Modello Trentino

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Modello Trentino
Modello Trentino
Nasce da un'esigenza di superamento
sia della esplorazione dell'istituzione
scolastica con i soli linguaggi della teoria
dell'organizzazione, sia della riflessione
eccessivamente autoreferenziale e di
“buon senso” su quello che succede a
scuola.
Modello trentino
• Si propone di apprendere ed approfondire i
termini di una rigorosa autovalutazione d'istituto,
per uscire da un modello di senso pratico e
pervenire ad un modello più attrezzato sotto il
profilo metodologico.
• Affronta una autovalutazione di istituto con gli
strumenti, le "spie" cioè gli indicatori, ed un
metodo rigoroso, un modello seppur flessibile, di
autovalutazione ancorato ai criteri metodologici
desumibili dalle ricerche sulle scuole efficaci.
Presuppone una serie di passaggi metodologici:
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Il primo passaggio metodologico per la definizione del modello di analisi è la scelta
degli ambiti di indagine individuati nei seguenti: il contesto, le risorse, i processi, i
prodotti.
Il secondo passaggio riguarda la definizione di una “mappa di indicatori” di facile
rilevazione e documentazione, ma in grado di aiutare il processo di analisi
attraverso dati confrontabili nel tempo e nello spazio.
La sezione Contesto richiede una descrizione degli aspetti rilevanti del territorio in
cui è inserita la scuola e delle caratteristiche degli alunni. Nella sezione Risorse
dovrà essere condotta una analisi delle risorse strutturali, umane e finanziarie. La
sezione Processi prevede l'analisi delle modalità attraverso le quali la scuola opera
per ottenere i risultati previsti. Nella sezione Risultati dovranno essere esaminati
gli obiettivi dichiarati nei documenti ufficiali (Progetto di Istituto e
Programmazioni) ed il loro esito; vanno inoltre raccolti ed esaminati i dati
desumibili dalle schede di valutazione ed i risultati di eventuali prove
standardizzate di accertamento di profitto, con particolare riferimento alle
acquisizioni disciplinari in matematica e lingua italiana, i riscontri di soddisfazione
dell’utenza e degli insegnanti.
Infine nella Sintesi dell’analisi si riassumono le principali indicazioni emerse dalla
lettura dei dati e dalla riflessione su di essi.
strumenti
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strumenti di rilevazione che, oltre a permettere di produrre qualsiasi indagine
quali - quantitativa da parte della scuola per i processi di autovalutazione, possono
anche semplicemente costituire un valido aiuto per avere in evidenza, anche in
serie storica, tutti i dati significativi di contesto, di risorse e soprattutto dei processi
e dei prodotti d'istituto
• una struttura di indicizzazione delle prestazioni degli istituti superiori stratificata in:
a. indicatori semplici (ad es. numero degli studenti);
b. indicatori composti (sotto forma di rapporti, ad es. numero studenti/numero
computer per la didattica);
c. indici sincretici di area (ad es. punteggio complessivo ottenuto nell’area risorse
strutturali ) individuati tramite la elaborazione di valori attribuiti agli indicatori
dell’area.
• strumenti di rilevazione quantitativa delle strutture di plesso, una check list di
osservazione-valutazione dell'offerta formativa e test di accertamento di profitto in
lingua italiana e matematica nella classe terminale (modelli di valutazione
autovalutazione della scuola elementare)
Indicatori di contesto
• 1.1 - Offerta culturale e formativa del
territorio
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1.1.1 Presenza nel territorio della scuola di varie tipologie di offerta formativa e
culturale
• 1.2 - Livello culturale familiare degli
alunni
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1.2.1 Distribuzione percentuale dei genitori per titolo di studio (laurea, diploma di
scuola media superiore, licenza di scuola media inferiore, licenza elementare o
nessun titolo)
Indicatori di contesto
• 1.3 - Livelli d’ingresso degli alunni
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1.3.1 Distribuzione percentuale degli alunni in ingresso in classe III
elementare secondo il giudizio riportato al termine della classe II
elementare
1.3.2 Distribuzione percentuale degli alunni in ingresso in classe I media
secondo il giudizio riportato al termine della classe V elementare
1.3.3 Distribuzione percentuale degli alunni in ingresso in classe I
superiore secondo il giudizio riportato al termine della classe III media
1.3.4 Percentuale di alunni che impiegano più di trenta minuti per
raggiungere la scuola
1.3.5 Percentuale di alunni portatori di handicap
1.3.6 Percentuale di alunni che non sono di lingua madre italiana
Indicatori di contesto
• 1.4 - Evoluzione delle iscrizioni
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1.4.1 a) Evoluzione percentuale delle iscrizioni in complesso fatto 100 il
valore del 1999/2000, nella scuola elementare
1.4.1 b) Evoluzione percentuale delle iscrizioni in complesso fatto 100 il
valore del 1999/2000, nella scuola media
1.4.1 c) Evoluzione percentuale delle iscrizioni in complesso fatto 100 il
valore del 1999/2000, nella scuola superiore
1.4.2 a) Evoluzione percentuale delle iscrizioni al I anno di corso fatto 100
il valore del 1999/2000, nella scuola elementare
1.4.2 a) Evoluzione percentuale delle iscrizioni al I anno di corso fatto 100
il valore del 1999/2000, nella scuola elementare
1.4.2 b) Evoluzione percentuale delle iscrizioni al I anno di corso fatto 100
il valore del 1999/2000, nella scuola media
1.4.2.c) Evoluzione percentuale delle iscrizioni al I anno di corso fatto 100
il valore del 1999/2000, nella scuola superiore
Indicatori di risorse
• 2.1 - Risorse strutturali
• 2.1.1 Numero di studenti per laboratorio
• 2.1.2 Metri quadri di palestre disponibili per alunno
• 2.2 - Risorse tecnologiche
• 2.2.1 Numero alunni per computer utilizzato in attività
didattiche
• 2.2.2 Presenza di collegamento Internet
• 2.2.3 Presenza di collegamento in rete interna
Indicatori di risorse
• 2.3 - Risorse umane
• 2.3.1 Rapporto alunni/insegnanti
• 2.3.2 Rapporto alunni/personale ATA
• 2.4 - Stabilità delle risorse umane
• 2.4.1 Numero anni di permanenza del dirigente scolastico
nell’istituto
• 2.4.2 Percentuale docenti a tempo determinato
• 2.4.3 Percentuale docenti presenti anche nel precedente anno
scolastico
Indicatori di risorse
• 2.5 - Risorse finanziarie
• 2.5.1 Ammontare medio per alunno del finanziamento
complessivo della P.A.T.
• 2.5.2 Ammontare medio per alunno dei finanziamenti
complessivi di altri Enti pubblici e privati
• 2.5.3 Ammontare medio per alunno del finanziamento
complessivo delle famiglie
Indicatori di processi
• 3.1 - Abbandono degli alunni
• 3.1.1 Percentuale di alunni frequentanti nel precedente anno
scolastico che non si sono riscritti nel corrente anno scolastico
Indicatori di processi
• 3.2 - Clima scolastico
• 3.2.1 Numero sospensioni, ammonizioni scritte, note sul
registro rispetto al totale degli alunni
• 3.2.2 Numero reclami scritti da parte di genitori, docenti, non
docenti, alunni rispetto al totale degli alunni
• 3.2.3 Numero medio di giorni di assenza dei docenti
• 3.2.4 Numero medio di giorni di assenza degli alunni
Indicatori di processi
• 3.3 - Progettualità
• 3.3.1 Presenza di iniziative progettuali (compensazione tra
discipline, utilizzando la quota del 15%, corsi serali, altri corsi
per adulti, corsi post- superiore, stage in azienda, scambi di
studenti, stage linguistici all'estero, monitoraggi degli esiti
degli alunni/post scuola media/post diploma, attività
facoltative pomeridiane, corsi per la patente informatica
europea/ECDL, altro/specificare)
Indicatori di processi
• 3.4 - Organizzazione interna
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3.4.1 Presenza di modalità organizzative (commissione per l'orientamento,
nucleo per l'autovalutazione di istituto, dipartimenti di area disciplinare,
coordinamento consigli di classe/paralleli/di corso/di indirizzo)
3.4.2 Numero di funzioni obiettivo attivate
3.4.3 Percentuale docenti con prestazioni aggiuntive di non insegnamento
oltre alle normali attività connesse con l’insegnamento (di cui agli artt. 39
e 41 del CCPL 2000)
3.4.4 Numero medio di ore di aggiornamento organizzato dalla scuola per
docente
3.4.5 Numero medio di ore di aggiornamento organizzato da IPRASE del
Trentino, altri Enti qualificati e accreditati per docente
Indicatori di processi
• 3.5 - Diversificazione delle strategie
dell’apprendimento/insegnamento
• 3.5.1 Presenza di strategie innovative adottate
frequentemente in almeno il 50% delle classi (insegnamento
per gruppi di livello, didattica per classi aperte, costruzione di
prove di apprendimento per classi parallele)
Indicatori di risultati
• 4. RISULTATI
• 4.1 - Risultato istituzionale
• 4.1.1 Tasso di promozione
• 4.1.2 Tasso di promozione (con debito formativo)
Indicatori di risultati
• 4. RISULTATI
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4.1.3 a) Distribuzione percentuale di alunni di classe V elementare
secondo il giudizio riportato in italiano e matematica
4.1.3 b1) Distribuzione percentuale di alunni di classe III media secondo il
giudizio riportato in italiano e matematica
4.1.3 b2) Distribuzione percentuale di alunni di scuola media licenziati
secondo il giudizio riportato, oppure non licenziati
4.1.3 c1) Percentuale di alunni interni che hanno superato l'esame di Stato
4.1.3 c2) Punteggio medio ottenuto dagli alunni interni negli esami di
Stato
Indicatori di risultati
• 4. RISULTATI
• 4.2 - Livelli di apprendimento
• 4.2.1 Punteggio medio degli alunni (classi V el., III m., II s.) in
italiano e matematica ai test
• 4.2.2 Punteggio medio delle diverse classi (V el., III m., II s.) in
italiano e matematica ai test
• 4.2.3 Punteggio medio degli alunni (classi V el., III m., II s.) in
italiano e matematica ai test secondo il titolo di studio del
padre
Indicatori di risultati
• 4. RISULTATI
• 4.3 - Riuscita scolastica
• 4.3.1 Percentuale di alunni licenziati nel precedente anno
scolastico, bocciati nell’anno successivo
• 4.4 - Soddisfazione dell’utenza
• 4.4.1 Percentuale di genitori soddisfatti della scuola (con
riferimento alle domande 10, 16, 18 del Questionario per le
famiglie)
• Il modello trentino, pur avendo un’origine ed un percorso
contestualizzati, presenta anche elementi di trasferibilità
ad altre situazioni;
• La logica del percorso auto valutativo è una logica
euristica: perché auto valutarsi, su che cosa, con quale
metodologia, in quali tempi e spazi;
• Per rispondere a tali domande si può ricorrere all'ausilio
di alcuni riferimenti concettuali e metodologici per
costruire qualcosa di simile ad uno o più modelli.
• Un riferimento teorico-pratico è dato dalle ricerche sulle
“scuole efficaci” che hanno evidenziato un principio base e
cioè che “la scuola fa la differenza”.
• In tali ricerche l’istituto scolastico costituisce l’unità d’analisi
che viene condotta con la metodologia della individuazione
delle correlazioni fra esiti e processi.
• All’interno dell’istituto scolastico le rilevazioni riguardano sia il
livello scuola, cioè le condizioni organizzative, sia il livello
classe, cioè il processo di insegnamento-apprendimento.
• Sono stati così rilevati alcuni fattori cruciali che intervengono
nel funzionamento dell’istituto rendendone efficace l’offerta
formativa.
Fattori di efficacia
•
leadership focalizzata su compiti educativi vale a dire una conduzione dell’istituto
che si ispiri più ad uno stile progettuale–pedagogico che burocratico–
amministrativo;
•
chiarezza degli obiettivi, che si intendono perseguire esplicitandoli e
comunicandoli agli interessati (alunni e famiglie in particolare);
•
disponibilità di supporti e assistenza esterni, anche nella forma di consulenza ed
assistenza su problemi specifici;
•
elevato livello di aspettative sui risultati degli studenti, in modo da alimentare un
clima di autostima e di incoraggiamento;
•
sistema di monitoraggio dei risultati, di estrema importanza per far si che la
valutazione supporti la decisione pedagogico–didattica;
Fattori di efficacia
•
clima sereno e attenzione alla persona, quale ambiente di apprendimento attento
anche alla “intelligenza emotiva”;
•
norme di supporto all’azione di cambiamento, in modo da sostenere chi fa
innovazione;
•
occasioni regolari di sviluppo professionale, tramite piani di formazione continua
del personale;
•
coinvolgimento genitori, quale strategia di comunicazione e collaborazione scuola–
famiglia;
•
intense comunicazioni nella scuola e con l’esterno, anche tramite un adeguato
sistema informativo interno/esterno;
•
modalità collegiali di progettazione e intervento, che superino l’isolamento
professionale.
• Si assume nel concetto del "valutare" la capacità di
governo delle situazioni/organizzazioni.
• La valutazione, quindi, come strategia di controllo di un
sistema nel senso di perseguire un suo miglioramento
continuo verso il raggiungimento di obiettivi definiti,
rivedibili continuamente mediante operazioni di feed
back.
• La valutazione pervade ogni elemento di un processo
operativo, non è solamente la funzione finale di un ciclo.
• Il controllo è inteso come conoscenza, come collegialità e
partecipazione, come ricerca e innovazione, come
programmazione, verifica e riprogettazione.
• L’Autoanalisi di Istituto (A.I.) è “una ispezione
sistematica da parte di una scuola dell’attuale
funzionamento come primo passo di un
processo di miglioramento” (Van Velzen et alii,
Making School Improvement Work, Leuven,
Acco, 1985).
questa definizione permette di riconoscere alcuni
elementi caratterizzanti
•
dal punto di vista metodologico si tratta di una valutazione interna formalizzata,
ovvero comporta il passaggio da una riflessione interna - che fa parte del bagaglio
professionale di ciascuno - ad un processo sistematico di valutazione;
•
dal punto di vista dell’oggetto di valutazione viene messa a fuoco la singola scuola
come unità di erogazione del servizio, quindi come insieme di fattori educativi ed
organizzativi che caratterizzano il servizio;
•
dal punto di vista strategico si qualifica per l’azione di cambiamento, comportando
il passaggio da un’analisi organizzativa ad una diagnosi funzionale alle scelte di
miglioramento.”
Rielaborazione su materiali tratti da http://www.vivoscuola.it/Valutazion/index.asp