Austin Parker AP 42 Open

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Austin Parker AP 42 Open
Provate per voi
VOCAZIONE mediterranea
Il 42 Open è il primo modello di una gamma che arriverà fino ai 72 piedi, passando
per un 52 e un 62. Su linee classiche si sviluppano temi più vivaci come il
particolare taglio delle finestrature. Due motori di 480 cavalli
ciascuno e trasmissioni in linea d’asse ddii EEmmaannuueellee FFeerrrraarriiss ddii CCeellllee
Austin Parker, a dispetto del nome che
ricorda i freddi mari del New England,
è un marchio tutto italiano.
Pertanto dietro le linee classiche e raffinate di una lobster boat si nascondono la cura e lo stile che caratterizzano le imbarcazioni costruite nel nostro Paese.
Le linee sono, come detto, piuttosto classiche, ma non mancano
alcuni elementi moderni come il taglio della finestratura della tuga
e l’inclinazione dello specchio di poppa. Il design è, infatti, opera
dello studio Fulvio de Simoni-Italproject, che ha saputo rinnovare gli stilemi del segmento conferendo un pizzico di freschezza e
dinamismo.
Dal pozzetto si accede a bordo attraverso una doppia apertura centrale, soluzione vista su poche barche sinora ma che rende la vivibilità
della barca ancora più piacevole, creando continuità fra l’acqua e gli
ambienti della coperta. È una scelta che sottolinea la vocazione
mediterranea di questo open.
Gli spazi del pozzetto possono essere allestiti con gavoni o divani,
noi abbiamo apprezzato il fatto che la parte di poppa fosse sgombra, mentre due sedute trasformabili in chaise longue/prendisole
sono poco più avanti, ancora all’esterno ma con la possibilità di
aprire al di sopra un tendalino elettrico per ripararle dal sole.
La divisione dal salone con porta e vetrata in cristallo è opzionale.
In sua assenza si procede verso la consolle incontrando a sinistra
la dinette principale e a dritta il mobile cucina, completo delle
principali dotazioni. La luce arriva da tutti i lati, grazie al tettuccio in cristallo: qui è fisso, ma dal prossimo esemplare sarà
apribile su due posizioni così come lo saranno i vetri
laterali.
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Austin Parker AP 42 Open
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Provate
per voi AUSTIN PARKER AP 42 OPEN
L’abbinamento di colori è fra il noce dei
pavimenti e il rovere sbiancato
dell’arredamento. Praticamente non c’è
un centimetro quadrato delle pareti che
non sia rivestito in legno
Sopra, la dinette sottocoperta
che può essere sostituita da una
cabina. Sotto, la matrimoniale
di prua. Nel tondo, il bagno.
Nella pagina di destra, l’Austin
Parker AP 42 Open in mare.
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Scendiamo sottocoperta: nel quadrato c’è una
seconda dinette, con divano a C e pouf volanti. Una
parete ospita il quadro tecnico sdoppiato nei due voltaggi degli
impianti, ben visibile e accessibile per motivi pratici e di sicurezza.
L’abbinamento di colori è fra il noce dei pavimenti e il rovere
sbiancato dell’arredamento. Praticamente non c’è un centimetro
quadrato delle pareti che non sia rivestito in legno, e questo rende
l’ambiente caldo e raffinato. A prua si trova l’unica cabina, di
dimensioni adeguate anche se il letto è piuttosto alto essendo
molto avanzato. La scelta di dare grande luminosità, attraverso le
finestrature laterali, ha implicato la rinuncia a un armadio a tutta
altezza, ma ci sono comunque due stipi laterali e alcuni cassetti;
non manca anche un vanity corner a scomparsa. Le finiture ancora una volta sono di alto livello, sia per la scelta dei materiali che
per gli assemblaggi. Il locale bagno è a dritta, e non fa rimpiangere quello di barche più grandi grazie a un ampio box doccia con
seduta in teak. Bello anche il décor a mosaico della parete.
A richiesta si può rinunciare alla dinette sottocoperta per allestire
invece una seconda cabina, e probabilmente gli armatori italiani
opteranno per questa soluzione che permette a due coppie di dormire con un certo livello di privacy.
Infine ci siamo spostati a prua, sovraccoperta, per vedere il grande prendisole, rialzato ma ben protetto da due tientibene in
mogano. La larghezza dello scafo in questo punto rende lo spazio
anteriore della coperta una zona piacevole e molto ben sfruttabile, anche in navigazione. Un cenno al gavone dell’àncora, che oltre
a essere capace di contenere anche una coppia di parabordi offre
una perfetta accessibilità alla catena.
Se vogliamo trovare un difetto in questo AP 42, possiamo citare
la posizione di guida: la consolle infatti è piuttosto raccolta, e guidando in piedi la ruota del timone resta vicino al corpo e le manette invece un po’ lontane, avanti sulla destra. Sedendosi, al contrario, ci si ritrova un po’ troppo in alto, quindi con visibilità compromessa, e la mancanza di un appoggiapiedi rende la posizione
poco stabile. La strumentazione è invece davvero adeguata:
completa di tutto quello che serve e anche del superfluo, e ben
organizzata ergonomicamente.
La prova
Troviamo il nostro assetto regolando il sedile e usciamo dal porto.
I motori sono molto reattivi e salgono di giri con vivacità, senza
disturbare con un eccessivo rumore (mentre la fumosità al minimo
è un po’ fastidiosa a causa degli scarichi laterali).
Pur ricordando che siamo su una barca spinta da trasmissioni in linea
d’asse, non possiamo non riscontrare la reattività ai comandi. È vero,
lo sterzo ha una demoltiplicazione molto alta, ma queste sono regolazioni modificabili e non impediscono di notare quanto i timoni e la
carena reagiscano fedelmente agli input del comandante.
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Commento tecnico sullo scafo
La costruzione dello scafo avviene per laminazione a mano, con 4 strati di
resina vinilestere alternati alla fibra di vetro. Le fiancate sono rinforzate
con madieri e traverse longitudinali nella parte immersa, mentre le murate dell’opera viva sono in sandwich con schiuma a celle chiuse. I mobili esterni sono in vtr, naturalmente rivestita di gelcoat e lavorata con grande cura anche nei dettagli nascosti alla vista.
La resina utilizzata è come detto vinilestere, con densità di 1.200 kg/mq.
A poppa dei motori c’è un grande gavone, accessibile dal pozzetto, e una
gruetta permette di estrarre e riporre il tender gonfiabile di 2 metri. La passerella è elettroidraulica, di serie, e scompare a filo nel pozzetto per poi sollevarsi e allungarsi telescopicamente all’uso.
La sala macchine è accessibile parzialmente da un portello in pozzetto, mentre per gli interventi sui motori occorre sollevare i paglioli in salone. Il serbatoio è trasversale in acciaio, davanti ai propulsori, e la sua posizione aiuta
il buon equilibrio complessivo dell’imbarcazione oltre a contribuire alla
resistenza alla torsione.
Gli angoli caratteristici della carena di questo Austin Parker 42 sono 15,6°
a poppa, 25° al centro barca e 60° alla ruota di prua.
Provate
per voi AUSTIN PARKER AP 42 OPEN
LE PRESTAZIONI
LA SCHEDA
CONDIZIONI DELLA PROVA Località Santa Margherita
Ligure (GE) • cielo sereno • mare moderatamente mosso, onde
50-80 cm • vento assente • persone a bordo 5 • combustibile
imbarcato lt 1.000 ca • acqua imbarcata lt 350
Tempo per raggiungere la planata da fermo: 7,5 sec
Tempo per raggiungere la velocità massima da fermo: 25 sec
3.300
32
2.900
crociera
veloce
28
2.500
Flap-1
22,5
2.150
crociera lenta
18,5
2.050
17
1.800
GIRI/M
vel. max
entra in planata
13,5
1.680
minimo di planata
11
750
6
VELOCITÀ
IN NODI
minimo
0
5
10
GIRI
750
1.680
2.050
2.150
2.500
2.900
15
20
25
30
35
Auton. teorica nm
3.000
375
319
338
331
333
63
2.150
51
2.050
41
40
1.680
22
GIRI
750
1,5
0
10
20
30
40
50
60
CONSUMO MEDIO PER MOTORE (LT/H)
RUMORE IN DBA IN TIMONERIA
80
80
79
68
70
60
750
GIRI
164
1.680
2.050
PROGETTO Ufficio tecnico cantiere
SCAFO Lunghezza f.t. m 12,46 • lunghezza di costruzione m 12,30 • larghezza
m 3,99 • immersione a pieno carico m 0,90 • carena a V profonda con pattini,
geometria variabile, deadrise 15,6° • cabine 1 • posti letto 2 • servizi 1 • serbatoio combustibile lt 1.500 • serbatoio acqua dolce lt 350 • serbatoio acque
nere lt 120 • serbatoio acque grigie lt 65 • materiale di costruzione fibra di
vetro e resina vinilestere • peso a pieno carico kg 12.000 • rapporto lunghezza/larghezza 3,08 • rapporto peso/potenza a pieno carico 12,50 kg/cv
PRINCIPALI DOTAZIONI STANDARD Àncora con verricello elettrico • doccetta di poppa • hardtop in vtr • rivestimento plancetta, pozzetto e camminamenti laterali in teak massello 11 mm • rivestimento trincarini in mogano lucidato • passerella elettroidraulica • pacchetto elettronico Raymarine C80
ALCUNE MISURE Letto cabina 198 x 160-140 cm, h 184 cm - h salone 193 cm
- h bagno 187 cm
MOTORI Due Yanmar • diesel common rail • 6 cilindri in linea • sovralimentazione con turbocompressore e intercooler • alesaggio x corsa mm 106 x 110
• cilindrata cc 5.813 • potenza max 480 cv (353 kW) a 3.300 giri/min • coppia
max 1.280 Nm a 2.400 giri/min • trasmissioni in linea d’asse diretta • eliche 4
pale Yanmar in Nibral
CERTIFICAZIONE CE Categoria A
PREZZO franco cantiere € 495.000 + iva
Sotto, la barca in navigazione
ripresa dall’alto mette in evidenza il pozzetto, che può
essere allestito con gavoni e
divani, qui con la poppa completamente sgombra.
2.900
2.500
COSTRUTTORE Cantieri navali Austin Parker, Rosignano Marittimo (LI),
tel. 0586 792412, www.austinparker.it, [email protected]
70
80
La carena a diedro variabile ha un ottimo disegno,
in particolare l’equilibrio fra gli angoli a poppa, a centro barca
e a prua la rende versatile e adatta alle diverse condizioni di mare.
Se, infatti, la ruota di prua arriva a un angolo di 60°, che permette di fendere le onde come una lama, la riduzione progressiva fino
ai 15,6 di poppa e gli ampi pattini longitudinali forniscono la spinta necessaria per una planata agevole con poca potenza (leggi: consumi contenuti e buone prestazioni).
Un circolo completo si effettua in circa 70 metri alla massima
velocità, iniziando cioè la virata a 32 nodi; la velocità si stabilizza poi a 28 nodi, un dato significativo. Il motivo è senz’altro la
buona posizione del baricentro, che permette alla barca di
sbandare poco e alle eliche di lavorare in acqua pulita.