Controrisposta per violazioni ANQ 333.76 Kb
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Controrisposta per violazioni ANQ 333.76 Kb
Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino A S.E. SIGNOR VICE CAPO VICARIO DELLA POLIZIA DI STATO =ROMA= AL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE SIULP =ROMA= e p.c; AL SIGNOR QUESTORE DI Oggetto: =TORINO= Questura di Torino: gravi violazioni ai sensi dell’ art. 27 ANQ / art. 28 Stat. Lav. Richiesta chiarimenti. Assumere l’iniziativa di inviare un documento sindacale a S.E. il Vice Capo Vicario della Polizia non è abitudine del SIULP di Torino. Tuttavia il continuo tentativo di relativizzare le segnalazioni del SIULP da parte dei suoi interlocutori, sospinge questa OS ad interessare i massimi vertici dell’Amministrazione, prima di indirizzare l’azione sindacale verso altre Autorità esterne, quand’anche competenti, per dare consequenzialità alle denunce sindacali inoltrate dal SIULP. A seguito di formali segnalazioni, questa OS procedeva ai sensi della Lex 241 ad un accesso atti relativo agli Ordini di Servizio, straordinari, fogli di programmazione settimanale relativamente alla Divisione Anticrimine, All’Ufficio Immigrazione ed al Comm.to di P.S. Barriera Nizza. Dopo la verifica degli atti, si chiedeva formalmente sia con documento riservato al Sig. Questore di Torino e sia in sede di Confronto ai sensi ex art. 19 ANQ al Sig. Vicario del Questore, che lo presiedeva (in data 13/10/2014), delucidazioni in merito ad una serie di anomalie riscontrate presso gli uffici della Divisione Anticrimine e dell’Ufficio Immigrazione. A fronte di puntuali contestazioni su dati certificati dall’Amministrazione locale, la risposta inviata successivamente dal Questore di Torino a questa OS, datata 22 dicembre u.s., non lascia dubbi alla sua incompletezza ed oltre ad essere palesemente evasiva risulta finanche indisponente. Premesso che le questioni attengono all’esclusiva materia sindacale e nulla rientra nella sfera delle persone, la denuncia del SIULP, per quanto grave, è supportata da fatti attestati non solo dalla corrispondenza intercorsa tra il SIULP ed il Questore di Torino ma, altresì, dai verbali dell’ultimo confronto, ai sensi ex art. 19 ANQ. A ciò si accompagna una non meno importante tempistica nelle risposte sollecitate dal SIULP all’Amministrazione. Ne discende una sequela di circostanze il cui imbarazzo solleva dubbi su alcuni dirigenti torinesi e sulla capacità deontologica nel perseguire le relazioni sindacali, quanto meno con questa OS. Ovviamente, la percezione negativa del SIULP, in merito alle relazioni sindacali, si connota maggiormente rispetto alle altre OOSS, attese le legittime e specifiche richieste del SIULP puntualmente respinte dall’Amministrazione. Esemplificativo è il rigetto avvenuto nel Confronto del 13 ottobre u.s., di cui si allega copia. Già in precedenza, particolarmente insolita appariva la circostanza in cui, sulla richiesta di acquisire le ore di straordinario emergente “per ruoli” effettuate dal personale di una Divisione, la Questura si opponeva inoltrando un quesito al Dipartimento PS. Ciò che farà diventare insolita la situazione è che la risposta ricevuta dal Ministero non veniva girata al SIULP, ma, il 12 luglio 2014, la Questura comunicava con sua propria lettera a firma del Questore, che l’orientamento del Dipartimento era analogo a quello della Questura, precludendo totalmente 1 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino l’accesso atti relativo alla richiesta del SIULP e senza dare contezza della risposta del Dipartimento, al quesito posto dalla Questura. Nel tentativo di comprendere la risposta ministeriale, in data 22 luglio 2014, il SIULP chiedeva formalmente al Questore l’acquisizione del quesito formulato e la relativa risposta. Nel mese di settembre non avendo ricevuto risposta il SIULP sollecitava inutilmente il Vicario per le vie brevi. Il 13 ottobre u.s., in occasione del confronto ex art. 19 ANQ, questa OS chiedeva conto della richiesta del SIULP, ma il Vicario sosteneva di non averne mai avuto contezza e che ne era venuto a conoscenza poche settimane prima, in un colloquio con il Segretario Provinciale. Al ché si allegava a verbale la richiesta che, finalmente, veniva evasa nel mese di novembre. E’ doveroso precisare che la richiesta del SIULP di prendere visione della risposta dell’Ufficio Rapporti Sindacali era stata spedita via posta certificata il 22 luglio u.s. (di cui si conserva ricevuta). La risposta dell’Ufficio Rapporti Sindacali demandava al Questore, richiamando la normativa vigente, la valutazione del caso senza porre veti di sorta. Premesso quanto sopra, segue lo sviluppo dei rilievi alla risposta del Questore di Torino, relativamente al documento sindacale riservato del 19 novembre u.s.. Il periodo di cui trattasi va da giugno 2013 a maggio 2014 e corrisponde alla finestra temporale a cui si riferisce la documentazione acquisita. Divisione Anticrimine. Incarichi di responsabilità. Premesso che la valutazione del SIULP non è intesa a mettere in discussione le prerogative organizzative del Dirigente, l’attenzione è rivolta semplicemente ad osservare come gli obiettivi di efficacia richiamati nella risposta, non corrispondano totalmente alla realtà dei fatti e soprattutto vi è una disparità di trattamento fra appartenenti allo stesso ruolo. A fronte di una struttura articolata su tre sezioni, la Divisione ha tre Ispettori Sostituti Commissari, uno per sezione, di cui due sono incardinati come coordinatori delle sezioni di appartenenza ed uno, invece, è inserito come coordinatore di un settore componente di una unica sezione. Oltre ad essere un mancato riconoscimento per il Sostituto Commissario di quest’ultima sezione, la condizione organizzativa genera altresì un ulteriore disparità tra alcuni Sovrintendenti. In un caso specifico un Sovrintendente si trova a capo di un settore (Segreteria), mentre, un altro Sovrintendente per il solo fatto che si trova nel settore in cui c’è il Sostituto Comm. risulta addetto. Inoltre, i vari settori a cui fanno capo gli ispettori, sembrano conseguire un principio di massificazione. In diversi settori ci sono più ispettori che risultano, dagli ordini di servizio, Responsabili dello stesso settore e, a meno che non si voglia attribuire un significato ambiguo al sostantivo “settore” rispetto a quello di “ufficio”, non si comprende perché tutti gli ispettori possono essere giustamente Responsabili mentre per i Sovrintendenti questo criterio viene derogato. Infine incuriosisce il fatto che, dopo le osservazioni del SIULP, sugli Ordini di Servizio della Divisione Anticrimine non viene più indicato l’incarico. Gli incarichi di Responsabilità sono svaniti dagli Ordini di Servizio, ma se era tutto nella norma perché la dirigenza ha provveduto a toglierli? Spiace specificare che la rappresentazione fatta dal Questore, per cui tre appartenenti al ruolo dei Sovrintendenti hanno ottenuto il punteggio massimo dal loro Dirigente sia impropria. Se i dipendenti sono meritevoli è corretto riconoscerlo e poiché sono così capaci, 2 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino perché non dargli incarichi di responsabilità a tutti e tre anziché ad uno solo di loro, peraltro, il più giovane di ruolo, creando una disparità di trattamento? Rotazione seggi elettorali. La risposta dell’Amministrazione e per il SIULP volutamente evasiva, in quanto, sulla base degli atti, un dipendente del ruolo Ispettori veniva regolarmente impiegato in quattro delle ultime cinque tornate elettorali, (ma nel passato la situazione pare analoga) quando, per l’intero periodo giugno 2013 – maggio 2014 non era mai stato impiegato in alcun servizio di OP o di servizio esterno di qualsiasi natura. Anziché adottare il criterio di rotazione e dar spazio ad altri Ispettori volontari, il Dirigente perseverava a garantire il servizio istituzionale allo stesso Ispettore. Inoltre, dato che il percorso assegnato al dipendente era in provincia su un’area comprensiva di molti comuni, era inevitabile dover coprire anche il turno serale nella tre giorni elettorali, onde per cui l’esonero dalla sera/notte art. 12 cui è soggetto l’Ispettore, non può essere compatibile con siffatto servizio. Il dubbio, più che fondato, è quello di capire se in certi Uffici, chi rappresenta l’Amministrazione agisca conformemente ai criteri di terzietà richiesti nei rapporti organizzativi. Questa è la ragione che spinge il SIULP ad approfondire le questioni: impedire che taluno possa agevolare trattamenti discriminanti anche nella distribuzione degli incarichi il cui effetto potrebbe incidere sul buon andamento dell’Amministrazione. Straordinario programmato ed emergente. La risposta del Questore, impone ancora di soffermarsi a precisare che lo straordinario programmato dipende dalla percentuale del monte ore straordinario assegnato alla Divisione e non, come si evince dalla risposta, dalla percentuale delle adesioni del personale. Ne discende che la percentuale di incidenza dello straordinario programmato nella Divisione è del 30% e non del 60%. La risposta ufficiale, poi, della media pro-capite mensile di sole 5 ore, richiama la storia dei polli di “Trilussa” memoria. Quasi un quarto della forza non partecipa allo straordinario programmato e pochissimo (quasi nulla) all’emergente in quanto, molti poliziotti, sono impiegati h. 24 per il complesso “Fermati”. Ne consegue qualcuno non fa solo 5 ore di straordinario. Emerge con particolare chiarezza la condizione di un Ispettore in particolare. In un anno, oltre a non fare mai il rientro settimanale, non partecipa allo straordinario programmato e tuttavia, pur lavorando circa 8/9 gg. al mese, svolge mensilmente 23/25 ore di straordinario emergente, senza esser mai impiegato in OP, se non ovviamente, quando capita, per il controllo seggi elettorali. Difficile rassicurare i colleghi dicendo che secondo il Questore hanno fatto 5 ore pro capite. In realtà, riassumendo, una parte del personale non fa straordinario, un'altra parte partecipa ma per un numero inferiore al minimo di straordinario programmato per poi attingere allo straordinario emergente per esigenze operative “d’ufficio” con le stesse finalità del programmato. Un “eletto” consuma straordinario equivalente a 5/6 colleghi, il resto dello straordinario, viene pagato per impieghi svolti in OP. Ma ciò che è ancora più grave e che in tutto questo, i dati dello straordinario comunicati ufficialmente in sede di confronto dal Questore sono diversi da quelli acquisiti dal SIULP ex L.241 dalla Divisione Anticrimine, per lo stesso periodo. Di fronte a tutto ciò la risposta è: “…, emerge effettivamente un difetto di comunicazione della Divisione nei confronti dell’Ufficio di Gabinetto….”. 3 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino E quindi, nonostante le ore corrette sono quelle relative all’accesso atti effettuato dal SIULP, il Questore non prende provvedimenti, tutto tace. . Assenze e Riposi Legge. La risposta è sconcertante: sul giorno di Riposo Legge concesso oltre quelli previsti (5 gg. su 4 previsti, tutti i dati fin qui menzionati sono riferiti alle programmazioni settimanali ed agli ordini di servizio acquisiti conformi e certificati dall’Amministrazione) il Questore risponde che la variazione di servizio veniva eseguita come risulta dal sistema di gestione personale. In realtà consta al SIULP che tale sistema in automatico non accetti modifiche, se non con una variazione manuale, infatti, l’ordine di servizio indica sia il riposo legge che il giorno di congedo ordinario, mentre la programmazione settimanale indica solo il riposo legge. Sulle assenze poi, per la Lex 104, la risposta è proprio “rassicurante”:” Per ciò che concerne la fruizione dei permessi di cui alla legge 104, la Divisione assicura la concessione di tale beneficio nel massimo delle tre giornate mensilmente previste.”. I mesi contestati sono due, tuttavia, il Questore ha risposto per un mese solo e nonostante ciò l’unica rassicurazione è la rassicurazione stessa, poiché anche in questo caso non si capisce chi e perché è responsabile dell’accaduto. Cambi turno. Dall’esame incrociato tra le programmazioni settimanali e gli ordini di servizio il SIULP ha osservato molti cambi turno, ma questi non sono indicati sugli Ordini di Servizio. Al riguardo si richiama l’art. 11 co.2 e co.3 ANQ che impone un limite non solo annuale ma anche settimanale di un determinato numero di cambi turno accompagnato dal criterio di rotazione, peraltro, ribadito in molte circolari ministeriali, nonché da pareri vincolanti rilasciati dal “Tavolo” ex art. 25 ANQ. La verifica per il rispetto delle regole contrattuali deve essere accessibile alle OO.SS. e questo si desume acquisendo gli atti che racchiudono tutti gli elementi caratteristici del servizio quali l’orario di lavoro, il nominativo, l’orario di straordinario programmato, le reperibilità, riassunti nell’ordine di servizio. La risposta del Questore, al contrario, fa trasparire un tono alterato che incide negativamente sul buon andamento dei rapporti sindacali: “Relativamente alla eccepita mancanza di annotazioni nell’ordine di servizio riguardo i cambi turno disposti, si rappresenta che tale adempimento non è previsto da alcuna disposizione vigente.” Su molti episodi il SIULP ha sorvolato, si è cercata una ragionevole mediazione, tuttavia, su un caposaldo della garanzia di tutela dei colleghi come la possibilità di verifica del rispetto dei limiti previsti dalla legge e dopo una serie di irregolarità nelle comunicazioni ufficiali, per ultima l’errato numero dei cambi turno della Questura comunicati nel confronto ex art. 19 ANQ del semestre 2014, diverso da quello comunicato al Dipartimento di P.S. per il monitoraggio, si ritiene che non solo devono essere ripristinate le regole ma che i responsabili ne rispondano. Straordinario, cambio turno ed altre indennità non sono solo regolati dal contratto e norme, ma corrispondono a denaro pubblico che rappresenta la spesa corrente la cui gestione deve essere irreprensibile. Speravamo che il buon senso di cercare di mettere in regola la Divisione Anticrimine avrebbe prevalso. Constatiamo invece atteggiamenti di sofferenza con posizioni ufficiali 4 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino indifendibili che costringono questa OS a perseguire azioni conflittuali, con inevitabili conseguenze. Si confida, affinché l’Amministrazione abbia la forza e l’equilibrio di chiarire ed individuare le responsabilità soggettive. Ufficio Immigrazione. Prima di iniziare la disamina di tutte le risposte del Questore sull’Ufficio Immigrazione, il SIULP ritiene opportuno focalizzare due aspetti che denotano una grave carenza nella gestione del personale: in primis le regole alla base di istituti che sono fondamentali al fine di organizzare al meglio i servizi; in secundis, le procedure amministrativo-contabili che sono a dir poco incomprensibili visti i risultati altamente discordanti nella comunicazione dei dati dello straordinario. Ordine di Servizio. Su questo punto è una continua non risposta. Il SIULP ha fatto un accesso atti per un periodo ben definito e sebbene sulle Programmazioni Settimanali e gli Ordini di Servizio è previsto che compaiano i ruoli direttivi, la risposta del Questore è a dir poco elusiva: ”Giova rappresentare che sebbene i nominativi dei Funzionari non figurino, solo per l’anno 2014, sull’ordine di servizio, la gestione PSP, e dunque i cambi turno, le reperibilità e le variazioni dell’orario sono puntualmente computate.” Il SIULP non ha dubbi che i dipendenti vengano pagati per i servizi resi! Resta il fatto che vi è stata una violazione contrattuale sicuramente per l’anno 2014 e, le violazioni, non hanno scadenza. Inoltre, se seguendo la filosofia della risposta appare evidente che sia la gestione PSP a far fede per la visione dei servizi, il loro eventuale controllo come dovrebbe essere eseguito secondo gli “illuminati” della Questura di Torino? A questa OS non risulta che i sistemi di gestione informatizzati abbiano sostituito il cartaceo da affiggere all’albo, quando sarà possibile, sarà un grande risparmio di “carta”. Tuttavia oggi, le disposizioni sono altre. Ma è soprattutto sull’obbligo di indicare lo straordinario programmato nell’Ordine di Servizio che la risposta del Questore si conforma alla “regola” dell’elusione... La questione non è di secondaria importanza giacché, come verrà precisato nel capoverso straordinario, i dati sulle ore comunicate ufficialmente in più occasioni, sono completamente distorti, sebbene, secondo la Questura trattasi di semplici “meri errori”. Una “litania quella dei meri errori” a cui il Questore, già nella risposta riguardante la Divisione Anticrimine, dava inizio. Diventa la saga dei “meri errori di comunicazione”, come la contestazione sull’orario di servizio per l’impiego del servizio scorta all’estero, dove risulta un dipendente smontante dal turno notturno che nello stesso giorno alle ore 15 veniva impiegato, appunto, per una scorta all’estero. Ovviamente, lo specifico punto viene trattato dal Questore come una anomalia però, se il collega abbia effettivamente svolto il doppio turno, non è dato sapere. La risposta si limiterà a sancire: “buon andamento dell’Ufficio, comporta la corresponsione di ore di straordinario, a personale che già fruisce di trattamento omnicomprensivo, poiché impiegato in missione internazionale.”. Per quanto attiene invece all’assenza degli incarichi di responsabilità da riportare nell’Ordine di Servizio, per l’Ufficio Immigrazione la colpa è del sistema PSP che pare sia sottoposto a continue modifiche (indicazione utile anche per S.E. se vera, per l’efficienza del sistema). Incredibilmente però, nello stesso periodo, la Divisione Anticrimine riusciva con 5 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino successo a riportare gli incarichi nell’Ordine di Servizio. Comprendere cosa sia o stia realmente accadendo è veramente difficile, soprattutto se l’intendimento della Questura è proprio quello di rendere tutto meno comprensibile. Dall’analisi della risposta, emerge con chiarezza che il Questore sostiene il concetto che l’Ordine di Servizio non fa fede, ma poiché tutto è registrato nel sistema di gestione e là che occorre verificare. Se ne deduce che le programmazioni e gli ordini di servizio non abbiano valore certificatorio!!! Orari di servizio. Che a sua richiesta il dipendente possa chiedere l’applicazione della settimana su sei turni anziché cinque e viceversa è vero, ed il Questore si affretta a sottolineare che è concessa la facoltà di deroga all’orario di servizio. Tuttavia la facoltà deve concernere le fasce orarie in deroga stabilite e non su fasce non concordate. Proporre una contrattazione decentrata con le OOSS, anziché procedere unilateralmente sarebbe stato sicuramente più oculato; non è certo al SIULP che interessa l’ultima frazione di congedo ordinario del collega. L’interrogativo posto dal SIULP al Questore, sull’applicazione dell’orario di servizio, richiamava un significato più profondo che nella Questura di Torino non hanno compreso o voluto comprendere. Evidentemente qualcuno ritiene che i rapporti sindacali non siano necessari per il buon andamento e per la risoluzione di problemi, e sicuramente che non hanno alcun riflesso sul sistema sicurezza. Ordine pubblico e cambi turno. Anche all’Ufficio Immigrazione, come alla Divisione Anticrimine, si ripete una situazione insolita. Un collega partecipa, sempre solo lui, come gregario o a volte anche come 2° gregario e mai come autista, al seguito del Dirigente (es. Dirigente responsabile del servizio OP come disposto da Ordinanza e al di fuori dei contingenti assegnati, sull’auto di servizio per l’evento, oltre all’autista c’è sempre un gregario e altre volte due gregari scelti dal Dirigente). La risposta del Questore è inequivocabile: “Si è ritenuto di non dover fornire alcun riscontro, in merito ai rilievi formulati circa l’utilizzo degli autisti in occasione dei servizi di O.P., atteso che le valutazioni inerenti il numero e le modalità dei predetti, in contesti operativi complessi e delicati, competano esclusivamente al Dirigente interessato, sulla base di rapporti fiduciari, instaurati con i propri collaboratori.” Premesso che il SIULP non sollevava in particolar modo questioni sull’autista ma sul “terzo uomo gregario”, siffatta risposta ridimensiona le Ordinanze del Questore che assumono un tenore relativistico. Le Ordinanze del Questore relativamente al personale impiegato sembrano essere più orientative che vincolanti; i Dirigenti possono costituire anche un mini contingente, in base ai suoi rapporti fiduciari. Un ragionamento che dovrà valere per tutti? E poi, gli altri colleghi in forza all’Ufficio, che non godono di un rapporto fiduciario con il Dirigente a quale categoria appartengono nell’Amministrazione? E la spesa per questa concreta fiducia, espressa fuori Ordinanza, come viene giuridicamente stabilita? Il SIULP voleva capire il riconoscimento delle indennità retribuite, il numero dei cambi turno in qualità di “terzo uomo”, le ragioni reali di un siffatto stravagante complesso organizzativo ma, la risposta, non solo è apparsa puntualmente elusiva, ma finanche tendente a dissimulare la 6 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino verità. E tuttavia, proprio dalla stessa risposta del Questore traspare il superamento delle soglie settimanali dei cambi turno: “Per quanto concerne il cambio turno, si rappresenta che il ricorso a tale istituto avviene sempre in modo estremamente oculato, atteso che la totalità dei dipendenti non ha mai superato il limite assegnato pro-capite. Le uniche eccezioni potrebbero riguardare, per le motivazioni di cui sopra, gli autisti del Dirigente o dei Funzionari, che seguono le variazioni imposte dalle improvvise esigenze di O.P., notoriamente molto frequenti in questa provincia.”. Naturalmente il Questore non fornisce certezze nelle sue risposte sebbene il SIULP non abbia intendimenti inquisitori. Perseguire semplicemente la chiarezza ed il ripristino della regolarità che impone altresì il criterio della rotazione quale pilastro organizzativo, come stabilito dall’ANQ e dalle circolari ministeriali, sembra non interessare la dirigenza torinese. Il criterio della rotazione può essere ben sacrificato a vantaggio del “rapporto fiduciario”. E allora, gli autisti, ed il gregario del Dirigente sono, grazie al rapporto fiduciario, eccezionalmente esenti dal limite pro-capite imposto per legge? Il Questore con la Sua risposta riconosce, al Dirigente, in questo contesto, la facoltà di violare l’ANQ sostenendo una spesa basata sull’efficienza e la razionalità, a prescindere se soggetta a controllo e ad eventuale individuazione di responsabilità amministrativa contabile. Straordinario programmato ed emergente. Ancor più grave appare il quadro d’insieme, quando si incrociano i dati comunicati dello straordinario. I dati sono visibili nel documento riservato al Questore di Torino, la risposta è ambigua, anzi, è contraddittoria e il sospetto è suffragato da dati certificati dall’Amministrazione stessa. Come si può vedere dai dati numerici indicati c’è una differenza rilevante delle ore di straordinario programmato laddove si sono acquisiti con l’accesso atti Lex 241 (proprio quelle ore che obbligatoriamente devono essere inserite nell’ordine di servizio e non ci sono) ed una differenza più contenuta su quello emergente, comunque il totale dello straordinario è molto diverso. Il Questore nel merito scrive: ”Relativamente alla discrasia numerica riscontrata, tra quanto comunicato alla O.S. ed il dato dello straordinario emergente e programmato, inoltrato in sede di informazione preventiva e di verifica semestrale, si sottolinea la correttezza del primo, coincidente con le contabilità relative a gennaio e maggio, trasmesse per il pagamento all’Ufficio Amministrativo Contabile; mentre per il solo mese di aprile vi è una lieve differenza di 10 ore, verosimilmente causata da un mero errore di calcolo. Si precisa che la discrepanza di cui trattasi è da imputarsi unicamente ad una inesatta trasmissione dei dati dalla Segreteria dell’Ufficio Immigrazione all’Ufficio di Gabinetto ed alle OO.SS. L’erronea comunicazione è fondata su un’interpretazione non corretta delle modalità previste, da parte di un addetto alla Segreteria, che non seguiva in via prioritaria e continuativa la complessa gestione della materia, dovendo sostituire il collega a ciò deputato, assente per un lungo periodo.” Il SIULP non è aduso a strumentalizzare, ma la risposta del Questore apre scenari preoccupanti. Le ore certificate e comunicate sono completamente diverse fra loro, non c’è riscontro formale per buona parte di esse sulle Programmazioni Settimanali e Ordini di Servizio. Il SIULP, alla luce di questi dati controversi, chiedeva nel Tavolo di Confronto del 13 ottobre u.s. di prendere visione dei Fogli Firma, come previsto dall’ANQ art.19 c.3/4, tuttavia l’Amministrazione precludeva tale possibilità, giustificando la necessità di concludere il prima possibile il Confronto stesso. Ancor oggi questa OS, nonostante 7 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino ulteriore richiesta formale di Fogli Firma di alcuni Uffici, si vede impedire dal Questore ad esercitare il previsto controllo e per il quale il SIULP sta valutando di dar corso a procedimenti relativi all’attività anti-sindacale, valutando i presupposti relativi a quelli Amministrativo-Contabili. Le ore pagate dovrebbero essere corrette in quanto corrispondenti, quasi nella totalità, al numero complessivo ottenuto dall’accesso fatto dal SIULP. Tuttavia, meno credibile è la risposta del Questore che giustifica l’errata comunicazione attribuendo la causa ad un addetto, non pratico all’interpretazione sulle modalità previste. In realtà il SIULP vuole verificare, ma potrebbe farlo insieme alla stessa Amministrazione, se i dati del 2012 e 2013 sono precisi a prescindere dall’addetto non pratico. In conclusione questa O.S., nel merito, non può non porsi alcune domande a cui non può non avere risposte: 1. Su una Segreteria composta da quattro appartenenti, il conteggio delle ore di straordinario è in grado di svolgerlo un solo dipendente? 2. Nei mesi concernenti la verifica l’unico dipendente che per diverse ragioni è stato assente giustificato è il dipendente soggetto ai cambi turno, allora è lui che gestisce lo straordinario? 3. Come mai nonostante il sistema PSP che dovrebbe in automatico calcolare tutte le indennità accessorie, nel caso della comunicazione con le OO.SS è complesso, mentre per la trasmissione in pagamento è semplice? 4. Ma se ci sono dei “progetti” di straordinario programmato pubblicizzati a cui hanno aderito i colleghi, come mai non compaiono da nessuna parte? 5. Ma se il periodo di verifica è giugno 2013-maggio 2014 e la risposta è del 22 dicembre 2014, come si fa a dire che ci potrebbero essere delle eccezioni sul superamento del limite pro-capite dei cambi turno? 6. Dato per assodato che le modalità sono complesse e solo un dipendente è in grado di curare la comunicazione con l’Ufficio di Gabinetto, come mai dal II semestre 2012 a tutto il 2013 i dati comunicati per mese sullo straordinario programmato dell’Ufficio Immigrazione sono pressoché identici a quelli del I semestre 2014 che il Questore dichiara comunicati erroneamente da un dipendente, che non segue in via prioritaria e continuativa? 7. Il SIULP, che con nota ufficiale ha rilevato un errore anche nel numero dei cambi turno della Questura comunicati alle OO.SS. rispetto a quelli comunicati al Dipartimento di P.S. sul I semestre 2014, deve pensare che anche qui la comunicazione è stata fatta da qualche dipendente poco pratico? 8. Perché il Questore considera solo dei meri errori anziché procedere al controllo se le procedure contabili sono state corrette e se c’è corrispondenza su tutte le voci di spesa critiche e perché fa resistenze al SIULP a far acquisire i Fogli Firma? 9. Come è possibile essere assicurati dalla stessa Amministrazione che è tutto in ordine ed al tempo stesso la stessa Amministrazione diretta dallo stesso Questore ha continuamente comunicato dati non veritieri a tutte le OO.SS.? 10. In definitiva, senza un accertamento approfondito su tutti gli incartamenti chi è che può escludere elementi di rilevanza contabile e penale? Sono veramente troppe le domande a cui non si può non dare riscontro. 8 Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Segreteria Provinciale Torino Dopo una presa ufficiale del Questore di Torino e della Dirigenza degli Uffici coinvolti, il SIULP non è affatto rassicurato o sereno. L’immagine e la rettitudine della Polizia di Stato torinese non può dare spazi ad ambiguità derivanti da situazioni inadeguate. Il caos sembra primeggiare sull’ordine ed il rispetto delle regole. I Dirigenti non possono controllare tutto e tutti, ciononostante hanno la responsabilità di affidare gli oneri a chi ha la competenza adeguata ai compiti gestionali, intervenendo laddove predominano le lacune. Tutti i dati qui riportati sono assunti da documentazione amministrativa certificata dall’Amministrazione, mentre per una serie di altri atti già richiesti si riscontrano resistenze o dinieghi alla loro accessibilità. Con senso di responsabilità il SIULP continuerà a tentare di concerto con l’Amministrazione un modo per regolare al meglio la gestione torinese, ma chi ha sbagliato così clamorosamente non può ricevere il nostro plauso e crediamo che anche chi rappresenta il Dipartimento della PS ai massimi vertici, desideri capire e porvi rimedio, prima che la situazione, a prescindere dal SIULP, possa diventare irrecuperabile. Rispettosamente, i più cordiali saluti. Torino, 21 gennaio 2015 9