febbraio 2007 - Caritas Diocesana Ventimiglia Sanremo

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febbraio 2007 - Caritas Diocesana Ventimiglia Sanremo
Buona strada
Foglio periodico del Centro diurno Buona strada
Associazione Centro Ascolto Caritas
Anno 1 Numero 4
Gennaio – febbraio 2007
EDITORIALE
Buona strada va avanti !
E’ di questi giorni la notizia che il
progetto del Centro diurno Buona strada ha visto
riconfermati gli impegni di finanziamento delle
istituzioni pubbliche. Ne siamo ovviamente felici,
soprattutto perché vediamo crescere giorno dopo
giorno un’esperienza di condivisione che
arricchisce e gratifica.
Ancora una volta queste pagine, ricche di
testimonianze importanti, vogliono aprire una
finestra sulla vita del Centro. Buona lettura !
IN QUESTO NUMERO
fallimento, ed è così radicato nella mia mente che
faccio fatica a credere che il tempo non sia finito.
La strada della vita è una lunga corsia diritta, ma
è infame, perché ci sono molte traverse ed è facile
imboccarne una che poi ti segna per tutta la vita.
Mi dico che vale la pena vivere la vita per
quello che ti dà. Ma se questa non ti ha dato nulla?
Cosa fare?
Io mi sono annullato l’esistenza, ma in
fondo al mio cuore, in un piccolo angolo nascosto,
c’è ancora un briciolo di speranza: che io possa
lasciare non solo un ricordo negativo ma anche
uno positivo.
Vittorio Romeo
L’IMPEGNO
- Editoriale: Buona strada va avanti.
- A volte si ritorna. di Vittorio Romeo
- L’impegno: Un Convegno sull’emergenza casa.
- Breve storia di Joe
- Ciao Terra mia. Driss ci racconta il dolore e le difficoltà di
chi lascia il proprio Paese in cerca di un futuro.
- Lettere: Pubblichiamo le lettere di Mirella e Marco.
- Sentimenti e parole: Le poesie di Vincenzo, di Opubo e di
Vittorio.
A volte si ritorna
Credo che dalla vita ci si possa aspettare
tutto. Il più delle volte però si commette lo sbaglio
di pensare che le cose ti siano dovute; io stesso
fino a poco tempo fa la pensavo in questa
maniera. La mia vita purtroppo è cominciata male,
fin dalla nascita. E sarebbe troppo lungo e
doloroso raccontarla. Credo che ci siano tante
persone come me che hanno da raccontare storie
simili alla mia, e forse qualcuna anche peggio.
Ora voglio usare questo spazio come se
fosse uno specchio, dove riflettendo la mia
immagine dico a me stesso che devo trovare il
coraggio di aprirmi e fare uscire il male che mi sta
distruggendo internamente.
Ormai ho 40 anni. Alle spalle una vita
fatta di storie di droga, rapine, spaccio e
quant’altro uno possa immaginare. Quello che
provo dentro di me e il peso di un enorme
Il 13 gennaio si è svolto a Sanremo – organizzato
dall’Associazione Centro ascolto Caritas – un importante
Convegno sul problema della casa nel Ponente ligure. I lavori
hanno messo a fuoco le particolarità socio-economiche di
un’area a vocazione turistica che vive nell’ampio contesto
delle modificazioni strutturali dei modi di produrre, del
mercato del lavoro e dell’organizzazione sociale. Dal
Convegno sono emersi orientamenti concordi e concrete
proposte. L’obiettivo è ambizioso: creare un sistema di
garanzie capace di far confluire nell’offerta di case a costi
contenuti parte dell’ampio patrimonio costituito dalle
“seconde case”.
Buona strada
Anno 1 Numero 4
Breve storia di Joe
Mio padre era un gran lavoratore e lavorava
tutti i giorni facendo anche molte ore di straordinario,
ma era anche alcolista e fumatore. Ciò nonostante
sapeva lavorare molto bene. Aveva iniziato a lavorare
giovanissimo.
Talvolta diventava violento con mia madre;
una volta la picchiò al nono mese di gravidanza. Mio
padre da giovane era un temutissimo picchiatore.
Da piccolo io fui allattato artificialmente. Vi
fu anche un momento in cui mi fecero mancare i
nutrimenti necessari, fortunatamente non per molto.
Anche per questo sono cresciuto magro come un
chiodo.
Nonostante avessi tutte le normali capacità di
un bambino molte di queste restarono latenti. Infatti,
nella mia famiglia, anche dopo la nascita di mia sorella,
regnava un clima avverso e psicologicamente
problematico.
Io e mia sorella abbiamo risentito
enormemente
di
questa
situazione,
anche
emotivamente. Comunque, nonostante certe difficoltà,
alla scuola dell’obbligo ce la siamo cavata
discretamente e una volta superati gli esami ci siamo
presto introdotti al lavoro. Inoltre entrambi abbiamo
continuato a studiare per conto nostro. Mia sorella, per
esempio, si è formata per assistere malati e anziani.
Crescendo lei è diventata presto ribelle verso di me
perché non la portavo più in giro alla sera con la mia
moto. Io andavo a dormire presto, perché presto
dovevo alzarmi per recarmi al lavoro. Iniziai lavorando
in campagna, appena dopo la terza media; poi feci il
barista e a 18 anni entrai nell’edilizia. A 25 anni mi
sono sposato e dopo circa 10 anni di matrimonio mi
sono separato.
Durante il matrimonio, nei ritagli di tempo
studiavo, perché mi sono sempre interessato delle
terapie naturali.
Dopo essermi separato dalla moglie, mentre
cercavo una sistemazione, i miei familiari mi resero la
vita impossibile e per questo restai rifugiato per lunghi
anni in una stanzetta offertami da un amico.
Continuavo a fare lavori saltuari, soprattutto da
muratore e da imbianchino, così potevo dare alla mia
figlia un mantenimento mensile.
A 36 anni ho frequentato un corso di abilitazione per
assistenza a malati e anziani così ho potuto prestare
servizio
in
una
struttura
psicoterapeutica.
Successivamente ho assistito malati terminali.
A 43 anni, essendo ospite insieme a mia
madre a casa di mia sorella, ho dovuto sopportare le
aggressioni verbali – pesantissime e spesso senza
logica – da parte di mia sorella, che maltrattava
brutalmente anche mia madre.
Mio padre morì nel 2002 dopo una lunga e
atroce sofferenza. Per oltre 20 anni mia sorella ha
sempre contestato la mia famiglia, spesso
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pesantemente, con offese mortificanti sia a mio padre
che a mia madre e anche me. Io ne ho sempre sofferto
moltissimo perché ogni volta che ho provato a dire
come la pensavo sono sempre stato mortificato. In altre
parole, mia sorella mi ha sempre respinto togliendomi
la parola. Sono sempre stato pesantemente stressato da
lei e la permanenza in casa sua mi ha esaurito.
Per questa ragione sono andato in psicoterapia
e da quel momento mia sorella è diventata la mia
migliore amica. Questo fatto mi gratifica
profondamente.
Ora abito da solo, e sono completamente
riemerso dall’esaurimento. Ho appena concluso un
corso sulle malattie e l’alimentazione, nel quale ho
studiato tutti i principi nutrizionali e in quali cibi sono
contenuti. Oggi ho un’ottima dieta e mi sento
benissimo dal punto di vista psicofisico.
Dai 18 anni in poi sono sempre stato –
nonostante il mio lavoro pesante – impegnato nello
sport. Solo tra il 1995 e il 2005 non ho potuto
mantenermi in esercizio perché non avevo
un’abitazione. Nell’ottobre scorso ho ripreso l’attività
sportiva pesante e gradualmente ho fatto grandi
progressi. Ora sono già ritornato un buon atleta e in più
so come alimentarmi per mantenermi nelle migliori
condizioni di salute. Al mattino presto vado a correre a
piedi; poi vado a lavorare in un albergo; in altri orari
studio la lingua inglese e il computer, oltre a praticare
il culturismo.
Ciò che nella vita mi ha aiutato, specialmente
nelle prove più difficili, (per esempio per riemergere
dall’esaurimento), è la mia fede in Dio, la preghiera al
mattino e alla sera. Ho imparato a mettere in pratica i
principi spirituali nel comportamento quotidiano.
Trovo che certi principi sono anche socialmente utili e
vantaggiosi anche verso gli altri.
Di F. G.
Driss, da 10 anni in Italia, ha svolto molti
lavori diversi. Ha vissuto prevalentemente a Modena e
nei dintorni, lavorando grazie alle agenzie di lavoro
interinale. Da qualche mese ha difficoltà a trovare
un’occupazione e percorre l’Italia in lungo e in largo.
Di passaggio da Sanremo, ospite per qualche settimana
nel dormitorio gestito dal Centro ascolto Caritas, ha
voluto condividere con noi parte della sua storia.
Ciao terra mia
Ciao Madre.
Ciao Padre.
Ciao Famiglia.
Ciao Paese.
Ciao è uguale a morire.
Ciao, perché è difficile vivere.
Ciao, perché è difficile ascoltare certe frasi ...
Ciao speranza, ho perso tutto.
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Ciao, è come la fine del mondo.
Ciao, tutte le porte sono chiuse.
Ciao. Questa parola la comprende solo chi ha lasciato
tutti ! Perché ? E per andare dove?
Lasciare l’amore che hai perso, la fidanzata che ti ha
lasciato perché hai perso tutto: il tuo negozio, i soldi,
perché non sei un vero uomo, perché sei nulla.
«Vai via !». Così ha detto la mia bella, che mi ha
lasciato per un altro uomo che conosce una vita
migliore della mia. Allora tutto è finito. Non ho più
nulla da fare: non posso aiutare la mia famiglia, i miei
genitori che sono molto malati, che hanno bisogno di
medicine (mio padre ha problemi cardiaci e mia madre
ha il diabete).
Allora cosa fai davanti a questi problemi ?
Parti perché non puoi far nient’altro; parti, come gli
uccelli che si nascondono per morire.
Allora vai lontano, per cercare un futuro nuovo, per
cercare un’altra vita, per salvare la tua famiglia e non
rimanere davanti ai tuoi genitori, che vanno a morire
uno dopo l’altro.
La mia storia è complicata.
Dove vado adesso ? Cosa mi aspetto dalla vita e dal
mio futuro? Sono bravo perché sono partito oppure
sono scappato dai problemi? L’emigrazione è una
soluzione ai problemi oppure è una fuga ?
Non lo so, ma chi può sapere la risposta ? Solo la vita
può saperla. Ma dimmi: perché hai perso il negozio ?
E dimmi, perché la tua fidanzata ti ha lasciato ?
E dimmi, la partenza è solo una cosa per nascondere
che vali niente ?
Perché non vali niente se non fai qualcosa di positivo.
Veramente la vita e’ brutta; la cose non sono facili.
Ma devo cercare la fine del tunnel.
Driss – Marocco
LETTERE
Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo le
lettere di Mirella e di Marco.
Un giorno del mese di giugno 2006 fui costretta a
lasciare il mio appartamento in affitto in quanto non potevo
più sostenere le spese.
Dovetti chiedere al mio ex marito, 10 anni dopo la
separazione, di ospitarmi a casa sua, in attesa di trovare
un’altra sistemazione.
Fra disagi, pianti, imbarazzi e umiliazioni, capivo
che potevo solo più pregare per ritrovare la mia indipendenza
psicologica ed economica.
Andai allora al Centro ascolto per cercare lavoro.
Oggi è passato più di un mese da quando ho iniziato a
lavorare al dormitorio femminile della Caritas e mi sento
parte di una grande famiglia.
Soprattutto sento di aver riconquistato la fiducia in
me stessa, e questo grazie alla sensibilità del Signor Viberti,
della dottoressa Paola Raffaglio – una piccola donna dal
cuore grande – e all’affetto dimostratomi da Sara.
Non essendo più ospite del mio ex marito ho
ritrovato la mia dignità di donna sola, perché sono rispettata
come persona da questa grande famiglia che è la Caritas.
Ringrazio il Signore per avermi indicato la strada giusta.
Mirella
Salve sono Marco, vi scrivo dalla comunità di Isola
del Cantone e voglio raccontarvi come trascorro qui le mie
giornate. Mi sveglio alle 7,30 per lavarmi e farmi la barba;
alle 8 faccio la colazione con caffè, te, latte, biscotti, e
crostini di pane con marmellata e burro. Finita la colazione
vado in camera dove rifaccio il letto scopo e lavo per terra.
Poi pulisco il bagno e così ho finito il lavoro interno e posso
uscire. Adesso sto costruendo un pollaio molto grande, per
ora ho gettato la pavimentazione e presto inizierò a tirare su i
muri in mattoni. Alle ore 10 vado a fare la pausa per lo
spuntino e poi partecipo al gruppo con l’operatore di turno.
Finito il gruppo mi preparo per il pranzo. Di norma
mangiamo verso le 13. Dopo il pranzo possiamo riposare in
camera; io mi stendo sul letto e ascolto i cd di Fabrizio de
Andrè. Alle15 facciamo il secondo gruppo che però non si fa
tutti i giorni. Finito il gruppo ritorno a lavorare alla
costruzione del pollaio e poi alle 17 smetto per fare lo
spuntino pomeridiano. Quindi torno al lavoro ancora per
un’ora. Finito il tempo del lavoro vado a lavarmi e poi scendo
nel salone dove di solito mi faccio qualche partita a scala 40
con altri ragazzi della comunità. Alle 20 si cena e dopo
guardiamo le televisione, di solito un film oppure una partita
di calcio. (Tra noi prevalgono interisti e genoani). Alle 23,30
si va a dormire … e buona notte, un'altra giornata è trascorsa.
Devo dire che moralmente mi sento molto carico e
sempre più coinvolto nel programma della Comunità. Ho un
operatore che è molto bravo, è un ragazzo più giovane di me
che mi ha preso in simpatia e mi sta aiutando in una maniera
stupenda. Io sto seguendo il mio percorso e cerco di non
farmi coinvolgere nelle discussioni o nei litigi tra utenti.
Qui la responsabile si chiama Stefania ed è l’unica rimasta da
quando feci la mia prima comunità. Sento che mi ha preso
sotto la sua protezione e anche per questo vado avanti molto
bene. Fino a venerdì scorso ero in cucina a preparare i pasti
per mezzogiorno e per la sera, ... in poche parole ero il cuoco
della Comunità e l’ho fatto per 15 giorni e ogni volta tutti mi
riempivano di complimenti.
Per il mio futuro devo solo dire che sarà
sicuramente stupendo, con un buon lavoro e un piccolo.
appartamento per vivere tranquillo e sereno per il resto dei
miei giorni.
Un caro saluto alla redazione del giornalino.
Marco
SENTIMENTI E PAROLE
Pubblichiamo di seguito alcune poesie di utenti del
Centro diurno.
Clochard
Disteso sulla panchina
O raccolto nello sporco cartone
Ascolto i rumori del mondo distorto
Rifiuto lo slogan del sistema corrotto
Dormo beato sopra il selciato
E seppur non amato vivo il creato
Vincenzo Piliego
Buona strada
Anno 1 Numero 4
Questo testo – Dio contro il diavolo – risale a
qualche anno fa ed è stato scritto sull’onda
dell’irrequietezza diffusa derivante dal caos che
devasta la Nigeria, e soprattutto la zona del Delta del
Niger.
Secondo l’autore, lo spirito che governa la
natura è onnipotente e conduce comunque verso il
progresso. Questo spirito non perdonerebbe alcuna
forza che ostacolasse il progresso, perché la sua
onnipotenza la distruggerebbe.
La forza che oggi ostacola il vero progresso
dell’uomo è la smania materialistica e l’impatto
negativo che questa ha soprattutto sulle popolazioni in
via di sviluppo. L’estendersi dell’odio dell’uomo per
l’uomo nella lotta per le ricchezze acceca le coscienze.
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Io credo
Tutto passa veloce come il vento
Là dove il polline è trasportato
E’ nato un fiore.
Tutto passa anche il dolore
Segno indelebile come l’amore
Solo la voglia di vivere può darti ancora
La gioia dentro al cuore
Vittorio Romeo
Stiamo cercando volontari e volontarie
God against devil
A new road will be made,
For the righteous to be paid,
Through the dark forest
Into lands of a peace and rest.
Behold the dawning of a
New millennium is here
The rush for materialism is clear
Many are possessed and tempted
Some are confused and mind wounded.
Evil for evil
God against devil
Nemesis happily ready
And patiently happy
Pouncing on her enemy
Man against man to grind
Even mind against soul’s
Eye to blind
Man fighting against nature
Even nature poisoned by torture
Man exposed to diseases
Even accidents and death crisis
Seasons without reasons
Missing some beloved persons
My brothers, don’t be afraid
A new road will be made
The unrighteous must be paid
And there will be no aid
Destruction shall be executed
By the dragon
The evil must be visited
By Armageddon
The good shall dwell on a golden path
For a new millennium beautiful start
Opubo Adogiye Ayerite
Centro di Ascolto
Piazza Cassini 12, Sanremo
Per l’accoglienza e l’ascolto delle persone
che versano in stato di
bisogno urgente.
Per l’accompagnamento
delle stesse in percorsi
riabilitativi e di reinserimento sociale
Tutti i servizi sono accompagnati
da percorsi formativi guidati
da operatori qualificati
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