092_2010-2011 SECONDO numero

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092_2010-2011 SECONDO numero
Noi del Majorana
Dicembre - Gennaio 2011
Anno X - N°
2
Pubblicazione periodica degli studenti dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato
“Ettore Majorana” di Santa Maria a Vico (Caserta)
Giuseppantonio Daddio: chi era?
Chi si trovasse a passare davanti al laboratorio 32-33 posto al primo piano della sede centrale dell’IPIA
“Ettore Majorana” di S. Maria a Vico vedrebbe una targa in plexiglass che riporta il nome di questo
professore, noto a chi insegna o ha insegnato nel nostro istituto prima del 1999 o lo ha conosciuto per motivi
vari ma, per le nuove generazioni di docenti, non docenti e alunni… chi era costui?
Il 28 Marzo del 1946, a S. Maria a Vico, in una casa costituita da un’unica stanza col pavimento in terra
battuta, abitata da Salvatore, un giovane ciabattino rientrato da meno di un anno da un campo di
concentramento tedesco dove aveva conosciuto Elena, una ragazza greca che poi sposa, nasce Peppe
(Giuseppantonio, “supponta” al nonno, per l’anagrafe).
Lo seguiranno, a distanza di due anni e mezzo l’uno dall’altro, Maria, Costantino (proprio io) e Rita.
Frequenta, con grandi sacrifici della famiglia, le scuole elementari, mentre tanti suoi coetanei andavano a
garzone presso i vari artigiani della zona.
Terminate le elementari era destinato al deschetto da ciabattino del papà, ma il Prof. Pensierino Pesce,
l’allora Direttore Didattico di S. Maria a Vico resta colpito dall’intelligenza vivace di questo bambino e gli
procura una borsa di studio perché possa frequentare l’avviamento professionale di S. Maria a Vico (le medie
e il ginnasio erano prerogativa dei figli di famiglie agiate o benestanti).
Già all’avviamento mostra un’abilità tecnica sorprendente: a undici - dodici anni costruisce una lanterna
magica (l’antesignana delle lavagne luminose e dei proiettori), un aeroplano a molla funzionante, aquiloni di
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varia foggia ed altri oggetti.
“Noi del Majorana”
Anno X - numero 2
Dicembre – Gennaio 2011
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Nel frattempo papà Salvatore lascia il deschetto e comincia a lavorare in una fabbrica di scarpe, per
cui Peppe può proseguire gli studi all’ITIS “Alessandro Volta” di Napoli.
Una volta diplomato ha difficoltà a trovare lavoro perché si è passati dal boom economico dei primi
anni ’60 ad un periodo di recessione. Pur essendo perito chimico industriale si inventa antennista,
riparatore di televisori, pantalonaio ed, infine, emigrante in Germania. Tornato in Italia fa domanda di
insegnamento e comincia ad insegnare Educazione Tecnica alle scuole medie. In seguito insegna
Laboratorio di Chimica, insegnamento che manterrà fino alla fine. Con un gruppo di amici crea
un’equipe che da ripetizioni ad alunni delle superiori “rimandati a settembre” o che vogliono
migliorare le proprie prestazioni scolastiche. È così che conosce Lina, che diventerà sua moglie e che
gli darà due figli (Salvatore e Myriam) a cui trasmette la passione per la chimica (l’ha trasmessa
anche a me che scrivo). Nel 1977, dopo aver insegnato in tutti gli istituti tecnici e professionali della
provincia di Caserta, arriva al professionale di S. Maria a Vico (allora sede staccata del “Ferraris” di
Caserta) e ci resterà fino alla fine.
Nei primi anni il laboratorio era sprovvisto di tutto e, fra me e lui (avevo cominciato ad insegnare
anch’io) dovevamo provvedere a reagentario, vetreria e strumentazione di fortuna.
Con la sua allegria conquista l’amicizia di tutti; si improvvisa programmatore di computer e scrive un
programma di statistica per giocare al Totocalcio e al Lotto e coinvolge, in questa passione, tutti i
colleghi. Gli alunni che si sono succeduti nei suoi ventidue anni a S. Maria a Vico lo ricordano per la
sua professionalità unita ad una simpatia enorme.
Compra un camper e, anche fra i camperisti, si crea una fama da animatore di comitive.
Ama ballare i balli di gruppo e con la moglie e la comitiva si ritrova il sabato sera per una pizza ed un
giro di pista. Anche quel sabato sera, 6 Febbraio 1999, era a ballare e a raccontare barzellette quando,
dopo aver ordinato il caffè, ha appoggiato la testa sul tavolo e si è addormentato.
Ciao Peppe. Posso dire che non ci manchi perché chi ti ha conosciuto sa che non ci vuoi tristi e,
sentendo ancora la tua voce e vedendo il tuo sorriso ci è facile immaginarti dietro la porta del
“Laboratorio prof. Giuseppantonio Daddio” intento a preparare qualche esercitazione per i tuoi
alunni.
Costantino Daddio
Natale e …dintorni
Ci sono momenti della vita dove c’è un immenso bisogno di rispolverare i ricordi del
passato, un po’ per mettere da parte le tristezze del presente e un po’ per illudersi di dare al
proprio volto una piacevole smorfia di felicità; ponendo attenzione su un’immagine che
scorre nella propria mente riguardo alla gioventù vissuta, rievocando un’epoca più sana e
trasparente che ti ha dato attimi d’allegria e serenità.
Basta ricordare com’era vissuta da noi ragazzi l’attesa delle vacanze natalizie e le feste di
gruppo svolte non nelle discoteche ma a casa di amici, con l’aiuto di un giradischi,
alternando i 33 ai 45 giri (attuale CD musicale); qualche lampada soffusa da un velo rosso e
la discoteca era “bella e organizzata” con balli di gruppo e singole coppie. Il buffè, organizzato
con dolci di ottima cucina casalinga e da bere aperitivi a base di antiche ricette della nonna.
Ecco la nostra gioventù spensierata e sana e bastava davvero poco per potersi divertire.
Il Natale è ormai alle porte, un augurio sincero a tutti, in particolare a “Noi del Majorana”, ai
giovani studenti affinché continuino a credere nello studio “pietra miliare per il loro futuro”, a
non arrendersi alle piccole grandi difficoltà della vita. Sotto l’albero nell’androne del Nostro Istituto,
quest’anno poniamo la nostra fiducia a costruire un mondo migliore, ad essere ottimisti e superare con spirito
di sacrificio qualsiasi ostacolo. Con la volontà e la fiducia tutto è possibile. Auguri ancora di Buon Natale e
felice Anno Nuovo in particolare a Voi cara Preside; che con tanti rinnovamenti avete portato nella Nostra
Tonino PETRONE
Scuola, una ventata di freschezza e di nuova fiducia.
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“Noi del Majorana”
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IPIA - Amarezza degli studenti;
non siamo peggiori degli altri.
Qualche giorno fa è stato distribuito per
S.Maria a Vico un “foglio”, riportato a sinistra,
che conteneva un articolo riguardante la nostra
scuola, in riferimento a tali accuse noi studenti
dell’IPIA sentiamo il dovere di replicare.
Rispettiamo la libertà di pensiero e accettiamo
le critiche purché siano fondate, in quanto sono
costruttive, ci aiutano a crescere e a migliorare;
non possiamo, invece, restare indifferenti
quando sono gratuite o offensive.
I pregiudizi sugli istituti professionali,
purtroppo esistono ancora, considerati a torto di
serie ”B”, perché frequentati da alunni
“fannulloni” o “scansafatiche” che non amano
lo studio e neppure il lavoro. Eppure, tali
affermazioni possono essere condivise solo da
chi non conosce la realtà di tali istituti, e
dell’I.P.I.A. “E.Majorana” in particolare.
L’utenza scolastica dell’IPIA è eterogenea;
comprende studenti di diversa estrazione
sociale, a volte con un vissuto socio-familiare
difficile, non sempre hanno il supporto
culturale di genitori in grado di seguire i loro
figli nelle attività scolastiche, ma consapevoli
dell’importanza dello studio, affidano la
formazione culturale-professionale alla scuola.
Gli alunni dopo 5 o 6 ore di lezione, tornano a
casa piuttosto tardi, poiché provengono per lo più dai paesi limitrofi, spesso, nel pomeriggio sono impegnati
in attività che esulano la sfera scolastica e solo di sera, nonostante siano stanchi, possono dedicarsi allo
studio.
E’ vero c’è, come del resto nelle altre scuole, un esiguo numero di fannulloni; ma sono tanti gli studenti che
con sacrificio, impegno e serietà conseguono una buona formazione culturale e tecnico-professionale, ciò
consente, nonostante il periodo di crisi, un proficuo inserimento nel mondo del lavoro e una fattiva
integrazione sociale, come uomini e cittadini.
Siamo orgogliosi di essere studenti dell’IPIA!
“i fannulloni dell’IPIA”
p.s.: Sentiamo, per amore di chiarezza, la necessità di invitare l'amica Piscitelli a
documentarsi bene prima di scrivere inesattezze, infatti, purtroppo, con la riforma
Gelmini negli istituti professionale al terzo anno non si consegue più la qualifica, ma
bisogna necessariamente seguire il percorso di studi per cinque anni".
Convegno sullo stalking organizzato dall’associazione “Noi Voci di donne”
Venerdì 10 dicembre 2010 presso il Centro Risorse dell’IPIA
“E.Majorana” di viale P. Carfora a Santa Maria a Vico, si è tenuto un
convegno dal titolo “Stalking, la paura di denunciare. Una legge
ancora ferma e una terapia da attivare”, organizzato
dall’associazione “Noi Voci di donne”, presieduto da Pina Farina, con
il contributo dell’Istituto Professionale di Stato E. Majorana, in nome
del Dirigente Scolastico Pina Sgambato. Al tavolo erano presenti la
dottoressa Laura Vitagliano, psicologa; l’avvocato Carlo Marino; il
Vice Questore Aggiunto, dott. Luigi Pecchillo; continua a pagina 7...
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“Noi del Majorana”
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Spettacolo ideato e diretto dalla prof.ssa Francesca Passariello
Successo di pubblico e di critica per lo spettacolo degli studenti del “Majorana”
Parlare di successo del musical “Just believe in it”, messo in scena sabato 13 Novembre 2010 nel locale
“Zirben” in Via Nazionale, sembra riduttivo. Sì, perché gli studenti dell’IPIA “E.Majorana”, ovvero “gli
Artisti del Majorana”, Nicola Crisci, Giuseppe D’Addio,
Antonella D’Anna, Daniela Della Morte,
Pasquale Di Nuzzo, Cristina Lettieri, Elisabetta Lettieri, Rossana Morgillo, Clementina Rossini, Piera
Scarano, Ivano Sposito, Vincenzo Vinciguerra, hanno regalato al numeroso pubblico intervenuto un’ora
ricca di emozioni. L’evento è stato organizzato dall’Istituto Professionale “E.Majorana” e dalla Proloco con
il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di S.Maria a Vico. Sulle note di “Alegria”, un significativo
brano sudamericano, chi scrive ha dato l’avvio alla serata e, nel portare i saluti della Pro Loco agli
intervenuti, ha evidenziato la positiva collaborazione con l’Istituto “Majorana” in una serata da vivere
all’insegna della gioia, dell’accoglienza, della fratellanza e dell’amore per la vita. Significativo l’invito al
pubblico a stringersi la mano in segno di fraternità perché tutti apparteniamo allo stesso villaggio: la Terra.
A seguire ha presentato il Sociologo Carlo Petrella, una persona umile dal cuore grande che realizza
esperienze di convivenza con gruppi di ragazzi in difficoltà; a rappresentare la “Locanda del Gigante” di
Acerra i ragazzi Pasquale, Maria e Alessandro con il “banchetto della solidarietà”, sul quale erano esposti
particolari ed originali prodotti artigianali. Particolarmente toccato, Carlo ha ringraziato la Pro Loco, la
Preside e il pubblico per gli attestati di stima e di affetto e, soprattutto, per l’attenzione rivolta alla
“Locanda”, regalando una delle sue significative favole. Il microfono, poi, è passato ai ragazzi: “ Lo
spettacolo che stiamo per presentarvi è nato dalla necessità di imparare l’inglese in modo simpatico e
divertente. Abbiamo lavorato molto, ci siamo sacrificati imparando in quest’occasione a rinunciare al nostro
egoismo per un impegno preso e che doveva essere portato a termine a qualsiasi costo. E questo è uno dei
tanti insegnamenti della Prof.ssa Franca Passariello alla quale diciamo grazie per essersi prestata al gioco.
Con questo spettacolo diamo il benvenuto alla nostra Preside augurandole “buon lavoro”. Sappiamo che è un
lavoro difficile, la nostra realtà è particolare, ma la Preside Sgambato è una donna piena di spirito di
iniziativa, che farà sicuramente rifiorire questo Istituto. Il suo interessamento per la didattica
immediatamente evidenziato ed il suo modo pacato e dolce di avvicinarsi ci fa sentire diversi. Abbiamo
finalmente un punto di riferimento UNICO per tutti”. Tutti sul palco, quindi, e con tanta voglia di esplodere,
in una fantasmagoria di luci, colori e musica, hanno deliziato, commosso il pubblico, che ha risposto con una
standing ovation.
La Dirigente Pina Sgambato, visibilmente commossa , ha ringraziato tutti per la riuscita della
manifestazione: la Pro Loco, il “grande” Carlo Petrella della ”Locanda del Gigante”, dispensatore di favole, i
presenti per il calore mostrato, il proprietario del locale Benito Zirio, il fonico, i professori e, soprattutto, la
Prof.ssa Franca Passariello della quale ha sottolineato la passione e l’amore per i giovani.
Infine la Preside, sempre emozionata, si è rivolta ai suoi ragazzi: “Col desiderio di cambiare l’aspetto della
scuola, non voglio cambiare voi, desidero semplicemente far emergere in ogni momento della vita scolastica
e della vostra avventura il meglio che è in ognuno di voi, perché “I believe in it, anzi I believe in us.” Chi
ha assistito allo spettacolo si è compiaciuto vivamente della riuscita della manifestazione, che fa molto ben
sperare per il futuro. Sembra veramente che un soffio di vita nuova sia venuto fuori dal “Majorana”; esso
promette un positivo miglioramento morale e culturale per la nostra cittadina. Mimmo Campagnuolo
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“Noi del Majorana”
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“Just believe in it”… basta crederci!
Riportiamo alcuni commenti raccolti tra il pubblico al termine del musical:
“… il tentativo va
completamente”
incoraggiato e
sostenuto
Qualche sera fa ho partecipato alla rappresentazione di un
“musical” di alunni dell’IPIA “E. Maiorana” di S.Maria a Vico,
istituto presso cui ho svolto la funzione di docente per più di un
trentennio. Sono rimasto davvero colpito dalla spontaneità e
dalla passione con cui gli alunni-attori hanno interpretato il
ruolo assegnato dall’impareggiabile regia della prof.ssa
Francesca Passariello. Il titolo dello spettacolo “Just believe in
it” dà l’idea del messaggio lanciato dai giovani: bisogna credere
nelle cose giuste e lottare con tutte le proprie energie per
affermarle. Nella lotta titanica un giovane su mille riesce a
salvarsi dal degrado umano, ma ne vale la pena. In un momento
così mercificato il tentativo va incoraggiato e sostenuto
completamente. La scuola ha svolto il suo compito inculcando i
principi dell’onestà, del dovere, della retta via. Altri facciano
altrettanto. Franco La Spina
“La Didattica si rinnova”
E’ quello che hanno dimostrato la Prof.ssa Franca Passariello,
docente di inglese, e i suoi alunni dell’IPIA “E. Majorana” con la
rappresentazione del musical in lingua inglese “Just believe in
it”. L’opera è nata, in primis, dall’insoddisfazione dell’
insegnante di non riuscire a far progredire gli alunni
nell’apprendimento della lingua inglese e, poi, dalla richiesta di
questi ultimi di approcciarsi alla disciplina in maniera diversa,
più congeniale al loro modo di essere e di esprimersi. La
prof.ssa, quindi, lancia una sfida a se stessa e agli alunni:
motivarli all’apprendimento della lingua inglese. Intanto, studia
il modo di coniugare al meglio didattica, apprendimento e
divertimento. Ci riesce benissimo scrivendo “Just believe in it”
che narra la storia di un gruppo di giovani scapestrati, dediti alla
droga e al bullismo.
Un giorno questi incontrano dei bravi ragazzi i quali, avendone
constatata la straordinaria bravura nel canto e nella danza, li
spronano a coltivare questa passione, ad impegnarsi a
realizzare il loro sogno di cantare e danzare, convincendoli
persino ad iscriversi ad un concorso. Il contatto con una realtà
diversa, fatta di legalità e rispetto, produce i suoi frutti. I giovani
si rendono conto dei loro comportamenti sbagliati, cominciano
ad avere coscienza delle proprie attitudini, diventano più
responsabili, lavorano sodo e cominciano a credere di potercela
fare ad uscire dal baratro in cui sono caduti. Alla fine
partecipano con successo al concorso. Il lavoro della prof.ssa si
è rivelato molto valido da un punto di vista didattico poiché gli
studenti, recitando e cantando in inglese, hanno avuto
l’opportunità di una “full immersion” nella lingua inglese e di
acquisirne le funzioni comunicative nel modo voluto. Inoltre, ha
evidenziato un valore altamente educativo in quanto gli
studenti-attori hanno dato vita ad una trama divertente, ma
allo stesso tempo emozionante ed intensa, tesa a far conoscere
problematiche e tematiche giovanili quali il bullismo, la
tossicodipendenza, l’importanza dell’ amicizia, il rispetto delle
regole e delle diversità. E sta a significare che quando il talento
c’è fiorisce anche nel clima meno adatto, ma costa sudore e
fatica.
L’importante è “crederci”. I protagonisti del musical hanno dato
una prova straordinaria delle loro capacità artistiche
estasiando, emozionando e mandando in visibilio la platea
tutta. Alla prof.ssa Franca Passariello va tutta la mia
considerazione e stima per la grande professionalità
dimostrata”. Lina Moscato
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“IO CI CREDO”
Ammirazione e commozione, ecco
quel che ho sentito dentro assistendo alla festosa e significativa
proposta didattica presentata dall’IPIA di S.Maria a Vico.
Balletti, canzoni e dialoghi in inglese oxfordiano e soprattutto il
lei-motiv del “credici” – efficace impegno giovanile a costruire
un mondo migliore in ogni senso – costituivano al contempo
una novità (lontana da una qualche performance fine a se
stessa), ed un messaggio fortemente positivo e motivante per
tutti, in un momento storico e sociale in cui
idee,comportamenti e valori troppo spesso sono deboli o
evanescenti. Ecco come la scuola proficuamente continua a
dire, fare, orientare, educare! – ho detto a me stesso con forte
compiacimento, ripensando anche agli stimoli e agli impegni
profusi tra i banchi della scuola primaria. Questi rappresentano
i fondamentali obiettivi di una scuola determinata e
consapevole in cui si preparano alla cultura e alla vita gli operai,
gli impiegati, i tecnici, i professionisti del domani che essa,
almeno in buona parte, avrà istruito ed educato. Idealmente
abbraccio e ringrazio ancora gli studenti dell’IPIA, per le
emozioni che hanno in tutti suscitato, e Mimmo Campagnuolo,
che da proverbiale mattatore ha reso lo spettacolo ancor più
vivo e partecipato. A completezza della manifestazione, a darne
così un significato tangibile e profondo, la presenza e l’opera di
quel “gigante locandiere” di Carlo Petrella: per me e per
tantissimi un eroe particolare del nostro tempo che nella
determinazione di un oscuro lavoro di solidarietà e di amore
offre un esempio e un orientamento per quanti cercano un
riscatto dalle sofferenze delle tossicodipendenze. Solo in
ultimo, ma non è il pistolino finale poiché “vergin di servo
encomio”, intendo esternare anche qui la profonda stima e
l’immutato affetto che da moltissimi anni nutro per la prof.ssa
Franca Passariello e per la Dirigente Scolastica Pina Sgambato,
chiari ed ammirevoli esempi di un fare scuola veramente di
qualità, a dispetto dei tagli “riformatori” e delle frustrazioni che
si palesano sempre di più in ogni suo ordine e grado. Senza di
esse, io e tutti noi non avremmo goduto quell’indimenticabile
“Just believe in it”.
Fausto Morgillo
“… l’eroe dei nostri giorni”
Mi è piaciuta
una frase, ascoltata giorni fa in TV, del nostro Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano: “ L’Insegnante che riesce a farsi
ascoltare nella propria classe e sa trasmettere e far acquisire ai
giovani i valori buoni, è l’eroe dei nostri giorni”. Chi è addetto ai
lavori sa che la sfida del docente di oggi, in una società dove
diventa sempre più difficile far sentire la propria voce , è quella
di interessare e motivare gli alunni servendosi di mezzi e
linguaggi che essi utilizzano per esprimere e comunicare. Lo
spettacolo “Just believe in it” è nato da questa “challenge”: far
apprendere agli studenti la lingua inglese, e non solo,
attraverso i messaggi delle canzoni e dei dialoghi che trattano
di problematiche della loro generazione e permette loro di
acquisire le funzioni linguistiche comunicative. Parlare una
lingua straniera, in questo caso l’inglese, non è soltanto
“comunicare”, ma è anche un “lifelong learning” che offre agli
alunni l’opportunità di ampliare gli orizzonti culturali attraverso
vari “linguaggi”, in un contesto sociale in continua evoluzione,
nel quale la lingua straniera si propone come portatrice di valori
di tolleranza, rispetto e accoglienza dell’altro, del “diverso”.
Tutti questi obiettivi didattici sono stati pienamente raggiunti
dalla prof. Passariello alla quale vanno, di vero cuore, i miei
complimenti. Rosaria Lombardo
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di Speranza”. Il compendio, a cura dell’editore,
dice: “Passanti, un villaggio di ampie dimensioni
posizionato a pochi chilometri dalla costa e dai
porti, un luogo di passaggio di viandanti che
attraversano la Strada dei Re. In questo paese vive
Speranza, una ragazza nata e cresciuta lì, che però
da sempre sente dentro di sé una strana angoscia, un
desiderio di andare oltre, di scoprire cosa c’è al di là
di quel panorama, delle mura di quella città.
L’arrivo di uno strano viaggiatore, il Vagabondo,
coincidente con quello di tre oscuri e misteriosi
personaggi, porterà una ventata di avventura alla
tranquilla e “noiosa” vita della giovane, che si
troverà a dover intraprendere delle scelte che la
condurranno verso un viaggio magico alla scoperta
di quel mondo a lungo sognato e immaginato.
Affiancata da amici fedeli, con l’aiuto di oggetti
magici, Speranza si troverà a vivere un’esperienza
fantastica, in cui la volontà e l’amicizia risulteranno
più forti di ogni altra cosa.”
Per leggere “Il Racconto dell’Albero Sommerso” e
“Una notte nel bosco” basta andare su qualsiasi
motore di ricerca (ad esempio GOOGLE) e digitare
“Eli Daddio” mentre, per leggere “Il grande viaggio
di Speranza” bisogna recarsi presso una libreria del
gruppo editoriale “Albatros” a S.Maria a Vico c’è la
cartolibreria “Bernardo” o ordinarlo su Internet con i
link presenti su GOOGLE digitando: il viaggio di
speranza eli daddio oppure richiederlo direttamente
al prof. Daddio Costantino.
Facciamo i migliori auguri allo scrittore nostro
ex alunno per la sua carriera.
La redazione del “Noi del Majorana”
Uno scrittore dal “Majorana”
Eli Daddio si è diplomato chimico-biologo presso il
nostro Istituto nel 2004 e, fino al diploma, è stato
collaboratore del nostro “Noi del Majorana” con le
avventure strampalate di Gino, un personaggio dalle
mille sfaccettature. Sul giornalino abbiamo
pubblicato anche “Il Racconto dell’Albero
Sommerso” con cui Eli ha partecipato ad un
concorso. In quel concorso, stranamente vinto da tre
alunni dell’istituto organizzatore, un membro della
giuria, senza accorgersi di avere il microfono aperto,
quando è stato chiamato Eli per ricevere una
“menzione speciale” ha commentato: “Questo è il
racconto che avrebbe dovuto vincere” (Eli ne ha una
registrazione
audio-video).
Altro
racconto
pubblicato e che è piaciuto molto è “Una notte nel
bosco”. Suoi sono anche alcuni giochi di ruolo come
“Shade” e “Ragnarok, il Crepuscolo Degli Dei”.
Dopo il diploma Eli ha lavorato come commesso di
cartolibreria, cameriere ed istruttore di nuoto. Ha
ripreso gli studi interrotti ed attualmente studia
psicologia. Adesso, per l’editrice “Albatros” è stato
pubblicato il suo primo romanzo: “Il grande viaggio
Impressioni e aspettative degli studenti del Majorana
Cari lettori, anzi cari amici, dal momento che siamo coetanei e tutti della stessa scuola, un nuovo anno
scolastico è iniziato e molte sono le novità. Prima fra tutte è la nuova Dirigente scolastica, colei che giorno
dopo giorno sta cercando di stabilire nuove regole per migliorare la nostra scuola sia per quanto riguarda la
struttura sia per quando riguarda il comportamento e lo stile di vita scolastico di noi studenti. Ella sta
sollecitando i lavori per rendere agibile la nostra palestra, questo ci permetterà di poter fare educazione fisica
anche perché è stancante stare sei ore in classe. Durante la prima settimana di scuola tra le tante novità che
abbiamo appreso, quella che ci ha creato maggiore perplessità e disagio è stata il saper di dover fare ore di 60
minuti. Questo fatto praticamente significava restare in classe fino alle ore 14.20 e per molti di noi arrivare a
casa piuttosto tardi. Per fortuna, però, la nostra Preside ci ha dato l'opportunità di esporre i nostri problemi e
difficoltà, e con molta disponibilità ha cercato di venirci incontro ripristinando il vecchio orario con ore di 55
minuti dalla terza in poi. Non solo sta migliorando la collaborazione tra gli studenti, i professori e le
famiglie, ma anche il modo di occuparsi della struttura come ad esempio la pulizia e l’igiene dell’istituto, ora
molto più pulito ed in ordine. Nonostante tutto ciò alla nostra scuola manca ancora tanto per poter diventare
un ottimo istituto, al di là del personale servono anche strutture adeguate. Il nostro è un istituto professionale
e quindi è fondamentale il laboratorio dato che il nostro diploma è esclusivamente pratico e quindi
servirebbero migliori attrezzature e più materiale didattico. Le aspettative per questo nuovo anno sono tante e
mi auguro che possano essere realizzate tutte. Ho molta fiducia nella nostra nuova Dirigente e mi auguro
davvero tanto e che grazie ai suoi interventi e alla buona volontà di noi studenti, il nostro istituto possa
diventare uno dei migliori.
Tardi Carmine IV A elettronici
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“Biblioteca amica”
Ecco il progetto che ho in mente, una esposizione nell’atrio della scuola dei
libri acquistati con il finanziamento del progetto “Amico Libro”. Si tratta di
opere di narrativa e poesia, nonché romanzi più moderni che gli studenti
dell’IPIA “E.Majorana” possono prendere direttamente in prestito prima di
recarsi in classe.
L’iniziativa da intraprendere, il cui obiettivo primario è stimolare e
incrementare l’abitudine alla lettura presso i giovani, ha anche lo scopo di
richiamare l’attenzione della Istituzione scolastica ma soprattutto della città
sulla valenza informativa, formativa e culturale dei servizi bibliotecari
scolastici per la comunità scolastica e territoriale. Inoltre, sottolineando lo
stretto rapporto tra lettura e apprendimento, celebra il valore della lettura e la
potenzialità della biblioteca scolastica come strumento utile a favorirla.
La biblioteca scolastica può svolgere un ruolo cruciale non solo per favorire
la lettura, ma anche nell'acquisizione della competenza informativa, fornendo
competenze nell'educazione alla ricerca, al recupero e all’applicazione e
rielaborazione dell'informazione letteraria, storica, scientifica e artistica. Ma tornando al tema della missione
della biblioteca scolastica, si potrebbe dunque affermare che tre sono i suoi principali obiettivi: favorire la
lettura, potenziare le competenze di autonoma ricerca e documentazione degli studenti, sia utilizzando gli
strumenti tradizionali della biblioteca sia le nuove tecnologie per l’accesso all’informazione attraverso la
rete, e infine incentivare le connessioni interdisciplinari e il collegamento con il territorio. La realizzazione di
questi obiettivi richiede convincimenti e scelte che esulano per buona parte dalle possibilità di intervento
della singola scuola, ma per altra parte possono trovare nell’impegno della volontà dei singoli e nella ricerca
di collegamenti di rete un sostegno utile a percorrere comunque un tratto di cammino, in attesa di tempi
migliori. La strada dei piccoli passi può ottenere risultati se, ad esempio, i vari organi e componenti di ogni
istituzione scolastica si impegneranno a far sì che un “progetto biblioteca” sia sempre presente nel “Piano
dell’offerta formativa”, e venga coltivato con entusiasmo, e si cerchi inoltre la possibilità di valorizzare la
biblioteca e i suoi strumenti, da acquisire anche grazie a specifici piani di intervento con finanziamenti
esterni, così come è stato fatto nella nostra scuola. Questi sforzi produrranno risultati che potranno anche
essere giudicati piccoli, ma che comunque coglieranno sicuramente l’obiettivo, di incrementare attraverso la
lettura e l’uso delle fonti dell’informazione e della conoscenza, la cultura e la democrazia nella scuola
favorendo un impatto positivo sui risultati degli studenti indipendentemente dai livelli socio-economici o
culturali della famiglia di appartenenza.
Guido Zamprotta
…continua da pagina 3
il Comandate della Locale Stazione dei Carabinieri di Santa Maria a Vico,
maresciallo Pietro Conca; il consigliere della Provincia di Caserta, Emilio Nuzzo.
L’evento convegnistico ha avuto successo e ha registrato la presenza di molte
persone, tra cui autorità locali, nonché rappresentanze delle forze di polizia ma,
anche, la presenza di docenti e numerosi cittadini. Moderatrice dell’incontro la
signora Teresa Gentile addetto stampa dell’associazione, i lavori sono iniziati dopo i
saluti del Dirigente Scolastico Pina Sgambato, del Sindaco del Comune di Santa
Maria a Vico, dott. Alfonso Piscitelli e della Consigliera Delegata alle Pari Opportunità, Veronica Biondo.
A muovere la nostra iniziativa ha dichiarato la presidente Farina è l’impressionante impennata del fenomeno
dello stalking, fenomeno spesso sottovalutato dalle stesse vittime, che ci ha portati per primi a cercare di
scuotere chi vive in uno stato di persecuzione psicologica, anche attraverso campagne di sensibilizzazione.
Sono davvero tante le donne che versano in condizioni di grande disagio soprattutto d’ordine sociale; sono
voci che devono venire fuori, che vogliono venire fuori ed è per questo che è stato istituito questo punto di
ascolto dove ogni donna in difficoltà può rivolgersi e dove troverà noi volontarie a dare loro una mano.
Un tema di attualità che, come spiegato dai relatori intervenuti, vuole essere rappresentato, affrontato sia
sotto l’aspetto della vittima del reato di stalking, che dev’essere tutelata in modo efficace dalle istituzione, e
sia sotto l’aspetto degli operatori delle forze dell’ordine che si trovano a dover affrontare il nuovo reato a
livello investigativo, nonostante la pura di denunciare episodi di stalking. I lavori venivano conclusi dal
consigliere della Provincia di Caserta, Emilio Nuzzo, che ha rassicurato ai relatori sull’impegno della
Provincia nell’adozione di idonee e specifiche politiche di intervento.
Sergio Liparulo
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La Redazione augura al Dirigente scolastico, al Dirigente amministrativo, ai
Professori, agli Assistenti amministrativi e di laboratorio, ai Collaboratori e agli
Alunni con le rispettive famiglie, BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.
Le date degli incontri scuola famiglia
La Presidenza comunica che gli incontri scuola famiglia del primo quadrimestre sono programmati, dalle
ore 17,00 alle 20,00, nei giorni:
venerdì 17 dicembre 2010 per il settore elettrico ed elettronico presso la sede centrale di via Fruggieri;
sabato 18 dicembre 2010 per il settore chimico-biologico presso la sede succursale di Viale P.Canfora;
lunedì 20 dicembre 2010 per il settore meccanico-termico presso la sede distaccata di S. Felice a Cancello.
Natale alla Locanda del Gigante
Dieci ragazzi stanno preparando il più bel Natale del mondo…
La prima cena in Locanda
19 Dicembre 2010 ore 19.00
Asta con Antonio
22 Dicembre ore 16.00
Alla bottega della fortuna c’è il Vescovo
Giovanni Rinaldi per la vendita dei
prodotti dei ragazzi della Locanda
26 Dicembre ore 16.00
C’era una volta…, era la sera del 2 gennaio 2011: per iniziare il nuovo
anno, i ragazzi della Locanda preparano il “Primo menù Locanda”.
Quella sera si prenotarono in tanti per partecipare al menù Portafortuna.
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Noi del Majorana
Pubblicazione periodica degli studenti dell’Istituto Professionale
Industria e Artigianato “Ettore Majorana”
di Santa Maria a Vico (Caserta) – tel. 0823 / 758690 – 758504
--------------------REDAZIONE: via Fruggieri n.16 S.Maria a Vico (CE)
Redattori: Pasquale Di Nuzzo, Nicola Crisci, Carmela Ferrara,
Cristina Lettieri, Rosaria Mara Crisci, Elisabetta Lettieri, Tardi
Carmine, Francesco Razzano, Biagio Coda, Amedeo Martone.
Collaboratori: i docenti, Gavino Napolitano, Luciano Vigliotti,
Antonietta Rossi, Franca Passariello, Vittoria Oliva, Piscitelli
Pasqualina, Angelantonio Petrone, Paolo Giovanniello, Daddio
Costantino, Emilio Cimmino, Guido Zamprotta, Sergio Liparulo
Docente referente: Marco Migliore.
AUGURI E BUONE FESTE A TUTTI