19. Il commercio preferenziale

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19. Il commercio preferenziale
Corso di Economia e Politica economica nei
mercati globali
S. Papa
[email protected]
Lezione 6:
Il dibattito tra protezionismo e
libero scambio: Le ragioni del
protezionismo
Facoltà di Scienze della Comunicazione
Università di Teramo
Protezionismo - Libero commercio
• La politica commerciale, il protezionismo sono una forma di
politica economica (fiscale, monetaria, valutaria).
• Il principale argomento a favore del protezionismo che dà
luogo a divergenza tra prezzi interni e internazionali.
• Strumenti: tariffari e non tariffari, quantitativi.
• Obiettivi finali:
– Teoria del dazio ottimo, migliora la ragione di scambio
internazionale (RdS), caso del paese grande. Interazione
tra paesi: problemi di conflitto di obiettivi o free riding
(necessità di cooperazione internazionale vincolante)
– Protezione dell’industria nazionale nascente.
– Correzione di distorsioni già presenti nei mercati
nazionali (Teorema del second best di Meade)
– Motivazioni di “political economy” (lobby, gruppi di
pressione).
Industria Nascente (Mill)
• Nasce dall’obiettivo di proteggere il settore nascente
“tecnologico” non è competitivo essendo inefficiente
rispetto agli altri settori (attraverso la creazione di economie
esterne dinamiche, in settori a bassa elasticità di prezzo nei
quali la competitività è incentrata su fattori non di prezzo,
ma di innovazioni di prodotto o processo).
• L’introduzione del dazio da parte dello Stato è nell’interesse
dei produttori nazionali per tutelare il settore dalle
esportazione estere per tutto il tempo necessario di acquisire
capacità e conoscenze strategiche (learning by doing) per
competere nel tempo con le produzioni più all’avanguardia.
• L’aumento del prezzo interno dovuto al dazio, a spese dei
consumatori nazionali, può essere mantenuto ma con la
promessa che nel lungo periodo il dazio sarà eliminato.
Industria nascente e teoria del dazio ottimo
• La difficoltà nelle decisioni della politica commerciale e
industriale del governo è nell’effettuare un calcolo dei costi
sociali e del valore attuale benefici (spillover positivi per gli
altri settori del paese) dato che questi sono Bn= f ’(r)<0
• Una politica protezionistica è quella di introdurre misure
restrittive all’import per migliorare la RdS, se la curva di
domanda e offerta internazionali sono rigide rispetto al
prezzo, in tal caso la traslazione del dazio è maggiore e vi
può essere un beneficio sociale netto (teoria dazio ottimo).
• In sottoccupazione, il protezionismo con politiche espansive
possono impoverire il vicino (beggar my neighbour).
• Ripercussioni internazionali e dazio compensativo da parte
degli altri paesi. Mancanza di coordinamento internazionale,
(guerre commerciali).
Teoria del second best (Meade)
• Il commercio internazionale è preferibile senza restrizione,
dove è massimo il benessere collettivo sempre che ci
troviamo in una condizione di concorrenza perfetta.
1. Teorema dell’economia del benessere: in un sistema
economico di concorrenza perfetta nel quale vi sia un
insieme completo di mercati, un equilibrio concorrenziale,
se esiste è un ottimo paretiano.
• Un mercato concorrenziale porta ad ottenere delle
allocazioni Pareto efficienti, dove non è possibile migliorare
l’utilità di un individuo senza peggiorare quella di un altro.
• a) diritti di proprietà; b) perfetta informazione; c) beni
omogenei; d) mercato atomistico e numerosità degli
operatori; e) assenza di esternalità; f) mercati contendibili.
Teoria del second best (Meade)
• L’ottimo è la concorrenza perfetta, ma se le condizioni di
mercato non consentono di realizzarla non è detto che
l’eliminazione delle violazioni alla concorrenza portino ad
un miglioramento paretiano.
• Violazioni della concorrenza perfetta implicano delle
distorsioni nel mercato dei beni o dei fattori, in cui il SMST
non è = al Pb/Pa o il PL/PK non è = PMK/PML; queste
condizioni portano ad un allocazione inefficiente del risorse.
• Meade sostiene che se esiste una distorsione nel mercato,
allora non è detto che introducendone un’altra si stia peggio.
• Se si introduce un’altra distorsione dal lato opposto del
mercato non è detto che si stia peggio e che questa
distorsione non possa essere utile a compensare la
precedente migliorando il mercato.
Teoria del second best (Meade)
• Occorre introdurre una distorsione che compensi la
precedente e che la possa attenuare migliorando il benessere
collettivo.
• Idea illustrativa della teoria di Meade sul percorso di un
viandante.
1. Caso: Se esiste un monopolio nel mercato dei beni nel
settore PC vuol dire che Ppc/Pv > SMST;
• Se si introduce un dazio nel settore del vino il Pv/Ppc
aumenta il Pv che può correggere la distorsione nel
mercato dei beni fino a che il Ppc/Pv = SMST.
Teoria del second best (Meade)
2. Caso: se esiste un monopolio nel mercato del lavoro vuol
dire che il PL/PK > SMST;
• Se si introduce un dazio nel settore dei PC (a più alta
intensità di K), il bene che utilizza relativamente in maniera
più abbondante il fattore K, aumenta il prezzo dei Ppc, il
prezzo dei Ppc/Pv ed aumenta anche il PK/PL fino ad =
SMST.
• Questa distorsione corregge la distorsione nel mercato dei
beni: TEOREMA DI STOLPER SAMUELSON un
aumento dei prezzo dei PC (K), aumenta il fattore che viene
utilizzato relativamente in maniera più intensa nella
produzione di PC e quindi il PK/PL.
Political economy del protezionismo
• Il protezionismo nasce dall’interazione di governo e gruppi
di interesse (lobbies) volti a convincere l’introduzione di
politiche protezionistiche a favore di particolari settori
industriali o agricoli.
• La domanda di protezionismo sono le lobbies, gruppi di
interesse ed imprese che ne traggono vantaggio dalle
politiche commerciali a loro favore.
• L’attività di lobbying non sempre è profittevole (analisi
costi benefici); ma quando lo è vuol dire che sono ben
organizzate per mettere pressione all’offerta del governo (il
cui obiettivo è la rielezione), sotto il vincolo del bilancio
pubblico (l’incentivo che il dazio crea gettito fiscale di
provenienza estera) e della BP (dazio per ridurre le import o
forme di sussidio per l’export, produzione , o import).
Political economy del protezionismo
• Contro protezionismo vi sono i consumatori (e paesi esteri)
che sono gruppi di interesse meno organizzati (ma danno
più voti) rispetto chi domanda protezionismo ma hanno più
risorse finanziarie per rieleggere il governo che decide su un
trade off probabilistico della possibilità di rielezione e
l’utilizzo degli strumenti a sua disposizione. Mentre i paesi
esteri posso effettuare delle politiche di ritorsione alle
politiche protezioniste di altri paesi, oppure stabilire dei
negoziati bilaterali e trovare accordi per le VER o le VIE.
• I produttori esteri possono richiedere la protezione
amministrata che si basa su criteri oggettivi e non
discrezionali. Occorre dimostrare che si è effettivamente
ricevuto un danno dazi, contingenti, sussidi internazionali,
barriere tecniche. Procedure e provvedimenti.
Dumping
• Le istituzioni internazionali come GATT, poi WTO che
hanno come obiettivo l’eliminazione delle barriere al
commercio internazionale ma per il raggiungimento
effettivo di fair trade occorre anche l’armonizzazione delle
regole sulla concorrenza, tutela del lavoro, standard di
sicurezza, rispetto di vincoli ambientali, problemi di
carattere normativo e regolamentare negli stessi settori nei
differenti paesi.
• Il dumping è una discriminazione internazionale dei prezzi
che si verifica quando un produttore esporta beni ad un
prezzo minore rispetto a quanto li vende nel mercato
interno.
• Sporadico: Eccedenze di produzione invenduta, errori di
pianificazione, si vende sottocosto.
Dumping
• Predatorio: Il produttore estero elimina la concorrenza nei
mercati internazionali con una politica temporanea di bassi
prezzi, subisce perdite ma minori rispetto ai concorrenti che
escono dal mercato perché non riescono a coprire i costi;
successivamente alza il prezzo a livello monopolistico.
• Persistente: viene attuato da chi ha un potere monopolistico
sul mercato discriminando sui prezzo nei vari mercati.
Secondo la teoria del monopolista discriminatore (mercati
separati, non operazioni di arbitraggio) che sfrutta le
differenti elasticità della domanda interna (inelastica) da
quella internazionale (elastica) vendendo a prezzi minori
all’estero rispetto all’interno (markup all’interno >
dell’estero). Si vende a prezzi bassi all’estero, che potrebbe
positivo per i consumatori esteri ma non per i produttori.
Provvedimenti anti dumping
• Danno non per i consumatori, ma per i produttori esteri che
subiscono i bassi prezzi, richiedono misure di protezione
attraverso la presentazione di procedure. Negoziati e VER.
• Procedura dirette per ottenere provvedimenti: denuncia
presso l’autorità antidumping presso International trade
commission in USA o Commissione europea in UE.
• Giudizio preliminare, se positivo, accertamenti dell’autorità
ai controlli, se positivi, vi è l’imposizione di dazio anti
dumping, oppure accordi cooperativi tra le parti o VER.
• Clausola di salvaguardia: gli accordi internazionali
permettono l’uso di restrizione commerciali per proteggere
la produzione interna dalla concorrenza internazionale
“leale”, dazio introdotto a carattere temporaneo e non
discriminatorio (a tutti e non a qualche paese).
PS vs PVS
• Il protezionismo per la UE verso una forma di dumping
sociale da parte dei beni dei PVS prodotti a forte intensità di
lavoro a basso costo.
• Procedure, negoziati con i PS che chiedono medesime
regole a livelli internazionali su temi quali standard di
sicurezza, ambiente, lavoro e fiscali.
• D’altra parte i PVS considerano l’imposizione di standard
internazionali una sorta di protezionismo sleale in difesa del
lavoro straniero a buon mercato dei PVS.