Filiera del legno-energia per il riscaldamento delle serre
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Filiera del legno-energia per il riscaldamento delle serre
Filiera del legno-energia per il riscaldamento delle serre Cenni sugli aspetti tecnici ed economici Treviso, 24 novembre 2011 CONSIDERAZIONE Per il florovivaismo sotto serra in particolare, la voce energia (soprattutto calorica) rappresenta tra i vari costi di produzione il primo capitolo di spesa. Tale situazione influenza notevolmente il costo del prodotto finito che risulta oggi essere al limite dei prezzi di mercato, considerando anche la concorrenza derivante dai paesi in via di sviluppo in cui i costi di produzione sono decisamente ridotti a quelli riscontrati nella realtà veneta. Per uscire da questa condizione, già da tempo gli imprenditori hanno rivolto la loro attenzione verso l’utilizzo di fonti energetiche alternative e l’adozione di impianti tecnologici che ne sfruttino il più efficientemente possibile le potenzialità. Il legno combustibile nelle sue forme Le principali forme commerciali della biomassa legnosa sono: la legna da ardere in pezzi il cippato il pellet. ESISTONO DUE PRINCIPALI CATEGORIE DI IMPIANTI PRODUTTIVI DA CUI SI PUÒ ESTRARRE LA BIOMASSA LEGNOSA DA ENERGIA -impianti localizzati presso le aziende agricole di pianura: sistemi arborei lineari e/o impianti a pieno campo; - impianti localizzati in zona collinare, pedemontana o montana: i boschi cedui. IMPIANTI PRODUTTIVI LINEARI DI PIANURA • • le siepi lineari campestri (mono-filari o al massimo bi-filari); le bande boscate polivalenti (o polifunzionali): sono sistemi costituiti da più filari paralleli e raggruppati. IMPIANTI PRODUTTIVI A PIENO CAMPO DI PIANURA - arboreti specializzati nella produzione di biomassa da energia a turno breve (detti anche popolamenti a Short Rotation Forestry, SRF); arboreti specializzati nella produzione di biomassa da energia a turno medio (detti anche popolamenti a Medium Rotation Forestry, MRF); arboreti specializzati nella produzione di legno da opera e caratterizzati da file intercalari costituite da specie atte a produrre biomassa da energia; boschetti interpoderali campestri; boschi planiziali naturaliformi. IMPIANTI PRODUTTIVI DELLE AREE COLLINARI, PEDEMONTANE E MONTANE - I BOSCHI CEDUI (tagli di fine turno, lunghezza dei turni dei boschi dei Colli Euganei: 12-15-20 anni) = produttività di 60-90 tonnellate/ettaro; - LE FUSTAIE (sfolli e diradamenti) = dal diradamento di 1 ettaro di fustaia alpina si possono trarre 50 tonnellate di biomassa per uso energetico. Schema della filiera legno-energia Caldaia a pellets Processo industriale (grossi investimenti) ts ei pelle Linea d Macchine cippatrici Silos per maturazione e stoccaggio del cippato Caldaia a cippato Linea del cippato Cantiere utilizzazioni forestali Macchine combinate taglia-spacca Stagionatura e Caldaie a pezzi di legna soccaggio Linea della legna in pezzi Assorbimento CO2 Emissione CO2 Un cenno sulla filiera del pellet Il pellet di legno è un combustibile densificato, ottenuto mediante processo industriale, attraverso cui la materia prima (in genere biomassa polverizzata) avente contenuto idrico intorno al 10% viene compressa con o senza l’ausilio di agenti leganti e trasformata in piccoli cilindri di diametro variabile tra 6-8 mm e lunghezza compresa tra 10-30 mm. La materia prima di partenza è la segatura con un contenuto idrico non superiore al 11-12%. La segatura si può ottenere anche da ulteriori sminuzzature del cippato che non arriva mai ad umidità inferiori al 22-25 % e la segatura che ne deriva va essiccata Il processo di fabbricazione dei pellets Il pellettificio LE FASI CARICAMENTO TRITURAZIONE DEFERRIZZAZIONE ESSICCAZIONE MACINAZIONE CONDIZIONAMENTO PELLETTIZZAZIONE RAFFREDAMENTO Trafile attraverso cui viene pressata la segatura diventando pellets Legante: crusca o 3% di amido di mais SEPARAZIONE INSACCAMENTO IMMAGAZZINAMENTO Per il riscaldamento delle serre, quindi per impianti termici di dimensioni ben superiori a quelli domestici, il pellet potrebbe rappresentare una vantaggiosa alternativa ai combustibili fossili, quali metano e gasolio. Rispetto al cippato presenta i seguenti vantaggi: -Omogeneità del prodotto -Volumi di trasporto ed immagazzinamento 3,5 volte inferiori Presenta però uno svantaggio: - Il costo è più elevato Infatti: Prezzo pellet 220-280 euro/tonn Prezzo cippato 30% umidità 70- 90 euro/tonn Il pellet ha un 68 % in più di costo d’acquisto Il pellet ha un 26,1 % in più di contenuto energetico IL PELLET Le Stufe e le caldaie a pellets Stufa a pellets Molto efficienti dal punto di vista della combustione ottenendo dei rendimenti fino al 90% Caldaia a pellets L’alimentazione è automatica tramite coclea che trasporta il pellets da un silos alla camera di combustione La filiera della legna in pezzi E’ la forma tradizionale di impiego della biomassa legnosa nelle zone montane, collinari e rurali. • Forme e dimensioni diverse: - squartoni e tondelli = lunghezza 1 metro; - legna da stufa, camino, caldaia o impiegabile in forni di pizzerie, ristoranti, panifici = lunghezza 25-33-50 cm. • Umidità della legna in pezzi: - subito dopo il taglio = 50-55%; - dopo stagionatura di 1 anno = 20-25-30%; - dopo stagionatura di 2 anni = 12-15%. • Macchine impiegate: taglia legna, spacca legna, taglia-spacca legna. • Mercato della legna in pezzi: già consolidato e strutturato. Stufe e camini di tipo tradizionale La combustione del legno non è completa ed i gas residui che escono in atmosfera attraverso la canna fumaria contengono molte sostanze non ancora combuste Il rendimento della combustione non supera il 30-40% Le caldaie a pezzi di legna Moderne caldaie sono anche dette a “fiamma inversa”, “ad alto rendimento” o a “gassificazione totale” In esse si ha una doppia combustione: Nella prima camera di combustione il legno brucia a 300-400 °C e produce fumi che contengono ancora sostanze incombuste I fumi passano nella seconda camera di combustione e mescolati con aria esterna ricca di ossigeno. Qui a 800-1000 °C avviene la seconda combustione Alto rendimento (circa il 7080%), rispetto a circa il 30-40% delle stufe o caldaie tradizionali Caldaia a fiamma inversa 75-90 kW Rispetto al cippato presenta i seguenti vantaggi: -Costo di realizzazione impianto molto inferiore -Non serve il silos stoccaggio cippato con relativi meccanismi di estrazione Presenta però degli importanti svantaggi: -Queste caldaie devono essere caricate manualmente due volte al giorno con legna in pezzi ben stagionata 15 8 1 16 7 2 12 4 18 3 6 5 14 1 3 9 11 17 10 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. Portello di carico Camera di caricamento della legna Camera di prima combustione Griglia d’acciaio Tunnel per la seconda combustione Cassetto per le ceneri Scambiatori di calore Accesso per la pulizia degli scambiatori di calore Cassetto per le polveri Ventola aspiratrice fumi di scarico Sportellini per l’ingresso dell’aria primaria e secondaria Camino Sonda lambda Camera di post-combustione Punto di partenza dell’impianto di riscaldamento Quadro di controllo elettronico Aria secondaria Aria primaria La filiera del legno cippato sono scaglie (CHIPS) di piccole dimensioni di 2-4 cm di diametro Raccolta della biomassa legnosa Abbattimento e riunione delle piante in grandi cataste Cippatura della biomassa legnosa CIPPATURA SUL FRESCO a carico delle piante appena tagliate CIPPATURA SUL SECCO A carico delle piante lasciate ad essiccare per alcuni mesi Macchine cippatrici Piccole – medie grandi dimensioni Trasformano piante intere, tronchi e ramaglie nel cippato di legno (chips) Maturazione e stoccaggio del cippato Il cippato prodotto con cippatura “sul secco” può essere subito utilizzato in tutte le caldaie Il cippato prodotto con cippatura “ sul fresco,”per poter essere utilizzato nelle caldaie a griglia fissa, deve essere stagionato in cumuli al coperto o sotto particolari teli traspiranti dove subisce un processo di fermentazione finchè non ha raggiunto un contenuto idrico del 30-35% Come avviene la stagionatura-maturazione del cippato 70 – 80 °C Telo semipermeabile Risultato da ottenere Acqua Contenuto idrico < 35 % !!!!!!!! Il cippato viene trasportato su camion, autoarticolati o rimorchi agricoli Basso peso specifico 2,5 q.li/mc secco 3,5 q.li/mc fresco Distribuzione degli impianti di teleriscaldamento di media e medio-grande potenza funzionanti a cippato di legno in provincia di Bolzano Sono impianti di media potenza, non eccessivamente grandi (qualche MW di potenza), che quindi non comportano problemi di fornitura di materia prima (cippato), ne da un punto di vista quantitativo, ne da un punto di vista logistico di conferimento. Nel 2008 …il teleriscaldamento a biomassa legnosa è energia rinnovabile, facilmente gestibile, poco oneroso, disponibile a livello locale, garanzia di indipendenza: una delle fonti di energia più pulite e rispettose dell’ambiente che ogni anno fa risparmiare all’Alto Adige 47 milioni di litri di gasolio ed evita l’emissione in atmosfera di 137.000 tonnellate di CO2. Questo vantaggio ambientale si traduce in un risparmio economico di 14 milioni di euro all’anno che non vengono spesi per il gasolio e rimangono nelle tasche dei cittadini. L’Assessore all’Urbanistica, Ambiente ed Energia – Provincia di Bolzano Dr. Michl Laimer Le caldaie a cippato a griglia fissa CALDAIE A CIPPATO a griglia mobile A griglia fissa - generalmente di piccole e medie dimensioni (30-600 KW) - alimentate con cippato di ottima qualità - diametro dei chips di 2-4 cm con contenuto idrico inferiore al 30-35% Utilizzate per il riscaldamento di: - abitazioni private - edifici pubblici (palestre, scuole o piscine) - edifici privati (condomini con riscaldamento centralizzato) Alla caldaia viene affiancato un silos per contenere il cippato e trasferito automaticamente mediante una coclea alla camera di combustione Griglia fissa 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 12 11 10 17 13 9 8 5 3 2 6 16 1 14 15 7 4 13. 14. 15. 16. 17. silo sistema di estrazione a bracci rotanti coclea di trasferimento coclea di alimentazione sistema di spegnimento automatico camera di combustione aria primaria aria secondaria camera di post-combustione scambiatore di calore camino collegamento alla rete di teleriscaldamento pannello di controllo elettronico griglia di rimozione delle ceneri coclea di rimozione delle ceneri contenitore delle ceneri accesso allo scambiatore per pulizia ceneri A griglia mobile Generalmente di medie e grandi dimensioni possono essere alimentate anche con cippato avente contenuto idrico del 60%. Questo grazie alla camera di combustione dotata di griglia mobile che permette al cippato umido che vi entra di asciugarsi prima di essere bruciato La griglia è formata da tanti gradini in ghisa che vengono mossi orizzontalmente in modo da spostare il cippato in entrata verso la combustione perdendo gradualmente l’acqua in esso contenuta La pezzatura del cippato può essere più grande e disomogenea Queste caldaie sono utilizzate per il riscaldamento di edifici pubblici di notevoli dimensioni o per il teleriscaldamento di interi paesi Griglia mobile Schema di caldaia a “Griglia mobile” 6 5 11 10 1 4 2 3 8 7 9 12 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. zona di essicazione zona di gassificazione zona di ossidazione camera primaria camera secondaria scambiatore bruciatore ausiliario spintore a coclea ventilatore aria primaria ventilatore ria secondaria ventilatore aria terziaria coclea estrazione ceneri Le emissioni derivate dalla combustione del legno Le emissioni nocive degli apparecchi a biomasse legnose sono composte principalmente da quattro elementi: •Monossido di carbonio (CO) •Polveri totali •Ossidi di azoto (NOx) •Composti organici volatili (COV, CnHm) Le famose “polveri sottili” Si tratta di particelle con diametro inferiore a 10 µm il particolato con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm inizia a penetrare nel nostro sistema respiratorio Mentre le particelle con dae>10 µm sono trattenute quasi completamente nel naso e nella gola, nel campo inferiore ai 2,5 µm una gran parte delle particelle entra nei polmoni e sotto 1 µm entrano negli alveoli e si depositano nei tessuti polmonari. Le polveri sottili, a parità di dimensioni, possono avere composizione chimica e quindi grado di tossicità estremamente diversi. Se si confrontano le polveri sottili prodotte dalla combustione del legno con quelle contenute nella fuliggine prodotta dai motori Diesel Euro III si vede che: ¾- nel caso di moderna caldaia a cippato la tossicità è 5 volte inferiore quella del Diesel Euro 3 ¾- nel caso di stufa o caldaia con doppia combustione la tossicità è del tutto simile a quella di una caldaia a cippato ¾- nel caso di una stufa tradizionale a funzionamento corretto la tossicità è paragonabile a quella del Diesel ¾- nel caso di stufa tradizionale mal funzionante (per esempio legna bagnata) si arriva a tossicità 10 volte maggiore a quella del Diesel e quindi 50 volte maggiore rispetto ad una caldaia a cippato o a fiamma rovesciata • Le misure di riduzione delle polveri si dividono in misure primarie e misure secondarie: • le misure primarie si riferiscono ai nuovi sviluppi tecnologici degli apparecchi (geometria della camera, immissione di aria, regolazioni). Riguardo alle piccole caldaie a pellet (10-25 kW), sono in corso attività di ricerca e si ritiene raggiungibile il limite di emissione di 10 mg/Nm3 • • • le misure secondarie invece si riferiscono ai sistemi di separazione (filtri). www.oekotube.ch Per gli apparecchi domestici, sono stati messi a punto e recentemente proposti sul mercato dei minifiltri elettrostatici con una capacità di separazione del 50-80% (www.rueggcheminee.com; www.spartherm.com; www.oekotube.ch). Uno di questi filtri è stato testato dall’Università di Trento attraverso una campagna di misurazioni che sembra confermare la bontà del livello di separazione, tuttavia i risultati di questa ricerca non sono ancora stati resi pubblici. Alcuni dati ed informazioni utili Il potere calorifico dei vari combustibili, cioè quanti Kwh di energia produce un Kg di combustibile Combustibile Potere calorifico (valori medi) kWh Gasolio extraleggero Gasolio leggero 10 kWh/l 11,80 kWh/kg 10,70 kWh/l 11,50 kWh/kg 10,00 kWh/m3 Metano* GPL** 6,82 kWh/l 12,78 kWh/kg Carbone 7,67 kWh/kg Coke 40/60 8,20 kWh/kg Lignite (briquettes) 5,60 kWh/kg 1 kWh elettrico * 1 kg = 5,81 (20°C, 216 bar) ** 1 M3 GPL = 41= 2 kg 1 kWh 1 kg di legno (M=20%) 4,00 kWh/kg 1 kg di gasolio = 3 kg di legno 1 l di gasolio = 2,5 kg di legno 5-6 msr di legna di latifoglie 7-8 msr di legna di conifere 1000 litri di gasolio da riscaldamento = 10-15 msr di cippato 2,1 T di pellet Il potere calorifico del legno, nelle sue varie forme, cala con l’aumentare del suo contenuto idrico. Per es. dal grafico si vede che: -utilizzando cippato con W% 55% ho un Potere calorifico= 2 Kwh/Kg -utilizzando cippato con W% 30% ho un Potere calorifico= 3,4 Kwh/Kg, cioè il 41,18% in meno, quasi la metà. Quando si installa una caldaia a cippato bisogna tener conto di questo grafico: Risparmio rispetto ai combustibili fossili Le caldaie piccole hanno costi d’acquisto e installazione sproporzionati, troppo alti, per cui si ammortizzano in 15 anni e più 400 Kw 1.000 Kw Questo è l’intervallo in cui i risparmi rispetto ai c. fossili sono estremamente rilevanti Le caldaie molto grandi, per motivi diversi, hanno anch’esse costi elevati (per esempio la necessità di installare un filtro elettrostatico) Reperibilità del cippato: Non vi è problema nel reperire il cippato, sia in montagna che in pianura; i terzisti pronti a produrne in quantità sono molti I prezzi del cippato: Va acquistato a peso, ed il prezzo varia a seconda del contenuto idrico (più c’è acqua, minore è il prezzo). Meglio ancora se acquisto a Kwh (cioè acquisto in base all’energia che quel cippato mi rende in caldaia), ma bisogna conoscere bene come fare i calcoli Il cippato fresco (W=55%) posso acquistarlo a 50 - 60 euro/tonn Cippato secco (W=30-35% omogeneo, buona pezzatura) posso acquistarlo a 70-90 euro/tonn Peso specifico cippato: cippato secco 2,5 q.li/mc – cippato fresco 3,5 q.li/mc Costi impianti termici Attenzione ai preventivi!!! Per evitare sorprese il preventivo deve comprendere: -Costo caldaia -Costo accumulo termico se previsto -Costo abbattitore polveri se previsto -Costo installazione compreso tutto l’impianto idraulico in centrale termica, con tutti i collegamenti e le sue componeti, valvole, pompe, miscelatori, sonde, ecc. (costi elevati) -Costo realizzazione silos con tutti i meccanismi di estrazione cippato e di sicurezza -Il costo caldaia deve comprendere anche tutto il meccanismo di estrazione ceneri se previsto e la centralina controllo numerico -Progetto termotecnico -Progetto elettrico -Costo collegamenti elettrici Tutto questo va ricordato perché nelle caldaie a biomassa queste voci di costo sono ben più elevate che in una caldaia a gasolio o metano , ma per motivi di marketing, chi fa i preventivi tende ad ometterli. Alcuni costi del tutto indicativi (comprensivi di tutte le voci elencate nella precedente slide): Caldaia da 500 Kw installata e collaudata: 350.000 euro Caldaia cippato da 200 Kw installata e collaudata: Voce di costo (griglia mobile) (griglia rotativa) (griglia mobile) Caldaia da 200-240 kw + estrattore cippato + accumulo termico + estrazione automatica delle ceneri + pulizia pneumatica del fascio tubiero + trasporto, montaggio e collaudo 75.000,00 64.000,00 47.000,00 Modulo prefabbricato per vano caldaia e silos stoccaggio 30.000,00 30.000,00 30.000,00 Collegamento idraulico ed elettrico in parallelo a caldaia a pezzi di legna già presente 15.000,00 15.000,00 15.000,00 progettazione 12.000,00 12.000,00 12.000,00 TOTALE 132.000,00 121.000,00 104.000,00 IVA 20 % 26.400,00 24.200,00 20.800,00 158.400,00 145.200,00 124.800,00 TOTALE (IVA inclusa) Attenzione alla taglia dei 500 Kw di potenza: Costo elevato (350.000 euro), ma per il combustibile, rispetto al gasolio, si risparmiano cifre dell’ordine dei 90.000-100.000 euro/anno!!!!!!!!!! Un calcolo su cui riflettere: Abbazia Benedettina di Praglia a Teolo (PD) (Colli Euganei) Consumo annuo di gasolio per riscaldamento: 123.000 litri Spesa (1 euro/litro): 123.000 euro/anno per gasolio da riscaldamento Caldaia a cippato potenza 540 Kw di fabbricazione austriaca (a griglia fissa, quindi funzionante con cippato con 30% di contenuto idrico) Costo caldaia +silos+installazione e collaudo: 350.000 Euro 1 litro gasolio = 3 Kg di legna secca 123.000 litri di gasolio sono sostituiti da 3 x 123.000 = 369.000 Kg di cippato secco, cioè 3690 q.li/anno di cippato secco Prezzo cippato secco: 7 euro/q.le Spesa sotenuta per acquisto di 3.690 q.li di cippato secco: 7 x 3.690 = 25.830,00 Euro/anno Risparmio annuo: 123.000 – 26.000 = 97.000 Euro/anno Supponendo spese per manutenzione e riparazione guasti di 10.000 euro/anno, si ha comunque un risparmio di circa 87.000 euro/anno!!!! In 4 anni la caldaia si è pagata, nei rimanenti anni risparmio 87.000 euro all’anno di spesa per il combustibile!!! Da notare che, facendo i calcoli con lo stesso caso, ma il prezzo del cippato a 9 euro/q.le anziché 7 euro/q.le, la convenienza cala di molto poco ed il tempo di ammortamento aumenta di soli 0,4 anni Prezzo cippato secco: 9 euro/q.le Spesa sotenuta per acquisto di 3.690 q.li di cippato secco: 9 x 3.690 = 33.210,00 Euro/anno Risparmio annuo: 123.000 – 33.000 = 90.000 Euro/anno Supponendo spese per manutenzione e riparazione guasti di 10.000 euro/anno, si ha comunque un risparmio di circa 80.000 euro/anno!!!! In 4,4 anni la caldaia si è pagata, nei rimanenti anni risparmio 80.000 euro all’anno di spesa per il combustibile!!! Attenzione alla logistica di caricamento del silos: Modalità errate fanno lievitare i costi in modo impensabile!!! Il metodo migliore, ove è possibile, è il silos interrato, adeguatamente domensionato, che si carica dall’alto Questo è l’ideale PROGETTO FLOROBASCO La Giunta Regionale del Veneto, con Decreto n. 431 del 02 dicembre 2009, ha concesso un finanziamento pari a 280.000 euro all’Azienda Regionale Veneto Agricoltura per lo svolgimento di attività di studio, ricerca e sperimentazione nell’ambito del Piano per la prevenzione dell’inquinamento delle acque del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia. Durata del progetto 3 anni Finalità del progetto Il progetto intende far corrispondere le esigenze di smaltimento dei reflui zootecnici in forma digestato e/o di liquame di proveniente da impianti per la produzione di biogas insistenti nel territorio del Bacino Scolante della laguna di Venezia con le esigenze di produzione di energia termica delle aziende florovivaistiche di un determinato comprensorio. Il progetto si propone di verificare le capacità fitodepuranti degli impianti specializzati per la produzione di biomassa legnosa sulla riduzione dell’azoto contenuto nei digestati e nel liquame, e l’utilizzo del digestato solido nella preparazione dei substrati di coltivazione in aziende florovivaistiche. VENETO AGRICOLTURA – Settore Bioenergie e Cambiamento Climatico: coordinamento generale e comunicazione. DOTT.SSA BRUNA GUMIERO: coordinamento scientifico. DOTT. BRUNO BOZ: collaborazione scientifica. GRUPPI DI LAVORO - A.R.P.A.V. di Treviso – Centro Agroambientale: analisi pedologica, suoli analisi chimico-fisiche di acque e suoli. -UNIVERSITA’ DI UDINE: stima delle emissioni di gas nocivi in atmosfera durante lo spandimento dei reflui. -FLORVENETO -CONSORZIO FERRARA RICERCHE: calcolo del bilancio idrico per la validazione del modello idrologico. - AZIENDA AGRICOLA: realizzazione impianti forestali da biomassa (10 ha) e manutenzione degli stessi (il sito dovrà essere tenuto in efficienza per un periodo non inferiore a 10 anni), acquisto del materiale vegetale necessario per la realizzazione dell’impianto, reperimento e spandimento del digestato. Descrizione delle attività di Florveneto nell’ambito del progetto “Florobasco” - analisi dei fabbisogni energetici delle aziende florovivaistiche coinvolte nel progetto per fornire loro valide alternative all’utilizzo dei combustibili fossili; - studio di fattibilità tecnico-economica di una filiera corta e chiusa del legno energia per l’alimentazione di eventuali impianti a cippato; - determinazione della soglia minima di potenza termica installata per la convenienza alla trasformazione dell’impianto termico funzionante a combustibile fossile in impianto funzionante a cippato; - individuazione di una o più aziende florovivaistiche per le prove finalizzate all’utilizzo del digestato solido nella preparazione dei terricci utilizzati per la coltivazione delle piante da vivaio in contenitore. - organizzazione di una adeguata campagna formativo-divulgativa finalizzata alla diffusione dei risultati ottenuti (convegni, giornate dimostrative, schede tecniche, ecc); - distribuzione presso le aziende florovivaistiche di un rapporto informativo sulle attvità svolte e sui risultati ottenuti ; - realizzazione di un prontuario pratico; Per ulteriori informazioni al tema dell’uso energetico del legno è a disposizione lo sportello di orientamento per le bioenergie Tel: 049/8293847 Grazie per l’attenzione