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Giampiero Neri
sentierosilenzioso
Viaggio nel mondo della disabilità uditiva
visto con l’occhio dei fanciulli
Prefazione di
Alessandro Martini
Giampiero Neri
sentierosilenzioso
Viaggio nel mondo della disabilità uditiva
visto con l’occhio dei fanciulli
Prefazione di
Alessandro Martini
SENTIERO SILENZIOSO
Viaggio nel mondo della disabilità uditiva
visto con l’occhio dei fanciulli
di Giampiero Neri
Prefazione
Alessandro Martini
Direttore editoriale
Mauro Menzietti
Redazione
Virginia Gigante
Progetto grafico
Lara D’Onofrio
Disegno di copertina
Stefano Pastorino
Edito da
ECA
Pescara
ISBN 978-88-903388-1-6
Stampa
Artigrafiche Galvan
Chieti Scalo
Copyright 2009
Tutti i diritti riservati
Finito di stampare
nel mese di luglio 2009
Con il patrocinio di:
sentierosilenzioso
INDICE
Prefazione
Alessandro Martini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Il Presidente Regionale dell’E.N.S.
Cav. Nicolino Caravaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Introduzione
Giampiero Neri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Riflessioni sul riconoscimento dell’identità diversa
Paola Liporace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Raccontare per immagini:
la sordità infantile vista attraverso l’esperienza del disegno
Maria Cristina Ricciardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
L’interpretazione dell’insegnante di sostegno
Pio Di Felice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Silenziose atmosfere nell’opera del pittore Luciano Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Concorso di grafica e poesia
Insieme nel silenzio
Verbale della seduta di valutazione degli elaborati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
Scuola dell’Infanzia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Scuola Primaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
Scuola Secondaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
Poesie e Componimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
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Si ringraziano:
Il Dott. Mauro Menzietti,
la cui sensibilità nei confronti
della disabilità uditiva ha permesso
la realizzazione di questo libro.
L'Istituto GANASSINI,
la cui solidarietà ha permesso
la concretizzazione del Premio.
Mia Figlia Letizia,
che con la precisione e la pazienza
che la contraddistingue ha materialmente
contribuito alla stesura della sezione
dedicata ai componimenti
poetici e letterari.
sentierosilenzioso
Una porta semiaperta
Alessandro Martini
Direttore della Cattedra di Audiologia - Università di Ferrara
Una porta semiaperta (con la sua chiave), nella attraversata
dalle note musicali, che separa un cielo nero con le nuvole da
un grande spicchio di luce pieno di fiori. Così un bambino
rappresenta l’orecchio “che funziona”. In un altro disegno si
vede un bimbo con la faccina triste (l’unico del gruppo) e le
mani alle orecchie, mentre gli altri bambini sorridono perché
sentono la musica che proviene dalla radio. Credo che nessuna dotta relazione riuscirebbe a descrivere i bellissimi disegni di questa stupenda raccolta nata dalla passione dell’amico Giampiero Neri. Rompendo un tabù, Neri è riuscito a mettere assieme tutti quelli che si occupano in qualche modo di
sordità e a raccogliere in un volume l’immaginazione tradotta in raffigurazione grafica di tanti bambini sul tema della
sordità.
L’iniziativa del premio “Insieme nel silenzio”, nata dalla sua
collaborazione con l’ENS, ha coinvolto centinaia di classi scolastiche di tutto l’Abruzzo e si è conclusa con un importante
convegno sulla diagnosi e trattamento della sordità profonda
infantile. E questo libro è la conclusione (o l’inizio) di questo
percorso.
Indubbiamente le nuove conoscenze di biologia molecolare
da un lato e l’impianto cocleare dall’altro, hanno imposto a
tutti (medici, associazioni…) un profondo ripensamento e la
necessità di affrontare questo importante problema con un
atteggiamento più aperto e non settario, mettendo da parte
vecchi schemi e divisioni.
Ho considerato quindi un onore la richiesta di scrivere la prefazione a questo volume che meglio di tante discussioni può
far comprendere molte cose sul “mondo” della sordità.
Buona lettura, ma soprattutto buona “visione”!
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sentierosilenzioso
Il Presidente Regionale dell’E.N.S.
Cav. Nicolino Caravaggio
Voglio congratularmi con i vincitori del concorso “Insieme nel
Silenzio” ideato dal Prof. Neri con il proposito di riuscire a
capire il pensiero che hanno verso la disabilità uditiva i ragazzi che frequentano la scuola di ogni ordine e grado della
Regione Abruzzo.
Nel contempo l’iniziativa è stata promossa anche per promuovere la cultura e l’integrazione sociale delle persone
sorde che da anni viene trascurata dalla società.
Sostenere l’integrazione è importante poiché consente alla
persona sorda di sentirsi pari agli altri e implica spirito di
sacrificio, dedizione e volontà di cambiamento, sentimenti
che, a volte, gli adulti ignorano perché meno disponibili e tendenzialmente individualisti ed egoisti.
I bambini, che hanno partecipato con disegni ed elaborati
scritti, hanno dimostrato un forte interesse per il tema del-
l’integrazione e, soprattutto, una grande sensibilità. Essi,
infatti, vedono con occhi diversi la realtà che li circonda e la
vivono con una maggiore disponibilità verso gli altri. I loro
lavori testimoniano la mancanza di pregiudizi e la capacità di
comprendere la realtà delle persone sorde e di collocarla
all’interno della propria vita quotidiana. In alcuni disegni la
sordità è stata identificata con il mare, simbolo di un luogo in
cui il silenzio non è sinonimo di diversità né una barriera per
comunicare.
Il successo di questo concorso è dovuto alla capacità dei
bambini di rispondere emotivamente e con entusiasmo a un
progetto che ha voluto sensibilizzarli sulle problematiche
della sordità.
Concludo rassicurando i ragazzi che verranno proposte altre
iniziative che vertono sempre di più all’integrazione.
sentierosilenzioso
Introduzione
Giampiero Neri
Durante tutto il periodo degli studi il mio interesse era rivolto quasi esclusivamente alla chirurgia, anche a dispetto delle
sagge indicazioni del mio maestro Giovanni Motta, e la sezione di audiologia era per me un luogo noioso e poco stimolante. Solo dopo aver realizzato il Servizio di Audiovestibologia
dell’Ospedale di Chieti, il mio interesse verso la sordità è cresciuto, tanto da ottenere, senza merito, l’interesse dell’Ente
Nazionale Sordomuti nella persona del suo Presidente
Regionale Nicolino Caravaggio. Questi, avendo necessità di
un udente per le questioni medico-legali, fu consigliato dalla
sua attivissima e preziosa collaboratrice Nunzia Savino, di
coinvolgermi attivamente nelle questioni dell’ENS.
Questo incontro mi ha segnato, perché solo con la frequentazione di persone affette da sordità profonda ho capito che
tutto ciò che avevo letto e studiato non rivelava l’intima
essenza dell’essere sordo e la sfida giornaliera a un mondo
di suoni che plasma un carattere forte e diffidente. Non si può
veramente capire il mondo della sordità se non lo si vede dal
di dentro e Nicolino, Nunzia e tutti gli amici dell’ENS mi
hanno mostrato in questi anni le molteplici sfaccettature del
loro handicap.
Ogni sordo è un individuo con potenzialità enormi chiuso in
un guscio protettivo, impenetrabile se non da chi è sordo
come lui; è autoreferenziale, abituato ad agire spesso d’impulso; è diffidente verso tutto ciò che non conosce e soprattutto verso tutti gli udenti, ad eccezione di quelli che fanno
parte del “suo mondo”; è disilluso dal mondo dei “normali”
che lo ha spesso mortificato senza neanche accorgersene; è
combattivo fino allo spasimo perché è abituato a lottare
anche per le cose che gli spetterebbero di diritto e che per un
udente spesso sono prive di importanza; è generoso ma non
lo può dimostrare perché sarebbe frainteso come segno di
semplicità e di povertà intellettiva; gioviale con gli amici è un
acuto osservatore e un instancabile lavoratore; è orgoglioso
di essere sordo e non chiede pietà o misericordia.
La sordità è definita l’HANDICAP SILENZIOSO perché non
appare mai fin quando il sordo non cerca di comunicare. Il
cieco, il mutilato, il minorato psichico e fisico, vengono da
subito riconosciuti come tali e immediatamente entrano
nella nostra sfera affettiva che ci spinge alla comprensione e
all’assistenza: il sordo no! Il sordo è capace di fare tutto
senza coinvolgerci e questo viene frainteso come situazione
di normalità fino al momento del riconoscimento dell’handicap, solo in quel momento ci si rende conto della situazione
ma la sensazione che ci pervade è che comunque non sia una
condizione grave e pertanto ce ne disinteressiamo.
È un atteggiamento culturale che nasce da lontano, dai primi
giorni di scuola, dalla naturale e infantile ricerca di una scala
gerarchica che emargina chi non è capace di lottare, dall’idea
che chi non è capace di comunicare non è capace neppure di
pensare, dall’incapacità di approfondire il tema da parte di
insegnanti disinformati e disattenti che non comprendono il
profondo disagio che implica l’essere sordo, dalla inutile e
demagogica partecipazione di uno stato che spesso forma
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insegnanti di sostegno spesso non preparati alle disabilità
sensoriali.
Da queste riflessioni, e dal mio personale desiderio di capire
come i bambini guardano la sordità, è nato il premio “INSIEME NEL SILENZIO”, dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e secondaria di primo grado
che con un disegno o con una poesia descrivessero il loro
rapporto con il sordo e quindi con l’handicap.
La grande quantità di elaborati grafici o letterari giunti da
tutto l’Abruzzo ha permesso di far emergere una realtà mai
descritta, di aprire una finestra sul genuino ed immediato
rapporto che si instaura tra i bambini al di là degli handicap
fisici o sensoriali e sul come la diversità viene trattata nell’ambito scolastico.
Traspare dai componimenti da un lato la condivisione del
disagio fisico e psicologico del sordo e la dimostrazione del
proprio sentimento di amicizia senza nascondere la difficoltà
del rapporto quotidiano, dall’altra il grande sforzo degli insegnanti nell’inventare nuovi mezzi didattici che non solo esprimano la difficoltà del sordo ma suggeriscano anche soluzioni per evitare l’emarginazione del non udente.
Un universo di colori e di situazioni in cui i piccoli artisti, guidati dalle sapienti e creative mani delle loro insegnanti, sono
riusciti, quasi sempre, a raffigurare la diversità utilizzando
pochi mezzi pittorici, come la dimensione, aumentata rispetto alle figure vicino, ed il colore, quasi sempre sulle tonalità
del rosso. Mi sono immerso in questo mondo sono stato travolto dalla genuinità delle espressioni e dalla semplicità dei
sentimenti. Tuttavia un elemento perturbatore è stato proprio
quel colore rosso, ripetuto e costante che ha attratto l’attenzione di tutti ed ha svelato inconsciamente la vera essenza
della mancata integrazione.
Secondo alcuni autori, infatti, il colore rosso avrebbe, il pote-
re di influenzare, anche in maniera subliminare, il funzionamento cognitivo delle persone e benchè percepito solo subliminarmente e non consapevolmente, è associato fortemente
con l’errore e il fallimento, essendo usato tradizionalmente
per la correzione degli errori nei compiti di scuola.
Andrew J. Elliot, professore di psicologia alla University of
Rochester, in uno studio pubblicato nel 2007 chiarisce che il
colore rosso, usato notoriamente come segnale di “pericolo”,
“stop”, “errore”, “attenzione”, fa emergere negli individui la
cosiddetta “motivazione di evitamento”, e si sarebbe così profondamente radicato nel cervello umano da spingerlo a “inibirsi” e ad “evitare” anche quando non ce ne sarebbe alcun
bisogno.
L’utilizzo del rosso negli elaborati, potrebbe pertanto sottendere l’istintiva volontà dei bambini di evitare situazioni non
riconducibili ad un prototipo rassicurante al di là delle rappresentazioni buoniste e mediate dalla ricerca del consenso di
una maestra a volte fin troppo presente.
Van Gogh diceva che attraverso il rosso e il verde cercava di
esprimere le terribili passioni umane: è questo che volevano
esprimere i bambini nei loro disegni? È una terribile sofferenza quella che si prova nello stare vicino ad un sordo oppure la sordità è vista dai fanciulli come una terribile pena? È
questa reazione che hanno nei confronti dell’handicap oppure è semplicemente che il sordo non rappresenta il prototipo
del bambino normale? Chi, quando e come si spinge un bambino a considerare il sordo come un minorato?
Un famoso psicologo che spese la sua vita per lo studio dell’evoluzione del bambino, Arnold Gesell,, ha espresso un concetto molto banale ma fin troppo ignorato: “I sordi sono individui normali, è la sordità che non è una condizione normale
dell’individuo”. Questa “normalità” però viene troppo spesso
trascurata dalla società perchè non educata alla convivenza e
sentierosilenzioso
al rispetto dei sordi i quali ancora oggi vengono considerati
da alcuni intellettualmente inferiori.
L’integrazione non è un processo gratuito, è sacrificio, dedizione e volontà di miglioramento, e, tanto più si è “adulti”,
tanto meno si è disponibili a integrarsi perchè si sviluppano
interessi diversificati, si diventa individualisti ed egoisti. Ci si
dimentica di quando, bambini, vedevamo con occhi diversi la
realtà circostante senza preconcetti e con una maggiore
disponibilità verso gli altri.
Giampiero Neri è nato e risiede a Pescara. Medico Specialista in Otorinolaringoiatria, è Ricercatore confermato della
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “G.
d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dove è incaricato di numerosi
corsi di insegnamento. È stato componente della Commissione Provinciale per l’Accertamento dell’invalidità civile e
della Commissione Provinciale per l’accertamento del Sordomutismo in qualità di “Esperto” della ULLS ed è attualmente “Dirigente responsabile” del Servizio di Audiovestibologia della Clinica ORL presso il “P.O. SS Annunziata” di
Chieti.
È Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e
internazionali e ha contribuito a organizzare corsi e congressi della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Chieti.
È Responsabile dell’ufficio medico-legale della sede
Regionale Abruzzese dell’Ente Nazionale Sordomuti. Ha istituito il Premio “INSIEME NEL SILENZIO”.
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Riflessioni sul riconoscimento dell’identità diversa
Paola Liporace
Le riflessioni sviluppate in questo breve contributo, nascono
da un’esperienza vissuta, come commissario di una giuria
chiamata a scegliere e premiare gli elaborati scritti e le creazioni grafiche di bambini di scuola dell’infanzia, elementare e
media inferiore, sul tema della sordità e dell’integrazione
sociale e scolastica del bambino sordo.
Da una tale esperienza sicuramente si esce pensierosi e
coinvolti, al di là dei principi didattici e della lezione morale.
L’incontro delle storie professionali di ciascuno di noi rappresentanti della giuria ha fornito indicazioni e spunti interdisciplinari che ci hanno permesso di coniugare le riflessioni e le
implicazioni di origine pedagogica, semiologica, grafica, psicologica, medica, che accompagnano questo volume.
L’interesse per il disegno infantile si è sviluppato grazie agli
studi e alle ricerche della psicologia contemporanea e al successo della pittura moderna che ha introdotto il “dipingere”
nell’esperienza quotidiana.
Lo psicologo Binet utilizzava, già dal 1880 il disegno per
misurare l’intelligenza del bambino.
E Luquet, nella sua opera, Il disegno infantile (1927), parla di
“realismo del disegno del bambino” che ordina gli eventi grafici secondo una sua percezione e una sua rappresentazione.
A partire dagli anni ’40 il disegno è stato poi utilizzato come
mezzo utile a rivelare la dimensione emotiva infantile.
Già Sophie Margenstern, allieva di Freud, intorno al 1927 in
Francia, affermava che l’individuo disegnerebbe spinto da
meccanismi difensivi, per cui attraverso le creazioni grafiche
avrebbe modo di esprimere pulsioni libidiche e aggressive.
Per lei, le rappresentazioni che il bambino mostra nei disegni
sono analoghe a quelle dei sogni e quindi, anch’esse rappresentano dei simboli.
E sarà Widlocher in L’interpretazione dei disegni infantili
(1972), dopo Luquet, ad affermare che il tema del disegno,
risponde alla vita reale del bambino, alle sue esperienze, a
situazioni vere o immaginarie che lo hanno colpito.
Interpretare un disegno, significa capire il significato simbolico dei temi che il bambino ha scelto di rappresentare, non
dimenticando di considerare l’importanza che rivestono,
nella comprensione della creazione, i particolari formali: le
dimensioni, le forme, i colori, il segno grafico e come questo
viene collocato nello spazio. Imparando a decifrare i messaggi che il bambino ci invia attraverso le immagini, genitori ed
educatori possono scoprire qualcosa di più sui suoi bisogni,
sul modo di entrare in relazione con le persone con cui vivono e con gli altri, come percepiscono il mondo e cosa hanno
appreso.
Nel caso del concorso regionale “Insieme nel silenzio”,
organizzato dal servizio di Audiovestibologia della Clinica
Otorinolaringoiatria dell’Università di Chieti e dall’Ente
Nazionale Sordomuti, il disegno è stato utilizzato come tecnica per arrivare alla rappresentazione mentale del concetto di
sordità.
Negli ultimi anni è maturato un sempre crescente interesse
per il mondo dei sordi, per la loro modalità comunicativa,
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anche da parte della cultura (mi riferisco ai numerosi film,
libri e programmi televisivi); ma anche alle tante mostre che
raccolgono testimonianze grafiche, fotografiche, video, per
raccontare e far conoscere meglio il mondo delle persone
non udenti, non soltanto agli studiosi e agli specialisti del
settore, ma ad un pubblico più vasto.
Il cinema, ha rappresentato più di tutti un esempio di diffusione del tema della diversità, anche se spesso le visioni
date, sono parziali e un po’ troppo romanzate.
Un film, rimasto nel ricordo di noi tutti che, negli anni ottanta ha affrontato il tema della sordità è Figli di un Dio minore
(1986), della regista americana Randa Haines. In esso è stata
affrontata la difficoltà di comunicare e di essere accettati, e
questo film, ha avuto il grande merito, attraverso la tormentata storia d’amore dei protagonisti, di far conoscere al grande pubblico, le problematiche che riguardano i sordi, una
realtà, la loro, nascosta e chiusa nelle scuole speciali.
Il problema del “sentire”, in Figli di un Dio minore non è più
soltanto un problema di udito, ma è qualcosa che attraversa
il corpo nella sua interezza e complessità. Tutto il film è fatto
di rumori, suoni, silenzi, oggetti, spazi che sembrano dover
esplodere acusticamente in ogni momento.
La vita del sordo, i suoi pensieri, il suo modo di entrare in
relazione, poco conosciamo di questo suo mondo che all’apparenza, sembra povero di contenuti, ma che se osservato
nella sua profondità, si mostra pieno di ricchezza e naturalezza; un mondo, quindi, ignorato dai più e messo da parte da
mille pregiudizi.
Tutto questo è anche quello che traspare in alcune delle rappresentazioni grafiche raccolte in questo volume, dove si ha
l’impressione che, in qualsiasi modo il coetaneo sordo venga
percepito, uguale o diverso, appare sempre triste, in solitudine, racchiuso in uno spazio, fatto di silenzi, di nessuna forma
di comunicazione, un bambino appunto, solo e non libero.
I disegni sono spesso accompagnati da frasi quali, “il silenzio
ci aiuta a riflettere”, “il silenzio ci aiuta a condividere momenti molto belli”, “il silenzio fa parlare gli occhi”; come se,
attraverso queste parole, si volesse scoprire, nella vita silenziosa e solitaria del compagno sfortunato, un mondo emozionale che si manifesta esclusivamente, nel silenzio : “la voce
tace, ma il cuore palpita di emozioni e pensieri”.
Meno rassicurante è l’atmosfera di pietismo, che si coglie in
altre rappresentazioni grafiche, così come in alcune poesie,
attraverso espressioni di aiuto o di solidarietà, offerte dai
compagni al loro coetaneo sordo, in classe o nel gioco.
Ed è proprio in questi momenti, che un grosso peso hanno i
messaggi che le figure parentali e le figure educativamente
significative, quali insegnanti ed educatori, devono dare a
soggetti in età evolutiva, sulla diversità e sui diversi.
Questi brevi cenni, mi portano a fare alcune considerazioni
sulle difficoltà, sottese all’azione di valorizzazione della
diversità, che sono ancora tante e tutt’altro che vicine alla
realizzazione di una reale integrazione.
Scrive Vigotskij: «Per un bambino sordo la sordità rappresenta
la normalità e non una condizione di malattia: egli avverte l’handicap solo indirettamente o secondariamente, come risultato
delle sue esperienze sociali» (Vigotskij, 1986).
Normalità, quindi, come uguaglianza di valore, identità dei
diritti, un ottimo mezzo per raggiungere finalità di sviluppo e
di partecipazione attiva di tutti, a prescindere dalle condizioni personali, sociali, culturali. Normalità è anche fare come
gli altri, stare insieme agli altri, fare le stesse esperienze che
gli altri fanno nelle istituzioni, nei luoghi “normali”, quei luoghi che appartengono a tutti, non solo a qualcuno. Ciò però
non deve indurre a non riconoscere la specificità dei bisogni
di una persona che richiede risposte altrettanto specifiche.
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La prospettiva dell’integrazione che la legge e la scuola da
anni si impegnano a garantire, suggerisce, infatti, la necessità di superare i concetti di handicap e di normalità, risolvendoli in una categoria più inclusiva in cui specialità e normalità costituiscano i due versanti di una stessa realtà, quella che
Ianes chiama speciale normalità, una condizione mista in cui
normalità e specialità coesistono, si influenzano reciprocamente e in cui l’una (la specialità) si trasforma nell’altra (la
normalità), ne viene assimilata e la trasforma arricchendola
(Ianes, 2006).
Le domande che gli alunni oggi pongono alla scuola sono
sempre più articolate e complesse; in classe sono presenti
molti e differenti allievi che hanno bisogni educativi speciali
non riferibili solo alla situazione di handicap (definita dalla
legge 104/92), ma anche a significative difficoltà di apprendimento e di relazione, alla provenienza culturale, a difficoltà
ambientali e familiari.
Il concetto di inclusione vuole, quindi, promuovere l’idea di
una scuola per tutti, a partire in primo luogo dall’attenzione
nei confronti delle differenze. Molti insegnanti sostengono
che in classe non bisogna fare differenze, che gli alunni sono
tutti uguali. Sappiamo che non è così, la diversità non va
nascosta ma ascoltata e interpretata nel suo porre domande
che non sempre hanno facili risposte (Dovigo, 2007).
D’altra parte, gli studi sulle differenze individuali, sulla pluralità delle intelligenze, sull’individualità degli stili di apprendimento e di pensiero (Gardner 1991; Sternberg 1997; De
Beni 1999), ci confermano che l’eterogeneità è la regola e che
va individualizzata l’offerta formativa per tutti gli alunni:
nasce una nuova visione pedagogica della diversità che ribalta completamente l’antica visione dell’integrazione.
Una scuola che sia capace di rispondere ai bisogni diversi dei
diversi alunni, è una scuola che individualizza i suoi obiettivi,
le strategie didattiche e i contenuti rapportandoli alle diversità degli alunni.
Una scuola che cresce qualitativamente saprà:
• Mettere in evidenza i bisogni e non le limitazioni (degli
alunni).
• Scegliere di operare primariamente sulle risorse dell’individuo.
• Considerare il momento dell’accoglienza un aspetto prioritario.
• Sollecitare la partecipazione (di ogni alunno).
• Tenere presenti i fini ultimi dell’azione educativa.
Una scuola che sia in grado di mettere alla base del suo operato questi principi, ha buone possibilità di realizzare un’educazione inclusiva. Ciò avverrà se le competenze dei docenti
diventeranno, tanto flessibili e plurali quanto lo è la società in
cui vivono e operano.
Tutti gli insegnanti curriculari e non solo quelli specializzati
per il sostegno, dovranno avere una formazione che consenta loro di rispondere ai problemi che scolasticamente pongono gli alunni con bisogni educativi speciali. Discipline quali
pedagogia speciale, didattica speciale, psicologia clinica, psicopatologia delle differenze individuali, pedagogia della marginalità e della devianza, pedagogia interculturale, pedagogia
sociale, se inseriti nei piani di studio dei futuri docenti,
potranno sicuramente avvicinarli alla comprensione delle
problematiche dei soggetti diversamente abili.
Il non aver mai affrontato culturalmente il problema dell’educazione e della formazione di tali soggetti, autorizza troppi
insegnanti curriculari a trascurare il proprio compito di
docenti, rispetto agli alunni problematici. Limitarsi ad essere
bravi docenti dei bravi alunni è venir meno al loro ruolo di
educatori.
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Purtroppo la scuola italiana continua a denunciare la mancanza di insegnanti specializzati per il sostegno, e dobbiamo
chiederci il perché. Certamente una delle ragioni riguarda la
scarsità di corsi di formazione adeguati che rispondano alle
esigenze della scuola. L’altra causa è determinata dal fatto
che il numero dei docenti che si specializza per il sostegno,
non riesce a coprire il numero di quei colleghi già specializzati che abbandonano il sostegno, dopo i cinque anni, per
passare all’insegnamento “normale”. Tale fenomeno sicuramente incide in maniera preoccupante sulla continuità didattica e sulla qualità del processo di integrazione.
Proviamo a interrogarci sul perché un numero così elevato di
docenti rinunci al suo ruolo di insegnante di sostegno. Tra le
diverse cause, un aspetto preponderante hanno: la posizione
frustrante nella quale, in tanti contesti scolastici, i docenti
specializzati si trovano ad operare; il rendersi conto di non
possedere gli strumenti necessari per svolgere il loro compito; la mancanza di risorse sul territorio sulle quali poter contare; gli insufficienti interventi dei servizi sanitari, fondamentali per poter progettare insieme un piano educativo efficiente per i soggetti diversabili.
I diritti della persona con bisogni speciali ad essere integrata nella scuola, nel mondo sociale e in quello lavorativo, rivestono una certa considerazione e attenzione nella nostra
società, e bisogna quindi, non abbassare la guardia, ma
impegnarsi tutti affinché, si sviluppi una società non discriminante, nella quale ogni individuo possa sentirsi “cittadino
del mondo”.
Questo modesto contributo vuole collocarsi nel cammino di
una ricerca, né definitiva, né conclusa, che auspica nuove
condivisioni e perché no, differenziazioni, che creeranno
momenti di confronto per tutti coloro che, a diverso titolo, si
adoperano per la realizzazione di una “cultura del diverso”.
Paola Liporace nata a Napoli, insegna Pedagogia Speciale,
Psicologia dell’apprendimento e progettazione individualizzata, Pedagogia interculturale presso L’Università degli studi “G.
d’Annunzio” di Chieti (Scienze della Formazione e Scienze
sociali).
È Coordinatrice delle attività di Laboratorio della SSIS
d’Abruzzo “R. Laporta” e dell’area della teoria dei corsi per il
sostegno (400 h). Da anni si occupa di tematiche relative
all’integrazione del soggetto diversamente abile e di problematiche concernenti i nuovi stili genitoriali.
Tra le sue pubblicazioni: P. Liporace (a cura di), La cultura
del diverso, Pescara, Libreria dell’Università 1995;
P. Liporace (a cura di), Famiglia e nuovi stili genitoriali,
Pescara, Libreria dell’Università 1997;
P. Liporace, Una prova difficile per la scuola: l’integrazione
dell’adolescente disabile, Pescara, Libreria dell’Università
2002;
P. Liporace, Elementi di Pedagogia speciale, Aracne,
Roma 2007.
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Raccontare per immagini:
la sordità infantile vista attraverso l’esperienza del disegno
Maria Cristina Ricciardi
«Solo chi ha una apertura visiva diversa vede il mondo in un
altro modo e può dare al prossimo una informazione tale da
allargargli il suo campo visivo. Mescolate quindi i disegni,
cambiate i colori degli occhi, abituiamoci a guardare il mondo
con gli occhi degli altri».
Con queste parole, quaranta anni fa, il geniale artista milanese Bruno Munari (1907-1998), un protagonista dell’arte internazionale del XX secolo, pedagogista e designer dalla creatività poliedrica ed innovativa, autore di tanti libri sull’infanzia,
accompagnava una piccola cartella di 25 disegni intercambiabili, intitolata Guardiamoci negli occhi, a metà strada tra la
comunicazione e il gioco.
“Guardare il mondo con gli occhi degli altri”, significa sperimentare il confronto con la diversità, assimilando sin dall’infanzia, soprattutto attraverso la consapevolezza scolastica, il
suo valore di grande opportunità. Ascoltare il silenzio di chi
non può udire e ricercare un linguaggio che aiuti a condividere l’esperienza della vita, diventa per i ragazzi una occasione
di crescita: un “incontro” che può concretizzarsi anche attraverso la creatività, realizzando una solidarietà più fattiva e
cosciente che ampli sensibilmente i confini dei propri orizzonti.
In questa direzione, il Concorso regionale INSIEME NEL
SILENZIO. L’integrazione del sordo vista dal compagno di banco,
indetto dal Servizio di Audiovestibologia della Clinica
Otorinolaringoiatra dell’Università di Chieti e dall’Ente
Nazionale Sordomuti, si è rivelato un progetto di straordina-
rio interesse, a cui hanno aderito con entusiasmo molte
scuole (scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria),
che hanno prodotto numerosissimi elaborati grafici e testuali, di grande coinvolgimento e per questo, tutti noi ci auguriamo che la manifestazione possa andare avanti e generare
ulteriori nuove edizioni. La validità di questo singolare ed efficace monitoraggio sulla disabilità uditiva, letta attraverso gli
occhi di bambini e di ragazzi che condividono il disagio della
sordità, risalta con immediatezza soprattutto nei disegni, che
realizzano una eccezionale comunione tra chi li ha realizzati,
chi li guarda, nella comprensione di ciò che esiste, di ciò che
avviene nella quotidianità scolastica tra i cosiddetti “soggetti
normodotati” ed i coetanei affetti da problemi uditivi.
Costruire per immagini significa codificare in linee, forme e
colori la percezione del reale. Significa elaborare un fatto,
una situazione, ma anche registrare un’atmosfera, un sentimento, uno stato d’animo, tutto ciò che emerge, ad uno spirito sensibile ed attento, dietro l’apparenza e la superficie
delle cose. In questo senso, l’esperienza artistica, che implica sempre un confronto con il mondo e con gli altri, realizza
una comunicazione visiva, che passa attraverso il mondo dell’interiorità, divenendo anche un utile strumento psicologico
per il portato di immediatezza e di autenticità che esso è in
grado di restituire.
Pablo Picasso, l’artista sicuramente più rappresentativo del
Novecento, riteneva che dentro ogni bambino vivesse un artista, ricordando, però, che occorresse una vita intera per
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diventare bambini. L’infanzia, dunque, come una sorta di
paradiso perduto, da riconquistare a fatica, quando ormai si è
diventati adulti. Alla ricerca di questa “terra” ancora incontaminata, fondata sull’incanto della estraniazione primitivista
di una espressività libera ed innocente, si sono orientati tanti
grandi nomi dell’arte internazionale, a partire da Paul
Gauguin che nel 1891, inseguendo il suo sogno esotico, fugge
a Tahiti per liberarsi dai gravosi disagi economici e dal peso
soffocante della tradizione occidentale, ai maestri delle
Avanguardie Storiche del Novecento ed al loro mito dell’infanzia, da Henry Matisse, che libera la percezione antinaturalistica del colore, al russo Vassilij Kandinkij che ricerca nel
disegno infantile la qualità di una creatività libera da opprimenti condizionamenti, a Paul Klee che rinnova in senso
anticlassico la pittura cercando nell’esperienza del disegno
infantile l’energia che scardina la convenzione, alla poetica
dell’inconscio surrealista, come è il caso del barcellonese
Joan Mirò che guarda alla astrazione ludica di un linguaggio
irreale, giocoso e vitale.
Essenzialità e verità sono le dominanti linguistiche degli elaborati infantili pervenuti, eseguiti prevalentemente nella tecnica del disegno su carta, a pastelli colorati e a pennarelli ma
anche, in alcuni casi, attraverso il collage e l’inserzione di
cartoline e di immagini ritagliate.
Degli oltre centocinquanta disegni pervenuti, due sembrano
essere, a mio avviso, gli orientamenti principali.
Il primo risiede in una forma di animismo che pare quasi
richiamarsi a quelle primitive forme di religione secondo cui
in ogni cosa risiede un’ anima, un principio vitale. A questo
indirizzo possiamo ricollegare tutti i lavori in cui i bambini
hanno dato vita alle forze dell’universo, al fantastico mondo
della natura, che certamente si conferma il soggetto preferito da molti scolari. Una particolare attenzione, essi hanno
dedicato - grazie anche alla fortuna cinematografica delle
avventure del pesciolino Nemo - agli azzurri fondali marini,
ricchi di meduse, pesci-palla, squali e ippocampi, finanche
nella versione “surrogato” di domestici acquari, che portano
dentro lo spazio della casa un piccolo mondo silenzioso, condizione assai simile a quella del non udente, energicamente
ricordata da un grande pesce rosso, che occupa tutta la
dimensione del foglio, a cui il gesto di una mano impone il
silenzio. A questo magico mondo della natura, appartengono
animali, colline erbose, fiori, farfalline che volano in cielo
come parole, uccelli, soli che hanno sempre un faccino, bianche nuvolette con le orecchie, alberi parlanti, come l’albero
munito di padiglioni auricolari che parla ad un sole che non
sente, mentre una farfalla lo invita a trovare un altro linguaggio. Anche il caso più raro di un cielo interstellare, tra pianeti e navicelle spaziali assolve lo stesso compito. Più in generale possiamo affermare che la natura è offerta come condizione bivalente. Da una parte c’è il discorso della compartecipazione silenziosa con la natura dove si può anche comunicare senza emettere suoni: pesci e farfalline, come i pensieri non fanno rumore, e neppure gli sguardi, neppure la comunione affettuosa; dall’altra c’è l’idea della “grande festa della
natura” a cui il sordo non può partecipare non udendo i cinguettii degli uccelli, il suono del vento, il rumore del mare, i
versi degli altri animali. Ma è proprio qui che interviene la
comprensione di un concetto molto importante che prende
forma nei disegni: la fiducia nella condivisione, la certezza
per il bambino che questa sia uno strumento che conduca
alla gioia, alla possibilità di rigenerare la grande festa della
natura, fatta di voci e di suoni. È dunque questi disegni ci
mostrano assai bene che è grazie all’ attenzione, alla partecipazione alla vita dell’altro che il sole torna a splendere nella
vita di tutti!
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Il secondo indirizzo prevalente negli elaborati prodotti è quello che utilizza l’ambiente scolastico, domestico o urbano per
esprimere, con l’efficacia tipica dell’istinto infantile, un principio di empatia, la capacità, cioè, di capire cosa un’altra persona stia provando, quali siano i sentimenti ed i bisogni dell’altro. Il noto economista e filosofo Jeremy Rifkin ha affermato che l’empatia richiede che l’individuo includa il resto
dell’umanità nel proprio immaginario, e mi sembra che tali
disegni lo dimostrino assai bene. Nella comunicazione visiva
realizzata da questi fanciulli, si riflette il loro incontro con la
diversità che, in alcuni casi, passa attraverso la messa a
fuoco del disagio, attraverso cioè il racconto disegnato della
tristezza, del pianto, dell’isolamento, della difficoltà scolastica, mentre in altri, tramite la soluzione che essi prospettano
in termini di integrazione, aiuto, affetto, facendo confluire i
termini di diversità e di handicap in quelli di solidarietà e amicizia. In questo senso molti lavori hanno avuto in oggetto il
tema dell’invito a giocare, che effettivamente è la carta vincente della comunicazione fra bambini, ma anche quello dell’aiuto scolastico da offrire ad un compagno sordo. Prevale
anche in questo caso la necessità di saper trovare altri linguaggi. Spesso i ragazzini sordi sono disegnati piangenti perché certamente la sordità viene recepita come fattore di tristezza, in quanto causa di un isolamento. Ma, allo stesso
tempo, il silenzio, da fattore penoso, si trasforma in un elemento di ricchezza, di crescita, qualora esso riesca ad attivare quei fenomeni di condivisione che nei disegni dei bambini
acquistano l’aspetto di una letterina, di un abbraccio, di tanti
cuori e bacini, del gioco, del regalo, del dono di un cagnolino,
del linguaggio del corpo, dell’abbraccio. In un raro caso, è
invece il bimbo sordo e deriso che aiuta il compagno normodotato che quindi è costretto a ricredersi, a tornare indietro e
a capire che “sordo non vuol dire scemo!”
Originali anche i disegni ambientati al Museo di Scienze
Biomediche di Chieti, dove le ricostruzioni di dinosauri e di
altri animali preistorici hanno sicuramente molto colpito i
giovani visitatori: un luogo che, come il fondale marino, rende
tutti uguali perché tutti sono tenuti a rispettare il silenzio
durante la visita, anche perchè, come ha fatto notare qualcuno, lì si rimane davvero senza parole!
In conclusione, tornando al punto di partenza di questa lettura critica allo straordinario lavoro condotto da tanti bravi
ragazzi, coadiuvati - bisogna dirlo - da volenterose e sensibili insegnanti che hanno creduto nella validità di questo
Progetto, mi richiamo nuovamente al pensiero dell’acuto
Bruno Munari, che tanto lavoro ha dedicato al mondo dell’infanzia, così determinante nello strutturare la futura personalità di un adulto: «Conservare l’infanzia dentro di sè per tutta
la vita, vuol dire conservare la curiosità di sapere, il piacere
di capire, la voglia di comunicare».
E questo, a ragione, vorremmo che valesse veramente per
tutti!
Maria Cristina Ricciardi è nata e risiede a Chieti. Laureata in
Lettere, presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di
Chieti, dal 1996 coadiuva la Cattedra di Storia dell’arte
Contemporanea e la Cattedra di Arte per il giardino ed il paesaggio presso la Facoltà di Lettere dell’Università “G.
d’Annunzio” di Chieti-Pescara.Docente di Arte per il Giardino
ed il Paesaggio del Corso di Laurea in “Storia e tutela del
patrimonio archeologico e storico-artistico” presso
l’Università Telematica “Leonardo da Vinci”. In ambito accademico ha tenuto corsi di insegnamento, seminari specialistici, partecipato a convegni di studio. Ha ordinato numerose
esposizioni di arte contemporanea in Italia ed all’estero e
curato manifestazioni culturali in sedi pubbliche e private. Ha
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preso parte a comitati scientifici di mostre e di progetti culturali patrocinati dalla Regione Abruzzo. È autrice di numerosi
saggi e monografie critiche di arte contemporanea. Dirige la
collana “Rosa Mistica” edita da La Frentania, con monografie
dedicate ai grandi temi del Sacro, attraverso il lavoro condotto da artisti abruzzesi.
L’interpretazione dell’insegnante di sostegno
Pio Di Felice
Ho rivisto più volte, con calma e in libera sequenza, la produzione grafico-pittorica che, come membro della giuria, ho
contribuito a vagliare nel concorso denominato INSIEME NEL
SILENZIO (un’iniziativa tesa a promuovere, nel nostro territorio e in ambito scolastico, la sensibilizzazione dei fanciulli,
nei confronti dei coetanei affetti da sordità).
Esperienza non meno coinvolgente di quella si è rivelata questa rivisitazione, in quanto estranea a criteri selettivi, e invece oggetto di valorizzazione aperta, circolare, direi di visualizzazione fruitiva panoramica.
È il momento in cui linee e colori assumono il ruolo di attori
loro assegnato: gridano, sussurrano, corrono, danzano,
accusano e cantano…
Percepito nella totalità visiva, l’insieme delle immagini forma
uno stupefacente scenario, e ben altro che sommativo: in
questo caso, davvero accade che l’unione fa la forza, qui intesa come accresciuta qualità comunicativa ed espressiva.
E allora, eccomi a tentare di prendere atto, con la migliore
disposizione d’animo, degli esiti delle fatiche grafiche dei
nostri bambini, traendone riflessioni e spunti, di vario genere, riaffermando, con ciò, la consapevolezza dei loro straordinari meriti e la nostra riconoscenza.
Innanzitutto, a fronte della presente miriade di scene - ognuna a suo modo efficace - mi pare sia il caso di tenere presente che tutte sono frutto dell’uso di una matita e di un pugno di
colori… Semplicemente, significativamente. Tale precisazione allude? Lo ammetto, chiedendomi quanti adulti sarebbero
in grado di fare altrettanto, con mezzi tanto modesti.
Ma, in realtà, il quesito discende da un’ipotesi audace, dato
che bisognerebbe chiedersi prima - e io me lo chiedo, oggi,
per quanto mi riguarda - quanti di noialtri grandi accetterebbero di coinvolgersi, mediante qualche forma “espositiva” nel
trattare l’argomento in parola, vale a dire METTITI NEI PANNI
DI ed esprimiti in proposito; e magari azzarda un rimedio, un
messaggio, una proposta, un’offerta relazionale…
Ebbene, i Piccoli non hanno elaborato l’invito mediante la
nostra logica, ossia non hanno detto QUELLA DEI NONUDENTI È UNA REALTÀ TROPPO DIVERSA DALLA MIA, IO
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NON SO COME APPROCCIARMI AD ESSA… NON SONO IN
GRADO DI CALARMI IN UNA DIMENSIONE ESISTENZIALE
COSÌ PARTICOLARE… QUI SIAMO IN UN SETTORE IN CUI
CONTA CIÒ CHE DICONO GLI ESPERTI… e via dicendo, e via
evitando.
I bambini - la dimostrazione è palese e importante - hanno
fatto. Hanno costruito qualcosa, dopo aver ascoltato due voci e
ubbidendo a quelle, con naturalezza: la voce della maestra presumo - che li ha informati sulla condizione non comune e
fortemente svantaggiata di alcuni loro coetanei, e la voce
interna, chiara, presente in ognuno di loro, di loro esseri
umani spontanei, pronti a recepire e a mettere in pratica. E,
doverosamente ribadisco, con strumenti-materiali a portata di
mano, non selezionati secondo specifica funzionalità e neanche particolarmente padroneggiati, tecnicamente parlando.
Come dire: ho capito il problema, adesso dammi qualcosa, in
modo che mi possa rivolgere alla vista di quei miei compagni
di cui tu adulto mi hai descritto le difficoltà a sentire.
Ed è così che linee sono diventate contorni, colori hanno
campito spazi e definito forme; e insieme hanno descritto
ambienti, connotato gesti ed espressioni, tipi umani ed eventi naturali.
Decine e decine di microuniversi, nati come idee si sono concretizzati in rappresentazioni. E si possono, dal giorno in cui
sono apparsi, vedere, toccare, leggere, interpretare…
Interpretare: ecco una delle considerazioni attuali, forse non
adeguatamente rilevate in fase di concorso. Noi giurati, allora, abbiamo interpretato.
Non potevamo operare diversamente, certo; ma a quanto
abbiamo tradotto, a me pare sia opportuno ipotizzare l’aggiunta di altro, cioè un quid non percepito, non visto dentro le
composizioni, omesso a causa di oggettiva o soggettiva diversità di percezione o di resa o di mediazione visuale, nella let-
tura…
A proposito di lettura, poi, addentrandomi un po’ nella tipologia delle opere in parola, a me pare di poterle raggruppare
secondo alcuni contenuti che, a seconda delle specificità si
possono distinguere in forme di comunicazione, di accostamento affettivo o di proposta esperienziale.
Nel primo gruppo inserisco quelle in cui i compagni normodotati si prefiggono di confortare, sminuendo, nelle simulazioni di vita quotidiana, la gravità del deficit: vedi l’arcobaleno
alla pari di tutti; vedi le spighe di frumento mosse dal vento
nella luce del mattino d’estate; puoi toccare le spighe, puoi
sentire il vento e il calore sulla pelle, puoi distinguere i colori dei fiori,ecc.
Di simile tenore consolatorio (puoi contare sulla mia protezione) credo siano i messaggi insiti nelle narrazioni che mettono in risalto l’innocuità del bimbo sordo, equiparandolo ad
un cucciolo che fa tenerezza e che suscita l’istinto fraterno,
poiché indifeso (... dispone di un’arma - sensoriale - in
meno?).
Proseguendo, nel secondo gruppo inserirei gli elaborati che
mostrano di voler andare più in là, ricercando luoghiambienti in cui la disponibilità della facoltà uditiva non appaia come necessaria.
In questo caso, il contesto in cui si agisce insieme sottostima
a priori, intenzionalmente, eventuali distinzioni di grado di
fruibilità del vissuto comune (ci si muove in immersione… Ci
si intrattiene nel parco-giochi…: il bisogno del canale linguistico verbale si riduce a poco o se ne può fare a meno).
Ad un ulteriore ambito mi pare si possano accomunare le
opere grafiche tendenti a ricordare al destinatario la risorsa
fondamentale dell’amore dei genitori, la cui fruizione viene
indicato come riferimento costante e sicuro, inalterabile, e
rappresentato con l’abbraccio della coppia includente
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comunque e sempre il minore, il piccolo…
Certo, evidenziano solidali surrogati affettivi, anche gli
acquari inseriti in tanti degli ambienti casalinghi raffigurati,
giacchè ospitanti creature con cui potersi rapportare, da
parte di tutti, con modalità comunicative “ridotte”.
Non mancano, infine, le visualizzazioni derivanti da forme di
consapevolezza non celata della deprivazione sensoriale, per
cui se ne evidenziano gli effetti di sofferenza, in altrettanti
tentativi di immedesimazione e commiserazione: alcune
figure piangono o manifestano uno stato di tristezza, in
disparte. A fronte dell’evidenza dello svantaggio, si individuano proposte di intervento suppletivo personale, anche: TI
AIUTO A CAPIRE, TI AIUTO A SCRIVERE (LA SCRITTURA È
UNA RISORSA PARTICOLARMENTE IMPORTANTE PER TE!).
Pio Di Felice è docente di scuola media dal 1980.
È stato insegnante di Educazione musicale e di Sostegno, è
tuttora in servizio su cattedra di Educazione Artistica, nella
scuola ”Mezzanotte-Antonelli”, di Chieti Scalo.
Dal 1999 al 2008 è stato Supervisore al Tirocinio nella SSIS
presso l’Unità d’Annunzio, nell’Area Arte e Disegno e nel
Sostegno. Nella stessa sede ha svolto vari incarichi di conduttore di Laboratori di Didattica, Pedagogia e Docimologia.
All’attività di docente e formatore, Pio Di Felice ha sempre
affiancato quella della produzione pittorica (annovera al suo
attivo numerose Personali, illustrazioni di libri, inserimenti in
Collezioni prestigiose, affermazioni in concorsi e mostre…):
coltiva la gratificante ricerca di forme espressive, in risposta
al connaturato bisogno di dialogo (silenzioso) e di Armonia.
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Silenziose atmosfere nell’opera del pittore
Luciano Primavera
Il contributo del Maestro Luciano Primavera è stato determinante nella scelta dei lavori premiati.
In questo libro egli ha voluto esprimere il suo personale pensiero non mediante un testo scritto ma attraverso un originale disegno che rappresenta un suggestivo dialogo muto.
Luciano Primavera è, sia per generazione pittorica di appartenenza che per qualità di ingegno, un pittore più di atmosfere che di realtà, attento al sottile incanto delle cose che non
si vedono, pronto a percepire l’evanescenza di una atmosfera, il mistero che è complementare alla verità quanto il buio
alla luce.
Così egli ha inteso rappresentare tutti noi che osserviamo
l’opera, nella donna misteriosa vista di spalle. Ella guarda
con i nostri occhi un quadro che, come una finestra, è metafora della necessità di un rapporto con il mondo che nella vita
come nell’arte non può essere evaso.
La donna ritratta con il volto celato, rappresenta il valore della
bellezza che è luce sul mondo ma che non può essere riconosciuta se non con l’intelletto e la saggezza, da chi, come il gufo,
è capace di vedere oltre l’oscurità, oltre le convenzioni.
Un dialogo muto ma ricco di significati sottende, dunque,
questo misurato disegno a sanguigna, che conferma la
padronanza tecnica e l’essenziale capacità intuitiva dell’artista abruzzese, laddove le parole non dette, come suoni non
uditi sanno cogliere un versante diverso del vivere.
Luciano Primavera è nato a Guardiagrele (Ch). Ha frequentato il
“Magistero d’arte” e la “Scuola del Nudo” presso 1’Accademia di
Belle Arti di Firenze. Già ordinario di Disegno e Storia dell’Arte
nel Liceo Scientifico di Chieti.
Per conto di quotidiani ha illustrato i racconti di: P. Carey, M.
Harvey, V. Kluger, E. Zubryn, F. A. Roberts, N. Archer, M.
Stein-heil, E. Asher, G. Lo Curzio, Clarence R. Henderson, P.
Chambers, I. W. Benson e altri.
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Hanno scritto di lui:
F. De Santi, David Smith, C. F. Carli, David Blomrn, Billy
Haynes, Alan Toff, L. Bortolon, R. Biasol, D. Purificato, M.
Venturoli, P. C. Santini, V. Scorza, G. Marchiori, G. Dessi, G.
Appella, /. Gallardo Ariza, N. Riva, La Borda, G. Mandel,
Euphorion, G. Passeri, G. Rosato, A. Rubini, J. Picchione, F.
Janni, C. Marcantonio, L. Durando, G. Benignetti, P. Scapitti,
A. Sala, U. Russo, E. Maurizi, L. Marzano, G. Perrotti, G.
Vincolato, S. Lacentra, A. Del Guercio, R. Civiello, M. Pamio,
M.Ursini.
e i Giornali:
Dallas Times Herald, Waxahachie Daily Light, Baleares Daily
Bulletin, Diario di Mallorca, Play-men, Orizzonti, France Soir,
II Tempo, Oggi e Domani, Corriere Canadese, ll Giornale di
Toronto, II Michelangelo, Quaderni dello Sport, Forze Nuove,
La Tribuna, Art Magazine, Toronto Life, ll mes-saggero,
Guernica, Arte, ll Giornale d’halia, Tuttosport, Questarte,
Panorama dell’Arte Contempo-ranea, ll Magistero del
Lavoro, Datebook, Magazine e altri.
È presente con opere e biografie nelle seguenti pubblicazioni:
Leonardo - Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, Milano
Fine Art in Italy, Fondazione Europea, Milano
Bolaffi Arte, Bolaffi Ed. Torino
Gli anni ‘60-’70 dell’arte italiana per il mondo, Sen., Torino
Documenti di grafica contemporanea, Lab. Arti, Milano
Primavera, Purificato, Scorza, monografia, Ed. BugattiKroese, Ancona
Scultura italiana contemporanea 1965, 1st. Europeo di Storia
dell’Arte, Milano
Arte italiana contemporanea, vol. VI, La Ginestra Ed. Firenze
Primavera-Picchione, Madison Gallery, Toronto
Ha esposto in:
Breil Sur Roya (Francia) - Galleria “La Sainte Catherine”
Bruxelles (Belgio) - Banca Montepaschi Belgio
Lucerna (Svizzera) - Emmerbrucke “Sola Congressi Gersag”
Waxahachie (Texas U.S.A.) - “Ellis Co. Museum”
Dallas (Texas U.S.A.) - “Gallery Michel Ottin The Crescent”
Dallas (Texas U.S.A.) - “Gallery Maci’s Cedar Springs”
Marait-Ratschings - “Museum Schols Wolfsthurn”
Toronto (Canada) - “Madison Gallery” 33th Dundas Street
West
Kofu-Yamanashi (Giappone) - “Palazzo della Provincia”
Bucarest (Romania) - “Method Eurographica 8-38 Schiwier”
Kofu-Yamanashi (Giappone) - “Galleria d’Arte Athorie”
Toronto (Canada) - “Galleria O.I.S.E. 252 Bloor Street West”
Lugano (Svizzera) - Galleria “La Madonnetta”
Parigi (Francia) - Exposition de la Peinture Italienne “Salon
Babylon”
Palma di Maiorca (Spagna) - Galleria “Rincon de I’Artista”
Le Pity en Veley (Francia) - Galleria “Le Family”
Toronto (Canada) - “La Parete Caller]’” 50 Cumberland
Street Village Arcade
Milano - Mostra dell’Autoritratto Circolo della Stampa
Palazzo Serbelloni
L’Aquila - Palazzo del Nobili “Perimetri Aperti”
Roma - “Incontri della Gioventù” Palazzo Barberini
Firenze - Panatlhon Club “Biennale d’Arte Sport”
Roma - Terza Rassegna d’Arte Lidense (Ostia) - Tipidapo d’oro
Taormina - Palzzzo Corvaja
Gorizia - “Auditorium di Cultura Friulana”
Volterra - Palazzo dei Papi
Francavilla al Mare (Chieti) - XXIX Premio Michetti
Vasto (Chieti) - XV Premio Nazionale
Firenze - Galleria “L’indiano” – “Pittura Toscana
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Contemporanea”
Napoli - Palazzo Reale Premio Rodino
Toronto (Canada) - “F.A.C.I.” Pittori italiani contemporanei,
Ossington Avenue
Valmontone - Palazzo Doria Panphili “Grafica oggi”
Toronto (Canada) - Galleria “Da Mastro” 892 Wilson Avenue
West Pittori Italiani Contemporanei
L’Aquila - Forte Spagnolo, “Alternative attuali in Abruzzo ‘87”
Castelgandolfo - Centra d’Arte “Albalonga” Maestri Grafica Oggi
Giulianova - Premio Mazzacurati
Taranto - Palazzo di Città. Biennale Nazionale d’Arte
Moderna
Pescara - Libreria “Salotto” II Giornale nell’Arte
Roma - Galleria “Roma” Rassegna d’Arte Contemporanea
Cagliari - Galleria “Saletta dei Pittori” I Biennale Sarda
Sanremo - “Immagini e colori del lavoro” Villa Hormond
Giulianova (Chieti) - “Volto di Dio-Volto dell’Uomo” Sola G.
Trevisan Centra Culturale S. Francesco
Giulianova (Chieti) - “Tracciati d’Arte in Abruzzo” Centra
Culturale S. Francesco
Roma - Il Quadriportico Piazza di Spagna
Subiaco - “S. Benedetto Luce e Natura”
Roma - Accademia Internazionale “La Sponda” piazza
del Popolo
Francavilla al Mare (Chieti) - MU.MI. “Artisti di un territorio,
Francavilla e dintorni”
Francavilla al Mare (Chieti) - MU.MI. “11 Fiore nell’Arte,
artisti di Francavilla e dintorni”
Castiglione a Casauria (Pescara) - Castello De Petris “Figura
e figurazioni”
Francavilla al Mare (Chieti) - Museo Michetti
Pescara - Universita G. d’Annunzio Facoltà di Architettura
Roma - “Mille e un colore” Palazzo Valentino
Pescara - Universita G. d’Annunzio Facoltà di Architettura
Francavilla al Mare (Chieti) - XXXVI Premio Michetti
Vasto (Chieti) - XV Premio Nazionale
Firenze - 111 Biennale Arte Sporto “Parterre”
Messina - Galleria “Il Fondaco” dell’O.S.P.E.
Sulmona (L’Aquila) - XIX Premio Sulmona
Alghero - Galleria d’Arte USA1
Pescara - Artisti di “Oggi e Domani”
Firenze - Mostra Nazionale d’Arte “Primavera” - Grand’ltalia
Roma - “Galleria S. Marco”
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Concorso di grafica e poesia
INSIEME NEL SILENZIO
Verbale della seduta di valutazione degli elaborati
In data 10/04/2006 si riunisce presso l’aula consiliare la commissione di valutazione per il concorso “INSIEME NEL
SILENZIO”.
Sono presenti: Prof.ssa Paola Liporace, Prof. ssa Cristina
Ricciardi, Prof. Luciano Primavera, Prof. Pio Di Felice.
La commissione all’unanimità decide di assegnare al posto
dei 2 premi da 500 euro 4 premi da 250 euro per le successive quattro categorie:
1 Scuola dell’infanzia
2 Scuola primaria
3 Scuola secondaria di primo grado
4 Composizione letteraria
Criteri generali adottati per la valutazione
Grafica e disegno: originalità, creatività, esecuzione, comunicazione.
Poesia e composizione: originalità capacità espositiva, efficacia comunicativa aderenza al tema.
SCUOLA DELL’ INFANZIA
STEFANO PASTORINO (3 anni)
Scuola dell’Infanzia “Eugenia Ravasco” via G. Bovio, 65123
Pescara.
Il disegno dimostra piena attinenza al tema, originalità ideativo-espressiva in relazione all’età dell’autore.
SCUOLA PRIMARIA
CLASSE III
I° Circolo ORTONA (CH) - SCUOLA PRIMARIA
FONTE GRANDE
L’elaborazione crittografica configura un percorso d’integrazione espresso coralmente con sensibilità e attenzione.
COMPOSIZIONE LETTERARIA
CALDARONE MONICA
VIA SAN PIETRO n° 108 ARI SCUOLA SECONDARIA GIULIANO
TEATINO - ISTITUTO COMPRENSIVO MIGLIANICO
Il componimento poetico riflette con semplicità e consapevolezza il tema di una comunicazione che non si avvale del
suono, ma di un linguaggio ricco di emotività.
La commissione all’unanimità decide di non assegnare il premio per la categoria “scuola secondaria di primo grado” in
quanto tra gli elaborati non ha ravvisato quelle caratteristiche di originalità espressiva requisito peculiare nella fascia di
età rappresentata.
La commissione segnala inoltre, l’elaborato ALESSANDRA
FEBBO (5 anni) e ALLEGRA BIRAGHI (5 anni) per le qualità
con le quali hanno saputo interpretare il tema proposto.
La commissione all’unanimità decide di assegnare un premio
speciale all’elaborato della Classe II A del secondo circolo
Francavilla al Mare plesso D’ANNUNZIO in ragione della particolare significatività del messaggio, che ben evidenzia la condivisione corale del gruppo classe nei confronti dell’esperienza
concreta vissuta. Inoltre la Commissione sottolinea le qualità
tecnico esecutive dimostrate nella realizzazione dell’elaborato.
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scuoladell'infanzia
Di Gregorio Veronica, Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B – D.D.
II circolo - S. Salvo - CHIETI
Cieri Simone, Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B – D.D.
II circolo - S. Salvo - CHIETI
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Matteo Pelle, Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco - Viale Bovio 358 PESCARA
I bambini della Sezione BLU, Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco - Viale Bovio PESCARA
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scuoladell'infanzia
Suero Giuseppe
Scuola dell’Infanzia S. Antonio
Sez. B – D.D. II circolo
S. Salvo- CHIETI
Fortunato Pietro
Scuola dell’Infanzia S. Antonio
Sez. B – D.D. II circolo
S. Salvo- CHIETI
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
M. Antonietta e Cristian Aquilano
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
Viale Bovio 358 PESCARA
Stefano Pastorino (3 anni)
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
Viale Bovio PESCARA
PRIMO PREMIO
DELLA GIURIA
27
28
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Ricci Aurora, Falcone Luca,
Rossi Eliana, Coladonato Mattia,
Scuola dell’Infanzia, Via Piano Jannero
Montenerodomo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Alessandra Febbo,
Alessia Biraghi,
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
Viale Bovio PESCARA
SEGNALATO
DALLA GIURIA
Ciovacco Federica,
Torosantucci Simone,
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
PESCARA
29
30
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Alagna Lucia
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
PESCARA
Verna Natalia
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
PESCARA
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Aquilano Antonietta
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
PESCARA
Veronese Stefano,
Biraghi Allegra,
Scuola dell’Infanzia
E. Ravasco
PESCARA
31
32
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Meola Giovanni
Scuola dell’Infanzia
S. Antonio Sez. B
D.D. II circolo
S. Salvo - CHIETI
Cibelli Michele
Scuola dell’Infanzia
S. Antonio Sez. B
D.D. II circolo
S. Salvo - CHIETI
sentierosilenzioso
scuoladell'infanzia
Cinalli Alessia
Scuola dell’Infanzia
S. Antonio Sez. B
D.D. II circolo
S. Salvo - CHIETI
33
34
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Di Ciano Giorgia
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Di Ilio Miriana
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Martina Giurastante
Scuola Primaria Cerratina
Classe V D
D.D. Pianella
PESCARA
Giulia Rapposelli
Scuola Primaria - Classe V A
D.D. VI circolo - Pineta di Pescara
PESCARA
35
36
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Michela Ricci
Scuola Primaria - Classe V A
D.D. VI circolo - Pineta di Pescara
PESCARA
Bevilacqua Valentina
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Giulia Rapposelli
Scuola Primaria - Classe V A
D.D. VI circolo - Pineta di Pescara
PESCARA
Giulia Rapposelli,
Scuola Primaria - Classe V A
D.D. VI circolo - Pineta di Pescara
PESCARA
37
38
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Stanziani Diego
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Di Santo Valentino
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Gileno Veronica
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Luca Di Giamberardino
Scuola Primaria di Cerratina
Classe V D – D.D.
Pianella – PESCARA
39
40
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Carosella Angelo
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Fabrizio Domenico
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Marocco Matteo
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Toma Matteo
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
41
42
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
La Malva Angela
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Ialacci Vitalia
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Mitoray Michele
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Bologna Anna Sharon
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
43
44
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
De Cinque Natalia
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Cieri Miriana
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Petragnano Jonathan
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Torricella Guido
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
45
46
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Michela Ricci
Scuola Primaria - V A - D.D. VI circolo
Pineta di Pescara
PESCARA
Stefania Schieda
Scuola Primaria di Civitaluparella
Classe IV
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Neri Letizia
Scuola Primaria E. Ravasco
Classe V - Viale Bovio
PESCARA
William Gabriele
Scuola Primaria EUGENIA RAVASCO
Classe V - Viale Bovio
PESCARA
47
48
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Filippo Barina
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I B – D.D. X circolo
PESCARA
Matteo Meoni
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Maria Giulia D’Onofrio
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
Francesco Cilli
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I B – D.D. X circolo
PESCARA
49
50
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Alessandro Perilli
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
Chiara Calore
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I B – D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Daniele Scorrano
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
Chiara D’Ignazio
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
51
52
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Beatrice Di Sante
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I B – D.D. X circolo
PESCARA
Marco Di Campli
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Francesca Fanese
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
Francesco Ginaldi
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
53
54
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Edoardo Iannetti
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
Claudio Montanaro
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Anna Pilar Agnelli
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I B – D.D. X circolo
PESCARA
Alessandro Piccioni
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
55
56
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Rossella Marchese
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I B – D.D. X circolo
PESCARA
Francesca Troiano
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Marta Volpe
Scuola Primaria, Via Gioberti
Classe I A – D.D. X circolo
PESCARA
Jessica D’Ambrosio
Scuola Primaria Cerratina
Classe V D
D.D. Pianella
PESCARA
57
58
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Raffaele Errichiello
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Sabina Blasiotti
Scuola Primaria E. Ravasco
Classe V - Viale Bovio
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Morena Sparvieri
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Giovanni Martinelli
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
59
60
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Jasmine Di Stefano
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Lara Peduto
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Daniela Alfano
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
Ilaria Sciartilli
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. Salvo – CHIETI
61
62
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Michela Ricci
Scuola Primaria - Classe V A
D.D. VI circolo - Pineta di Pescara
PESCARA
Micaela Di Pasquale
Scuola Primaria Cerratina
Classe V D – D.D. Pianella
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
63
64
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
65
66
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
67
68
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
Classe I A
Scuola Primaria
Ist. Comprensivo Statale
Via M. Zannolli
Miglianico
CHIETI
69
70
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Christan Lauditi
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo - CHIETI
Daniele Di Vaira
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B – D.D. II circolo
S. Salvo - CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Luca Toma
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A – D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
Aurora Teti
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B - D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
71
72
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Noemi Carosella
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B - D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
Antonio Mariotti
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II A - D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Nicolas Di Nardo
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B - D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
Daniele Scorrano
Scuola Primaria
Via Gioberti Classe I A
D. D. X circolo
PESCARA
73
74
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Antonio Troci
Scuola Primaria Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Giorgia Malandra
Scuola Primaria Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Alfredo Di Giacomantonio
Scuola Primaria Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Jashira Di Marcantonio
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
75
76
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Valeria Lupi
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Francesco Gasbarri
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I A
D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Beatrice Di Sante
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Lorenzo Gobbo Carrer
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
77
78
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Giulio Cilli
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I A
D.D. X circolo
PESCARA
Riccardo Billè
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Valentina Rocchi
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Anna Pilar Agnelli
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I A
D.D. X circolo
PESCARA
79
80
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Giuditta Caramori
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Claudia Campana
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Emanuele Di Felice
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Alice Luciani
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
81
82
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Mario Gramazio
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Ariel Basha
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Martina Gramazio
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Maurizio Abascia
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
83
84
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe II A
Scuola Primaria II circolo
Francavilla al Mare
Plesso D’Annunzio
CHIETI
PREMIO SPECIALE
DELLA GIURIA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Alessia Faragò
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Marco D’Isidoro
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I A
D.D. X circolo
PESCARA
85
86
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Francesco Ginaldi
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Luca D’Anteo
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Valeria Lupi
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Chantal Afenso
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
87
88
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Francesco Cilli
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Jashira Di Marcantonio
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Filippo Barina
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
Gaia Monopoli
Scuola Primaria Via Gioberti
Classe I B
D.D. X circolo
PESCARA
89
90
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Rosa Mariantonella
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Nicolas Fusella
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B - D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Alexander Hamilton
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Andrea Gabriele
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
91
92
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Diana Mihalache
Scuola Primaria S. Antonio
Classe II B - D.D. II circolo
S. SALVO - CHIETI
Daria Marchioli
Scuola Primaria Eugenia Ravasco
Classe V - Viale Bovio
PESCARA
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Alessio Di Luzio
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
Matteo Amicucci
Scuola Primaria - Classe III
D.D. Statale I circolo “Nolli”
CHIETI
93
94
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Matteo De Lollis
Scuola Primaria Classe III
Civitaluparella
CHIETI
Classe II A
Scuola Primaria II circolo
Francavilla al Mare Plesso D’Annunzio
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe III - Scuola Primaria di Colle San Giacomo - D.D. “Alcide De Gasperi” L’AQUILA
Collage fotografico
Classe I A
Scuola Primaria “A. Gandin”
Avezzano
L’AQUILA
95
96
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Gli alunni della Classe I B
Mozzagrogna
Istituto comprensivo di Fossacesia
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Gli alunni della Classe I B
Mozzagrogna
Istituto comprensivo di Fossacesia
CHIETI
97
98
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe III
Scuola Primaria
“Fonte Grande” I circolo
ORTONA
CHIETI
sentierosilenzioso
99
scuolaprimaria
Classe III
Scuola Primaria
“Fonte Grande” I circolo
ORTONA
CHIETI
100
sentierosilenzioso
scuolaprimaria
Classe III
Scuola Primaria
“Fonte Grande” I circolo
ORTONA
CHIETI
sentierosilenzioso
101
scuolaprimaria
Classe III
Scuola Primaria
“Fonte Grande” I circolo
ORTONA
CHIETI
102
sentierosilenzioso
scuolasecondaria
Candida Di Luzio
Scuola Secondaria Chiarini - De Lollis
Classe I E
CHIETI
Rossella Forcone
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
Classe II F
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolasecondaria
Giulio Di Ghionno
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Ist. Comprensivo di Miglianico
CHIETI
Ylenia Bassi, Monica Caldarone, Federica Cantoli,
Giulia Firmani, Giulia Flacco, Gaia Flacco,
Veronica Oreglini, Nineth Schiarizza
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Ist. Comprensivo di Miglianico
CHIETI
103
104
sentierosilenzioso
scuolasecondaria
Gaia Flacco
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Ist. Comprensivo di Miglianico
CHIETI
Janos Di Primio
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
Classe II F
CHIETI
sentierosilenzioso
105
scuolasecondaria
Giulio Di Ghionno
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Ist. Comprensivo di Miglianico - CHIETI
Alessia Del ROsario
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
Classe II F
CHIETI
106
sentierosilenzioso
scuolasecondaria
Alice Di Muzio
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
Classe II F
CHIETI
Pierpaolo Marulli
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
Classe II F
CHIETI
sentierosilenzioso
scuolasecondaria
Cecilia Clemente
Scuola Secondaria
Chiarini de Lollis
Classe II F
CHIETI
Fiammetta Caccavale
Scuola Secondaria
Chiarini de Lollis
Classe II F
CHIETI
107
108
sentierosilenzioso
scuolasecondaria
Fabio Moroni
Scuola Secondaria
Chiarini de Lollis
Classe II F
CHIETI
Orlando Izzo
Scuola Secondaria
Chiarini de Lollis - II F – CHIETI
sentierosilenzioso
109
poesie e componimenti
Paolo Bucci, Michael D’Aviero, Giulio Di Ghionno,
Mario Ialacci, Raffaele Razzi
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Ist. Comprensivo di Miglianico
CHIETI
110
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
Giammarco Candeloro
Classe V
Scuola Secondaria
E. Ravasco, Viale Bovio
PESCARA
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
Chiara Valentini
Classe V
Istituto E. Ravasco, via Italica
PESCARA
111
112
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
Nicola Tunzi e Gabriele Alberto
Scuola Primaria “E. Ravasco”
Classe V - Viale Bovio
PESCARA
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
INSIEME NEL SILENZIO
SILENZIO
Amico mio
Perché sul tuo bel viso
Non c’è l’ombra di un sorriso?
Silenzio
Tra noi
Leggero come piuma.
Ascolta il mio cuore,
che ti parla con amore.
Amico mio
Non disperare
Non sei solo!
Con te
Ascolterò il silenzio
Insieme
Guarderemo il cielo limpido,
il mare azzurro,
gli uccelli che volano,
i fiori dai mille colori.
Dammi la mano,
stringila forte.
Amico mio
Non sei solo!
Io credo in te
E ti starò vicino.
Sarò la tua voce,
sarò il tuo silenzio.
Amico mio
Non servono orecchie
Per ascoltare
La voce del cuore!
Io e te
Insieme
Nel silenzio.
Non so come ci si sente nel silenzio totale,
non parlare ma solo gesticolare,
io non capisco quel che dicono,
solo qualche espressione.
Per loro dire qualcosa a me
È una disperata missione.
Guardare le persone con un po’ di confusione
Per noi un giorno si vive in pace,
ma per loro tutto tace.
BJBJ
Classe III D
Scuola Primaria di Cerratina
D.D di Pianella - PESCARA
B
Antonio Cascini
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
Direzione didattica Pianella
PESCARA
113
114
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
SENTITE
INSIEME NEL SILENZIO
Si tace,
non s’ode rumore
e passan le ore.
La guardo sorridente e
Felice e lei nulla
Mi dice...
È un po’ chiusa in se stessa,
perché diversa si sente, come sofferente.
Ma questo vi dico
E ridico: è come noi,
vedetelo voi!
Ha le braccia, ha le gambe
I piedi e le mani
Parla, vede respira e
Grida e
Dentro di sé esprime la vita......
Scopritelo voi, che lei è come noi.
Scoprite il suo mondo e
Ascoltate i suoi pensieri,
ma non come desideri.
Ascolta dentro di te le onde del mare
Non sei solo ad ascoltare
Ci siamo anche noi, amico mio,
e con noi c’è anche Dio.
Non ti devi preoccupare
Non sei solo ad ascoltare.
Nel tuo mondo ovattato
I gesti hanno più significato:
una stretta di mano....
un orizzonte lontano....
un farfalla che vola soave
e sulle montagna la neve!
Siamo nel silenzio....insieme
Trasportare lo stesso bene.
Guardiamo negli occhi, teniamoci per mano
E speriamo in un futuro lontano
Dove il sordo griderà di gioia,
e non sapremo più cos’è la noia.
J
Martina Giurastante
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
Direzione didattica Pianella
PESCARA
J
Arianna Cascini
Classe V D
Scuola Primaria Cerratina
Direzione didattica di Pianella
PESCARA
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
FIGLI DELLO STESSO PADRE
UN MONDO SENZA RUMORI
Voi, che siete belli nel volto
E amari nel cuore,
che disprezzate tutte le persone che sono diverse.
Pensate se questo è fortuna:
una donna che non sente voci,
che non riesce a parlare bene,
che per questo viene allontanata dal gruppo.
Eppure non siamo tutti figli di Dio?
La felicità non è solo sentire il canto di un usignolo,
ma è anche gioire del sorriso di un bambino,
sentire il profumo della brezza marina
o ricevere l’abbraccio caloroso di un amico.
Quindi non lasciatela in disparte
Perché anch’ella è figlia dello stesso Padre
E noi siamo tutti suoi fratelli.
Senza rumori il mondo è
per te non udente
tu pensi che la vita
ti ostacola la felicità
ma non sa che l’amore
e l’amicizia ti
aiuteranno a superare il muro del silenzio.
J
Rossella Lupi
Classe I E
Scuola Secondaria Chiarini De Lollis
CHIETI
BBB
Michel D’Aviero
Giulio di Ghionno
Raffaele Razzi
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Istituto comprensivo di Miglianico (CH)
115
116
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
PER UN AMICO
INSIEME NEL SILENZIO
Ami l’ombra del silenzio,
amica sincera della solitudine.
Non hai potuto
sentire il mio canto,
e neanche le mie parole.....
il gesto,
non è il meglio per parlare
ma per te,
è l’unico modo per comunicare.
Hai 11 anni come me, sei alto come me, vai a scuola come
me, giochi come me, ma allora, cos’hai di diverso da me?
Sì lo so, tu non parli come me, tu fai parlare le tue mani e i
tuoi occhi. Siamo in classe, la professoressa sta parlando di
Achille, Agamennone, Menelao e Omero, tutti ascoltiamo la
spiegazione; improvvisamente incontro il tuo sguardo e
leggo un piccolo “malessere”. Forse vorresti chiedermi:
“Per favore amico, aiutami a capire”.
Nel tuo mondo c’è tanto silenzio, che quasi si può toccare
con mano, ma la tua forza e la tua volontà riesce a superare
ogni difficoltà. Ti imponi e cerchi di far rispettare un tuo
diritto: la dignità. Nell’ora di educazione fisica facciamo tanta
confusione per metterci d’accordo a cosa giocare, tu ci
osservi, ma non dici niente, perche hai paura di non aver
capito di cosa stiamo parlando e sei l’unico a non decidere, a
te va bene tutto purchè riesci a toccare la palla che è il tuo
passatempo preferito ed e il gioco che più ti unisce a tutti
noi. A volte provo ad immaginare cosa puoi provare a vivere
in questo obbligato silenzio, ma non riesco ad entrare perchè
per provare le tue sensazioni bisogna esserlo “sordo”.
Spesso mi ritrovo a parlare con i nostri compagni e ti chiamo
perche voglio che anche tu sei complice di qualche nostra
marachella e tu cominci a sgranare gli occhi per la
contentezza. Con te ho imparato I’altruismo e un’altra lingua
che non si esprime con la voce, ma con il cuore e le mani.
B
Mattia Casucci
Classe V D
Scuola Primaria Cerratina
Direzione didattica di Pianella
PESCARA
B
Alessandro Silvestri
Classe I E
Scuola Secondaria Statale Salvo d’Acquisto
S. Salvo (CH)
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
SORDITÀ
L’UNO VERSO L’ALTRO
Silenzio, intero e infinite
Tutto questo da un sordo non gradito,
non poter parlare o comunicare
all’apparenza sembra fatale,
ma mani, dita e braccia
a cosa servono oltre a coprirsi la faccia?
Saranno utili a un sordo per sussurrare
anche senza voce e udito, non disperare,
sono come noi, anche per il linguaggio,
basta fare un gesto e tutto diventa un
miraggio!!!
Amico tacito e pensoso
i tuoi occhi flssi e attenti
ci avvolgono e ci penetrano il cuore.
Giorni e giorni trascorsi insieme,
vicini sì,
ma spesso chiusi nei nostri pensieri.
La tua presenza, però,
più forte di mille silenzi
ci strappa continuamente alla nostra indifferenza.
II desiderio di comunicare
ci spinge l’uno verso l’altro;
così la tua anima grida
e abbandona il deserto del suoni;
allora il nostro cuore lascia la sua tana.
Come in un gioco, noi, ci divertiamo
a scoprire immagini nuove, figure sconosciute,
che ci aprono una via nuova, un mondo nuovo.
È un’avventura speciale, strana, diversa,
ricca di emozioni e mai monotona.
Quante volte ci siamo chiesti perchè
e quante volte ancora ce lo chiederemo,
ma in fondo che importa!
Quando ci si prende per mano
e si è felici
la diversità e solo un motivo in più per stare bene insieme.
Ti ringraziamo amico per la tua grande voglia dl vivere,
grazie,
perche ogni volta che dimentichiamo le nostre ricchezze
tu sei li a ricordarcene il valore.
B
Lele Panzone
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
Direzione Didattica di Pianella
PESCARA
BJBJ
Roberta Barattucci, Leonardo Bernabeo, Sabino Catalano, Valeria Cerritelli,
Alessio Cocco, Luca Di Credico, Daniele Di Marzio, Giuseppe D'Orazio,
Francesco Febbo, Francesca Gagliardi, Gabriela Monda, Michaela Picciani,
Michael Pietrangelo, Simona Spanò, Manuel Speranza, Alessandro Tacconelli,
Salem Toubasi Awwad, Daniele Vespucci, Pietro Scurti, Sebastiano Giuliani
Classe I A, Scuola Secondaria Statale “R.Ortiz” - CHIETI
117
118
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
I NOSTRI PROBLEMI
LA BELLEZZA DEL SUONI
Cosa sono i nostri problemi?
“Niente” - mi ha detto ieri un muto
Col suo sguardo eloquente
Coi suoi occhi traboccanti di parole
Frecce nel mio cuore
Ci sono suoni che scaldano il cuore,
come la risata di un bambino gioioso,
ma altri privi di amore,
come un pianto angoscioso.
J
Federica Cantoli
Scuola Secondaria Giuliano Teatino
Istituto comprensivo di Miglianico (CH)
Purtroppo, ci son persone
che questo non possono ascoltare.
Vivono una pessima condizione
e hanno difficoltà a parlare.
Comunicare e una quotidianità,
sapersi esprimere e un pregio,
dire la propria idea e una liberta.
Per loro far questo sarebbe un privilegio.
Non potendo parlar bene,
comunicano attraverso i gesti.
Spesso non capiamo le loro pene
e c’è chi fa commenti indigesti.
Ciò non dovrebbe avvenire
perchè esistono molti mali
e, noi, queste persone dovremmo capire
anche se hanno “parole” inusuali.
Bisogna, perciò, aiutarli
e riuscire ad integrarli.
J
Silvia Marcacci
Classe I A
Scuola Secondaria “Benedetto Croce”
Istituto Comprensivo Montorio Crognaleto (TE)
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
I NON UDENTI
Non sono tanto potente
da impedire la sofferenza;
ma
posso lenirla…
Non ho la capacità
di far sentire una risata,
ma
posso mostrare il mio sorriso…
Non ho la capacità
di far sentire il crepitio della legna che arde
ma
posso far percepire il calore del fuoco…
Non ho la capacità
di far sentire tutti i rumori che parlano di vita,
ma posso,
con un sorriso,
aiutare i non udenti a vivere la vita
con più serenità.
J
Lidia Femminella
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
CHIETI
INSIEME NEL SILENZIO
Non serve parlare,
per comunicare.
Anche un sorriso ,
può regalare un buon invito.
Per farti entrare nel suo cuore,
e con lui stare tante ore.
Per farti vedere che in fondo,
lui nel mondo,
solo non è,
perche lui è uguale a te!
Ti può guardare
e con il suo cuore parlare.
Parlare di amore,
e di stare insieme tante ore.
Per fare un girotondo,
intorno al mondo!
J
Michela Ricci
Classe V A Scuola Primaria
Sesto Circolo di Via Scarfoglio (PE)
119
120
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
INSIEME NEL SILENZIO
Ti osservo per capire quel che dici con i gesti,
mi osservi per capire il movimento delle
labbra,
ti osservo pensando quanto sia brutto
essere sordomuto
e mi richiedo il perché tu
non possa sentire il cinguettìo
degli uccelli,
ma non solo, tutti gli altri rumori
e suoni
e guardo i tuoi occhi che
sembrano un fiume di parole.
Non poter dire parole
meravigliose
e non poter sentire i bei suoni e
rumori della natura
mi fa star male.
Ma un amico sodomuto
è un amico speciale
che ti fa imparare ad amare
e ad apprezzare la meravigliosità della vita.
J
Falone Eleonora
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
Direzione Didattica di Pianella
PESCARA
IL MONDO DEL SILENZIO
“Io ti sento, ma tu no
senti tutto e niente.
Puoi vedere la natura e i suoi colori
puoi provare la pace e i suoi sentimenti.
Il tuo cuore ti ascolta sempre,
anche io voglio ascoltarti.
Io ti abbraccio
sempre più forte,
perché grande è il mio amore per te.”
J
Caterina Sangiacomo
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
D.D. di Pianella - PESCARA
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
UN AIUTO PER LUI
10 marzo 2006
Caro diario,
è sera, tutti dormono ma io non riesco a prendere sonno.
Mi affaccio alla finestra, vedo le strade prive di macchine e
penso a lui, al suo problema e alla sua solitudine. È alto,
capelli ricci, ha gli occhi marroni, uno sguardo che incute
paura e tristezza. Ha le orecchie… bè non Io so di preciso,
visto che porta I’apparecchio acustico. È triste, per me,
vedere un giovane ragazzo di 12 anni in questa situazione. È
magro, sottile e abbastanza carino. Ha un carattere molto
strano; a volte è felice, mentre altre volte, si trasforma
nell’essere più cattivo della scuola.
Ultimamente, ho capito i suoi cambiamenti di carattere.
Quando tutti i nostri compagni di classe Io trattano male, lui
docile come un agnellino, al contrario, diventa cattivo.
I miei compagni hanno cercato più di una volta di aiutarlo,
ma spesso lui rifiuta il nostro aiuto. Per questo i miei
compagni Io “odiano”, ma io ho capito il motivo del suo
strano comportamento: forse si comporta così perche non
vuole essere considerato “diverso”. Adesso è solo, non ha
amici. Spero di cuore che un giorno possa trovare la vera
felicità e spero che i miei compagni comincino ad
apprezzarlo anche solo un po’, in modo tale che trovi un
pizzico di speranza. Immagino di vivere una giornata con il
suo problema.
Mi alzo, vedo i raggi del sole che penetrano nella finestra
della mia camera, ma io non riesco a sorridere... Sento un
rumore continuo, fastidioso che mi rimbomba dentro le
orecchie. Ho I’apparecchio acustico! Affondo la testa nel mio
cuscino e piango per un problema irrisolvibile. Appena
passati i miei dieci minuti di assoluta angoscia, trovo il
coraggio di alzarmi. La solita atmosfera scura.
Vado a scuola, entro in classe, saluto i miei compagni e
nessuno mi risponde, come se non esistessi. Parlottano tra
loro e capisco che parlano male di me. Finiscono le prime tre
ore di scuola e inizia la ricreazione. Tutti si riuniscono e
parlano. Arrivo io e tutti abbassano il tono di voce. Perche?
Non Io so e in fondo non mi interessa.
Finita la ricreazione, si avvicina al mio banco una mia
compagna e mi chiede di confrontare i problemi di
geometria. Io la considero una presa in giro perché tutti ci
guardano. lo le rispondo male e lei va via un po’ afflitta. lo
penso in cuor mio di averla trattata male ma non ho il
coraggio di chiederle scusa. È finita la scuola e torno a casa
da sola. Mi guardo in giro, vedo i miei compagni che parlano
e ridono con le altri classi. Brutto, e veramente triste vedere
la felicità davanti ai propri occhi e non poterla abbracciare.
Torno a casa pensierosa…
La mamma mi abbraccia e mi chiede come è andata la
giornata e io le rispondo: “Come al solito”.
Mangio e vado a fare i compiti. Apro il diario e vedo che ho da
fare I’assonometria monometrica, isometrica e… non ho
sentito I’ultima parola della prof.
Finiti i compiti gioco un po’ con i miei animali e dopo vedo la
tv. Mi addormento sulla poltrona. Sto sognando me, senza
I’apparecchio acustico, una vita felice, serena, tranquilla e
finalmente potrò vivere come una ragazza normale.
Bellissimo!
Ceno e vado al letto molto contenta, nella speranza che il
giorno dopo cambi qualcosa.
Solo adesso capisco e comprendo perche a volte è così: un
po’ antipatico, non sempre disponibile e sempre pronto a
creare litigi. Ora ho capito davvero tutto, sono felicissima di
avere ciò che ho.
J
Grazia Pesce
Classe II F
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis - CHIETI
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122
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
IL SENSO DELLA VITA
La vita è
sentire
La vita è
vedere
La vita è
camminare
Ma qual è
il senso
della vita?
È il senso
di chi
non sente
non vede
non cammina
La vita
ha senso
per chi
vuole
vivere
nonostante tutto
II sordo che vive sente
il cieco che vive vede
lo zoppo che vive cammina
con
le ali della vita.
J
Ylenia Bassi
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Istituto comprensivo di Miglianico (CH)
INSIEME NEL SILENZIO
Nel suo silenzio,
una bambina
vuole compagnia.
Nel suo silenzio,
una bambina
non è triste.
Nel suo silenzio
una bambina
ascolta
e
parla
con gli orecchi del cuore.
JJJ
Ylenia Bassi
Monica Caldarone
Federica Cantoli
Giulia Firmani
Gaia Flacco
Scuola Secondaria Giuliano Teatino
Istituto comprensivo di Miglianico (CH)
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
IL MONDO DEL CUORE
POESIA
Tutto sembrerebbe crollarti addosso
ma non è così
La guardo e dico
È grande
È forte
È coraggiosa
È tenace
Abita nel silenzio dei suoi ricordi
La guardiamo e diciamo
Valentina alzati, leggi, parla
Ma lei è racchiusa tra quattro mura
È pensierosa
E
Abita nel silenzio dei suoi ricordi
Tutti potrebbero offenderti
ma non è sempre così
Tutti dovrebbero aiutarti
ed è sempre così
Tutto il mondo
è in te
È il mondo dell’amore
delle persone
che suonano
continuamente
le corde del cuore.
J
Roberta d’Innocenzo
Classe I E
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
CHIETI
JJJ
Ylenia Bassi
Monica Caldarone
Federica Cantoli
Giulia Firmani
Gaia Flacco
Veronica Oreglini
Nineth Schiarizza
Scuola Secondaria Giuliano Teatino
Istituto comprensivo di Miglianico (CH)
UN MONDO DIVERSO
Un mondo cupo è il tuo, senza senso,
guardi, ma non sai se fai bene o male;
il cuore ti guiderà
fino a capire che comunque
si può amare.
B
Giuseppe Di Pasquale
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
Direzione Didattica di Pianella
PESCARA
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124
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
LA VOCE SILENZIOSA
INSIEME NEL SILENZIO
Quando sei nata eri un bocciolo di rosa
che si apriva mentre il sole s’innalzava
e ti faceva luce.
Eri un cucciolo spaventato
davanti a giganti alti come alberi di pesco,
in un mondo per te come un film muto.
I tuoi primi passi erano per te
un camminare ovattato su chiodi pungenti,
per me un uragano dirompente
che mi travolgeva con affetto.
Quando camminavi sul prato,
i fiori più belli non resistevano
alla tua straordinaria dolcezza
e i tuoi riccioli d’oro erano
il cespuglio più bello.
II bocciolo è cresciuto e cammina,
ma il problema era che sentiva
come un pesce distratto.
lo non lo sapevo ancora e,
quando rimanevamo da soli,
tu, cucciolo di panda, mi succhiavi il dito
per dirmi le tue parole silenziose.
Correvi come un leopardo
ed io ti osservavo,
con I’ansia di sentire
la melodia della tua voce.
Io ero un fiore appassito
dai tuoi rumorosi silenzi,
tu una rosa cresciuta
in una serra incantata.
Caro diario, io quest’anno sono capitata con una ragazza
sorda. I primi 4-5 giorni ho potuto fare poca amicizia con lei,
anzi non ci parlavo quasi mai. Passati altri giorni ho fatto
completamente amicizia con lei; uscivamo insieme e ci
divertivamo! Lei, man mano che stava con me, mi faceva
capire il senso della vita ed è grazie a lei che ora riesco ad
affrontare tutte le difficoltà che mi capitano davanti! Perchè
lei andava, e va ancora, sempre in ospedale però lei affronta
e vive una vita serena con noi. Ho passato dei bei momenti
insieme a lei, soprattutto quel periodo in cui lei voleva stare
sempre vicina a me e mi diceva sempre che io ero la sua
amica del cuore ed era molto contenta di tutto questo. Mi
faceva sentire una persona speciale!
A volte, quando le fa male la testa oppure quando le
fischiano le orecchie, mi fa molto dispiacere. Un’altra
avventura molto bella che ho passato con lei è stata il giorno
del suo compleanno. Lei è una persona molto solare e si è
visto quando gioca con i cani che ha in casa, specialmente
con il suo che Io coccola ad ogni istante, oppure al suo
pappagallo che se Io mette sulle spalle con molta felicità. E
quando ci siamo messi a giocare tutti insieme il giorno del
suo compleanno, lei era divertentissima.
Fa morire dalle risate anche quando a scuola va sempre
vicino a un nostro compagno di classe e gli dice che Io ama
perchè usa un’espressione sul viso che fa ridere!
Lei a scuola fa un po’ fatica nelle materie per via del suo
udito. Ed è per questo che i compiti in classe non li riesce a
fare perchè non sente le lezioni precedenti. Però lei, anche
se fa così poco, è come se facesse il doppio di quello che
facciamo noi perchè lei si sforza a capire.
lo ora, se le voglio tanto bene e mi sono affezionata a lei, è
perchè ho trascorso tanti tempi insieme a lei!
B
Sergio D’Alfonso
Classe V B S.P. S.Antonio
Direzione Didattica II Circolo
S.Salvo
CHIETI
J
Chiara Costa
Classe I E
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
CHIETI
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
S ostanzialmente
I ntegrare
O stacolo
N on
R agionevole
S ignifica
D esiderio di
I nserire
I doneo inserimento tra i viventi per la
E lementi
T otale
M ancanti di abilità
A ssenza uditiva
E nergicamente
J
Felicia Ciarico
Classe V
Scuola Primaria
Civitaluparella
CHIETI
N ella
E lementare
L ogica del vivere comune
S enza
I ntransigere
L imitanti
E sperimenti
N ocivi se privi di
Z elo amoroso nell’
I ndurre all’
O pportunità di agire
B
Nico Schieda
Classe IV
Scuola Primaria
Civitaluparella - CHIETI
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126
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
LETTERA AL MIO COMPAGNO DI BANCO SORDO
LA SORDITÀ: MALATTIA O PROBLEMA?
Caro Marco,
la nostra classe è molto numerosa perchè ne siamo
ventisette, quattordici maschi e tredici femmine. Siamo
molto vivaci e curiosi in classe molto chiacchieroni ma
quando abbiamo del lavoro da fare stiamo in silenzio.
Verrai accolto nella nostra classe molto bene: per tutti
sarai un buon amico, perchè siamo dei bambini molto
socievoli. Sai noi non abbiamo mai conosciuto un sordo,
però faremo di tutto per farti sentire a tuo agio.
Quando verrai conoscerai anche le nostre sei maestre: la
maestra Chiara, Domenica, Elisabetta, Maura, Daniela e
Marina.
Vedrai sono tutte bravissime: a volte severe quando noi
facciamo i diavoletti!!
Con la maestra Marina abbiamo fatto un gioco: ci siamo
tappati le orecchie, mentre Marina parlava a bassa voce.
Noi non abbiamo sentito niente. Dopo Marina ha iniziato a
raccontare con i gesti e noi abbiamo capito il suo
messaggio.
Noi dopo questo semplice gioco ci siamo resi conto di
quanto sia difficile e strano vivere nel silenzio.
Adesso caro Marco, ti voglio parlare dell’organizzazione
interna della nostra scuola: lavoriamo dal lunedì al sabato
dalle 08.40 alle 13.10; il martedì abbiamo il rientro e
usciamo alle 16.50.
Ti abbiamo detto tutto, non vediamo l’ora di conoscerti, ti
aspettiamo.
I tuoi nuovi compagni
Sono un bambino di 10 anni e non ho mai conosciuto una
persona sorda.
Per poter partecipare a questo concorso. in classe
abbiamo simulato una situazione non uditiva, mettendo i
tappi alle orecchie per provare, per qualche minuto, ad
entrare in un mondo a noi sconosciuto.
Questa piccola esperienza ci ha portato a non sentire tutti i
suoni e i rumori che ci circondano; parlando, la nostra
voce, rimbombava nel petto e per poter capire cosa diceva
l’insegnante, abbiamo sforzato maggiormente lo sguardo
nel tentare di leggere il labiale.
Io ho provato una sensazione sgradevole, perche non
avvertendo nulla, mi sono sentito completamente “solo”.
Seduti in cerchio, ognuno di noi ha esternato ciò che ha
provato e ha ipotizzato diverse possibili soluzioni a questo
problema: la mia idea è stata quella di essere la sua
“ombra” per proteggerlo sia psicologicamente che
fisicamente.
Alla fine del nostro “circle time”, ho capito che essere
sordo non è una malattia, ma è un problema naturale, più
difficile da affrontare nel corso della vita; infatti, il sordo ha
una minore possibilità nella fase uditiva, però sviluppa
quotidianamente di più gli altri sensi: ad esempio, l’olfatto
e la vista, ma anche e soprattutto l’attenzione che noi
“normodotati” solitamente diamo per scontato.
Dice sempre mia nonna: “Se una situazione non la vivi, non
la puoi capire”. Forse ha ragione, ma tutti, secondo me,
dovremmo abbandonare ogni forma di pregiudizio e dare
più fiducia a ciò che i sordi hanno da insegnarci.
BJBJ
B
Classe III
Scuola Primaria “Fonte Grande”
I Circolo Ortona
CHIETI
Pasquale Scheda
Classe IV
Scuola Primaria di Civitaluparella
CHIETI
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
I MAESTRI DI VITA
IL SORRISO DEGLI OCCHI
I maestri di vita
sono loro
quelli che
non hanno tutto
come me.
Ho parlato con un sordo
Che mi ha detto tante cose
Mi ha sorriso
Coi suoi occhi
Pieni di parole
Pieni di suoni
Pieni d’amore
lo sono l’alunna
della mia compagna
Nineth
uguale e diversa
priva di udito
ricca di cuore.
II suo orecchio batte
le vibrazioni del cuore
dell’universo.
J
Monica Caldarone
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Istituo comprensivo di Miglianico
CHIETI
CARO DIARIO
J
Giulia Firmani
Scuola Secondaria di Giuliano Teatino
Istituo comprensivo di Miglianico
CHIETI
Io conosco una persona gentile e premurosa!
Lei per gli altri e diversa e si distaccano e la trattano male…
Io la conosco, ho scavato fino in fondo al suo cuore e posso dire che
non e come noi, ma è speciale. Io ammiro la sua voglia di vivere, di
fare, lei e forte!
A scuola (quando stavo in banco con lei) era difficile aiutarla, perche
non la conoscevo bene.
Quando sono andata alla sua festa di compleanno mi ero veramente
divertita.
Aveva un pappagallo e tre cani, due piccoli e un Terranova e sopratutto
una gabbia di vetro con dentro un ragno. Durante il corso della festa
notai che a lei non interessavano i regali, ma la nostra compagnia!
Io credo che questa persona per me è speciale e lo rimarrà.
Per sempre!!!
J
Tiziana Rota
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis, Classe I – CHIETI
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128
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
ORLANDO
INSIEME NEL SILENZIO
È come una pantera
che pian piano si avvicina
cercando un amico
che non riesce a trovar.
Ma cosa mai avrà,
è un bambino come noi
ma una cosa ha
e tutti gliela fan notar.
Io lo conosco bene
e so che non è così,
stressato e addolorato
perché se ne vuole andar.
È tutta colpa nostra,
ma io gli voglio bene
parla un poco male
ma cosa ci vuoi fare?
Si chiude come un riccio
Gli aculei fanno mal,
è la pecora nera della classe
e nessuno lo vuole aiutar.
Dovremmo andargli incontro,
aiutarlo e festeggiarlo
è lui che ci fa crescere
e conoscere le diversità
ma è più facile parlar
e più difficile provar.
Era il mio primo giorno di scuola elementare appena entrato
in classe mi sedetti in un banco qualsiasi. Alla fine decisi di
sedermi vicino a un bambino bassetto con capelli castano
chiaro, dagli occhi di un azzurro marino. Quando apriva la
bocca mostrava i suoi denti bianchi e uno strano apparecchio
sull’orecchio. Imparai a capire pian piano quello che diceva e
me lo feci amico, imparai anche il suo nome. Era un bambino
coraggioso che affrontava tutti i problemi. Era un bambino
molto silenzioso che faceva sempre tutti i compiti, amava
leggere da solo, aveva un aiuto cioè la sua maestra di
sostegno: con capelli color dell’oro e con striature nere,
aveva un naso a patata, occhi marroncino chiaro e delle
fossette sotto di essi. In tutti questi anni imparai a convivere
con lui, ci affrontai molte avventure fino alla quarta dove
imparò a farsi anche altri amici e quando lo dovetti lasciare
come ricordo una poesia.
J
Alice di Muzio
Classe II F
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
CHIETI
Essa era:
UN RICORDO FELICE
SONO STA TO BENE CON LUI
CI HO VISSUTO MOLTE AVVENTURE
È STATO IL MIO MIGLIORE AMICO,
CON LUI,
SONO STATO BENE
HO VISSUTO SGRIDATE E MOMENTI DI
GIOIA
MA SOPRATTUTTO FELICITÀ.
BB
Riccardo Zaccone
Edoardo De Marco
Classe V Istituto E.Ravasco
Via Italica - PESCARA
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
INSIEME NEL SILENZIO
INSIEME NEL SILENZIO
Era una fredda giornata d’autunno. Pini e abeti sembravano fatti di
zucchero e i prati erano bruciati dal gelo. Il cielo era scuro, cupo,
dominato da enormi nuvoloni inquietanti che minacciavano di piovere
grandi goccioloni. Era il mio primo giorno di scuola e avevo il cuore che
mi batteva a mille solo al pensiero di entrare in una classe nuova: la
prima media. In classe avevano tutti un’aria svogliata. Tutti i banchi
erano occupati a parte uno, vicino ad un ragazzino biondo dagli occhi
verdi che fissava gli altri in modo curioso e agitato. Mi sedetti accanto a
lui e, essendo una ragazzina molto socievole, gli chiesi il suo nome.
Tutto a un tratto mi accorsi che Luigi, questo il nome del bambino, non
poteva parlare e quindi era più sfortunato. Comunque, nonostante le
sue difficoltà, per me era uguale a tutti noi perchè con i suoi occhi
riusciva a comunicare magnificamente e si faceva capire
perfettamente. Ero sicura che nessuno gli avrebbe dato retta durante
tutto l’anno, a parte me che avevo capito dal primo momento la sua
malinconia in confronto ai suoi problemi. Durante tutto il primo giorno
di scuola, non ha fatto altro che sorridere a tutti gli insegnanti, che
ricambiavano generosamente. Non dormii tutta la notte, pensando al
suo dolore, causato dalla sfacciataggine degli altri compagni, che non
gli avevano rivolto la parola durante tutta la lezione. Il secondo giorno,
se ne è stato tutto il tempo in disparte e, non facendocela più a vedere
quel povero bambino così triste, andai a farci amicizia, ma come
spaventato, scappò via così in fretta che non feci in tempo neanche a
salutarlo. Con il passare del tempo, però, riuscii a farlo socializzare,
purtroppo solo con me perche ero l’unica ragazzina a dedicargli del
tempo. L’anno successivo, in seconda media, Luigi era un vero e proprio
professionista nel campo dell’amicizia nel senso che, con il mio aiuto,
era riuscito ad uscire dalla corazza e a venire fuori nel miglior modo
possibile. Alla fine della terza media Luigi parlava bene, o quasi, e
riusciva a farsi amare da tutti quanti, dall’insegnante di italiano, a
quella di storia e geografia. Ero proprio contenta per lui e soprattutto,
ero soddisfatta della mia “missione”, ben riuscita!!!
È una mattina fredda. Il cielo è ricoperto da
una nube grigia che tende al bianco. Il soffio
del vento sfiora le foglie facendole fluttuare
nell’aria. È una delle poche domeniche in cui
regna il silenzio che incute un leggero senso di
malinconia. Solo ogni tanto cade sul
marciapiede grigio e bagnato una goccia
d’acqua. All’improvviso sento suonare alla
porta e con grande piacere vedo il mio amico
Marco; dall’espressione del suo volto capisco
che ha voglia di stare un po’ con me perchè si
sente triste e ha bisogno di rompere quel
silenzio che lo accompagna in ogni momento
della sua giornata.
Le parole per lui non hanno senso perchè non
le può sentire, per cui basta un sorriso, un
gesto e l’affetto che ci unisce per stare bene
insieme. È sempre stato un bambino chiuso e
diffidente, ma con il tempo siamo riusciti a
capirci anche solo con lo sguardo.
J
Beatrice Morelli
Classe V Scuola Primaria Istituto E. Ravasco
Via Italica - PESCARA
J
Francesca Spadano
Classe V Scuola Primaria
Istituto E. Ravasco
PESCARA
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sentierosilenzioso
poesie e componimenti
ASCOLTA IL TUO CUORE
LEI HA UN CUORE D’ORO
Mi dispiace che tu non puoi sentire,
mi dispiace che tu non puoi parlare,
ma non è vero, tu puoi ascoltare
benissimo il tuo cuore
quello lo sentirai per sempre.
Lei ha un cuore d’oro,
è per questo che l’adoro.
Per Lei un sorriso è una cosa immensa
Per me è una cosa diversa.
Per lei una carezza è cosa bellissima
Per me è una cosa normalissima.
Lei ha un cuore d’oro,
è per questo che l’adoro.
J
Valentina D’Agostino
Classe V D
Scuola Primaria di Cerratina
Direzione Didattica di Pianella
PESCARA
J
Candida Luzio
Scuola Primaria Chiarini De Lollis
Classe I E
CHIETI
INSIEME NEL SILENZIO
Caro amico mio,
io so che vivi nel silenzio
E mi dispiace che non puoi sentire le mie parole
E quelle degli altri,
sentire per te è molto importante,
ma non puoi.
Io ti dono con tutto il mio amore
E il mio affetto questa dolce e carina poesia
B
Eddy Di Renzo
Classe V D Scuola Primaria di Cerratina
D.D. di Pianella - PESCARA
sentierosilenzioso
poesie e componimenti
LEI È
Lei è speciale!
E per lei l’amicizia vale
Se lei ti dà un confetto tu
mostragli l’affetto!
Lei è speciale!
Perché è uguale
Ad ogni cosa al mondo
Perché è rotondo
Lei è speciale!
E quando triste sarà,
penserà
NON SONO SOLA AL MONDO
J
Tiziana Rota
Classe I A
Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis
CHIETI
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A mia moglie ed ai miei figli
€ 20,00