Allevatore Cremonese 2015

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Allevatore Cremonese 2015
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:44 Pagina 1
Trimestrale
tecnico-economico
dell’Associazione
Provinciale Allevatori
Anno XXIII - N. 1/2015
Tiratura 4.000 copie - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Cremona
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:44 Pagina 2
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:44 Pagina 3
sommario
sommario
In copertina:
Vacca in terracotta
Editoriale
Il lavoro svolto dalla nostra APA nel 2014
5
Riccardo Crotti
Trimestrale tecnico-economico
a distribuzione gratuita
Attualità APA
Aboliti i passaporti per bovini e bufalini
Iniziative e progetti
Dai Controlli Funzionali il vantaggio
di poter avere molte informazioni
La Frisona nella nostra provincia nel 2014
8
10
18
20
La Redazione
Editore:
ASSOCIAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI
Via Bergamo, 292 - 26100 Cremona
Tel. 0372.419311
Direttore responsabile:
GIOVANNI TAGLIAFERRI
Coordinatore:
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La Redazione
Storia dell’Allevamento
Come la genomica condiziona le strategie
di gestione degli allevatori
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La Redazione
Pietro Rizzi
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piedone € 230, piedino € 160
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in
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Le prime 50 stalle per latte e proteine
della provincia di Cremona
N.
d’orddine
N. 1 MAGGIO 2015
4
Cognome - Nome - Località
PRODUZIONI
Vacche
presenti
latte
grasso
N.
kg.
%
proteine
Mungitura
effettiva
Età al
parto
Periodo
parto
concepimento
Inseminazioni
kg.
GG
A
M
GG
N.
1
Micheli Emilio Francesco - Regona
59
15.393
3.05
510
314
3
5
142
2,9
2
Compagnoni Vigilio e Compagnoni Osvaldo - Pizzighettone
85
13.200
3.75
449
326
3
6
192
4,1
3
Società Agricola Rover - Credera Rubbiano
219
13.036
3.49
446
293
3
3
166
3,7
4
Grandi Mauro - Roggione
106
12.978
3.46
439
306
3
9
182
3,6
5
Fusar Imperatore Franco e Fabio - Romanengo
57
13.070
3.53
439
322
3
2
143
1,6
6
Società Agricola Luzzeri Giuseppe e Armando - Ostiano
114
12.562
3.44
432
319
4
3
238
4,7
7
Impresa Agricola La Zuetta S.S. - Pandino
67
12.357
4.10
428
314
3
5
138
3,0
8
Società Agricola Ferrari S.S. - Crema
56
12.859
3.96
426
331
3
5
161
2,2
9
Brignani Franco e Marco S.S. - Ostiano
81
12.254
3.79
422
323
3 11
166
3,2
10 Manfredi Giuseppe e Pietro Societa Agricola - Ostiano
38
12.544
3.31
420
331
3 11
238
4,7
11 Pedretti Francesco e Luigi Ant Onio - Trigolo
50
12.153
3.46
418
322
3
7
147
2,4
12 Parmigiani Serafino F. e Francesco M. - Pizzighettone
120
12.203
3.64
416
302
3 10
168
3,3
13 Balestreri Donatella - San Daniele Po
412
12.088
3.45
408
309
3
2
140
3,5
14 Soc.Agricola Locatelli Ezio, Valter, Carlo, Enrico, Laura - Castelvisconti
214
12.425
3.94
407
311
2
8
122
3,0
77
11.747
3.73
401
321
3
5
197
3,2
2,6
15 Pinotti Luigi e Alberto Soc.Agr. S.S. - Pizzighettone
16 Locatelli Sergio e Graziano - Azzanello
116
11.930
3.65
400
305
3
8
180
17 Dendena Roberto e Dendena Sanzio Mario - Casale Cremasco - Vidolasco 63
11.907
2.59
397
308
3 11
202
3,9
18 Azienda Fontanella Società Agricola S.S. - Crema
11.350
3.82
395
303
3
6
150
1,7
19 Az.Agr.Serena di Vecchi Giuseppe, Adriano, Ivano, Antonio - Romanengo
36
69
11.516
2.90
395
307
3
5
185
3,3
20 Societa Agricola Padovani Gabriele e Figli - Casaletto Vaprio
284
11.730
3.48
395
315
3 11
187
2,7
21 Galli Fabrizio e Marco Soc.Agr. S.S. - Casalmorano
135
11.747
3.73
394
308
3
3
133
2,2
51
11.410
4.00
393
321
3
5
182
4,3
22 Barbera Carolina e Mazzini Fabio Societa Ag. - Ostiano
23 Bianchessi Giuseppe e Figli - Castel Gabbiano
243
11.828
3.54
392
318
3
1
127
2,3
62
11.589
3.79
391
321
3
7
123
2,4
25 Az.Agr. Reschisa di Foglio Rosolino e Domenico - Rivolta d’Adda 128
11.493
4.17
388
317
3
5
183
2,2
26 Locatelli Ermanno e Paolo - Fraz. Moscona, Soresina
112
11.597
3.57
388
312
3
2
173
3,8
27 Balestreri Marcello e Lara - Stagno Lombardo
481
11.605
4.00
388
314
3
1
147
4,3
28 Scaravaggi Pierangela-Giovanna Carla-Mainardi - Castelvisconti
74
11.058
3.24
387
313
4
8
173
2,6
29 Boldini Simone e Mario - Gallignano
54
11.463
3.84
387
314
3
7
138
2,6
112
11.129
3.50
386
306
3
5
174
2,5
80
11.172
3.90
386
316
3
8
175
3,4
32 Az.Agr.Spring Farm di Bianchessi P.,S. e M. S. - Castelgabbiano 162
11.399
3.38
384
315
2 10
133
2,3
33 Soc.Agr.Stanga Ezio,Giorgio,Mattia e Legatti Maria Luisa - Torlino Vimercati 146
11.411
3.47
384
319
3
7
173
3,0
34 Societa Agricola Cavalli di Saverio e Franco - Solarolo Rainerio
147
11.665
3.94
384
312
3
4
130
2,8
35 Severgnini Ernesto ed Eredi Palmiro - Moscazzano
173
11.447
3.54
383
309
3
8
156
3,6
36 Agricola Lameri di Lameri Gaspare & C. - Castelleone
248
11.717
4.15
383
298
3
6
133
2,8
72
11.018
3.39
382
314
3
2
157
2,4
38 Antonioli Severino, Francesco e Rebecchi A.M. - Trigolo
196
11.242
3.64
381
309
3
6
127
1,9
39 Davini Vincenzo - Vidiceto
219
11.270
4.06
381
309
3
7
142
3,3
69
11.272
3.69
379
312
3
6
147
3,2
41 Stringhini F.Lli Guido-Lucio e Luigi - Cingia de’ Botti
110
11.688
3.54
379
313
3 11
191
3,1
42 Brandazza Franco - Pizzighettone
138
11.242
3.75
378
311
3
6
166
4,3
43 Festini Pietro, Gianfranco e Luciano - Camisano
411
11.305
3.60
378
305
3
3
185
3,6
44 Az. Agr. Fontanone di Berti e Carelli - Bgnolo Cremasco
76
11.395
3.76
378
308
3
3
127
2,4
45 Garioni Marino e Gianluigi Societa Semplice - Soncino
82
11.680
3.41
378
313
3
5
186
2,9
46 Anselmi Gabriele e Maruti Maria Teresa S.S. - Formigara
96
11.074
3.77
377
313
3
7
145
2,5
107
11.070
3.30
376
313
4
0
169
3,4
48 Guerini Rocco Giovanni e Maria Società Agr. - Madignano
34
11.658
3.51
376
315
3
7
143
2,2
49 Maffezzoni Fermino e Mauro - San Bassano
45
10.832
3.68
375
315
3
4
155
3,0
225
11.178
3.74
375
296
3 10
129
2,0
24 Societa Agricola Deco Luigi e Alberto - Casalmaggiore
30 Arrigoni Giorgio e Vittorio Società Agricola - Capralba
31 Bertuzzi Gian Luigi e Francesco S.S. - Montodine
37 Soc. Agr. Ceruti Mario, Martino e Gaboardi Ric.- Pizzighettone
40 Ghidetti Ottorino - Scandolara Ravara
47 Società Agricola Oberti Francesco e Cesare - Capergnanica
50 Donzelli Cecilio - Chieve
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 5
Editoriale
Per tutto il comparto agricolo - ed in particolare per
quello zootecnico – il 2014 è stato un anno particolarmente difficile, caratterizzato da una sempre minor remunerazione dei prodotti che, a livello nazionale, ha
portato ad un’ulteriore riduzione del numero di allevamenti.
Per la nostra Associazione si
è aggravata l’emergenza provocata dal drastico taglio dei finanziamenti pubblici che negli ultimi anni ha superato il 50% e dalle difficoltà dell’intero sistema allevatori nazionale, alle prese con
una riorganizzazione che sembra
avere quale unico scopo il ridimensionamento indiscriminato
– se non l’eliminazione – di tut-
te le organizzazioni periferiche, indipendentemente dal livello di efficienza e di solidità economica.
Va denunciata anche la grave sperequazione delle risorse disponibili, visto che alla Lombardia - che svolge il 50% dell’attività selettiva a livello nazionale - viene riconosciuto solo il 25% dei fondi pubblici: è assolutamente indispensabile che
venga finalmente messo in atto
un riequilibrio dei contributi, finalmente proporzionato alla mole di lavoro svolto.
Nonostante ciò la nostra Associazione è riuscita a mantenere
un alto livello qualitativo dei
servizi resi ai Soci, ad ampliarne
la gamma e a proporsi alla Pub-
Il direttore dell’APA di Cremona
Dott. Giovanni Tagliaferri
5
N. 1 MAGGIO 2015
Il lavoro svolto dalla
nostra APA nel 2014
blica Amministrazione come un
valido interlocutore per ottenere
una serie di semplificazioni burocratiche che hanno avuto un importante impatto – anche economico – su tutte le aziende zootecniche; è proprio di questi
giorni l’ultimo importante risultato, l’abolizione dei passaporti
per bovini e bufalini, ottenuto grazie al rapporto di stretta collaborazione con i Servizi Veterinari della Regione Lombardia.
A tutti i Soci che di anno in anno confermano fiducia alla nostra
struttura e a tutti i Dipendenti dell’Associazione che, pur in momenti difficili come l’attuale,
operano con dedizione e passione va il più sentito ringraziamento
del Comitato Direttivo dell’APA
e l’augurio che i risultati tecnici
ed economici ottenuti in questi
ultimi anni possano confermare
la nostra Associazione ai vertici
dell’organizzazione allevatoriale
italiana.
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 6
Attualità APA
N. 1 MAGGIO 2015
6
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 7
Attualità APA
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N. 1 MAGGIO 2015
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Attualità APA
N. 1 MAGGIO 2015
8
Il Ministero della Salute, con la circolare del 10 aprile 2015, ha sancito l’abolizione del passaporto per bovini
e bufalini per i capi nati dal 1/05/2015.
Per i capi nati prima di questa data, rimangono in vigore le norme precedenti.
Le indicazioni operative che diamo ai
nostri allevatori, di come sarà la procedura, sono le seguenti:
l Comunicazione delle nascite. Nessuna variazione rispetto a quanto si doveva
fare prima; le nascite dovranno essere
comunicate all’APA con la modalità usata fino ad adesso.
l Inserimento dei dati nella Banca Dati Regionale. Ricevuta la comunicazione della nascita, l’APA provvederà ad inserire i dati nella Banca Dati Regionale e non verrà più stampato alcun passaporto o altro documento cartaceo.
l Avviso di avvenuto inserimento. Gli elenchi delle nascite ricevuti via Fax o da cinexpress verranno vistati con un apposito timbro recante la scritta “inserito in
banca dati” e, nel caso in cui l’allevatore
Aboliti i passaporti per
bovini e bufalini
Un importante passo verso la semplificazione burocratica,
fortemente voluto dalla nostra APA e dall’Assessorato
alla Salute della Regione Lombardia
lo richieda, messi a disposizione dei commercianti di vitelli. L’allevatore verrà avvisato dell’avvenuto caricamento dei
propri capi in Banca Dati Regionale/Banca Dati Nazionale con un SMS o Fax o
Mail. Chi non avesse ancora comunicato all’APA un numero di cellulare o un indirizzo di posta elettronica o un n° di Fax,
è quindi pregato di farlo con urgenza!
l Soggetti destinati all’esportazione. Per
i capi bovini e bufalini destinati a scambi intracomunitari e/o esportazione ver-
so Paesi terzi permane l’obbligo di rilascio del passaporto.
l Uffici staccati dell’APA. Poiché la funzione principale degli uffici staccati APA
era la consegna dei passaporti, procederemo alla chiusura degli uffici di Pandino e Soncino a partire da giugno. A Crema, per ora, gli uffici resteranno aperti
di martedì e venerdì, dalle 8.30 alle
12.30, per tutti gli altri servizi: distribuzione delle marche auricolari, i loro duplicati e documenti vari.
/DLQL)UDWHOOL
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 9
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aumentare la durezza, la
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per l’aspetto che per
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 10
Attualità APA
Sburocratizzazione
N. 1 MAGGIO 2015
10
Da sempre affermiamo che l’assurdo carico burocratico, oltre
che un costo gravoso, spesso rappresenta per le aziende agricole un motivo di abbandono dell’attività; per questi motivi, grazie agli stretti rapporti di
collaborazione con gli enti pubblici ci
siamo impegnati per ridurre, laddove
possibile, gli adempimenti burocratici
a carico degli allevatori.
L’ultimo e forse più importante risultato, ottenuto proprio in questi giorni, è l’abolizione del passaporto per i
bovini che consentirà un risparmio medio per azienda pari a 1.000 € all’anno. Stiamo ora presentando proposte
per una riforma della legge sul farmaco veterinario che, se accolta, porterebbe all’abolizione delle scorte di farmaci
Sviluppo del software
Cincinnato
Il programma realizzato dai nostri
tecnici è di gran lunga il software più
diffuso nel comparto agricolo. Distribuito su tutto il territorio nazionale in
circa 2000 allevamenti, Cincinnato
consente un’attenta gestione della
stalla da latte in tutti i suoi aspetti, ivi
compresa la gestione dei farmaci e
l’anagrafe zootecnica. Nella nostra provincia è utilizzato da 454 allevamenti
che rappresentano oltre l’80% dei capi
da latte allevati. Particolare successo
ha riscosso la funzione “Anagrafe Express”, sviluppata nel 2011, che consente l’inoltro all’APA - via internet degli eventi da registrare in anagrafe.
Abbinata a questo servizio, ha ottenuto notevole consenso anche la gestione del “Registro di carico/scarico informatizzato” che evita la stampa car-
Iniziative e progetti
Accanto alle attività istituzionali,
anche nel 2014 l’Associazione ha
svolto un’intensa attività progettuale
volta soprattutto a semplificare la
gestione degli allevamenti, ottenendo
alcuni importanti risultati.
Riassumiamo i più significativi.
__
__
La Redazione
tacea dei movimenti. Attualmente
sono 351 gli allevamenti che utilizzano
la funzione “Anagrafe Express” e 291
quelli che usano il “Registro informatizzato”. E’ stata, inoltre, realizzata
una completa integrazione con i servizi web che consente gli aggiornamenti
automatici del programma, dell’archivio tori, dei macelli e delle aziende di
destinazione. Per tutte le funzioni del
programma è attiva l’assistenza remota che consente ai nostri tecnici di lavorare direttamente sul PC dell’allevatore dalla sede APA via internet.
Progetto “Assistenza
normative”
Il progetto, assolutamente gratuito
e cofinanziato da APA, ASL e Provincia,
è proseguito anche nel 2014 e ha rappresentato una fra le attività più ap-
prezzate dell’APA; consiste in una verifica svolta da tecnici APA sulla corretta applicazione nelle aziende agricole
di quella mole cospicua di adempimenti burocratici e legislativi con la finalità di mettere le aziende in perfetta regola, evitando così di incorrere in sanzioni e/o penalizzazioni previste dalla
“condizionalità” e dalla regolamentazione del “Piano di Sviluppo Rurale”.
Le normative, la cui applicazione è
oggetto della verifica, riguardano i seguenti argomenti:
l benessere animale;
l corretto utilizzo del farmaco veterinario;
l anagrafe zootecnica;
l riproduzione animale;
l alimentazione animale;
l sicurezza degli ambienti di lavoro;
l autocontrollo e tracciabilità.
agri srl
ricambi
Via Rosario, 54 - Cremona
Tel. 0372 20597 - Fax 0372 24198
Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubrificanti
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Allevatore 1-2015 01/06/15 06:55 Pagina 11
GRUPPO FARMAZOO
Dal 1977 al fianco degli allevatori
Linea Pet
v endita di retta medicin ali
prodotti zo otecn ici
FarmaZoo Emilia srl
BUSSETO
BUSSET
O - P
PARMA
ARMA
Linea Pet
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 12
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 13
Progetto “semplificazione
burocratica”
Nell’ultimo decennio alle difficoltà
legate alla scarsa remunerazione dei
prodotti, alla scarsità di manodopera
qualificata, alla concorrenza delle importazioni sfrenate, si è aggiunta –
come per molti altri settori produttivi –
la difficoltà di far fronte ad un incredibile numero di adempimenti burocratici che rientrano nell’ambito della condizionalità e la cui mancata osservanza si ripercuote negli anni con pesanti
riduzioni degli aiuti comunitari o con
penalizzazioni degli incentivi previsti
dai PSR.
Obiettivi del Progetto. Un elenco
esaustivo delle normative cui sono tenute le aziende agricole è ancora in via
di compilazione ma, sino ad ora, abbiamo censito parecchie decine di adempimenti riguardanti le seguenti materie:
l benessere animale;
l corretto utilizzo del farmaco veterinario;
l anagrafe zootecnica;
l riproduzione animale;
l alimentazione animale;
l sicurezza degli ambienti di lavoro;
l autocontrollo e tracciabilità;
l collaboratori.
Ognuno di questi argomenti richiede modulistica, documentazione, periodicità e uffici di riferimento diversi;
inoltre, nonostante il numero esorbitante, sono ad oggi non eliminabili poiché le normative che li prevedono sono
tutte in vigore. È pertanto evidente la
materiale impossibilità di procedere ad
una sburocratizzazione intesa come eliminazione di adempimenti, azione questa che solo il Legislatore potrà determinare compiutamente. Ciò non esclude la possibilità di studiare proposte di
semplificazione e razionalizzazione che
potranno essere presentate ai diversi
Enti preposti.
Al momento, sono state concluse le
seguenti azioni:
l Elencazione di tutti gli adempimenti
cui sono tenute le aziende agricole,
con esclusione di quelli contabili e fiscali in modo da creare un vero e proprio inventario, una sorta di “testo unico” di pronta consultazione, con i riferimenti legislativi, la modulistica, la
tempistica di invio e aggiornamento, le
modalità richieste di archiviazione dei
documenti.
l Istituzione di un gruppo di lavoro ristretto incaricato di formulare proposte volte alla semplificazione degli
adempimenti di cui al punto precedente.
l Elaborazione di un nuovo manuale di
autocontrollo per gli allevamenti.
l Analisi ed elaborazione di un software che consente all’utente la corretta
gestione degli adempimenti normativi
richiesti: si tratta dell’azione più innovativa del progetto.
l Per contribuire alla piena conoscenza delle normative cogenti ed alla loro
osservanza è stato studiato un software contenente l’archivio completo degli
adempimenti, una loro breve descrizione, lo scadenzario, le istruzioni e la relativa modulistica. Si tenterà, inoltre,
di creare per ogni norma un collegamento che consenta, tramite internet
e posta elettronica certificata, l’invio
della modulistica all’Ente preposto.
A titolo esemplificativo, riportiamo
le prime schermate del programma accessibile dal sito www.normativeweb.it
Menu operativo in effettivo
1. Struttura semplice e intuitiva
che permette l’utilizzo anche a chi è
meno esperto.
2. Struttura modulare con ampie
possibilità di personalizzazione in base
alla tipologia di utente collegato.
3. Accesso sicuro con credenziali
private per la gestione dei propri documenti in totale sicurezza.
4. Più livelli di accesso in base alla
tipologia di utente collegato: Amministrativo, Pubblico e Registrato.
Il sito è progettato per essere facilmente consultabile sia da pc che da tablet o smartphone.
Offrendo pertanto la possibilità
all’utente di accedere ai propri dati da
ogni posto o situazione (da casa, dalla
stalla, fuori casa…).
13
N. 1 MAGGIO 2015
Nel triennio di svolgimento del progetto sono stati effettuati oltre 200
sopralluoghi aziendali; i tecnici incaricati, si sono recati presso gli allevamenti e, con l’ausilio delle check-list,
hanno proceduto alla verifica sull’applicazione o meno delle normative oggetto del piano. Per ogni allevamento i
tecnici hanno predisposto una scheda
riportante la situazione iniziale, gli interventi proposti e lo stato di attuazione degli stessi rilevato nella visita successiva. Il successo dell’iniziativa è testimoniato dalla drastica riduzione delle sanzioni comminate, anche in termini di verifica della condizionalità e dalla pressoché totale erogazione delle
misure di sostegno previste da PSR.
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 14
Accesso Rapido LOGIN
Elenco delle Normative
(Comunitarie, Nazionali,
Regionali, Provinciali);
Normative calendarizzate
alle quale adempiere;
Elenco Normative calendarizzate prossime alla
scadenza;
Elenco delle normative
alle quali si è adempito;
News Normative;
N. 1 MAGGIO 2015
14
Successivamente al LOGIN,
si accede al menù
CONFIGURAZIONE/Norme
per l’utente.
La pagina si presenta con l’elenco
di tutte le normative, con la
possibilità di ricerca per Norma,
Categoria…
Cliccando in corrispondenza della
normativa, sul simbolo +
è possibile AGGIUNGERE al
proprio utente la normativa alla
quale adempiere.
Verrà visualizzato un form dove
andrà specificato la data di prima
scadenza, note, referente e
responsabile.
Il menù EVENTI, contiene
tutti gli adempimenti
configurati in precedenza.
È possibile MODIFICARE o
CANCELLARE le Norme presenti
nel proprio profilo, tramite le due
icone a fondo riga.
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 15
Il menù SCADENZIARIO,
contiene il riepilogo delle norme
calendarizzate prossime
alla scadenza.
Il menù ADEMPIMENTI,
contiene l’elenco degli
adempimenti effettuati.
La data di adempimento
scaturirà la prossima scadenza
in automatico in base
alla periodicità assegnata.
15
N. 1 MAGGIO 2015
La funzionalità del calendario
prevede l’invio (7 giorni prima
della scadenza della norma) di
una mail di avviso; fino a che
l’utente non confermi di aver
adempito alla norma, verrà
riproposta il giorno stesso della
scadenza.
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 16
Gestione e salute
Riprendiamo qualche
nota per la messa in
asciutta delle vacche
16
N. 1 MAGGIO 2015
__
Che cos’è l’“asciutta”
nell’allevamento della vacca
da latte?
È un periodo di tempo di circa
60 giorni (+/- 15gg) durante il
quale le vacche non vengono più munte per la produzione del latte.
Perchè l’asciutta é una fase
importante?
Il momento dell’asciutta predispone per il buon andamento della latta-
zione successiva, sia dal punto di vista
produttivo e sanitario in quanto permette il riposo fisiologico e la rigenerazione del tessuto mammario.
Come gestire la messa in
asciutta?
Facilitare la diminuzione della secrezione lattea nel periodo antecedente la
data prevista di messa in asciutta. Nei
casi in cui le vacche da mettere in
asciutta producessero ancora rispettabili quantitativi di latte (più di 20/25 li-
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__
tri), sarebbe buona cosa predisporre
una fase di pre-asciutta caratterizzata
da alimentazione povera ma sana.
Verificare l’assenza di casi clinici di
mastite. Qualora venissero identificati
intervenire con un trattamento terapeutico per lattazione.
Negli allevamenti di medie e grandi
dimensioni preferire la messa in asciutta in un giorno prestabilito della settimana per razionalizzare i lavori di stalla. Adottare in ogni caso la messa in
asciutta repentina preferibilmente a
quella intermittente.
Seguire un protocollo per le operazioni di trattamento alla messa in
asciutta:
1. A fine mungitura allontanare manualmente (indossare guanti puliti)
ulteriori spruzzi di latte attuando
una buona sgocciolatura.
2. Disinfettare l’apice dei capezzoli.
3. Prelevare dalla confezione il tubo siringa contenente la pomata antimastitica (nella stagione fredda, evitare assolutamente di immergere i
tubi siringa in acqua tiepida per facilitare la siringabilità e, in generale, evitare di appoggiarli su superfici sporche).
4. Iniettare la pomata antibiotica nei
quarti, inserendo delicatamente il
beccuccio del tubo siringa nello
sfintere del capezzolo.
5. Massaggiare delicatamente per favorire la diffusione della pomata.
6. Far seguire eventualmente l’inserimento del sigillante.
7. Disinfettare i capezzoli.
Il trattamento intramammario alla
messa in asciutta viene effettuato con
una pomata antibiotica scelta in base
ad antibiogramma che ne giustifica
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 17
l’efficacia nei confronti dei microorganismi mastitogeni rilevati in allevamento. II trattamento terapeutico ha
due scopi: curativo nel guarire le mastiti subcliniche a fine lattazione; preventivo nell’impedire la comparsa di
mastiti durante il periodo d’asciutta e
di nuove infezioni al parto. Quest’ultimo aspetto dipende sì dall’azione
dell’antibiotico nel controllare le infezioni soprattutto durante la prima fase
dell’asciutta ma, soprattutto, da una
corretta gestione dell’ambiente di stabulazione, lettiera in particolare; infatti, le concentrazioni d’antibiotico in
mammella non vengono garantite in
modo sufficiente fino al parto.
Stabulare gli animali trattati in ambienti aerati provvisti di raffrescamento
e con lettiera pulita, tenendoli sotto osservazione per circa una settimana, il
tempo necessario perchè la mammella
si afflosci (infatti, dopo l’interruzione
delle mungiture il latte viene continuamente prodotto e la mammella tende
ad aumentare di volume fin tanto che
per contropressione cessa la produzione, il liquido accumulato viene riassorbito dal sangue e la mammella si affloscia). Qualsiasi anomalia nell’aspetto
della mammella va pertanto verificata.
L’attenzione agli animali messi in
asciutta va prestata durante tutto il
periodo in questione ma, per quanto riguarda la sanità della mammella, i periodi più delicati sono la settimana che
segue la messa in asciutta e la settimana che precede il parto.
N. 1 MAGGIO 2015
17
SOMMINISTRAZIONE COMBINATA DI ANTIMASTITICO E SIGILLANTE ALLA MESSA IN ASCIUTTA
Prima di usare il sigillante assicurati che i capezzoli siano puliti ed asciutti
PULIZIA E DISINFEZIONE
1
4
t1SFOEJVOBTBMWJFUUBNPOPVTP
JNCFWVUBEJEJTJOGFUUBOUF
t&õFUUVBNPWJNFOUJDJSDPMBSJQVMFOEP
DPODVSBMBQVOUBEFMDBQF[[PMPmOP
BRVBOEPMBTBMWJFUUBOPOSJNBOFQVMJUB
2
3
1
APPLICAZIONE DEL SIGILLANTE
3
t%JTJOGFUUBQSJNBJDBQF[[PMJQJá
MPOUBOJFQPJRVFMMJQJáWJDJOJ
1
TERAPIA ANTIMASTITICA
2
1
t"õFSSBMBCBTFEFMDBQF[[PMP
t*OTFSJTDJMBHPEFMMBTJSJOHBEJ
antimastiticoOFMDBOBMFEFMDBQF[[PMP
t*OJFUUBMFOUBNFOUFJMDPOUFOVUP
t Massaggia il capezzolo
3
2
4
t"QQMJDBMBTJSJOHBEJantimastitico
QSJNBOFJDBQF[[PMJQJáWJDJOJFQPJ
JORVFMMJQJáMPOUBOJ
t"õFSSBMBCBTFEFMDBQF[[PMP
t*OTFSJTDJJMTJHJMMBOUFOFMDBOBMFEFM
DBQF[[PMP
t*OJFUUBMFOUBNFOUFJMDPOUFOVUP
tNon massaggiare il capezzolo
3
2
4
t"QQMJDBJMTJHJMMBOUFQSJNBOFJ
DBQF[[PMJQJáWJDJOJFQPJJORVFMMJ
QJáMPOUBOJ
POST-DIPPING
4
t%PQPBWFSVTBUPJMTJHJMMBOUFFõFUUVB
JMQPTUEJQQJOH
t3JDPSEBUJEJJNNFSHFSFJMDBQF[[PMP
QFSJOUFSP
INFORMAZIONE
DA
XXXGBUSPJU
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 18
Attualità APA
Diagnosi di gravidanza.
Il test viene effettuato sugli
stessi campioni di latte prelevati durante i controlli funzionali dopo i
35 giorni dalla fecondazione ed ha
un’attendibilità del 99%; gli esiti vengono inviati tramite posta elettronica
entro 1- 2 giorni lavorativi. Il test può
essere molto utile agli allevamenti
che, di prassi, effettuano il ricontrollo
delle gravidanze dopo l’esplorazione effettuata dal medico veterinario.
N. 1 MAGGIO 2015
18
Acetone, BHB e urea.
Sui campioni di latte dei controlli
funzionali vengono analizzati, per tutte
le bovine in mungitura, i valori di acetone, beta-idrossibutirrato e urea presenti nel latte per individuare e prevenire i problemi metabolici e di bilancio
energetico.
Progetto Paratubercolosi
bovina
Con l’intento di ridurre i tempi necessari per raggiungere l’eradicazione
della malattia sfrutta la possibilità di
utilizzare i campioni di latte già prelevati in occasione del controllo mensile
della produttività per l’indagine epidemiologica, azzerando di fatto i costi di
prelievo.
Ricordiamo che per questa patologia si stima una perdita annua di €
1200-2000
per ogni caso clinico ed € 300-500
per ogni caso subclinico, perdite dovute a riduzione della produzione di latte dal 5% (fase subclinica) al 20%
(fase clinica), aumento della quota di
riforma e diminuzione della vita produttiva; va inoltre considerato che importanti aspetti commerciali rendono ormai improrogabile il controllo di questa malattia in quanto si allarga sempre più il numero di Paesi che vietano
le importazioni di prodotti provenienti
da allevamenti con casi clinici di
PTBC.
Considerando la necessità di ripetere i test più volte all’anno ed in forza
della semplicità del prelievo di latte in
occasione di Controllo Funzionale, il
test ELISA su latte rappresenta una
buona opportunità di lavoro.
Controlli frequenti e pianificati su
tutte le bovine di età superiore a 36
Dai Controlli Funzionali
il vantaggio di poter
avere molte informazioni
Analisi di gravidanza, Acetone, BHB e
Urea con un servizio di analisi che
vengono effettuate sui campioni di
latte prelevati durante il controllo
funzionale
mesi come quelli effettuabili sui campioni di latte prelevati mensilmente per
i Controlli funzionali della produttività,
se accompagnati da una buona gestione sanitaria della mandria, consentono
di raggiungere più velocemente l’eradicazione della malattia.
Gli esiti delle analisi effettuate sono
archiviati e gestiti incrociandoli anche
con l’anagrafe zootecnica affinché si
possa avere un controllo sulla corretta
movimentazione del bestiame. Gli allevatori aderenti al piano, che si affianca senza volerlo sostituire a quello ufficiale della Regione Lombardia, ricevono dopo ogni analisi un report indicante lo stato sanitario dei singoli capi e le
relative raccomandazioni:
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 19
Attualità APA
NUOVO SERVIZIO
A.R.A.L. in collaborazione con A.P.A.
di Cremona
DIAGNOSI PRECOCE DI
GRAV
AVIDANZA
Tes
e t effettuato sugli stessi campioni di latte
prelevati durante il controllo funzionale
Attendibilità del test 99%
Tempi di risposta 1-2 giorni
lavorativi
Esiti inviati via E-Mail o FAX
Costo analisi per soci AP
PA Φ 2,45
per ĐĂŵƉŝŽŶĞ;Ăůů͛ŝŶƚĞƌŶŽĚĞů͘&͘Ϳ
QRCode per
Iscrizione al
Servizio.
19
N. 1 MAGGIO 2015
Analisi di Gravidanza
a 35gg dalla fecondazione delle bovine
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 20
Attualità APA
La Frisona nella nostra
provincia nel 2014
Torelli inviati al Centro
Genetico ANAFI
Osserviamo i dati, riportati in tabella, relativi ai torelli inviati al
Centro Genetico ANAFI
N. 1 MAGGIO 2015
20
__
__
La Redazione
Centro Genetico ANAFI
2002
2005
2010
2011
2012
2013
2014
Totale torelli
414
476
395
340
202
265
173
Da allevamenti cremonesi
68
87
105
74
57
50
15
N° allevamenti cremonesi
16
15
18
13
8
10
9
Come prevedibile, l’introduzione della valutazione genomica ha provocato nell’ultimo triennio una drastica contrazione dei soggetti inviati al Centro Genetico ANAFI; la provincia che, lo scorso anno, ha fornito più torelli è stata Brescia con 17 capi; hanno seguito le province di Cremona con 15 e Milano con 12. In totale la Lombardia ha fornito al Centro Genetico 54 capi, pari
al 31 % del totale. Gli allevamenti cremonesi che hanno conferito il maggior numero di torelli sono stati gli allevamenti “GoFarm Holstein” di Gozzini con 5 soggetti e la “Società Agricola Casanova” con 3.
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Siccuur
Si
uro
ro, pr
prec
reeccis
cisso
e di
di faaccil
ciille ut
util
tili iz
izzo,
il Sis
iste
tema
m PIG
ma
GWA
WATC
TCH
H
co
ons
n een
nte
te di coono
nosc
scer
eree
in antic
ntic
i ippo il mom
omen
e to
o tima
ot
maale per ll’i’iins
nseem
min
inaz
azio
i nee,
consen
co
ntendo di abbat
a tere
i co
ost
s i de
del personale
sp
pec
e ializzzato, eliminare
l’’erro
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mano
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riduurre
lll#e^\lViX]hnhiZb#Xdb
^
i ] i
il num
meroo di iinnsem
minazzioni,
cco
ontrast
s arre il fenom
meno
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:45 Pagina 21
Utilizzo della F.A.
Guardiamo, ora, la tabella con i dati relativi alla provenienza delle fiale per la F.A.
Anno
1998
2000
2005
2010
2011
2012
2013
2014
% Tori provati italiani
38,95
35,81
34,11
27,82
30,45
29,4
23,78
16,86
% Tori provati esteri
32,43
36,39
36,60
42,70
40,28
40,8
40,8
36,75
% Tori in prova
18,80
17,56
19,57
19,5
18,90
15,57
12,97
10,11
2
6,56
15,12
% Tori con indice genomico
Il numero totale di fecondazioni rilevate sulle bovine controllate di razza Frisona è stato di 355.560 di cui il 94,87 % in FA.
L’utilizzo di tori di razze da carne su Frisona è stato pari al 5,12 %, in incremento rispetto all’anno precedente. Più che raddoppiato l’incremento dell’utilizzo dei tori genomici, salito dal 2% del 2012 al 6,56% del 2013 e al 15,12 dello scorso anno.
Provenienza materiale seminale
Nella tabella vediamo la provenienza del materiale seminale d’importazione (%) utilizzato sulla razza Frisona Italiana
2002
2005
2010
2011
2012
2013
2014
22,98
20,29
30,18
27,86
29,37
34,12
38,82
% CANADA
9,57
11,38
7,20
7,49
8,14
7,54
6,74
1,12
1,51
1,08
1,66
1,97
2,19
1,58
1,5
1,38
1,45
1,16
1,16
1,48
0,83
0,88
% OLANDA
% GERMANIA
0,38
1,16
% REGNO UNITO
21
N. 1 MAGGIO 2015
Provenienza
% STATI UNITI
L’utilizzo di materiale seminale di importazione nord-americana, soprattutto dagli USA, ha subito un ulteriore incremento, mentre è trascurabile l’importazione di materiale seminale da Paesi europei.
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 22
ILQM e PFT
Anno
PFT Medio tori fa Cremona
PFT medio nazionale
2005
1.567
1.602
2006
1.495
1.528
2007
1.542
1.596
2008
1.451
1.488
2009
1.497
1.536
Soggetti importati
2010
1.611
1.646
I soggetti importati negli allevamenti
iscritti, della nostra provincia, sono riportati nella tabella, in modo dettagliato, per il 2014.
2011
1.763
1.806
2012
1.803
1.845
2013
1.871
1.899
2014
2.157
2.162
Nella Frisona Italiana l’indice sintetico
ILQM e PFT medio dei tori utilizzati in
fecondazione artificiale, in provincia di
Cremona, ha avuto l’andamento riportato nella tabella a destra.
2014
PAESE
N. 1 MAGGIO 2015
22
2010
2011
2012
2013
TRASCRITTE
frisona
bruna
PRI
NON TRASCRITTE
frisona
bruna
PRI
TOTALI
GERMANIA
1.362
1.248
960
345
267
=
=
435
=
=
702
OLANDA
57
208
36
14
4
=
=
36
=
=
40
SVIZZERA
32
3
=
=
1
=
=
=
=
1
FRANCIA
81
84
70
1
1
=
=
=
14
15
DANIMARCA
46
83
12
29
=
=
=
23
=
=
23
AUSTRIA
37
40
14
13
=
1
6
2
2
=
11
LUSSEMBURGO
51
22
2
1
=
=
=
=
=
1
BELGIO
9
1
=
=
=
=
=
=
=
=
1.726
1.115
404
274
1
6
496
2
14
793
TOTALI
1.616
Allevatore 1-2015 01/06/15 06:55 Pagina 23
Come si può notare, le importazioni di capi da rimonta sono aumentate nel 2014
rispetto al 2013, ma sono molto inferiori ai livelli degli anni precedenti e ciò è dovuto all’aumentata disponibilità sul mercato nazionale di primipare “partorite”. Purtroppo la maggior parte dei soggetti importati, visto l’alto costo delle trascrizioni,
non viene acquisita con la propria genealogia nel LG nazionale. Resta comunque
scarsa la quantità di bestiame da vita disponibile per la vendita, fatto questo imputabile all’alto tasso di rimonta delle nostre aziende.
I tori più usati
Riportiamo in tabella i tori in F.A. più utilizzati negli allevamenti di Cremona.
Nr. fecondazioni
1
MAINSTREA MANIFOLD
3.703
2
MASCALESE
3.177
3
JANUARY
2.998
4
REGANCREST ALTAIOTA
2.860
5
NEW FARM B. PRINCE
2.604
6
PLANET
2.530
7
MISIS
2.194
8
BRAWLER
2.131
9
GILLESPY
2.117
10
DOBERMAN
2.097
11
SUPERSTITIO
2.029
12
GO-FARM ARTES
2.005
enturini s.r.l.
Commercio ingrosso bestiame e macellazione
COMMERCIALIZZAZIONE:
Vacche da macello
Vitelloni da macello
Vitelli da latte
Manze gravide
Vacche da latte
Tori da riproduzione
Via Crotti, 57 - SESTO CREMONESE (CR)
Telef. uff. 0372/76027 - Telef. abitaz. 0372/76592 - Fax 0372/769126
www.venturini-srl.it
23
N. 1 MAGGIO 2015
Toro
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 24
Sentirete sempre parlare più di...
N. 1 MAGGIO 2015
24
Da qualche anno si sente parlare di Prototheca quale agente
causa di mastite. Qualcuno, può essere, non ne ha ancora sentito parlare e
può ritenersi fortunato. È bene, però,
sapere che si tratta di un’alga unicellulare che è saprofita, cioè si sviluppa
nutrendosi di materiale organico umido
in decomposizione, e perciò è facilmente ubiquitaria. In realtà, si tratta di
un folto gruppo di specie appartenente
ad un unico genere, perciò indicato
con Prototheca spp. Varie specie di
Prototheca sono state individuate
come causa di mastiti subcliniche tendenti alla cronicizzazione. Per il fatto
che necessita della diagnosi microscopica e per altre caratteristiche, si pensa che la sua incidenza reale sia ancora sottostimata. Nei dati che ha pubblicato l’IZSLER (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna), relativo alle analisi
svolte su campioni inviati ai laboratori
per la diagnosi di mastite bovina, si è
visto un incremento della frequenza
della Prototheca da 1,7 % nel 2005
fino al 6 % nel 2011, gli stessi livelli
che conosciamo da tempo per la conosciutissima Escherichia coli. Un importante studio fatto in Piemonte ne ha rilevato la presenza nel 12 % dei 400 allevamenti testati.
Come si diffonde?
Con le feci. È ormai dimostrato che
nei monogastrici passa indisturbata lo
Mastite da Prototheca
__
La Redazione
stomaco e tutto l’apparato digerente.
Si può pensare che ciò possa avvenire
anche nei ruminanti, giustificando il
fatto che, in aziende positive alla sua
presenza, venga trovata ovunque, disseminata con feci e liquame. Dunque,
la possiamo trovare nelle lettiere umide, nell’acqua di abbeverata dove gli
abbeveratoi non restano puliti, sui foraggi contaminati perché mal riposti o
mal serviti e persino sul pascolo. Si è
visto che se agli animali somministriamo alimenti contaminati con Prototheca spp., questi la espellono con le feci;
ma smettono se poi passiamo ad alimenti puliti cioè “Prototheca spp.free”. Detto questo, possiamo capire
come anche i vitelli alimentati con latte mastitico possono diventarne veicolo di diffusione.
La Prototheca spp. non è presente
in tutte le stalle ma, dove lo è, la si trova ampiamente diffusa a causa del circolo vizioso legato alla ingestione con
gli alimenti ed all’espulsione continua
__
con le feci, potendo arrivare ad una
presenza molto elevata in grado di entrare nelle mammelle e provocare le
mastiti.
Come si manifesta?
Prevalgono le forme subcliniche con
rialzo delle Cellule Somatiche. Queste
alghe hanno una parete cellulare che le
protegge dall’attacco dei globuli bianchi che con i propri enzimi cellulari non
riescono a “digerirle”. Gli esperti che
studiano la mastite da Prototheca spp.
la definiscono di tipo cronico evolutivo:
il parenchima mammario si atrofizza
col passare del tempo, il tessuto secernente il latte diminuisce e mano a
mano lascia il posto a tessuto connettivo. Con infiammazione persistente, la
produzione di latte è destinata a diminuire e a rimanere bassa, anche dopo
aver eliminato l’alga.
Disinfezione o altro?
In riferimento alla disinfezione delle
superfici di locali ed utensili con ipoclorito di sodio, che è il presidio più
usato a tale scopo, bisogna dire che
prima bisogna ripulirle dalla presenza
dallo sporco perché il materiale organico ne riduce notevolmente il potere
alghicida.
La costante applicazione del post
dipping a base di iodio costituisce
un’utile misura di prevenzione.
Si può curare?
Ci sono molecole usate per curare
la malattia nell’uomo ma non ve ne
sono ancora di registrate per uso intramammario. Quando un solo quarto è
infetto, e il valore dell’animale lo giustifica, c’è chi suggerisce di far perdere il quarto ammalato e sfruttare il recupero della capacità produttiva da
parte degli altri tre quarti funzionanti;
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 25
Cosa fare per prevenire?
La prevenzione va fatta esattamente come per i microrganismi mastitogeni di origine ambientale.
Le lettiere devono essere mantenute pulite e asciutte, specialmente nei
periodi in cui il clima favorisce il formarsi di ambienti umidi.
Anche la punta dei capezzoli va protetta con un’accurata pulizia ed asciugatura prima della mungitura, eliminando qualsiasi imbrattamento che potrebbe veicolare l’alga.
25
N. 1 MAGGIO 2015
resta il fatto che, comunque, devono
essere messi in atto tutti gli interventi preventivi.
È molto importante l’igiene della
mungitura e dei trattamenti intramammari. Lo sfintere del capezzolo deve essere integro.
In presenza di bovine riconosciute
infette, queste vanno munte per ultime.
I quarti riconosciuti infetti devono
essere munti separatamente evitando
che il latte contamini le guaine ed arrivi nel tank provocando un innalzamento della carica microbica. Questi quarti non devono essere trattati, come già
detto prima.
Non somministrare il latte con Prototheca spp. ai vitelli perché ne favoriremmo la diffusione nell’ambiente attraverso le loro feci.
Tenere d’occhio i dati relativi alle infezioni e le conte cellulari per mettere
in evidenza un periodo critico che favorisce le nuove infezioni, facendo particolare attenzione al periparto e all’inizio della lattazione.
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 26
Tecnica
Come la genomica
condiziona le strategie di
gestione degli allevatori
Le riflessioni di Giuseppe Cervi
Ciboldi, allevatore di Casalbuttano
N. 1 MAGGIO 2015
26
__
Sono dell’idea che la genomica
sia uno strumento utilissimo,
oggi indispensabile, che dà una robusta
spinta in avanti al progresso genetico
dei nostri animali. Questo deve essere
chiaro. Ma cosa succede nella testa
dell’allevatore quando si trova innanzi
al dato previsto dei tori genomici? Pensa di avere davanti a sé una moltitudine di fenomeni perfetti a tipo, titoli e
fitness. Ma come, di tori provati così ne
nasceva uno ogni dieci anni, e oggi le
previsioni ci dicono che centinaia di supertori porteranno la razza a livelli straordinari? I centri di FA italiani e stranieri ci mettono pure del loro, e giustamente: ognuno ha un numero uno in
qualcosa, e una quantità esorbitante di
numeri due che soffiano sul collo del
numero uno per prenderne il posto.
Di fronte a questa situazione, l’allevatore non sa che cosa scegliere e si
chiede: ”Non farò un errore ad usare
questi riproduttori di cui sapremo l’effettivo valore solo fra qualche anno e
spesso costano un occhio della testa?
Forse farei meglio a ripiegare su quelli
La Redazione
provati con centinaia di figlie che sorprese non me ne daranno?”. Spesso
parlo con allevatori bravi e preparati.
Alcuni di questi mi dicono: “Bisogna fecondare solo con tori provati, i tori genomici vanno bene tutt’al più per i ritorni”. Altri dicono: “Bisogna fecondare solo con tori genomici, quelli provati vanno bene tutt’al più per i ritorni”.
Forse, come al solito, la verità sta
nel mezzo: bisogna usare gli uni e gli altri, scegliendo oculatamente in base
agli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Penso al caro vecchio Mtoto, oggi
geneticamente “decrepito”, ma che
forse è ciò che di meglio sia mai esistito; sarà dura, durissima, trovarne un
altro della sua stazza tra questi futuri
campioni! Se invece, come il loro valore genomico annuncia, tra quattro anni
di Mtoto ce ne saranno a bizzeffe, ci
abbracceremo tutti felici e contenti
perché il processo che porta alla vac-
__
ca da latte perfetta potrà dirsi concluso.
I miei vecchi amici sire analyst Cobalchini, Dadati e Ramella, che per
anni hanno dato tutte le loro risorse
per superarsi l’un l’altro, si troveranno
un altro mestiere, perché i maschi da
riproduzione verranno scelti solo sulla
carta, e se ne infischieranno tutti di
andare a vederne le madri nelle stalle.
La novità genomica che conseguenze potrà avere per coloro che fanno genetica nel nostro paese? Finora abbiamo un po’ esagerato, ma qui il discorso si fa decisamente più serio perché
investe il lato economico dell’azienda
zootecnica.
Spesso mi chiedo se ad un allevatore italiano convenga ancora produrre
maschi. O meglio, tentare di produrre
maschi per i centri di FA. La risposta
non può che essere positiva, perché allevare frisone non vuole dire mungere e
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 27
recessione.
Di conseguenza, i centri di FA pretendono numeri sempre più alti, e non
potrebbe essere altrimenti.. se oggi
produci un maschio, per dire, con indice 2.500, il Centro ti risponde: compro
solo da 2.800 in su … Dopo tre mesi
hai quello con 2.800 e il Centro ti incalza: sotto i 3.000 non se ne parla. E
così via …
Certo, si sa che oggi le generazioni
si avvicendano in fretta, basta pensare
che l’età media dei nonni materni dei
tori nazionali genotipizzati nell’ultimo
anno per la FA è di 100 mesi, mentre
in USA è di 36, cioè solo tre anni. Proprio per questo oggi l’Italia si trova in
condizioni di inferiorità, perché l’uso
dei tori genomici (e conseguente pubblicazione dei dati DNA) da noi è iniziata parecchio tempo dopo il Nord
America. Ma neppure questo giustifica
la continua rincorsa degli allevatori
verso traguardi a volte difficilmente
raggiungibili!
Concludendo, penso che l’obiettivo
di chi investe in genomica non sia quello di “fare” maschi a tutti i costi per vederli ai Centri di FA. Certo, un toro in
classifica col proprio prefisso fa immenso piagere, dà lustro e permette al
mondo zootecnico di porre l’attenzione
sui nostri animali, ma nell’attuale quadro economico, il vero obiettivo del
programma di embryo-transfer e dell’acquisto di embrioni dovrebbe essere
quello di avere il maggior numero di
femmine possibili ed elevare la media
dell’allevamento. I programmi genetici
vanno fatti per proseguire questo
obiettivo, e non altri. Chi fa trapianti da
molti anni lo sa e oggi ne sta già beneficiando.
Altro discorso se si avesse sentore
che da certe madri “extra” si potrebbe
tirar fuori qualcosa di altrettanto “extra” … allora sarebbe giusto usare tutta la tecnologia disponibile nella speranza di ottenere il massimo dei risultati.
Oggi l’Italia ha nel mondo zootecnico internazionale una posizione ragguardevole, merito senza dubbio di allevatori e genetisti seri e prepararti.
Continuare sulla strada intrapresa, anche a costo di grandi sacrifici, è un impegno che tutti dovremmo sottoscrivere.
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- 26010
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27
N. 1 MAGGIO 2015
basta. Il “sale” del nostro lavoro è anche produrre animali di grande valore
genetico e confrontarsi con gli altri allevatori, anche quelli stranieri, raccogliere risultati positivi, ma anche evolvere le nostre idee e agire di conseguenza.
Questo implica però alcuni aspetti
limitanti, principalmente di carattere
economico:
il trapianto embrionale, in generale,
non ha più un costo elevato, e lo stesso vale per l’acquisto di embrioni che,
scelti con oculatezza, non hanno prezzi impossibili. Un corretto piano di investimenti in questa direzione prevederebbe sia l’esecuzione di più trapianti, sia l’acquisto di più embrioni, per diversificare le linee di sangue e accelerarne lo sviluppo. Ma sarebbe un moltiplicatore di costi.
Assistiamo ad una sorta di lotta planetaria per produrre numeri genomici
sempre più alti. Il commercio (America
docet) ragiona sui numeri e solo su
questi. Anche se, in generale, dalle linee genetiche migliori derivano gli indici migliori, non sempre è così. Oggi,
la regola è: individuare la bovina con i
numeri più alti e sfruttarla per avere il
maggior numero possibile di progenie.
Ovviamente, tutto ciò ha un costo, ancora più pesante in questo periodo di
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 28
Siamo stati a casa di…
N. 1 MAGGIO 2015
28
Caseificio e stalla:
l’arte di famiglia
valorizzata nel tempo
da Gennari a
Collecchiello (Parma)
__
Pietro Rizzi
Dopo 45 anni sono tornato in un
posto per me carico di ricordi.
Ero un bambino di quasi 11 anni quando con la mia famiglia siamo arrivati a
Collecchiello, vicino a Collecchio, in
provincia di Parma, presso il caseificio
di Gennari Sergio. Sentivo che i miei
genitori erano sereni per il lavoro ritrovato e non avrebbero più provato le
ristrettezze degli anni precedenti. Il lavoro di casaro veniva messo a dura pro-
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va per il numero di piccoli caseifici privati che già allora chiudevano, per un
motivo o per l’altro. Dopo qualche tempo di preoccupazione condivisa tra
adulti (noi bambini ascoltavamo distrattamente perché eravamo troppo
presi dalle nostre cose: la scuola e i
giochi), il mediatore aveva trovato a
mio padre una sistemazione da Gennari, come porcaro. Abitavamo in campagna e in una provincia dove si vedeva-
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 29
Sergio Gennari aveva perso un operaio
e, così, aveva chiesto al suo nuovo porcaro se si sentiva di aiutarlo lavorando
nel “casello” al mattino: un’opportunità da non perdere per uno che in tutta
la sua vita aveva avuto le mani in caldaia. Si trattava di parmigiano-reggiano, ma pur sempre formaggio grana. In
passato aveva fatto anche caci e formaggielle, ma la sua passione era da
sempre il “re dei formaggi”. Fu questa
passione che ce lo strappò via la sera
29
N. 1 MAGGIO 2015
no ancora degli animali selvatici nei
campi: lepri, pernici, fagiani, anatre
selvatiche, upupe e tanti altri ancora;
non erano i pochi passeri, merli e allodole che a malapena si scorgevano nella bassa bresciana o, in più, le rare pavoncelle che a gennaio-febbraio avevo
visto nei prati del casalasco, a Scandolara Ravara. Tutto per la mia famiglia
sembrava volgere al meglio e persino
mio padre riprese a manipolare latte e
formaggio. Nel suo piccolo caseificio,
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Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 30
N. 1 MAGGIO 2015
30
del 1° maggio 1970, nello sforzo di girare l’ennesima forma di formaggio sulla scalera a lui affidata, e ... la nostra
vita cambiò di nuovo.
Nella mia mente e nel mio cuore
sono, però, rimasti il Caseificio Gennari e quel posto. Inaspettatamente, un
bel giorno, Internet me li ha portati
prepotentemente nella posta elettronica tramite una mail dell’ANARB che
comunicava gli ottimi risultati raggiunti col marchio Disolabruna: Slow Food
aveva riconosciuto l’elevata qualità di
un parmigiano-reggiano di sette anni,
fatto e stagionato da Gennari con il latte di bovine di razza bruna. Un’idea che
poteva maturare solo in ambienti di caseifici artigianali dove l’arte del casaro resta il patrimonio più certo e ancora difendibile. Attirato dal desiderio di
ritornare a vedere il posto ed incontrare le persone, avevo ripreso i contatti,
giusto l’antivigilia di due Natali fa. Parlando con Tino Gennari, mio coetaneo,
che ho scoperto essere appassionato
dell’allevamento di bovine da latte, abbiamo concordato una visita con la
classe 5a dell’Istituto Professionale per
l’Agricoltura, dove insegno Economia
agraria e dello sviluppo territoriale.
Dunque, l’appuntamento si è concretizzato lo scorso 29 aprile con visita di
caseificio e stalla. In caseificio, abbiamo potuto assistere alle ultime fasi
della lavorazione in caldaia, dalla rottura della cagliata al taglio delle forme
gemelle e alla loro collocazione nelle
fascere. La visita è stata beneficiata
dalla presenza di Paolo Gennari, il
capo-casaro, che ha cercato di spie-
Allevatore 1-2015 30/05/15 07:46 Pagina 31
DISOLABRUNA
vincia di Parma, con 118 quintali nel
2014, mentre quella delle 120 brune è
arrivata al 4° posto per la sua razza. È
la sola stalla che con l’Azienda Agricola Casanova di Ca’ d’Andrea (CR) partecipa ad un progetto di selezione che
pratica la riproduzione con la tecnica
dell’ovum pick-up, uniche in Italia.
Abbiamo, così, visto molti animali
belli e ... tanti tanti balloni di bel fieno!
Tanto buon fieno!
Grazie, Tino. Grazie, Paolo. Grazie
anche a Rosangela e alla mamma Maria! Mi avete testimoniato la vera passione per il vostro lavoro; la passione
che da bambino sentivo e vedevo in
mio padre; la passione che ancora sento e vedo in alcuni allevatori e casari,
anche in quelli giovani che si stanno
formando per il futuro.
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31
N. 1 MAGGIO 2015
garci i fondamenti della sua arte e ci
ha fatto avvertire la sua forte passione. Paolo, per hobby, fa l’apicoltore, attività che al giorno d’oggi può essere
praticata solo essendo dotati della giusta sensibilità e precisione; ed è proprio conoscendo quest’arte che capisco meglio le sue sapienti doti espresse come casaro. Il sito del caseificio illustra bene i formaggi che vi sono prodotti, e molti partono verso l’estero:
sul posto, ho potuto salutare un cliente italo-americano che era venuto per
concordare nuove forniture.
La seconda parte della visita ci ha
visti impegnati alla stalla, dove Tino
Gennari ha risposto alle numerose domande fatte dagli studenti. La mandria
delle quattrocento frisone è risultata
prima nella classifica produttiva, in pro-
Si tratta di un
marchio
registrato ideato
per valorizzare i prodotti
trasformati ricavati dalla
lavorazione del
latte di bovine di
razza bruna. Lo
dice il motto stesso:
“di sola bruna”! Questo marchio
ha permesso una chiara identificazione sulla provenienza del latte
come derivante da una specifica
razza e con caratteristiche particolari di miglior suscettibilità alla
trasformazione casearia. Si aggiunge, per molti, il richiamo bucolico che evoca il nome di questa
razza bovina rimasta, nella nostra
mente come “bruna alpina” o addirittura “svizzera”, nomi legati
alla sua zona origine e che trasportano in un mondo di cose buone.
Può essere un marchio aggiuntivo
anche per un prodotto già marchiato DOP; ovviamente, deve essere prodotto fatto con latte di
Bruna!
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