Muratura e isolatori sismici per il progetto di Sulmona
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Muratura e isolatori sismici per il progetto di Sulmona
Tecnologia Adolfo F. L. Baratta* Muratura e isolatori sismici per il progetto di Sulmona L’abbinamento tra muratura portante e isolamento alla base dell’edificio consente di ottenere il massimo rendimento sismico da entrambi, combinandone le specifiche prestazioni e assicurando livelli di sicurezza di primordine. È quanto dimostra il nuovo progetto per il Centro Servizi del Comune di Sulmona. A partire dalla seconda metà del secolo scorso, con il passaggio della produzione artigianale alla produzione più strettamente industriale, anche i prodotti in laterizio hanno subito una significativa evoluzione in termini di quantità, qualità e gamma dell’offerta. Il settore dei laterizi ha dunque prodotto materiali in continua evoluzione, a seconda delle conoscenze e delle tecniche disponibili, dal punto di vista delle prestazioni termiche, acustiche, ambientali, strutturali, ecc. Si sono così succedute, negli ultimi decenni, generazioni di prodotti e sistemi che hanno anticipato o seguito l’evoluzione della normativa di riferimento. In particolare, quella sismica è in perenne fermento: è noto come l’ultima versione delle Norme Tecniche per le Costruzioni (1), a quattro anni dalla loro pubblicazione, ancora non abbia raggiunto una definitiva stabilizzazione, con l’obiettivo di perfezionare e implementare i requisiti richiesti. Proprio grazie alla ricerca svolta presso centri di sperimentazione universitaria (Pavia, Padova, Torino, Bari, Ancona, Napoli, ecc.), oggi è possibile «costruire in laterizio» in zona sismica in modo sicuro e affidabile, scegliendo tra soluzioni a lungo testate, rigorosamente contemplate all’interno di normative nazionali e standard europei. Infatti, oltre al collaudato sistema della muratura ordinaria, oggi il progettista ha a disposizione murature con blocchi a incastro, con blocchi rettificati, con blocchi riempiti di isolante termico (che consentono di realizzare soluzioni monostrato dalle elevate prestazioni termoacustiche), murature armate o confinate, fino alla soluzione con dissipatori o isolatori sismici. The combination of load-bearing masonry and seismic isolation at the base of the building allows to get maximum seismic performance from both, combining the specific performances and ensuring first class safety levels. This is what is proven by the outcome of the new Service Centre project in Sulmona Laterizio & Terremoto È ormai da tutti condiviso che qualsiasi costruzione in zona sismica debba essere progettata e realizzata non solo (ovviamente) per salvare vite umane in caso di terremoti violenti, ma anche per minimizzare i danni: sismi, anche di moderata intensità, possono infatti causare pericolosi collassi o danni gravi agli elementi strutturali e non [Latina, 1997]. Il dramma del terremoto, è bene ricordarlo, non è solo legato alle vittime che tragicamente lo accompagnano, ma anche ai danni inferti a case e opifici dichiarati poi inagibili, difficilmente riparabili se non a costi elevati, con la perdita di posti di lavoro, del tessuto sociale e della storia stessa del territorio. In particolare, l’esperienza degli ultimi eventi sismici in Emilia ha dimostrato, ancora una volta, che più che al sistema costruttivo o alla resistenza dei componenti strutturali in assoluto frequentemente i danni prodotti dai terremoti sono da attribuire in massima parte a una serie di evidenti criticità fra cui le irregolarità di configurazione e le incongruenze progettuali, strutturali e costruttive degli edifici. La muratura portante, al pari di altri sistemi costruttivi con analoghe funzioni, per sua natura, richiede un’applicazione attenta dei fattori progettuali, imponendo una rigorosa regolarità tipologica e costruttiva per predisporre gli edifici a un più idoneo comportamento quando sottoposti al sisma. Come già accennato, dopo anni di ricerca sperimentale e un lungo La scomposizione del concept nei sei elementi essenziali del progetto. 52 cil 149 processo di maturazione della cultura tecnologica, il processo di revisione per restituire alla muratura portante il ruolo che storicamente merita [Chiti e Rosi, 2005] comincia a dare i suoi frutti. Può sembrare paradossale, in una realtà come la nostra, in cui oltre la metà del patrimonio edilizio storico è realizzata in muratura portante; ma in epoche recenti il sistema costruttivo lineare è stato spesso accantonato o sottovalutato a scapito di altre tecnologie costruttive che invece hanno tratto vantaggio da questa anomalia. Nelle strutture lineari sottoposte ad azioni sismiche sono fondamentali, non solo le caratteristiche dei materiali impiegati, ma anche il comportamento unitario del manufatto (2), per ottenere il quale un ruolo determinante è svolto dalla concezione strutturale e morfologica dell’edificio, oltre che dalle modalità esecutive: purtroppo queste considerazioni riemergono ogni qualvolta si verifica un terremoto. Partendo dal presupposto che gli eventi sismici non si possono prevedere, l’unica vera soluzione per assicurare agli edifici una concreta, accettabile sicurezza è la prevenzione, che si traduce di fatto nell’applicare rigorosamente le norme tecniche per la costruzione di edifici resistenti al sisma. Dissipazione di energia e isolamento sismico Le più recenti e innovative tecniche di controllo dell’azione sismica di tipo passivo utilizzano dei dispositivi (isolatori) che esplicano la loro funzione riducendo al minimo l’energia che agisce sull’edificio (3). La tecnica di dissipazione di energia si può attuare, per esempio, attraverso l’impiego di appositi «controventi» inseriti nelle maglie strutturali di edifici realizzati con struttura intelaiata; una soluzione, sicuramente meno costosa e di più semplice realizzazione e gestione, consiste invece nell’introdurre, lungo lo sviluppo della struttura verticale, una o più discontinuità in modo da scomporla in più parti.(4) Con specifico riferimento agli isolatori, questi, nella sostanza, sono apparecchi d’appoggio caratterizzati da un’elevata deformabilità in direzione orizzontale e da una notevole rigidezza in direzione verticale. L’ipotesi di distaccare l’edificio dal moto del terreno ha effettivamente radici lontane: (5) la trasformazione delle concezioni pionieristiche è avvenuta solo in tempi relativamente recenti, attraverso il miglioramento delle tecniche di sperimentazione e lo sviluppo dei procedimenti di calcolo che hanno consentito di fare delle analisi dinamiche di strutture soggette a qualunque tipo di azione sismica. Nel 1969 si ha la prima applicazione di isolamento sismico nella scuola elementare Johann Heinrich Pestalozzi a Skopje, in Macedonia, a opera di un gruppo di ingegneri svizzeri. Il sistema impiegato, denominato Swiss Full Base Isolation 3D, consisteva in appoggi in gomma non armata, ottenuti da fogli sovrapposti dello stesso materiale, con larghezza pari a 70 cm e spessore di 7 cm. L’elevata deformabilità della struttura in 53 Planimetria generale. Pianta delle coperture. Scheda descrittiva Oggetto: Località: Committente: Progetto architettonico: Progetto strutturale: Consulenza strutturale: Consulenza energetica: Progetto: cil 149 Centro Servizi del Comune di Sulmona Sulmona (AQ) Comune di Sulmona Paolo Luccioni Leopoldo Rossini Paolo Clemente, Enea Gaetano Fasano, Enea 2012 direzione verticale determinava un moto rotatorio con asse orizzontale (roking) accoppiato al moto in direzione orizzontale. L’adozione di questo sistema non risultò soddisfacente, tanto che furono inseriti dei vincoli aggiuntivi ottenuti con blocchi di vetro per fronteggiare le sollecitazioni del vento [Martelli e Forni, 2011]. Negli anni Settanta, la Malaysian Rubber Producers’ Research Association produsse in Inghilterra i primi dispositivi elastomerici in gomma armata, mediante un processo produttivo basato sulla vulcanizzazione di strati di gomma tra loro isolati da lamierini di acciaio: la prima applicazione di questo sistema si ha in Francia per proteggere dai terremoti due centrali nucleari. Con tali soluzioni, impiegate nei Paesi più esposti al rischio sismico (California, Giappone, Nuova Zelanda), la struttura, per effetto dell’azione sismica, oscilla come un corpo rigido mentre sono i dispositivi di isolamento a deformarsi e, quindi, a filtrare l’energia. Inoltre, per effetto dell’assenza quasi totale di spostamenti relativi interpiano, questa tecnologia permette di limitare efficacemente lesioni o danni agli elementi non strutturali, quali tamponamenti, pareti interne, infissi, ecc. Dal punto di vista economico, rispetto a un’ordinaria struttura antisismica, i costi iniziali subiscono un incremento del 10% circa del costo strutturale [Di Fusco, Federici e Larini, 2010]: se si valutano però i costi di gestione e manutenzione (quali le riparazioni a seguito di un evento sismico) allora le economie appaiono rilevanti. Pianta del piano terra. L’abbinamento struttura lineare – isolatori sismici L’utilizzo dell’isolamento sismico alla base di un qualsiasi edificio, indipendentemente dalla tipologia costruttiva adottata, conduce a un sistema sismicamente molto efficace, consentendo di rispondere all’attacco del terremoto senza dover fare troppo affidamento sulla duttilità connessa con il danno strutturale. L’isolatore, infatti, interviene attraverso l’abbattimento dell’azione sismica mediante il disaccoppiamento dinamico tra suolo ed edificio, riducendo l’energia trasmessa dal terremoto alla struttura, variandone così il periodo di vibrazione in modo da allontanarlo da quello delle componenti armoniche principali dell’azione sismica. Per quanto riguarda l’elevata massa che la muratura portante generalmente possiede rispetto ad altri sistemi costruttivi (6), ai fini delle prestazioni sismiche questo aspetto non costituisce un vero problema per le costruzioni isolate alla base, riguardando tale caratteristica il dimensionamento degli isolatori, potendo comunque ottenere il periodo di oscillazione desiderato, perfino più elevato, senza dover prevedere sollecitazioni maggiori [Parducci, 2007]. Sommando i fattori indicati, le conclusioni conducono a valutare positivamente le maggiori prestazioni sismiche delle costruzioni in muratura portante quando dotate di un sistema di isolamento sismico alla base, soprattutto volendo realizzare Pianta del piano primo e secondo. 54 cil 149 costruzioni con un maggiore numero di piani in zone ad alta intensità sismica.Non dimenticando che una muratura ordinaria (in particolare in zone a non elevata sismicità), con una forma regolare e compatta oltre che con un’attenta distribuzione dei maschi murari e delle aperture, rappresenta comunque una soluzione affidabile e performante. L’abbinamento tra muratura portante e isolamento alla base dell’edificio consente di ottenere il massimo rendimento da entrambi, combinandone le specifiche prestazioni e assicurando livelli elevati di risposta al sisma. È perciò possibile realizzare edifici ancora più sicuri senza rinunciare alle qualità estetiche, tecnologiche e di durabilità della muratura portante in laterizio, al contrario esaltandole sia sul piano funzionale, sia sul piano economico. Quanto detto è anche testimoniato dall’attività di ricerca svolta nell’ultimo decennio da Enea, che ha declinato ulteriormente il tema dedicando particolare attenzione alle moderne tecniche antisismiche per la realizzazione di costruzioni in grado di resistere meglio ai terremoti, con l’obiettivo di un loro trasferimento anche al patrimonio edilizio esistente [Indirli, 2007], nell’ottica di una più efficace strategia di prevenzione. Il Centro Servizi del Comune di Sulmona Nel 2012 è stato presentato un progetto pilota frutto della collaborazione tra il Comune di Sulmona, l’Ente Nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (Enea) – che ha incaricato l’ing. Paolo Clemente per la consulenza tecnicoscientifica alla progettazione strutturale e l’arch.Gaetano Fasano per la consulenza tecnico-scientifica alla progettazione dell’efficienza energetica -, e l’Associazione Nazionale Degli Industriali dei Laterizi (Andil) – che ha incaricato l’arch. Paolo Luccioni del progetto architettonico e l’ing. Leopoldo Rossini del progetto strutturale -, la quale metterà a disposizione i prodotti dei propri associati per la realizzazione di murature portanti,pareti interne, solai (interni e di copertura) e rivestimenti esterni. L’edificio, destinato al Centro Servizi del Comune di Sulmona, sarà adibito alle funzioni amministrative comunali, come sede della Polizia Municipale e degli Uffici Anagrafici, con relativi sportelli aperti al pubblico, e sala riunione a uso dell’Amministrazione: il fabbricato è stato studiato anche per accogliere, in caso di calamità naturale, la sede della Protezione Civile e delle principali attività di governo della città. L’idea progettuale risponde a una precisa esigenza: combinare la necessità di una soluzione formalmente apprezzabile con la volontà di garantire delle misure di prevenzione e di sicurezza nei confronti dei terremoti di forte intensità e un livello di efficienza energetica elevato. L’edificio, infatti, risponde per le prestazioni meccaniche alle massime sollecitazioni sismiche ipotizzate dalla normativa per il nostro Paese e per l’efficienza energetica a quanto previsto nelle direttive comunitarie per il 2020 (Near Zero Energy Building). Il Centro Servizi presenta una forma a «C» aperta e si articola in tre piani fuori terra e un piano interrato. Le superfici utili calpestabili dei tre livelli fuori terra sono di circa 220 m2 per piano, ai quali vanno aggiunti il connettivo di 50 m2 a piano che ospita i collegamenti orizzontali e verticali a percorrenza pedonale e meccanica. Il piano interrato, adibito ad autorimessa, sporge di 1,5 m fuori terra rispetto all’impronta del fabbricato e sviluppa una superficie complessiva di 480 m2. La sistemazione esterna prevede una piazza pedonale con un’attigua area di parcheggio pubblico. L’edificio avrà una struttura costituita da una muratura portante monostrato in laterizio alleggerito in pasta e, per il piano interrato, una struttura intelaiata in calcestruzzo armato. Gli elementi resistenti in laterizio saranno del tipo rettificato con giunti orizzontali di collante cementizio da 1 mm e giunti verticali a incastro con tasca riempita di malta. L’edificio sarà composto da: • un involucro verticale di spessore complessivo pari a 45 cm in blocchi di laterizio alleggerito in pasta con funzione portante e rivestimento esterno in listelli di laterizio faccia a vista (per la sola funzione strutturale sarebbe stato sufficiente uno spessore di 30 cm); • murature portanti interne in blocchi di laterizio alleggerito in pasta di spessore pari a 30 cm; • orizzontamenti interni, opportunamente ammorsati alla muratura tramite un sistema di cordoli, in laterocemento con spessore di 28 cm (24 di struttura e 4 di soletta armata); • un solaio di copertura, anch’esso di laterocemento, con spessore di 20 cm (16 di struttura e 4 di soletta armata). Prospetto sud-est. Prospetto sud-ovest. 55 cil 149 Il progetto genera uno spazio urbano gradevole, che favorisce gli incontri e la socializzazione tra i fruitori. La struttura fuori terra, la cui resistenza sismica è affidata ai maschi murari, disposti secondo una configurazione regolare e compatta che ha consentito di eliminare gli effetti torsionali di natura strutturale, appoggerà su dispositivi di isolamento sismico, a loro volta posizionati su pilastri in calcestruzzo armato spiccanti dalle fondazioni. Trattandosi di una costruzione isolata, le sollecitazioni alle quali è stata verificata sono state considerate uguali a circa un sesto di quelle necessarie per una costruzione a base fissa, senza isolamento, considerando un accelerazione al suolo di 0,05 g. Il sistema di isolamento sismico, composto da 10 isolatori elastomerici armati HDRB con diametro di 700 mm (modulo tangenziale dinamico della gomma G = 0,4 N/mm2) e 7 dispositivi a scorrimento, è stato configurato per sopportare l’azione sismica di riferimento relativa a un edificio strategico per il sito in esame. Con tale soluzione, il movimento orizzontale dei tre piani in elevazione risulta disaccoppiato rispetto al piano interrato che invece rimane solidale al terreno. In relazione all’aspetto energetico, sono state adottate soluzioni in grado di classificare la costruzione di Sulmona, alla luce della nuova Direttiva 31/2010/CE Recast, come un edificio a energia quasi zero (nzeb). Inoltre, per dare una connotazione eco-sostenibile all’intero progetto, saranno utilizzati materiali e sistemi a basso impatto ambientale. L’involucro opaco in laterizio ad alte prestazioni termoisolanti, con «faccia 56 a vista» esterno e intonaco coibente all’interno, consentirà di raggiungere valori di trasmittanza del 25% inferiori a quelli definiti dalla normativa vigente; l’involucro trasparente sarà a elevate prestazioni termoacustiche; le superfici vetrate del connettivo verranno integrate con sistemi di schermatura in laterizio; la copertura sarà completata con un manto di tegole e coppi in laterizio con funzione fotovoltaica. La valutazione energetica dell’intero complesso è stata effettuata attraverso l’ausilio del codice di calcolo dinamico Trnsys, considerato più affidabile rispetto a quelli semi-stazionari, in particolare per la valutazione del fabbisogno estivo. Le simulazioni svolte, tenendo conto della ventilazione e delle condizioni adattate alla tipologia di destinazione d’uso e di utenza, hanno dato risultati molto interessanti per le prestazioni dell’involucro che, rispetto al fabbisogno invernale, risulta pari a 2,4 kWh/m3anno, raggiungendo in tal modo livelli di prestazione energetica globale del sistema edificio-impianto al top della classificazione di legge, considerando anche l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Nel raggiungimento dei buoni valori di prestazione energetica risultano determinanti la compattezza (rapporto tra superficie esterna dell’involucro e volume complessivo) e la porosità dell’edificio (proporzione tra volume pieno e volume vuoto), caratteristiche queste che concorrono a definire il comportamento termico complessivo. Con riferimento all’area geografica interessata dal progetto, la compattezza risulta vantag- cil 149 Il rivestimento in laterizio “faccia a vista” conferisce all’edificio un aspetto di forte caratterizzazione. giosa nel periodo invernale, mentre la porosità esplica tutto il suo positivo apporto nel periodo estivo; sono stati inoltre progettati elementi schermanti ad assetto variabile per attivare la chiusura di gallerie e verande nel periodo invernale, consentendone comunque l’apertura nel periodo estivo. Il comfort abitativo nelle stagioni calde, per effetto dei valori di attenuazione e sfasamento generati dell’elevata inerzia termica dell’involucro, sarà garantito senza il ricorso a costosi ed energivori impianti di raffrescamento. Nel progetto di Sulmona, la sperimentazione, anche grazie alle competenze degli ingegneri Rossini e Clemente e dell’architetto Fasano, si sono spinte decisamente oltre, confermando il laterizio come un materiale assolutamente attuale in termini di prestazioni e affidabilità. Per concludere, vale la pena ricordare che Paolo Luccioni, attento studioso dell’architettura della tradizione locale, ha più volte sperimentato nei suoi progetti le potenzialità espressive del laterizio abbinandole a una puntuale ricerca della semplicità e razionalità costruttiva, dell’attenzione alla funzionalità dell’impianto e della riproposizione di elementi formali che di frequente «ricuciono» l’intero comparto urbano. Per Luccioni, dunque, si tratta dell’ennesimo progetto «sapiente», che si contrappone alla frequente frammentarietà contemporanea: per poterne godere, ci auguriamo tutti che sia sufficiente aspettare solo pochi mesi. ¶ *Ricercatore, Università Roma Tre 57 Bibliografia essenziale Chiti, T.; Rosi, M. (2005) «Isolamento sismico alla base di edifici in muratura», Costruire in Laterizio, n. 106, pp. 64-71. Clemente P. (2012) «Isolamento sismico: cenni teorici e aspetti normativi» in Atti Giornata di Studio Tecniche innovative per la protezione sismica di edifici strategici e pubblici. Commemorare per imparare, 24 novembre 2009, Salò (BS). Di Fusco, A.; Federici, L.; Larini, M. (2010) «Muratura isolata alla base: l’esempio di Corciano», Costruire in Laterizio, n. 137, pp. 52-57. Indirli, M. (2007) «Interventi con moderne tecniche antisismiche su edifici storici in muratura», Costruire in Laterizio, n. 118, pp. 48-53. Latina, C. (1997) «Muratura, norme tecniche e terremoti», Costruire in Laterizio, n. 56, p. 83. Martelli, A.; Forni, M. (2011) «I sistemi e i dispositivi antisismici nel mondo», www.assisi-antiseismicsystems.org. Parducci, A. (2007) «La muratura come sistema costruttivo per le zone sismiche», Costruire in Laterizio, n. 115, pp. 48-51. Note (1)D.M. 14 gennaio 2008, «Norme tecniche per le costruzioni». (2)In sintesi, si deve progettare e realizzare una struttura in grado di garantire un corretto comportamento «scatolare». (3)Oltre ai sistemi «passivi» possono essere impiegati innovativi sistemi «attivi», che impiegano cioè dispositivi (solitamente a gestione elettronica) che si attivano in occasione del sisma e che funzionano applicando alla struttura forze dinamiche di segno opposto a quelle indotte dal terremoto. Esistono anche sistemi «ibridi» che utilizzano contemporaneamente le due soluzioni. (4)Nella pratica corrente si applica esclusivamente l’isolamento con una sola discontinuità, preferibilmente alla base. (5)Uno dei primi documenti che certificano l’idea del disaccoppiamento risale al 1870, grazie al francese Jules Touaillon che prevedeva l’uso di sfere portanti poste tra la base della struttura in elevazione e la fondazione. In realtà, questo sistema non fu mai applicato e passarono 130 anni prima che le idee di Jules Touaillon potessero concretizzarsi (Hyakuda e a. con il Double Concave Friction Pendulum). Analogamente nel 1909, contemporaneamente agli studi che seguirono il terremoto di Messina, il medico inglese Johannes Avetican Calantarients brevettò un sistema costituito da uno strato di talco posto tra l’edificio e le fondazioni che doveva servire da isolamento sismico. Lo stesso principio fu utilizzato nel 1921 a Tokyo dove, su una geniale intuizione di Frank Lloyd Wright, venne realizzato l’Imperial Hotel ponendolo su uno strato di terreno compatto (2 m) che a sua volta poggiava su uno strato di limi melmosi (20 m): il terremoto del 1923 evidenziò l’efficacia del sistema adottato. (6)La massa elevata certamente risulta positiva ai fini dell’inerzia termica (sfasamento e attenuazione dei fenomeni termoigrometrici), soprattutto in fase estiva, e per la protezione acustica degli ambienti occupati. cil 149