UNA RICERCA SULLA COMUNICAZIONE TRA OSPEDALE E
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UNA RICERCA SULLA COMUNICAZIONE TRA OSPEDALE E
UNA RICERCA SULLA COMUNICAZIONE TRA OSPEDALE E TERRITORIO Claudia Lamanna, Emanuela Cassetti, Raffaele Falciano, Arianna Palotti, Chiara Sabatini Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale Regione Umbria - Sezione di Terni Nel 2009 la Giunta Regionale Umbra ha elaborato un Decalogo per la semplificazione dei percorsi assistenziali. In alcuni punti di questo Decalogo viene sottolineata l’importanza della comunicazione tra Ospedale e territorio al fine di garantire una completa ed accurata assistenza sanitaria del paziente. In precedenza, già nel dicembre del 1991, nella provincia di Terni, l'Ordine e i sindacati medici, sia territoriali che ospedalieri, insieme alla Società Italiana di Medicina Generale, in un convegno, avevano elaborato e sottoscritto un documento propositivo inerente i rapporti fra il medico dell’istituto di ricovero ed i medici operanti nel territorio. In questo documento si parlava della scheda di accesso in ospedale da compilare da parte del medico richiedente il ricovero, fosse esso specialista o medico di medicina generale, e della esauriente lettera di dimissioni che il medico ospedaliero avrebbe dovuto redigere. Su questi aspetti pone l'accento anche il Decalogo sopra citato ai punti 9 e 10 : 9. Il Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta è tenuto ad allegare alle proprie richieste di ricovero ordinario (e a quelle urgenti quando possibile e/o quando richiesto), la “scheda di accesso in ospedale" sulla quale riportare le informazioni più adeguate per facilitare l'assistenza al cittadino da parte dei Medici ospedalieri. 10. Tutti i Medici sono tenuti alla massima leggibilità dei referti, delle cartelle, delle lettere di dimissione e di ogni altra documentazione sanitaria utilizzando mezzi di scrittura o attenendosi ad una grafia inequivocabile. Ogni documento deve riportare: recapito della struttura, firma e timbro del Medico. Nei suggerimenti terapeutici deve essere indicato il principio attivo o la classe terapeutica e deve essere posta ogni cura nel rispetto puntuale delle indicazioni d'uso dei farmaci e delle note AIFA. Inoltre al punto 2 e al punto 4 del Decalogo si specifica che : 2. II Medico Specialista, all'atto della dimissione ospedaliera, prescrive ovvero provvede ad attivare le prenotazioni per le ulteriori indagini necessarie al completamento dell'iter diagnosticoterapeutico. In caso di visite e/o accertamenti utili al primo monitoraggio del paziente dopo la dimissione prescrive direttamente le prestazioni sul ricettario SSN. 4. La struttura ospedaliera all'atto della dimissione garantisce all'assistito la fornitura di farmaci in modo da potersi recare in tempi successivi, senza disagi, dai proprio Medico di Famiglia, per la continuazione della cura. Durante il tirocinio svolto nel reparto di Medicina del presidio ospedaliero di Narni e Amelia abbiamo raccolto i dati relativi all’interfaccia ospedale-territorio, in occasione del ricovero e della dimissione dei pazienti giunti alla nostra osservazione, nel periodo compreso tra il 19 aprile 2011 e il 18 maggio 2011. Il fine dell’indagine era quello di cercare di capire quanto venissero seguiti e rispettati i diversi punti riportati nel Decalogo. In questo arco di tempo sono stati ricoverati 114 pazienti. Come si vede dal grafico solo 32 di essi sono stati inviati in Ospedale dal medico di medicina generale. modalità di ricovero 32 54 medico medicina generale continuità assistenziale emergenza territoriale 118 specialista spontaneo 3 20 7 In questi casi non è stata mai allegata una vera e propria “scheda di accesso in ospedale” anche se pressoché sempre è stata compilata su ricettario regionale la proposta di ricovero, contenente il motivo di ricovero e spesso altre informazioni inerenti le patologie del paziente. 3 1 10 motivo del ricovero accertam. per motivo ricovero terapia per motivo del ricovero problemi attivi terapia cronica nessuna informazione 29 2 1 Dei 114 pazienti, 93 sono stati dimessi regolarmente, in 11 casi si è trattato di dimissioni volontarie e 10 pazienti sono deceduti in ospedale. Solo in 68 casi è risultato chiaramente identificabile il medico compilatore della “lettera di dimissione”. 25 medico identificabile medico non identificabile 68 Per 46 dei 93 pazienti dimessi con lettera sono stati prescritti dei farmaci. A 32 di essi sono stati forniti direttamente. 32 farmaci prescritti e forniti farmaci prescritti non forniti non nuovi farmaci 47 14 A 40 pazienti sono stati prescritti dei nuovi farmaci da introdurre in terapia. In 25 casi viene specificata nella lettera di dimissione la diagnosi richiedente la nuova prescrizione; in 15 casi nella lettera viene introdotto un nuovo farmaco in terapia senza specificarne il motivo. nuovi farmaci con diagnosi nuovi farmaci senza diagnosi Al momento della dimissione il medico della struttura ospedaliera,qualora lo ritenesse necessario, ha quasi sempre provveduto alla prenotazione diretta di ulteriori indagini necessarie per il completamento dell’iter diagnostico terapeutico. Sintetizzando quindi, lo scopo della nostra ricerca è stato quello di valutare tre questioni rilevanti: 1) chi invia i pazienti in Ospedale 2) la qualità e la correttezza di comunicazione tra il territorio e il regime di degenza 3) l’adesione al Decalogo per la semplificazione dei percorsi assistenziali. Abbiamo rilevato che in totale 74 pazienti su 114 si sono ricoverati spontaneamente e che il 50 % dei ricoveri spontanei avviene di sabato e domenica. Il dato che emerge quindi è che i pazienti si recano direttamente in Pronto Soccorso soprattutto durante l’orario di copertura del Servizio di Continuità Assistenziale. Permane l’abitudine del medico di medicina generale di non compilare la scheda di accesso nonostante venga quasi sempre segnalato il motivo del ricovero e, spesso, altre notizie importanti. D'altra parte anche i medici ospedalieri, molto spesso, vengono meno ai dettami del Decalogo.