7 maggio 2011 GIORNATA DELLE SORELLE GIUBILARI

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7 maggio 2011 GIORNATA DELLE SORELLE GIUBILARI
7 maggio 2011
GIORNATA DELLE SORELLE GIUBILARI
L’USMI Regione Lazio aveva da qualche tempo rivolto un invito a tutte le Religiose che in questo
anno 2011 ricordano i 25 – 50 – 60 - 70 anni di professione . Personalmente non rientro tra queste,
ma nella mia Comunità vi sono due Consorelle che ricordano il 50° l’una e il 70° l’altra.
Molto volentieri le ho accompagnate e così ho goduto con loro e con le Consorelle di tante altre
Congregazioni una giornata di paradiso. (Non è facile di questi tempi).
L’appuntamento era fissato per le ore 9,30 al Santuario della Madonna del Divino Amore. Dopo un po’
di giri ci siamo finalmente trovate nella sala delle conferenze a noi riservata. L’accoglienza da parte delle
organizzatrici ha subito creato un’atmosfera di amicizia e di festa. Ognuna era cercata il proprio nome su
un lungo elenco di persone e a ciascuna veniva offerto un piccolo cuore rosso da appendere sul vestito ,
simbolo del cuore donato a Dio dal giorno della Professione, perché il Signore da quel momento aveva
consacrato ognuna con predilezione e, con la grazia dello Spirito Santo, avevano aderito con il proprio “SI”
al progetto di Dio.
Dopo vari avvisi e prove, perché tutto doveva svolgersi con ordine, ha preso la parola il Reverendo Don
Bruno Pureo che ci ha fatto riflettere sulla nostra vita, messa a confronto con il colloquio di Gesù con la
Samaritana. Gesù, riferisce Giovanni (4,4), doveva passare per la Samaria. “Doveva” , per il Signore nulla
avviene per caso. Sapeva e voleva incontrare una donna della città di Sicar che andava al pozzo di
Giacobbe ad attingere acqua. “Dammi da bere” le chiede Gesù. Gesù ha sete: è mezzogiorno, è caldo, è
giustificata la sua sete. Ma Gesù non ha sete di acqua: Gesù ha sete di me, di te, di anime e, alla
meraviglia della donna che un uomo, giudeo per giunta, chiedesse da bere a lei samaritana. Gesù incalza e
le dice: “Se tu conoscessi il dono di Dio… Egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gesù vuole penetrare pian
piano nel cuore della donna, così come oggi vuole entrare nel mio, nel nostro cuore perché desidera
spegnere la sete che ci tormenta.
In un mondo così pronto a donarci acqua inquinata da tante
imperfezioni, da tante sozzure, Gesù ci offre l’acqua viva della sua parola del suo amore. “Dammi di
quest’acqua………” dice la donna. E Gesù: “Va’, chiama tuo marito e ritorna qui”. “ Non ho marito”.
Il colloquio continua sull’argomento. La donna è sorpresa, ma non mentisce; e Gesù senza umiliarla
continua a rivelarle il suo passato. A Lui non sfugge nulla: la breccia è aperta e il pentimento apre il cuore
alla speranza. “Venite a vedere un uomo, che non sarà forse Lui il Cristo ?” Dio odia solo un cuore
superbo,orgoglioso,testardo ma è pieno di misericordia con chi umilmente riconosce i propri errori. Ora
anche il nostro cuore è infiammato di amore riconoscente verso il Signore che nello scorrere degli anni ci
ha largito tante grazie, sempre pronto ad accoglierci negli alti e bassi della vita quotidiana, perché Egli è
sempre vicino a noi. “Tu eri in me e io ero lontano da Te”(S.Agostino).
Il tempo trascorre veloce: è mezzogiorno, è l’ora della S. Messa. Ci trasferiamo nella cappella dello Spirito
Santo per la celebrazione Eucaristica. Le giubilanti entrano portando una lampada, simbolo della fede, che
depongono sull’altare. Le tante piccole fiamme formano una grande luce. La S. Messa ha inizio con il
canto “Salve dolce Vergine” di M. Frisina. Al Vangelo è ancora Giovanni (6,16-21) a rassicurarci, a non
aver timore. Il Signore è sempre presente, pronto ad aiutarci nelle difficoltà della vita. Oggi, anche a noi
ripete, come agli apostoli sulla barca: “Sono io, non temete!” E allora, assicurate della sua presenza
abbiamo ripetuto cantando il nostro “CREDO”. Ecco ora un momento emozionante: le giubilanti sono
chiamate all’appello e ciascuna risponde il proprio “Eccomi”. Sì, Gesù, Tu mi hai chiamato 25-50-70 anni
or sono; allora venivo a Te con l’entusiasmo giovanile: oggi, con il cuore pieno di riconoscenza ripeto ancora
il mio “Eccomi”, il mio Sì a tutto quello che ancora ti piacerà richiedermi. E, insieme, rendiamo grazie
con una preghiera comunitaria. Dopo la Consacrazione e la S. Comunione in una atmosfera di grande
pace e di ardente amore la Messa volge al termine. C’è però ancora una sorpresa: a ciascuna viene
donata una ciotola di terracotta. La Samaritana andava ad attingere acqua al pozzo: Gesù ha riempito il
suo cuore di acqua viva che lei ha fatto traboccare nel cuore dei suoi concittadini. Anche noi dobbiamo
riempire la nostra ciotola con la parola di Dio e riversarla nei cuori aridi e assetati dei fratelli desiderosi di
pace e di amore, ma possiamo farlo solo se la nostra ciotola sarà sempre colma dell’acqua viva che sgorga
dal cuore di Cristo. Finita la Celebrazione, tutte insieme, processionalmente, è stato portato un omaggio
floreale all’altare della Madonna del Divino Amore, nella primitiva chiesa. Tutte ci siamo soffermate per
una breve preghiera di ringraziamento e poi l’assemblea si è sciolta per ritrovarci poco dopo nella sala da
pranzo della Casa del Pellegrino, dove in una gioiosa fraternità, abbiamo consumato un gustoso pasto
chiuso con un festoso brindisi. Non potevamo però allontanarci da quel sacro luogo senza rivolgere alla
Santa Vergine l’ossequio del Santo Rosario che abbiamo recitato tutte insieme nella nuova chiesa a Lei
dedicata.
Un sentito ringraziamento al Consiglio Usmi della Regione Lazio, che ha organizzato questa bellissima
giornata e al Rev. Don Bruno che ci ha guidate a profonde riflessioni. Al di sopra di tutti diciamo
al Signore il nostro “Deo gratias! Alleluia!”
Suor Maria Romana
delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario