israele e gli arabi (a cura di monica perri)

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israele e gli arabi (a cura di monica perri)
ISRAELE E GLI ARABI
Tratto da G. Gentile, L. Ronga, Il multilibro di storia. 3. Il
Novecento, editrice la Scuola, Brescia, 2001
Tratto da: http://viaggiare.miolink.com/mappe/mondo/mappa_carta_medio-oriente.htm
Israele e gli arabi
Alla fine dell’800 non esisteva né lo Stato d’Israele, né lo Stato di Palestina. La nascita dello
Stato d’Israele trae origine dall’impegno assunto dagli Inglesi coi banchieri Rothschild, nel
1917, di riconoscere agli Ebrei di tutto il mondo, il diritto ad avere una patria in Palestina, in
cambio di finanziamenti a sostegno dell’azione militare contro gli Asburgo ed i loro alleati.
Purtroppo analoga assicurazione fu fatta l’anno precedente agli Arabi di Palestina, in cambio
della loro partecipazione al conflitto. Alla fine della guerra, la Società delle Nazioni,
assegnando agli Inglesi il protettorato in Palestina, di fatto non riconosceva alcuno Stato, ma
non precludeva agli Ebrei il diritto di immigrare in Palestina. Venne esposta la dichiarazione di
Balfour1, la quale sosteneva con favore la creazione di “un focolare nazionale ebraico” in
Palestina.
Il flusso migratorio, cresciuto enormemente con le persecuzioni antisemite attuate dal
nazismo, provocò aspre reazioni da parte degli Arabi, tanto da ipotizzare una spartizione della
Palestina in tre parti: una araba, una ebraica e una, nella zona di Gerusalemme, sotto
controllo inglese.
Gli Arabi non accettarono e alla fine del mandato inglese, il 15 maggio 1948, il governo
ebraico proclamò la nascita dello Stato d’Israele. Ne scaturì un conflitto arabo israeliano che
si concluse con un armistizio nel 1949 e con l’annessione da parte degli israeliani di
Gerusalemme Ovest. L’Olocausto fu un avvenimento cruciale che fece nascere la necessità di
una vita sicura all’interno di uno Stato Israeliano da parte del popolo ebraico. La creazione di
uno Stato ebraico indipendente venne considerata da molti una sorta di doveroso
risarcimento all’antisemitismo e alle persecuzioni razziste subite durante la Seconda Guerra
Mondiale; per questo Israele venne riconosciuto da più Stati e fu ammesso all’ONU. Tuttavia i
contrasti con la popolazione araba non finirono e portarono ad altre guerre, che coinvolsero
anche gli Stati confinanti: nel 1956, contro l’Egitto (Crisi di Suez), nel 1967 contro Giordania
ed Egitto (Guerra dei sei giorni), 1973 contro Egitto e Siria ( guerra dello Yom Kippur). Nel
1967 la guerra durò pochissimo ( sei giorni appunto), perché Israele, impiegando l’aviazione,
riuscì a prevenire l’attacco degli Arabi e a conquistare ampi territori della Siria (le alture del
Golan), della Giordania (la Cisgiordania, ovvero parte ovest del fiume Giordano) e dell’Egitto (
la striscia di Gaza e la Penisola del Sinai). Nel 1978 un trattato di pace siglato con l’Egitto
portò all’accordo di Camp David: Israele restituì il Sinai in cambio del riconoscimento
egiziano. Nel 1987 scoppia la prima Intifada2, una rivolta spontanea dei palestinesi di Gaza e
della Cisgiordania contro l’occupazione militare israeliana. La svolta sembra arrivare nel
1993, con le trattative tra OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina, fondato nel
1964) guidata da Arafat, e Israele che portarono al riconoscimento del diritto reciproco ad
avere un proprio Stato. Il leader dell’OLP poté rientrare in Palestina dopo decenni. Con
l’uccisione del primo ministro israeliano Rabin nel 1995 le trattative di pace si arrestano. Nel
2000 esplose la seconda Intifada, provocata dalla visita del leader del Likud3 Sharon, alla
spianata delle Moschee a Gerusalemme, luogo sacro per i Musulmani. La ripresa dell’attività
terroristica islamica e le iniziative militari israeliane sembrano non porre mai fine a questo
conflitto. Lo status della città di Gerusalemme, città santa per i cristiani, per gli ebrei e anche
per i musulmani, resta uno dei nodi da sciogliere tra Palestinesi ed Israeliani, dal momento
che entrambe la rivendicano come capitale.
1
Ministro degli Esteri britannico
Intifada deriva dal verbo arabo „nfda“, che vuol dire scrollare, levarsi di dosso qualcosa
3
Partito della destra israeliana
2
Tratto da: R. Neri, Progetto di Storia 3., La Nuova Italia, Firenze, 1990
ESERCIZI:
1) Indica le cause dei seguenti fenomeni o avvenimenti:
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Dichiarazione di Balfour
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forte immigrazione della popolazione ebraica in Palestina durante la seconda
guerra mondiale
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il governo ebraico proclamò la nascita dello Stato d’Israele
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Israele venne riconosciuto da più Stati e venne ammesso all’ONU
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scoppio della seconda Intifada
2) Indica ora le conseguenze dei seguenti fenomeni o avvenimenti
- impegno inglese coi banchieri Rothschild durante la prima guerra mondiale
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- Il flusso migratorio cresciuto con le persecuzioni antisemite
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- olocausto
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- guerra dei sei giorni
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- occupazione dei territori palestinesi da parte degli israeliani
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3) Cronologia: davanti ad ogni data scrivi il numero dell’avvenimento corrispondente:
…………. 1917
……….… 1948
…………. 1967
…………. 1978
…………. 1987
…………. 1993
…………. 2000
1. Dichiarazione della nascita dello Stato d’Israele
2. Scoppio della seconda Intifada
3. Guerra dei sei giorni
4. Scoppio della prima Intifada
5. Accordo di Camp David tra Egitto e Israele
6. Dichiarazione di Balfour
7. le trattative tra OLP e Israele e riconoscimento del diritto reciproco ad avere un
proprio Stato.
L’importanza di Gerusalemme
Gerusalemme é città santa per gli ebrei, per i cristiani e per i musulmani. Ogni negoziato su
Gerusalemme deve tenere conto di ciò. Dal 1948 al 1967 la città è stata divisa in due: la
parte occidentale agli ebrei, la parte orientale, comprensiva della città vecchia, agli arabi.
Durante questo periodo non fu concesso agli ebrei di recarsi a pregare al Muro del Pianto e i
cimiteri ebraici furono profanati e con le lapidi vennero costruite opere edilizie.
Dopo la guerra dei sei giorni (1967), Israele conquistò anche la parte est di Gerusalemme. Ai
musulmani fu consentito di recarsi a pregare sulla Spianata delle moschee. Israele costruì
una serie di insediamenti intorno a Gerusalemme e allargò i confini municipali della città in
modo da inglobare il maggior numero di popolazione ebraica. Questo piano urbanistico
espropriò molta terra alla popolazione araba. Perciò la parte nuova è abitata dagli israeliani,
e la periferia araba, ad alcuni chilometri di distanza, prende il nome di Ramallah. Ciò che i
due popoli si contendono è solo qualche chilometro quadrato. Un trattato di pace che
escludesse una qualche forma di sovranità palestinese su Gerusalemme est è destinato a
fallire
Per quel che riguarda gli israeliani, Gerusalemme è il loro unico luogo di culto di memorie
storiche, perciò “deve” essere la loro capitale. Secondo loro cristiani e musulmani hanno tanti
altri luoghi di culto, ma gli ebrei hanno solo il “muro del pianto”. Per i palestinesi invece,
Maometto, dalla spianata di Gerusalemme, è asceso in cielo. Su di essa sorge infatti una
magnifica moschea “Al Alasqa” (la splendente) ed è sempre stato un luogo sacro, il terzo
dopo La Mecca e Medina.
Gli accordi di pace sono caduti proprio per le violente manifestazioni scoppiate fra arabi
quando Sharon si recò sulla spianata per rivendicare, simbolicamente, la sovranità israeliana
su Gerusalemme.
Rispondi alle seguenti domande:
1) Perché la città di Gerusalemme è causa di scontri tra israeliani e palestinesi?
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2) Prova a definire un accordo, in base alle notizie che hai raccolto durante la lezione, per una
spartizione che sia accettabile da entrambe le parti, della città di Israele.
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Esercizio di sintesi su Israele e gli arabi
Inserisci nel brano che segue, i termini che ritieni più adatti fra quelli riportati nel riquadro.
seconda Intifada, sionismo, arabi, OLP, Gerusalemme Ovest, olocausto, Palestina, ebraico,
Camp David, due stati, Dichiarazione di Balfour, Ottocento, crisi di Suez, antisemitismo,
inglesi, Egitto, stato ebraico, sei giorni, Arafat, Yom Kippur, reciproco riconoscimento,
Intifada, indipendenza.
Alla fine dell’……….… non esistevano né lo Stato di Israele, né lo Stato di Palestina. Fu in quel
periodo che iniziò a prendere forma il …………… politico che teorizzava la costruzione di uno
stato……………
Durante la prima guerra mondiale gli ………….. presero accordi coi banchieri Rotschild per la
creazione di un futuro Stato d’Israele in ……………. Alla fine del conflitto venne esposta la
……………… …… ……………….., che vedeva con favore la creazione di un “focolare nazionale
ebraico” in Palestina.
Di fronte ad un …………………. dilagante, molti ebrei scapparono in Palestina. L’…………….. fu un
avvenimento cruciale per le vicende mediorientali perché portò al desiderio da parte dei
sopravvissuti di assicurarsi una vita certa in uno …………… ……………….
Con la Risoluzione n. 181 del 1947 l’ONU approvò la divisione della Palestina in ……. ………:
uno arabo e uno palestinese, che portò all’annuncio dell’…………..dello Stato d’Israele nel
1948. Scoppiò la guerra tra ………… di Siria, Transgiordania, Iraq, Egitto e Libano contro
Israele. Israeliani allargano i loro confini assicurandosi …………………. ……..
Nel 1956 scoppia la ……….. … ……….. che portò alla guerra tra …………… e Israele.
Nel 1964 viene fondata l’…., l’Organizzazione per la liberazione della Palestina, guidata da
……….., che ebbe le sue basi prima in Giordania e poi in Libano.
Nel 1967 si assisté alla guerra dei …… ………… tra Israele, Egitto e Giordania. La vittoria degli
israeliani portò alla conquista di Gerusalemme Est, delle Alture del Golan, della Cisgiordania
e il deserto del Sinai. Ancora guerra nel 1973: attacco a sorpresa di Egitto e Siria contro
Israele. La guerra dello ……… ………… si risolse con la vittoria israeliana. Vennero firmati
trattati di pace che portarono all’accordo di ………... ………..: in cambio del riconoscimento
egiziano di Israele, questo gli restituì la penisola del Sinai.
Nel 1987 scoppiò la prima ………….., rivolta spontanea dei palestinesi di Gaza e della
Cisgiordania contro l’occupazione israeliana. Si ebbe una svolta nel 1993 con le trattative
segrete tra OLP e Israele che portò a un trattato di ………… …………. . Arafat rientra in Palestina
dopo decenni. Però a causa dei continui attentati e ritorsioni il processo di pace subisce un
brusco stop che porterà allo scoppio della ……………… ……………….. nel 2000.
MAPPA CONCETTUALE
Nascita del
sionismo politico
Emigrazione
ebraica in
Palestina
Nascita di un
focolare ebraico
Nazismo,
antisemitismo ed
olocausto
Nuovo ingente
flusso di emigrati
ebrei in Palestina
Guerre contro gli
Arabi
Nuove
annessioni
territoriali
di Israele
Prima
guerra
mondiale
accordo degli
Inglesi con i
banchieri
Rothschild
1948
Crisi di
Suez
Guerra dei
sei giorni
Guerra
dello Yom
Kiuppur
Problema dei
profughi dei
territori occupati,
del terrorismo,
dello status di
Gerusalemme
The Balfour Declaration
November 2, 1917
Foreign Office
November 2nd, 1917
Dear Lord Rothschild,
I have much pleasure in conveying to you, on behalf of His Majesty's Government, the
following declaration of sympathy with Jewish Zionist aspirations which has been submitted to,
and approved by, the Cabinet.
"His Majesty's Government view with favour the establishment in Palestine of a national home
for the Jewish people, and will use their best endeavours to facilitate the achievement of this
object, it being clearly understood that nothing shall be done which may prejudice the civil and
religious rights of existing non-Jewish communities in Palestine, or the rights and political
status enjoyed by Jews in any other country."
I should be grateful if you would bring this declaration to the knowledge of the Zionist
Federation.
Yours sincerely,
Arthur James Balfour
La Dichiarazione di Balfour
2 novembre 1917
Ufficio degli Esteri
2 novembre 1917
Egregio Lord Rothschild,
ho il piacere di comunicarvi, a nome del Governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione di
simpatia per le aspirazioni sioniste ebraiche che è stata presentata ed approvata dal Governo.
"Il Governo di Sua Maestà guarda con favore la costituzione in Palestina d'un focolare
nazionale per il popolo ebraico e applicherà tutti i suoi sforzi per facilitare il raggiungimento di
questo obiettivo, essendo stato assodato chiaramente che non sarà fatto niente che possa
pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina, o i diritti
e lo statuto politico goduti dagli ebrei in qualunque altro paese".
Vi sarei riconoscente se portaste questa dichiarazione alla conoscenza della Federazione
Sionista.
Sinceramente vostro,
Arthur James Balfour
Tratto da: http://www.grandinotizie.com/dossier/002/fatti_perche/018.htm
Breve glossario delle sigle e dei termini ricorrenti della lezione
Israele gli arabi.
Agenzia ebraica per
la Palestina:
Ebrei:
Fondamentalismo
islamico:
organismo creato nel 1929, con lo scopo di coordinare la vita
degli ebrei costruendo sul territorio scuole, ospedali e l’Università
di Gerusalemme.
è ebreo colui che figlio di ebrei, più precisamente chi è
nato da madre ebrea. Il termine ebreo viene per lo più usato dagli
altri popoli, il termine esatto è “israelito”,
discendente da “Israele”.
termine assunto per qualificare il rifiuto dei modelli occidentali di
Stato e società e la corrispondente affermazione della legge
islamica, shari’a, quale unica fonte del diritto.
Integralismo religioso:
termine coniato per indicare una modalità cattolica di concepire il
rapporto tra religione e società e politica, è passato a significare il
rifiuto della modernità da parte di gruppi islamici.
Intifada:
tradotto nella nostra lingua equivale a “risveglio”, “scrollarsi,
levarsi di dosso qualcosa”. E’ una rivolta popolare che prende
forza nei territori palestinesi occupati dagli israeliani, a Gaza e in
Cisgiordania.
Israeliano:
cittadino dello Stato d’Israele. Ottengono la cittadinanza
israeliana tutti coloro che abitavano nello stato d’Israele al
momento della sua formazione e i loro discendenti, tranne coloro
che avevano abbandonato quella zona in quel periodo. La
Costituzione dello Stato riconosce inoltre il principio secondo il
quale ogni ebreo che desidera stabilirsi in Israele ha diritto ad
avere la cittadinanza.
Knesset:
è il Parlamento israeliano.
Legge del ritorno:
è una legge approvata nel 1950 dal Parlamento israeliano che
stabilisce che ogni ebreo ha il diritto di stabilirsi in Israele.
OLP:
sigla per “Organizzazione per la liberazione della Palestina”;
indica l’organizzazione , nata nel 1964, con lo scopo di istituire
un’organizzazione palestinese in grado di contrapporsi allo stato
d’Israele e rappresentare il popolo palestinese; ha guidato la lotta
per costituire uno Stato arabo in Palestina con guerre e attentati
terroristici. Dal 1969 presidente dell’organizzazione é Yasser
Arafat.
ONU:
sigla per Organizzazione delle Nazioni Unite. E’ un organismo
sopranazionale fondato nel 1945 per sostituire la Società della
nazioni; ha sede a New York ed ha il compito di agire contro gli
Stati che sono responsabili di aggressioni contro altri Stati.
Organismo principale dell’ONU è il Consiglio di Sicurezza,
controllato da USA, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina.
Palestina:
territorio del Medio Oriente che confina con Libano, Siria,
Giordania ed Egitto. Non ha mai costituito uno Stato autonomo,
ma ha sempre fatto parte degli imperi che si sono succeduti nella
regione.
Profughi palestinesi:
persone che vivono fuori i confini della Palestina. Molti si sono
integrati nel vicino regno di Giordania, ma anche in tutti i paesi
arabi e molti nei paesi industrializzati dell’occidente.
Società delle Nazioni:
prima
organizzazione
sopranazionale
fondata
per
il
mantenimento della pace nel 1919, dopo la prima guerra
mondiale. Doveva costituire lo strumento di prevenzione di nuovi
conflitti. Vi aderirono 58 Stati che rinunciarono alla guerra come
mezzo per risolvere i contrasti internazionali.
UNSCOP:
sigla che indica il Comitato Speciale delle Nazioni Unite sulla
Palestina; formato da Paesi soci, ma “neutrali”.: Perù, Uruguay,
Guatemala, Svezia, Paesi Bassi, Cecoslovacchia, Iugoslavia,
Canada, Australia, India e Iran. Ha lo scopo di trovare una
soluzione politica fra le inconciliabili pretese degli arabi
palestinesi e degli ebrei.
Yddish:
lingua che è formata dall’antico dialetto tedesco contaminato da
elementi slavi, parlato da gruppi di ebrei che, provenienti dalla
Germania, si stabilirono nei paesi slavi.
Breve riassunto in punti della lezione su Israele a gli arabi.

Fine ‘800: nascita del movimento sionista, con l’obiettivo di tornare nella Terra
Promessa.

1917: Palestina sotto controllo dell’Inghilterra; dichiarazione di Balfour.

Anni ’30: ascesa al potere in Germania di Hitler: nazismo, antisemitismo e olocausto.

1947: Risoluzione dell’ONU n.181; approvazione della divisione della Palestina in due
Stati.

1948: si proclama l’indipendenza dello Stato di Israele, che provocò una guerra tra
arabi di Siria, Transgiordania, Iraq, Egitto e Libano contro Israele. Israeliani allargano i
loro confini assicurandosi Gerusalemme Ovest.

1950: La Knesset, il Parlamento israeliano, approva la legge del ritorno.

1956: Nasser presidente egiziano, decide di nazionalizzare il Canale di Suez: israeliani
conquistano il Sinai, ma si devono ritirare.

1964: viene fondata l’OLP, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, guidata
da Arafat.

Guerra dei sei giorni che porta sotto l’autorità israeliana Gerusalemme Est, le alture
del Golan, la Cisgiordania e il deserto del Sinai.

1970: settembre nero. Re Hussein di Giordania scatena una violenta offensiva contro
le roccaforti dei gruppi terroristici palestinesi presenti nel suo territorio. OLP si
trasferisce in Libano.

1973: guerra dello Yom Kippur: Egitto e Siria attaccano inaspettatamente Israele.
Firmato l’accordo di pace fra Israele e Egitto e in seguito fra Israele e Siria.

1973: OLP ottiene il riconoscimento diplomatico da parte di 114 Stati.

1974: vertice di Rabat: sancito il diritto del popolo palestinese di stabilire un’autorità
nazionale indipendente sotto la leadership dell’OLP.

1977: visita storica del presidente egiziano Sadat alla Knesset.

1979: accordo di Camp David fra Egitto e Israele che pone fine allo stato di guerra fra i
due paesi. Egitto riconosce il diritto all’esistenza di Israele e Israele in cambio
restituiscono la penisola del Sinai.

1981: la Knesset vota l’annessione de facto del Golan.

1982: guerra in Libano. Israele vuole colpire le base dei terroristi arabi presenti sul
territorio libico.

1987: scoppia la prima Intifada, rivolta spontanea dei palestinesi di Gaza e della
Cisgiordania contro l’occupazione israeliana.

1988: il Consiglio nazionale palestinese proclama la creazione simbolica di uno Stato
palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza con Gerusalemme capitale. Arafat
dichiara di riconoscere Israele.

1991: Conferenza di pace di Madrid alla quale partecipano Israele, Siria, Libano e
Egitto.

1993: trattative segrete tra OLP e Israele che portano ad un trattato di reciproco
riconoscimento.

1994: Israele si ritira da Gerico e Gaza; Arafat rientra in Palestina dopo decenni di
esilio e nomina il primo governo dell’Autorità nazionale palestinese che prende il
controllo di queste città.

1995: uccisione del premier israeliano Rabin; il processo di pace subisce un brusco
stop.

1996: prime elezioni palestinesi; Arafat viene eletto presidente dell’Autorità Nazionale
palestinese. Elezioni in Israele: Netanyahu eletto primo ministro d’Israele.

2000: Scoppia la nuova Intifada, causata dalla visita provocatoria del leader Sharon
alla Spianata delle Moschee.

maggio 2004: operazione Arcobaleno. Iniziata da milizie israeliane per individuare e
distruggere i tunnel sotterranei al confine con l’Egitto, usati dai militanti palestinesi
per far passare armi. Viene colpita Gaza.

2005: Viene eletto Abu Mazen al posto di Ariel Sharon; il governo Sharon decide
unilateralmente di sgombrare la Striscia di Gaza (occupata nel 1967). I coloni
israeliani sgomberati con la forza.

gennaio 2006: elezioni in Palestina vinte da Hamas (partito armato degli islamisti).

giugno 2006 Hamas (significa “ardire”, “scossa”; è anche acronimo di “Movimento di
resistenza islamica, nato a Gaza nel 1988, che aspira alla formazione di uno Stato
islamico sull’intero territorio del Palestina storica)e Fatah (è un'organizzazione facente
parte dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Al-Fatah è stata
fondata nel 1959 da Yāser Arafāt.) decidono di formare un governo di unità nazionale.

giugno-novembre 2006: Operazione Piogge estive. Operazione militare israeliana
all’interno della Striscia di Gaza. C’è una mobilitazione di uomini e mezzi per liberare
un soldato rapito, il caporale delle forze di Difesa Israeliane Gilad Shalit.

giugno 2007: Hamas conquista la Striscia di Gaza; in Cisgiordania Fatah accusa il
partito islamico di aver fatto un Colpo di Stato: viene fondato un governo d’emergenza.
Israele dichiara la Striscia “entità nemica” e la stringe sotto assedio e con embarghi.

febbraio 2008: Operazione Inverno Caldo. Campagna militare nella Striscia di Gaza
delle forze di difesa israeliane, in risposta ai razzi Qassam sparati dalla striscia da
Hamas (uccisi 100 palestinesi in meno di una settimana); 150 razzi sparati dai
palestinesi uccidono 3 israeliani.

giugno 2008: Hamas dichiara una tregua con Israele, con una cessazione di lanci di
razzi in cambio della riapertura dei valichi della Striscia; tregua interrotta da diversi
Raid israeliani mirati a compiere omicidi di miliziani e con sporadici lanci di razzi. I
valichi vengono aperti solo occasionalmente e la popolazione di Gaza continua ad
impoverirsi.

Novembre-dicembre 2008: corpi speciali israeliani compiono piccoli attacchi dentro la
Striscia di Gaza provocando la reazione di Hamas che, ala scadenza della tregua (18
dicembre) riprende massicciamente il lancio di razzi.

27 dicembre 2008: Israele lancia a sorpresa l’offensiva Piombo Fuso con l’intento di
colpire l’amministrazione di Hamas al fine di generare una situazione di migliore
sicurezza intorno alla striscia di Gaza nel tempo, attraverso un rafforzamento della
calma e una diminuzione dei lanci di razzi. L’obiettivo è neutralizzare Hamas che dal
2001 bersaglia i centri urbani nel sud di Israele con razzi Qassam, provocando nel
corso di 8 anni 15 morti e centinaia di feriti tra la popolazione civile, costretta ad un
ritmo di vita scandito dal sirene di allarme e cose nei rifugi sotterranei (obbligatori per
legge). Hamas controbatte che la tregua è stata rotta dalle forze israeliane il 4
novembre 2008 con l’uccisione di 6 militari e il blocco dei convogli umanitari.

17 gennaio 2009: Israele annuncia il cessate il fuoco unilaterale nella Striscia di Gaza
per aver realizzato e superato gli obiettivi del’operazione Piombo Fuso.