Carte di credito: cosa fare per prevenire i rischi di clonazione

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Carte di credito: cosa fare per prevenire i rischi di clonazione
SEC RELAZIONI PUBBLICHE E ISTITUZIONALI - PRESS MONITORING
TESTATA: Sassiland
DATA: 6 novembre 2009
CLIENTE: CPP
Carte di credito: cosa fare per prevenire i rischi di clonazione
CPP Italia, multinazionale leader nella protezione delle carte di credito , mette in guardia
dai rischi legati all’utilizzo crescente delle carte di pagamento in Italia venerdì, 6 novembre 2009
Walter Bruschi, country manager di CPP Italia, divisione della multinazionale
inglese leader in Europa nella protezione delle carte di pagamento con più di 700
mila clienti nel nostro Paese e oltre 3 milioni di carte assicurate, spiega come
proteggersi dai rischi di clonazione. “Anzitutto - osserva – vorrei rassicurare i titolari
delle carte di pagamento. L’incidenza di questi fenomeni complessivamente è
inferiore all’1% del totale dei pagamenti effettuati con carte di credito o bancomat”.
“Il titolare – prosegue il country manager di CPP - deve trattare la propria carta come
se fosse denaro contante e non un semplice pezzo di plastica. Una carta di credito
rappresenta, in fondo, un portafoglio con dentro tanto denaro quanta è la disponibilità
concessaci dalla banca”. “A nessuno verrebbe in mente di pagare il conto di un ristorante consegnando l’intero portafoglio.
Analogamente, quando si decide di pagare con una plastic card sarà bene seguire attentamente e di persona le operazioni di
pagamento”. “Una misura che ci permette di monitorare in tempo reale il rischio clonazione – aggiunge Bruschi – è l’attivazione
del servizio sms, che ci consente di essere avvisati di ogni utilizzo della nostra carta di credito . Se dovessimo ricevere l’avviso
che la nostra tessera è stata usata per un pagamento da noi non autorizzato, non dovremmo far altro che avvisare l’emittente la
carta, che provvederà al blocco della stessa”.
E se dovesse capitare di smarrire o subire il furto delle proprie carte – spiegano gli esperti di CPP – sarà bene aver memorizzato
i vari numeri di blocco su più supporti (cellulare, agenda dell’ufficio, agenda di casa, ecc.) in modo da procedere al loro blocco il
più rapidamente possibile. “Non mi stancherò mai di raccomandarlo – prosegue Bruschi – ma è fondamentale non conservare
mai i codici delle carte su bigliettini incollati sul retro della carta stessa o, comunque, dentro il proprio portafoglio. Sarebbe
come consegnare ad un potenziale ladro la chiave della nostra cassaforte”.
Gli esperti di CPP Italia raccomandano, quando si procede ad un prelievo con il bancomat o la carta di credito presso uno
sportello atm, di verificare che non vi siano strutture sovrapposte e/o sporgenti sull’impianto. “Questo tipo di frode – spiega
Bruschi – è un esempio di skimming e può essere attuato con l’applicazione di un dispositivo, identico all’originale, che copia la
banda magnetica della plastic card. Un dispositivo analogo potrebbe essere applicato anche ai POS dei negozi”. Se, nonostante
si siano prese tutte le accortezze, ci si dovesse accorgere dall’estratto conto della carta di credito di addebiti per spese mai
sostenute, è bene chiamare immediatamente il numero verde dell’emittente per bloccare la carta e denunciare il fatto alle
autorità. Dopo le verifiche del caso, l’emittente procederà al riaccredito delle somme di denaro ingiustamente addebitate. Walter
Bruschi spiega anche altre tipologie di frodi: “Con il phishing i truffatori cercano di ottenere i dati sensibili di una persona, ad
esempio inviando mail ‘camuffate’ come se provenissero direttamente dalla propria banca. L’ignaro correntista sarà invitato a
inserire i dati del proprio conto in un sito che presenterà la stessa grafica di quello della propria banca, ma che ha in effetti un
indirizzo internet diverso. Un istituto di credito – continua Bruschi – non chiederà mai via e-mail ai propri clienti dati sensibili
e riservati, come le password”.
Pericolosi sono anche il trashing e il boxing. Nel primo caso i malfattori ricercano nella spazzatura posta nelle vicinanze di
supermercati, ristoranti e bancomat, gli scontrini delle ricevute dei pagamenti effettuati con la nostra carta di credito , dai quali
prendere gli estremi necessari per fare acquisti su internet. Occorre, perciò, distruggere tutta la documentazione cartacea,
gettandola, se possibile, in diversi cestini. “Sicuramente più difficile è tutelarsi dal boxing. In questo caso, infatti, si rovista nella
buca delle lettere alla ricerca di documenti inviati dalla nostra banca, per accedere al numero del nostro conto corrente o del
nuovo codice bancomat” “Il mercato delle carte in Italia – conclude Bruschi – è destinato a crescere e il loro maggior utilizzo
porterà con se un incremento dei rischi di incappare in frodi. I nostri servizi di protezione carte offrono ai clienti, tramite i nostri
partner bancari, la tranquillità di dover utilizzare un unico numero verde, valido anche dall’estero, per il blocco delle carte e una
serie di servizi accessori che vanno dall’anticipo del contante, al pagamento dell’albergo, all’assistenza nella duplicazione dei
documenti e al riacquisto dei biglietti eventualmente smarriti o rubati assieme alle carte”.