sassolino n7 - Comune del Parco di Braida
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sassolino n7 - Comune del Parco di Braida
il MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 1 N° 7 - DICEMBRE 2005 Distribuzione gratuita sasso S C R I V E R E SONDAGGIO sulla SICUREZZA Proponiamo ai nostri lettori un questionario, preparato assieme ad esperti, per coinvolgere direttamente i cittadini sulla questione “sicurezza a Sassuolo” Nel prossimo numero riscontri e commenti lino D I S A S S U O L O il punto PRETI E MANGIAPRETI Chi non ricorda le invenzioni letterarie di Giovanni Guareschi incentrate su Don Camillo e Peppone? I due celeberrimi antagonisti nella Brescello degli anni ‘50 simboleggiano la battaglia tra due opposte culture che si scontrarono sui due diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale dell’Italia cattolica e democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo, e dall’altro il rivoluzionario modello comunista rappresentato dal sindaco Peppone. E a Sassuolo come sono i rapporti tra amministrazione comunale e chiesa locale? Esistono ancora situazioni di ostruzionismo tra laici e religiosi o si riferiscono ad un passato che non c’è più? Lo abbiamo chiesto ad alcuni parroci della città. ALLE PAGINE 2 E 3 A PAGINA 4 Cavalieri a Sassuolo Bòun Nadèl Armi e stile di vita: anche qui vivono “paladini”… d’altri tempi L’aria d’ l’inveren e la sira el rivn insam da luntan vers al ceinter d’un paeis c’al sta in d’na man Per streda i g’han tott n’a gran presia in dò duvrani pò ander! me pian pian a vagh vers cà che chè a taca a nver Am quac la testa e i penser a seirch al cheld ed l’istèe al mand inco l’è piò arzer mo i dè in un lamp i en pasè e... l’è già quesi Nadel I elber i sambren a l’arversa con el rais vers al seil sàta un pordegh a gh’è un umein c’al quacia i ves con un teil La tera mota la suspira as vad al fiè souvra i camp meintr’a la neiva c’la ven zò ag baia un can Am quac la testa e i penser a seirch al cheld ed l’istèe al mand inco l’è piò arzer mo i dè in un lamp i en pasè e... l’è già quesi Nadel Am quac la testa e i penser a seirch al cheld ed l’istèe al teimp inco l’è piò arzer i an in un lamp i en pasè a tott al mand Bòun Nadèl! Questa “poesia” è in realtà una canzone scritta dal sassolese Alberto Bertoni, cantata da Donatella Brunelli ed inserita in un CD distribuito nel 2001, andato esaurito, che permise di devolvere circa 20milioni di lire all’associazione gestita da Tiziana Orsini Per vincere domani. Eliseo Baroni assieme a Mauro Borghi e Mara Zagni furono gli altri promotori dell’iniziativa. La sostanza è sempre quella: Bòun Nadèl!!! Aut. Pubbl. Sanit. del 30/08/2005 prot.30740 Si tratta di un gruppo di ragazzi che da alcuni anni coltiva la passione per la Scherma Medievale, disciplina che, come ci raccontano, fino al XVII secolo ha dettato le regole dei combattimenti in Europa. Raccontano: “Studiamo le diverse tecniche di combattimento, riprese da antichi trattati cavallereschi, e le mettiamo in pratica concretamente”. All’interno MARCO MAZZACANI A PAGINA 6 • parliamone Forza Italia su ddl Moratti • sport Polisportiva Ancora San Francesco • recensioni Pino Cacucci, Paul Weller, Jim Jarmusch • rubriche Ricette, Informatica, Fumetti • il sassolino nella scarpa Il Sindaco risponde alle critiche sui Comitati LA. DE. SA. AMBULATORIO PRIVATO ODONTOIATRICO IL “MAESTRO” LEVRINI Vi proponiamo una lunga intervista con Giuseppe Levrini, per tutti “il maestro”, indimenticato protagonista della scena politica e culturale di Sassuolo. CORRADO RONCAGLIA A PAGINA 10 043-A REGISTERED TO ISO 9001:2000 NO. 70580B Dir. San. Dott. Davide Fagandini, Odontoiatra VIA FELICE CAVALLOTTI, 132/a - 41049 SASSUOLO (MO) - TEL. 0536/980499 - FAX 0536/980493 - E-mail: [email protected] il sasso lino il punto I parroci: “Mangiapreti forse non ce n’è più, però...” Alcuni sacerdoti della nostra città raccontano di come probabilmente non sia più il caso di parlare di “mangiapreti”, anche se, per dirla con Don Baisi “la Chiesa rimane un forte punto di riferimento più per la gente che per le istituzioni”. Da tutti riflessioni anche sul Natale Chi non ricorda le invenzioni letterarie di Giovanni Guareschi incentrate su Don Camillo e Peppone? I due celeberrimi antagonisti, nella Brescello (Reggio Emilia) degli anni ’50, dopo la seconda guerra mondiale, simboleggiano la battaglia tra due opposte culture che si scontrarono sui due diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale e dell’Italia cattolica democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo e dall’altro il rivo- 2 luzionario modello comunista rappresentato dal sindaco Peppone. Nemici dichiarati in una continua gara dove però quando uno restava troppo indietro l’altro si fermava ad aspettarlo. Sì perché la Chiesa e le istituzioni, come due opposti – complementari, camminano sempre insieme, e l’uno è indispensabile all’altro. Don Camillo e Peppone sono due lati della stessa medaglia, inseparabili dietro l’apparente ostilità. E a Sassuolo come sono i IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO Direttore Responsabile: Laura Corallo Redattore: Marcello Micheloni In Redazione: Daniele Dieci, Chiara Dini, Andrea Magnani, Marco Mazzacani, Giuseppe Sofo Hanno collaborato a questo numero: Patrizia Barbolini, Mirella Barchi, Emanuele Bardelli, Giovanni Bellei, Alberto Bertoni, Enrico Ergelini, Daniela Frigieri, Stefano Landini, Fabio Panciroli, Corrado Roncaglia, Andrea Roversi, Claudia Severi, Leo Turrini, Lucio Vallisneri, Lara Vella Ideazione grafica Anna Anselmino ([email protected]) Impaginazione Rossella Tabaroni Illustrazioni del “Sassolino”: Silvia Casamassima Stampa: Litostampa “La Rapida” s.n.c., Via Garibaldi 1/a, Casalgrande (RE) Edito e distribuito da: Associazione Culturale “Il Sassolino” Registrazione Tribunale di Modena N. 1743 del 14/4/2005 IL SASSOLINO si può trovare anche nelle seguenti edicole: • Edicola di Piazza Garibaldi (Piazza Piccola) • Edicola “Rivi Sauro”, c/o Stazione per Modena • Edicola “Saia Roberto” di Piazza Martiri Partigiani • Edicola “della Posta”, Piazza S.Paolo 22 (Braida) • Edicola “Venturelli Maurizia” di Via Peschiera • Edicola “Cervi” di Via Indipendenza (Parco) • “Due Chiacchiere”, Via Montanara 69 (Pontenuovo) • “Venus”, c/o Centro commerciale “Panorama” • Edicola “Spattini Mirella” di Via Circonavallazione Sud 31 (Rometta) • Tabaccheria Edicola “Baccarani Paola”, S. Michele • “Le Cafè”, Via Radici in Piano 16/a, Veggia • Tabaccheria Edicola “Termanini”, presso Stazione per Reggio • Edicola “di Via Mazzini”, Via Mazzini 283 • Edicola “Mareggini Marina”, Via Braida 301 • Edicola “Bronzati Loris”, Via Rometta 36 • Tabaccheria Edicola “Ferrari Omar”, Via Radici in Piano 108 • Tabaccheria “Sandra”, Via Radici in Piano 546 • Edicola Cartoleria “Valentina”, Via Ancora 236 (strada per Magreta) • “L’edicola” di Frigieri P., via San Francesco 201 (Fiorano) ... e altre rapporti tra amministrazione comunale e chiesa locale? Esistono ancora situazioni di ostruzionismo tra laici e religiosi o si riferiscono ad un passato che non c’è più? Lo abbiamo chiesto ad alcuni parroci della città. “Mangiapreti? Non ne conosco, li vedo solo in televisione, penso che aneddoti in stile Don Camillo e Peppone siano riferibili a situazioni che appartengono al passato. Oggi c’è molta indifferenza al messaggio che il sacerdote incarna”. Queste le parole di Don Achille Lumetti, parroco di Madonna di Sotto, che, insieme al fratello Don Umberto (viceparroco) spiega: “Sulle polemiche dell’ingerenza della Chiesa nei temi dello Stato credo che sia assolutamente lecito e doveroso che la Chiesa intervenga su questioni che riguardano la parte spirituale dell’uomo. Oggi purtroppo la Chiesa fa troppo silenzio, solo qualcuno, come il Cardinale Ruini, fa rumore. Nella nostra realtà il sacerdote è considerato un amico a cui rivolgersi; anche gli immigrati (molti dei quali non vengono in Chiesa) prendono i primi contatti con i parroci per chiedere aiuto. Per quanto riguarda i fedeli, forse anche per la posizione della mia parrocchia, siamo di fronte ad un ritor- per le tue inserzioni pubblicitarie 347.9104236 o 346.2128146 [email protected] Don Tullio Menozzi nel suo studio Don Achille Lumetti no; è come se si volesse dare più adito alla nostra fede per valorizzare la nostra cultura e le nostre tradizioni”. Continua Don Lumetti: “Una riflessione sul Natale, evento di salvezza che qualifica la nostra identità: vorremmo che tornasse ad essere la festa della famiglia e per la famiglia, preservato dagli inquinamenti esterni che sono anche le nuove tradizioni. Anche se stiamo sempre più diventando terreno di nuove ideologie, non dobbiamo lasciarci portare via la nostra fede; l’identità è anche dignità che nessuno deve contaminare”. Don Tullio Menozzi, parroco della parrocchia di San Giovanni Neumann, ci ha raccontato un aneddoto molto interessante: un tale non gli apriva mai quando, suonando alla sua porta, si presentava come il parroco: “Mi ha aperto invece - ricorda Don Tullio - quando un giorno gli ho risposto di essere il postino. Parlando, abbiamo scoperto che le sue supposizioni erano fondate su un’idea sbagliata che si era fatto dei preti. A volte si ci lascia prendere da pregiudizi che sono segno di non conoscenza e derivano da una mancanza di dialogo. La situazione di contrasto tra preti e “mangiapreti” comunque si riferisce al passato, oggi è più diffusa l’indifferenza, lo scontro frontale non è frequente, anche se in generale, quando si parla dell’intervento nelle questioni dello Stato c’è un atteggiamento di ostilità, tutti possono parlare tranne la Chiesa, che invece ha il diritto di dire la sua. Molti si improvvisano moralisti senza sapere cos’è la morale, credendo di avere competenze per criticare la Chiesa, pretesa che non riesco a capire. Per quello che riguarda la frequenza dei fedeli nella mia parrocchia credo vi sia un piccolo aumento; soprattutto i ragazzi che vengono a catechismo hanno indotto i genitori a riprendere la pratica cristiana che avevano abbandonato. Fra i giovani invece la risposta è stabile e costante.” il sasso lino il punto Don Sergio Pellati “catechizza” a modo suo Anche Don Tullio ha un pensiero sul Natale: “In occasione di questa ricorrenza, il mio invito è quello di viverla nel modo più cristiano possibile, di compiere gesti di carità concreti e di non svendere nel modo più assoluto i valori della nostra fede, senza volerli imporre, ma senza rinunciare alla nostra identità di cristiani.” “Nella mia vita di sacerdote non ricordo di aver mai sostenuto scontri alla Don Camillo e Peppone - ha detto Don Francesco Saccani, parroco di Braida - . Nella pratica quotidiana si cerca un accordo reciproco con l’autorità comunale per realizzare i progetti di quartiere anche se non nego che a volte incomprensioni ci sono. Devo dire che oggi l’interpreta- Don Romano Baisi zione e la parola della figura del sacerdote, è valutata positivamente e con maggiore libertà di coscienza ma più da un punto di vista sociale che cristiano.” Aggiunge Don Saccani: “Nella mia parrocchia ho riscontrato un certo calo di fedeli negli ultimi anni ma del resto, anche nel dopoguerra le cose non erano rose e fiori. A tutti i cittadini invito a scoprire il Natale come un giorno nuovo che ci rinnovi e riesca a darci una nuova carica cristiana e umana.” Dalla parrocchia di San Giorgio anche Don Romano Baisi dice la sua: “Credo che la figura del mangiapreti sia appartenuta più alla realtà culturale della nostra Bassa. I rapporti tra Chiesa e istituzioni erano sì inquinati da tensioni legati al fatto politico e culturale ma legati alla base da un forte rispetto verso le persone. A Sassuolo, forse, il “mangiapreti” è legato al vecchio socialismo, all’anticlericalismo che ha origine fin dal secolo scorso anche se oggi noto una minore contrapposizione tra chiesa e istituzioni, quasi un atteggiamento di indifferenza. E’ meglio o peggio? Non lo so. E’ forte però il rischio di andare per la propria strada favorita anche dalla tendenza delle istituzioni a volere confinare nel privato la dimensione della Chiesa e religiosa dei singoli. Tuttavia noi auspichiamo il dialogo a patto di conservare la libertà e la reciproca autonomia. La Chiesa rimane un forte punto di riferimento più per la gente che per le istituzioni - continua - . La frequenza dei fedeli nel santuario di San Giorgio è stazionaria: la richiesta di battesimi è quasi unanime, così come sono rari i funerali civili mentre nelle visite per le benedizioni pasquali è difficile trovare rifiuti categorici. Il mio invito è di interrogarsi sulla propria fede, ripiegandosi nel silenzio interiore. La semplicità e l’umiltà sono le virtù che aprono le il cuore a Dio, in primo luogo, e poi agli altri.” Anche Don Carlo Lamecchi, parroco di San Pietro a Rometta afferma: “Non ho vissuto la tensione di questo rapporto di prima maniera, piuttosto credo che appartenga al passato. Per quanto mi riguarda tra la parrocchia e le istituzioni civili sul territorio c’è buon rapporto di vicinato: credo nella necessità della collaborazione per evitare contrapposizioni ormai superate. Certo io so che il mio ruolo fondamentale nel quartiere in cui ha sede la parrocchia è un annuncio di fede e su questo non c’è istituzione che tenga... In generale mi pare che la stima e il ruolo del prete siano in genere considerati. Il prete può essere una buona figura di riferimento sia sotto il profilo umano che quello religioso, e non solo per i praticanti. Oggi noto un po’ di sensibilità in più e più preparazione. L’indifferenza religiosa è comunque forte.” Una riflessione per il Natale: “Farsi piccoli come quel Gesù che nasce, per poterlo ritrovare dentro di noi. Ed un messaggio per i mangiapreti: occhio! Siamo indigesti.” “I mangiapreti a Sassuolo? Non mi sembra di averne mai visti - dice Don Sergio Pellati, vice parroco della parrocchia Consolata-. Dal mio punto di vista i rapporti con le istituzioni ufficiali e non ufficiali sono sempre stati incentrati da rapporti di collaborazione. Ritengo che la figura del prete sia molto cambiata: già dagli anni ’70 la nostra figura ha perso la sua immagine da intoccabile, è “scesa dal trono”, come il “dottore” e il “maresciallo”. Segno che anche i preti devono rispondere dei tempi che cambiano. Con il Natale ormai alle porte tengo a sottolineare che il ruolo della Chiesa anche nei co nfronti della società è di non dimenticare l’importanza dell’amore, della solidarietà e della carità”. LAURA CORALLO E CHIARA DINI SERVIZI IMMOBIILIARI 349-2128841 348-7291200 V. Felice Cavallotti n. 79 SASSUOLO -MOtel e fax 0536-883802 Via Menotti 79 - Sassuolo (Mo) - Tel. 0536 800663 3 il sasso lino SONDAGGIO SULLA SICUREZZA DELLA CITTÀ ABBIAMO PENSATO DI TRATTARE IL TEMA DELLA “SICUREZZA CITTADINA” PARTENDO DALLA PERCEZIONE DEGLI STESSI ABITANTI. CHIEDIAMO LA VOSTRA COLLABORAZIONE! Da alcuni giorni stiamo distribuendo tra la gente, per quanto possibile, il questionario, assolutamente anonimo, che trovate in questa pagina. Al sondaggio è possibile rispondere anche via e-mail, sempre mantenendo l’anonimato, indicando semplicemente l’opzione secondo voi corrispondente ad ogni quesito (ad es. 1-b, oppure 7-c no) ed inviandoci il tutto all’indirizzo [email protected] Per i gruppi di più di 20 persone che ne facessero richiesta (vedi circoli, associazioni, comitati, scuole, etc.) siamo disponibili a consegnare direttamente le copie cartacee del sondaggio. Le richieste vanno effettuate entro il 20/12/2005. Al termine della raccolta dati, i riscontri verranno analizzati e successivamente sottoposti all’attenzione di esperti e diretti interessati (forze dell’ordine, amministratori, analisti) per poi pubblicarne i commenti sul prossimo numero della rivista. Il sondaggio è stato preparato con la supervisione di Nicoletta Cavazza, docente di Psicologia Sociale e di Psicologia Politica presso la facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università di Reggio, ed autrice di diversi volumi sulla Psicologia Sociale. Ti invitiamo a rispondere alle domande che troverai in questo brevissimo questionario e ad inviarci le risposte via e-mail, seguendo le istruzioni indicate sopra, tenendo presente che non ci sono risposte giuste o sbagliate, ci interessa soltanto che tu esprima il tuo parere liberamente. Per farlo basta barrare la lettera della risposta che più rispecchia la tua opinione. Il questionario è assolutamente anonimo. Grazie per la collaborazione. 1. In generale quanto ti senti sicuro nella tua città? a. b. c. d. Molto sicuro/a Abbastanza sicuro/a Poco sicuro/a Per niente sicuro/a a. b. c. d. Molto sicuro/a Abbastanza sicuro/a Poco sicuro/a Per niente sicuro/a 2. Quanto ti senti sicuro/a nel tuo quartiere? 3. Con che frequenza ti capita di uscire alla sera? a. b. c. d. Molte sere alla settimana Almeno una volta a settimana Più raramente Mai a. b. c. d. e. Sempre Spesso Raramente Mai, sono sempre in compagnia Non esco alla sera a. b. c. d. e. Molto sicuro/a Abbastanza sicuro/a Poco sicuro/a Per niente sicuro/a Non so a b. c. d e. Molto sicuro/a Abbastanza sicuro/a Poco sicuro/a Per niente sicuro/a Non so a. b. c. d. e. f. Aggressioni e violenze fisiche si no Aggressioni e violenze sessuali si no Scippi e furti si no Atti di vandalismo si no Intimidazioni si no Altro (specificare) ________________________ a. b. c. d. e. f. Aggressioni e violenze fisiche si no Aggressioni e violenze sessuali si no no si Scippi e furti Atti di vandalismo si no Intimidazioni si no Altro(specificare) ________________________ a. b. c. d. e. f. si no Aggressioni e violenze fisiche Aggressioni e violenze sessuali si no no si Scippi e furti Atti di vandalismo si no Intimidazioni si no Altro(specificare) ________________________ a. b. c. d. Ugualmente grave Più grave Meno grave Non so 8. Conosci qualcuno che è stato vittima di: 9. A te è mai accaduto qualcosa? 4. Quando esci alla sera percorri tratti di strada da solo/a? 12.Quanto condividi l’affermazione “un aumento di immigrazione porta ad un aumento di criminalità”? a. b. c. d. Totalmente d’accordo Non del tutto d’accordo Per niente d’accordo Non so 13.Per finire poche informazioni anagrafiche: Età: __________ Sesso: M F Città in cui abiti: a. Sassuolo b. Altro (specificare) ________________________ Se sei di Sassuolo in che quartiere abiti? __________________________________________ 10.Pensi che nella zona in cui abiti, rispetto alle altre, il problema della sicurezza sia: 5. Quanto ti senti sicuro/a a camminare per strada da solo/a si sera? 11.Come pensi si possa migliorare la sicurezza? 6. E nel tuo quartiere in particolare, ti senti sicuro/a a camminare per strada da solo/a? 4 7. Se fino ad ora hai risposto che non ti senti molto sicuro, cosa temi che possa succedere? il sasso a. b. c. d. e. Maggiore illuminazione Maggiori controlli (vigile di quartiere…) Maggiore video sorveglianza Maggiori iniziative nel quartiere Attuare progetti di prevenzione della marginalità sociale f. Non so g. Altro (specificare) ________________________ lino su internet! La versione On-Line del giornale può essere scaricata gratuitamente dal sito del Circolo Culturale Fahrenheit 451 wwwww..ffaahhrreewweebb..iitt w c/o La Casa nel Parco L.go Bezzi, 4 Sassuolo [email protected] il sasso lino parliamone Opinioni in merito ...e in demerito “Cosa cambia il ddl Moratti e perché secondo Forza Italia migliora l’istruzione” Rappresentanti locali di F.I. ci parlano del Disegno di Legge tanto contestato, replicando ad alcune delle tante critiche piovute Il Ministro Letizia Moratti Il 29 Settembre e il 25 Ottobre è stato approvato dal Parlamento italiano, alla Camera e al Senato, il DDL (Disegno di Legge) Moratti: iniziativa legislativa del governo. Infatti i disegni di legge (detti anche progetti o proposte di legge) possono essere presentati solamente dai soggetti (fissati negli articoli 71, 91 e 121 della Costituzione) titolari dell’iniziativa legislativa, cioè il governo, ciascun parlamentare, il popolo con raccolta di 50.000 firme, il CNEL (Consiglio Nazionale dell’ Economia e del Lavoro) e il Consiglio Regionale. Il ddl Moratti conta un solo articolo, diviso in 25 comma. Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Marisa Malavasi, Responsabile di F.I Dipartimento Scuola e Università Regione EmiliaRomagna e Consigliere Provinciale di Modena, e al capogruppo provinciale di Modena di F.I., la Prof.ssa Claudia Severi, di illustrarne il contenuto e le funzionalità. Siamo però spiacenti di non potervi offrire un servizio completo, in quanto la redazione non ha ricevuto il secondo articolo di quello che inizialmente doveva essere un dibattito. Non essendoci dunque una controparte, presentiamo esclusivamente l’intervista alle due personalità sopra citate. Che cosa cambia con la riforma del nuovo ordinamento rispetto al precedente? Il nuovo ordinamento introduce la Laurea Magistrale e l’Idoneità Nazionale. La Laurea Magistrale è un percorso a ciclo unico finalizzato a riqualificare l’offerta formativa e a potenziare il raccordo fra mondo del lavoro e professioni. L’Idoneità Nazionale regola il riordino del reclutamento dei professori universitari che garantisce la qualità della docenza a livello nazionale nel rispetto dell’autonomia degli Atenei. Invece degli attuali concorsi banditi dalle università, viene introdotta una idoneità nazionale quale presupposto per una chiamata da parte della università, sulla base di trasparenti procedure di valutazione comparativa. Come vengono organizzate le carriere dei docenti? -E’ introdotta una nuova figura di ricercatore a tempo determinato che avrà accesso alla docenza universitaria tramite l’idoneità nazionale. -Tutti gli attuali ricercatori universitari a tempo indeterminato che a tutt’oggi non hanno avuto l’opportunità di accedere alla docenza potranno accedere alla “fascia di associati” se superano l’idoneità nazionale. -Viene attribuito il titolo di “professore aggregato” a tutti coloro che svolgono incarichi di insegnamento. -Può accedere a Professore Ordinario o Associato per chiamata diretta avendo superata l’idoneità nazionale anche per chi ha conseguito all’estero l’idoneità accademica di pari livello a quella italiana. -Possono essere istituiti posti di “Professore Straordinario” di durata temporanea sulla base di convenzioni fra enti esterni o imprese a totale carico dei medesimi enti o imprese. Viene valutata e garantita la qualità dell’insegnamento? La normativa definisce un maggior impegno dei docenti garantendo un aumento del trattamento economico complessivo dei docenti in base ai maggiori impegni di didattica e ricerca dei risultati conseguiti. Il sistema premia impegno e merito e di conseguenza la qualità dell’insegnamento. Che risultato può dare il finanziamento di enti privati a interi corsi di laurea? Può aiutare l’innovazione e la ricerca universitaria a garantire risultati utili al tessuto produttivo del paese e allo sviluppo economico in tempi più stretti e poter competere a livello nazionale e internazionale. La precarietà delle carriere può danneggiare la ricerca universitaria? Chi parla di precarietà di carriera universitaria o non ha letto il testo normativo o non ha capito gli obiettivi e le finalità delle nuove disposizioni concernenti il riordino del reclutamento dei professori universitari. La riforma consentirà non solo un massiccio ingresso dei giovani nel sistema della docenza universitaria, ma darà concreta soluzione al problema dei ricercatori che pur lavorando da tempo all’università come ricercatori, non sono ancora professori associati. Edicola Cervi © aiuti impegno Intervista a cura di DANIELE DIECI Da oggi con il numero verde gratuito di SAT puoi: Giornali • Riviste • Cd • DVD • Libri ...e tanta cortesia! Via Indipendenza - 41049 Sassuolo (Mo) Come vede i movimenti di protesta studenteschi appoggiati in molti casi da ricercatori, docenti e rettori? Sono attacchi gratuiti prodotti per destabilizzare il paese. La CRUI ufficialmente non ha appoggiato le proteste. Tutte le proposte dei rettori sono state accolte tranne una, cioè quella di trasformare i ricercatori in terza fascia di docenza. • richiedere informazioni sui servizi a rete e ambientali • attivare e disdire la fornitura di acqua e gas • disdire e attivare nuovi contratti • richiedere servizi di pronto intervento • comunicare l’autolettura dei contatori progetti per l' Africa Kumbe è un’esclamazione di gioia e sorpresa in lingua kiswahili ed è il nome della nostra associazione di volontariato, che ha come finalità la cooperazione internazionale in Africa www.kumbe.org 5 il sasso lino culture e spettacoli parole, pensieri, nani e ballerine Chi sono i cavalieri del Terzo Millennio La curiosa passione medievalista, tra libri e combattimenti, di alcuni ragazzi sassolesi Fase di un seminario sull’uso della lancia Sfavillanti nelle loro armature, alteri su cavalli bianchi, indomiti e leali, pronti alla morte per difendere fanciulle in pericolo. Ahimé, nulla di tutto ciò. Dopo secoli di progresso e mutazioni sociali, politiche, culturali, scientifiche, tecnologiche e… sessuali, poco è rimasto tra il “comun volgo” delle imprese di tali figure. Ricordi lontani, certamente; dimenticati, forse. E’ tuttavia tangibile di questi 26 GENNAIO 18 FEBBRAIO 23 FEBBRAIO 30 MARZO 20 APRILE 18 MAGGIO 28 MAGGIO 8 GIUGNO 24 - 25 GIUGNO 20 LUGLIO 29 LUGLIO 19 OTTOBRE 28 OTTOBRE 16 NOVEMBRE 5 DICEMBRE tempi un ritorno di interesse verso quelli considerati da molti come gli anni bui della storia umana; è in atto da tempo una rivalutazione di quella che viene ancora correntemente chiamata “Età di mezzo” o Medioevo. Il cinema, la letteratura, la musica sono strumenti di queste nuove scritture, e le storie di cavalieri proliferano. A Sassuolo, in maniera certamente inusuale, è lo sport a farsi strumento di questo “risveglio medievalista”. Si tratta di un gruppo di ragazzi, Gabriele Montagnani, Andrea Magnani e Daniele Spezzani, che da alcuni anni coltivano la passione per la Scherma Medievale, disciplina che, come ci raccontano, fino al XVII secolo ha dettato le regole dei combattimenti in Europa. Abbiamo chiesto a Gabriele Montagnani di spiegarci un po’ meglio questo particolare interesse: “Il tutto è nato da una ricerca su internet. La passione comune per il Medioevo, i popoli antichi, le battaglie e le tecniche di combattimento ci ha spinto a cercare qualcosa che mettesse in comune tutti questi aspetti, e abbiamo scoperto l’Associazione Achille Marozzo”. Continua Gabriele: “Ci ritroviamo due volte la settimana per studiare le diverse tecniche di combattimento medievale, riprese da antichi trattati cavallereschi, Club dei Bevidor: programma 2006 Cant. Poderi Colla (AT) Cena molisana Incontro: il cioccolato Incontro con i distillati Serata Africa Cantina Dario Coos (UD) Gita alle Cinque Terre W la birra Lago Trasimeno Affumicati di pesce Serata al Pilastrino Formaggi in valle Cena di compleanno Incontro con l’olio Cantina Boscaini (VR) Per informazioni: tel. 348.5840441 Degustazione vineria Cena sociale Degustazione vineria Degustazione vineria Cena solidale Degustazione vineria Gita Cena in vineria Eno-escursionismo Cena giardino pensile Non si può descrivere... Degustazione vineria Cena sociale Degustazione vineria Degustazione vineria Il Sassolino direttamente sulla tua e-mail 6 Scrivici per essere aggiunto alla “mailing list” e ricevere gratuitamente ogni mese la rivista in formato PDF [email protected] e le mettiamo in pratica concretamente con riproduzioni di armi storiche”. E conclude: “Combattiamo realmente, indossando protezioni in tutto il corpo in modo tale da poter portare veri colpi contro l’avversario. E’ un esercizio davvero impegnativo, totale, unico nel suo genere perché coniuga in sé l’aspet- to culturale e sportivo”. Chiunque fosse interessato all’apprendimento pratico di queste tecniche, può contattare l’Associazione Achille Marozzo (340.3516251) o consultare il bel sito internet www.achillemarozzo.it MARCO MAZZACANI Cavalieri durante un allenamento Gospel a Montegibbio Giovedì 22 dicembre alle ore 20.00, nella chiesa di “San Pietro apostolo” di Montegibbio si terrà lo spettacolo natalizio dell’Upper and higher gospel band, il coro gospel formato da Elisabetta Sacchetti, Saverio Schenetti, Lalo Cibelli, Sarita Savigni, Cristina Montanari, Stefano Caledari e Massimiliano Baldacchini. L’appuntamento è organizzato dal circolo “Maria Baschetti Alberti”. il sasso lino L’elzeviro “Articolo di fondo a soggetto narrativo, critico, di costume” “MERDA FASCISTA” DI ANDREA ROVERSI L’imperativo dello stivaluto e priapico camerata fascista era quello nello stesso tempo di credere, d’ubbidire e di combattere. Credo, ordine e azione non troppo differenti da quelli che il solerte combattente del Signore e fondatore dell’ordine dei gesuiti Ignazio de Loyola descrive nei suoi ammirevoli Esercizi Spirituali. (In più, come il cacio sui maccheroni: qualche consigliata lettura, poche centinaia di libri da ricordare, un disinteressato amore per la predicazione, un lauto narcisismo). In fondo, gli stessi benefici che facevano dello squadrista un uomo in perenne erezione quando non addirittura fatto salvatore della patria intera o conquistatore di terre straniere per l’onore dell’Italia sempiterna, li ritroviamo tali e quali nel manuale del perfetto servitore di Dio: nessuno li può sottoporre a processo se non interno e seguace all’ordine, giacché tutti sono tenuti (per non dir obbligati) a seguirne la piramidale disposizione gerarchica così bene e sapientemente organizzata ed ordinata dall’alto, dal Dux come dall’Ente Supremo. Da Nietzsche in poi, si sa che il prete è una figura di dominio, della volontà di potenza. A questo vago bigottismo ispi- ratore di una falsa morale del più forte e del migliore, va aggiungendosi il desiderio della fatidica e significativa riuscita nel mondo: «se resisti e insisti, ottieni e conquisti», «boia chi molla» - e via con altre tipiche e sonore stronzate di questo tipo. (Il gesuita, in questo senso ben più accorto del gerarca dal pizzetto presto, sa che, per quanto le strade del Signore siano infinite, la fede resta un mistero ossia che ci se ne debba preoccupare il giusto). Sicuro impegno e certa dedizione portano necessariamente al governo del mondo, all’autocontrollo di sé ma anche e soprattutto al controllo dell’altro. Il caso e l’imprevisto non sono per nulla ammessi: il gerarca risponde con un “me ne frego”, e tira innanzi. Sebbene oggi il fascismo, revisionisti permettendo, sembri relegato come argomento da solo ricordare nei libri e nei manuali di storia o in qualcuno dalle minime pretese filosofiche, questa sottospecie di dottrina volgarmente definita politica, la ritroviamo bell’ed impacchettata nel cervello delle aspiranti modelle e modelline tutte preoccupate di vincere l’ultimo concorso di bellezza, di surclassare le avversarie nella più importante gara ad eliminazione molteplice, tutto ad onta oppure grazie alle loro belle tettine da primato. Perfetta in ogni sua parte, spesso magrissima e drogata, la modella (e di quale bellezza?, per quale giovane adattabile?) sfila con la stessa espressione minacciosa ed i medesimi occhi stralunati e malefici con i quali il fascista propenso all’eloquio del suo fido manganello (come del prezioso olio di ricino) ricordava agli altri la verità del suo pensiero ipercazzuto, frutto e sintomo quest’ultimo della sua stessa mediocorporale provenienza. Le sue gambe marciano sulla passerella come potrebbero quelle dell’ardito in spedizione punitiva, la decisione con la quale affronta il pubblico, derivatale dalla posizione occupata, dal prestigio ottenuto, dai riconoscimenti giunti in mesi di duro lavoro ed intensi sacrifici, è la medesima con la quale il fido caposquadra ordinava la ripulita del quartiere, la rappresaglia borgatara e rurale, la fatidica confisca delle tre galline del caso. Come lo squadrista con fez e coltello alla cintola, l’aggraziata e smunta (o stramunta?) miss dell’occasione urla la presunta propria superiorità: ed è sempre la stessa merda fascista. L’articolo Merda fascista segue idealmente un discorso legato a quella che il suo autore ha chiamato la Trilogia marrone, ossia un tris di testi composti, oltre al precedente, rispettivamente, da un frammento del racconto Le bizze del capitano in congedo di C. E. Gadda (ora in Racconti e Romanzi II, in Id. Racconti dispersi p.921-1021, Garzanti, Milano, 1999) e da una pagina aforistica del filosofo contemporaneo S. Zizek (tratta da Il godimento come fattore politico, ed. it. a cura di Damiano Cantone e René Scheu, Milano, 2001). Merda fascista, facente parte di un lavoro in corso di strutturazione quale Criptica, è stato scritto da Andrea Roversi, già autore dei racconti Le mirabolanti imprese letterarie di Dorian Reavers, il gallese e de La saggezza delle donne, entrambi pubblicati per il Concorso letterario Città di Sassuolo (Libreria Incontri Ed., 2004 e 2005), e di poesie pubblicate nell’antologia La poesia e la parola 2004 (Il Ponte Vecchio Ed., Cesena, 2004). Laureatosi a Bologna in Filosofia con la tesi Rilievi per un’estetica del gioco in Wittgenstein, Heidegger e Gadamer, è specializzando presso la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario per l’indirizzo Storia e Filosofia. Annovi “Immagina Arte” La galleria Annovi di Sassuolo sarà presente con alcuni suoi artisti ad Immagina Arte in fiera, settima mostra mercato di arte moderna e contemporanea, che si terrà al centro esposizioni di Reggio Emilia dall’8 al 12 di dicembre. Immagina, in 12mila metri quadrati di esposizione per le firme di prestigio o emergenti, ospita 105 gallerie e 12 case editrici, creando occasioni di incontro, di crescita e di acquisto. CAMBIA SEDE SVUOTA TUTTO Via Berna, 36 - Sassuolo (Mo) (lat. v. Regina Pacis) tel. 0536.810047 - fax 0536.810213 Informazioni: Galleria Annovi via Radici in Piano, 133 tel. 0536 807837 www.galleriannovi.com oppure Immagina tel. 0522 503511 www.immaginafiera.it Abbigliamento Uomo Donna Via C. Menotti 34 (ang.P.leTeggia 1) - 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536.801608 di Fabio Panciroli LIMITAZIONI AI VEICOLI PRE-EURO: DANNI PER IMPRESE E PRIVATI… TRA COMICO E GROTTESCO Un assurdo che a tratti è stato anche comico ma che potrebbe diventare grottesco. Questa potrebbe essere la sintesi del percorso intrapreso da un progetto di legge che, se approvato, dovrebbe modificare alcuni articoli del codice della strada introducendo sanzioni e sospensioni della patente un po’ come il parroco impartisce benedizioni. L’antefatto. La modifica della legge prevedeva sanzioni da 250 a mille euro per chi “..non ottemperi ai provvedimenti di sospensione o divieto della circolazione” con l’aggiunta della sospensione della patente per un mese. In sostanza: avete presente quelle manovre anti smog limitate ai veicoli PRE EURO? Se uno non ha il denaro per cambiare un’auto datata 1990 ed è costretto ad utilizzarla per andare al lavoro, in seguito al nuovo provvedimento, pagherebbe anche una multa salata. L’assurdo. Privati cittadini a parte (e non è poco se si conta che il 12% circa del parco auto provinciale è pre Euro), le aziende in primis verrebbero penalizzate dal provvedimento; proprio in un periodo in cui “competitività delle imprese” è diventata una parola chiave per il Governo. I tir, le auto aziendali di numerose imprese, spesso, sono veri e propri cantieri mobili: rimangono fermi per buona parte della giornata lavorativa quindi si logorano lentamente. Un tir vecchio di 10 anni, in realtà, è ancora ottimamente funzionale. Con questa nuova norma si vorrebbe costringere le imprese a rinnovare l’intero parco auto con il rilancio dell’industria delle auto, certo, ma solo di quella. In più (se non è assurdo questo): sapete quant’è la multa per un passaggio a semaforo rosso? Meno di 150 euro. Passare col rosso è più pericoloso che sparare un colpo di pistola in mezzo ad una piazza. Sparando si ha una possibilità su mille di colpire qualcuno; passando col rosso si ha una possibilità su cento di centrare un’altra auto. Bene: paradossalmente, sempre se la legge fosse passata, rischierebbe di pagare il doppio chi fa 10 metri in ztl, rispetto a chi rischia di uccidere qualcuno. Il comico. A scoprire la modifica normativa è stato un funzionario di Lapam Federimpresa che ha subito inviato una lettera di protesta ai parlamentari modenesi. Il primo a rispondere è stato un Senatore che si è detto esterrefatto, arrabbiato e pienamente in sintonia con quanto affermato dall’associazione. Ha giurato che, quando la legge fosse arrivata in Senato, lui l’avrebbe affossata. Dov’è il comico? Al Senato, la legge, era già stata approvata, mancava solamente l’ok della Camera. Il grottesco. La legge non è passata per mancanza di numero legale alla Camera. Il Ministro ha detto che diversi punti verranno riproposti con Decreti legge ad hoc. Sarebbe grottesco che, tra i punti riproposti, ci fosse anche la norma incriminata: gli automobilisti e le imprese piangerebbero lacrime amare, il Senatore non potrebbe nemmeno gridare la sua contrarietà. 7 il sasso lino hobbies Candele decorative Lara Vella, sassolese, sull’argomento ha pubblicato Doratura e Découpage e Craquelé e Découpage per “Fabbri Editore”. E’ regolarmente invitata alle fiere specialistiche del settore. Per ulteriori informazioni: 347 4511588 TESTI E PROGETTI DI LARA VELLA Candela in gel OCCORRENTE: Una confezione di gel trasparente per candele Sabbie colorate Essenze profumate per candele Stoppini cerati Rosa di seta Vaso di vetro PREPARAZIONE: Utilizzando un contenitore di pirex sciogliere con un fornellino elettrico la cera: attenzione a non portarla a temperatura troppo alta; la cera quando bolle forma delle bolle d’aria antiestetiche. Lasciare raffreddare per qualche secondo la cera gel sciolta e versarla lentanente sopra alla sabbia rimanendo vicino alla parete del vaso. Lasciare raffreddare la cera che ingloberà la sabbia. Nel frattempo cerare la rosa di Candela in découpage OCCORRENTE: Candele di paraffina bianche grezze Colla per découpage o per candele Salvietta decorata Craft iridescente n.54 Vernice finale per candele all’acqua TELEFONIA CELLULARE BELLE ARTI e HOBBY sconto 10% su Belle Arti e Hobby se vi presentate con il giornale Via Fanti, 1 - 41049 Sassuolo (Mo) tel. 0536 884532 www.hobbygallery.it 8 seta; utilizzando un contenitore a parte con la cera gel fusa immergiamo brevemente la nostra rosa e lasciamo raffreddare a parte dal resto del lavoro. Inserire la rosa cerata nel vaso di vetro ed affogarla di gel fino all’orlo del vaso; per non far venire a galla il fiore durante l’operazione procediamo versando molto lentamente la cera gel a strati lasciandola leggermente raffreddare tra una uno strato e l’altro. PREPARAZIONE: Ritagliare perfettamente la anostra salvietta decorata, applicare con una pennellessa morbida la colla sulla superficie della candela per applicare il decoro: aiutiamoci con il calore delle mani a fare aderire la salvietta perfettamente. Applicare il craft color iridescente come protezione della decorazione o in alternativa la vernice per candele che A cera quasi fredda inserire lo stoppino cerato aiutandosi facendo un invito mediante uno stecchino . Per quanto riguarda le essenze profumate potete inserire qualche goccia all’interno del gel quando è quasi solidificato per non compromettere la trasparenza. La cera gel una volta accesa brucia molto lentamente e senza fare fumo; eventualmente possiamo rabboccare il gel consumato con l’uso. non brucia. Lasciare asciugare perfettamente ed applicare uno strato di vernice finale all’acqua su tutta la superficie: questa decorazione è molto semplice e divertente da fare con i vostri bambini e di grande effetto. Le candele realizzate saranno un bellissimo oggetto natalizio oppure un bellissimo regalo. il sasso lino rubriche Luci della città uno sguardo su vizi e virtù di Sassuolo QUELLE COMMESSE UN PO’ “COSÌ”, CHE SNOBBANO IL CLIENTE… Natale! Natale!... Tempo di regali… per sè, amici e parenti, così anche nella nostra “ridente” cittadina come ogni anno, giungono puntuali le festività e con loro il vento vorticoso dello shopping. Nonostante negli ultimi tempi la cosiddetta “crisi” si faccia sempre più minacciosa, la nostra “isola felice” resiste alla recessione o almeno, questo e’ ciò che appare… (anche se, come ben sappiamo, nulla e’ mai come sembra…!!!); a questo proposito tutti i negozi della nostra città colgono la tanto agognata occasione per esporre nel modo più appetibile le proprie mercanzie nella ferma speranza di riuscire a far breccia nel cuore dei cittadini e non. Con l’arrivo delle feste soprattutto i “fedelissimi” si ritroveranno a percorrere un numero sempre maggiore di “vasche” nell’ormai mitica “Via Menotti”, incontrastata sovrana dell’acquisto sassolese, ovviamente senza nulla togliere a tutte le altre vie del nostro meraviglioso centro caratterizzate da splendide vetrine illuminate, soprattutto durante il periodo natalizio. A dire il vero però, a Sassuolo, oltre alle vetrine, talvolta anche commesse e gerenti sembrano “brillare” di luce propria in quanto è curioso notare come abbozzino un sorriso forzato a tanti che varcano la soglia del negozio ed in qualche caso estremo la considerazione del cliente è addirittura nulla… ahimé!... Ma il cliente non aveva sempre ragione?? Spesso queste signorine agghindate pare quasi per un’importante festa “vip”, appaiono assolutamente disinteressate a coloro che richiedono la loro attenzione o qualche consiglio per realizzare un acquisto migliore, anzi, sembrano più attente ad osservare chi gli sta di fronte e talvolta le ritroviamo pure a confabulare in un angolo circa l’“evento” imminente o il “gossip” del momento. Davvero un peccato per tutti coloro che dopo una settimana di lavoro scandita da un’infinita quotidianità o in occasione delle festività si accingono a fare qualche acquisto e regalo… Non ci resta che sperare proprio che e con l’arrivo del Natale si diventi davvero “più buoni” e che anche in diversi negozi della nostra cittadina saremo accolti con maggior calore e disponibilita’. In fondo la “crisi” e’ dietro l’angolo!! SIBILLA Vita da giovani FORSE CI SIAMO L’informatico di Emanuele Bardelli CARO BABBO NATALE (TECNOLOGICO), QUEST’ANNO VORREI… Passeggiando per il centro cittadino o entrando nei grandi magazzini si inizia già a sentire il profumo eccitante del Natale. Questo inebriante odore, mischiato alle luminarie ed agli abeti addobbati, ci invoglia a cercare regali speciali per persone altrettanto speciali. Sicuramente il “BABBO NATALE TECNOLOGICO” porterà sulle spalle un saccone pieno di tante novità, come console, cellulari e macchine fotografiche digitali. Con l’avvento delle connessioni ad internet “veloci” (ADSL e FIBRA OTTICA) siamo entrati, ormai definitivamente, nel mondo del download da internet in formato digitale: i famosissimi DIVX ed MP3. Tra i lettori MP3 è molto interessante l’ultima invenzione della APPLE: l’IPOD NANO. Buk e altre storie Questo player ha integrato uno schermo LCD a colori e, grazie alle sue ridotte dimensioni, può stare comodamente nel portafoglio al posto di una carta di credito. Per quanto riguarda i film in DIVX sono disponibili, per un centinaio di euro, dei riproduttori portatili con schermo, comodissimi da portare in viaggio. Un’idea molto interessante viene ancora una volta da casa APPLE: il MINIMAC. Un computer da tavolo dalle dimensioni ridottissime (16.5*16.5*5), che però racchiude in se tutta la potenza di un Macintosh G4. Ciò che stupisce ulteriormente è il prezzo basso, che rende finalmente accessibile la potenza dell’ APPLE ad una fascia di utenti molto più ampia. Un’altra idea regalo potrebbe essere un paio di cuffie ed un microfono da PC; che permet- terebbero l’utilizzo della nuovissima tecnologia di comunicazione nata dalla fusione tra telefonia e web: SKYPE. Questo programma freeware permette di telefonare in tutto il mondo, tramite il pc, a prezzi ridicoli… Certamente, in generale, la tecnologia ha dei costi abbastanza elevati; ma comunque si sa…A NATALE SI E’ TUTTI PIU’ BUONI. Fumetti: ita/jap/usa Anime: DVD/VHS/CD Import DVD originali D&D/Magic Merchandising/Poster Via Farosi 5 - 41049 Sassuolo (Mo) Tel./Fax 0536.811394 www.comicspoint.com (negozio on- line) [email protected] di Stefano Landini di Daniele Dieci “Se nemmeno la riforma Moratti riesce a mobilitare una protesta sassolese, che cosa potrà destare la nostra ridente cittadina dal sonno della ragione?” Questa doveva essere l’ultima frase dell’articolo per questo numero. Ma sono stato piacevolmente costretto a modificare il pezzo. La tanto invocata risposta alle problematiche “morattiane” c’è stata. Forse solo abbozzata, probabilmente poco convinta, sicuramente con più di un mese di ritardo, ma c’è stata. E allora poco importa se la manifestazione indetta per il 23 Novembre non si è potuta svolgere per i soliti finti problemi che le autorità perseverano nell’inventare, secondo quest’ultime infatti sarebbero mancate le unità per controllare una manifestazione, ma la mattina stessa tre pattuglie (una della polizia e due dei vigili) si sono fatte trovare davanti al liceo per impedire la nascita di eventuali cortei autonomi; quel che conta è la presenza di giovani cervelli sensibili ed informati disposti a protestare per la salvaguardia dei loro diritti. Speriamo che tutto questo non sia niente di effimero, o che non diventi il pretesto da sbandierare ogni tanto per saltare qualche verifica: intendiamoci, il motivo sarebbe più che valido, ma ci sono altri modi per evitare le insidie scolastiche. Rimane comunque un peccato vedere come il fronte studentesco non venga sorretto e riconosciuto da quelli che dovrebbero essere i suoi naturali sostenitori, i professori e i presidi. E’ un disinteresse ormai cronico, segno tangibile della distanza incolmabile che divide queste due “classi”. Forse sarebbe troppo chiedere di accantonare per un attimo i dissidi scolastici per lottare nella stessa direzione? La tipica ricetta a cura di Patrizia Barbolini COTECHINO IN GALERA Questo è un piatto che ormai non si cucina quasi più in casa poiché richiede un po’ di tempo, ma noi cerchiamo di mantenere anche un po’ di tradizione e di memoria. Siamo ormai in autunno e si avvicina il Natale, e la tradizione sassolese vuole che in inverno si consumi il maiale. Il Duca, si racconta, faceva alimentare i suoi maialini a ghiande, mele e castagne per renderne le carni più dolci e magre; una sperimentazione che anche oggi è stata ripresa in Appennino, poiché i prosciutti è dimostrato che sono eccellenti. Noi ci forniremo di maiale e cotechino alla macelleria di nostra fiducia. Facciamo spesa: -un cotechino -una fetta di vitello magro -un filetto di maiale -150 grammi di pancetta bassa magra/guanciale, stagionata tagliata a fette sottili -una frittata di uova spinaci/bietole e fomaggio e noce moscata. Profumi: rosmarino, aglio, salvia , grani di pepe nero, bacche di ginepro, sale pepe e noce moscata Preparazione: Lessare il cotechino, farlo raffreddare e togliere la pelle. Preparare la frittata del diametro della fetta di vitello. Spianare la fetta di vitello, condire con gli aromi e sale e pepe, dentro e fuori; preparare il filetto tagliato longitudinalmente e battuto in modo che copra la frittata; condire leggermente. Riporre da ultimo il cotechino, chiudere il rotolo e foderare con la pancetta, legare con corda alimentare o la rete. Aromatizzare con salvia etc., rosolare ben bene, bagnare con vino bianco, fare evaporare e fare cottura (2 ore girandolo frequentemente) con brodo vegetale. Il cotechino in galera è ottimo tagliato a fette (non troppo caldo), oppure passato un attimo in forno con il sugo di cottura accompagnato da: spinaci al burro, patatine novelle al forno, flan di spinaci/carote e besciamelle. Calorie…tantissime e anche sapore di antico per coccolarsi in una domenica fredda in famiglia. Si consiglia, come dessert, una pera cotta al vino rosso e chiodi di garofano. 9 il sasso lino l’intervista Giuseppe Levrini Novecento sassolese Chiacchierata a ruota libera con il Maestro Giuseppe Levrini, indimenticato protagonista della scena politica e culturale della nostra città Ha 80 anni compiuti e ben portati con l’elegante disinvoltura che da sempre lo contraddistingue, Giuseppe Levrini, anzi il “Maestro” Levrini –per tutti e per tante generazioni di sassolesi, di cui molti “roccheggianti” a cui si è pedagogicamente dedicato– nei tanti decenni trascorsi ad insegnare nelle aule delle scuole elementari “Pascoli” di via Mazzini o a dar ripetizioni (gratuitamente, ci precisa) al doposcuola dell’Oratorio Don Bosco… Ed è un po’ restio a concederci un’intervista sulla sua esperienza politica, sociale e umana che coincide con un’ampia parte della storia novecentesca della nostra città. “Non ho molto tempo, perché devo sistemare il giardino –ci spiega il maestro, a mo’ di Cincinnato– però un’oretta la posso trovare, dai passa oggi pomeriggio che vediamo quel che si può fare”. Giuseppe Levrini è stato Dirigente politico della Democrazia Cristiana e personaggio pubblico notissimo nella nostra città. “Sono nato a Sassuolo nel lontano 1925, –esordisce il Maestro– sono proprio un Sassolese anche se i miei genitori erano: il papà di Reggio Emilia e la mamma di Modena, come a rispecchiare fedelmente l’identità divisa a metà tra le due provincie, della nostra Sassuolo… Mio padre era contadino a San Michele da dove sfollai durante la guerra alla Villa del Collegio San Carlo, a Braida. Poi andammo ad abitare in via Pia, in fondo, verso Reggio, sopra all’edificio che ospitava la celebre Osteria del Tigrai... Quell’Osteria del Tigrai (una dell’ regione sperduta Abissinia) che credo pochi ricordano, era un posto del tutto particolare, diciamo così, molto caratteristico e frequentato dagli amanti delle Osterie e luogo tipico di una Sassuolo definitivamente scomparsa… Come trascorse gli anni della Guerra ? Non tutti sanno che io ho aderito alla Resistenza, andando in montagna dove raggiunsi le formazioni partigiane... Per motivi vari mi ritrovai a Firenze dove fui nominato vice-comandante del Centro di Raccolta Partigiani. Proprio lì rividi Giuseppe Barbolini, il comandante Partigiano sassolese di cui ero quasi vicino di casa che mi salutò calorosamente… Quando e come iniziò invece l’attività politica? Terminata la Guerra nel 1945 e rientrato a Sassuolo vinsi il primo concorso per maestro elementare alla scuole di viale XX Settembre per poi passare alle Pascoli dove ho completato la mia carriera di insegnante. Furono –quelli– anni decisamente difficili dove la contrapposizione era molto forte dal punto di vista ideologico e quindi anche sociale tra il PCI e la DC… A Sassuolo fondammo la DC –siamo nel ‘47– con 12 iscritti in totale di cui io fui nominato in seguito segretario di sezione e poi del Comitato comunale. Io, figlio di lavoratori, interpretavo la politica come luogo in cui l’impegno dei cattolici era volto alla difesa di quei valori e principi di solidarietà umana e sociale di cui la Chiesa è portatrice e che deve investire ogni società civile e democratica. Ma non erano tempi facili. Durante le elezioni del ’48 mi ricordo bene che qualcuno in Piazza Piccola mi apostrofò in MONTERMINI SCAVI di Nuber Montermini SCAVI TRASPORTI URBANIZZAZIONI Via A. Secchi, 8 - 42013 Casalgrande (RE) Tel. 0522.846365 Cell. 348.2711090 10 dialetto indicando un gancio sotto i portici al quale a suo giudizio “al mester”–quel maestrino– sarebbe stato bene appeso… E la città come cambiò progressivamente ? La città nei tre decenni ’50, ’60 e ’70 cambiò in un modo che oggi, se volgiamo lo sguardo all’indietro, ci appare pressoché incredibile per la spinta costante, ininterrotta della comunità al lavoro febbrile, all’intraprendere, alla produzione e allo sviluppo economico. Certo, non si possono ora riassumere in poche righe tanti anni, complessi, di storia. Posso però ricordare per ognuno di questi decenni la fase cruciale. Sassuolo passò in pochissimi anni dai 7.500 residenti del dopoguerra ai 10.000 degli anni’50, sino ad arrivare agli attuali 42.000. Dall’immediato dopoguerra e per tutti i ’50, fu l’emergenza sociale a dettare l’agenda politica. E la risposta fu caratterizzata da un’unione di intenti di tutte le forze sociali, politiche, sindacali nel farsi carico delle esigenze delle popolazioni immigrate, dal sud, prima fra tutte la casa. Io stesso, per un certo periodo, impegnai come garanzia per un’abitazione il mio stipendio… Negli anni ’60 ’70, pur senza dimenticare di rispondere alle emergenze, la città trovò una nuova stabilità. Venne dato un impulso decisivo, con il contributo importanti di alcuni industriali alla edificazione del nuovo Oratorio Don Bosco (siamo alla fine degli anni’60) con la costruzione del bar, della mensa, della casa dello studente… Io dall’opposizione passai poi nel periodo 1965-70 al Governo della città, assieme ai socialisti, con la Giunta retta dall’allora Sindaco socialista Umberto Baschieri. Era l’amministrazione di centro-sinistra, sorta sull’onda politica della fase nazionale. Ci si poté poi dedicare con maggior cura alle nuove richieste sociali. Sassuolo oggi sta attraversando una fase di cambiamento davvero epocale, vissuto sull’onda di una nuova emergenza sociale... Sì, siamo dentro la cosidetta globalizzazione che rende inevitabili sconvolgimenti e difficoltà ad ogni livello. Per quanto riguarda l’aspetto sociale mi preme puntualizzare che, come nel passato, noi abbiamo bisogno della ricchezza e della diversità culturale delle popolazioni immigrate che, nel rispetto delle regole del paese che li ospita, hanno tutti i diritti/doveri di contribuire allo sviluppo della nostra società. Il maestro Giuseppe Levrini (a sinistra) nel 1959, assieme al Dott. Artioli e a Giuseppe Medici Inoltre guai a creare o formare nuclei abitativi dove i residenti si ritrovano solo tra loro. E’ la base per dare vita a nuovi ghetti, che sono il contrario dell’integrazione… E’ doverosa una politica dell’ascolto e del dialogo autentico, non di facciata. Mi sembra che questo passaggio e la necessaria responsabilità di doverlo affrontare, l’abbia ben inquadrato l’attuale Sindaco Graziano Pattuzzi… Cosa c’è secondo lei che non va invece nella politica intesa come categoria, oggi? Proprio il degrado culturale che –spiace dirlo– che ha contagiato inevitabilmente anche la cultura politica. Il problema principale, sovrastante tutti gli altri è la mancanza di cultura che pervade in modo trasversale tutta la nostra società. Insegnanti, classe politica e dirigente hanno oggi la responsabilità di recuperare terreno in questo senso, senza perdere tempo. E se dovesse indicarmi – sinteticamente – il peggior difetto di Sassuolo ? Ah che bella domanda… Come faccio a rispondere… A Sassuolo, come dire, siamo pericolosamente “sensibili” al brutto, al non-bello assunto a categoria dello spirito. E’ come se non tenessimo particolarmente all’estetica dei luoghi, alla cura dell’identità pubblica. Ecco, già negli anni ’60 nel periodo dello sviluppo convulso non si andò tanto per il sottile, indubbiamente. Però questo difetto grave è rimasto. Mi ricordo, ad esempio, il compianto orefice Gasparini, uomo acuto che amava questa città come criticò aspramente i lampioni a palla posti alla fine degli anni ‘80 come sistema illuminante in piazza Garibaldi. Oppure anche adesso, trovo orrendo, per composizione e colore, quel monumento alla ceramica che funge da spartitraffico alla confluenza di via Pia con Piazza Martiri Partigiani… E a suo giudizio, avendoli conosciuti tutti, chi è stato il miglior Sindaco della città dal dopoguerra? Alcide Vecchi, senza alcun dubbio. E lo dico da suo avversario politico, anche strenuo. Ma Alcide, di cui non condivido ad esempio ancor oggi la sua ricostruzione sulla questione legata alle infrastrutture viarie del nostro territorio, è sempre stato un uomo che mante- neva gli impegni assunti. E la sua parola, una volta data, era quella, certa... E poi andrebbe anche rivalutata la misconosciuta figura di Forghieri, il primo Sindaco dopo la Liberazione… Una figura importante passata direttamente nell’oblio. Ogni tanto, gettando lo sguardo al passato, si ha la sensazione che Sassuolo faccia fatica a ricordare anche certe figure importanti per la storia della Comunità… Sì, è vero: oggi tutto finisce triturato dalla velocità con cui si consumano i fatti, gli avvenimenti e le persone stesse sembrano destinate ad essere dimenticate. Io credo che di Giuseppe Medici, nonostante il bel Convegno di qualche anno fa, sia ancora sottovaluta la profonda importanza storica. L’apporto di Medici in alcuni passaggi decisivi alla modernizzazione della produzione dell’Industria ceramica e delle infrastrutture, fu realmente decisivo. E poi l’altro personaggio, questo invece fortemente radicato nel nostro territorio, da riconsiderare per il suo operato e le realizzazioni è stato Don Ercole Magnani. Don Ercole era infaticabile e generosissimo… Si vorrebbe restare a parlare ancora a lungo con il Maestro Levrini, (autentico scrigno di aneddoti e giudizi) che avrebbe tante cose da dire, raccontare e sottolineare, partendo dal punto di vista proprio e personalissimo di chi è riuscito a sposare l’etica dell’impegno civile e pubblico con un gusto lieve del saper vivere… Ma il tempo di oggi, quello frenetico del presente, non ce lo permette. Così, ci diamo appuntamento per un ulteriore approfondimento dei tanti temi, appena toccati in questa nostra conversazione. Allora arrivederci Maestro… CORRADO RONCAGLIA CENTRO FITNESS Viale Gramsci, 85 Sassuolo Tel. 0536 811963 w w w. p e r f e c t p a l e s t r e . i t il nuove pubblicazioni INCONTRI EDITRICE Mater. Dove finisce la terra di Elena Bellei Incontri Editrice Collana Biasin - 2005 164 pagg. 13 € www.incontrieditrice.com La prestigiosa collana “Biasin”, che propone testi scelti dall’associazione culturale omonima, intitolata all’intellettuale sassolese Gian Paolo Biasin, si arricchisce con Mater. Dove finisce la terra, romanzo d’esordio della giornalista modenese Elena Bellei. Mater è il tentativo riuscito di raccontare l’universo femminile attraverso mezzo secolo di storia. L’attesa del figlio maschio desiderato e, sullo sfondo, la guerra, la resistenza, la libertà. Il poeta Emilio Rentocchini, nella prefazione, lo definisce come “un romanzo sulla crescita, cioè, sulla vita nel suo momento di massima espressione.” Una cerimonia laica per chi non è certo che il paradiso esista davvero. Lapilli Tre momenti di poesia di Renato Borghi Incontri Editrice Collana Poesia - 2005 192 pagg. 12 € “Incontri Editrice”, con estremo piacere,sostiene da anni QB - quaderni della biblioteca, l’importante ed elegante collana voluta dal Comune di Sassuolo, coordinata dall’Ufficio Cultura e dalla Biblioteca Comunale “Cionini”. Dicembre 2005 prevede l’uscita del sesto e come sempre ben fatto periodico della collana: Tra le antiche ville sassolesi, 232 pagine dedicate, per usare le parole del Sindaco Graziano Pattuzzi, “ad un itinerario di indubbio interesse che si snoda alla riscoperta di vari aspetti dell’architettura in villa nel nostro territorio”. Dalla Palazzina della Casiglia alla “Sala del Belvedere sul Secchia” del Palazzo Ducale, dalle proprietà dei conti Giacobazzi alla Palazzina di San Michele, da Villa Segrè a tanti altri gioielli della nostra terra. Tutti raccontati dalla maestria di Eraldo Antonini, Francesco Genitoni, Giancarlo Guidotti, Chiara Lenzotti, Luca Malavasi, Luca Silingardi, Riccardo Vaccari, Vincenzo Vandelli. Paola Moreali impreziosisce con il suo Oltre il cancello il panorama poetico cittadino e non solo. “Poesie presentate - scrive Anna Maria Tosi nella prefazione - in forma di racconto condotto per tappe cronologiche e per mutazioni dell’animo”. Paola raccoglie in questo volume la produzione poetica accumulata nel corso degli anni. “Il cancello - scrive ancora Anna Maria Tosi - diventa il filtro fra la realtà del mondo che sta al di qua e la poesia: è la memoria, o una fotografia, o i versi di altri poeti…”. Confessa in versi la Moreali che “esiste un posto / in me segreto / dove dimora / il mondo”. Da scoprire. Tentazioni di Cristian Ferrari Incontri Editrice Collana Proposte - 2005 70 pagg. 12 € lino La casa editrice “Incontri” nasce nel 1989. Il catalogo attuale comprende in gran parte romanzi, racconti e poesie di autori modenesi e reggiani. Lapilli – Tre momenti di poesia è invece il nuovo volume in versi pubblicato dal sassolese Renato Borghi. Come sempre, oltre che per la sincerità ed il coraggio, la poesia di Borghi si segnala per la sintesi espressiva. I suoi versi - proprio come i lapilli del titolo - sono frammenti scagliati lontano dalla potente motivazione affettiva che li ha generati. “La poesia di Renato Borghi è ‘sempre in bilico fra cuore e ragione’, anche se a prevalere sono le più ‘facili’ ragioni del cuore, quelle di cui, pascalianamente, la ragione rimane all’oscuro”, afferma il poeta e scrittore Mario Pelati nella prefazione. Le ‘facili’ ragioni di Renato Borghi in questi Lapilli. Tra le antiche ville sassolesi di AA.VV. Comune di Sassuolo Vol. VI di QB quaderni della biblioteca 232 pagg. 30 € sasso Oltre il cancello di Paola Moreali Incontri Editrice Collana Poesie - 2005 176 pagg. 12 € “Avete presente… quelle sere di fine settembre piovose e fredde, dove si percepisce che l’estate è andata, le lunghe giornate di sole finite per lasciare il posto alla stagione seguente; un ritmo perpetuo come la nascita e la morte mentre la vita va oltre. Sì, proprio così, la vita continua e, che voi ci siate o no, va oltre, alla ricerca di una perfezione, di una evoluzione che non avrà mai termine”. Questo l’intrigante incipit di Tentazioni, primo romanzo del sassolese Cristian Ferrari. Il libro ha nientepopodimeno che questo sottotitolo: “avoltelaveritàèalconfinedelmondocisideveperderepertrovarla. sognatoeoscrittodac.f.”, rigorosamente tutto attaccato e tutto d’un fiato. Buona lettura, dunque. Il binomio romanzo-musica è invece il punto di partenza di Luigi Del Rio, esordiente autore reggiano: London Brilliant Parade, il titolo del libro, è preso in prestito da una canzone di Elvis Costello, l’occhialuto cantautore cui Del Rio fa riferimento intrecciando ogni capitolo del romanzo con una sua composizione. Il protagonista di questa storia ritmata vola a Londra per un “classico” viaggio da fine scuola superiore, in quel limbo da pre-scelte universitarie che può fare tanto comodo a chi, come lui, si trova in un turbinio di situazioni che si complicano senza volerlo: la permanenza a Londra diventa così una sorta di esilio volontario, per mettersi tutto alle spalle, rimandano decisioni e scelte e fuggendo tutte le responsabilità che queste comportano. London Brilliant Parade di Luigi Del Rio Incontri Editrice Collana Proposte - 2005 115 pagg. 12 € I volumi potete trovarli presso: “Libreria Incontri”, Piazza della Libertà, 12 - 41049 Sassuolo (MO) - tel. 0536.802494 “La libreria Sassuolo”, Piazza della Libertà, 3 - 41049 Sassuolo (MO) - tel. 0536.810541 11 il sasso lino recensioni "L’arte è fatta per turbare. La scienza rassicura” volumi Georges Braque persi al cinema a cura di Daniela Frigieri di Marcello Micheloni Nahui di Pino Cacucci Feltrinelli, 2005 La storia di Carmen Mondragon, in arte Nahui Olin, la "più bella donna di Città del Messico", pittrice, poetessa, ispiratrice di artisti, protagonista della stagione più calda della storia messicana. Una donna che si arrende solo davanti alla follia e prima di cadere nell'oblio lascia dietro di sé una scia di fuoco, di leggenda, di intelligenza, di disperata vitalità. Nel 1961 il poeta Homero Aridijs la incontra per strada, quando e' una povera disgraziata che vende per due lire vecchie cartoline, vecchie immagini di sé giovane, nuda, bellissima. I suoi occhi verde smeraldo brillano ancora e il poeta la riconosce:era la piu' bella donna di Città del Messico quando a Città del Messico c'erano le più belle donne del mondo... Pianeti di Dava Sobel Rizzoli, 2005 Un viaggio nel sistema solare tra scienza, mito ed esplorazione. La mitologia di mercurio, la bellezza di Venere, la fantascienza di Marte, l’astrologia di Giove. Dall’autrice di Longitudine un nuovo affascinante viaggio nel sistema solare attraverso i misteri dello spazio e la storia della scienza. Non è difficile cedere al fascino dei pianeti, di questi mondi così diversi dalla Terra eppure suoi fratelli. Basta puntare un piccolo telescopio amatoriale su Saturno e vedere con i propri occhi l’immagine tremolante dei suoi anelli o seguire le moderne odissee delle sonde spaziali che ce ne svelano gli incredibili paesaggi. Ma a chi voglia innamorarsene davvero, a chi voglia vivere un’avventura di passione e conoscenza esplorando il sistema solare, scoprire l’origine dei pianeti, i loro misteri e la loro storia degli uomini e delle donne che ce li hanno svelati, Dava Sobel offre con questo suo nuovo libro una guida indispensabile e aggiornata, dove il rigore scientifico si accompagna a una brillante prosa letteraria. Sotto i venti di nettuno di Fred Vargas Einaudi - Stile Libero Big, 2005 Una giovane donna uccisa con tre ferite di arma da taglio, una catena di omicidi tutti uguali che affiorano dal passato. Sul cammino di Adamsberg, lo svagato commissario che ama zigzagare tra deduzioni che ai più paiono del tutto incongrue, c'è il misterioso Tridente. Il commissario sa chi è l'assassino, ma anche il Tridente conosce Adamsberg. E torna, come il suo peggiore fantasma, per metterlo davanti all'unico nemico di cui avere paura: se stesso. Adamsberg stavolta è davvero nei guai. Fred Vargas è uno pseudonimo. L'autrice ha deciso di adottarlo in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza). (…) Scrive tutti i suoi romanzi in ventuno giorni, ossia durante il periodo di vacanza che si concede ogni anno. (…) E’ considerata l'anti Patricia Cornwell. In the Mood for love (In the Mood for love), di Wong Kar-Wai, Hong Kong/Fra. 2000, Con Maggie Cheung, Tony Leung, Rebecca Pan, Lui Chun, Siu PingLam, Chin Chi-Ang Un film di eleganza e classe estreme. Il cinese Wong Kar-Wai (fin dall’inizio della carriera attivo nella fruttuosa macchina da film di Hong Kong) dipinge un affresco memorabile sull’amore, o meglio, su una delle sue tante variabili. I protagonisti, una Maggie Cheung meravigliosa e un Tony Leung premiato a Cannes, si calano alla perfezione nell’atmosfera di Kar-Wai: colorata alla Almodóvar, claustrofobica alla Blade Runner, magica alla…Wong Kar-Wai. Cho e Su vivono a pochi metri di distanza; i rispettivi coniugi, invece, sono spesso lontani per lavoro. Tra sospetti di tradimento e solitudine, la passione fa capolino attraverso sguardi, parole, mani che si sfiorano. La bacchetta magica del regista (che tra gli altri ha toccato Hong Kong Express, 1995; Happy Together, 1997; 2046, 2004, in qualche maniera legato a In the Mood…) non sbaglia un colpo, dilatando a piacimento i tempi per dettare un ritmo narrativo perfetto. Refrain musicale incisivo, oltre a canzoni spagnole eseguite da Nat King Cole. Che stile. “…Lei se ne stava timida, a testa bassa per dargli l’occasione di avvicinarsi… Ma lui non poteva, non ne aveva il coraggio. Allora lei si voltò e andò via”, dal prologo del film. Ghost Dog – Il codice del samurai (Ghost Dog - The way of the samurai), di Jim Jarmusch, Fra/Ger/Usa 1999. Con Forest Whitaker, John Tormey, Cliff Gorman,Tricia Vessey Un ragazzone nero viene salvato, durante un pestaggio, da un mafioso italo-americano di medio rango. Dopo qualche anno, il ragazzone si ripresenta al malvivente con il nome di Ghost Dog e con le mansioni di servitore, come un perfetto samurai nei confronti del proprio padrone. Killer pronto e silenzioso (comunica solo via piccioni viaggiatori), Ghost Dog dovrà però presto fare i conti lui stesso con la mafia. Jim Jarmusch (Daunbailò, 1986; Dead Man, 1995; Coffee and Cigarettes, 2003) dirige un film che se non è un capolavoro ci manca poco e racconta di un personaggio che è tutto un “non esserci per esserci”. Jarmusch cita a più riprese, partendo dalla “faccia d’angelo” del Frank Costello/Alain Delon. “Lo spirito di un'epoca è qualcosa a cui non possiamo tornare. Esso tende a dissolversi, perché si sta approssimando la fine del mondo. Non può, in effetti, essere sempre primavera o estate, e ugualmente non può essere sempre giorno; quindi anche se desiderassimo riportare il mondo allo spirito del secolo scorso, ciò non sarebbe possibile. E' importante trarre il meglio da ogni generazione”, Ghost Dog (Forest Whitaker) legge dall’“Hagakure”, il testo segreto dei samurai. rock records novità e classici a cura di Lucio Vallisneri Paul Weller conferma quella che è stata la tendenza di questo 2005, ovvero un ritorno alla grande di artisti dalla fama consolidata e dalla storia gloriosa. Questo album è un eloquente compendio della sopraffina arte di Weller: infatti al suo interno potete trovare il pop-rock affilato e scontroso di Blink And You'll Miss It, Paper Smile ,Come On/Let’s Go, From The Floorboards Up (e quest’ultima entrerà immediatamente tra le mie preferite dell’anno che sta per finire). POP puro e splendidamente appiccicoso è materia prima in Here’S The Good News, All On A Misty Morning, I Wanna Make It Alright, Savages, Roll Along Summer. Non è finita perché questo è uno dei pochi dischi in cui il minutaggio abbondante non è un fatto penalizzante per la compattezza dell’opera: “spuntano”, infatti, a più riprese nella lunga scaletta ballate struggenti come The Start Of Forever, Pan, Fly Little Bird, The Pebble And The Boy. Chiudo segnalandovi la traccia nr 13, una travolgente FunkSong che porta il titolo Bring Back The Funk (Parts 1 & 2), che vi spingerà ad ancheggiare e a muovervi come invasati: un brano ed un album capaci di scaldare corpo ed anima. ENRICO”JASON”ERGELINI Sweet Baby James, James Taylor 12 Warner, 1970 As is now, Paul Weller V2, 2005 Una vera e propria meteora del 1970, Sweet Baby James, il secondo album di James Taylor, fitto di canzoni introspettive e totalmente acustico. Le 11 canzoni che compongono l'album non parlano di politica o attualità sociale ma sono uno spaccato di vita quotidiana nel quale i sentimenti, le delusioni e i turbamenti dell'animo umano sono l'elemento principale. La miscela del lavoro di James è un misto di country -folk-Jazz e blues lontano dalla furia "elettrica" che regnava all'ora (Deep Purple -Led Zeppelin -Who- VelvetUnderground Jimi Hendrix ...). All'interno ci si lascia trasportare da Fire & Rain, probabilmente la canzone più famosa di questo figlio della borghesia, è una ballata country che parla dei bui mesi trascorsi in ospedale psichiatrico durante i periodi di depressione, una canzone tanto emozianante che può destare nello spirito una sensazione che si prova davanti ad una montagna o a un mare calmo. Una buona vena jazz la si cogliein Sunny Skies, si riscoprono le radici blues del cantautore di Boston nella conclusiva Suite for 20 G, e ancora la title track Sweet Baby James, semplice ed essenziale, dotata di una melodia che rimane subito impressa. Sweet Baby James è un album che ha fatto scuola, un caposaldo della musica americana degli anni 70. Se è un pò che non lo sentite riaL.V. scoltatelo; se non lo avete, compratevelo. MUSIC PROJECT • Provini e demo audio professionali • Masterizzazione, duplicazione e stampa di cd/dvd • Trasferimento audio e video da/a qualsiasi supporto con eventuale restauro Te l . e F a x 0 5 3 6 . 8 5 2 6 2 5 [email protected] il sasso lino sport “Ancora San Francesco”, un riferimento da 60 anni “Per far crescere i ragazzi prima come uomini che come calciatori” La Polisportiva Ancora San Francesco nasce nel lontano 1947 come S.S.S. Francesco ed assume l’attuale denominazione nel 1994 per la fusione con la Polisportiva GIOVANISSIMI FIGC 2004/05 In piedi da sx: Carvelli, Scolaro, Sontelli, Fontana, Caputo, Misia, Anceschi, Bertoni, Campisi, Vanni Accosciati da sx: Caiti, Cavallini, Ferrara, Fiandri, Branduzzi, Bugli, Macinini, Giovanardi Ancora e la Virtus Ancora. Pertanto in questi 58 anni di vita è sempre stata un punto di riferimento per la maggior parte dei ragazzi di Sassuolo e dintorni. Lo scopo principale di questa società è quello di permettere ai giovani di fare sport in un ambiente sano e di farli crescere soprattutto come uomini prima che come calciatori. L’attività che svolgiamo è enorme considerato che abbiamo circa 450 tesserati e che ogni anno calcistico, oltre alla Scuola Calcio vero vanto della Società, facciamo oltre 400 partite ufficiali. PRIMI CALCI SCUOLA CALCIO PULCINI E DEBUTTANTI ESORDIENTI ALLIEVI FIGC E UISP JUNIORES 1^CATEGORIA FIGC ALLENATORI PORTIERI AUTISTI PULLMINO SEGRETARI RESPONSABILI CAMPI E LOGISTICA Nell’anno sportivo in corso 2005/06 partecipiamo a 15 campionati (tutte le categorie della F.I.G.C. più 4 campionati U.I.S.P. e 3 campionati C.S.I.). L’attività viene svolta su 4 campi: Massimo Ferrari (S.Francesco), Don Bocedi (Ancora), Comunale di Borgo Venezia e campetto allenamento Ancora più la palestra S. Francesco (Scuola Calcio). Per svolgere tutta questa attività dobbiamo ringraziare: i parroci della Parrocchia di S.Antonio Giordano Ferri e dell’Ancora Ulderico Palaz- zi, il Comune di Sassuolo per la sensibilità dimostrata verso lo sport giovanile ed in particolare il Sindaco Sig. Pattuzzi e Graziano l’Assessore allo Sport e alle attività produttive Sig.ra Carla Ghirardini, tutti i dirigenti, accompagnatori e collaboratori che svolgono la loro opera di volontariato in quanto credono nei valori dello sport e dell’associazionismo, gli sponsor che ci assecondano e ci permettono di portare al termine i nostri programmi e gli allenatori che elenchiamo di seguito: prof. Massimo Lazzaretti e Ilaria Pongiluppi prof. Roberto Carbone e Mathias Altamirano Roberto Debbia, Massimo Lazzaretti, Montanari Luca, Antonio Iannelli, Maurizio Beneventi, Cristian Tomei Andrea Parenti, Marco Albicini, Gian Carlo Garufo, Enzo Ferrarini , Giovanni Bellei Roberto Ciavarella, Lorenzo Bragato, Roberto Mammi, Giovanni Debbia G. Paolo Bondi, Lorenzo Ginepri Giorgio Barbieri, Umberto Abbatecola Roberto Busi, Mathias Altamirano Luciano Benedetti Rossella Zanasi, Roberto Righi Ermanno Marzari, Enio Fontana, Vittorino Caiti, Otello Cavani, Arnaldo Mammi Speriamo che lo spirito che ci sostiene ci permetta di continuare a lungo questa attività a favore dei giovani e di trovare sempre più collaboratori che ci possano eventualmente fare crescere nell’interesse generale: LA PORTA DELLA POL. ANCORA SAN FRANCESCO E’ APERTA A TUTTI!!! IL PRESIDENTE GIOVANNI BELLEI La mia “San”, una leggenda senza barriere Dire cosa sia stata la “San”, per quelli della mia generazione, è come raccontare la Terra Promessa. Perché chi è nato in tempi ahimè lontani (sono del 1960), ricorda bene cosa fosse il Ricreatorio. Cosa fosse, intendo, aldilà della semplice entità sportiva e calcistica, aldilà della forma di aggregazione collettiva, eccetera. Per tanti, la “San” era un punto di riferimento anomalo e perciò eccezionale. Senza buttarla in politica, anche perché non sarebbe giusto e nemmeno opportuno, il ritrovo gestito dai Frati Cappuccini era una sorta di “territorio libero”. Una “enclave” dove nessuno si sentiva discriminato, qualunque fosse la sua origine territoriale. So che è buffo parlare di queste cose oggi, oggi che siamo nel 2005 e il grande problema di Sassuolo è la difficile integrazione di popolazioni venute da fuori, da altri continenti. Ma ogni tempo ha le sue storie e trenta o quaranta anni fa il “dibattito” verteva sull’inserimento laborioso della gente del Sud, dei meridionali, dei terroni, come venivano sbrigativamente chiamati. E il disagio non risparmiava nemmeno le parrocchie o le società sportive. Bene: la “San” di Padre Sebastiano era una zona franca, senza barriere. Non era così dap- pertutto e chi la racconta diversamente mente sapendo di mentire, in un eccesso di buonismo. La grandezza della “San” e il merito storico di Sebastiano è stato proprio questo: aprire le porte, con il coraggio lungimirante di chi non cedeva al pregiudizio. Solo un esempio fra i tanti: negli anni Settanta, figli e nipoti di Irsina, un borgo trasferitosi in massa nel distretto della ceramica, si fecero una loro squadretta di Terza Categoria. La squadretta si chiamava “Stella del Sud”. Si allenava e giocava le sue partite al Ricreatorio. Ecco, la “San” è stata questo, è stata “anche” questo. Era, nel ricordo dolce dell’epopea, un ambiente che favoriva e moltiplicava le occasioni di incontro tra chi temeva di essere diverso. Era un laboratorio di contaminazione positiva, ecco. Dove tutto si teneva: dall’eroico Berselli, l’uomo che si occupava di tracciare le righe bianche sul campo, al maestro Poppi, che era un presidente factotum, un imitatore che faceva qualunque cosa servisse alla causa. Il resto, è la leggenda di un modo di fare calcio che contagiava. La mia esperienza nella dimensione del Ricreatorio copre tutti gli anni Settanta: ho fatto il giocatore, l’allenatore, il dirigente, l’autista. Lo spontaneismo non si chiamava ancora volontariato, non c’era l’esigenza di manifestare la bontà in senso sociale. Eravamo dilettanti allo sbaraglio sul fronte dell’entusiasmo. Dopo, dico dagli anni Ottanta in poi, non so: non c’ero e mi mancano i riferimenti. Sicuramente la “San” è ancora viva e appartiene al tessuto dinamico della comunità (si dice così, no?) e ad altri spetta l’onore e l’onere del giudizio. Sul piano rigorosamente “sportivo”, però, un dettaglio salta agli occhi. C’è stato un periodo in cui, dal Ricreatorio, uscivano i campioni: in poco più di dieci anni, partirono da quel campetto Giorgio Mariani, Roberto Cesati, Giancarlo Corradini. Hanno giocato nell’Inter, nella Fiorentina, nel Napoli. Hanno vinto anche scudetti. E attenzione: non erano seguiti, alla “San”, da allenatori pagati, da tecnici con il patentino, da esperti in regola e alla moda. Oggi, lo dico con rimpianto, dalla “San” non spuntano più fuoriclasse in erba, gente da serie A. Corradini, che nel presente fa il vice di Capello alla Juventus, è stato l’ultimo, quasi trenta anni fa. Sicuramente è una fortuita coincidenza, ci mancherebbe. Però, detto fra noi, fa pensare. LEO TURRINI Ceste Natalizie Porchetta Toscana Ricotta fresca TUTTI I GIORNI Salumeria Tradizionale NUOVO NELLA TUA CITTÀ Via Cavallotti 17 - 41049 Sassuolo (Mo) tel. 338.4216621 - fax 059.553075 13 il sasso lino “Tango per Gino” Il progetto, innovativo ed originale, presenta brani musicali che vanno dalla musica etnica al tango, dalla musica d’autore a brani jazz (con “pezzi”, tra gli altri, di Astor Piazzola, Fabrizio De Andrè, Gus Viseur, P.A. Bertoli). Nell’interpretazione di questi brani si affiancano, alla fisarmonica suonata da Claudio Ughetti, strumentisti di alto livello con varie esperienze artistiche: ci sono musicisti con cui Claudio collabora da tempo (Marco Dieci, Gigi Cervi, Monica Guidetti, Francesco Coccapani, Paolo Del Carlo, Gerry Ughetti, Alessio Borghi, Maurizio Albertini); agli amici di sempre si sono aggiunti nuovi passatempo Orizzontali amici musicisti che con entusiasmo hanno accettato di partecipare al progetto: Gen al violino, Francesco Gibellini alla tromba, Paolo Prandini all’organo; gli arrangiamenti musicali sono di Marco Dieci e Claudio Ughetti.Oltre ai musicisti sono intervenuti anche Emilio Rentocchini, amico poeta sassolese, e Gerardo Mastrodomenico, attore che interpreterà un brano dallo spettacolo teatrale “In bicicletta (un fiore sul manubrio)”. Il titolo dell’album deriva dal brano inedito composto da Claudio Ughetti e dedicato a suo padre Gino scomparso alcuni anni fa . L’estrema varietà del repertorio rappresenta una garanzia: fornisce una vivacità ed una freschezza uniche. Il progetto verra’ presentato con un concerto il 15 dicembre 2005 al Palazzo Astoria di Fiorano grazie alla sensibilita’ del Sindaco di Fiorano Claudio Pistoni e dell’Assessore alla Cultura Prof.ssa Bonilauri. Tango per Gino è disponibile presso le “Libreria Incontri” e “Libreria Sassuolo” di Piazzale Libertà. Avete demo musicali, anche (e soprattutto…) artigianali? CONTATTATECI! Gli esperti musicali del Sassolino li ascolteranno e li presenteranno sulle pagine della rivista. [email protected] CRUCIVERBA chi più ne ha, più ne metta! In corsivo, le definizioni sassolesi 1. Strada centrale sassolese (vedi foto) - 12. Antica città sumerica - 13. Platone le pone nell’Iperuranio - 14. Henger, ex pornodiva - 15. La targa del...Petrarca - 16. Regione collinosa del Piemonte - 18. Venduto in Inghilterra - 20. “King” Cole, mitico musicista Usa - 21. Tra la nascita e la morte - 23. L’alfabeto comincia grazie a loro - 24. Il palasport di Sassuolo - 27. André, scrittore francese - 29. Ferrigno, culturista “verde” - 30. Contiene circa 39 pollici - 32. Ditta erogante carburanti - 33. Targa lacustre - 34. Dio egizio del sole, può avere testa di falco - 35. Sigla di città alle pendici dell’Etna - 36. Essere di qualcuno o di qualcosa - 39. Né no, né sì - 40. Terza singolare di essere al congiuntivo - 41. Scioltasi nel 1994 - 42. Romanzo di Stephen King - 43. Genero Verticali 1. Fabio, grande pallavolista - 2. Organizzazione terroristica fondata nel 1919 - 3. E’ meglio farla prima dell’inverno - 4. Regime alimentare - 5. Vale quanto “e” - 6. Articolo - 7. Piallo - 8. Assai meticoloso - 9. Targa campana - 10. Comune adiacente a Sassuolo - 11. Moltitudini - 15. Preposizione articolata - 17. Gruppo poprock irlandese (recensito a settembre su queste pagine...) - 19. Il più completo abbandono - 21. Procede - 22. La targa della “città dei due mari” - 25. Accompagnano i viali del Parco Ducale - 26. Pronome latino - 28. Oltre confine - 29. Prima di lasciarla, Tarzan ci pensa bene - 30. Bruni - 31. Compagnia per la telefonia mobile - 33. L’insieme degli attori - 35. Provincia della bassa Lombardia - 37. Tecnica radiografica - 38. Ripete meglio d’un pappagallo La soluzione nel prossimo numero (monch) dal 18/12/2005 al 18/01/2006 l’oroscopo ARIETE (21/03-20/04) Grandi viaggi all’orizzonte… Amore: una nuova storia! Lavoro: nessuno si oppone ai vostri progetti Salute: cercate di stimolare le vostre difese immunitarie TORO (21/04-20/05) “Straccerete” tutti i vostri avversari! Amore: per ora vi dovete accontentare di avventure con cancro e scorpione Lavoro: attenti alle insidie della concorrenza… Salute: organizzatevi un bel weekend alle Terme... GEMELLI (21/05-21/06) L’ottimismo vi renderà intraprendenti Amore: evitate le situazioni poco chiare... Lavoro: siate prudenti con il denaro Salute: buone energie psicofisiche CANCRO (22/06-22/07) Troverete la soluzione di molti problemi... Amore: momento magnifico per le cose di cuore Lavoro: ripresa per lavoro e denaro... Salute: attenzione alle articolazioni (mal di schiena!) LEONE (23/07-23/08) Siete sfuggenti! Amore: eviterete una separazione in atto Lavoro: non pestate i piedi a persone influenti sul lavoro… Salute: tenete sotto controllo la pressione! VERGINE (24/08-22/09) Situazione di grande interesse! Amore: atmosfere speciali nei rapporti con vergine e scorpione… Lavoro: sarete gratificati Salute: mali di stagione (tosse, raffreddore…) 14 di Mirella Barchi Soluzione novembre BILANCIA (23/09-22/10) Momento di novità... Amore: cercate di vivacizzare il rapporto di coppia! Per i single,momenti appassionati... Lavoro: sono previsti aumenti Salute: concedetevi cure disintossicanti SCORPIONE (23/10-22/11) Un evento eccezionale in arrivo… Amore: alla grande con vergine e cancro... Lavoro: preparatevi ad accogliere la fortuna! Salute: pensieri negativi e pessimistici... SAGITTARIO (23/11-21/12) Grandi progetti e…grandi risultati! Amore: stimoli erotici con il partner... Lavoro: arriverete lontani.... Salute: un po’ di dieta non fa male CAPRICORNO (22/12-20/01) Novità ultrapositive! Amore: una storia di eccezionale intensità... Lavoro: tanta fortuna dal punto di vista economico... Salute: curate la vostra immagine! I SUPERMERCATI PER ANIMALI DELLA TUA CITTÀ 800-282999 ACQUARIO (21/01-19/02) Sistemate le cose in sospeso! Amore: siete pieni di “tentazioni” a cui non potrete resistere con leone, bilancia, scorpione... Lavoro: non mettete troppa carne al fuoco! Salute: affidatevi, come alternativa, all’omeopatia... PESCI (20/02-20/03) Si apre un periodo straordinario… Amore: mettetevi in gioco!!! Lavoro: attenzione a vertenze legali e burocratiche Salute: riprendi in mano la tua vita! VASTISSIMO ASSORTIMENTO ALIMENTI - ACCESSORI IGIENE - INTEGRATORI - ANTIPARASSITARI OFFERTE MENSILI A ROTAZIONE SU TUTTI I PRODOTTI “TESSERA FEDELTÀ” con sconti su tutto l’assortimento AMPIO E COMODO PARCHEGGIO Via Peschiera 144 (ang. Via Palestro) - SASSUOLO - Tel. 0536.812919 il il sassolino nella scarpa ...la parola ai lettori sasso SCRIVETECI!!! Tutte le critiche verranno ascoltate; le lettere ed i messaggi più significativi saranno pubblicati. [email protected] messaggini “I Comitati nascono perché la Giunta fa poco” Egregio Sig. Sindaco, sul quotidiano il Resto del Carlino di Domenica 30 Ottobre 2005 si può leggere un articolo intitolato “Comitati senza etichette con la crisi dei partiti”, dal quale riporto testualmente le Sue considerazioni più importanti: “I comitati spontanei non sono di per sé un fatto negativo. Se non ci fosse una radicata cultura della partecipazione i comitati non sorgerebbero: esprimono una forte volontà di occuparsi della cosa pubblica. I comitati sassolesi, sono nati a fronte d’interventi messi in atto dalla giunta. Accusare la giunta di immobilità, mi sembra profondamente falso. Secondo, faccio mia una riflessione confermata non solo a livello locale, ma nazionale: il sistema dei partiti, che rappresentavano la sede naturale delle istanze, della loro discussione e risposta, ora è in crisi. Destra o sinistra non fa differenza. Oggi i partiti sono spesso percepiti come agenti d’interessi pubblici negativi, mentre i comitati godono di ottima fiducia e attenzione da parte della cittadinanza”. Mi permetta, di commentare quanto de Lei espresso: Concordo apertamente sulla considerazione che la nascita dei comitati, di per sé, non siano un fatto negativo, ma rimango profondamente allibito su tutte le considerazioni seguenti. I comitati sassolesi sono senza dubbio nati a fronte d’interventi messi in atto dalla giunta, ma tutti ci domandiamo: “quali interventi?”. La situazione è sotto gli occhi di tutti, degrado urbanistico e soprattutto di pubblica sicurezza ognidove, cittadini esasperati da una situazione insostenibile. Non parliamo poi dell’irreparabile danno economico subito dai proprietari di immobili delle zone “calde”. In merito all’ordine pubblico, basti osservare che le sedi della Polizia Municipale e della Polizia di Stato si trovano a pochi passi da una delle zone peggiori per quanto riguarda le attività illecite. Tralasciamo il fatto che in questa zona siano parcheggiate un’infinità di automobili malconce e per lo più prive del certificato di revisione. E’ ben evidente quanto le forze dell’ordine abbiano la possibilità o la volontà di farsi rispettare. Le faccio quindi notare che i comitati non sono nati a causa di immobilità della giunta, ma perché la giunta ha fatto ben poco e quel poco lo ha quasi sempre sbagliato. Crede che i componenti dei comitati non abbiano di meglio da fare che stare a discutere su cosa fare per migliorare la situazione di vivibilità dei propri quartieri residenziali? Consideri inoltre che i componenti dei vari comitati si riuniscono dove e quando possono compatibilmente con i propri impegni ed ovviamente senza essere pagati, con il solo scopo di arginare i problemi che la giunta comunale non è in grado di risolvere. Se non erro, risolvere problemi della comunità cittadina dovrebbero essere compiti della giunta comunale, per assolvere i quali la stessa viene profumatamente remunerata, ma evidentemente i Vostri brillantissimi interventi non hanno dato frutti. Se analizziamo la Sua affermazione che i comitati, al contrario delle giunte comunali, godono di ottima fiducia da parte della cittadinanza, mi sembra che tocchiate veramente il fondo. Occorre sottolineare che i comitati sono formati da persone con grande spirito di iniziativa e buona volontà, ma con competenze che non dovrebbero per nulla intimorire una valida giunta comunale. Ci veniamo quindi a trovare di fronte ad uno scenario alquanto paradossale, dal quale una domanda sorge spontanea: “Crede che nel prossimo futuro sarà più coerente parlare di “Primo comitato” anziché di “Primo cittadino” per vedere soddisfatte le legittime esigenze di ordine pubblico e decoro civile? Arrivati a questo punto, se il cittadino non ha fiducia nella giunta comunale ma nei comitati, al Vostro posto mi domanderei: “Se non riusciamo a soddisfare la cittadinanza nei basilari servizi di ordine pubblico e decoro civile, che cosa ci stiamo a fare? Chiamiamo i componenti dei comitati a prendere i nostri posti nella giunta comunale e mettiamoci da parte.” Ma evidentemente si tratta di fantascienza…. Desidererei ricevere solerte risposta. Cordiali Saluti lino 320.8482069 “No agli immigrati prepotenti” Parliamo pure degli immigrati, ma non tollerando l’arroganza e la prepotenza con la quale molti di loro si presentano a Sassuolo. ANDREA “C’è anche chi non fuma canne!” Signori, sembra che tutti i ragazzini di Sassuolo non facciano altro che fumarsi spinelli. Perché non avete intervistato anche qualcuno che si diverte in altre maniere? Grazie. LUCIANA “Forza Neroverdi” Forza Neroverdi, non mollare mai! Pagani super! MIKKI 85 PAOLO BAROZZI IL SINDACO RISPONDE: “Abbiamo lavorato molto, parlano i fatti” Egregio Sig. Barozzi, GINO BONDAVALLI P.zza Martiri Partigiani 7 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536.811091 ho riflettuto a lungo sull’opportunità di rispondere alla sua lettera, poi ho deciso di farlo: compito di un Sindaco è quello di dare risposte alle richieste dei cittadini e lei, nella sua missiva, concludeva dicendo “desidererei ricevere solerte risposta”: eccomi qui. Ho riflettuto molto per un semplice motivo: più che una lettera al Sindaco, la sua, ha le parvenze di una “arringa” di spiccato accento elettorale, piena di quel qualunquismo che, purtroppo, non è ancora passato di moda e con un pizzico di “volute esagerazioni” probabilmente figlie della volontà di far scalpore ed essere, così, pubblicato sul giornale. Insomma: una bella zuppa. Una volta, quel qualunquismo da cui lei attinge a piene mani, usava dire: “Piove, Governo ladro”. Dalle sue parole si evince che, il Governo attuale, gode delle sue simpatie: per questo ha trasformato quel “detto” in “piove, Giunta ladra”. Forse è solo il primo effetto della “devolution”: accentriamo il denaro ma distribuiamo ai comuni il potere di far piovere. Mi perdoni se non risponderò punto per punto alla sua lettera: lascio a chi legge ogni valutazione. Mi permetto solamente di farle notare che io non ho mai detto i concetti che lei, attraverso un’interpretazione del tutto personale delle mie frasi riportate sul Carlino, ha inteso. Ho detto, facendo mia una riflessione di carattere nazionale, che la cittadinanza si riconosce nei Comitati più che nei Partiti; ho detto partiti, non Giunta. E’ più semplice portare le proprie istanze ad un gruppo di persone che operano nella parrocchia o nel circolo sotto casa, piuttosto che raggiungere le segreterie di partito. Questo era il concetto che le esprimo nuovamente: la nascita dei Comitati è da vedere favorevolmente in quanto si candidano ad essere interlocutori della Giunta comunale, non a sostituirla. Lei parla di degrado urbano, lei parla di mancanza di sicurezza affermando che la Giunta non ha fatto nulla e quelle poche cose che ha fatto le ha sbagliate. Io mi chiedo: ha vissuto all’estero nell’ultimo anno e mezzo? Ho una novità per lei: ricorda il fatiscente palazzo verde in via S.Pietro? Quel casermone dentro al quale c’era di tutto: prostituzione, spaccio, clandestini, micro e macro criminali. Non c’è più o meglio, ora è vuoto e ben sigillato. Sa chi l’ha vuotato? Lo chieda in giro. Lei che ha mostrato di leggere, e interpretare, i giornali locali non si è mai soffermato alle notizie che parlavano delle innumerevoli operazioni svolte a Braida da Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Ausl, Sat? Faccia più attenzione. Sa a chi spetta l’ordine pubblico di una città? Non al Comune, non alla Polizia Municipale ma alle forze dell’ordine; eppure stiamo lavorando anche in questo senso nonostante non sia di nostra specifica competenza. Lei parla di Braida come di zona degradata: ha ragione. Ma la riqualificazione di quella zona passa attraverso il ripristino della legalità: è una situazione che si trascina da venti lunghi anni: credo che in pochi mesi si sia fatto molto e molto altro faremo in futuro. Proprio partendo da Braida, dal suo parco, vorrei farle notare che cade ancora una volta in errore quando parla di Giunta immobile: la valorizzazione dei parchi e delle zone verdi della Città, la riqualificazione delle aree verdi, aiuole e rotonde, poste alle porte di Sassuolo, l’aver restituito alla città la vista del Fontanazzo abbattendo un mostro che ne copriva la visuale da tempo immemorabile, la nuova piazza presso il polo scolastico, la nuova piazza a S.Michele, la realizzazione di orti e di un futuro parco fluviale sulle sponde del Secchia, una fitta rete di “ciclabili” che uniscono in sicurezza le parti periferiche della città al centro: sono tutti interventi che ognuno può toccare con mano, vedere con i propri occhi. La riqualificazione di piazza Garibaldi, che partirà da Gennaio, sarà un intervento delicato quanto urgente e spettacolare. Tutto questo non l’hanno fatto i comitati, egregio signore, l’ha fatto l’Amministrazione Comunale incentivata, invogliata, spalleggiata, spronata dai partiti politici, dalle forze economiche, dai cittadini e anche dai comitati. Sassuolo, vista dall’alto (foto Brandoli) 15 GRAZIANO PATTUZZI Sindaco di Sassuolo il sasso lino