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Numero 43 3 febbraio 2009 Per ricevere ogni 15 giorni l’Etf News direttamente nella tua casella di posta clicca qui Niente recupero per i mercati, riprende la corsa ai beni rifugio S Sono andate deluse le attese di chi si attendeva che i mercati voltassero pagina dopo l'annus horribilis 2008. Wall Street ha archiviato il gennaio peggiore della propria storia con ribassi vicini al 9%. Per scovare performance positive bisogna spingersi in Sud America con i rialzi dell'1,5% per il mercato brasiliano e del 12,2% per quello cileno. Il susseguirsi di cattive notizie sul fronte macroeconomico è stato accompagnato in queste settimane da una debole tornata di trimestrali. Di primaria importanza, per scoprire se si potrà assistere nel breve periodo a un recupero dei mercati, i dati sul mercato del lavoro statunitense in arrivo venerdì 6 febbraio. Le attese sono di oltre 500mila posti di lavoro persi, in linea con i pessimi dati degli ultimi mesi del 2008. Debolezza dei mercati azionari che ha inevitabilmente spinto gli investitori verso porti sicuri quali i metalli preziosi con oro e argento in cima alle preferenze. EtfNews in questo numero ha fatto il punto sul platino, anch'esso in buona tenuta nelle ultime settimane. A livello di singoli settori negli ultimi mesi le caratteristiche difensive del "food & beverage" hanno permesso a questo settore di sovraperformare rispetto al mercato. La criticità dei mercati non ferma comunque l'arrivo di nuovi Etf in Piazza Affari. Etf Securities è scesa nell’arena degli ETF con 13 trackers azionari aventi come sottostanti azioni di società legate alle commodity e indici legati al mercato azionario Usa. Di contro PowerShares ha lanciato il primo Etf legato al Medio Oriente e Africa del Nord. SGAM, lo short a leva sull'EuroStoxx 50 pronto al debutto Dal 4 febbraio arriva anche a Piazza Affari lo Sgam XBear Dj EuroStoxx 50, un Etf strutturato che replica all'inverso con effetto leva l'andamento dell'indice azionario Eurostoxx 50 total return. Un deprezzamento dell'indice delle blue chips italiane viene tramutato in un apprezzamento più che proporzionale, fino a un massimo del 200%, dell'Etf e viceversa. Il costo annuo di gestione è dello 0,60%. Lyxor, cambia lo specialist su 17 Etf Dal 2 febbraio Hvb (gruppo Unicredit) è subentrata a Société Générale nel ruolo di operatore specialista su 17 Lyxor Etf quotati in Borsa Italiana. Da PowerShares un nuovo Etf su Medio Oriente e Nord Africa Dal 2 febbraio è quotato presso il segmento EtfPlus di Piazza Affari il PowerShares Middle East North Africa NASDAQ OMX Fund, tracker che replica la performance delle società a maggiore dimensione e liquidità domiciliate nell'area dei mercati emergenti cosiddetta Mena, ossia Middle East e Nord Africa. 2 Etf Securities sbarca negli Etf 5 Etf su Medio Oriente-Nord Africa 7 Etf settoriali: food & beverages 8 Focus Banca Imi: materie prime 10 Focus commodity: platino 12 Osservatorio Etf Buona lettura 2 NUOVI ETF 13 nuovi ETF per arrivare là dove gli ETC non possono ETF Securities dà vita a una nuova piattaforma di ETF azionari con sottostanti azioni di società legate alle commodity e gli indici della famiglia Russell rappresentativi del mercato azionario a stelle e strisce Investire sul 98% del mercato azionario americano con due soli ETF. E' una delle opportunità offerte dall'ingresso di ETF Securities nell'arena degli ETF dopo l'ormai consolidata esperienza negli ETC. La società londinese ha emesso 13 ETF azionari armonizzati UCITS III e quotati dal 30 gennaio su Borsa Italiana. Si tratta di 11 tracker tematici e di 2 su large e small cap Usa. I primi sono studiati da un lato per consentire l'investimento su quei sottostanti per i quali non è possibile guadagnare un'esposizione diretta, si pensi a settori quali acqua, carbone, acciaio, trasporto marittimo, energia alternativa e nucleare, e dall'altro per essere usati nella previsione che in alcune fasi le società focalizzate su singole commodity possano performare meglio delle stesse materie prime. I due strumenti sull'azionario Usa sono invece basati su benchmark leader del mercato azionario statunitense: l'indice Russell 1000 sulle large-cap e l'indice Russell 2000 sulle small-cap, entrambi riconosciuti come barometri del mercato azionario Usa tra i più attendibili e completi e che insieme coprono il 98% della capitalizzazione della Borsa americana. I Nelle prossime pagine per ognuno dei nuovi strumenti (riportati nella tabella con i loro costi e con i codici di negoziazione) saranno presentate le caratteristiche salienti dell'indice sottostante. I nuovi Etf di Etf Securities ETF CODICE TER ETFS WNA Global Nuclear Energy NUKE 0,65% ETFS Janney Global Water WATE 0,65% ETFS S-Net ITG Global Agri Business AGRI 0,65% ETFS Russell Global Coal COAL 0,65% ETFS Russell Global Gold AUCO 0,65% ETFS Russell Global Steel Large Cap STEE 0,65% ETFS Russell Global Shipping Large Cap SHIP 0,65% ETFS Russell 1000 RONE 0,35% ETFS Russell 2000 RTWO 0,45% ETFS DAXglobal Alternative Energy ALTE 0,65% ETFS Dow Jones STOXX 600 Basic Resources BASR 0,30% ETFS Dow Jones STOXX 600 Oil & Gas OILG 0,30% ETFS Dow Jones STOXX 600 Utilities UTIL 0,30% NUOVI ETF ETFS WNA Global Nuclear Energy L’indice azionario WNA Nuclear EnergySM garantisce l’esposizione su tutta una gamma di segmenti di business relativi al settore dell’energia nucleare: costruzione primaria, reattori, generatori di energia, tecnologia, equipaggiamento, servizi, e rifornimento di combustibili. Il WNA Nuclear EnergySM è l’ indice ufficiale del World Nuclear Association. E' costituito da 65 componenti con una prevalenza di compagnie statunitensi e giapponesi. ETFS Janney Global Water L'indice Janney Global Water è il benchmark azionario di imprese dedite sia ai servizi di pubblica utilità sull'acqua sia alla produzione di tecnologie del settore idrico. Il Janney Global Water IndexSM e’ composto da 65 titoli globali per i quali almeno il 25% dei proventi sono associati all’acqua. All'interno del paniere, utilities e società di produzione vengono pesate 50/50. Circa il 50% del peso dell'indice fa riferimento a compagnie statunitensi e per la restante parte principalmente a gruppi britannici, francesi, giapponesi e svizzeri. ETFS S-Net ITG Global Agri Business L'indice azionario S-Network ITG Agriculture comprende imprese con core business concentrato nel settore primario a livello globale. L'indice è concepito per consentire l'esposizione su vari segmenti di business che assieme compongono l'intero settore agricolo: semina, chimica e fertilizzanti, produzioni di materie prime agricole e di allevamento. AGRI include società impegnate in quattro settori agricoli principali: a) sementi, prodotti chimici e fertilizzanti, b) attrezzature ed irrigazione, c) prodotti agricoli e d) allevamento di bestiame. AGRI contiene titoli selezionati in un universo di titoli azionari negoziati in borse valori riconosciute in America, in Europa, nel Medio Oriente e in Africa (EMEA) e nell’Asia-Pacifico, sulla base di un insieme di criteri di screening oggettivi. I criteri di selezione includono i requisiti quali la partecipazione al settore, la quotazione su borse primarie, la capitalizzazione minima, il flottante minimo, il prezzo minimo e il volume medio di trading giornaliero. ETFS Russell Global Coal Il Russell Global Coal Index misura il rendimento dei titoli relativi al settore carbonifero presenti all'interno dell'Indice Russell Global, rappresentativo del mercato azionario globale investibile. L'indice, espresso in dollari, include 52 titoli di 17 paesi. Al suo interno la componente principale è quella delle società cinesi, alle quali compete un peso pari a circa il 50%. ETFS Russell Global Gold L'Indice Russell Global Gold misura la performance di tutti i titoli correlati all’oro inclusi nel Russell Global Index. L’indice include 72 titoli di 8 paesi. L'indice aumenta l'esposizione verso il settore dell'oro poiché comprende le società a più ampia capitalizzazione impregnate in queto comparto. ETFS Russell Global Steel Large Cap Il Russell Global Steel Large Cap Index misura la performance di tutti i titoli di società siderurgiche a grande capitalizzazione incluse nel Russell Global Index. L’indice include 59 titoli di 21 paesi ed è costruito in modo da offrire un barometro completo e imparziale del settore delle società siderurgiche a grande capitalizzazione ed è ribilanciato completamente ogni anno per assicurare l’inclusione di azioni nuove e in crescita. ETFS Russell Global Shipping Large Cap Il Russell Global Shipping Large Cap Index misura la performance di tutti i titoli di società di spedizioni marittime a grande capitalizzazione incluse nel Russell Global Index. L’indice include 29 titoli di 12 paesi. L'indice è 3 4 NUOVI ETF costruito in modo da offrire un barometro completo e imparziale del settore delle società che si dedicano al trasporto marittimo a grande capitalizzazione ed è ribilanciato completamente ogni anno per assicurare l’inclusione di azioni nuove e in crescita. ETFS Russell 1000 Il Russell 1000 Index misura la performance del segmento di società maggiormente capitalizzate nell’universo di titoli azionari USA. L’indice è una sottoclasse del Russell 3000 Index e include circa 1.000 tra i titoli maggiori sulla base di una combinazione della loro capitalizzazione di mercato e dell’appartenenza attuale all’indice. Il Russell 1000 rappresenta circa il 92% del mercato statunitense. Il Russell 1000 Index è costruito in modo da offrire un barometro completo del segmento delle large cap ed è ribilanciato completamente ogni anno per assicurare l’inclusione di azioni nuove e in crescita. Considerato il focus del sottostante su società a larga capitalizzazione e dunque caratterizzate da volatilità solitamente contenuta, lo strumento è adatto a investitori relativamente avversi al rischio, con portafogli difensivi. L'indice sottostante sovraperforma usualmente in fasi di elevata volatilità e di ascesa del ciclo economico. ETFS Russell 2000 Il Russell 2000 Index è una sottoclasse del Russell 3000 Index che rappresenta circa il 10% della capitalizzazione di mercato totale di tale indice. Include circa 2000 tra i titoli più piccoli del mercato, sulla base di una combinazione della loro capitalizzazione di mercato e dell’appartenenza attuale all’indice. Il Russell 2000 è costruito in modo da offrire un panorama completo delle società a bassa capitalizzazione ed è ribilanciato completamente ogni anno per assicurare che i titoli a capitalizzazione maggiore non distorcano la per- formance e le caratteristiche della classe delle small cap vere e proprie. I titoli presenti nel paniere sono caratterizzati da un livello di rischio maggiore rispetto a quelli con maggiore capitalizzazione, ma anche da maggiori possibilità di rendimento. Le prestazioni dei portafogli small cap tendono ad essere più volatili rispetto a quelli dei portafogli large cap. ETFS DAXglobal Alternative Energy L'indice DAXglobal Alternative Energy Fund è composto da società scelte su scala mondiale e attive nella produzione di energie alternative. Uno dei criteri di selezione è che le società debbano generare almeno il 50% del proprio business nel settore delle energie rinnovabili. I settori di competenza sono: eolico, solare, gas naturale, etanolo e un insieme di energia geotermica, idrica e batterie. A questi cinque segmenti viene assegnata la medesima ponderazione. Nell’ambito di questi sotto-segmenti le società si qualificano per capitalizzazione di mercato e volume di scambi medio giornaliero che deve superare il milione di dollari. L'indice DAXglobal Alternative Energy replica la performance delle 15 imprese più grandi e liquide del mondo appartenenti al segmento delle energie alternative, 3 società sono state selezionate rispettivamente su ognuno dei cinque settori energetici che compongono l'indice: eolico, solare, gas naturale, etanolo e un raggruppamento di sotto settori che vanno dal geotermico, idroenergetico agli accumulatori di energia ugualmente distribuiti. ETFS con sottostanti indici Dow Jones STOXX 600 Gli indici Dow Jones STOXX 600 Basic Resources, Dow Jones STOXX 600 Oil & Gas e Dow Jones STOXX 600 Utilities fanno parte del più esteso indice Dow Jones STOXX 600. Il Dow Jones STOXX 600 Basic Resources Index è ideato per rappresentare le maggiori società europee nel settore delle risorse di base. Il Dow Jones STOXX 600 Oil & Gas Index è ideato per rappresentare le maggiori società europee nel settore del petrolio e gas. Il Dow Jones STOXX 600 Utilities Index è ideato per rappresentare le maggiori società europee nel settore delle Utilities. Marco Barlassina NUOVI ETF PowerShares punta su Medio Oriente e Nord Africa Il prodotto replica l’andamento delle società dell’area del “Mena” e consente di investire in molti paesi emergenti. Ma occhio ai rischi... I Il 2 febbraio è sbarcato sul segmento EtfPlus di Piazza Affari il PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund, emesso da Invesco PowerShares. Lo strumento replica fedelmente l'andamento del Nasdaq Omx Middle East North Africa index, espresso in dollari, che raggruppa le società a maggiore dimensione e liquidità domiciliate nell'area dei mercati emergenti Middle East Nord Africa (Mena). Tale area, caratterizzata da una grande disponibilità di risorse di base, in particolare petrolio e gas naturale, è composta da una lunga lista di paesi ma l'indice di riferimento si limita a seguire l'andamento di società domiciliate in Bahrain, Egitto, Giordania, Kuwait, Libano, Marocco, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Tunisia o Emirati Arabi Uniti. Attualmente, puntualizza una nota di Invesco PowerShares, restano però escluse dall’universo ammissibile l’Arabia Saudita e la Tunisia, che “potranno essere inserite in seguito”. Investendo nel PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund si prende posizione non soltanto su un'area di mercato emergente, con tutti gli annessi rischi, ma anche sul- Il PowerShares Mena Nasdaq Omx Fund Tipo Strumento Benchmark Etf Nasdaq Omx Middle East North Africa Index Nota Benchmark Codice di Negoziazione Codice ISIN Commissioni Totali Annue Commissioni Entrata uscita Performance Emittente Azionario Mercati Emergenti PSM IE00B3BPCJ75 0,75% No Invesco PorweShares 5 6 NUOVI ETF l'andamento di petrolio e gas naturale. Per quanto concerne il greggio in particolare, va segnalato il forte ridimensionamento delle quotazioni che ha avuto luogo negli ultimi mesi sui mercati internazionali delle materie prime in risposta alla contrazione della domanda legata alla recessione globale in corso. Tra l'altro, oltre la negatività della congiuntura, nell'immediato futuro anche la spinta generale verso energie alternative pulite da parte delle autorità politiche - il neo-presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in questo senso ha dato il “la” - potrebbe avere un impatto negativo sulla domanda di oro nero, penalizzando così le società dell'area Mena. D'altra parte, va sottolineato come la stessa area nel 2007 abbia registrato una robusta crescita del Pil per il quinto anno consecutivo: l'incremento medio è stato del 5,35 per cento. Tuttavia, il generale rallentamento economico in corso già nel 2008 potrebbe avere provocato una battuta d'arresto della crescita. Come evidenzia Sergio Trezzi, responsabile Italia per Invesco, il PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund è "un prodotto molto interessante e innovativo perché legato a una area geografica di sicuro interesse, caratterizzata da un tasso elevatissimo di popolazione giovane, sotto i 40 anni, e da un’immensa disponibilità di materie prime. Tutto ciò consentirà a questa regione una crescita di consumi, di infrastrutture e di investimenti". "Ricordiamo - mette in guardia Trezzi - che tale prodotto mira a ottenere alti rendimenti sul lungo termine, pertanto può essere caratterizzato da elevata volatilità nel breve periodo". Benché i paesi dell'area del Mena siano numerosi e dunque sia garantita una certa diversificazione sui mercati emergenti, gli stessi sono specializzati nella produzione di petrolio e gas naturale. Esiste quindi il rischio che lo strumento esponga l'investitore in maniera eccessiva alle fluttuazioni delle quotazioni del greggio, con relativo impatto sui conti finanziari delle società quotate sul Nasdaq Omx Middle East North Africa index. Inserire l'Etf all'interno di un portafoglio ben diversificato da tutti i punti di vista è importante anche alla luce del fatto che i paesi del Mena, per quanto tra loro eterogenei in termini politici e di grado di sviluppo, hanno economie e mercati finanziari contraddistinti da una reciproca interdipendenza. Va infine tenuto conto del rischio di cambio che si corre e che agisce tramite un duplice canale, legato sia al fatto che il Nasdaq Omx Middle East North Africa Index è espresso in dollari sia al fatto che le società che lo compongono hanno a loro volta valute proprie diverse dall'euro, moneta in cui il “replicante” è quotato a Piazza Affari. Il PowerShares Middle East North Africa Nasdaq Omx Fund è il primo e al momento l'unico Etf quotato sul listino di riferimento italiano a puntare esclusivamente sulle società dei paesi emergenti del Mena. Tuttavia, sull'EtfPlus sono negoziati prodotti simili. E' il caso del Db X-Trackers Msci Em Emea Trn Index Etf, strumento emesso da Deutsche Bank che tende e replicare l’andamento dell’indice Msci Emea Emerging Markets Total Return, che a sua volta misura la performance dei mercati azionari dei paesi emergenti in Europa, Medio Oriente e Africa. La differenza principale è dunque la presenza all'interno del paniere di riferimento di società dei paesi emergenti dell'area europea. Il Db X-Trackers Msci Em Emea Trn Index Etf da inizio anno ha lasciato sul terreno il 14% circa, mentre se si allarga l'orizzonte temporale agli ultimi 12 mesi le perdite si estendono a oltre il 50 per cento. Carlotta Scozzari ETF SETTORIALI Food & Beverages per sfamare la voglia di sicurezza Di fronte alla volatilità dei mercati, il settore alimentare e delle bevande riesce a limitare le perdite. E, secondo alcuni analisti, il 2009 potrebbe riservare ghiotte sorprese In tempi dove l'incertezza delle economie e la volatilità dei mercati governano gli scambi, diventa sempre più difficile trovare una soluzione che protegga l'investimento. Tra i settori che stanno reggendo meglio all’urto della crisi c’è il "Food & Beverages", quella categoria che raccoglie i titoli delle società che operano nel settore degli alimentari e delle bevande. Questo comparto in Europa si è comportato bene se lo si confronta con l’andamento medio del mercato. Lo dimostrano gli indici di riferimento. Negli ultimi 3 mesi il Dj Stoxx 600 Food & Beverges ha seguito un andamento lineare e senza sbalzi contro un calo del 17% dell'Eurostoxx 50. E il confronto rimane favorevole per il settore anche in un orizzonte temporale più ampio. Da giugno infatti, se il mercato si è affossato di oltre 44 punti percentuali, il Dj Stoxx 600 Food & Beverages è riuscito a contenere le perdite con un -17,47%. Non solo. I titoli del Food & Beverages piacciono agli analisti. Quelli di Credit Suisse hanno sul settore il rating "overweight" (sovrapesare), e quelli di Citigroup giudicano a "low risk" (basso rischio) i colossi del cibo. "Un modello di crescita difensiva e un rischio accettabile sono le due caratteristiche del settore Food & Beverages e che ci portano a una raccomandazione overweight", si legge in un recente report della casa d'affari statunitense. Tra i big del comparto, Unilever, per esempio, è vista da Citigroup con una performance in rialzo nel 2009, grazie al suo programma di risparmio dei costi. "Unilever, oltre agli aspetti positivi propri del settore, offre anche un forte bilancio e una resistenza di utili - illustrano gli analisti - fattori molto importanti nell'attuale fase di mercato". Gli analisti di Jp Morgan inve- I Food & beverages vs mercato DJ Eurostoxx 600 100 DJ Eurostoxx 50 90 80 70 60 Lug 08 Fonte: Bloomberg Ago Set Ott Nov Dic ce mettono l'accento sul gigante francese Danone (overweight), " che ha adattato la sua strategia al periodo attuale e i dati europei su alcuni prodotti alimentari (come lo yogurt) sono incoraggianti". Ma non sono da meno i colossi più propriamente orientati al "beverages". Credit Suisse è convinto che l'avvicinarsi di una nuova fase di consolidamento tra le società di birra e alcolici raccoglierà l'attenzione del mercato sull'intero comparto. "Il consolidamento delle società attive nel "beverage" è stato negli ultimi cinque anni un driver di crescita - spiegano gli esperti della banca elvetica - In questo momento, caratterizzato da una pressione dei costi e da un rallentamento della crescita economica che frena i consumi, vediamo molto probabile una nuova fase di consolidamento per i prossimi 12 mesi che integri le due categorie, birra e alcolici". Un nuovo ciclo di fusioni è visto da Credit Suisse decisamente positivo, in quanto "potrebbe condurre a sinergie importanti e a un aumento delle vendite". Meno ottimisti invece sono gli analisti di Dresdner Kleinwort che hanno abbassato le stime di utile 2009 su quasi tutti i nomi europei del comparto "beverage" e ridotto le previsioni di volume e margine per alcuni dei più importanti mercati di sbocco. A preoccupare il broker tedesco è soprattutto la forza dell'euro rispetto alla sterlina e alle valute dei Paesi emergenti, oltre che le basse previsioni di crescita delle economie mature nel 2009 che freneranno i consumi. A salvare i protagonisti del settore saranno, secondo Dresdner, la capacità dei gruppi di ridurre i costi interni. Gen 09 Valeria Panigada 77 8 FOCUS BANCA IMI Materie prime prosegue il ribasso L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI La volatilità si sta mantenendo elevata per le commodity in questo primo scorcio di 2009. Dopo i forti cali registrati nella seconda metà del 2008 le materie prime stanno consolidando con il petrolio in area 40 dollari su attese debole domanda mondiale Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast Il comparto energetico, dopo il pesante ribasso del 2008, prosegue il proprio consolidamento laterale poco distante dai minimi raggiunti nel pieno della crisi economica autunnale. Prosegue anche la debolezza del dollaro contro l’euro, sulla scia dei tassi fed funds in area 0-0,25%, il WTI è sceso fin sotto i 35 dollari per poi attestarsi in area 40 dollari. La performance del 2008 del GSCI Energia è stata molto negativa (-52,4%), trascinando con se il GSCI globale (-46,5%). Delude anche la performance di inizio 2009: -8,7% per il GSCI globale e -12,3% per il GSCI Energia. Il CAGR decennale del GSCI Energia è pari a +11,4%, compromesso dalla brutta performance del 2008 del petrolio, e si confronta con il CAGR del GSCI totale pari a +6,4%. Confermiamo l’Outlook Neutrale. La profondità della crisi economica mondiale, espressa nelle nuove previsioni del Fondo Monetario Internazionale per il 2009, ha aggravato anche il rallentamento di Cina e India e ha inevitabilmente minato le stime di previsione della domanda mondiale di petrolio per il 2009, spostando il possibile rimbalzo delle richieste al 2010. Le attese si spostano ora sulle mosse dell’OPEC, gli interventi attuati a fine anno si sono dimostrati inizialmente inefficaci, ma ora i tagli produttivi apportati dal cartello iniziano a far sentire, a pieno i loro effetti sulle quantità scambiate. I Metalli Preziosi: si rafforzano tutti i metalli preziosi, complice la ricerca di assets difensivi Continua la ripresa dei preziosi dopo lo shock al ribasso dei mesi estivi. Il comparto, a cavallo fra il 2008 e il 2009 ha consolidato un trend rialzista iniziato tra novembre e dicembre dell’anno passato, raggiungendo e violando la soglia dei 900 dollari per oncia, per l’oro, nuovo massimo degli ultimi quattro mesi. A favorire la corsa dei metalli preziosi sono ancora: l’indebolimento del dollaro e la ricerca di asset difensivi per fronteggiare la volatilità dei marcati azionari. Il 2008 si è Il petrolio WTI negli ultimi 12 mesi 150 WTI 130 110 90 70 50 30 Gen 08 Apr Lug Ott Gen 09 Fonte: Bloomberg chiuso con una performance alterna: nuovi massimi nella prima parte dell’anno, forte crollo estivo/autunnale, ripresa dei prezzi sul finire dell’anno. L’Outlook rimane Neutrale, l’atteso rafforzamento del dollaro nel 2009 non si è, almeno inizialmente, verificato ma resta un tema di fondo che potrebbe indebolire i prezzi dell’oro attualmente favoriti dall’avversione al rischio degli investitori. Nel medio/lungo termine, un deciso consolidamento sopra 900 dollari significherebbe uno scenario macroeconomico decisamente compromesso, una spasmodica ricerca di asset difensivi e la possibilità di vedere, nel 2010, di nuovo le quotazioni dell’oro sopra 1.000 dollari l’oncia. L’Oro negli ultimi 12 mesi 1000 Oro 900 800 700 Gen 08 Fonte: Bloomberg Apr Lug Ott Gen 09 FOCUS BANCA IMI Rame: volatilità (5 anni) 50% 40% 30% 20% 10% 0% Rame Volatilità Volatilità Media 21,8% lug-03 ott-04 gen-06 apr-07 lug-08 Fonte: Thomson Reuters - Datastream, elaborazioni Intesa Sanpaolo. Metalli Industriali: rame in leggera ripresa La debolezza del ciclo economico mondiale, unita al surplus di scorte di metallo, rappresentano il principale fattore di depressione per l’intero comparto. La domanda di metalli industriali, rivista al ribasso già nel periodo estivo, resta contratta per tutto il 2009. Confermiamo l’auspicio che una ripresa della domanda cinese nel secondo semestre 2009, a cui aggiungiamo un ridimensionamento degli investimenti che vada ad erodere l’eccesso di capacità produttiva che ha caratterizzato il comparto, possa consentirci di ipotizzare una ripresa tra il 2009 ed il 2010. to all’indice GSCI che nel 2008 è stato: -46,5%. Il movimento di fondo, a fronte di uno scenario comunque negativo, resta di marginale consolidamento e pone il comparto degli Agricoli in una posizione di possibile rimbalzo, già nel 2009, qualora si concretizzassero le condizioni di ripresa economica, sul finire dell’anno in corso. L’Outlook resta Moderatamente Positivo. I temi di gennaio, sul comparto degli agricoli, sono gli stessi di fine 2008 e senza che vengano introdotte nuove criticità. Il trend ribassista, originatosi a fine estate e proseguito di pari passo con la crisi economica, fino a dicembre, sembra aver fatto segnare i minimi proprio all’inizio del mese scorso. Con le prime sedute del 2009 si ha avuto la sensazione che il movimento di consolidamento, lontano dai minimi segnati a fine 2008, possa continuare ed anzi costruire un solido supporto per un eventuale rimbalzo del comparto. Attenuatosi il tema dei biocarburanti, a seguito del crollo delle quotazioni del greggio, restano i temi fondamentali legati alle granaglie come derrate alimentari, specie nei paesi emergenti che, sebbene coinvolti nella crisi, non accennano a ridurre la loro crescita demografica e di conseguenza il loro consumo alimentare. A cura di Fulvia Risso del Research Department, BancaIMI Prodotti Agricoli: prosegue il consolidamento degli agricoli lontani dai minimi di dicembre Dopo una chiusura del 2008 in cui l’indice GSCI dei Prodotti Agricoli ha registrato una performance negativa del 28,9% rispet- Il presente articolo costituisce l'estratto di un documento di ricerca redatto e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell'analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it. db x-trackers Indici a portata di mano Investire in un mondo dinamico Andare oltre le frontiere dei mercati emergenti si può. Con gli ETF di Deutsche Bank si aprono nuovi orizzonti d’investimento. Exchange Traded Fund (ETF) Ora disponibili in Borsa Italiana db x-trackers MSCI Taiwan db x-trackers MSCI Brazil db x-trackers MSCI Korea db x-trackers S&P CNX Nifty (India) db x-trackers FTSE/XINHUA China 25 db x-trackers MSCI Emerging Markets db x-trackers MSCI EM LatAm db x-trackers MSCI EM Asia db x-trackers MSCI EM EMEA db x-trackers MSCI Russia Capped Index db x-trackers FTSE Vietnam db x-trackers S&P Select Frontier Commissione di gestione 0,65% 0,65% 0,65% 0,85% 0,60% 0,65% 0,65% 0,65% 0,65% 0,65% 0,85% 0,95% Codice di negoziazione XMTW XMBR XMKO XNIF XX25 XMEM XMLA XMAS XMEA XMRC XFVT XSFR www.dbxtrackers.it Numero Verde 800 90 22 55 Deutsche Bank Exchange Traded Funds A Passion to Perform. Avvertenze – Prima dell'adesione leggere attentamente il prospetto, completo e semplificato, nonchè il documento di quotazione relativo al comparto db x-trackers di riferimento. Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Santa Margherita 4, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.it. Deutsche Bank AG e gli sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall'utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall'utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG e non costituisce o intende fornire alcun giudizio, da parte della stessa, sull'opportunità di un eventuale investimento ivi descritto. 9 10 FOCUS COMMODITY Metalli preziosi: Platino, è scoccata l’ora della ripresa Nei primi mesi del 2009 prosegue la ripresa dei metalli preziosi. Un rafforzamento a cui sta prendendo parte anche il platino che a gennaio ha infranto la barriera dei 1.000 dollari l'oncia. Ma cosa accadrà nel 2009? Dopo il brusco calo registrato a partire dal luglio 2008, va ora in scena la ripresa dei metalli preziosi. I prezzi di platino, palladio e rodio erano arrivati a cedere rispettivamente il 54%, 58% e 75% rispetto ai massimi toccati in estate. I primi segnali di rafforzamento del comparto prezioso hanno cominciato a manifestarsi alla fine dello scorso anno, in particolare tra il mese di novembre e quello di dicembre. Protagonista di questa ripresa ancora una volta, l'oro, il bene rifugio per eccellenza, che si è riportato in area 900 dollari l'oncia, toccando il massimo degli ultimi quattro mesi. Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche il platino, metallo dai diversi usi impiegato in gioielleria, in odontoiatria e per i contatti elettrici, ha mostrato la sua voglia di riscatto, infrangendo a gennaio sul listino londinese la soglia psicologica dei 1.000 dollari l'oncia. Come è avvenuto in passato, sono due i motivi principali che sono tornati a sostenere la corsa rialzista dei metalli preziosi: da una parte la debolezza del dollaro e dall'altra la costante ricerca degli investitori di asset difensivi, capaci far fronte alla situazione senza precedenti dei mercati finanziari internazionali. Il 2008 è stato un anno dal doppio volto per il settore delle materie prime. Se solo sei mesi fa la maggior parte delle società del comparto cavalcavano il cosiddetto“super ciclo”, ora sono, invece, alle prese con una situazione, completamente ribaltata, e con le parole incertezza e volatilità a farla da padrona. “Il 2008 è stato un anno che definirei anomalo per l'intero comparto delle commodity. Un'anomalia che ha investito anche il platino che Suki Cooper, analista di Barclays Capital ha visto crollare i prezzi D 1 1. Lingotti di platino 2. Gioielli 2 3. Impala Platinum, processo di lavorazione platino 3 Performance ETC Platinum a Piazza Affari Andamento prezzo del platino 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 2200 2000 1800 1600 1400 1200 1000 800 Set Dic 07 Mar Giu Set Dic 08 Fonte: Bloomberg fino ai livelli che non si vedevano dal 2003 dopo avere messo a segno nel mese di febbraio il record di tutti i tempi a 2.290 dollari l'oncia”, spiega Suki Cooper, analista di Barclays Capital. “All'inizio dell'anno la decisa sospensione dell'offerta è stato il focus del mercato, che, unita alla scarsità energetica in Sud Africa, ha esacerbato una situazione per il comparto minerario già difficoltosa”. L'esperto di Barclays si addentra maggiormente nell'analisi delle cause e sottolinea come i prezzi dei metalli preziosi siano caduti in picchiata nel seconda metà del 2008 visto che l'attenzione del mercato si era spostata dalle continue interruzioni dell'offerta al declino della domanda. “Nonostante questo – prosegue l'esperto - i prezzi di platino e oro hanno aggiornato i prezzi toccando i nuovi massimi medi annuali. Il platino ha il range minore, compreso tra un massimo di 1.200 dollari l'oncia e un minimo di 750 dollari l'oncia ”. Ma chi "avrà la meglio"mettendo a confronto l'andamento dei metalli preziosi e di quelli ferrosi? “Ci attendiamo che i metalli industriali rimangano sotto pressione nel breve termine, dato il peggioramento delle condizioni economiche e il declino delle vendite di automobili. In linea con le nostre Feb Apr Giu Ago Ott Dic 08 Fonte: Bloomberg attese di una ripresa nella secondo semestre 2009, i platinoidi potrebbero trovare qualche supporto in particolare, poiché la produzione è scesa alla luce dei prezzi minori”. Se gli esperti di Barclays prevedono per il platino una media annuale di 1.020 dollari l'oncia e parlano di una ripresa della crescita dei platinoidi nella seconda parte del 2009, quelli di Citi non appaiono così ottimisti. “I fondamentali della domanda e dell'offerta di platino – spiegano gli analisti della banca americana in un report incentrato sul Metal & Mining – sono deteriorati rapidamente e ci attendiamo un significativo surplus nel 2009. Inoltre, siamo convinti che i prezzi rimarranno bassi quest'anno, deprimendo i profitti e limitando la crescita”. Di tutt'altra idea Credit Suisse. Secondo l'ufficio studi della banca svizzera la produzione sudafricana è ora il principale driver dei prezzi dei metalli nel medio e lungo termine. E stando alle nuove stime di Credit Suisse nel 2009 e nel 2010 il prezzo del platino sarà pari rispettivamente a 1.010 e 1.135 dollari l'oncia. Daniela La Cava PLATINO, ANCHE L’INDUSTRIA SUDAFRICANA NON E’ IMMUNE ALLA CRISI DEL CREDITO Anche l'industria sudafricana del platino, il cuore della produzione mondiale di questo metallo, si è piegata di fronte alla crisi del credito. Lo confermano i dati relativi alla produzione di Lonmin che ha registrato nel primo trimestre fiscale 2009 una flessione a doppia cifra. Il gruppo, numero tre al mondo nella produzione di platino, ha annunciato che l'attività produttiva dell'ultimo trimestre del 2008 si è attestata a quota 132.935 once (-14%), mentre quella di platinoidi (PGMs) è scesa del 12% a 243.818 once. I vertici di Lonmin hanno confermato la guidance su vendite e ricavi per il 2009 rimarcando però come l'outlook di breve termine rimanga molto difficile da prevedere. Secondo gli analisti di Citi, che mantengono su Lonmin una raccomandazione “hold” e un target price pari a 9 sterline, il 2009 sarà un anno difficile per il gruppo alle prese con le pressioni dei costi e i bassi prezzi dei platinoidi (Pgm). E mentre cresce l'attesa per conoscere i risultati annuali dell'altro colosso del Platino, Anglo Platinum, l'ufficio studi di Citi ha rivisto al ribasso le stime sull'utile per azione (Eps) 2009 a 1,50 rand e conferma il giudizio “sell”, vendere. Qualche “timido” segnali di ripresa arriva da Impala Platinum. Zimplats Holdings, società controllata dal colosso minerario, ha riportato una perdita da operazioni continue nel trimestre concluso a dicembre pari a 11,6 milioni di dollari dal rosso pari a 16,6 milioni conseguito nell'analogo periodo dell'anno passato, mentre le vendite sono salite a 25,7miliardi. 12 OSSERVATORIO ETF Etf in cifre I MIGLIORI A 1 MESE EUROPA - EuroStoxx 50 PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT 89 135965 26,74 81,65 ▲ ▲ 3300 Easyetf S&P Gsne 146,9 63 17,99 -20,88 ▲ ▲ 3000 Db X-Trackers Shortdax 98,71 46713 15,24 37,19 ▲ ▲ 2700 Db X-Trackers Dj Es 50 Short 52,45 161573 14,25 36,18 ▲ ▲ 2400 Sgam Etf Bear S&P/Mib 62,77 4390 13,67 40,36 ▲ ▲ 2100 Sgam Etf Xbear S&P/Mib 1800 Set 08 I MIGLIORI A 6 MESI PREZZO € VOLUMI 68,1 4532 10,25 Db X-Trackers Dj Stoxx Bank Short PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT 82,87 ▼ ▲ 89 135965 26,74 81,65 ▲ ▲ Db X-Trackers Dj Stoxx Tech Short 37,02 7411 2,12 43,71 ▲ ▼ Sgam Etf Bear S&P/Mib 62,77 4390 13,67 40,36 ▲ ▲ Db X-Trackers Shortdax 98,71 46713 15,24 37,19 ▲ ▲ Sgam Etf Xbear S&P/Mib Eurostoxx S&P Mib Dax30 Ftse100 Cac40 Ott Nov Chiusura 50 2214 17467 4302 4091 2950 Var. % 3mesi -0,57 -1,53 -0,50 -2,46 -0,17 Gen 09 Dic Var. % 6mesi -33,31 -37,91 -32,75 -23,59 -31,64 Feb Var. % 12mesi -42,81 -49,54 -38,27 -32,14 -40,75 USA - S&P 500 1300 I PEGGIORI A 1 MESE 1200 PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT Spa Marketgrader 200 40,35 1 -29,70 -27,62 ▼ ▼ Spa Marketgrader Mid Cap 41,46 1 Lyxor Etf Levdax 21,1 274787 -29,26 -28,76 ▼ ▼ -28,16 -62,63 ▼ ▼ Lyxor Etf Lever Dj Euro Stoxx 50 10,79 199708 -25,10 -64,83 ▼ ▼ Db X-Trackers Msci Euro Mid Cap 30,61 501 -24,05 -35,88 ▼ ▼ I PEGGIORI A 6 MESI PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT Market Access Daxglobal Russia 15,99 152 PER % 1 MESE PER % 6 MESI -17,15 -70,22 ▼ ▼ Db X-Trackers Msci Russia 9,04 7819 -13,91 -67,03 ▼ ▼ Lyxor Etf Russia 11,63 34861 -18,60 -65,93 ▼ ▼ Sgam Etf Leveraged S&P/Mib 10,42 302551 -23,26 -65,90 ▼ ▼ Lyxor Etf Leverage Dj Stoxx 50 10,79 199708 -25,10 -64,83 ▼ ▼ 1100 1000 900 800 700 Set 08 Ott 08 Dow Jones S&P 500 Nasdaq Russell 2000 Chiusura Var. % 3mesi 7937 -2,21 825 -1,33 1196 0,95 450 -0,10 Nov 08 Dic 08 Genv09 Var. % 6mesi -29,93 -34,51 -34,54 -37,22 Feb 09 Var. % 12mesi -37,72 -40,85 -35,55 -38,45 FAR EAST - Nikkei 13000 11500 I PIÙ SCAMBIATI /QUANTITÀ PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT 10000 Ishares S&P 500 6,38 655387 PER % 1 MESE PER % 6 MESI -2,86 -21,15 = ▼ Ishares Dj Euro Stoxx 50 21,81 514608 -13,87 -34,58 ▼ ▼ 8500 Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50 22,03 457357 -13,27 -35,96 ▼ ▼ Lyxor Etf S&P/Mib 17,62 321548 -12,31 -37,46 ▼ ▼ Ishares Msci Japan 6,54 315442 -5,16 -13,53 ▼ = TREND BT TREND MT I PIÙ SCAMBIATI /VALORE PREZZO € VOLUMI Lyxor Etf Euro Cash Eonia 105,215 20966080 0,14 1,62 = = Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50 22,03 11536340 -13,27 -35,96 ▼ ▼ Db X-Trackers Dj Es 50 Short 52,45 10965120 14,25 36,18 ▲ ▲ 89 10660750 26,74 81,65 ▲ ▲ 21,1 8871056 -28,16 -62,63 ▼ ▼ Sgam Etf Xbear S&P/Mib Lyxor Etf Levdax PER % 1 MESE PER % 6 MESI I PIÙ ATTIVI /VALORE PREZZO € VOLUMI TREND BT TREND MT Ishares Dj Stoxx 600 Healthcare 43,89 300% PER % 1 MESE PER % 6 MESI 2,36 -8,54 ▲ = Db X-Tr Ibx Eur Sov 10-15 158,16 298% -3,51 7,00 ▼ = Ishares Dj Stoxx 600 Utility 59,64 298% 1,45 -26,68 ▼ ▼ Market Access Rici Index 82,77 290% 9,33 -20,51 = ▲ Lyxor Etf Dj Stoxx 600 Travel & Leis 8,92 282% -2,94 -33,53 ▼ = 7000 Set 08 Giappone Cina Russia Brasile Ott 08 Nov 08 Chiusura Var. % 3mesi 7826 -2,92 287 2,05 517 -5,46 38666 0,41 Dic 08 Gen 09 Var. % 6mesi -40,24 -37,21 -73,37 -32,91 Feb 09 Var. % 12mesi -42,02 -55,13 -73,73 -36,70 COMMODITY - Crb 410 380 350 320 290 260 260 260 Set 08 Ott 08 Nov 08 Chiusura Var. % 3mesi Crb Brent Oro Cacao 216 41 901 2720 -4,79 -2,33 0,17 1,99 Gen 09 Dic Feb 09 Var. % 6mesi Var. % 12mesi -48,01 -67,54 -0,88 9,21 -40,64 -54,35 -0,85 16,94 Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 02/02/2009 Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l'alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l'alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni. OSSERVATORIO ETF Commento agli Etf L’andamento incerto dei mercati finanziari ha favorito sul mercato Etfplus di Borsa Italiana i tracker che consentono di prendere una posizione ribassista sui listini. Nel corso dell’ultimo mese tra i migliori prodotti spicca lo Sgam Etf Xbear S&P/Mib (+26,74%), seguito dall’Easyetf S&P Gsne (+17,99%) e poi il Db X-Trackers Shortdax (+15,24%). A sei mesi la migliore performance è stata messa a segno dal db x-trackers Dj Stoxx Short Bank (+82,87%). Seguono lo Sgam Etf Xbear S&P/Mib (+81,65%) e il Db X-Trackers Dj Stoxx Short Technology (+43,71%). Penalizzati invece nel corso dell’ultimo mese lo Spa Marketgrader (-29,7%) seguito dallo Spa Marketgrader Mid Cap (-29,26%) e poi il Lyxor Etf Levdax (28,16%). A sei mesi la flessione maggiore è stata registrata dai tracker che replicano il listino russo. Il Market Access Daxglobal Russia ha lasciato sul terreno il 70,22%. Il db x-trackers Msci Russia ha perso il 67,03% mentre il Lyxor Etf Russia è arretrato del 65,93%. Tra i tracker più scambiati per numero di pezzi spicca l’Ishares S&P 500 con una media di 655mila pezzi. Seguono l’Ishares Dj Euro Stoxx 50 con 514 mila pezzi e poi il Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50 con una media di 457mila unità. Al vertice delle negoziazioni per controvalore spicca il Lyxor Etf Euro Cash Eonia con scambi medi giornalieri per 20,96 milioni di euro. Seguono il Lyxor Etf Dj Euro Stoxx 50 con 11,53 milioni e poi il db x-Trackers Dj Euro Stoxx 50 Short con un controvalore di 10,96 milioni di euro. Il maggiore incremento negli scambi è stato registrato dall’Ishares Dj Stoxx 600 Healthcare (+300%). A ruota l’obbligazionario db x-tracker Euro Soverain 10-15 (+300%) e poi l’Ishares Dj Stoxx 600 Utility (+298%). LYXOR ETF EURO CASH (LEONIA IM): € 6 Miliardi di Scambi L’ETF di liquidità “Lyxor ETF Euro Cash” (LEONIA IM) non ha mai perso valore (neanche durante i mesi peggiori della crisi dei mercati) e, al pari di un C/C o di un Deposito, è cresciuto ogni giorno in base al tasso EONIA (a). MAI 1 GIORNO NEGATIVO • LIQUIDITÀ ECCEZIONALE - ETF più scambiato di Borsa Italiana (€ 6 Miliardi nel 2008), quotazione centrata sulla NAV e fissa per tutta la giornata. Spread bid-ask di 1/2 bps (0,005%), quantità di € 30 Mln su Borsa (con obbligo di riesposizione) e di oltre € 100 Mln su OTC con liquidazione a T+1, T+2 e T+3. • SICUREZZA - L’ETF è un Fondo Comune con un patrimonio segregato (non aggredibile da terzi), non è esposto al rischio di fallimento dell’emittente e gode del Rating massimo AAAf di Standard&Poor’s. L’indice dell’ETF non può perdere valore e non è esposto ai rischi di cambio e di tasso. • VANTAGGIO FISCALE - Tassazione agevolata al 12,5% (e non al 27% come i C/C e i Depositi) (b). Fonte: Bloomberg Negoziazione su Borsa Italiana - Costi totali (TER): 0,15% all’anno - Liquidità garantita da Société Générale, Abaxbank, Banca IMI e UniCredit. Nome: Lyxor ETF Euro Cash - Codice Bloomberg: LEONIA IM - Isin: FR0010510800 Richiedi gratuitamente la documentazione di tutti gli ETF di Lyxor a: w w w . E T F . i t i n f o @ E T F. i t (*) Lyxor è il 1° emittente di ETF in Italia in termini di Patrimonio (47,47%), Contratti (48,90%) e Controvalore (49,58%) (fonte: Borsa Italiana per l’anno 2008). (a) L’ETF nel 2008 ha negoziato su Borsa Italiana € 6,12 Miliardi (fonte Borsa Italiana) e il suo valore ufficiale (NAV) è cresciuto ogni giorno sin dal suo lancio il 13/09/2007 (fonte: Lyxor). Il tasso EONIA è la media ponderata dei tassi a cui un panel di 57 primarie banche, in un determinato giorno, hanno scambiato depositi overnight (oggi su domani) in Euro sul mercato interbancario. (b) Si applica lo stesso trattamento fiscale di un Fondo Comune “armonizzato” di diritto estero: 12,5% (senza obbligo di inserimento nella Dichiarazione dei Redditi) per un privato in regime di risparmio amministrato. “Lyxor ETF Euro Cash” è un fondo comune di investimento armonizzato di diritto francese ammesso alla quotazione su Borsa Italiana S.p.A.. I relativi prospetti, semplificati e completi, sono disponibili sul sito Internet www.ETF.it e presso Société Générale – via Olona n. 2 - 20123 Milano. EuroMTS Index®, EuroMTS® e EuroMTS Indices® sono marchi di EuroMTS Limited e MTSNext non sarà responsabile per perdite o danni di qualsiasi natura (inclusi, senza limitazione, le perdite da investimento) derivanti in tutto o in parte da Lyxor ETF Euro Cash o dalla fornitura a Lyxor A.M. di EuroMTS Index® e dei componenti dell'indice e dei marchi. Non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti in futuro. Prima dell’acquisto leggere il Prospetto Informativo e il Documento di Quotazione. La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore stesso. Il presente Documento è distribuito per posta elettronica a chi è iscritto ai servizi di newsletter di Finanza.com ed a chi ne ha fatto richiesta, è destinato al pubblico indistinto e non può essere riprodotto o pubblicato, nemmeno in una sua parte, senza la preventiva autorizzazione scritta di Brown Editore S.p.a. 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