safer internet day, una giornata per insegnare agli utenti a

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safer internet day, una giornata per insegnare agli utenti a
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SAFER INTERNET DAY, UNA GIORNATA PER
INSEGNARE
AGLI UTENTI A PROTEGGERSI DAI RISCHI DELLA
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Lavorare per rendere la Rete più sicura e gli utenti più conaspevoli. È
l'obiettivo del dodicesimo Safer Internet Day, giornata mondiale
dedicata alla sicurezza sul Web, che quest'anno ricorre il 10 febbraio.
Il tema del 2015 è “Let’s create a better Internet together”, un invito a
tutte le parti interessate - bambini e giovani, genitori, educatori,
operatori del settore, politici - a lavorare insieme per costruire un
Internet migliore per tutti, ma soprattutto per i bambini e per i giovani.
Nel 2014 le denunce per cyberbullismo a danno di minori raccolte
dalla Polizia postale e delle Comunicazioni sono aumentate. Dall'1
gennaio al 31 dicembre le vittime di prepotenze online sono state 345,
contro le 190 del 2013, e il reato più diffuso è il furto di identità nei
social network (114 casi denunciati nel 2014, 23 nel 2013). I dati sono
stati presentati oggi in occasione del Safer internet day e del lancio del
progetto «Per un web sicuro» realizzato in collaborazione con il Moige.
«Le cose non vanno sicuramente bene - ha osservato il direttore della
Polizia postale, Antonio Apruzzese - si registra un trend in ascesa dei
reati che riguardano l'uso del web e sono numerosi i ragazzi autori di
reato».
Secondo stime generali e «gli studi classici», ha aggiunto Apruzzese, i
casi reali «potrebbero essere 5-6 volte superiori» rispetto a quelli
denunciati. Dai dati delle denunce emerge che nel 2014 le vittime di
Cani robot come quelli veri:
ecco come reagiscono ai
calci
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stalking via web sono state 6, quelle per diffamazione online 73. A
denunciare ingiurie via email, via social network e via telefono sono
stati 45 ragazzi, a denunciare minacce 50. Le vittime di molestie invece
sono state 30, quelle di diffusione e divulgazione di materiale
pedopornografico 27. «Il lavoro più duro e arduo è la prevenzione - ha
concluso Apruzzese - perchè quando un fatto viene denunciato le
indagini vanno avanti. Ma è arduo fare una prevenzione efficace:
l'approccio deve essere per forza corale».
Ma affinché il Web possa davvero diventare un luogo sicuro, è
necessario che sia gli operatori di Internet sia gli utenti collaborino. Lo
sottolinea Simona Panseri, direttore Comunicazione e Public Affairs di
Google Italia, ospite di Messaggero Tv: «Le aziende devono fornire
degli strumenti che proteggano gli utenti, ma al contempo anche questi
ultimi devono prendere degli accorgimenti. Primo fra tutti, la scelta
della password: una parola chiave efficace può scongiurare attacchi e
intrusioni». L'appello, insomma, è sempre il solito: non lasciare mai le
"chiavi di casa" in bella vista (in questo caso le credenziali d'accesso
agli account) se non si vuole essere derubati.
Google, in occasione del Safer Internet Day, ha creato una piattaforma,
il Centro per la sicurezza online, che contiene dei consigli utili per i
singoli e per le famiglie per un uso consapevole della Rete.
Anche Paul Ducklin, Senior Security Advisor di Sophos, ha dedicato un
post sul blog Naked Security proprio a questo argomento, ponendo tre
semplici domande e condividendo alcuni suggerimenti con lo scopo di
aiutare adulti e ragazzi a capire se il loro modo di utilizzare il Web sia il
più corretto e sicuro.
«Ogni qual volta state per compiere un’attività online», scrive Ducklin,
«che si tratti di condividere una foto, di cliccare su un link ricevuto via
mail o trovato su un social network o di accettare i termini di utilizzo di
una App, chiedetevi: "A chi mi sto rivolgendo?", "Cosa sto dicendo?",
"Qualcuno potrebbe subire conseguenze negative da questo mio
comportamento online?".
Non vogliamo ergerci a giudici delle scelte degli utenti, non vogliamo
ordinare a nessuno di non attivare i servizi di localizzazione perchè il
luogo in cui vi trovate deve restare segreto, nè vogliamo vietare in
alcun modo di condividere dettagli relativi a hobby o interessi su forum
o social network, o di postare foto scattate insieme ad altre persone.
Niente di tutto ciò! Ma sono tutti ottimi esempi di comportamenti
online che spesso non vengono valutati con la dovuta
consapevolezza».
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