientali omogenee, alla prima componente principale – che spiega circa il 90% della
varianza complessiva- è applicata una tecnica di “clustering”. In particolare è stato impiegato
l'algoritmo di classificazione ISODATA (Iterative Self-Organising Data Analisys Technique. Duda
and Hart., 1973) implementato nel software ENVI che classifica i pixel in baase al grado di
similarità, calcolato come distanza euclidea.
Risultati
La mappa di classificazione ottenuta presenta una distribuzione delle zone omogenee che segue
in maniera prevalente la morfologia del territorio (Fig. 1). Dai valori delle coordinate dei centroidi è
stato possibile caratterizzare le tre classi territoriali: colline con esposizione a Sud (classe 1); zone
pianeggianti, letti dei fiumi e zone costiere (classe 2); colline con esposizione a Nord (classe 3).
Classe 1
Classe 2
Classe 3
Figura 1. Mappa della classificazione
territoriale
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Il clima, come fattore discriminante nella classificazione, occupa un ruolo secondario, risultando
piuttosto omogenei gli indici bioclimatici di Huglin (HI), di Cool Night Index e RGP, per l’intero
territorio DOCG Colline Teramane (altitudine massima consentita dal disciplinare di produzione
550 m s.l.m.). In particolare HI evidenzia valori compresi nell’intervallo 2100-2550 gradi giorno,
collocandosi nelle classi “HI+1” e “HI +2” nella scala di Tonietto e Carbonneau (2004),
corrispondente a zone viticole con indici eliotermici che soddisfano i fabbisogni correlati alla
maturazione delle uve anche delle cultivar più tardive, con la possibilità, peraltro, di alcuni rischi di
stress associati a questa delicata fase della produzione.
Sovrapponendo gli strati tematici (shapefile) della distribuzione dei vigneti e la classificazione delle
zone omogenee ottenute mediante clustering, risulta che il 49% dei vigneti ricadono nella classe 1,
il 28% nella classe 2, infine il 23% nella classe 3.
Il progetto prevede una successiva fase per l’implementazione e l’integrazione di nuovi layers,
particolarmente correlati al ciclo produttivo del vigneto (il suolo) e immagini satellitari multispettrali
ad elevata risoluzione. Sulla base della caratterizzazione definitiva del territorio, sarà possibile
procedere alla valutazione dell’attitudine produttiva delle unità omogenee identificate, quindi alla
definizione di modelli di gestione sostenibile della vitivinicoltura delle Colline Teramane.
BIBLIOGRAFIA
Chiuchiarelli I., Paolanti M., Rivieccio R., Santucci S. (2006). Suoli e paesaggi d’Abruzzo. Carta dei Suoli
della Regione Abruzzo. ARSSA.
Duda R.O., and Hart P.E. (1973). Pattern Classification and Scene Analysis. John Wiley and Sons, New
York.
Tonietto, J., Carbonneau, A. (2004). A multicriteria climatic classification system for grape-growing regions
worldwide. Agricultural and Forest Meteorology, 124: 81–97.
∗ Progetto realizzato con il supporto economico-finanziario della Fondazione bancaria TERCAS
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