Ponti in corrente alternata
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Ponti in corrente alternata
Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti in ca Metodi di zero I metodi di zero consentono il confronto diretto tra una grandezza incognita X e una funzione nota di un campione f(C). Il risultato del confronto viene utilizzato per cambiare il valore di f(C) fino al raggiungimento della condizione di equilibrio: X-f(C)=0 Abbiamo visto in precedenza che il ponte di Weathstone è un metodo di zero in cc. Tuttavia è possibile utilizzare lo schema a ponte anche in ca, se si sostituiscono le resistenze con opportune impedenze. Gli elementi caratteristici del ponte (dispositivi di regolazione, il campione e il rivelatore di zero) dovranno avere caratteristiche opportune. Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti in ca Si consideri un ponte, alimentato da una tensione sinusoidale, di pulsazione . In condizioni di equilibrio si ha: Z1Z 4 Z 2 Z 3 Z Z 3 1 Z 4 Z 2 Questa eguaglianza corrisponde a due relazioni scalari. Se in esse non compare esplicitamente la pulsazione l’equilibrio si dice indipendente dalla frequenza, altrimenti si ha un ponte ad equilibrio 2 dipendente dalla frequenza. Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti in ca Esistono numerose combinazioni di impedenze in grado di garantire la condizione di equilibrio. I ponti più utili (e più diffusi) hanno due lati rappresentati da impedenze pure (in pratica resistenze o capacità). E’ possibile classificare i ponti a seconda che gli elementi puri siano: •due lati adiacenti (Z1 e Z2). Si parla in questo caso di ponti a rapporto: Z Z 1 Z3 Z 4 ovvero Y3 2 Y4 Z2 Z1 •due lati opposti (Z1 e Z4). Si parla in questo caso di ponti a prodotto: Z 2 Z3 Z1Z 4 Y2 ovvero Y3 Z1Z 4 Le espressioni tra parentesi sono numeri reali o immaginari puri. 3 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti in ca Se l’impedenza incognita vale: Z3 R3 jX 3 La relazione di equilibrio si riduce a: R3 jX 3 k M jN con k Si osservi che k influenza entrambe le condizioni di equilibrio. E’ utile quindi utilizzare degli schemi in cui sia possibile variare separatamente M e N. Detto f3 l’argomento della impedenza incognita si ha ancora: f3 fc con tan fc N M 4 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti a rapporto Se le impedenze Z1 e Z2 sono elementi puri dello stesso tipo il loro rapporto è un numero reale (ponte a rapporto reale). ponte Wien Z1 k con Z2 R1 R k 2 C 1 C2 ponte di Gott e l’equazione di equilibrio diventa: R3 jX 3 k R4 jX 4 R3 kR4 ; X 3 kX 4 Si hanno in questo caso il ponte Wien e il ponte di Gott. 5 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti a rapporto Se le impedenze Z1 e Z2 sono elementi puri di tipo diverso (resistenza e capacità) il loro rapporto è un numero immaginario (ponte a rapporto immaginario). ponte di Owen Z1 jk con Z2 R1C2 1 k C1R2 e l’equazione di equilibrio diventa: R3 jX 3 jk R4 jX 4 R3 jX 3 kX 4 jkR4 ; R3 kX 4 ; X 3 kR4 In questo caso X3 e X4 devono avere segno opposto. La struttura più utilizzata è il ponte di Owen 6 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti a prodotto Se le impedenze Z1 e Z4 sono elementi puri dello stesso tipo il loro prodotto è un numero reale (ponte a prodotto reale). Z Z k 1 4 con R1R4 1 k 2 C1C4 e l’equazione di equilibrio diventa: R3 jX 3 k G2 jB2 R3 kG2 ; X 3 kB2 Dalla prima equazione si riconosce che k deve essere necessariamente positivo e quindi tali devono anche essere X3 e B2. La struttura più utilizzata in questa classe è il ponte di Maxwell, che permette la misura di un’induttanza per confronto con una capacità. 7 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti a prodotto Se le impedenze Z1 e Z2 sono elementi puri di tipo diverso (resistenza e capacità) il loro prodotto è un numero immaginario (ponte a prodotto immaginario). Il caso più comune è il ponte di Schering: Z1Z4 jk con R1 k C4 e l’equazione di equilibrio diventa: R3 jX 3 jk G2 jB2 R3 jX 3 kB2 jkG2 ; R3 kB2 ; X 3 kG2 8 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ponti speciali Alcuni ponti, di interesse applicativo, non rientrano nella classificazione precedente. E’ questo il caso dei ponti con equilibrio dipendente dalla frequenza che trovano impiego nella misura analogica della frequenza della sorgente di alimentazione. Se si impone che la frequenza della sorgente sia pari alla frequenza di risonanza del lato 4, si ha: 1 jL4 0; jC4 1 L4C4 2 R1R4 R2 R3 E’ questa l’unica condizione che permette di portare il ponte all’equilibrio e quindi di stimare la pulsazione. 9 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Elementi parassiti Le equazioni di equilibrio scritte per i ponti in ca presuppongono la possibilità di definire con esattezza le impedenze (pure o meno) dei lati. Se ciò non è possibile si commettono degli errori sistematici nella stima dell’impedenza incognita. Ciò è dovuto ai seguenti elementi parassiti: •Resistenze e induttanze dei collegamenti; •Mutua induttanza tra i lati del ponte; •Capacità e conduttanze di dispersione verso oggetti circostanti. Classificabili in : •Parametri interni ai diversi lati (residui); •Ammettenze fra i nodi del ponte. 10 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Residui Se si suppone la presenza di residui sui lati (idealmente) puri del ponte l’equazione di equilibrio diventa: R3 jX 3 k 1 jM jN con k Si può concludere quindi che i residui producono uno sfasamento praticamente pari a , lasciando inalterata la relazione tra i moduli. E’ possibile ridurre l’effetto dei residui ricorrendo ai metodi di sostituzione o permutando i lati. 11 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ammettenze tra i nodi La struttura più generale di un ponte in ca, se si considerano tutte le ammettenze, è la seguente: e si riconosce che gli elementi che possono alterare l’equilibrio del ponte sono soltanto quelli in parallelo con i lati del ponte e quelli che connettono i nodi verso massa. Occorre, quindi, proteggere i noti C e D per evitare che ad essi confluiscano componenti di corrente che non 12 sono considerate nell’equazione di equilibrio del ponte. Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ammettenze tra i nodi E’ possibile ottenere tale protezione introducendo uno schermo che avvolge i nodi C e D. Una sorgente ausiliaria viene utilizzata quindi per portare lo schermo allo stesso potenziale dei nodi. In questo modo l’impedenza che si forma tra schermo e nodi non può essere attraversata da corrente. La condizione di equilibrio viene imposta variando in modulo e/o in fase la sorgente ausiliaria (isofrequenziale con la fem che alimenta il ponte) e il raggiungimento della condizione di equilibrio viene controllato commutando il rivelatore di zero. 13 Parte II (Metodi e strumenti di misura in ca) Ammettenze tra i nodi E’ possibile ottenere tale protezione e nello stesso tempo imporre che, all’equilibrio la diagonale di rivelazione lavori al potenziale di massa (terra di wagner). Si variano i valori di ZA e ZB fino a portare il nodo D al potenziale del nodo D. In condizioni di equilibrio i nodi C, D e T saranno tutti allo stesso potenziale. La verifica della condizione di equilibrio si ottiene connettendo il rivelatore tra D e T. 14