Suono
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l’AmateurProfessionnel di Vincenzo Sollazzo P anta rei (tutto scorre) diceva il presocratico Eraclito. Il tempo vola via impalpabile con la complicità del ritmo sostenuto della nostra quotidianità, scandito dai continui impegni e appuntamenti il cui vertiginoso susseguirsi rende evanescente la coscienza delle stagioni che inevitabilmente passano… Accade spesso che in occasione di avvenimenti o ricorrenze (il compleanno, l’acquisto delle scarpine nuove al bimbo il cui piedino è decisamente cresciuto e tu pensavi di avergliele appena comprate...) riusciamo a prendere consapevolezza del periodo trascorso, a ritagliarci un piccolo spazio vitale per meditare sulle esperienze maturate e redigere nel contempo il bilancio della nostra esistenza sulla scorta del quale orientiamo le scelte future. Per me venerdì 4 e sabato 5 novembre è stato uno di quei giorni, segnati in modo indelebile sull’agenda a causa di uno di quegli accadimenti che funzionano effettivamente da pietre miliari, in termini audiofili, dell’avvicendarsi delle epoche. Nella cornice raffinata di Cremona e nella fattispecie dell’autorevole contesto di Grammofon (storico negozio cremonese, cenacolo per appassionati) Linn ha organizzato la dimostrazione dei nuovi amplificatori di potenza Chakra, a confronto con le serie di amplificazioni precedenti. Innanzi tutto merita un plauso particolare la tecnica della dimostrazione. È stato possibile confrontare direttamente sullo stesso impianto a parità di software le caratteristiche sonore delle vecchie serie di amplificatori rispetto a quella nuova. Questa metodica da un lato è indicativa del coraggio dell’azienda che crede nelle sue tecnologie e ne mostra l’evoluzione e dall’altro si propone come orgoglioso sfoggio di una tradizione risultato di un continuo sforzo rivolto verso la ricer- 68 L’evoluzione della specie Molti audiofili si chiedono, di fronte al lancio di una novità, se la più recente proposta suoni in maniera tangibilmente differente rispetto agli apparecchi che va a sostituire e se questa differenza sia in senso effettivamente migliorativo. Niente di meglio di un test comparativo per capire se è così… ca. Una sorta di pedigree che solo i grandi per davvero possono permettersi di esibire senza timore. Prima di entrare nel merito della suddetta dimostrazione soffermiamoci ad esaminare le caratteristiche della nuova serie di amplificatori e le novità tecnologiche che la caratterizzano. La serie Chakra è composta da amplificatori finali da due sino a sei canali con potenze variabili dai 100W a canale su 4 Ohm a ben 200W a canale sempre su 4 Ohm (Tabella 1). Linn tiene a precisare che la potenza dei suoi finali è dichiarata su 4 Ohm perché quella è l’impedenza nominale degli altoparlanti che produce. Tutti gli amplificatori condividono il medesi- mo cabinet che può ospitare, con il criterio della modularità, tutte le elettroniche, da quella più semplice a due canali (il C2100 da 100Wx2) a quella più complessa da sei canali (il C6100 100Wx6). Nel caso degli ampli da 200W il cabinet può al massimo ospitare quattro canali. Da queste note iniziali, appare già evidente che a Glasgow hanno voluto privilegiare il concetto di versatilità dell’impianto che può nascere stereofonico e diventare multicanale, oppure in caso di percorso inverso, può passare da multicanale a stereofonico con multiamplificazione attiva, utilizzando cioè i diffusori bypassandone il crossover (ove previsto). Laddove debba essere preferita quest’ultima dicembre 2005• SUONO L’evoluzione della specie configurazione attiva dei diffusori, gli ampli sono predisposti ad alloggiare le necessarie schede di crossover elettronico per il controllo degli altoparlanti e il relativo trimmerino di regolazione. In sostanza il proprietario di uno di questi finali può scegliere inizialmente una configurazione per il suo impianto potendo poi cambiare idea in corso d’opera senza vedere sprecati i propri investimenti. Dal punto di vista più strettamente tecnico questi amplificatori presentano la alimentazione a impulsi denominata switch mode già vista nella serie precedente. Secondo i tecnici d’oltremanica, quando questo tipo di alimentazione è realizzato con cura e senza risparmi, consente significativi vantaggi rispetto a quella tradizionale (con il trasformatore, il ponte raddrizzatore e gli elettrolitici) come la rapidità di risposta, l’elevata efficienza, la buona tolleranza d’ingresso di rete, la buona tolleranza al carico, la bassa rumorosità, la compattezza della circuitazione, il minor peso complessivo dell’apparecchio e il maggior rispetto ambientale, visto il ridotto impiego di materiali. I tecnici Linn rivendicano inoltre una particolare esperienza nella produzione di alimentazioni swithcing, avviata già da molti anni su apparecchiature dalle basse potenze (lettori digitali ecc.), e arrivata a livelli di perfezione e affidabilità del tutto rassicuranti. La novità assoluta invece nelle amplificazioni di questo livello è la comparsa della raffinata circuitazione Chakra dello stadio di amplificazione finale, direttamente derivata dall’apprezzato Klimax Chakra 500 Twin al vertice della gamma. In particolare la circuitazione Chakra utilizza una batteria di transistor bipolari di elevata potenza impiegati come booster attorno a un unico monolitico. Tale soluzione prevede che quando la corrente che l’ampli deve erogare è di pochi Ampère, questa viene interamente fornita dal monolitico. In caso di correnti di uscita più elevate entrano in funzione i transistor bipolari a fornire la maggior parte della corrente necessaria, consentendo così al monolitico di funzionare bene all’interno della sua capacità. La circuitazione Chakra fornisce così una corrente di uscita virtualmente illimitata e anche in condizioni estreme, come in caso di cortocircuito, il monolitico lavora sempre con ampio margine di sicurezza, mentre i bipolari sono protetti da una circuitazione separata. Questo tipo di circuito, molto compatto, offre al segnale un percorso molto breve a tutto vantaggio della qualità sonora e del rendimento energetico, con una modesta produzione di calore. Migliorate anche le finiture e la corsetteria, specialmente quella per i diffusori adeguata agli standard più elevati della categoria di appartenenza. Parliamo quindi della “prova su strada” di questi nuovi apparecchi. Per l’occasione è stato possibile ascoltare in stereofonia classica nel medesimo impianto il C2100 e il C2200 assieme all’uscente 2250 e all’ancora più anziano LK140. L’impianto era costituito dalla sorgente universale Unidisk 1.1, dal preamplificatore linea Exotik e dalle acustiche Akurate 212 a 4 vie da stand in collegamento passivo. SUONO • dicembre 2005 1 2 3 4 5 I FINALI A CONFRONTO MODELLO CANALI POTENZA DI USCITA PER 4 OHM C2100 2 100 C3100 3 100 C4100 4 100 C5100 5 100 C6100 6 100 C2200 2 200 C3200 3 200 C4200 4 200 1 • Pre a confronto: Linn C2100 (sopra) e C2200 (sotto). 2 • Finali a confronto: LK140 (sopra) e 2250 (sotto). 3 • Fonti:sul tavolino l’Unidisk 1.1 a sinistra sopra e l’Exotik sotto,a destra il Sondek con l’alimentatore Lingo e lo stadio phono Linto. 4 • L’interno del C2100:una volta smontato il pannello superiore lo chassis è diviso in tre sezioni. A sinistra è vuota (per ospitare nei finali a più di due canali le elettroniche),al centro è presente un pannello che copre la sezione di alimentazione dell’apparecchio,a destra è evidente l’elettronica del finale di potenza con i due transistor bipolari e il monolitico per ciascuno dei due canali. 5 • Particolare del circuito Chakra con i due bipolari ed il monolitico. 69 l’AmateurProfessionnel 6 7 8 9 10 11 12 13 14 PICCOLI STEP VERSO LA QUALITÀ gli strumenti più a fuoco e meglio identificabili. Un bel passo avanti dunque. Il terzo interessantissimo step del nostro percorso è avvenuto collegando il nuovo C2100. Il carattere è apparso lo stesso del 2250 ma il suono è immediatamente risultato più completo, più materico, più ricco di armoniche; senza dubbio superiore per ciò che concerne la microdinamica. Le voci sono risultate più intelligibili e definite. L’estremo inferiore è stato migliorato ulteriormente in quanto ad estensione e articolazione e del C2100 ha lasciato sorpresi l’impatto dinamico ancor più efficace rispetto a quello del 2250, nonostante la potenza di targa inferiore (100W a canale per il C2100 contro i 125x2 del 2250). A questo punto la curiosità di ascoltare il C2200 è divenuta grande. Una volta acceso il C2200 è sembrato di ascoltare un C2100 più veloce e dinamicamente dotato. Per dirla tutta, inizialmente il C2100 era sembrato piacevolmente più morbido del fratello più grande. Tuttavia quella sensazione era dovuta al minor rigore nella riproduzione del microdettaglio da parte del C2100 e un ascolto più prolungato ha poi reso giustizia alle migliori performance del C2200. Il basso si è dimostrato più fermo e corposo e anche la microdinamica si è avvantaggiata delle maggiori doti energetiche in grado di conferire al suono una scioltezza e souplesse di assoluto rilievo. Molti audiofili si chiedono, di fronte al lancio di una novità, se la più recente proposta suoni in maniera tangibilmente differente rispetto agli apparecchi che va a sostituire e se questa differenza sia in senso effettivamente migliorativo. D’accordo: il nostro è un hobby e per “giocare” tutto va bene ma a volte il dubbio è legittimo… Una dimostrazione come quella allestita da Grammofon leva invece ogni dubbio: le differenze ci sono, si sentono e il confronto diretto è in grado di sottolinearle puntigliosamente! Andiamole ad analizzare nello specifico. Ad esordire è stato il vecchio LK140. La prima immediata sensazione è stata quella di un suono ancora in grado di soddisfare palati esigenti dotato di buona musicalità e sufficiente precisione nella proposizione del dettaglio. Orbene, una volta collegato il 2250, la situazione è cambiata decisamente. Con ciò non si intenda che del LK140 è stato cancellato il ricordo, ma il suono, pur mantenendo la medesima impostazione di fondo, è risultato più ricco di informazioni con la gamma bassa più estesa e controllata e una sensazione di maggior levità e luminosità rispetto al predecessore. La ricostruzione scenica è apparsa più rigorosa con 70 IL SENSO DELLE COSE Linn ci ha abituato nel tempo ad accettare quelle sue “stranezze” che stranezze, poi si scopre, tanto non sono! Capisaldi della filosofia Linn sono alcuni basilari concetti tra cui si annovera la upgradabilità delle macchine (la casa fu una delle prime in ambito hi-fi ad acquisire tecnici e know how informatico, mutuando da questo la modularità delle sue macchine) e la loro costante evoluzione basta, a volte anche su piccole evoluzioni. Mi raccontava il direttore di questa rivista che in occasione della presentazione di un braccio della casa, una comparazione tra lo stesso modello realizzato con pezzi assemblati e l’esemplare tornito dal pieno gli avesse aperto la mente sull’influenza di fattori anche piccoli o apparentemente insignificanti! Anche per me la seduta di ascolto è sembrata un viaggio con la macchina del tempo nella storia di un’azienda che di passato ne ha a sufficienza per essere considerata allo stato attuale un marchio stabile ed affidabile nel panorama dicembre 2005• SUONO L’evoluzione della specie 6 • Rimosso il pannello centrale (appoggiato a sinistra nella parte vuota dello chassis) è evidente la sezione di alimentazione switch mode e il radiatore per la dissipazione del calore. 7 • Particolare della scheda di amplificazione dove sono presenti le torrette dove può essere alloggiata la scheda di crossover elettronico per il collegamento attivo (connessa nella presa contraddistinta dalla scritta CH2 ACTIV). Dove lo trovate un usato così? 8 • Particolare dei bei morsetti per i diffusori e delle prese RCA.Accanto ad esse i potenziometri per il controllo degli eventuali crossover attivi. 9 • L’alimentazione del C2200 dopo la rimozione del pannello che la isola. 10 • Particolare della circuitazione Chakra del C2200 con il monolitico e i 3 transistor bipolari per ciascun canale. 11 • La circuitazione Chakra del C2200: si vede il monolitico con i 3 transistor bipolari che lo rendono più potente rispetto al C2100. 12 • Particolari: la ventolina di raffreddamento dell’elettronica. 13 • All’interno del 2250 sono riconoscibili la alimentazione switching e i monolitici in assenza dei bipolari, presenti invece nella circuitazione Chakra. Sul pannello posteriore si riconoscono due ventole di raffreddamento. Nel C2100 e nel C2200 è presente invece una sola ventola di raffreddamento poiché la circuitazione Chakra ha un rendimento più elevato con la conseguente minor produzione di calore. 14 • All’interno dell’LK140 è presente l’alimentazione tradizionale: è ben visibile il grosso trasformatore toroidale), i ponti raddrizzatori, gli elettrolitici dell’LK140 e i monolitici nello stadio di potenza del finale. dell’hi-fi. È stato davvero istruttivo constatare quale risvolto concreto abbia avuto sullo sviluppo del suono lo studio e l’applicazione pratica delle soluzioni da esso scaturite. Una riprova, per i più scettici, di come inseguendo il mito di una perfezione assoluta (forse irraggiungibile?) l’evoluzione di un prodotto possa essere costituita da sostanziali e progressivi, per quanto piccoli, incrementi sonori e non solo da un make up di facciata. Non mi avrebbe sorpreso, è già accaduto e ancora accadrà, che paventate e rutilanti nuove tecnologie e innovazioni si rivelino poi non solo delle trovate di marketing ma addirittura dei downgrade nella qualità: basti pensare alla qualità d’immagine dei televisori a schermo piatto in relazione a quella dei CRT o la longevità (benemeritamente sottolineata da Pier Paolo Ferrari nella sua rubrica Vintage) di alcuni classici di oltre quarant’anni fa, che dunque tanto male non devono suonare! Da par suo la Linn, mantenendo nel tempo la sua virtuosa linea di condotta, accresce progressivamente la propria autorevolezza acquistando anche quella dimensione di esclusività che rappresenta il prestigioso traguardo di un’azienda ambiziosa. Fatti e non parole, un tempo si diceva… SUONO • dicembre 2005 Solo nel comprovendo di www.suono.it ci sono costantemente circa 800 annunci di usato di qualità ricercabili per genere, marca,modello,prezzo. Un altro modo di vivere l’hi-fi: www.suono.it