RELAZIONE GENERALE AREA DI INTERVENTO L`Area interessata

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RELAZIONE GENERALE AREA DI INTERVENTO L`Area interessata
RELAZIONE GENERALE
AREA DI INTERVENTO
L’Area interessata dal PIRP, un tempo denominata la Piantata perchè dominata da una vasta estensione
di olivi, è oggi nota come zona 167 perchè edificata sulla base di un PEEP (legge 18/04/1962, n°167).A
fare da spartiacque tra quest'area ed il centro del paese sono il complesso della “Casa Serena”, un
residence per anziani circondato da un parco abbastanza esteso, ed il Palazzetto dello Sport.
Situata a nord della città, questa area ne rappresenta la parte più estrema. È confinante, inoltre, con la
zone E del PRG a nord, mentre ad ovest viene delimitata dall’asse stradale di via Carovigno lì dove
questa arteria intercetta la zona PIP urbana. L’ubicazione della zona in esame rende possibile anche il
collegamento con l’area della Masseria Scannatizzi, la quale è stata oggetto degli interventi di restauro
e di recupero funzionale realizzati con fondi del GAL Alto Salento.
LA SITUAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA
La Superficie Territoriale del PEEP, delimitata da viale Vittime del Lavoro a nord e nord ovest, da viale
ONU a ovest e sud ovest, e via Don Milani a est e sud est, è di complessivi mq 164.470.
Subito dopo l’approvazione del piano vennero realizzate le opere di urbanizzazioni primaria. Le prime
costruzioni sorsero intorno agli anni ’70 e nel giro di una ventina d’anni sono state realizzate tutte le
costruzioni edilizie previste dal piano. Tutti i lotti sono stati ceduti a privati, enti (IACP) e a
cooperative edilizie.
Le tipologie edilizie sono riconducibili a cinque tipi:
1. casa a schiera, unifamiliare, duplex, (40 case a schiera con alloggio unifamiliare duplex), superficie
coperta di 80 mq, totale della cubatura realizzata è di 28.000 mc;
2. casa a schiera, unifamiliare, duplex, (40 case a schiera con alloggio unifamiliare duplex), superficie
coperta di 110 mq, totale della cubatura realizzata è di 36.000 mc;
3. edifici isolati in linea, (n. 15 edifici in linea con 6 alloggi, su tre piani fuori terra), totale della
cubatura realizzata è di 39.356 mc;
4. edifici isolati in linea, (n. 18 edifici in linea con 8 alloggi per 4 piani fuori terra), totale della cubatura
realizzata è di 77.664 mc;
5. edifici isolati in linea, quattro piani fuori terra (n. 9 edifici in linea con 16 alloggi per 4 piani fuori
terra), totale della cubatura realizzata è di 70.320 mc.
Il totale complessivo della superficie coperta realizzata è di mq 76.480, la cubatura relativa è di
251.340 mc.
Ad oggi sono 478 le unità abitative esistenti.
Per quanto concerne la superficie dedicata all'istruzione dei 12.207 mq destinati ne sono stati realizzati
10.610, di cui:
− 2.900 mq per la scuola materna;
− 7.710 mq per la scuola elementare.
Rimane non realizzato l'asilo nido.
Per quanto concerne le aree di interesse comune dei 5.550 mq assegnati ne sono stati realizzati 4.920,
di cui:
− mq 470 per le attività commerciali;
− mq 300 per le attività sanitarie;
− mq 4.150 per le attività sportive.
Restano previsti e non realizzati un luogo di culto ed un ufficio postale.
Si contano inoltre:
− mq 39.120 per spazi pubblici;
− mq 6.440 per parcheggi pubblici;
− mq 705 per strade pedonali;
per un Totale Standard complessivo di mq 64.022.
Verifica degli standard minimi necessari per la popolazione attualmente insediata
Per la determinazione del numero delle persone insediate nel PEEP si fa riferimento al parametro 154
mc/ab (utilizzato in fase di dimensionamento del PRG vigente) e per tanto: mc 251.340/150 mc/ab =
1.675,6 abitanti.
Assunto il parametro medio 20 mq ad abitante da destinare a standard (parametro di progetto del PRG
vigente), si ottiene:
ab 1.675,6 x mq 20 = mq 33.512 che è inferiore quasi alla metà della dotazione di standard esistente
(pari, come sopra scritto, a 64.022 mq).
L’area da di sè l’immagine di un quartiere dormitorio, in cui non esiste una vita sociale e non vi sono
centri di aggregazione.
L’illuminazione non adeguata la rende non frequentabile dopo il tramonto, soprattutto d’inverno, ma i
grandi spazi vuoti restano deserti a tutte le ore del giorno ed in tutti i periodi dell’anno. Fa eccezione
solo il lunedì mattina quando l'area mette i propri spazi liberi a disposizione del mercato settimanale.
Lo stato degli immobili
Lo stato di degrado degli immobili oggetto del PIRP è particolarmente evidente nel deterioramento
delle finiture esterne degli stabili, cui si aggiunge lo stato di abbandono in cui versano le zone di verde
presenti. L’impatto visivo non è omogeneo ed evidenzia l’incompletezza degli interventi che si sono
succeduti. Alcuni degli stabili ricordano da vicino i condomini dormitorio delle periferie post industriali
delle grandi città italiane, con l'eccezione che qui non è mai stata presente nessuna industria.
Da un punto di vista tanto urbanistico quanto sociologico quello che sembra mancare è il senso di
appartenenza alla città, di cui la 167 sembra essere una propagine slegata ma non autosufficiente. Il
Palazzetto dello Sport e la Casa Serena, come accennato, costituiscono la cerniera naturale di ricucitura
con il nucleo urbano, una cerniera recintata che ostacola fortemente le intenzioni di interconnessione
con il tessuto cittadino.
Obbiettivi
L'intervento si pone la finalità di valorizzare queste risorse che nel loro insieme diventano ricchezza per
la città, in una prospettiva di sviluppo della città stessa, attraverso il perseguimento dei seguenti
obiettivi:
− Riqualificazione urbanistica e ambientale: migliorare la qualità della vita degli abitanti;
− Creare occasione di sviluppo economico e sociale: valorizzazione delle risorse locali, creazione
di opportunità di lavoro;
− Favorire la ricostruzione del senso di appartenenza al territorio in cui si vive: determinazione
degli interessi comuni.
GLI INTERVENTI
Gli interventi previsti puntano alla manutenzione del patrimonio edilizio esistente; l'inserimento di
diversi usi e funzioni (servizi, attrezzature collettive, infrastrutture); la creazione di sinergie tra soggetti
pubblici e privati; la riqualificazione, quindi, della zona attraverso l’individuazione delle specificità,
dell’identità, delle opportunità, delle risorse umane, economiche e culturali.
Nello specifico sono:
1. Ridare identità al luogo attraverso una costruzione altamente semantizzata e sopratutto significativa
nel suo contenuto ideologico, culturale, religioso.
Per una rinascita del sistema quartiere è necessaria la presenza di edifici che diventino punti di
riferimento fermi: è necessario, cioè, che l’architettura risponda a quei requisiti di leggibilità e di
peculiarità formale che ne costituiscono l’essenza costitutiva inderogabile. È solo da questo che potrà
scaturire una riconoscibilità ed un’identità del luogo, un attaccamento al proprio habitat, dei simboli
architettonici a cui riferire il proprio ricordo.
2. Progettare il vuoto.
Il vuoto diventa il sistema di relazione tra spazi differenti. Ciò che più si presta a essere ridefinito e
risignificato in queste parti urbane è proprio lo spazio non costruito, pubblico e collettivo, l’insieme di
relazioni che esso stabilisce con gli spazi edificati, gli individui e i gruppi sociali che lo abitano.
3. Riaprire il parco alla città.
Il verde urbano quale indicatore fondamentale per misurare la qualità ambientale della città.
4. Assecondare e riprogettare gli spazi tenendo conto delle dinamiche di vissuto già presenti.
Intercettare i flussi vitali della città.
Il progetto diventa la registrazione dei flussi della città dove tutti i componenti sono messi in relazione
da un’altra geometria: linee in movimento compongono lo spazio. La scelta principale è quella di
controllare i ritmi e i flussi di percorrenza del quartiere. L’altra geometria è un’idea proposta dal
filosofo francese Gilles Delueze il quale sostiene che ogni persona ha una propria geometria e genera
delle linee personali. Muoversi implica generare linee nello spazio. Sono dunque le linee e le direzioni
disegnate nello spazio che aiutano a generare un’altra dimensione. Le altre geometrie, quindi, non
vengono usate per creare nuove forme, ma per costruire un campo d’azione, uno spazio con una
dimensione sperimentale in grado di generare se stesso attraverso i movimenti. Questo diventa un
campo di sperimentazione per la vita, e non semplicemente un contenitore per il vivere quotidiano.
5. La luce come mezzo per il completo controllo dello spazio.
Gli elementi immateriali come la luce possono essere definiti come materiali architettonici che da soli
sono capaci di definire uno spazio o di modificarlo dandogli un significato completamente diverso. Il
principale obiettivo della luce è ottenere la giusta visibilità: far sì che un oggetto appaia nella sua natura
tridimensionale e quindi prevedere una luce che ne rivela la sua forma. Le ombre sono altrettanto
importanti quanto la luce in sé. La luce è utilizzata come un elemento di disegno nello spazio.
L’illuminazione di un ambiente, infatti, è in grado di trasformare la percezione stessa dell’ambiente
tanto da condizionare il nostro stato d’animo.
La città è composta da diversi quartieri, ciascuno dotato di proprie specificità e identità, opportunità,
risorse umane, economiche e culturali diverse fra loro ma complementari.
L'intento del Progetto è di valorizzare queste risorse che, nel loro insieme, sono la ricchezza della città.
PROPOSTA PROGETTUALE
L’idea progettuale parte dai principi guida sopra descritti. Si fa riferimento al progetto del PEEP
integrato ed adeguato rispetto allo sviluppo che ha avuto il territorio stesso e, più in generale, rispetto
all’intera comunità cittadina. Gli interventi proposti nel PIRP fanno parte di una strategia complessiva
di sviluppo e di riqualificazione dell’intera zona già in atto da alcuni anni. Un progetto unitario in cui
vanno a collocarsi i singoli interventi quali:
− demolizione e riprogettazione del mercato coperto da individuare non solo come contenitore di
locali destinati ad attività commerciali ma come complesso strutturale caratterizzato da
un'elevata riconoscibilità e qualità architettonica; dotato, inoltre, di spazi per eventi socioculturali sia all’interno che all’esterno dello stesso; caratterizzato da leggerezza e trasparenza
d’impatto, con ricchezza di luce naturale(intervento finanziato eventualmente col PIRP);
− l’adozione di essenze arboree preferibilmente di specie autoctone, specifiche della nostra realtà
regionale, per la sistemazione delle aree esterne (intervento finanziato eventualmente col
PIRP);
− ristrutturazione della Casa Serena, abbattimento delle barriere architettoniche e costruzione di
un percorso pedonale per collegare la struttura alla città (intervento già realizzato);
− valorizzazione delle zone parcheggio cui verrà garantita una valenza anche estetica, integrando
alla funzione più specifica un sistema di alberature, percorsi e aree di parcheggio;
− l’apertura del parco della Casa Serena ai cittadini attraverso un'operazione di ricucitura urbana.
Questo intervento rappresenta innanzitutto un'operazione sociologica in quanto ripristina un
contatto fra gli anziani ospiti del residence, i bambini e i giovani e gli altri abitanti in genere,
offrendo, in particolare, la possibilità di trasferire all'interno del parco il “percorso footing” che
negli ultimi anni si è sviluppato spontaneamente lungo le strade della 167 e che, a partire dalla
primavera, vede la numerosa partecipazione di cittadini alla ricerca di benessere psico-fisico
(intervento già in atto);
− costruzione di un percorso pedonale-ciclabile, tra la Casa Serena e il Palazzetto dello Sport, che
colleghi via Salvo D’Acquisto con viale ONU (intervento previsto nel piano annuale);
− realizzazione di un rondò all’incrocio di viale ONU e via Don Milani (intervento già realizzato);
− messa a norma del Palazzetto dello Sport, con copertura in tensostruttura di un campo da tennis.
(intervento già realizzato);
− definizione di un nuovo parcheggio di 1000 mq anche a servizio del Palazzetto dello Sport.
(intervento già realizzato?);
− costruzione della nuova caserma e alloggi per la compagnia dei Carabinieri (intervento già
realizzato);
− riprogettazione e arredo dello spazio a verde e della fontana su viale Lo Re (intervento
finanziato eventualmente col PIRP);
− riprogettazione di un percorso ciclabile, da integrare alla porzione della pista ciclabile già
realizzata, attraverso la creazione di una bretella sul tratturo esistente che colleghi la 167 alla
masseria Scannatizzi, già ristrutturata dal Comune (intervento già realizzato con finanziamento
del Gal Alto Salento). Migliorare la fruibilità e la visibilità sul territorio della pista ciclabile
esistente e, in questo modo, incentivare il suo effettivo utilizzo. Vanno previsti, inoltre, appositi
spazi dotati di rastrelliere per la sosta e la custodia delle biciclette;
− recupero di una struttura residenziale ad alta densità e completamento di quella adiacente su via
−
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Vittime del Lavoro (intervento privato del C.I.E.R. tramite protocollo d’intesa col Comune);
spazio incolto adiacente alla scuola elementare adibito ad orto botanico (intervento già
realizzato);
parco giochi per tutti: realizzazione di un parco giochi che soddisfi i requisiti di accessibilità e
di fruibilità anche per bambini con disabilità (intervento finanziato eventualmente col PIRP);
costruzione di una piscina coperta comunale con vasca semi-olimpionica e annessa vasca
specialistica per la riabilitazione, a servizio della casa Serena e in convenzione con la ASL;
intervento di adeguamento del campo di calcio a dimensioni regolamentari e creazione di
attraversamenti pedonali – visivi lungo la tribuna (intervento previsto nel piano annuale);
ristrutturazione e manutenzione straordinaria di strutture residenziali degli IACP su viale
Vittime del Lavoro e via Lo Re (intervento privato tramite protocollo d’intesa col Comune).
RELAZIONE TECNICA
Come abbiamo detto la riprogettazione della zona 167 rappresenta l’occasione per dare un volto
diverso alla città ed offrire una strategia di sviluppo a lungo termine, dando una identità ad un
quartiere che adesso si presenta come un quartiere dormitorio.
L’intervento cerca di rispondere alla domanda di nuovi servizi da parte della popolazione del quartiere
e a fornire un’occasione di superamento della perifericità.
L’area attualmente è occupata da costruzioni residenziali di tipo economico popolare ed unifamiliari a
schiera, da scuole materna ed elementare, da una farmacia, dalla sede della guardia medica, da un
grande vuoto che avrebbe dovuto ospitare un mercato coperto di circa 900 mq (ne è stato realizzato
solo la metà) e da una struttura per l’aggregazione sociale. Il progetto del P.E.E.P non è mai stato
completato, il risultato conseguente è un area vuota che appare abbandonata e deserta, non frequentata
dai residenti.
La Casa Serena, circondata da una fitta vegetazione ad alto fusto, ha le potenzialità per diventare un
parco urbano per la città. Essa rappresenta un polmone verde in cui trasferire le attività sportive
amatoriali che spontaneamente si sono concentrate lungo il perimetro dell’area. Il parco, quindi,
svolgerà una molteplicità di ruoli, sia per gli abitanti del quartiere che per l’intera cittadinanza, andando
ad offrire quei servizi che sono carenti sull’intero territorio comunale.
È opportuno, inoltre, consolidare i valori distintivi del luogo, sviluppare e proteggere l’autenticità del
DNA storico culturale, promuovere contemporaneamente una strategia di sviluppo dove il presidio
della qualità progettuale non è mai “finito” e deve essere continuamente orientato e rilanciato nel
tempo, rispondendo anche alle mutate esigenze della comunità.
Descrivendo gl interventi nel dettaglio abbiamo:
La manutenzione straordinaria e la ristrutturazione di 5 complessi di edilizia residenziale esistente, di
proprietà dello IACP e collocati rispettivamente: lotti 7b e 8 in via Vittime del Lavoro, lotti 4 e 5 di via
Lo Re, lotti 6 e 7 di Viale della Libertà.
Il recupero di un complesso residenziale completato e abbandonato ed il completamento di una
struttura alloggi convenzionati mai completata.
La prima vera sfida di questo intervento di riqualificazione urbana, nel dare identità a questo pezzo di
città, è la progettazione del grande vuoto. Dal punto di vista geometrico esso si trova esattamente al
centro del quartiere; questo fa si che esso sia potenzialmente il cuore pulsante di questo sistema, il
centro propulsore a cui è affidato il compito di riattivare la vita sociale. Alla piazza (dal latino platus,
largo spazio) è affidato dalla storia, nella sua evoluzione, il compito di essere un centro di aggregazione
umana spontanea, circoscritta da edifici a uso specializzato e con precisi intenti scenografici. La piazza,
l’agorà, nella storia ha risposto sempre a una precisa esigenza: quella di ritrovarsi, nel senso cittadino
dell’appartenere a una comunità. Essa rappresenta il regno della pedonalità, in cui vi è il piacere di
muoversi e di sostare, in cui ci si riconosce in quanto vi è la consapevolezza dell’abitare in un luogo e
l’identificazione con esso.
La piazza, ancora, è un luogo complementare alle funzioni e agli edifici che vi si affacciano; è da
sempre teatro di scambi, adunanze politiche e cerimonie religiose; rappresenta, da secoli, il luogo per
eccellenza della cittadinanza.
Oggi le piazze sono spesso dei luoghi desolanti, prive di un movente aggregativo forte. È importante
nella loro progettazione una profonda riflessione sull’identità cittadina e sui modelli di socialità urbana.
Da sempre i valori, i princìpi e gli interessi che sono nella cultura collettiva rappresentano gli elementi
su cui progettare la socialità. Costruire per i propri cittadini un luogo capace di offrire l’esperienza non
retorica di questi princìpi è un’opportunità per riempire di significato le piazze: il loro significato è il
presupposto per rendere vitale un luogo.
Nel progetto di piazza realizzato abbiamo effettuato il recupero di questi princìpi unendo i due spazi
attualmente esistenti, divisi da una strada, ed eliminando il parcheggio a cui sono destinati(gli spazi a
parcheggio sono stati collocati sulle due estremità del nuovo lotto venutosi a creare); posizionando su
un lato il nuovo mercato coperto. Un luogo, questo, che stimola per definizione gli incontri. Partendo,
quindi, da spazi irrisolti, privi ancora di una propria identità, si è fatto leva nella loro apparente assenza
di senso per accendere le potenzialità di un possibile riscatto. La particolare conformazione del luogo
offre l’occasione progettuale di creare un punto di vista preferenziale in direzione del vicino campo
sportivo come centro di una prospettiva naturale verso il mercato coperto. È un po' come svelare le
potenzialità, la vocazione nascosta di un luogo la cui illuminazione va a sottolineare questa direzione
privilegiata. Il lavoro sul mercato coperto prevede la demolizione e la ricostruzione della struttura
commerciale (finanziamento del PIRP) con una tipologia costruttiva a porticato che, circondando il
corpo centrale, consente l'accesso dall’esterno. La sostanziale differenza col mercato attuale, che è stato
concepito come una struttura chiusa, sta nella eliminazione degli spazi di distribuzione interna. Un
mercato che ha la finalità di ospitare punti vendita di prodotti locali, pub, zone di ristorazione, attività
con finalità turistiche ed artigianali. Un mercato/piazza/terrazza in cui il soffitto diviene terrazza sullo
stile delle costruzioni tipicamente mediterranee e, quindi, potenzialmente luogo di incontro, di scambi,
di sosta, di ristorazione, di spettacolo, capace di trasformarsi in un palco in occasione di manifestazioni.
Le scale, a loro volta, rappresentano una seduta per definizione, associate a dei montacarichi o a dei
nastri mobili per rispondere ai requisiti di accessibilità e di fruibilità.
Lo studio del verde della piazza dovrà prevedere l’utilizzo di specie arboree autoctone, in simbiosi con
l’intero territorio locale. L’utilizzo delle palme nelle rappresentazioni grafiche presentate è del tutto
esemplificativo.
La progettazione della piazza come cuore pulsante del quartiere passa anche attraverso uno studio
accurato dell’illuminazione che, oltre a svolgere la sua funzione consueta, rappresenta la segnalazione
di un percorso, l’indicazione di una quinta scenografica che si compenetra interamente nella genesi del
progetto.
La realizzazione del Parco giochi per tutti: è un’altra sfida per l’integrazione: restituire al bambino il
diritto alla cittadinanza significa rendergli il diritto di vivere appieno il proprio pezzo di città. Questa
progettazione è quindi la progettazione di un area gioco accessibile e fruibile anche a bambini ed
accompagnatori diversamente abili, creando concrete opportunità di gioco e di socializzazione. Un
parco a misura di bambino, con pavimentazione anti trauma, strutture idonee per il gioco, corredata di
attrezzature per la sosta, accessibili e fruibili da tutti; per cui si prevedono strutture adatte a bambini di
età compresa tra 1 e 12 anni che devono favorire:
-
attività ludiche basate sul movimento (arrampicata, salita-discesa, scivolo, ecc.)
attività ludiche basate sulle funzioni percettive e sensoriali (trasmissione dei suoni, pannelli
animati, percezione visiva, ecc.)
attività di socializzazione con spazi di seduta, occasioni per giochi di gruppo.
Il progetto di riqualificazione di viale Lo Re prende spunto da un'iniziativa di riqualificazione già
attuata nel comune di Cento. Poichè via Lo Re è delimitata da una superficie pressocchè continua di
muri di cemento che, senza soluzione di continuità, sono fondamenta e recinzione delle palazzine che si
affacciano su di essa, offre un naturale sostegno per una scenografia decorativa degli spazi. L'idea è
quella di coinvolgere gli alunni delle scuole che, dato un tema, realizzino disegni o altro tipo di opere
pittorico-artistiche e che artisti o allievi delle scuole d'arte siano chiamati a trasformarle in vere e
proprie opere scultoree da applicare sulle superfici cementizie. Inoltre l'intervento prevede il restyling
dello spazio verde con arredo urbano e nuova sistemazione dell’illuminazione, la ristrutturazione dei
servizi pubblici che, inglobati in un sistema di porte, vadano a guidare lo sguardo dell’osservatore in
direzione della porta d’ingresso al verde attrezzato, creando una quinta scenografica alla fontana
esistente ed offrendone una diversa percezione completata dalla creazione di un muro di verde lungo le
pareti di recinzione. In questo intervento molta importanza verrà affidata alla progettazione
dell’illuminazione.
La riprogettazione urbana come programma di riqualificazione dell’intero sistema- quartiere non può
non considerare la potenzialità anche turistica della città, per cui il progetto urbanistico deve tener
conto:
- delle infrastrutture;
- del sistema degli accessi e dei trasporti;
- dell’arredo urbano;
- dell’integrazione con la storia e tradizioni locali soprattutto nella scelta delle tipologie
costruttive;
- della scenografia del sistema di comunicazione del territorio come marketing territoriale in cui
viene recuperato ed esaltato il genius loci.