sassolino n7 - Comune del Parco di Braida

Transcript

sassolino n7 - Comune del Parco di Braida
il
MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 1
N° 7 - DICEMBRE 2005
Distribuzione gratuita
sasso
S C R I V E R E
SONDAGGIO
sulla
SICUREZZA
Proponiamo ai nostri lettori
un questionario,
preparato assieme ad esperti,
per coinvolgere direttamente i cittadini
sulla questione
“sicurezza a Sassuolo”
Nel prossimo numero
riscontri e commenti
lino
D I
S A S S U O L O
il punto
PRETI E MANGIAPRETI
Chi non ricorda le invenzioni letterarie di
Giovanni Guareschi incentrate su Don Camillo e
Peppone? I due celeberrimi antagonisti nella
Brescello degli anni ‘50 simboleggiano la battaglia
tra due opposte culture che si scontrarono sui due
diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale dell’Italia cattolica e democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo, e
dall’altro il rivoluzionario modello comunista rappresentato dal sindaco Peppone.
E a Sassuolo come sono i rapporti tra amministrazione comunale e chiesa locale? Esistono ancora
situazioni di ostruzionismo tra laici e religiosi o si
riferiscono ad un passato che non c’è più?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni parroci della città.
ALLE PAGINE 2 E 3
A PAGINA 4
Cavalieri a Sassuolo
Bòun Nadèl
Armi e stile di vita: anche qui vivono “paladini”… d’altri tempi
L’aria d’ l’inveren e la sira
el rivn insam da luntan
vers al ceinter d’un paeis
c’al sta in d’na man
Per streda i g’han tott n’a gran presia
in dò duvrani pò ander!
me pian pian a vagh vers cà
che chè a taca a nver
Am quac la testa e i penser
a seirch al cheld ed l’istèe
al mand inco l’è piò arzer
mo i dè in un lamp i en pasè
e... l’è già quesi Nadel
I elber i sambren a l’arversa
con el rais vers al seil
sàta un pordegh a gh’è un umein
c’al quacia i ves con un teil
La tera mota la suspira
as vad al fiè souvra i camp
meintr’a la neiva c’la ven zò
ag baia un can
Am quac la testa e i penser
a seirch al cheld ed l’istèe
al mand inco l’è piò arzer
mo i dè in un lamp i en pasè
e... l’è già quesi Nadel
Am quac la testa e i penser
a seirch al cheld ed l’istèe
al teimp inco l’è piò arzer
i an in un lamp i en pasè
a tott al mand Bòun Nadèl!
Questa “poesia” è in realtà una canzone scritta dal sassolese Alberto
Bertoni, cantata da Donatella Brunelli ed inserita in un CD distribuito
nel 2001, andato esaurito, che permise di devolvere circa 20milioni di
lire all’associazione gestita da Tiziana Orsini Per vincere domani.
Eliseo Baroni assieme a Mauro Borghi e Mara Zagni furono gli altri promotori dell’iniziativa.
La sostanza è sempre quella: Bòun Nadèl!!!
Aut. Pubbl. Sanit. del 30/08/2005 prot.30740
Si tratta di un gruppo di ragazzi che da alcuni anni
coltiva la passione per la Scherma Medievale,
disciplina che, come ci raccontano, fino al XVII
secolo ha dettato le regole dei combattimenti in
Europa.
Raccontano: “Studiamo le diverse tecniche di
combattimento, riprese da antichi trattati cavallereschi, e le mettiamo in pratica concretamente”.
All’interno
MARCO MAZZACANI
A PAGINA 6
• parliamone
Forza Italia su ddl Moratti
• sport
Polisportiva Ancora San Francesco
• recensioni
Pino Cacucci, Paul Weller, Jim Jarmusch
• rubriche
Ricette, Informatica, Fumetti
• il
sassolino nella scarpa
Il Sindaco risponde alle critiche sui Comitati
LA. DE. SA.
AMBULATORIO PRIVATO ODONTOIATRICO
IL “MAESTRO” LEVRINI
Vi proponiamo una lunga intervista con Giuseppe
Levrini, per tutti “il maestro”, indimenticato protagonista della scena politica e culturale di
Sassuolo.
CORRADO RONCAGLIA
A PAGINA 10
043-A
REGISTERED TO
ISO 9001:2000 NO. 70580B
Dir. San. Dott. Davide Fagandini, Odontoiatra
VIA FELICE CAVALLOTTI, 132/a - 41049 SASSUOLO (MO) - TEL. 0536/980499 - FAX 0536/980493 - E-mail: [email protected]
il
sasso
lino
il punto
I parroci: “Mangiapreti forse non ce n’è più, però...”
Alcuni sacerdoti della nostra città raccontano di come probabilmente non sia più il caso di parlare di “mangiapreti”,
anche se, per dirla con Don Baisi “la Chiesa rimane un forte punto di riferimento più per la gente che per le istituzioni”.
Da tutti riflessioni anche sul Natale
Chi non ricorda le invenzioni letterarie di Giovanni
Guareschi incentrate su
Don Camillo e Peppone? I
due celeberrimi antagonisti, nella Brescello (Reggio
Emilia) degli anni ’50,
dopo la seconda guerra
mondiale, simboleggiano
la battaglia tra due opposte
culture che si scontrarono
sui due diversi modelli di
vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale
e
dell’Italia
cattolica
democristiana, rappresentata dal parroco Don
Camillo e dall’altro il rivo-
2
luzionario modello comunista rappresentato dal sindaco Peppone. Nemici
dichiarati in una continua
gara dove però quando uno
restava troppo indietro l’altro si fermava ad aspettarlo. Sì perché la Chiesa e le
istituzioni, come due
opposti – complementari,
camminano sempre insieme, e l’uno è indispensabile all’altro. Don Camillo e
Peppone sono due lati
della stessa medaglia, inseparabili dietro l’apparente
ostilità.
E a Sassuolo come sono i
IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO
Direttore Responsabile: Laura Corallo
Redattore: Marcello Micheloni
In Redazione: Daniele Dieci, Chiara Dini, Andrea Magnani, Marco
Mazzacani, Giuseppe Sofo
Hanno collaborato a questo numero:
Patrizia Barbolini, Mirella Barchi, Emanuele Bardelli, Giovanni
Bellei, Alberto Bertoni, Enrico Ergelini, Daniela Frigieri, Stefano
Landini, Fabio Panciroli, Corrado Roncaglia, Andrea Roversi,
Claudia Severi, Leo Turrini, Lucio Vallisneri, Lara Vella
Ideazione grafica
Anna Anselmino ([email protected])
Impaginazione
Rossella Tabaroni
Illustrazioni del “Sassolino”:
Silvia Casamassima
Stampa:
Litostampa “La Rapida” s.n.c., Via Garibaldi 1/a, Casalgrande (RE)
Edito e distribuito da:
Associazione Culturale “Il Sassolino”
Registrazione Tribunale di Modena N. 1743 del 14/4/2005
IL SASSOLINO si può trovare anche nelle seguenti edicole:
• Edicola di Piazza Garibaldi (Piazza Piccola)
• Edicola “Rivi Sauro”, c/o Stazione per Modena
• Edicola “Saia Roberto” di Piazza Martiri Partigiani
• Edicola “della Posta”, Piazza S.Paolo 22 (Braida)
• Edicola “Venturelli Maurizia” di Via Peschiera
• Edicola “Cervi” di Via Indipendenza (Parco)
• “Due Chiacchiere”, Via Montanara 69 (Pontenuovo)
• “Venus”, c/o Centro commerciale “Panorama”
• Edicola “Spattini Mirella” di Via Circonavallazione Sud 31
(Rometta)
• Tabaccheria Edicola “Baccarani Paola”, S. Michele
• “Le Cafè”, Via Radici in Piano 16/a, Veggia
• Tabaccheria Edicola “Termanini”, presso Stazione per Reggio
• Edicola “di Via Mazzini”, Via Mazzini 283
• Edicola “Mareggini Marina”, Via Braida 301
• Edicola “Bronzati Loris”, Via Rometta 36
• Tabaccheria Edicola “Ferrari Omar”, Via Radici in Piano 108
• Tabaccheria “Sandra”, Via Radici in Piano 546
• Edicola Cartoleria “Valentina”, Via Ancora 236 (strada per Magreta)
• “L’edicola” di Frigieri P., via San Francesco 201 (Fiorano)
... e altre
rapporti tra amministrazione comunale e chiesa
locale? Esistono ancora
situazioni di ostruzionismo tra laici e religiosi o si
riferiscono ad un passato
che non c’è più? Lo abbiamo chiesto ad alcuni parroci della città.
“Mangiapreti? Non ne
conosco, li vedo solo in
televisione, penso che
aneddoti in stile Don
Camillo e Peppone siano riferibili a situazioni che
appartengono al passato.
Oggi c’è molta indifferenza al messaggio che il
sacerdote incarna”. Queste
le parole di Don Achille
Lumetti,
parroco
di
Madonna di Sotto, che,
insieme al fratello Don
Umberto
(viceparroco)
spiega: “Sulle polemiche
dell’ingerenza della Chiesa
nei temi dello Stato credo
che sia assolutamente lecito e doveroso che la Chiesa
intervenga su questioni che
riguardano la parte spirituale dell’uomo. Oggi purtroppo la Chiesa fa troppo
silenzio, solo qualcuno,
come il Cardinale Ruini, fa
rumore. Nella nostra realtà
il sacerdote è considerato
un amico a cui rivolgersi;
anche gli immigrati (molti
dei quali non vengono in
Chiesa) prendono i primi
contatti con i parroci per
chiedere aiuto. Per quanto
riguarda i fedeli, forse
anche per la posizione
della mia parrocchia,
siamo di fronte ad un ritor-
per le tue inserzioni pubblicitarie
347.9104236 o 346.2128146
[email protected]
Don Tullio Menozzi nel suo studio
Don Achille Lumetti
no; è come se si volesse
dare più adito alla nostra
fede per valorizzare la
nostra cultura e le nostre
tradizioni”. Continua Don
Lumetti: “Una riflessione
sul Natale, evento di salvezza che qualifica la
nostra identità: vorremmo
che tornasse ad essere la
festa della famiglia e per la
famiglia, preservato dagli
inquinamenti esterni che
sono anche le nuove tradizioni. Anche se stiamo
sempre più diventando terreno di nuove ideologie,
non dobbiamo lasciarci
portare via la nostra fede;
l’identità è anche dignità
che nessuno deve contaminare”.
Don Tullio Menozzi, parroco della parrocchia di
San Giovanni Neumann,
ci ha raccontato un aneddoto molto interessante:
un tale non gli apriva mai
quando, suonando alla sua
porta, si presentava come il
parroco: “Mi ha aperto
invece - ricorda Don Tullio
- quando un giorno gli ho
risposto di essere il postino. Parlando, abbiamo scoperto che le sue supposizioni erano fondate su
un’idea sbagliata che si era
fatto dei preti. A volte si ci
lascia prendere da pregiudizi che sono segno di non
conoscenza e derivano da
una mancanza di dialogo.
La situazione di contrasto
tra preti e “mangiapreti”
comunque si riferisce al
passato, oggi è più diffusa
l’indifferenza, lo scontro
frontale non è frequente,
anche se in generale, quando si parla dell’intervento
nelle questioni dello Stato
c’è un atteggiamento di
ostilità, tutti possono parlare tranne la Chiesa, che
invece ha il diritto di dire
la sua. Molti si improvvisano moralisti senza sapere
cos’è la morale, credendo
di avere competenze per
criticare la Chiesa, pretesa
che non riesco a capire. Per
quello che riguarda la frequenza dei fedeli nella mia
parrocchia credo vi sia un
piccolo aumento; soprattutto i ragazzi che vengono
a catechismo hanno indotto i genitori a riprendere la
pratica cristiana che avevano abbandonato. Fra i giovani invece la risposta è
stabile e costante.”
il
sasso
lino
il punto
Don Sergio Pellati “catechizza” a modo suo
Anche Don Tullio ha un
pensiero sul Natale: “In
occasione di questa ricorrenza, il mio invito è quello di viverla nel modo più
cristiano possibile, di compiere gesti di carità concreti e di non svendere nel
modo più assoluto i valori
della nostra fede, senza
volerli imporre, ma senza
rinunciare alla nostra identità di cristiani.”
“Nella mia vita di sacerdote non ricordo di aver mai
sostenuto scontri alla Don
Camillo e Peppone - ha
detto Don Francesco
Saccani, parroco di Braida
- . Nella pratica quotidiana
si cerca un accordo reciproco con l’autorità comunale per realizzare i progetti di quartiere anche se non
nego che a volte incomprensioni ci sono. Devo
dire che oggi l’interpreta-
Don Romano Baisi
zione e la parola della figura del sacerdote, è valutata
positivamente e con maggiore libertà di coscienza
ma più da un punto di
vista sociale che cristiano.”
Aggiunge Don Saccani:
“Nella mia parrocchia ho
riscontrato un certo calo di
fedeli negli ultimi anni ma
del resto, anche nel dopoguerra le cose non erano
rose e fiori. A tutti i cittadini invito a scoprire il
Natale come un giorno
nuovo che ci rinnovi e riesca a darci una nuova carica cristiana e umana.”
Dalla parrocchia di San
Giorgio
anche
Don
Romano Baisi dice la sua:
“Credo che la figura del
mangiapreti sia appartenuta più alla realtà culturale
della nostra Bassa. I rapporti tra Chiesa e istituzioni erano sì inquinati da
tensioni legati al fatto politico e culturale ma legati
alla base da un forte rispetto verso le persone. A
Sassuolo, forse, il “mangiapreti” è legato al vecchio socialismo, all’anticlericalismo che ha origine
fin dal secolo scorso anche
se oggi noto una minore
contrapposizione tra chiesa e istituzioni, quasi un
atteggiamento di indifferenza. E’ meglio o peggio?
Non lo so. E’ forte però il
rischio di andare per la
propria strada favorita
anche dalla tendenza delle
istituzioni a volere confinare nel privato la dimensione della Chiesa e religiosa dei singoli. Tuttavia
noi auspichiamo il dialogo
a patto di conservare la
libertà e la reciproca autonomia. La Chiesa rimane
un forte punto di riferimento più per la gente che
per le istituzioni - continua
- . La frequenza dei fedeli
nel santuario di San
Giorgio è stazionaria: la
richiesta di battesimi è
quasi unanime, così come
sono rari i funerali civili
mentre nelle visite per le
benedizioni pasquali è difficile trovare rifiuti categorici. Il mio invito è di
interrogarsi sulla propria
fede, ripiegandosi nel
silenzio interiore. La semplicità e l’umiltà sono le
virtù che aprono le il cuore
a Dio, in primo luogo, e
poi agli altri.”
Anche
Don
Carlo
Lamecchi, parroco di San
Pietro a Rometta afferma:
“Non ho vissuto la tensione di questo rapporto di
prima maniera, piuttosto
credo che appartenga al
passato. Per quanto mi
riguarda tra la parrocchia e
le istituzioni civili sul territorio c’è buon rapporto di
vicinato: credo nella necessità della collaborazione
per evitare contrapposizioni ormai superate. Certo io
so che il mio ruolo fondamentale nel quartiere in
cui ha sede la parrocchia è
un annuncio di fede e su
questo non c’è istituzione
che tenga... In generale mi
pare che la stima e il ruolo
del prete siano in genere
considerati. Il prete può
essere una buona figura di
riferimento sia sotto il profilo umano che quello religioso, e non solo per i praticanti. Oggi noto un po’ di
sensibilità in più e più preparazione.
L’indifferenza religiosa è
comunque forte.” Una
riflessione per il Natale:
“Farsi piccoli come quel
Gesù che nasce, per poterlo ritrovare dentro di noi.
Ed un messaggio per i
mangiapreti: occhio! Siamo indigesti.”
“I mangiapreti a Sassuolo?
Non mi sembra di averne
mai visti - dice Don Sergio
Pellati, vice parroco della
parrocchia
Consolata-.
Dal mio punto di vista i
rapporti con le istituzioni
ufficiali e non ufficiali
sono sempre stati incentrati da rapporti di collaborazione. Ritengo che la figura del prete sia molto cambiata: già dagli anni ’70 la
nostra figura ha perso la
sua immagine da intoccabile, è “scesa dal trono”,
come il “dottore” e il
“maresciallo”. Segno che
anche i preti devono
rispondere dei tempi che
cambiano. Con il Natale
ormai alle porte tengo a
sottolineare che il ruolo
della Chiesa anche nei co
nfronti della società è di
non dimenticare l’importanza dell’amore, della
solidarietà e della carità”.
LAURA CORALLO
E CHIARA DINI
SERVIZI IMMOBIILIARI
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3
il
sasso
lino
SONDAGGIO SULLA SICUREZZA DELLA CITTÀ
ABBIAMO PENSATO DI TRATTARE IL TEMA DELLA “SICUREZZA CITTADINA”
PARTENDO DALLA PERCEZIONE DEGLI STESSI ABITANTI.
CHIEDIAMO LA VOSTRA COLLABORAZIONE!
Da alcuni giorni stiamo distribuendo tra la gente, per quanto possibile, il questionario, assolutamente anonimo, che trovate in questa pagina.
Al sondaggio è possibile rispondere anche via e-mail, sempre mantenendo l’anonimato, indicando semplicemente l’opzione secondo voi corrispondente ad
ogni quesito (ad es. 1-b, oppure 7-c no) ed inviandoci il tutto all’indirizzo [email protected]
Per i gruppi di più di 20 persone che ne facessero richiesta (vedi circoli, associazioni, comitati, scuole, etc.) siamo disponibili a consegnare direttamente le
copie cartacee del sondaggio. Le richieste vanno effettuate entro il 20/12/2005.
Al termine della raccolta dati, i riscontri verranno analizzati e successivamente sottoposti all’attenzione di esperti e diretti interessati (forze dell’ordine, amministratori, analisti) per poi pubblicarne i commenti sul prossimo numero della rivista.
Il sondaggio è stato preparato con la supervisione di Nicoletta Cavazza, docente di Psicologia Sociale e di Psicologia Politica presso la facoltà di Scienze della Comunicazione e
dell’Economia dell’Università di Reggio, ed autrice di diversi volumi sulla Psicologia Sociale.
Ti invitiamo a rispondere alle domande che troverai in questo brevissimo questionario e ad inviarci le risposte via e-mail, seguendo le istruzioni indicate
sopra, tenendo presente che non ci sono risposte giuste o sbagliate, ci interessa soltanto che tu esprima il tuo parere liberamente. Per farlo basta barrare la
lettera della risposta che più rispecchia la tua opinione.
Il questionario è assolutamente anonimo.
Grazie per la collaborazione.
1. In generale quanto ti senti sicuro nella tua
città?
a.
b.
c.
d.
Molto sicuro/a
Abbastanza sicuro/a
Poco sicuro/a
Per niente sicuro/a
a.
b.
c.
d.
Molto sicuro/a
Abbastanza sicuro/a
Poco sicuro/a
Per niente sicuro/a
2. Quanto ti senti sicuro/a nel tuo quartiere?
3. Con che frequenza ti capita di uscire alla
sera?
a.
b.
c.
d.
Molte sere alla settimana
Almeno una volta a settimana
Più raramente
Mai
a.
b.
c.
d.
e.
Sempre
Spesso
Raramente
Mai, sono sempre in compagnia
Non esco alla sera
a.
b.
c.
d.
e.
Molto sicuro/a
Abbastanza sicuro/a
Poco sicuro/a
Per niente sicuro/a
Non so
a
b.
c.
d
e.
Molto sicuro/a
Abbastanza sicuro/a
Poco sicuro/a
Per niente sicuro/a
Non so
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Aggressioni e violenze fisiche
si
no
Aggressioni e violenze sessuali
si
no
Scippi e furti
si
no
Atti di vandalismo
si
no
Intimidazioni
si
no
Altro (specificare) ________________________
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Aggressioni e violenze fisiche
si
no
Aggressioni e violenze sessuali
si
no
no
si
Scippi e furti
Atti di vandalismo
si
no
Intimidazioni
si
no
Altro(specificare) ________________________
a.
b.
c.
d.
e.
f.
si
no
Aggressioni e violenze fisiche
Aggressioni e violenze sessuali
si
no
no
si
Scippi e furti
Atti di vandalismo
si
no
Intimidazioni
si
no
Altro(specificare) ________________________
a.
b.
c.
d.
Ugualmente grave
Più grave
Meno grave
Non so
8. Conosci qualcuno che è stato vittima di:
9. A te è mai accaduto qualcosa?
4. Quando esci alla sera percorri tratti di strada
da solo/a?
12.Quanto condividi l’affermazione “un aumento di immigrazione porta ad un aumento di
criminalità”?
a.
b.
c.
d.
Totalmente d’accordo
Non del tutto d’accordo
Per niente d’accordo
Non so
13.Per finire poche informazioni anagrafiche:
Età: __________
Sesso: M F
Città in cui abiti:
a. Sassuolo
b. Altro (specificare) ________________________
Se sei di Sassuolo in che quartiere abiti?
__________________________________________
10.Pensi che nella zona in cui abiti, rispetto alle
altre, il problema della sicurezza sia:
5. Quanto ti senti sicuro/a a camminare per
strada da solo/a si sera?
11.Come pensi si possa migliorare la sicurezza?
6. E nel tuo quartiere in particolare, ti senti
sicuro/a a camminare per strada da solo/a?
4
7. Se fino ad ora hai risposto che non ti senti
molto sicuro, cosa temi che possa succedere?
il
sasso
a.
b.
c.
d.
e.
Maggiore illuminazione
Maggiori controlli (vigile di quartiere…)
Maggiore video sorveglianza
Maggiori iniziative nel quartiere
Attuare progetti di prevenzione della
marginalità sociale
f. Non so
g. Altro (specificare) ________________________
lino su internet!
La versione On-Line del giornale
può essere scaricata gratuitamente dal sito del
Circolo Culturale Fahrenheit 451
wwwww..ffaahhrreewweebb..iitt
w
c/o La Casa nel Parco
L.go Bezzi, 4 Sassuolo
[email protected]
il
sasso
lino
parliamone
Opinioni in merito ...e in demerito
“Cosa cambia il ddl Moratti
e perché secondo Forza Italia migliora l’istruzione”
Rappresentanti locali di F.I. ci parlano del Disegno di Legge tanto contestato,
replicando ad alcune delle tante critiche piovute
Il Ministro Letizia Moratti
Il 29 Settembre e il 25
Ottobre è stato approvato dal
Parlamento italiano, alla
Camera e al Senato, il DDL
(Disegno di Legge) Moratti:
iniziativa legislativa del
governo. Infatti i disegni di
legge (detti anche progetti o
proposte di legge) possono
essere presentati solamente
dai soggetti (fissati negli articoli 71, 91 e 121 della
Costituzione) titolari dell’iniziativa legislativa, cioè il
governo, ciascun parlamentare, il popolo con raccolta di
50.000 firme, il CNEL
(Consiglio Nazionale dell’
Economia e del Lavoro) e il
Consiglio Regionale. Il ddl
Moratti conta un solo articolo, diviso in 25 comma.
Abbiamo
chiesto
alla
Prof.ssa Marisa Malavasi,
Responsabile
di
F.I
Dipartimento Scuola e
Università Regione EmiliaRomagna e Consigliere
Provinciale di Modena, e al
capogruppo provinciale di
Modena di F.I., la Prof.ssa
Claudia Severi, di illustrarne il contenuto e le funzionalità.
Siamo però spiacenti di non
potervi offrire un servizio completo, in quanto la redazione
non ha ricevuto il secondo articolo di quello che inizialmente
doveva essere un dibattito. Non
essendoci dunque una controparte, presentiamo esclusivamente l’intervista alle due personalità sopra citate.
Che cosa cambia con la
riforma del nuovo ordinamento rispetto al precedente?
Il nuovo ordinamento introduce la Laurea Magistrale e
l’Idoneità Nazionale.
La Laurea Magistrale è un
percorso a ciclo unico finalizzato a riqualificare l’offerta formativa e a potenziare il
raccordo fra mondo del lavoro e professioni.
L’Idoneità Nazionale regola
il riordino del reclutamento
dei professori universitari
che garantisce la qualità
della docenza a livello nazionale nel rispetto dell’autonomia degli Atenei.
Invece degli attuali concorsi
banditi dalle università,
viene introdotta una idoneità
nazionale quale presupposto
per una chiamata da parte
della università, sulla base di
trasparenti procedure di
valutazione comparativa.
Come vengono organizzate
le carriere dei docenti?
-E’ introdotta una nuova
figura di ricercatore a tempo
determinato che avrà accesso alla docenza universitaria
tramite l’idoneità nazionale.
-Tutti gli attuali ricercatori
universitari a tempo indeterminato che a tutt’oggi non
hanno avuto l’opportunità di
accedere
alla
docenza
potranno accedere alla
“fascia di associati” se superano l’idoneità nazionale.
-Viene attribuito il titolo di
“professore aggregato” a
tutti coloro che svolgono
incarichi di insegnamento.
-Può accedere a Professore
Ordinario o Associato per
chiamata diretta avendo
superata l’idoneità nazionale
anche per chi ha conseguito
all’estero l’idoneità accademica di pari livello a quella
italiana.
-Possono essere istituiti posti
di “Professore Straordinario”
di durata temporanea sulla
base di convenzioni fra enti
esterni o imprese a totale
carico dei medesimi enti o
imprese.
Viene valutata e garantita
la qualità dell’insegnamento?
La normativa definisce un
maggior impegno dei docenti garantendo un aumento
del trattamento economico
complessivo dei docenti in
base ai maggiori impegni di
didattica e ricerca dei risultati conseguiti. Il sistema premia impegno e merito e di
conseguenza la qualità dell’insegnamento.
Che risultato può dare il
finanziamento di enti privati a interi corsi di laurea?
Può aiutare l’innovazione e
la ricerca universitaria a
garantire risultati utili al tessuto produttivo del paese e
allo sviluppo economico in
tempi più stretti e poter competere a livello nazionale e
internazionale.
La precarietà delle carriere
può danneggiare la ricerca
universitaria?
Chi parla di precarietà di
carriera universitaria o non
ha letto il testo normativo o
non ha capito gli obiettivi e
le finalità delle nuove disposizioni concernenti il riordino del reclutamento dei professori universitari. La riforma consentirà non solo un
massiccio ingresso dei giovani nel sistema della docenza
universitaria, ma darà concreta soluzione al problema
dei ricercatori che pur lavorando da tempo all’università come ricercatori, non
sono ancora professori associati.
Edicola Cervi
©
aiuti
impegno
Intervista a cura di
DANIELE DIECI
Da oggi con il numero verde gratuito di
SAT puoi:
Giornali • Riviste • Cd • DVD • Libri
...e tanta cortesia!
Via Indipendenza - 41049 Sassuolo (Mo)
Come vede i movimenti di
protesta studenteschi appoggiati in molti casi da ricercatori, docenti e rettori?
Sono attacchi gratuiti prodotti per destabilizzare il
paese. La CRUI ufficialmente non ha appoggiato le proteste. Tutte le proposte dei
rettori sono state accolte
tranne una, cioè quella di
trasformare i ricercatori in
terza fascia di docenza.
• richiedere informazioni sui servizi a rete
e ambientali
• attivare e disdire la fornitura di acqua e gas
• disdire e attivare nuovi contratti
• richiedere servizi di pronto intervento
• comunicare l’autolettura dei contatori
progetti per l' Africa
Kumbe è un’esclamazione di gioia e sorpresa in lingua kiswahili ed è il nome
della nostra associazione di volontariato, che ha come finalità la cooperazione
internazionale in Africa
www.kumbe.org
5
il
sasso
lino
culture e spettacoli
parole, pensieri, nani e ballerine
Chi sono i cavalieri del Terzo Millennio
La curiosa passione medievalista, tra libri e combattimenti, di alcuni ragazzi sassolesi
Fase di un seminario sull’uso della lancia
Sfavillanti nelle loro armature, alteri su cavalli bianchi,
indomiti e leali, pronti alla
morte per difendere fanciulle
in pericolo.
Ahimé, nulla di tutto ciò.
Dopo secoli di progresso e
mutazioni sociali, politiche,
culturali, scientifiche, tecnologiche e… sessuali, poco è
rimasto tra il “comun volgo”
delle imprese di tali figure.
Ricordi lontani, certamente;
dimenticati, forse.
E’ tuttavia tangibile di questi
26 GENNAIO
18 FEBBRAIO
23 FEBBRAIO
30 MARZO
20 APRILE
18 MAGGIO
28 MAGGIO
8 GIUGNO
24 - 25 GIUGNO
20 LUGLIO
29 LUGLIO
19 OTTOBRE
28 OTTOBRE
16 NOVEMBRE
5 DICEMBRE
tempi un ritorno di interesse
verso quelli considerati da
molti come gli anni bui della
storia umana; è in atto da
tempo una rivalutazione di
quella che viene ancora correntemente chiamata “Età di
mezzo” o Medioevo. Il cinema, la letteratura, la musica
sono strumenti di queste
nuove scritture, e le storie di
cavalieri proliferano.
A Sassuolo, in maniera certamente inusuale, è lo sport a
farsi strumento di questo
“risveglio medievalista”. Si
tratta di un gruppo di ragazzi, Gabriele Montagnani,
Andrea Magnani e Daniele
Spezzani, che da alcuni anni
coltivano la passione per la
Scherma Medievale, disciplina che, come ci raccontano,
fino al XVII secolo ha dettato le regole dei combattimenti in Europa.
Abbiamo chiesto a Gabriele
Montagnani di spiegarci un
po’ meglio questo particolare interesse: “Il tutto è nato
da una ricerca su internet.
La passione comune per il
Medioevo, i popoli antichi,
le battaglie e le tecniche di
combattimento ci ha spinto a
cercare qualcosa che mettesse in comune tutti questi
aspetti, e abbiamo scoperto
l’Associazione Achille Marozzo”. Continua Gabriele:
“Ci ritroviamo due volte la
settimana per studiare le
diverse tecniche di combattimento medievale, riprese da
antichi trattati cavallereschi,
Club dei Bevidor: programma 2006
Cant. Poderi Colla (AT)
Cena molisana
Incontro: il cioccolato
Incontro con i distillati
Serata Africa
Cantina Dario Coos (UD)
Gita alle Cinque Terre
W la birra
Lago Trasimeno
Affumicati di pesce
Serata al Pilastrino
Formaggi in valle
Cena di compleanno
Incontro con l’olio
Cantina Boscaini (VR)
Per informazioni: tel. 348.5840441
Degustazione vineria
Cena sociale
Degustazione vineria
Degustazione vineria
Cena solidale
Degustazione vineria
Gita
Cena in vineria
Eno-escursionismo
Cena giardino pensile
Non si può descrivere...
Degustazione vineria
Cena sociale
Degustazione vineria
Degustazione vineria
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e le mettiamo in pratica concretamente con riproduzioni
di armi storiche”. E conclude: “Combattiamo realmente, indossando protezioni in
tutto il corpo in modo tale da
poter portare veri colpi contro l’avversario. E’ un esercizio davvero impegnativo,
totale, unico nel suo genere
perché coniuga in sé l’aspet-
to culturale e sportivo”.
Chiunque fosse interessato
all’apprendimento pratico di
queste tecniche, può contattare l’Associazione Achille
Marozzo (340.3516251) o
consultare il bel sito internet
www.achillemarozzo.it
MARCO MAZZACANI
Cavalieri durante un allenamento
Gospel a Montegibbio
Giovedì 22 dicembre alle ore 20.00, nella chiesa di “San
Pietro apostolo” di Montegibbio si terrà lo spettacolo natalizio dell’Upper and higher gospel band, il coro gospel formato da
Elisabetta Sacchetti, Saverio Schenetti, Lalo Cibelli, Sarita
Savigni, Cristina Montanari, Stefano Caledari e
Massimiliano Baldacchini. L’appuntamento è organizzato
dal circolo “Maria Baschetti Alberti”.
il
sasso
lino
L’elzeviro
“Articolo di fondo a soggetto narrativo, critico, di costume”
“MERDA FASCISTA” DI ANDREA ROVERSI
L’imperativo dello stivaluto e
priapico camerata fascista era
quello nello stesso tempo di
credere, d’ubbidire e di combattere. Credo, ordine e azione
non troppo differenti da quelli
che il solerte combattente del
Signore e fondatore dell’ordine
dei gesuiti Ignazio de Loyola
descrive nei suoi ammirevoli
Esercizi Spirituali. (In più, come
il cacio sui maccheroni: qualche consigliata lettura, poche
centinaia di libri da ricordare,
un disinteressato amore per la
predicazione, un lauto narcisismo).
In fondo, gli stessi benefici che
facevano dello squadrista un
uomo in perenne erezione
quando non addirittura fatto
salvatore della patria intera o
conquistatore di terre straniere
per l’onore dell’Italia sempiterna, li ritroviamo tali e quali nel
manuale del perfetto servitore
di Dio: nessuno li può sottoporre a processo se non interno e
seguace all’ordine, giacché tutti
sono tenuti (per non dir obbligati) a seguirne la piramidale
disposizione gerarchica così
bene e sapientemente organizzata ed ordinata dall’alto, dal
Dux come dall’Ente Supremo.
Da Nietzsche in poi, si sa che il
prete è una figura di dominio,
della volontà di potenza.
A questo vago bigottismo ispi-
ratore di una falsa morale del
più forte e del migliore, va
aggiungendosi il desiderio della
fatidica e significativa riuscita
nel mondo: «se resisti e insisti,
ottieni e conquisti», «boia chi
molla» - e via con altre tipiche e
sonore stronzate di questo tipo.
(Il gesuita, in questo senso ben
più accorto del gerarca dal pizzetto presto, sa che, per quanto
le strade del Signore siano infinite, la fede resta un mistero ossia che ci se ne debba preoccupare il giusto). Sicuro impegno e certa dedizione portano
necessariamente al governo del
mondo, all’autocontrollo di sé
ma anche e soprattutto al controllo dell’altro.
Il caso e l’imprevisto non sono
per nulla ammessi: il gerarca
risponde con un “me ne frego”,
e tira innanzi. Sebbene oggi il
fascismo, revisionisti permettendo, sembri relegato come
argomento da solo ricordare
nei libri e nei manuali di storia
o in qualcuno dalle minime
pretese filosofiche, questa sottospecie di dottrina volgarmente
definita politica, la ritroviamo
bell’ed impacchettata nel cervello delle aspiranti modelle e
modelline tutte preoccupate di
vincere l’ultimo concorso di
bellezza, di surclassare le avversarie nella più importante gara
ad eliminazione molteplice,
tutto ad onta oppure grazie alle
loro belle tettine da primato.
Perfetta in ogni sua parte, spesso magrissima e drogata, la
modella (e di quale bellezza?,
per quale giovane adattabile?)
sfila con la stessa espressione
minacciosa ed i medesimi
occhi stralunati e malefici con i
quali il fascista propenso
all’eloquio del suo fido manganello (come del prezioso olio di
ricino) ricordava agli altri la
verità del suo pensiero ipercazzuto, frutto e sintomo quest’ultimo della sua stessa mediocorporale provenienza.
Le sue gambe marciano sulla
passerella come potrebbero
quelle dell’ardito in spedizione
punitiva, la decisione con la
quale affronta il pubblico, derivatale dalla posizione occupata, dal prestigio ottenuto, dai
riconoscimenti giunti in mesi di
duro lavoro ed intensi sacrifici,
è la medesima con la quale il
fido caposquadra ordinava la
ripulita del quartiere, la rappresaglia borgatara e rurale, la fatidica confisca delle tre galline
del caso.
Come lo squadrista con fez e
coltello alla cintola, l’aggraziata e smunta (o stramunta?) miss
dell’occasione urla la presunta
propria superiorità: ed è sempre la stessa merda fascista.
L’articolo Merda fascista segue idealmente un discorso legato a quella che il suo autore ha chiamato la Trilogia marrone,
ossia un tris di testi composti, oltre al precedente, rispettivamente, da un frammento del racconto Le bizze del capitano in
congedo di C. E. Gadda (ora in Racconti e Romanzi II, in Id. Racconti dispersi p.921-1021, Garzanti, Milano, 1999) e da una
pagina aforistica del filosofo contemporaneo S. Zizek (tratta da Il godimento come fattore politico, ed. it. a cura di Damiano
Cantone e René Scheu, Milano, 2001).
Merda fascista, facente parte di un lavoro in corso di strutturazione quale Criptica, è stato scritto da Andrea Roversi, già
autore dei racconti Le mirabolanti imprese letterarie di Dorian Reavers, il gallese e de La saggezza delle donne, entrambi pubblicati per il Concorso letterario Città di Sassuolo (Libreria Incontri Ed., 2004 e 2005), e di poesie pubblicate nell’antologia La
poesia e la parola 2004 (Il Ponte Vecchio Ed., Cesena, 2004).
Laureatosi a Bologna in Filosofia con la tesi Rilievi per un’estetica del gioco in Wittgenstein, Heidegger e Gadamer, è specializzando presso la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario per l’indirizzo Storia e Filosofia.
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arte moderna e contemporanea, che si terrà al centro esposizioni di Reggio
Emilia dall’8 al 12 di
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LIMITAZIONI AI VEICOLI PRE-EURO:
DANNI PER IMPRESE E PRIVATI…
TRA COMICO E GROTTESCO
Un assurdo che a tratti è stato anche comico ma che
potrebbe diventare grottesco. Questa potrebbe essere la
sintesi del percorso intrapreso da un progetto di legge che,
se approvato, dovrebbe modificare alcuni articoli del codice della strada introducendo sanzioni e sospensioni della
patente un po’ come il parroco impartisce benedizioni.
L’antefatto. La modifica della legge prevedeva sanzioni da
250 a mille euro per chi “..non ottemperi ai provvedimenti di sospensione o divieto della circolazione” con l’aggiunta della sospensione della patente per un mese. In
sostanza: avete presente quelle manovre anti smog limitate ai veicoli PRE EURO? Se uno non ha il denaro per
cambiare un’auto datata 1990 ed è costretto ad utilizzarla
per andare al lavoro, in seguito al nuovo provvedimento,
pagherebbe anche una multa salata.
L’assurdo. Privati cittadini a parte (e non è poco se si
conta che il 12% circa del parco auto provinciale è pre
Euro), le aziende in primis verrebbero penalizzate dal
provvedimento; proprio in un periodo in cui “competitività delle imprese” è diventata una parola chiave per il
Governo. I tir, le auto aziendali di numerose imprese,
spesso, sono veri e propri cantieri mobili: rimangono fermi
per buona parte della giornata lavorativa quindi si logorano lentamente. Un tir vecchio di 10 anni, in realtà, è ancora ottimamente funzionale. Con questa nuova norma si
vorrebbe costringere le imprese a rinnovare l’intero parco
auto con il rilancio dell’industria delle auto, certo, ma solo
di quella.
In più (se non è assurdo questo): sapete quant’è la multa
per un passaggio a semaforo rosso? Meno di 150 euro.
Passare col rosso è più pericoloso che sparare un colpo di
pistola in mezzo ad una piazza. Sparando si ha una possibilità su mille di colpire qualcuno; passando col rosso si ha
una possibilità su cento di centrare un’altra auto. Bene:
paradossalmente, sempre se la legge fosse passata, rischierebbe di pagare il doppio chi fa 10 metri in ztl, rispetto a
chi rischia di uccidere qualcuno.
Il comico. A scoprire la modifica normativa è stato un funzionario di Lapam Federimpresa che ha subito inviato una
lettera di protesta ai parlamentari modenesi. Il primo a
rispondere è stato un Senatore che si è detto esterrefatto,
arrabbiato e pienamente in sintonia con quanto affermato
dall’associazione. Ha giurato che, quando la legge fosse
arrivata in Senato, lui l’avrebbe affossata. Dov’è il comico? Al Senato, la legge, era già stata approvata, mancava
solamente l’ok della Camera.
Il grottesco. La legge non è passata per mancanza di
numero legale alla Camera. Il Ministro ha detto che diversi punti verranno riproposti con Decreti legge ad hoc.
Sarebbe grottesco che, tra i punti riproposti, ci fosse anche
la norma incriminata: gli automobilisti e le imprese piangerebbero lacrime amare, il Senatore non potrebbe nemmeno gridare la sua contrarietà.
7
il
sasso
lino
hobbies
Candele decorative
Lara Vella, sassolese, sull’argomento ha pubblicato
Doratura e Découpage e Craquelé e Découpage per
“Fabbri Editore”.
E’ regolarmente invitata alle fiere specialistiche del
settore.
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TESTI E PROGETTI DI LARA VELLA
Candela in gel
OCCORRENTE:
Una confezione di gel
trasparente per candele
Sabbie colorate
Essenze profumate
per candele
Stoppini cerati
Rosa di seta
Vaso di vetro
PREPARAZIONE:
Utilizzando un contenitore di
pirex sciogliere con un fornellino elettrico la cera: attenzione a non portarla a temperatura troppo alta; la cera quando
bolle forma delle bolle d’aria
antiestetiche.
Lasciare raffreddare per qualche secondo la cera gel sciolta
e versarla lentanente sopra
alla sabbia rimanendo vicino
alla parete del vaso.
Lasciare raffreddare la cera
che ingloberà la sabbia.
Nel frattempo cerare la rosa di
Candela in découpage
OCCORRENTE:
Candele di paraffina
bianche grezze
Colla per découpage
o per candele
Salvietta decorata
Craft iridescente n.54
Vernice finale
per candele all’acqua
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8
seta; utilizzando un contenitore a parte con la cera gel fusa
immergiamo brevemente la
nostra rosa e lasciamo raffreddare a parte dal resto del lavoro.
Inserire la rosa cerata nel vaso
di vetro ed affogarla di gel fino
all’orlo del vaso; per non far
venire a galla il fiore durante
l’operazione procediamo versando molto lentamente la
cera gel a strati lasciandola
leggermente raffreddare tra
una uno strato e l’altro.
PREPARAZIONE:
Ritagliare perfettamente la
anostra salvietta decorata,
applicare con una pennellessa morbida la colla sulla
superficie della candela per
applicare il decoro: aiutiamoci con il calore delle mani
a fare aderire la salvietta perfettamente.
Applicare il craft color iridescente come protezione della
decorazione o in alternativa
la vernice per candele che
A cera quasi fredda inserire lo
stoppino cerato aiutandosi
facendo un invito mediante
uno stecchino .
Per quanto riguarda le essenze
profumate potete inserire
qualche goccia all’interno del
gel quando è quasi solidificato
per non compromettere la trasparenza.
La cera gel una volta accesa
brucia molto lentamente e
senza fare fumo; eventualmente possiamo rabboccare il gel
consumato con l’uso.
non brucia.
Lasciare asciugare perfettamente ed applicare uno strato di vernice finale all’acqua
su tutta la superficie: questa
decorazione è molto semplice e divertente da fare con i
vostri bambini e di grande
effetto.
Le candele realizzate saranno un bellissimo oggetto
natalizio oppure un bellissimo regalo.
il
sasso
lino
rubriche
Luci della città
uno sguardo su vizi e virtù di Sassuolo
QUELLE COMMESSE UN PO’ “COSÌ”,
CHE SNOBBANO IL CLIENTE…
Natale! Natale!... Tempo di regali… per sè, amici e parenti, così anche nella nostra “ridente” cittadina come ogni
anno, giungono puntuali le festività e con loro il vento
vorticoso dello shopping.
Nonostante negli ultimi tempi la cosiddetta “crisi” si faccia sempre più minacciosa, la nostra “isola felice” resiste
alla recessione o almeno, questo e’ ciò che appare…
(anche se, come ben sappiamo, nulla e’ mai come sembra…!!!); a questo proposito tutti i negozi della nostra
città colgono la tanto agognata occasione per esporre nel
modo più appetibile le proprie mercanzie nella ferma speranza di riuscire a far breccia nel cuore dei cittadini e
non.
Con l’arrivo delle feste soprattutto i “fedelissimi” si ritroveranno a percorrere un numero sempre maggiore di
“vasche” nell’ormai mitica “Via Menotti”, incontrastata
sovrana dell’acquisto sassolese, ovviamente senza nulla
togliere a tutte le altre vie del nostro meraviglioso centro
caratterizzate da splendide vetrine illuminate, soprattutto
durante il periodo natalizio.
A dire il vero però, a Sassuolo, oltre alle vetrine, talvolta
anche commesse e gerenti sembrano “brillare” di luce
propria in quanto è curioso notare come abbozzino un
sorriso forzato a tanti che varcano la soglia del negozio ed
in qualche caso estremo la considerazione del cliente è
addirittura nulla… ahimé!... Ma il cliente non aveva sempre ragione??
Spesso queste signorine agghindate pare quasi per un’importante festa “vip”, appaiono assolutamente disinteressate a coloro che richiedono la loro attenzione o qualche
consiglio per realizzare un acquisto migliore, anzi, sembrano più attente ad osservare chi gli sta di fronte e talvolta le ritroviamo pure a confabulare in un angolo circa
l’“evento” imminente o il “gossip” del momento.
Davvero un peccato per tutti coloro che dopo una settimana di lavoro scandita da un’infinita quotidianità o in
occasione delle festività si accingono a fare qualche
acquisto e regalo… Non ci resta che sperare proprio che e
con l’arrivo del Natale si diventi davvero “più buoni” e
che anche in diversi negozi della nostra cittadina saremo
accolti con maggior calore e disponibilita’. In fondo la
“crisi” e’ dietro l’angolo!!
SIBILLA
Vita da giovani
FORSE CI SIAMO
L’informatico
di Emanuele Bardelli
CARO BABBO NATALE (TECNOLOGICO),
QUEST’ANNO VORREI…
Passeggiando per il centro cittadino o entrando nei grandi
magazzini si inizia già a sentire il profumo eccitante del
Natale. Questo inebriante
odore, mischiato alle luminarie ed agli abeti addobbati, ci
invoglia a cercare regali speciali per persone altrettanto
speciali. Sicuramente il
“BABBO NATALE TECNOLOGICO” porterà sulle
spalle un saccone pieno di
tante novità, come console,
cellulari e macchine fotografiche digitali.
Con l’avvento delle connessioni ad internet “veloci”
(ADSL e FIBRA OTTICA)
siamo entrati, ormai definitivamente, nel mondo del download da internet in formato
digitale: i famosissimi DIVX
ed MP3. Tra i lettori MP3 è
molto interessante l’ultima
invenzione della APPLE:
l’IPOD NANO.
Buk e altre storie
Questo player ha integrato
uno schermo LCD a colori e,
grazie alle sue ridotte dimensioni, può stare comodamente
nel portafoglio al posto di una
carta di credito. Per quanto
riguarda i film in DIVX sono
disponibili, per un centinaio
di euro, dei riproduttori portatili con schermo, comodissimi
da portare in viaggio.
Un’idea molto interessante
viene ancora una volta da
casa APPLE: il MINIMAC.
Un computer da tavolo dalle
dimensioni
ridottissime
(16.5*16.5*5), che però racchiude in se tutta la potenza di
un Macintosh G4. Ciò che
stupisce ulteriormente è il
prezzo basso, che rende finalmente accessibile la potenza
dell’ APPLE ad una fascia di
utenti molto più ampia.
Un’altra idea regalo potrebbe
essere un paio di cuffie ed un
microfono da PC; che permet-
terebbero l’utilizzo della nuovissima tecnologia di comunicazione nata dalla fusione tra
telefonia e web: SKYPE.
Questo programma freeware
permette di telefonare in tutto
il mondo, tramite il pc, a
prezzi ridicoli…
Certamente, in generale, la
tecnologia ha dei costi abbastanza elevati; ma comunque
si sa…A NATALE SI E’
TUTTI PIU’ BUONI.
Fumetti: ita/jap/usa
Anime: DVD/VHS/CD
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di Stefano Landini
di Daniele Dieci
“Se nemmeno la riforma Moratti riesce a mobilitare una protesta sassolese, che cosa potrà destare la nostra ridente cittadina dal sonno della ragione?” Questa doveva essere l’ultima
frase dell’articolo per questo numero. Ma sono stato piacevolmente costretto a modificare il pezzo. La tanto invocata
risposta alle problematiche “morattiane” c’è stata. Forse solo
abbozzata, probabilmente poco convinta, sicuramente con
più di un mese di ritardo, ma c’è stata. E allora poco importa se la manifestazione indetta per il 23 Novembre non si è
potuta svolgere per i soliti finti problemi che le autorità perseverano nell’inventare, secondo quest’ultime infatti sarebbero mancate le unità per controllare una manifestazione, ma
la mattina stessa tre pattuglie (una della polizia e due dei vigili) si sono fatte trovare davanti al liceo per impedire la nascita di eventuali cortei autonomi; quel che conta è la presenza
di giovani cervelli sensibili ed informati disposti a protestare
per la salvaguardia dei loro diritti. Speriamo che tutto questo
non sia niente di effimero, o che non diventi il pretesto da
sbandierare ogni tanto per saltare qualche verifica: intendiamoci, il motivo sarebbe più che valido, ma ci sono altri modi
per evitare le insidie scolastiche. Rimane comunque un peccato vedere come il fronte studentesco non venga sorretto e
riconosciuto da quelli che dovrebbero essere i suoi naturali
sostenitori, i professori e i presidi. E’ un disinteresse ormai
cronico, segno tangibile della distanza incolmabile che divide queste due “classi”. Forse sarebbe troppo chiedere di
accantonare per un attimo i dissidi scolastici per lottare nella
stessa direzione?
La tipica ricetta
a cura di Patrizia Barbolini
COTECHINO IN GALERA
Questo è un piatto che ormai non si
cucina quasi più in casa poiché richiede un po’ di tempo, ma noi cerchiamo
di mantenere anche un po’ di tradizione e di memoria.
Siamo ormai in autunno e si avvicina
il Natale, e la tradizione sassolese
vuole che in inverno si consumi il
maiale.
Il Duca, si racconta, faceva alimentare i suoi maialini a ghiande, mele e
castagne per renderne le carni più
dolci e magre; una sperimentazione
che anche oggi è stata ripresa in
Appennino, poiché i prosciutti è dimostrato che sono eccellenti.
Noi ci forniremo di maiale e cotechino
alla macelleria di nostra fiducia.
Facciamo spesa:
-un cotechino
-una fetta di vitello magro
-un filetto di maiale
-150 grammi di pancetta bassa
magra/guanciale, stagionata tagliata a fette sottili
-una frittata di uova spinaci/bietole
e fomaggio e noce moscata.
Profumi: rosmarino, aglio, salvia ,
grani di pepe nero, bacche di ginepro, sale pepe e noce moscata
Preparazione:
Lessare il cotechino, farlo raffreddare e togliere la pelle.
Preparare la frittata del diametro
della fetta di vitello.
Spianare la fetta di vitello, condire
con gli aromi e sale e pepe, dentro e
fuori; preparare il filetto tagliato
longitudinalmente e battuto in
modo che copra la frittata; condire
leggermente.
Riporre da ultimo il cotechino,
chiudere il rotolo e foderare con la
pancetta, legare con corda alimentare o la rete.
Aromatizzare con salvia etc., rosolare ben bene, bagnare con vino
bianco, fare evaporare e fare cottura
(2 ore girandolo frequentemente)
con brodo vegetale.
Il cotechino in galera è ottimo
tagliato a fette (non troppo caldo),
oppure passato un attimo in forno
con il sugo di cottura accompagnato da: spinaci al burro, patatine
novelle al forno, flan di
spinaci/carote e besciamelle.
Calorie…tantissime e anche
sapore di antico per coccolarsi in
una domenica fredda in famiglia.
Si consiglia, come dessert, una pera
cotta al vino rosso e chiodi di garofano.
9
il
sasso
lino
l’intervista
Giuseppe Levrini
Novecento sassolese
Chiacchierata a ruota libera con il Maestro Giuseppe Levrini,
indimenticato protagonista della scena politica e culturale della nostra città
Ha 80 anni compiuti e ben portati con l’elegante disinvoltura
che da sempre lo contraddistingue, Giuseppe Levrini,
anzi il “Maestro” Levrini –per
tutti e per tante generazioni di
sassolesi, di cui molti “roccheggianti” a cui si è pedagogicamente dedicato– nei tanti
decenni trascorsi ad insegnare
nelle aule delle scuole elementari “Pascoli” di via Mazzini o
a dar ripetizioni (gratuitamente, ci precisa) al doposcuola
dell’Oratorio Don Bosco…
Ed è un po’ restio a concederci
un’intervista sulla sua esperienza politica, sociale e umana
che coincide con un’ampia
parte della storia novecentesca
della nostra città. “Non ho
molto tempo, perché devo
sistemare il giardino –ci spiega
il maestro, a mo’ di
Cincinnato– però un’oretta la
posso trovare, dai passa oggi
pomeriggio che vediamo quel
che si può fare”. Giuseppe
Levrini è stato Dirigente politico della Democrazia Cristiana
e personaggio pubblico notissimo nella nostra città. “Sono
nato a Sassuolo nel lontano
1925, –esordisce il Maestro–
sono proprio un Sassolese
anche se i miei genitori erano:
il papà di Reggio Emilia e la
mamma di Modena, come a
rispecchiare fedelmente l’identità divisa a metà tra le due provincie, della nostra Sassuolo…
Mio padre era contadino a San
Michele da dove sfollai durante la guerra alla Villa del
Collegio San Carlo, a Braida.
Poi andammo ad abitare in via
Pia, in fondo, verso Reggio,
sopra all’edificio che ospitava
la celebre Osteria del Tigrai...
Quell’Osteria del Tigrai (una
dell’
regione
sperduta
Abissinia) che credo pochi
ricordano, era un posto del
tutto particolare, diciamo così,
molto caratteristico e frequentato dagli amanti delle Osterie
e luogo tipico di una Sassuolo
definitivamente scomparsa…
Come trascorse gli anni della
Guerra ?
Non tutti sanno che io ho aderito alla Resistenza, andando
in montagna dove raggiunsi le
formazioni partigiane...
Per motivi vari mi ritrovai a
Firenze dove fui nominato
vice-comandante del Centro di
Raccolta Partigiani. Proprio lì
rividi Giuseppe Barbolini, il
comandante Partigiano sassolese di cui ero quasi vicino di
casa che mi salutò calorosamente…
Quando e come iniziò invece
l’attività politica?
Terminata la Guerra nel 1945 e
rientrato a Sassuolo vinsi il
primo concorso per maestro
elementare alla scuole di viale
XX Settembre per poi passare
alle Pascoli dove ho completato la mia carriera di insegnante.
Furono –quelli– anni decisamente difficili dove la contrapposizione era molto forte dal
punto di vista ideologico e
quindi anche sociale tra il PCI
e la DC… A Sassuolo fondammo la DC –siamo nel ‘47– con
12 iscritti in totale di cui io fui
nominato in seguito segretario
di sezione e poi del Comitato
comunale. Io, figlio di lavoratori, interpretavo la politica come
luogo in cui l’impegno dei cattolici era volto alla difesa di
quei valori e principi di solidarietà umana e sociale di cui la
Chiesa è portatrice e che deve
investire ogni società civile e
democratica. Ma non erano
tempi facili.
Durante le elezioni del ’48 mi
ricordo bene che qualcuno in
Piazza Piccola mi apostrofò in
MONTERMINI
SCAVI
di Nuber Montermini
SCAVI TRASPORTI
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Via A. Secchi, 8 - 42013 Casalgrande (RE)
Tel. 0522.846365 Cell. 348.2711090
10
dialetto indicando un gancio
sotto i portici al quale a suo
giudizio “al mester”–quel
maestrino– sarebbe stato bene
appeso…
E la città come cambiò progressivamente ?
La città nei tre decenni ’50, ’60
e ’70 cambiò in un modo che
oggi, se volgiamo lo sguardo
all’indietro, ci appare pressoché incredibile per la spinta
costante, ininterrotta della
comunità al lavoro febbrile,
all’intraprendere, alla produzione e allo sviluppo economico. Certo, non si possono ora
riassumere in poche righe tanti
anni, complessi, di storia.
Posso però ricordare per ognuno di questi decenni la fase cruciale. Sassuolo passò in pochissimi anni dai 7.500 residenti
del dopoguerra ai 10.000 degli
anni’50, sino ad arrivare agli
attuali 42.000.
Dall’immediato dopoguerra e
per tutti i ’50, fu l’emergenza
sociale a dettare l’agenda politica. E la risposta fu caratterizzata da un’unione di intenti di
tutte le forze sociali, politiche,
sindacali nel farsi carico delle
esigenze delle popolazioni
immigrate, dal sud, prima fra
tutte la casa. Io stesso, per un
certo periodo, impegnai come
garanzia per un’abitazione il
mio stipendio… Negli anni
’60 ’70, pur senza dimenticare
di rispondere alle emergenze,
la città trovò una nuova stabilità. Venne dato un impulso
decisivo, con il contributo
importanti di alcuni industriali
alla edificazione del nuovo
Oratorio Don Bosco (siamo
alla fine degli anni’60) con la
costruzione del bar, della
mensa, della casa dello studente… Io dall’opposizione passai
poi nel periodo 1965-70 al
Governo della città, assieme ai
socialisti, con la Giunta retta
dall’allora Sindaco socialista
Umberto Baschieri. Era l’amministrazione di centro-sinistra, sorta sull’onda politica
della fase nazionale. Ci si poté
poi dedicare con maggior cura
alle nuove richieste sociali.
Sassuolo oggi sta attraversando una fase di cambiamento
davvero epocale, vissuto sull’onda di una nuova emergenza sociale...
Sì, siamo dentro la cosidetta
globalizzazione che rende inevitabili sconvolgimenti e difficoltà ad ogni livello. Per quanto riguarda l’aspetto sociale mi
preme puntualizzare che,
come nel passato, noi abbiamo
bisogno della ricchezza e della
diversità culturale delle popolazioni immigrate che, nel
rispetto delle regole del paese
che li ospita, hanno tutti i diritti/doveri di contribuire allo sviluppo della nostra società.
Il maestro Giuseppe Levrini (a sinistra) nel 1959, assieme al Dott. Artioli e a
Giuseppe Medici
Inoltre guai a creare o formare
nuclei abitativi dove i residenti
si ritrovano solo tra loro. E’ la
base per dare vita a nuovi ghetti, che sono il contrario dell’integrazione… E’ doverosa una
politica dell’ascolto e del dialogo autentico, non di facciata.
Mi sembra che questo passaggio e la necessaria responsabilità di doverlo affrontare, l’abbia
ben inquadrato l’attuale
Sindaco Graziano Pattuzzi…
Cosa c’è secondo lei che non
va invece nella politica intesa
come categoria, oggi?
Proprio il degrado culturale
che –spiace dirlo– che ha contagiato inevitabilmente anche
la cultura politica.
Il problema principale, sovrastante tutti gli altri è la mancanza di cultura che pervade in
modo trasversale tutta la
nostra società. Insegnanti, classe politica e dirigente hanno
oggi la responsabilità di recuperare terreno in questo senso,
senza perdere tempo.
E se dovesse indicarmi – sinteticamente – il peggior difetto di Sassuolo ?
Ah che bella domanda…
Come faccio a rispondere…
A Sassuolo, come dire, siamo
pericolosamente “sensibili” al
brutto, al non-bello assunto a
categoria dello spirito. E’ come
se non tenessimo particolarmente all’estetica dei luoghi,
alla cura dell’identità pubblica.
Ecco, già negli anni ’60 nel
periodo dello sviluppo convulso non si andò tanto per il sottile, indubbiamente. Però questo difetto grave è rimasto.
Mi ricordo, ad esempio, il
compianto orefice Gasparini,
uomo acuto che amava questa
città come criticò aspramente i
lampioni a palla posti alla fine
degli anni ‘80 come sistema
illuminante
in
piazza
Garibaldi.
Oppure anche adesso, trovo
orrendo, per composizione e
colore, quel monumento alla
ceramica che funge da spartitraffico alla confluenza di via
Pia con Piazza Martiri
Partigiani…
E a suo giudizio, avendoli
conosciuti tutti, chi è stato il
miglior Sindaco della città dal
dopoguerra?
Alcide Vecchi, senza alcun
dubbio. E lo dico da suo avversario politico, anche strenuo.
Ma Alcide, di cui non condivido ad esempio ancor oggi la
sua ricostruzione sulla questione legata alle infrastrutture viarie del nostro territorio, è sempre stato un uomo che mante-
neva gli impegni assunti. E la
sua parola, una volta data, era
quella, certa... E poi andrebbe
anche rivalutata la misconosciuta figura di Forghieri, il
primo Sindaco dopo la
Liberazione… Una figura
importante passata direttamente nell’oblio.
Ogni tanto, gettando lo
sguardo al passato, si ha la
sensazione che Sassuolo faccia fatica a ricordare anche
certe figure importanti per la
storia della Comunità…
Sì, è vero: oggi tutto finisce triturato dalla velocità con cui si
consumano i fatti, gli avvenimenti e le persone stesse sembrano destinate ad essere
dimenticate. Io credo che di
Giuseppe Medici, nonostante
il bel Convegno di qualche
anno fa, sia ancora sottovaluta
la profonda importanza storica. L’apporto di Medici in
alcuni passaggi decisivi alla
modernizzazione della produzione dell’Industria ceramica e
delle infrastrutture, fu realmente decisivo. E poi l’altro personaggio, questo invece fortemente radicato nel nostro territorio, da riconsiderare per il
suo operato e le realizzazioni è
stato Don Ercole Magnani.
Don Ercole era infaticabile e
generosissimo…
Si vorrebbe restare a parlare
ancora a lungo con il Maestro
Levrini, (autentico scrigno di
aneddoti e giudizi) che avrebbe
tante cose da dire, raccontare e
sottolineare, partendo dal
punto di vista proprio e personalissimo di chi è riuscito a
sposare l’etica dell’impegno
civile e pubblico con un gusto
lieve del saper vivere… Ma il
tempo di oggi, quello frenetico
del presente, non ce lo permette. Così, ci diamo appuntamento per un ulteriore approfondimento dei tanti temi,
appena toccati in questa nostra
conversazione.
Allora arrivederci Maestro…
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Sassuolo
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nuove pubblicazioni
INCONTRI EDITRICE
Mater.
Dove finisce la terra
di Elena Bellei
Incontri Editrice
Collana Biasin - 2005
164 pagg. 13 €
www.incontrieditrice.com
La prestigiosa collana “Biasin”, che propone testi scelti dall’associazione culturale omonima, intitolata all’intellettuale sassolese Gian Paolo Biasin, si arricchisce con Mater. Dove finisce la terra,
romanzo d’esordio della giornalista modenese Elena Bellei. Mater è il tentativo riuscito di raccontare l’universo femminile attraverso mezzo secolo di storia. L’attesa del figlio maschio desiderato e,
sullo sfondo, la guerra, la resistenza, la libertà. Il poeta Emilio Rentocchini, nella prefazione, lo definisce come “un romanzo sulla crescita, cioè, sulla vita nel suo momento di massima espressione.”
Una cerimonia laica per chi non è certo che il paradiso esista davvero.
Lapilli
Tre momenti di poesia
di Renato Borghi
Incontri Editrice
Collana Poesia - 2005
192 pagg. 12 €
“Incontri Editrice”, con estremo piacere,sostiene da anni QB - quaderni della biblioteca,
l’importante ed elegante collana voluta dal Comune di Sassuolo, coordinata dall’Ufficio
Cultura e dalla Biblioteca Comunale “Cionini”. Dicembre 2005 prevede l’uscita del sesto
e come sempre ben fatto periodico della collana: Tra le antiche ville sassolesi, 232 pagine
dedicate, per usare le parole del Sindaco Graziano Pattuzzi, “ad un itinerario di indubbio
interesse che si snoda alla riscoperta di vari aspetti dell’architettura in villa nel nostro territorio”.
Dalla Palazzina della Casiglia alla “Sala del Belvedere sul Secchia” del Palazzo Ducale,
dalle proprietà dei conti Giacobazzi alla Palazzina di San Michele, da Villa Segrè a tanti
altri gioielli della nostra terra. Tutti raccontati dalla maestria di Eraldo Antonini, Francesco
Genitoni, Giancarlo Guidotti, Chiara Lenzotti, Luca Malavasi, Luca Silingardi, Riccardo
Vaccari, Vincenzo Vandelli.
Paola Moreali impreziosisce con il suo Oltre il cancello il panorama poetico cittadino e non solo.
“Poesie presentate - scrive Anna Maria Tosi nella prefazione - in forma di racconto condotto per
tappe cronologiche e per mutazioni dell’animo”. Paola raccoglie in questo volume la produzione
poetica accumulata nel corso degli anni. “Il cancello - scrive ancora Anna Maria Tosi - diventa il
filtro fra la realtà del mondo che sta al di qua e la poesia: è la memoria, o una fotografia, o i versi
di altri poeti…”.
Confessa in versi la Moreali che “esiste un posto / in me segreto / dove dimora / il mondo”.
Da scoprire.
Tentazioni
di Cristian Ferrari
Incontri Editrice
Collana Proposte - 2005
70 pagg. 12 €
lino
La casa editrice “Incontri” nasce nel 1989.
Il catalogo attuale comprende in gran parte romanzi,
racconti e poesie di autori modenesi e reggiani.
Lapilli – Tre momenti di poesia è invece il nuovo volume in versi pubblicato dal sassolese Renato
Borghi. Come sempre, oltre che per la sincerità ed il coraggio, la poesia di Borghi si segnala per
la sintesi espressiva. I suoi versi - proprio come i lapilli del titolo - sono frammenti scagliati lontano dalla potente motivazione affettiva che li ha generati. “La poesia di Renato Borghi è ‘sempre
in bilico fra cuore e ragione’, anche se a prevalere sono le più ‘facili’ ragioni del cuore, quelle di
cui, pascalianamente, la ragione rimane all’oscuro”, afferma il poeta e scrittore Mario Pelati nella
prefazione. Le ‘facili’ ragioni di Renato Borghi in questi Lapilli.
Tra le antiche ville sassolesi
di AA.VV.
Comune di Sassuolo
Vol. VI di QB
quaderni della biblioteca
232 pagg. 30 €
sasso
Oltre il cancello
di Paola Moreali
Incontri Editrice
Collana Poesie - 2005
176 pagg. 12 €
“Avete presente… quelle sere di fine settembre piovose e fredde, dove si percepisce che l’estate è
andata, le lunghe giornate di sole finite per lasciare il posto alla stagione seguente; un ritmo perpetuo come la nascita e la morte mentre la vita va oltre. Sì, proprio così, la vita continua e, che
voi ci siate o no, va oltre, alla ricerca di una perfezione, di una evoluzione che non avrà mai termine”. Questo l’intrigante incipit di Tentazioni, primo romanzo del sassolese Cristian Ferrari.
Il libro ha nientepopodimeno che questo sottotitolo:
“avoltelaveritàèalconfinedelmondocisideveperderepertrovarla.
sognatoeoscrittodac.f.”,
rigorosamente tutto attaccato e tutto d’un fiato.
Buona lettura, dunque.
Il binomio romanzo-musica è invece il punto di partenza di Luigi Del Rio, esordiente autore reggiano: London Brilliant Parade, il titolo del libro, è preso in prestito da una canzone di Elvis
Costello, l’occhialuto cantautore cui Del Rio fa riferimento intrecciando ogni capitolo del romanzo con una sua composizione. Il protagonista di questa storia ritmata vola a Londra per un “classico” viaggio da fine scuola superiore, in quel limbo da pre-scelte universitarie che può fare tanto
comodo a chi, come lui, si trova in un turbinio di situazioni che si complicano senza volerlo: la
permanenza a Londra diventa così una sorta di esilio volontario, per mettersi tutto alle spalle,
rimandano decisioni e scelte e fuggendo tutte le responsabilità che queste comportano.
London Brilliant Parade
di Luigi Del Rio
Incontri Editrice
Collana Proposte - 2005
115 pagg. 12 €
I volumi potete trovarli presso:
“Libreria Incontri”, Piazza della Libertà, 12 - 41049 Sassuolo (MO) - tel. 0536.802494
“La libreria Sassuolo”, Piazza della Libertà, 3 - 41049 Sassuolo (MO) - tel. 0536.810541
11
il
sasso
lino
recensioni
"L’arte è fatta per turbare. La scienza rassicura”
volumi
Georges Braque
persi al cinema
a cura di Daniela Frigieri
di Marcello Micheloni
Nahui di Pino Cacucci
Feltrinelli, 2005
La storia di Carmen Mondragon, in arte Nahui Olin, la "più
bella donna di Città del Messico", pittrice, poetessa, ispiratrice di artisti, protagonista della stagione più calda della storia
messicana. Una donna che si arrende solo davanti alla follia e
prima di cadere nell'oblio lascia dietro di sé una scia di fuoco,
di leggenda, di intelligenza, di disperata vitalità. Nel 1961 il
poeta Homero Aridijs la incontra per strada, quando e' una
povera disgraziata che vende per due lire vecchie cartoline,
vecchie immagini di sé giovane, nuda, bellissima. I suoi occhi
verde smeraldo brillano ancora e il poeta la riconosce:era la
piu' bella donna di Città del Messico quando a Città del
Messico c'erano le più belle donne del mondo...
Pianeti di Dava Sobel
Rizzoli, 2005
Un viaggio nel sistema solare tra scienza, mito ed esplorazione.
La mitologia di mercurio, la bellezza di Venere, la fantascienza di
Marte, l’astrologia di Giove. Dall’autrice di Longitudine un nuovo
affascinante viaggio nel sistema solare attraverso i misteri dello spazio e la storia della scienza.
Non è difficile cedere al fascino dei pianeti, di questi mondi così
diversi dalla Terra eppure suoi fratelli. Basta puntare un piccolo telescopio amatoriale su Saturno e vedere con i propri occhi l’immagine tremolante dei suoi anelli o seguire le moderne odissee delle
sonde spaziali che ce ne svelano gli incredibili paesaggi. Ma a chi
voglia innamorarsene davvero, a chi voglia vivere un’avventura di
passione e conoscenza esplorando il sistema solare, scoprire l’origine dei pianeti, i loro misteri e la loro storia degli uomini e delle
donne che ce li hanno svelati, Dava Sobel offre con questo suo
nuovo libro una guida indispensabile e aggiornata, dove il rigore
scientifico si accompagna a una brillante prosa letteraria.
Sotto i venti di nettuno
di Fred Vargas
Einaudi - Stile Libero Big, 2005
Una giovane donna uccisa con tre ferite di arma da taglio, una catena di omicidi tutti uguali che affiorano dal passato. Sul cammino
di Adamsberg, lo svagato commissario che ama zigzagare tra
deduzioni che ai più paiono del tutto incongrue, c'è il misterioso
Tridente. Il commissario sa chi è l'assassino, ma anche il Tridente
conosce Adamsberg. E torna, come il suo peggiore fantasma, per
metterlo davanti all'unico nemico di cui avere paura: se stesso.
Adamsberg stavolta è davvero nei guai.
Fred Vargas è uno pseudonimo. L'autrice ha deciso di adottarlo in
omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si
firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza). (…) Scrive
tutti i suoi romanzi in ventuno giorni, ossia durante il periodo di
vacanza che si concede ogni anno. (…) E’ considerata l'anti Patricia
Cornwell.
In the Mood for love (In the Mood
for love), di Wong Kar-Wai, Hong
Kong/Fra. 2000,
Con Maggie Cheung, Tony Leung,
Rebecca Pan, Lui Chun, Siu PingLam, Chin Chi-Ang
Un film di eleganza e classe estreme. Il cinese Wong Kar-Wai (fin
dall’inizio della carriera attivo
nella fruttuosa macchina da film
di Hong Kong) dipinge un affresco memorabile sull’amore, o
meglio, su una delle sue tante
variabili. I protagonisti, una
Maggie Cheung meravigliosa e
un Tony Leung premiato a
Cannes, si calano alla perfezione
nell’atmosfera di Kar-Wai: colorata alla Almodóvar, claustrofobica alla Blade Runner, magica
alla…Wong Kar-Wai. Cho e Su
vivono a pochi metri di distanza;
i rispettivi coniugi, invece, sono
spesso lontani per lavoro. Tra
sospetti di tradimento e solitudine, la passione fa capolino attraverso sguardi, parole, mani che si
sfiorano. La bacchetta magica del
regista (che tra gli altri ha toccato
Hong Kong Express, 1995; Happy
Together, 1997; 2046, 2004, in
qualche maniera legato a In the
Mood…) non sbaglia un colpo,
dilatando a piacimento i tempi
per dettare un ritmo narrativo
perfetto. Refrain musicale incisivo, oltre a canzoni spagnole eseguite da Nat King Cole. Che stile.
“…Lei se ne stava timida, a testa
bassa per dargli l’occasione di avvicinarsi… Ma lui non poteva, non ne
aveva il coraggio. Allora lei si voltò e
andò via”, dal prologo del film.
Ghost Dog – Il codice del samurai (Ghost Dog - The way of the
samurai), di Jim Jarmusch,
Fra/Ger/Usa 1999.
Con Forest Whitaker, John Tormey,
Cliff Gorman,Tricia Vessey
Un ragazzone nero viene salvato,
durante un pestaggio, da un
mafioso italo-americano di medio
rango. Dopo qualche anno, il
ragazzone si ripresenta al malvivente con il nome di Ghost Dog e
con le mansioni di servitore, come
un perfetto samurai nei confronti
del proprio padrone. Killer pronto
e silenzioso (comunica solo via
piccioni viaggiatori), Ghost Dog
dovrà però presto fare i conti lui
stesso con la mafia. Jim Jarmusch
(Daunbailò, 1986; Dead Man,
1995; Coffee and Cigarettes, 2003)
dirige un film che se non è un
capolavoro ci manca poco e racconta di un personaggio che è
tutto un “non esserci per esserci”.
Jarmusch cita a più riprese, partendo dalla “faccia d’angelo” del
Frank Costello/Alain Delon.
“Lo spirito di un'epoca è qualcosa a
cui non possiamo tornare. Esso tende
a dissolversi, perché si sta approssimando la fine del mondo. Non può, in
effetti, essere sempre primavera o estate, e ugualmente non può essere sempre giorno; quindi anche se desiderassimo riportare il mondo allo spirito del
secolo scorso, ciò non sarebbe possibile.
E' importante trarre il meglio da ogni
generazione”, Ghost Dog (Forest
Whitaker) legge dall’“Hagakure”,
il testo segreto dei samurai.
rock records
novità e classici a cura di Lucio Vallisneri
Paul Weller conferma quella che è stata la tendenza di questo 2005, ovvero un
ritorno alla grande di artisti dalla fama consolidata e dalla storia gloriosa.
Questo album è un eloquente compendio della sopraffina arte di Weller: infatti al suo interno potete trovare il pop-rock affilato e scontroso di Blink And
You'll Miss It, Paper Smile ,Come On/Let’s Go, From The Floorboards Up (e quest’ultima entrerà immediatamente tra le mie preferite dell’anno che sta per finire). POP puro e splendidamente appiccicoso è materia prima in Here’S The
Good News, All On A Misty Morning, I Wanna Make It Alright, Savages, Roll Along
Summer. Non è finita perché questo è uno dei pochi dischi in cui il minutaggio
abbondante non è un fatto penalizzante per la compattezza dell’opera: “spuntano”, infatti, a più riprese nella lunga scaletta ballate struggenti come The Start
Of Forever, Pan, Fly Little Bird, The Pebble And The Boy. Chiudo segnalandovi la
traccia nr 13, una travolgente FunkSong che porta il titolo Bring Back The Funk
(Parts 1 & 2), che vi spingerà ad ancheggiare e a muovervi come invasati: un
brano ed un album capaci di scaldare corpo ed anima.
ENRICO”JASON”ERGELINI
Sweet Baby James,
James Taylor
12
Warner, 1970
As is now,
Paul Weller
V2, 2005
Una vera e propria meteora del 1970, Sweet Baby James, il secondo album di
James Taylor, fitto di canzoni introspettive e totalmente acustico. Le 11 canzoni che compongono l'album non parlano di politica o attualità sociale ma sono
uno spaccato di vita quotidiana nel quale i sentimenti, le delusioni e i turbamenti dell'animo umano sono l'elemento principale. La miscela del lavoro di
James è un misto di country -folk-Jazz e blues lontano dalla furia "elettrica"
che regnava all'ora (Deep Purple -Led Zeppelin -Who- VelvetUnderground Jimi Hendrix ...). All'interno ci si lascia trasportare da Fire & Rain, probabilmente la canzone più famosa di questo figlio della borghesia, è una ballata
country che parla dei bui mesi trascorsi in ospedale psichiatrico durante i
periodi di depressione, una canzone tanto emozianante che può destare nello
spirito una sensazione che si prova davanti ad una montagna o a un mare
calmo. Una buona vena jazz la si cogliein Sunny Skies, si riscoprono le radici
blues del cantautore di Boston nella conclusiva Suite for 20 G, e ancora la title
track Sweet Baby James, semplice ed essenziale, dotata di una melodia che rimane subito impressa. Sweet Baby James è un album che ha fatto scuola, un caposaldo della musica americana degli anni 70. Se è un pò che non lo sentite riaL.V.
scoltatelo; se non lo avete, compratevelo.
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lino
sport
“Ancora San Francesco”, un riferimento da 60 anni
“Per far crescere i ragazzi prima come uomini che come calciatori”
La Polisportiva Ancora San
Francesco nasce nel lontano
1947 come S.S.S. Francesco
ed assume l’attuale denominazione nel 1994 per la fusione con la Polisportiva
GIOVANISSIMI FIGC 2004/05
In piedi da sx: Carvelli, Scolaro, Sontelli, Fontana, Caputo, Misia, Anceschi,
Bertoni, Campisi, Vanni
Accosciati da sx: Caiti, Cavallini, Ferrara, Fiandri, Branduzzi, Bugli,
Macinini, Giovanardi
Ancora e la Virtus Ancora.
Pertanto in questi 58 anni di
vita è sempre stata un punto
di riferimento per la maggior
parte dei ragazzi di Sassuolo
e dintorni.
Lo scopo principale di questa
società è quello di permettere
ai giovani di fare sport in un
ambiente sano e di farli crescere soprattutto come uomini prima che come calciatori.
L’attività che svolgiamo è
enorme considerato che
abbiamo circa 450 tesserati e
che ogni anno calcistico,
oltre alla Scuola Calcio vero
vanto della Società, facciamo
oltre 400 partite ufficiali.
PRIMI CALCI
SCUOLA CALCIO
PULCINI E DEBUTTANTI
ESORDIENTI
ALLIEVI FIGC E UISP
JUNIORES
1^CATEGORIA FIGC
ALLENATORI PORTIERI
AUTISTI PULLMINO
SEGRETARI
RESPONSABILI CAMPI E
LOGISTICA
Nell’anno sportivo in corso
2005/06 partecipiamo a 15
campionati (tutte le categorie
della F.I.G.C. più 4 campionati U.I.S.P. e 3 campionati
C.S.I.).
L’attività viene svolta su 4
campi: Massimo Ferrari
(S.Francesco), Don Bocedi
(Ancora), Comunale di
Borgo Venezia e campetto
allenamento Ancora più la
palestra S. Francesco (Scuola
Calcio).
Per svolgere tutta questa attività dobbiamo ringraziare: i
parroci della Parrocchia di
S.Antonio Giordano Ferri e
dell’Ancora Ulderico Palaz-
zi, il Comune di Sassuolo per
la sensibilità dimostrata
verso lo sport giovanile ed in
particolare il Sindaco Sig.
Pattuzzi
e
Graziano
l’Assessore allo Sport e alle
attività produttive Sig.ra
Carla Ghirardini, tutti i dirigenti, accompagnatori e collaboratori che svolgono la
loro opera di volontariato in
quanto credono nei valori
dello sport e dell’associazionismo, gli sponsor che ci
assecondano e ci permettono
di portare al termine i nostri
programmi e gli allenatori
che elenchiamo di seguito:
prof. Massimo Lazzaretti e Ilaria Pongiluppi
prof. Roberto Carbone e Mathias Altamirano
Roberto Debbia, Massimo Lazzaretti, Montanari Luca,
Antonio Iannelli, Maurizio Beneventi, Cristian Tomei
Andrea Parenti, Marco Albicini, Gian Carlo Garufo,
Enzo Ferrarini , Giovanni Bellei
Roberto Ciavarella, Lorenzo Bragato, Roberto Mammi,
Giovanni Debbia
G. Paolo Bondi, Lorenzo Ginepri
Giorgio Barbieri, Umberto Abbatecola
Roberto Busi, Mathias Altamirano
Luciano Benedetti
Rossella Zanasi, Roberto Righi
Ermanno Marzari, Enio Fontana, Vittorino Caiti,
Otello Cavani, Arnaldo Mammi
Speriamo che lo spirito che ci sostiene ci permetta di continuare a lungo questa attività a favore dei giovani e di trovare sempre più collaboratori che ci possano eventualmente fare crescere nell’interesse generale: LA PORTA DELLA POL. ANCORA SAN FRANCESCO E’ APERTA A TUTTI!!!
IL
PRESIDENTE GIOVANNI BELLEI
La mia “San”, una leggenda senza barriere
Dire cosa sia stata la “San”, per
quelli della mia generazione, è
come raccontare la Terra
Promessa. Perché chi è nato in
tempi ahimè lontani (sono del
1960), ricorda bene cosa fosse il
Ricreatorio. Cosa fosse, intendo,
aldilà della semplice entità sportiva e calcistica, aldilà della
forma di aggregazione collettiva,
eccetera.
Per tanti, la “San” era un punto
di riferimento anomalo e perciò
eccezionale. Senza buttarla in
politica, anche perché non sarebbe giusto e nemmeno opportuno,
il ritrovo gestito dai Frati
Cappuccini era una sorta di “territorio libero”. Una “enclave”
dove nessuno si sentiva discriminato, qualunque fosse la sua origine territoriale.
So che è buffo parlare di queste
cose oggi, oggi che siamo nel 2005
e il grande problema di Sassuolo
è la difficile integrazione di popolazioni venute da fuori, da altri
continenti. Ma ogni tempo ha le
sue storie e trenta o quaranta
anni fa il “dibattito” verteva sull’inserimento laborioso della
gente del Sud, dei meridionali,
dei terroni, come venivano sbrigativamente chiamati. E il disagio non risparmiava nemmeno le
parrocchie o le società sportive.
Bene: la “San” di Padre
Sebastiano era una zona franca,
senza barriere. Non era così dap-
pertutto e chi la racconta diversamente mente sapendo di mentire,
in un eccesso di buonismo. La
grandezza della “San” e il merito
storico di Sebastiano è stato proprio questo: aprire le porte, con il
coraggio lungimirante di chi non
cedeva al pregiudizio. Solo un
esempio fra i tanti: negli anni
Settanta, figli e nipoti di Irsina,
un borgo trasferitosi in massa nel
distretto della ceramica, si fecero
una loro squadretta di Terza
Categoria. La squadretta si chiamava “Stella del Sud”. Si allenava e giocava le sue partite al
Ricreatorio. Ecco, la “San” è
stata questo, è stata “anche” questo. Era, nel ricordo dolce dell’epopea, un ambiente che favoriva e moltiplicava le occasioni di
incontro tra chi temeva di essere
diverso. Era un laboratorio di
contaminazione positiva, ecco.
Dove tutto si teneva: dall’eroico
Berselli, l’uomo che si occupava
di tracciare le righe bianche sul
campo, al maestro Poppi, che era
un presidente factotum, un imitatore che faceva qualunque cosa
servisse alla causa.
Il resto, è la leggenda di un modo
di fare calcio che contagiava. La
mia esperienza nella dimensione
del Ricreatorio copre tutti gli
anni Settanta: ho fatto il giocatore, l’allenatore, il dirigente, l’autista. Lo spontaneismo non si
chiamava ancora volontariato,
non c’era l’esigenza di manifestare la bontà in senso sociale.
Eravamo dilettanti allo sbaraglio
sul fronte dell’entusiasmo.
Dopo, dico dagli anni Ottanta in
poi, non so: non c’ero e mi mancano i riferimenti. Sicuramente
la “San” è ancora viva e appartiene al tessuto dinamico della
comunità (si dice così, no?) e ad
altri spetta l’onore e l’onere del
giudizio.
Sul piano rigorosamente “sportivo”, però, un dettaglio salta agli
occhi. C’è stato un periodo in cui,
dal Ricreatorio, uscivano i campioni: in poco più di dieci anni,
partirono da quel campetto
Giorgio Mariani, Roberto
Cesati, Giancarlo Corradini.
Hanno giocato nell’Inter, nella
Fiorentina, nel Napoli. Hanno
vinto anche scudetti. E attenzione: non erano seguiti, alla
“San”, da allenatori pagati, da
tecnici con il patentino, da esperti in regola e alla moda. Oggi, lo
dico con rimpianto, dalla “San”
non spuntano più fuoriclasse in
erba, gente da serie A. Corradini,
che nel presente fa il vice di
Capello alla Juventus, è stato
l’ultimo, quasi trenta anni fa.
Sicuramente è una fortuita coincidenza, ci mancherebbe. Però,
detto fra noi, fa pensare.
LEO TURRINI
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“Tango per Gino”
Il progetto, innovativo ed originale, presenta brani musicali che vanno dalla musica
etnica al tango, dalla musica
d’autore a brani jazz (con
“pezzi”, tra gli altri, di Astor
Piazzola, Fabrizio De Andrè,
Gus Viseur, P.A. Bertoli).
Nell’interpretazione di questi
brani si affiancano, alla fisarmonica suonata da Claudio
Ughetti, strumentisti di alto
livello con varie esperienze
artistiche: ci sono musicisti
con cui Claudio collabora da
tempo (Marco Dieci, Gigi
Cervi, Monica Guidetti,
Francesco Coccapani, Paolo
Del Carlo, Gerry Ughetti,
Alessio Borghi, Maurizio
Albertini); agli amici di sempre si sono aggiunti nuovi
passatempo
Orizzontali
amici musicisti che con entusiasmo hanno accettato di
partecipare al progetto: Gen
al
violino,
Francesco
Gibellini alla tromba, Paolo
Prandini all’organo; gli
arrangiamenti musicali sono
di Marco Dieci e Claudio
Ughetti.Oltre ai musicisti
sono intervenuti anche
Emilio Rentocchini, amico
poeta sassolese, e Gerardo
Mastrodomenico, attore che
interpreterà un brano dallo
spettacolo teatrale “In bicicletta (un fiore sul manubrio)”. Il titolo dell’album
deriva dal brano inedito composto da Claudio Ughetti e
dedicato a suo padre Gino
scomparso alcuni anni fa .
L’estrema varietà del repertorio rappresenta una garanzia:
fornisce una vivacità ed una
freschezza uniche. Il progetto
verra’ presentato con un concerto il 15 dicembre 2005 al
Palazzo Astoria di Fiorano
grazie alla sensibilita’ del
Sindaco di Fiorano Claudio
Pistoni e dell’Assessore alla
Cultura Prof.ssa Bonilauri.
Tango per Gino è disponibile
presso le “Libreria Incontri”
e “Libreria Sassuolo” di
Piazzale Libertà.
Avete demo musicali,
anche (e soprattutto…) artigianali?
CONTATTATECI!
Gli esperti musicali del Sassolino
li ascolteranno e li presenteranno
sulle pagine della rivista.
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CRUCIVERBA
chi più ne ha, più ne metta!
In corsivo, le definizioni sassolesi
1. Strada centrale sassolese (vedi foto) - 12. Antica città sumerica - 13. Platone le pone nell’Iperuranio - 14.
Henger, ex pornodiva - 15. La targa del...Petrarca - 16. Regione collinosa del Piemonte - 18. Venduto in
Inghilterra - 20. “King” Cole, mitico musicista Usa - 21. Tra la nascita e la morte - 23. L’alfabeto comincia
grazie a loro - 24. Il palasport di Sassuolo - 27. André, scrittore francese - 29. Ferrigno, culturista “verde” - 30.
Contiene circa 39 pollici - 32. Ditta erogante carburanti - 33. Targa lacustre - 34. Dio egizio del sole, può avere
testa di falco - 35. Sigla di città alle pendici dell’Etna - 36. Essere di qualcuno o di qualcosa - 39. Né no, né sì
- 40. Terza singolare di essere al congiuntivo - 41. Scioltasi nel 1994 - 42. Romanzo di Stephen King - 43.
Genero
Verticali
1. Fabio, grande pallavolista - 2. Organizzazione terroristica fondata nel 1919 - 3. E’ meglio farla prima dell’inverno - 4. Regime alimentare - 5. Vale quanto “e” - 6. Articolo - 7. Piallo - 8. Assai meticoloso - 9. Targa
campana - 10. Comune adiacente a Sassuolo - 11. Moltitudini - 15. Preposizione articolata - 17. Gruppo poprock irlandese (recensito a settembre su queste pagine...) - 19. Il più completo abbandono - 21. Procede - 22. La
targa della “città dei due mari” - 25. Accompagnano i viali del Parco Ducale - 26. Pronome latino - 28. Oltre confine - 29. Prima di lasciarla, Tarzan ci pensa bene - 30. Bruni - 31. Compagnia per la telefonia mobile - 33.
L’insieme degli attori - 35. Provincia della bassa Lombardia - 37. Tecnica radiografica - 38. Ripete meglio d’un
pappagallo
La soluzione nel prossimo numero
(monch)
dal 18/12/2005 al 18/01/2006
l’oroscopo
ARIETE (21/03-20/04)
Grandi viaggi all’orizzonte…
Amore: una nuova storia!
Lavoro: nessuno si oppone ai vostri progetti
Salute: cercate di stimolare le vostre difese
immunitarie
TORO (21/04-20/05)
“Straccerete” tutti i vostri avversari!
Amore: per ora vi dovete accontentare di avventure
con cancro e scorpione
Lavoro: attenti alle insidie della concorrenza…
Salute: organizzatevi un bel weekend alle Terme...
GEMELLI (21/05-21/06)
L’ottimismo vi renderà intraprendenti
Amore: evitate le situazioni poco chiare...
Lavoro: siate prudenti con il denaro
Salute: buone energie psicofisiche
CANCRO (22/06-22/07)
Troverete la soluzione di molti problemi...
Amore: momento magnifico per le cose di cuore
Lavoro: ripresa per lavoro e denaro...
Salute: attenzione alle articolazioni (mal di schiena!)
LEONE (23/07-23/08)
Siete sfuggenti!
Amore: eviterete una separazione in atto
Lavoro: non pestate i piedi a persone influenti sul
lavoro…
Salute: tenete sotto controllo la pressione!
VERGINE (24/08-22/09)
Situazione di grande interesse!
Amore: atmosfere speciali nei rapporti con vergine e
scorpione…
Lavoro: sarete gratificati
Salute: mali di stagione (tosse, raffreddore…)
14
di Mirella Barchi
Soluzione novembre
BILANCIA (23/09-22/10)
Momento di novità...
Amore: cercate di vivacizzare il rapporto di coppia!
Per i single,momenti appassionati...
Lavoro: sono previsti aumenti
Salute: concedetevi cure disintossicanti
SCORPIONE (23/10-22/11)
Un evento eccezionale in arrivo…
Amore: alla grande con vergine e cancro...
Lavoro: preparatevi ad accogliere
la fortuna!
Salute: pensieri negativi e pessimistici...
SAGITTARIO (23/11-21/12)
Grandi progetti e…grandi risultati!
Amore: stimoli erotici con il partner...
Lavoro: arriverete lontani....
Salute: un po’ di dieta non fa male
CAPRICORNO (22/12-20/01)
Novità ultrapositive!
Amore: una storia di eccezionale intensità...
Lavoro: tanta fortuna dal punto di vista economico...
Salute: curate la vostra immagine!
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ACQUARIO (21/01-19/02)
Sistemate le cose in sospeso!
Amore: siete pieni di “tentazioni” a cui non potrete
resistere con leone, bilancia, scorpione...
Lavoro: non mettete troppa carne al fuoco!
Salute: affidatevi, come alternativa, all’omeopatia...
PESCI (20/02-20/03)
Si apre un periodo straordinario…
Amore: mettetevi in gioco!!!
Lavoro: attenzione a vertenze legali e burocratiche
Salute: riprendi in mano la tua vita!
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il
il sassolino nella scarpa
...la parola ai lettori
sasso
SCRIVETECI!!!
Tutte le critiche verranno ascoltate;
le lettere ed i messaggi più significativi saranno pubblicati.
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messaggini
“I Comitati nascono perché la Giunta fa poco”
Egregio Sig. Sindaco,
sul quotidiano il Resto del Carlino di Domenica 30 Ottobre 2005 si può leggere un articolo intitolato “Comitati senza etichette con la crisi dei partiti”, dal quale riporto testualmente le Sue considerazioni più importanti:
“I comitati spontanei non sono di per sé un fatto negativo. Se non ci fosse una radicata cultura della partecipazione i comitati non sorgerebbero:
esprimono una forte volontà di occuparsi della cosa pubblica.
I comitati sassolesi, sono nati a fronte d’interventi messi in atto dalla giunta.
Accusare la giunta di immobilità, mi sembra profondamente falso.
Secondo, faccio mia una riflessione confermata non solo a livello locale, ma nazionale: il sistema dei partiti, che rappresentavano la sede naturale delle istanze, della loro discussione e risposta, ora è in crisi. Destra o sinistra non fa differenza.
Oggi i partiti sono spesso percepiti come agenti d’interessi pubblici negativi, mentre i comitati godono di ottima fiducia e attenzione da parte
della cittadinanza”.
Mi permetta, di commentare quanto de Lei espresso:
Concordo apertamente sulla considerazione che la nascita dei comitati, di per sé, non siano un fatto negativo, ma rimango profondamente allibito su tutte le considerazioni seguenti.
I comitati sassolesi sono senza dubbio nati a fronte d’interventi messi in atto dalla giunta, ma tutti ci domandiamo: “quali interventi?”.
La situazione è sotto gli occhi di tutti, degrado urbanistico e soprattutto di pubblica sicurezza ognidove, cittadini esasperati da una situazione
insostenibile.
Non parliamo poi dell’irreparabile danno economico subito dai proprietari di immobili delle zone “calde”.
In merito all’ordine pubblico, basti osservare che le sedi della Polizia Municipale e della Polizia di Stato si trovano a pochi passi da una delle zone
peggiori per quanto riguarda le attività illecite.
Tralasciamo il fatto che in questa zona siano parcheggiate un’infinità di automobili malconce e per lo più prive del certificato di revisione.
E’ ben evidente quanto le forze dell’ordine abbiano la possibilità o la volontà di farsi rispettare.
Le faccio quindi notare che i comitati non sono nati a causa di immobilità della giunta, ma perché la giunta ha fatto ben poco e quel poco lo ha
quasi sempre sbagliato.
Crede che i componenti dei comitati non abbiano di meglio da fare che stare a discutere su cosa fare per migliorare la situazione di vivibilità dei
propri quartieri residenziali?
Consideri inoltre che i componenti dei vari comitati si riuniscono dove e quando possono compatibilmente con i propri impegni ed ovviamente
senza essere pagati, con il solo scopo di arginare i problemi che la giunta comunale non è in grado di risolvere.
Se non erro, risolvere problemi della comunità cittadina dovrebbero essere compiti della giunta comunale, per assolvere i quali la stessa viene profumatamente remunerata, ma evidentemente i Vostri brillantissimi interventi non hanno dato frutti.
Se analizziamo la Sua affermazione che i comitati, al contrario delle giunte comunali, godono di ottima fiducia da parte della cittadinanza, mi
sembra che tocchiate veramente il fondo.
Occorre sottolineare che i comitati sono formati da persone con grande spirito di iniziativa e buona volontà, ma con competenze che non dovrebbero per nulla intimorire una valida giunta comunale.
Ci veniamo quindi a trovare di fronte ad uno scenario alquanto paradossale, dal quale una domanda sorge spontanea:
“Crede che nel prossimo futuro sarà più coerente parlare di “Primo comitato” anziché di “Primo cittadino” per vedere soddisfatte le legittime
esigenze di ordine pubblico e decoro civile?
Arrivati a questo punto, se il cittadino non ha fiducia nella giunta comunale ma nei comitati, al Vostro posto mi domanderei:
“Se non riusciamo a soddisfare la cittadinanza nei basilari servizi di ordine pubblico e decoro civile, che cosa ci stiamo a fare? Chiamiamo i componenti dei comitati a prendere i nostri posti nella giunta comunale e mettiamoci da parte.”
Ma evidentemente si tratta di fantascienza….
Desidererei ricevere solerte risposta.
Cordiali Saluti
lino
320.8482069
“No agli immigrati prepotenti”
Parliamo pure degli immigrati, ma non tollerando l’arroganza e la prepotenza con
la quale molti di loro si presentano a Sassuolo.
ANDREA
“C’è anche chi non fuma
canne!”
Signori, sembra che tutti i
ragazzini di Sassuolo non
facciano altro che fumarsi
spinelli. Perché non avete
intervistato anche qualcuno
che si diverte in altre
maniere? Grazie.
LUCIANA
“Forza Neroverdi”
Forza Neroverdi, non mollare mai! Pagani super!
MIKKI 85
PAOLO BAROZZI
IL SINDACO RISPONDE:
“Abbiamo lavorato molto, parlano i fatti”
Egregio Sig. Barozzi,
GINO BONDAVALLI
P.zza Martiri Partigiani 7
41049 Sassuolo (Mo)
Tel. 0536.811091
ho riflettuto a lungo sull’opportunità di rispondere alla sua lettera, poi ho deciso di farlo: compito di un Sindaco è quello di dare risposte alle richieste dei cittadini e lei, nella sua missiva, concludeva dicendo “desidererei ricevere solerte risposta”: eccomi qui.
Ho riflettuto molto per un semplice motivo: più che una lettera al Sindaco, la sua, ha le parvenze di una “arringa” di spiccato accento elettorale, piena di quel qualunquismo che, purtroppo, non è ancora
passato di moda e con un pizzico di “volute esagerazioni” probabilmente figlie della volontà di far scalpore ed essere, così, pubblicato sul giornale. Insomma: una bella zuppa.
Una volta, quel qualunquismo da cui lei attinge a piene mani, usava dire: “Piove, Governo ladro”.
Dalle sue parole si evince che, il Governo attuale, gode delle sue simpatie: per questo ha trasformato quel “detto” in “piove, Giunta ladra”. Forse è solo il primo effetto della “devolution”: accentriamo il
denaro ma distribuiamo ai comuni il potere di far piovere.
Mi perdoni se non risponderò punto per punto alla sua lettera: lascio a chi legge ogni valutazione.
Mi permetto solamente di farle notare che io non ho mai detto i concetti che lei, attraverso un’interpretazione del tutto personale delle mie frasi riportate sul Carlino, ha inteso.
Ho detto, facendo mia una riflessione di carattere nazionale, che la cittadinanza si riconosce nei Comitati più che nei Partiti; ho detto partiti, non Giunta.
E’ più semplice portare le proprie istanze ad un gruppo di persone che operano nella parrocchia o nel circolo sotto casa, piuttosto che raggiungere le segreterie di partito. Questo era il concetto che le esprimo nuovamente: la nascita dei Comitati è da vedere favorevolmente in quanto si candidano ad essere interlocutori della Giunta comunale, non a sostituirla.
Lei parla di degrado urbano, lei parla di mancanza di sicurezza affermando che la Giunta non ha fatto nulla e quelle poche cose che ha fatto le ha sbagliate. Io mi chiedo: ha vissuto all’estero nell’ultimo
anno e mezzo?
Ho una novità per lei: ricorda il fatiscente palazzo verde in via S.Pietro? Quel casermone dentro al quale c’era di tutto: prostituzione, spaccio, clandestini, micro e macro criminali. Non c’è più o meglio,
ora è vuoto e ben sigillato.
Sa chi l’ha vuotato? Lo chieda in giro.
Lei che ha mostrato di leggere, e interpretare, i giornali locali non si è mai soffermato alle notizie che parlavano delle innumerevoli operazioni svolte a Braida da Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia
di Stato, Guardia di Finanza, Ausl, Sat?
Faccia più attenzione.
Sa a chi spetta l’ordine pubblico di una città? Non al Comune, non alla Polizia Municipale ma alle forze dell’ordine;
eppure stiamo lavorando anche in questo senso nonostante non sia di nostra specifica competenza.
Lei parla di Braida come di zona degradata: ha ragione. Ma la riqualificazione di quella zona passa attraverso il ripristino della legalità: è una situazione che si trascina da venti lunghi anni: credo che in pochi mesi si sia fatto molto e molto
altro faremo in futuro.
Proprio partendo da Braida, dal suo parco, vorrei farle notare che cade ancora una volta in errore quando parla di Giunta
immobile: la valorizzazione dei parchi e delle zone verdi della Città, la riqualificazione delle aree verdi, aiuole e rotonde,
poste alle porte di Sassuolo, l’aver restituito alla città la vista del Fontanazzo abbattendo un mostro che ne copriva la
visuale da tempo immemorabile, la nuova piazza presso il polo scolastico, la nuova piazza a S.Michele, la realizzazione
di orti e di un futuro parco fluviale sulle sponde del Secchia, una fitta rete di “ciclabili” che uniscono in sicurezza le parti
periferiche della città al centro: sono tutti interventi che ognuno può toccare con mano, vedere con i propri occhi.
La riqualificazione di piazza Garibaldi, che partirà da Gennaio, sarà un intervento delicato quanto urgente e spettacolare.
Tutto questo non l’hanno fatto i comitati, egregio signore, l’ha fatto l’Amministrazione Comunale incentivata, invogliata, spalleggiata, spronata dai partiti politici, dalle forze economiche, dai cittadini e anche dai comitati.
Sassuolo, vista dall’alto
(foto Brandoli)
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GRAZIANO PATTUZZI
Sindaco di Sassuolo
il
sasso
lino