Le catene si adattano ai molteplici bacini di mercato
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Le catene si adattano ai molteplici bacini di mercato
Dossier SVILUPPO DELLE RETI RICONOSCERE IL TERRITORIO E FARSI RICONOSCERE DAL CLIENTE COERENZA STRATEGICA Le cate n AI MOLTEPLICI A cura di Value Lab l consolidamento di una rete di punti di vendita passa, generalmente, attraverso due canali di sviluppo: apertura di nuovi negozi e rinnovamento costante di quelli esistenti. Sia che la scelta riguardi una rete in franchising sia che si parli di punti di vendita diretti, è strategico mantenere una linea di sviluppo e d’immagine coerente sul territorio, rispondendo alle richieste del mercato. Il tema centrale resta quello dell’aumento della propria quota di mercato, che non passa necessariamente solo attraverso un’espansione numerica dei negozi, ma anche da un miglioramento qualitativo di quelli esistenti. Se è importante riuscire a coprire un numero sempre più ampio di bacini di mercato, lo è al tempo stesso considerare l’andamento dei punti di vendita attivi, lavorando sull’incremento della loro performance. Chi si occupa dello sviluppo della rete dovrà valutare di volta in volta quali scelte compiere e in quale direzione andare. Nelle pagine seguenti questo percorso è stato riproposto, nelle singole specificità, all’interno di 6 casi selezionati per MARK UP. Per settore di appartenenza, mercato servito ed esigenze dei consumatori Coralis, Erg, Italgas, Mail Boxes Etc., Euronics e Original Marines sembrano coprire I PLURALITÀ DI FORMATI La pluralità di formati per una rete di punti di vendita è un valore importante che consente di rispondere all’offerta del mercato immobiliare e alla specificità di alcune location geografiche. Il caso di CORALIS è il più versatile in tema di pluralità dei formati, identificati da insegne diverse. Il lavoro di ridefinizione delle insegne deve ora portare a una maggiore coerenza strategica. Diverso il caso di ERG che sta per concentrarsi su due formati soli, ma dopo avere effettuato una corretta analisi delle vendite. MAIL BOXES ETC. ha per il momento optato per un’unica tipologia di formato, in linea con la strategia aziendale. Simile il discorso di ITALGAS con un’elevata coerenza “tecnica” e qualche punto in meno sul versante della riconoscibilità presso l’utente. EURONICS è impegnata in uno sviluppo diretto per le grandi superfici, ma non trascura il franchising sulla prossimità. Infine ORIGINAL MARINES sceglie di adattare la propria offerta di prodotti alla dimensione del punto di vendita, riducendo l’offerta nel caso di location più piccole, ma comunque in posizione strategica per lo sviluppo del business. Dal franchising alla gestione diretta, dalle vie commerciali alle zone di grande flusso automobilistico, dal piccolo negozio alla grande superficie. Copertura e capillarità restano costantemente in bilico fra omogeneità strategica e ampia flessibilità operativa 30 MARK UP uno scenario piuttosto ampio delle opzioni a disposizione. Problemi di riconoscibilità In particolare nel caso delle grandi superfici, la possibilità di aprire secondo ritmi prestabiliti un quantitativo considerevole di punti di vendita è spesso frenata da problematiche amministrative e urbanistiche. I tempi si allungano e pertanto le attese performance vengono ritardate o compromesse. Nel caso di reti in franchising è il buon mantenimento della rete esistente a dover essere monitorato con particolare attenzione. Perdere di vista l’andamento dei singoli negozi può portare a non volute differenziazioni nell’offerta, cambiamenti nel posizionamento o gestioni scorrette. La tipologia del format è un’altra variabile da tenere in conto con molta attenzione. Molte realtà puntano oggi su format diversi, in modo tale da poter cogliere le diverse opportunità offerte dal territorio. In questi casi l’offerta deve essere adeguata al singolo formato, in modo che il consumatore possa avere dei punti di riferimento ben chiari ogni volta che entra in un punto di vendita. Problemi di flessibilità La buona riuscita di un punto di vendita dipende da diversi fattori. Primario risulta l’incrocio fra scel- Marzo 2006 Dossier SVILUPPO R DELLE RETI e ne si adattano BACINI DI MERCATO ta del luogo più adatto e capacità di calibrare l’offerta al micromercato di zona. Ma creare forti differenze all’interno di un network è elemento positivo solo se inserito in un coerente progetto strategico. Diverse reti stanno pensando di adottare format diversi, per poter coprire le varie opportunità offerte dal mercato immobiliare. Eppure la valutazione del sito nel quale aprire un punto di vendita è strutturata in modo complesso. Va fatta su base sia immobiliare sia di mercato. Vale a dire che si deve tenere conto dell’attinenza di un’area specifica al business dell’azienda, della presenza di concorrenti o di brand complementari e del tipo di persone che frequentano il luogo. La consonanza Le location vanno individuate per grado di consonanza all’offerta e al tipo di target che si vuole colpire. Le catene prese in considerazione nell’attuale dossier stanno adottando strategie di sviluppo che rispondono a criteri di flessibilità ed efficienza. Emerge la necessità di venire incontro alle richieste del consumatore, creando opportunità di acquisto vicino ai luoghi di lavoro, nelle periferie commerciali, nelle gallerie create all’interno delle stazioni ferroviarie, negli aeroporti. Fondamentale è che a controllare la crescita sia la catena, confrontandosi in maniera puntuale con la propria rete sul territorio e tenendo conto dei risultati di analisi sulle performance e di variabili sociodemografiche. ■ Geointelligence un software per gestire le scelte di apertura a strategia di sviluppo sul territorio comporta la scelta dell’area migliore per l’apertura di nuovi punti di vendita e per la valutazione delle loro performance. Adottare una corretta e coerente strategia commerciale e di marketing per affrontare con chiarezza questo tema è, quindi, la base indispensabile per partire con il piede giusto, soprattutto se supportata da un corretto sistema di analisi dei dati e da software specifici che consentono di gestire le procedure con maggiore rapidità. L’applicazione Geointelligence creata da Value Lab, rivolta a reti di punti di vendita e reti di agenti, consente di effettuare diversi passaggi, permettendo alle aziende di lavorare sia sullo sviluppo di nuovi punti di vendita sia sulla gestione di quelli esistenti per quanto riguarda la localizzazione dei clienti e lo studio dello sfruttamento del potenziale di mercato. Il software permette, infatti, di realizzare analisi geografica di uno specifico indirizzo, definizione dell’area commerciale del punto di vendita, analisi delle informazioni contenute in quest’area con viste relative ai dati esaminati, creazione di report di analisi ed eventuale approvazione dell’analisi relativa al punto di vendita. Importante è sottolineare che - nel caso di una nuova apertura - se il cliente non dovesse essere soddisfatto del risultato, è possibile proseguire con ulteriori analisi fino a individuare il sito più idoneo. Il software gestisce banche dati cartografiche e permette di utilizzare qualsiasi base dati elettronica di fonte esterna, garantendo di aggiungere altre banche dati oltre a quelle già incluse (punti di vendita già operativi, clienti, attività di comunicazione su base geografica, informazioni statistiche o anagrafiche in possesso dell’azienda). L Marzo 2006 MARK UP 31 Dossier SVILUPPO DELLE RETI Punto di forza IL PROCESSO DI RIDUZIONE DELLE INSEGNE STA FAVORENDO LA BRAND AWARENESS DEL GRUPPO L’ESPANSIONE TERRITORIALE È LIMITATA DA PROBLEMATICHE URBANISTICHE E NORMATIVE Punto di debolezza Coralis PROCEDE NELL’OPERA DI OMOGENEIZZAZIONE DELLA RETE Francesco De Marco RESPONSABILE MARKETING CORALIS 32 MARK UP In corso la razionalizzazione di insegne fra soci. Secondo criteri di non sovrapposizione. In attesa di nuovi ingressi e nuove aperture ata da una costola del gruppo Mdo, la catena alimentare consortile Coralis ha lavorato negli ultimi 3 anni alla costruzione di un’omogeneità di gruppo, con l’obiettivo di costituire massa critica in un settore particolarmente competitivo come quello della distribuzione associata. A questo proposito ha avviato il progetto di riconversione delle proprie insegne. Bontò, Ecco e Verdeblu saranno, d’ora in poi, le tre bandiere che abbinate al marchio Seimio - contraddistingueranno i punti di vendita del gruppo. N Il metodo Il lavoro si è basato sull’assegnazione dell’insegna e della marca commerciale ai punti di vendita dei propri associati in modo “scientifico”. Il progetto, partito all’inizio del 2005, ha preso in considerazione la presenza geografica dei punti di vendita gestiti dai soci Coralis per valutare eventuali sovrapposizioni tra bacini di mercato e per individuare al meglio la distribuzione delle nuove insegne sul territorio, relativamente a punti di vendita già operativi e a nuove aperture. Si tratta di circa 600 negozi su un totale di 1.400, tra quelli con una superficie di vendita superiore a 180 mq. “Siamo partiti dall’analisi della fisionomia del network di vendita spiega a MARK UP Francesco De Marco, responsabile marketing di Coralis - definendo l’allocazione delle tre nuove insegne, ottimizzando l’operatività commerciale di ogni singolo punto di vendita e minimizzando la concorrenzialità interna alla catena tra negozi appartenenti a imprenditori diversi”. La riconoscibilità Il nuovo assetto delle insegne consente una più efficiente allocazione delle risorse e delle attività di comunicazione e una maggior riconoscibilità da parte dei consumatori. “È stato un lavoro fondamentale perché si partiva da una situazione di 32 insegne complessive e siamo riusciti in pochi mesi a ridurle a tre”. Nel corso del progetto è stato costruito, inoltre, un modello statistico di regressione, che permette di definire l’estensione dell’area di operatività di ogni singolo punto di vendita, in funzione di diverse variabili riferite al negozio (superficie di vendita), alla domanda (consumatori potenziali del micromercato) e alla concorrenza (numerosità e dimensione di punti di vendita concorrenti). Coralis utilizza tale strumento anche a supporto delle scelte di nuove aperture. L’intero progetto avrà altri momenti di aggiornamento. Lo sviluppo del gruppo passerà attraverso l’acquisizione di nuovi soci. “Oggi - precisa De Marco - abbiamo raggiunto la massa critica necessaria per poter costituire un polo attrattivo per imprenditori che ancora non abbiano deciso a quale realtà legarsi, o per quelli in cerca di cambiamento di alleanza. Nel 2005 siamo cresciuti molto: a parità di soci abbiamo avuto una crescita del 12% in aperture. Ora dobbiamo consolidarci nelle regioni del sud”. Anche per Coralis il tema dello sviluppo è comunque legato a doppio filo alle problematiche urbanistiche e normative, che spesso frenano possibilità di crescita e di nuove aperture in tempi brevi. ■ Marzo 2006 Dossier SVILUPPO R DELLE RETI Punto di forza SONO ANCORA MOLTE LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA E DI SVILUPPO A FAVORE DELLA RETE “PREMIUM” SI TRATTA PUR SEMPRE DI NEGOZI SOGGETTI A TURNI E ORARI DI LAVORO NON FAVOREVOLI Punto di debolezza Sono 150 le stazioni di servizio che presentano anche negozi alimentari orientati a convenience e ristorazione. In formato multiplo Erg INTEGRA LE STAZIONI OFFRENDO ENERGY POINT l marchio Erg è presente su tutto il territorio nazionale con circa 2.000 stazioni di servizio carburante. La quota di mercato rete ha superato il 7%. Il gruppo propone un’offerta completa di carburanti (benzina, gasolio, Gpl e metano), lubrificanti, prodotti e servizi per l’auto e per i viaggiatori. Negli ultimi anni Erg sta lavorando alla qualificazione dell’offerta non-oil con la realizzazione di nuovi convenience store. I Coerenza benzina Gianluca Pompa RESPONSABILE FORMAT DI ERG ITALIA Marzo 2006 In particolare negli Energy Point la clientela in movimento può trovare ampia disponibilità di prodotti, ristorarsi e beneficiare di un’estesa varietà di servizi, come la ricarica dei telefoni, bancomat, internet point. L’assortimento dei prodotti alimentari è completo, affiancato dal nonfood, offerto a prezzi competitivi. Il progetto avviato nel 1998-1999 con il format La Bottega ha poi assunto negli ultimi 5 anni contorni più precisi, arrivando alla realizzazione di diversi formati di vendita, in grado di coprire le varie richieste del territorio. “In questa ultima fase di elaborazione del progetto - spiega Gianluca Pompa, responsabile format di Erg Italia - siamo passati da un approccio di tipo immobiliarista per quanto riguarda la gestione dei formati a uno più commerciale, volto cioè a cogliere le opportunità offerte dal mer- cato. Il passaggio ha portato all’identificazione di formati e concept diversi ciascuno idoneo a soddisfare le caratteristiche delle molteplici aree di mercato. A oggi lo sviluppo dei punti di vendita non-oil resta comunque legato alla presenza delle stazioni di servizio”. L’apertura di punti di vendita dedicati ai prodotti non-oil è legata alla specifica collocazione della stazione di servizio: per i formati convenience si privilegiano le zone residenziali, mentre per quelli che enfatizzano il servizio di ristorazione si prediligono tangenziali e strade extraurbane. Al momento i punti di vendita non-oil attivi sono circa 150 su tutto il territorio italiano, suddivisi tra i diversi formati. Il giro d’affari generato da ogni punto di vendita si aggira intorno ai 150.000 euro escluso il fatturato tabacchi che costituisce ancora la leva trainante. La concentrazione territoriale è prevalentemente al nord e centro-nord, per una scelta strategica che ha privilegiato le prime aperture in base a una valutazione dei bacini di mercato. Fino al 2000 è stato portato avanti solo il format La Bottega, al quale hanno fatto seguito gli Energy Point, negozi con una struttura più simile ai convenience store americani. Il problema italiano riguarda la liberalizzazione di turni e orari di lavoro, che consentirebbe uno sviluppo maggiore del fattu- rato dei punti di vendita non-oil e anche del giro d’affari della stazione di servizio. L’evoluzione “Oggi stiamo pensando di sviluppare un ulteriore concept intermedio che preveda un diverso allestimento, con uno spazio maggiore dedicato al food e alla somministrazione. Sarà il risultato di una valutazione delle vendite realizzate nelle realtà esistenti con conseguente inedita ricollocazione degli spazi interni”. La considerazione è che un unico format non paga perché non corrisponde alle esigenze dei clienti. Probabilmente la scelta finale sarà quella di focalizzarsi su due opzioni: una dedicata esclusivamente alla somministrazione, l’altra a somministrazione + market. ■ MARK UP 33 Dossier SVILUPPO DELLE RETI Punto di forza POTER DISPORRE DI UN’UNICA INSEGNA LE CUI PECULIARITÀ SIANO RICONOSCIUTE DA CIASCUNO DEI SOCI LA NECESSITÀ DI DOVER ESSERE PRESENTI NEI CONTESTI DI PROSSIMITÀ IN AFFILIAZIONE Punto di debolezza Euronics PUNTA FORTE SULLE SUPERFICI MAGGIORI Albino Sonato PRESIDENTE EURONICS ITALIA 34 MARK UP Il format di grande dimensione si posiziona al centro della strategia di espansione. Occhi puntati anche sulla prossimità, in franchising ltre ai punti di vendita diretti, che costituiscono lo zoccolo duro del gruppo, Euronics conta su circa 500 punti di vendita gestiti da franchisee con i marchi Euronics ed Euronics Point, che permettono di essere presenti anche nel mercato di prossimità. Nato nel 1999 come evoluzione del marchio Get, Gruppo Euronics Italia è oggi una delle principali realtà nel mercato dell’elettronica di consumo, con una quota del 16%. La realtà formata da 37 soci imprenditori gestisce sotto un’unica insegna i circa 240 punti di vendita Euronics sul territorio. Un’attenta politica di sviluppo e di attenzione alle richieste del mercato ha, poi, fatto crescere il gruppo grazie all’apertura di nuovi punti di vendita di grandi dimensioni. O È chiaro che quando si parla di nuove aperture si parte sempre da un’attenta analisi del bacino d’utenza che graviterà attorno al negozio. “Non è un lavoro semplice, perché il più delle volte si tratta di aree già ben servite. I bacini vanno, quindi, considerati uno per uno. Nel nostro caso siamo già ben radicati al nord e prevediamo, quindi, un ritmo di crescita maggiore al centro-sud, dove ci sono più possibilità in termini di spazi”. I bacini Il ritmo Il gruppo ha registrato nel 2005 un fatturato di circa 1.400 milioni di euro e prevede una crescita a 1.500 milioni di euro per il 2006. L’obiettivo dei prossimi anni, come illustra il presidente Albino Sonato, è quello di consolidarsi ancora in un comparto che vede una concorrenza molto agguerrita. “A questo proposito spiega Sonato - è nostra intenzione crescere soprattutto con le grandi superfici (la metratura ideale è di circa 2.000 metri quadri), gestite in maniera diretta”. Per il 2006 sono previste circa 20 nuove aperture. Le difficoltà maggiori che Euronics incontra, una volta definita la strategia di espansione sul territorio, riguardano i vincoli di carattere normativo e amministrativo. Al momento risultano infatti ancora troppo lunghi i tempi necessari per avere tutte le autorizzazioni necessarie per le nuove aperture. Sarebbe importante andare verso una semplificazione delle procedure per rendere più rapidi i tempi d’intervento. ■ Marzo 2006 Dossier SVILUPPO R DELLE RETI Punto di forza ESTENSIONE DEL LIVELLO DI SERVIZIO IN CORRISPONDENZA CON LE ATTESE DEL POTENZIALE CLIENTE ANCORA SPORTELLO PIÙ CHE MOMENTO DI CONFRONTO COMMERCIALE Punto di debolezza La nuova rete in franchising sostituisce i vecchi sportelli aziendali. Pacchetto di servizi per fidelizzare e incrementare il flusso nel pdv Italgas MIGLIORA IL CONTATTO CON LA CLIENTELA ontrollata al 100% da Eni a partire dal 2001, Italgas ha sviluppato la propria attività di distribuzione del gas da Torino per poi espandersi nel resto del paese. Oggi ha una quota di mercato del 32% e una presenza diretta, o attraverso società controllate, in circa 1.500 comuni. In media ogni anno Italgas effettua il vettoriamento di oltre 8 miliardi di metri cubi di metano. La presenza sul territorio con una rete di punti di vendita in franchising ha preso corpo nel corso del 2000 con l’apertura di alcuni negozi pilota. L’obiettivo della società è quello di ottimizzare i canali di contatto con la clientela, riducendo allo stesso tempo i costi. “Per questo motivo - spiega Giorgio Fontana, responsabile rete franchising di Eni divisione Gas and Power - abbiamo puntato sulla terziarizzazione per garantire una presenza capillare sul territorio. All’epoca eravamo presenti e- C sclusivamente con circa 235 sportelli aziendali che non coprivano, però, tutte le richieste, anche perché l’orario di apertura al pubblico era ridotto. Si è, quindi, optato per una chiusura della maggior parte di questi punti - attualmente ne rimangono in attività 35 - e per l’apertura di punti di vendita in franchising, con una proposta di servizi maggiore e un orario di sportello più esteso”. Il cambiamento Il cambiamento più significativo è stato il passaggio da punto di ascolto a negozio commerciale, con la proposta di servizi volti a fidelizzare il cliente. L’aumento di traffico sul punto di vendita è stato altissimo. I punti di vendita Assistenza Italgas Più rete in franchising sono 158 e coprono quasi tutte le regioni d’Italia, escluse Sardegna, Emilia Romagna, TrentinoAlto Adige e Molise. L’obiettivo è di arrivare a coprire entro breve tempo tutto il territorio anche grazie alle controllate Fiorentina Gas Clienti e Napoletana Gas Clienti, con l’apertura di ulteriori 28 punti di vendita nel corso del 2006. La scelta L’offerta riguarda tutti i servizi collegati alla fornitura del gas, inclusa la manutenzione di caldaie, scaldabagni, piani cottura e cucine a gas. Per questo il franchisee deve dimostrarsi preparato. Italgas ricerca, così, i propri franchi- Marzo 2006 see attraverso bandi di gara e, in genere, vengono selezionati preferibilmente coloro che già hanno esperienza nel settore e sono in grado di proporre location idonee alle necessità di base. La società ha operato un’analisi del territorio sulla base dei poli del lavoro, commerciali e dei servizi. Il formato standard del punto di vendita è di circa 50 metri quadri, le location scelte sono in zone di passaggio e di traffico, sia commerciale sia business, con un bacino d’utenza di almeno 20.000 utenze gas. “La vicinanza a uffici pubblici o aree di flusso importanti - conclude Fontana - favorisce il traffico sul punto di vendita, per questo adottiamo strumenti di analisi del territorio, che, uniti alla valutazione dei nostri area manager, consentono di individuare le zone più idonee all’apertura di nuovi negozi”. ■ MARK UP 35 Dossier SVILUPPO DELLE RETI Punto di forza IL MONOFORMATO BEN SI ADATTA A VIE COMMERCIALI E ZONE BUSINESS. A IMPLEMENTAZIONE RAPIDA RUOLO FIN TROPPO AMPIO DEL FRANCHISEE NELLA SCELTA DELLA LOCATION Punto di debolezza Mbe, UNA FORMULAZIONE UNICA TUTTA NELL’AFFILIAZIONE Catena in franchising che cerca il confronto con gli uffici postali. Un unico layout, da implementare costantemente ltre 5.500 punti di vendita nel mondo e 492 in Italia. La rete di Mail Boxes Etc., catena in franchising che opera nell’area dei servizi postali, della grafica e della stampa, cresce con costanza da oltre 25 anni ed è presente nella penisola da 13. La formula scelta è solo quella dell’affiliazione, che prevede la presenza di un master licensee (che per l’Italia è Sistema Italia 93 spa), il quale si avvale di una rete di concessionari d’area che, a loro volta, supportano a livello locale i diversi Centri Mbe. O Il reclutamento È chiaro che per una realtà di questo genere lo sviluppo sul territorio non dipende esclusivamente dalla posizione della location, ma conta in primis sul reclutamento degli imprenditori affiliati, sulla loro formazione e sulla loro capacità di proporre i servizi Mbe. “Una volta trovato l’affiliato giusto - spiega Massimo Puppo, direttore generale sviluppo franchising - ci occupiamo di individuare il posto giusto nel quale aprire una location. Capita spesso, però, che sia lo stesso affiliato a proporcela e che conosca già i requisiti positivi della sua posizione”. In questo ambito è molto importante il ruolo dei capiarea che, oltre a essere titolari di un negozio, gestiscono uno specifico territorio. Tale supervisione a livello locale consente il miglior presidio e una parallela conoscenza del territorio e delle opportunità di business offerte da zone geografiche specifiche. Il format unico Sistema Italia 93 gestisce oltre al mercato italiano anche Germania, Austria, Spagna e Ungheria, per un totale di 800 negozi. “Il layout dei punti di vendita - prosegue Puppo - è al momento simile ovunque. Per aprire cerchiamo uno spazio che abbia una metratura compresa tra gli 80 36 MARK UP e i 120 metri quadri e che copra un bacino d’utenza di circa 20.000 abitanti. Al momento, data anche la tipologia del nostro business, non riteniamo che sia utile per la nostra crescita avere format diversi del punto di vendita”. Piuttosto l’azienda preferisce testare eventuali cambiamenti nel format attuale attraverso alcuni punti pilota, privilegiando una certa tipologia di offerta o di servizi per, poi, in base ai risultati ottenuti, estendere progressivamente i cambiamenti a tutta la rete. La recente acquisizione della catena di punti di vendita DireFareStampare ha portato negli ultimi due anni a inserire in 200 punti di vendita i servizi di grafica e stampa. Per far emergere di più il servizio l’organizzazione pensa a una nuova declinazione. Nei punti di vendita che propongono questi servizi all’insegna Mbe si affiancherà l’insegna Mbe Printshop. Il posizionamento Oltre alle nuove aperture e al controllo del presidio territoriale, il gruppo bada sempre all’aggiornamento e alla manutenzione dei punti di vendita esistenti. La valutazione della concorrenza è in questo caso un fenomeno interessante. Quando Mbe è arrivata in Italia ha scelto, infatti, di affrontare in maniera diretta la concorrenza, cercando di aprire in prossimità degli uffici postali. Non esiste la necessità di aprire in zone dichiaratamente commerciali, perché Mbe non punta sull’acquisto d’impulso. “Il nostro target primario - conclude Puppo - è al 70% composto da piccole imprese, studi e liberi professionisti. Quindi privilegiamo zone con una forte presenza di utenze professionali e di clientela di passaggio”. ■ Marzo 2006 Dossier SVILUPPO R DELLE RETI Punto di forza LA CAPACITÀ DI MODULARE L’OFFERTA ASSORTIMENTALE IN BASE ALLE DIMENSIONI DEL PUNTO DI VENDITA ESPANSIONE NON DEL TUTTO OMOGENEA NELLE VARIE REGIONI DELLA PENISOLA Punto di debolezza Original Marines MANTIENE MOLTE POTENZIALITÀ PER L’ITALIA Una trentina di aperture nel 2006. Tenendo in considerazione le migliori performance dei negozi già operativi. Poi toccherà all’estero Antonio Di Vincenzo VICEPRESIDENTE IMAP EXPORT Marzo 2006 riginal Marines è rete creata dalla società campana Imap Export e presente sul territorio italiano con 420 punti di vendita, 49 dei quali a conduzione diretta e gli altri in franchising. Specializzata nella vendita di abbigliamento per il bambino e la famiglia, la catena ha iniziato il proprio sviluppo all’inizio degli anni ’90 puntando sulla formula dell’affiliazione. O Ritmo aggressivo “All’inizio - spiega Antonio Di Vincenzo, vicepresidente di Imap Export, direttore commerciale e marketing - abbiamo colto le proposte del mercato, cercando di essere presenti nelle zone più interessanti del paese. Il primo negozio in franchising è stato aperto nel 1993 in Piemonte. Dopo qualche anno abbiamo rivisto la nostra strategia di sviluppo, selezionando i bacini di mercato più importanti”. La copertura territoriale è partita dal centro-sud, garantendo oggi una presenza in quasi tutta Italia e con 25 negozi all’estero. Le regioni italiane a copertura minore sono Veneto ed Emilia Romagna. “Proprio per questo a breve apriremo 10 nuovi punti di vendita in questa area. Entro il 2006 arriveremo ad aprire 30 nuovi negozi”. Secondo una recente analisi, Original Marines ha ancora un grosso potenziale di sviluppo e potrebbe arrivare ad aprire fino a 750 punti di vendita, senza cannibalizzare quelli esistenti. Il piano di sviluppo è quindi abbastanza aggressivo con una previsione di 600 punti di vendita in Italia entro il 2008. La strategia messa a punto dall’azienda tiene in gran conto le performance dei negozi già operativi, prendendo spunto dai migliori per le nuove aperture. Il mix del successo “È fondamentale - prosegue Di Vincenzo - tenere conto dell’andamento dei punti di vendita migliori e trarne insegnamento. Il successo di un negozio è costituito al 30% dalla posizione, al 30% dal prodotto offerto e dall’attività di comunicazione e al restante 30% dalla capacità di gestione. Un 10% è poi lasciato alla fortuna. Per questo è fondamentale, una volta individuato un buon prodotto, supportarlo con un’attività di comunicazione, con una scelta attenta della location e con l’attività di formazione dei franchisee”. Lo sviluppo sui mercati esteri nelle intenzioni dell’azienda si intensificherà nei prossimi 3 anni. Sarà portato avanti attraverso accordi con partner locali che conoscono il mercato e il territorio e quindi favoriti nella relazione con i gestori dei punti di vendita locali. La concorrenza Original Marines privilegia in genere le vie commerciali, nelle quali il confronto con la concorrenza è di fatto naturale. Il format tipo è di 140 metri quadri, ma spesso nei centri storici si devono prendere in considerazione pure soluzioni più piccole. In questi casi viene rivisto l’assortimento del punto di vendita privilegiando la collezione Kids fino a 16 anni. “Il fatto che ci siano realtà concorrenti - precisa Di Vincenzo può essere positivo perché significa che il nostro target group di riferimento è già presente nell’area in questione”. ■ MARK UP 37