RIFUGIO ALPE DI TIRES DENTI DI TERRAROSSA / MOLIGNON
Transcript
RIFUGIO ALPE DI TIRES DENTI DI TERRAROSSA / MOLIGNON
Avvicinamento: Da Monigo si segue la SS Feltrina fino a Quero, poi si prosegue sulla sinistra Piave fino a Busche, quindi dopo Santa Giustina, si seguono le indicazioni per Agordo e Cencenighe (sosta colazione). Quì si svolta a sinistra e passato Falcade si prosegue per il Passo San Pellegrino e Moena. Imboccata la nuova circonvallazione del paese, si prosegue sulla SS della Val di Fassa in direzione Canazei, giunti a Campitello, si parcheggia all’imbocco della strada della Val Duron (Strèda de Salin), da dove parte il taxi-navetta per il Rifugio Micheluzzi. Escursione: Sabato 20 Luglio: Gruppi A-B: Da Campitello 1414 m, con Sabato 20 / Domenica 21 Luglio 2013 RIFUGIO ALPE DI TIRES DENTI DI TERRAROSSA / MOLIGNON Proposta da: Daniele Martignago – Tiziano M. – Daniela F. Tel. 347.5040872 Partenza: Sabato 20 Luglio 2013 ore 6,00 dal parcheggio dello stadio del rugby a Monigo. Rientro previsto: Domenica 21 Luglio ore 20.00 Difficoltà: GR A: EEA Percorso complessivamente di medio impegno per lunghezza e dislivello, con ferrata di media difficoltà il primo giorno e molto difficile il secondo giorno. La presenza di diversi tratti non assicurati implica una buona confidenza con i percorsi in roccia e assoluta assenza di vertigini. GR B: E Percorso di moderato impegno il primo giorno e di medio impegno il secondo su sentieri ben tracciati. Unici tratti un po’ impegnativi le discese dai Passi Molignon e Antermoia Lunghezza: Gruppo A: 11,5 + 10 (13) km / Gruppo B: 10 + 12,5 (15,5) km Dislivello in salita: Gruppo A: 1000 + 525 m / Gruppo B: 800 + 625 m Quota massima: 2852 m ( Molignon ) / 2770 m ( Passo Antermoia ) Tempi: Gruppo A: 6 + 6,5 ore / Gruppo B: 4,5 + 6,5 ore Equipaggiamento: Completo da alta montagna con buoni scarponi, pile, giacca a vento, berretto, guanti, occhiali, crema solare. Per il gr. A obbligatori imbrago set ferrata casco omologati Per il gr. B utili i bastoncini. Per il pernottamento in rifugio: sacco letto, torcia, ciabatte, cambio. Pranzo al sacco acqua Cartografia: Tabacco 06 - Sent. 532 – 533 – 4 - 554 - 584 - 580 - 578 Costi auto: A/R 300 km x 0,20 € = 60,00 €. Navetta solo andata 8,00 € Costi rifugio: Mezza pensione 42,00 € (cena, pernottamento, colazione) la navetta si risale velocemente il tratto iniziale della Val Duron (il più ripido), fino ad arrivare alla piana dove è posto il Rifugio Micheluzzi 1850 m, inizio effettivo della nostra escursione. Subito si formano i due gruppi; l'A prosegue sul sentiero n° 532 che percorre il fondo della Val Duron, puntando verso il passo omonimo, mentre il B imbocca il sentiero n° 533 che svolta subito a destra e prende immediatamente quota entrando nella stretta valle percorsa dal Ru di Pegn. Gruppo A: Ci si addentra nell'ampia e tranquilla Val Duron, punteggiata da piccole baite e fienili, per un lungo tratto quasi pianeggiante e contornata dalle cime del Molignon a sinistra e del Sassopiatto a destra, con in fondo i Denti di Terrarossa che spuntano dalla testata della vallata. Dopo un paio di chilometri, s'incontra il bivio con il sentiero n° 578 che scende dal Passo delle Ciaregole e che percorreremo domani in discesa. Ora si prosegue sulla carrareccia fino alla semicurva a quota 1927 m, dove, sulla destra, si stacca il sentiero che tagliando in costa i prati, permette di accorciare di molto il percorso, (la strada fa un largo giro passando per la Malga Dòcoldaura), per ricongiungersi poco prima del Passo del Duron 2168 m. Dal Passo il panorama si apre verso i meravigliosi prati dell'Alpe di Siusi, ma il nostro percorso prosegue verso sinistra sul sentiero n° 4 che risale la testata della valle aggirando la Croda dell'Alpe e con alcune ripide serpentine si affaccia sul Passo dell'Alpe di Tires, a pochi metri dall'omonimo Rifugio 2440 m. Qui possiamo sostare e rifocillarci, nonché alleggerire lo zaino per poi ripartire alla volta della ferrata Maximilian sui Denti di Terrarossa che sovrastano il Rifugio stesso. Noi la ferrata la percorreremo nel senso inverso a quello solitamente indicato nelle relazioni, questo per affrontare i punti più complicati in salita, diminuendo così le difficoltà oggettive. Si continua quindi sul sentiero n° 4 in direzione del Rifugio Bolzano, dapprima in discesa e poi in ripida salita fino ad arrivare al bivio a quota 2551 m, dove si lascia il sentiero per svoltare a destra e salire facilmente alla panoramica Cima di Terrarossa 2655 m, punto più alto del tragitto e inizio del percorso attrezzato. Affrontando dei facili gradoni e canalini si scende un centinaio di metri, fino alla forcella dove verso destra è segnalata una via di uscita per tornare velocemente al sottostante sentiero che riporta al Rifugio Alpe di Tires. Il nostro percorso prosegue in cresta, a tratti anche molto stretta e in continuo saliscendi, incontrando qualche breve e facile passo in arrampicata libera. Lungo tutto questo tratto bisogna prestare la massima attenzione perchè l'assenza delle assicurazioni richiede passo fermo e assoluta assenza di vertigini. A circa metà percorso ci si trova a risalire un ripido camino di circa 2 m e mezzo, (classificabile di 2° grado), con il solo aiuto di una vecchia corda di canapa. Il sentiero continua nuovamente in cresta fino ad una paretina attrezzata abbastanza esposta da risalire in divertente arrampicata, quindi si passa attraverso un caratteristico varco naturale sulla roccia e in breve si sale in cima al Dente di Terrarossa 2580 m, altro punto altamente spettacolare per lo splendido panorama sul Sassolungo e, volgendosi all'indietro, su tutta la cresta appena percorsa. Ora non resta che scendere il versante opposto seguendo la fune metallica e arrivati in forcella, dopo un ultimo sguardo verso l'Alpe di Siusi, infilarsi nel ripido canale che con diversi salti di roccia e gradoni parzialmente attrezzati ci riporta in breve al Rifugio Alpe di Tires, giusto in tempo per la meritata cena in compagnia degli amici del Gruppo B che nel frattempo si sono riposati dopo aver affrontato un percorso più facile, ma altrettanto spettacolare. Saliti col sentiero n° 533 in poco più di un'ora al Rifugio Sassopiatto 2300 m, posto in magnifica posizione sul Giogo di Fassa e ottimo punto di ristoro, si affronta la parte più divertente e appagante del percorso. Il sentiero n° 4 segue la cresta di Siusi, assecondandone il leggero andamento in discesa, aggirando la punta della Palacia per arrivare infine al Passo Duron. In questo tratto l'ambiente e il panorama sono semplicemente stupendi, si è continuamente "costretti" a fermarsi per ammirare la miriade di monti circostanti, i magnifici prati dell'alpe di Siusi e della Valle Duron sotto di noi e la grande varietà di fiori che costeggiano il sentiero. Giunti al Passo Duron, il percorso fino al Rifugio Alpe di Tires è lo stesso del gruppo A. Domenica 21 Luglio: Dopo la colazione alle 7,00, la partenza per i due gruppi avviene contemporaneamente alle 8,00, la strada da fare nel primo tratto è la stessa e, Ferrata del Molignon a parte, anche tutta la discesa verrà fatta insieme. Gruppo A: Dal rifugio si segue il sentiero sulla destra, segnavia n° 554, puntando verso il passo del Molignon. Si sale subito decisamente superando un avancorpo roccioso con qualche tratto di cavo, per guadagnare la dorsale un po’ meno ripida, che con bellissimo panorama sul sottostante Rifugio Alpe di Tires e sui prospicienti Denti di Terrarossa, conduce sino ad un bivio con segnavia, dove a sinistra sale la traccia che porta in breve all'attacco della Ferrata del Molignon; via molto bella e particolare, quasi unica nel suo genere. Ci si imbraga, ma il primo tratto di cavo finisce presto, lasciando posto a roccette da risalire in libera (1°- 2° grado), sino ad incontrare di nuovo il cavo. La via è un continuo saliscendi, segue le frastagliate creste del Molignon, ed offre una divertente arrampicata, ma bisogna prestare attenzione perchè il cavo non è sempre presente, in parecchi tratti, anche molto esposti, si deve "saltare" da un tratto di cavo all'altro, su fondo tutt'altro che stabile (ci sono anelli nella roccia per assicurarsi, sui traversi esposti e privi di assicurazione). Si toccano le cime del Molignon di Dentro 2779 m, del Molignon di Mezzo 2820 m, sino a raggiungere il punto più alto dell'intera escursione,il Molignon di Fuori, che con i suoi 2852 m offre una magnifica visuale sul Catinaccio e le Torri del Vajolet, sul Sassopiatto e sui vari gruppi Dolomitici che lo circondano. Dopo aver spaziato a lungo con lo sguardo si riparte, ritornando qualche passo indietro, dove parte una traccia che, prima ripidamente, e poi con salti di roccia, porta all'ultimo tratto di cavo, che permette di superare un gigantesco paretone roccioso, ben appigliato tranne nei metri finali, tutti su lisce placche. Usciti dalla via, ci si trova ad affrontare un'enorme ghiaione, che scende sin quasi sulla riva del lago di Antermoia 2495 m, in un vallone dall'aspetto lunare, dominato dal Catinaccio d'Antermoia e dalla Croda del Lago, dove, sopra ad uno sperone roccioso, si intravede il rifugio Antermoia, punto d’incontro con il Gruppo B. Come detto la prima parte del percorso, fino al Passo del Molignon viene fatta assieme al gruppo A. Giunti al passo, 2604 m, si inizia la ripida discesa su ghiaie e sfasciumi, che porta sul fondo del vallone del Principe, dove spesso la neve è presente fino in estate avanzata. Prima di raggiungere il punto più basso, si segue sulla sinistra il sentiero n° 554 che taglia la base della parete occidentale del Molignon mantenendosi in quota, fino a congiungersi con la traccia che sale dal versante opposto proveniente dal Rifugio Bergamo. Ora si deve affrontare la ripida salita che in meno di mezz'ora porta al Passo del Principe 2599 m e all'omonimo Rifugio posto in posizione privilegiata proprio sul bordo del precipizio. Dopo la meritata sosta si riprende a salire costeggiando il Catinaccio d'Antermoia sul sentiero n° 584 fino a raggiungere il Passo Antermoia, 2770 m punto più alto del percorso. Questo è sicuramente il tratto più difficoltoso dell'itinerario e va affrontato con prudenza soprattutto per la presenza di lingue di neve e di alcuni passaggi un po' esposti. Dal passo si scende velocemente nel vallone di Antermoia raggiungendo prima l'omonimo laghetto dalle acque cristalline e quindi il rifugio Antermoia 2497 m. A gruppi riuniti si risale brevemente fino al Passo di Dona 2516 m, dove inizia la discesa, sul sentiero n° 580, ripida nel primo tratto e poi via via più dolce, che conduce fino al Passo delle Ciaregole 2282 m, dove si lascia la tranquilla e bucolica Val di Dona e si riprende a scendere ripidamente sul sentiero n° 578 il canalone che porta verso il fondo della Val Duron. Giunti sulla carrareccia di fondo valle, la discesa è praticamente finita, infatti gli ultimi due chilometri sono praticamente in piano e permettono di giungere al Rifugio Micheluzzi ancora in forze per affrontare l'ultimo pezzo di strada in discesa che ci riporta al parcheggio di Campitello dove ieri abbiamo lasciato le auto. Chi fosse stanco o affaticato può sempre optare per la navetta che per 8,00 € fa risparmiare questi ultimi tre chilometri di fastidiosa discesa su asfalto (circa mezz'ora). Prossima escursione: Sabato 3 Agosto 2013 CRESTA CARNICA – CIMA CAVALLINO – RIF. FILMOOR Proposta da: Andrea Toppan / tel. 347.3918744 Presentazione: Giovedì 1 Agosto 2013 ore 21,00