Filiera del legno-energia per il riscaldamento delle serre

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Filiera del legno-energia per il riscaldamento delle serre
Filiera del legno-energia per
il riscaldamento delle serre
Cenni sugli aspetti tecnici
ed economici
Treviso, 24 novembre 2011
CONSIDERAZIONE
Per il florovivaismo sotto serra in particolare, la voce energia (soprattutto calorica)
rappresenta tra i vari costi di produzione il primo capitolo di spesa. Tale situazione
influenza notevolmente il costo del prodotto finito che risulta oggi essere al limite dei
prezzi di mercato, considerando anche la concorrenza derivante dai paesi in via di
sviluppo in cui i costi di produzione sono decisamente ridotti a quelli riscontrati nella
realtà veneta.
Per uscire da questa condizione, già da tempo gli imprenditori hanno rivolto la loro
attenzione verso l’utilizzo di fonti energetiche alternative e l’adozione di impianti
tecnologici che ne sfruttino il più efficientemente possibile le potenzialità.
Il legno combustibile nelle sue forme
Le principali forme commerciali della biomassa legnosa sono:
la legna da ardere in pezzi
il cippato
il pellet.
ESISTONO DUE PRINCIPALI CATEGORIE DI IMPIANTI PRODUTTIVI
DA CUI SI PUÒ ESTRARRE LA BIOMASSA LEGNOSA DA ENERGIA
-impianti localizzati presso le aziende agricole di pianura: sistemi arborei
lineari e/o impianti a pieno campo;
- impianti localizzati in zona collinare, pedemontana o montana: i boschi cedui.
IMPIANTI PRODUTTIVI LINEARI DI PIANURA
•
•
le siepi lineari campestri (mono-filari o al massimo bi-filari);
le bande boscate polivalenti (o polifunzionali): sono sistemi costituiti da più filari paralleli e
raggruppati.
IMPIANTI PRODUTTIVI A PIENO CAMPO DI PIANURA
-
arboreti specializzati nella produzione di biomassa da energia a turno breve (detti anche
popolamenti a Short Rotation Forestry, SRF);
arboreti specializzati nella produzione di biomassa da energia a turno medio (detti anche
popolamenti a Medium Rotation Forestry, MRF);
arboreti specializzati nella produzione di legno da opera e caratterizzati da file intercalari
costituite da specie atte a produrre biomassa da energia;
boschetti interpoderali campestri;
boschi planiziali naturaliformi.
IMPIANTI PRODUTTIVI DELLE AREE COLLINARI, PEDEMONTANE E
MONTANE
- I BOSCHI CEDUI (tagli di fine turno, lunghezza dei turni dei boschi dei Colli Euganei: 12-15-20
anni) = produttività di 60-90 tonnellate/ettaro;
- LE FUSTAIE (sfolli e diradamenti) = dal diradamento di 1 ettaro di fustaia alpina si possono
trarre 50 tonnellate di biomassa per uso energetico.
Schema della filiera legno-energia
Caldaia a pellets
Processo industriale
(grossi investimenti)
ts
ei pelle
Linea d
Macchine cippatrici
Silos per maturazione
e stoccaggio del
cippato
Caldaia a cippato
Linea del cippato
Cantiere
utilizzazioni
forestali
Macchine combinate
taglia-spacca
Stagionatura e Caldaie a pezzi di legna
soccaggio
Linea della legna in pezzi
Assorbimento CO2
Emissione CO2
Un cenno sulla filiera del pellet
Il pellet di legno è un combustibile densificato, ottenuto mediante processo industriale,
attraverso cui la materia prima (in genere biomassa polverizzata) avente contenuto idrico
intorno al 10% viene compressa con o senza l’ausilio di agenti leganti e trasformata in
piccoli cilindri di diametro variabile tra 6-8 mm e lunghezza compresa tra 10-30 mm.
La materia prima di partenza è la segatura con un contenuto idrico non superiore al
11-12%. La segatura si può ottenere anche da ulteriori sminuzzature del cippato che
non arriva mai ad umidità inferiori al 22-25 % e la segatura che ne deriva va
essiccata
Il processo di fabbricazione dei pellets
Il pellettificio
LE FASI
CARICAMENTO
TRITURAZIONE
DEFERRIZZAZIONE
ESSICCAZIONE
MACINAZIONE
CONDIZIONAMENTO
PELLETTIZZAZIONE
RAFFREDAMENTO
Trafile attraverso cui viene pressata
la segatura diventando pellets
Legante: crusca o 3% di amido di
mais
SEPARAZIONE
INSACCAMENTO
IMMAGAZZINAMENTO
Per il riscaldamento delle serre, quindi per impianti termici di dimensioni ben superiori a quelli
domestici, il pellet potrebbe rappresentare una vantaggiosa alternativa ai combustibili fossili, quali
metano e gasolio.
Rispetto al cippato presenta i seguenti vantaggi:
-Omogeneità del prodotto
-Volumi di trasporto ed immagazzinamento 3,5 volte inferiori
Presenta però uno svantaggio:
- Il costo è più elevato
Infatti:
Prezzo pellet 220-280 euro/tonn
Prezzo cippato 30% umidità 70- 90 euro/tonn
Il pellet ha un 68 % in
più di costo d’acquisto
Il pellet ha un 26,1 % in
più di contenuto
energetico
IL PELLET
Le Stufe e le caldaie a pellets
Stufa a pellets
Molto efficienti dal punto di vista della
combustione ottenendo dei rendimenti fino al 90%
Caldaia a pellets
L’alimentazione è automatica tramite coclea che trasporta
il pellets da un silos alla camera di combustione
La filiera della legna in pezzi
E’ la forma tradizionale di impiego della biomassa legnosa nelle zone montane,
collinari e rurali.
• Forme e dimensioni diverse:
- squartoni e tondelli = lunghezza 1 metro;
- legna da stufa, camino, caldaia o impiegabile in forni di pizzerie, ristoranti, panifici =
lunghezza 25-33-50 cm.
• Umidità della legna in pezzi:
- subito dopo il taglio = 50-55%;
- dopo stagionatura di 1 anno = 20-25-30%;
- dopo stagionatura di 2 anni = 12-15%.
• Macchine impiegate: taglia legna, spacca legna, taglia-spacca legna.
• Mercato della legna in pezzi: già consolidato e strutturato.
Stufe e camini di tipo tradizionale
La combustione del legno non è completa ed i gas residui che escono in atmosfera
attraverso la canna fumaria contengono molte sostanze non ancora combuste
Il rendimento della combustione non
supera il 30-40%
Le caldaie a pezzi di legna
Moderne caldaie sono anche dette a “fiamma inversa”, “ad
alto rendimento” o a “gassificazione totale”
In esse si ha una doppia
combustione:
Nella prima camera di
combustione il legno brucia a
300-400 °C e produce fumi che
contengono ancora sostanze
incombuste
I fumi passano nella seconda
camera di combustione e
mescolati con aria esterna ricca
di ossigeno. Qui a 800-1000 °C
avviene la seconda combustione
Alto rendimento (circa il 7080%), rispetto a circa il 30-40%
delle stufe o caldaie tradizionali
Caldaia a fiamma inversa 75-90 kW
Rispetto al cippato presenta i seguenti vantaggi:
-Costo di realizzazione impianto molto inferiore
-Non serve il silos stoccaggio cippato con relativi meccanismi di estrazione
Presenta però degli importanti svantaggi:
-Queste caldaie devono essere caricate manualmente due volte al giorno con legna in pezzi ben
stagionata
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Portello di carico
Camera di caricamento della legna
Camera di prima combustione
Griglia d’acciaio
Tunnel per la seconda combustione
Cassetto per le ceneri
Scambiatori di calore
Accesso per la pulizia degli scambiatori di calore
Cassetto per le polveri
Ventola aspiratrice fumi di scarico
Sportellini per l’ingresso dell’aria primaria e
secondaria
Camino
Sonda lambda
Camera di post-combustione
Punto di partenza dell’impianto di riscaldamento
Quadro di controllo elettronico
Aria secondaria
Aria primaria
La filiera del legno cippato
sono scaglie (CHIPS) di piccole dimensioni di 2-4 cm di diametro
Raccolta della biomassa legnosa
Abbattimento e riunione delle
piante in grandi cataste
Cippatura della biomassa legnosa
CIPPATURA SUL FRESCO
a carico delle piante appena tagliate
CIPPATURA SUL SECCO
A carico delle piante lasciate ad
essiccare per alcuni mesi
Macchine cippatrici
Piccole – medie
grandi dimensioni
Trasformano piante intere,
tronchi e ramaglie nel cippato di
legno (chips)
Maturazione e stoccaggio del cippato
Il cippato prodotto con cippatura “sul secco” può essere
subito utilizzato in tutte le caldaie
Il cippato prodotto con cippatura “ sul fresco,”per poter essere utilizzato
nelle caldaie a griglia fissa, deve essere stagionato in cumuli al coperto o
sotto particolari teli traspiranti dove subisce un processo di fermentazione
finchè non ha raggiunto un contenuto idrico del 30-35%
Come avviene la stagionatura-maturazione del cippato
70 – 80 °C
Telo semipermeabile
Risultato da ottenere
Acqua
Contenuto idrico < 35 % !!!!!!!!
Il cippato viene trasportato su camion,
autoarticolati o rimorchi agricoli
Basso peso specifico
2,5 q.li/mc secco
3,5 q.li/mc fresco
Distribuzione degli impianti di teleriscaldamento
di media e medio-grande potenza funzionanti a
cippato di legno in provincia di Bolzano
Sono impianti di media potenza, non
eccessivamente grandi (qualche MW di potenza),
che quindi non comportano problemi di fornitura
di materia prima (cippato), ne da un punto di
vista quantitativo, ne da un punto di vista
logistico di conferimento.
Nel 2008
…il teleriscaldamento a biomassa legnosa è energia
rinnovabile, facilmente gestibile, poco oneroso,
disponibile a livello locale, garanzia di indipendenza: una
delle fonti di energia più pulite e rispettose dell’ambiente
che ogni anno fa risparmiare all’Alto Adige 47 milioni di
litri di gasolio ed evita l’emissione in atmosfera di
137.000 tonnellate di CO2.
Questo vantaggio ambientale si traduce in un risparmio
economico di 14 milioni di euro all’anno che non
vengono spesi per il gasolio e rimangono nelle tasche dei
cittadini.
L’Assessore all’Urbanistica, Ambiente ed
Energia – Provincia di Bolzano
Dr. Michl Laimer
Le caldaie a cippato
a griglia fissa
CALDAIE A CIPPATO
a griglia mobile
A griglia fissa
- generalmente di piccole e medie dimensioni (30-600 KW)
- alimentate con cippato di ottima qualità
- diametro dei chips di 2-4 cm con contenuto idrico inferiore
al 30-35%
Utilizzate per il riscaldamento di:
- abitazioni private
- edifici pubblici (palestre, scuole o piscine)
- edifici privati (condomini con riscaldamento centralizzato)
Alla caldaia viene affiancato un silos per
contenere il cippato e trasferito
automaticamente mediante una coclea alla
camera di combustione
Griglia fissa
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silo
sistema di estrazione a bracci rotanti
coclea di trasferimento
coclea di alimentazione
sistema di spegnimento automatico
camera di combustione
aria primaria
aria secondaria
camera di post-combustione
scambiatore di calore
camino
collegamento alla rete di
teleriscaldamento
pannello di controllo elettronico
griglia di rimozione delle ceneri
coclea di rimozione delle ceneri
contenitore delle ceneri
accesso allo scambiatore per pulizia
ceneri
A griglia mobile
Generalmente di medie e grandi dimensioni possono essere
alimentate anche con cippato avente contenuto idrico del 60%. Questo
grazie alla camera di combustione dotata di griglia mobile che permette al
cippato umido che vi entra di asciugarsi prima di essere bruciato
La griglia è formata da tanti gradini in ghisa che vengono mossi
orizzontalmente in modo da spostare il cippato in entrata verso la
combustione perdendo gradualmente l’acqua in esso contenuta
La pezzatura del cippato può essere più
grande e disomogenea
Queste caldaie sono utilizzate per il
riscaldamento di edifici pubblici di notevoli
dimensioni o per il teleriscaldamento di interi
paesi
Griglia mobile
Schema di caldaia a “Griglia mobile”
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zona di essicazione
zona di gassificazione
zona di ossidazione
camera primaria
camera secondaria
scambiatore
bruciatore ausiliario
spintore a coclea
ventilatore aria primaria
ventilatore ria secondaria
ventilatore aria terziaria
coclea estrazione ceneri
Le emissioni derivate dalla
combustione del legno
Le emissioni nocive degli apparecchi a biomasse legnose
sono composte principalmente da quattro elementi:
•Monossido di carbonio (CO)
•Polveri totali
•Ossidi di azoto (NOx)
•Composti organici volatili (COV, CnHm)
Le famose “polveri sottili”
Si tratta di particelle con diametro inferiore a 10 µm
il particolato con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm
inizia a penetrare nel nostro sistema respiratorio
Mentre le particelle con dae>10 µm sono trattenute quasi
completamente nel naso e nella gola, nel campo inferiore ai
2,5 µm una gran parte delle particelle entra nei polmoni e
sotto 1 µm entrano negli alveoli e si depositano nei tessuti
polmonari.
Le polveri sottili, a parità di dimensioni, possono avere
composizione chimica e quindi grado di tossicità
estremamente diversi.
Se si confrontano le polveri sottili prodotte dalla combustione
del legno con quelle contenute nella fuliggine prodotta dai
motori Diesel Euro III si vede che:
¾- nel caso di moderna caldaia a cippato la tossicità è 5 volte
inferiore quella del Diesel Euro 3
¾- nel caso di stufa o caldaia con doppia combustione la
tossicità è del tutto simile a quella di una caldaia a cippato
¾- nel caso di una stufa tradizionale a funzionamento
corretto la tossicità è paragonabile a quella del Diesel
¾- nel caso di stufa tradizionale mal funzionante (per
esempio legna bagnata) si arriva a tossicità 10 volte
maggiore a quella del Diesel e quindi 50 volte maggiore
rispetto ad una caldaia a cippato o a fiamma rovesciata
•
Le misure di riduzione delle polveri si dividono in misure
primarie e misure secondarie:
•
le misure primarie si riferiscono ai nuovi sviluppi tecnologici
degli apparecchi (geometria della camera, immissione di aria,
regolazioni).
Riguardo alle piccole caldaie a pellet (10-25 kW), sono in corso
attività di ricerca e si ritiene raggiungibile il limite di emissione di
10 mg/Nm3
•
•
•
le misure secondarie invece si riferiscono ai sistemi di
separazione (filtri). www.oekotube.ch
Per gli apparecchi domestici, sono stati messi a punto e
recentemente proposti sul mercato dei minifiltri elettrostatici con
una capacità di separazione del 50-80% (www.rueggcheminee.com; www.spartherm.com; www.oekotube.ch). Uno di
questi filtri è stato testato dall’Università di Trento attraverso una
campagna di misurazioni che sembra confermare la bontà del
livello di separazione, tuttavia i risultati di questa ricerca non
sono ancora stati resi pubblici.
Alcuni dati ed informazioni utili
Il potere calorifico dei vari combustibili, cioè quanti Kwh di energia
produce un Kg di combustibile
Combustibile
Potere calorifico (valori medi) kWh
Gasolio extraleggero
Gasolio leggero
10 kWh/l
11,80 kWh/kg
10,70 kWh/l
11,50 kWh/kg
10,00 kWh/m3
Metano*
GPL**
6,82 kWh/l
12,78 kWh/kg
Carbone
7,67 kWh/kg
Coke 40/60
8,20 kWh/kg
Lignite (briquettes)
5,60 kWh/kg
1 kWh elettrico
* 1 kg = 5,81 (20°C, 216 bar)
** 1 M3 GPL = 41= 2 kg
1 kWh
1 kg di legno (M=20%)
4,00 kWh/kg
1 kg di gasolio = 3 kg di legno
1 l di gasolio = 2,5 kg di legno
5-6 msr di legna di latifoglie
7-8 msr di legna di conifere
1000 litri di gasolio da riscaldamento =
10-15 msr di cippato
2,1 T di pellet
Il potere calorifico del legno, nelle sue varie forme, cala con
l’aumentare del suo contenuto idrico.
Per es. dal grafico si vede che:
-utilizzando cippato con W% 55% ho un Potere calorifico= 2 Kwh/Kg
-utilizzando cippato con W% 30% ho un Potere calorifico= 3,4 Kwh/Kg, cioè il 41,18% in meno,
quasi la metà.
Quando si installa una caldaia a cippato bisogna tener conto di questo grafico:
Risparmio
rispetto ai
combustibili
fossili
Le caldaie piccole
hanno costi d’acquisto e
installazione
sproporzionati, troppo
alti, per cui si
ammortizzano in 15
anni e più
400 Kw
1.000 Kw
Questo è l’intervallo in
cui i risparmi rispetto
ai c. fossili sono
estremamente rilevanti
Le caldaie molto grandi,
per motivi diversi, hanno
anch’esse costi elevati (per
esempio la necessità di
installare un filtro
elettrostatico)
Reperibilità del cippato:
Non vi è problema nel reperire il cippato, sia in montagna che in
pianura; i terzisti pronti a produrne in quantità sono molti
I prezzi del cippato:
Va acquistato a peso, ed il prezzo varia a seconda del contenuto
idrico (più c’è acqua, minore è il prezzo).
Meglio ancora se acquisto a Kwh (cioè acquisto in base all’energia
che quel cippato mi rende in caldaia), ma bisogna conoscere bene
come fare i calcoli
Il cippato fresco (W=55%) posso acquistarlo a 50 - 60 euro/tonn
Cippato secco (W=30-35% omogeneo, buona pezzatura) posso
acquistarlo a 70-90 euro/tonn
Peso specifico cippato: cippato secco 2,5 q.li/mc – cippato fresco 3,5
q.li/mc
Costi impianti termici
Attenzione ai preventivi!!! Per evitare sorprese il preventivo deve comprendere:
-Costo caldaia
-Costo accumulo termico se previsto
-Costo abbattitore polveri se previsto
-Costo installazione compreso tutto l’impianto idraulico in centrale termica, con tutti
i collegamenti e le sue componeti, valvole, pompe, miscelatori, sonde, ecc. (costi
elevati)
-Costo realizzazione silos con tutti i meccanismi di estrazione cippato e di sicurezza
-Il costo caldaia deve comprendere anche tutto il meccanismo di estrazione ceneri se
previsto e la centralina controllo numerico
-Progetto termotecnico
-Progetto elettrico
-Costo collegamenti elettrici
Tutto questo va ricordato perché nelle caldaie a biomassa queste voci di costo sono
ben più elevate che in una caldaia a gasolio o metano , ma per motivi di marketing,
chi fa i preventivi tende ad ometterli.
Alcuni costi del tutto indicativi (comprensivi di tutte le voci elencate nella precedente slide):
Caldaia da 500 Kw installata e collaudata: 350.000 euro
Caldaia cippato da 200 Kw installata e collaudata:
Voce di costo
(griglia
mobile)
(griglia
rotativa)
(griglia
mobile)
Caldaia da 200-240 kw + estrattore cippato +
accumulo termico + estrazione automatica delle
ceneri + pulizia pneumatica del fascio tubiero +
trasporto, montaggio e collaudo
75.000,00
64.000,00
47.000,00
Modulo prefabbricato per vano caldaia e silos
stoccaggio
30.000,00
30.000,00
30.000,00
Collegamento idraulico ed elettrico in parallelo a
caldaia a pezzi di legna già presente
15.000,00
15.000,00
15.000,00
progettazione
12.000,00
12.000,00
12.000,00
TOTALE
132.000,00
121.000,00
104.000,00
IVA 20 %
26.400,00
24.200,00
20.800,00
158.400,00
145.200,00
124.800,00
TOTALE (IVA inclusa)
Attenzione alla taglia dei 500 Kw di potenza:
Costo elevato (350.000 euro), ma per il combustibile, rispetto al gasolio, si risparmiano cifre
dell’ordine dei 90.000-100.000 euro/anno!!!!!!!!!!
Un calcolo su cui riflettere:
Abbazia Benedettina di Praglia a Teolo (PD) (Colli Euganei)
Consumo annuo di gasolio per riscaldamento: 123.000 litri
Spesa (1 euro/litro): 123.000 euro/anno per gasolio da riscaldamento
Caldaia a cippato potenza 540 Kw di fabbricazione austriaca
(a griglia fissa, quindi funzionante con cippato con 30% di contenuto idrico)
Costo caldaia +silos+installazione e collaudo: 350.000 Euro
1 litro gasolio = 3 Kg di legna secca
123.000 litri di gasolio sono sostituiti da 3 x 123.000 = 369.000 Kg di cippato secco, cioè 3690 q.li/anno di cippato
secco
Prezzo cippato secco: 7 euro/q.le
Spesa sotenuta per acquisto di 3.690 q.li di cippato secco: 7 x 3.690 = 25.830,00 Euro/anno
Risparmio annuo: 123.000 – 26.000 = 97.000 Euro/anno
Supponendo spese per manutenzione e riparazione guasti di 10.000 euro/anno, si ha comunque un risparmio di
circa 87.000 euro/anno!!!!
In 4 anni la caldaia si è pagata, nei rimanenti anni risparmio 87.000 euro all’anno di spesa per il combustibile!!!
Da notare che, facendo i calcoli con lo stesso caso,
ma il prezzo del cippato
a 9 euro/q.le anziché 7 euro/q.le,
la convenienza cala di molto poco ed il tempo di ammortamento
aumenta di soli 0,4 anni
Prezzo cippato secco: 9 euro/q.le
Spesa sotenuta per acquisto di 3.690 q.li di cippato secco: 9 x 3.690 = 33.210,00 Euro/anno
Risparmio annuo: 123.000 – 33.000 = 90.000 Euro/anno
Supponendo spese per manutenzione e riparazione guasti di 10.000 euro/anno, si ha comunque un risparmio di
circa 80.000 euro/anno!!!!
In 4,4 anni la caldaia si è pagata, nei rimanenti anni risparmio 80.000 euro all’anno di spesa per il combustibile!!!
Attenzione alla logistica di caricamento del silos:
Modalità errate fanno lievitare i costi in modo impensabile!!!
Il metodo migliore, ove è possibile, è il silos interrato, adeguatamente domensionato,
che si carica dall’alto
Questo è
l’ideale
PROGETTO FLOROBASCO
La Giunta Regionale del Veneto, con Decreto n. 431 del 02 dicembre 2009, ha
concesso un finanziamento pari a 280.000 euro all’Azienda Regionale Veneto
Agricoltura per lo svolgimento di attività di studio, ricerca e sperimentazione
nell’ambito del Piano per la prevenzione dell’inquinamento delle acque del Bacino
Scolante nella Laguna di Venezia.
Durata del progetto 3 anni
Finalità del progetto
Il progetto intende far corrispondere le esigenze di smaltimento dei reflui zootecnici in
forma digestato e/o di liquame di proveniente da impianti per la produzione di biogas
insistenti nel territorio del Bacino Scolante della laguna di Venezia con le esigenze di
produzione di energia termica delle aziende florovivaistiche di un determinato
comprensorio. Il progetto si propone di verificare le capacità fitodepuranti degli
impianti specializzati per la produzione di biomassa legnosa sulla riduzione dell’azoto
contenuto nei digestati e nel liquame, e l’utilizzo del digestato solido nella
preparazione dei substrati di coltivazione in aziende florovivaistiche.
VENETO AGRICOLTURA – Settore Bioenergie e Cambiamento Climatico: coordinamento
generale e comunicazione.
DOTT.SSA BRUNA GUMIERO: coordinamento scientifico.
DOTT. BRUNO BOZ: collaborazione scientifica.
GRUPPI DI LAVORO
- A.R.P.A.V. di Treviso – Centro Agroambientale: analisi pedologica, suoli analisi chimico-fisiche
di acque e suoli.
-UNIVERSITA’ DI UDINE: stima delle emissioni di gas nocivi in atmosfera durante lo
spandimento dei reflui.
-FLORVENETO
-CONSORZIO FERRARA RICERCHE: calcolo del bilancio idrico per la validazione del modello
idrologico.
- AZIENDA AGRICOLA: realizzazione impianti forestali da biomassa (10 ha) e manutenzione degli
stessi (il sito dovrà essere tenuto in efficienza per un periodo non inferiore a 10 anni), acquisto del
materiale vegetale necessario per la realizzazione dell’impianto, reperimento e spandimento del
digestato.
Descrizione delle attività di Florveneto nell’ambito del progetto “Florobasco”
- analisi dei fabbisogni energetici delle aziende florovivaistiche coinvolte nel progetto
per fornire loro valide alternative all’utilizzo dei combustibili fossili;
- studio di fattibilità tecnico-economica di una filiera corta e chiusa del legno energia
per l’alimentazione di eventuali impianti a cippato;
- determinazione della soglia minima di potenza termica installata per la convenienza
alla trasformazione dell’impianto termico funzionante a combustibile fossile in
impianto funzionante a cippato;
- individuazione di una o più aziende florovivaistiche per le prove finalizzate
all’utilizzo del digestato solido nella preparazione dei terricci utilizzati per la
coltivazione delle piante da vivaio in contenitore.
- organizzazione di una adeguata campagna formativo-divulgativa finalizzata alla
diffusione dei risultati ottenuti (convegni, giornate dimostrative, schede tecniche, ecc);
- distribuzione presso le aziende florovivaistiche di un rapporto informativo sulle
attvità svolte e sui risultati ottenuti ;
- realizzazione di un prontuario pratico;
Per ulteriori informazioni al tema dell’uso energetico del legno è a
disposizione lo sportello di orientamento per le bioenergie
Tel: 049/8293847
Grazie per l’attenzione