La Direttiva 91/271/CEE «concernente il trattamento delle acque

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La Direttiva 91/271/CEE «concernente il trattamento delle acque
La Direttiva 91/271/CEE «concernente il
trattamento delle acque reflue urbane»
per tutelare le risorse idriche dispone che il territorio
sia adeguatamente servito da reti fognarie e da impianti
di depurazione. Questo è obbligatorio per tutte le aree
definibili come «agglomerato»
L’agglomerato è l'area in cui la popolazione e le attività
produttive sono sufficientemente concentrate, così da
rendere possibile la raccolta e il convogliamento delle acque
reflue urbane verso un trattamento e un punto di recapito
finale.
La direttiva si occupa degli agglomerati superiori a 2.000
abitanti equivalenti.
La CE verifica periodicamente il rispetto della direttiva e in
caso di violazione avvia procedure di infrazione.
Le violazioni alla direttiva si verificano quando
un agglomerato > 2.000 Abitanti equivalenti
presenta una o più delle seguenti criticità:
•
•
•
•
Assenza di reti fognarie
Reti fognarie non collettate
Assenza di impianto di depurazione
Presenza di impianto di depurazione insufficiente
(per dimensione e/o tipo di trattamenti)
• Scarichi dell’impianto che non rispettano i limiti di
concentrazione di inquinanti
ITER DELLE INFRAZIONI COMUNITARIE
Il percorso seguito dalle infrazioni comunitarie è composto da 6 fasi:
• PRECONTENZIOSA – la U.E. contesta allo Stato la violazione per risolvere in via
stragiudiziale la questione. Se lo Stato non pone rimedio si passa alla seconda
fase;
• COSTITUZIONE IN MORA – invio di una lettera di messa in mora con
contestazione della violazione;
• DIFFIDA – se persiste inadempimento UE emette una lettera di parere motivato
a cui si risponde entro 2 mesi per dare lo stato della situazione;
• RICORSO – trasmissione della documentazione di violazione da parte della CE
alla Corte di Giustizia europea;
• CONDANNA – La Corte di Giustizia emette una prima sentenza di condanna per
mero inadempimento; in genere occorre provvedere entro 24 mesi;
• SANZIONE – La Corte di Giustizia emette una seconda sentenza di condanna se
persiste l’inadempimento. Questa seconda sentenza stabilisce una sanzione
pecuniaria.
Legge 34/2008 - Art. 6 comma E - Diritto di rivalsa dello Stato
• Comma 4
Diritto di rivalsa dello Stato sui soggetti responsabili delle violazioni,
ai sensi del paragrafo 2 dell’art. 228 del trattato (rivalsa per oneri da
condanna della Corte di Giustizia).
Lo Stato si rivale sulle Regioni…..
Legge regionale 26/2003 art. 44 – Diritto di rivalsa della Regione
l’art. 44 comma 1 bis della L.R. 26/2003 (modificata dalla L.R.1/2009) prevede che
“In caso di sentenze di condanna rese dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per
violazione degli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria imputabili agli enti locali e
alle loro forme associative in ordine alle materie disciplinate del presente Titolo, la
Regione ha diritto di rivalersi degli oneri finanziari eventualmente sopportati
nell’ambito del procedimento di cui all’articolo 16 bis della legge 4 febbraio 2005,
n.11 (norme generali sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione
europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari) per effetto
dell’esercizio dell’azione di rivalsa da parte dello Stato”.
E Regione può rivalersi sugli enti responsabili della violazione
PROCEDURE DI INFRAZIONE IN CORSO RIGUARDANTE AGGLOMERATI LOMBARDI
Procedura 2009/2034 oggi C- 85/13:
25/06/2009 Lettera di Messa in mora
20/05/2013 Lettera di Parere motivato
10/04/2014 Prima sentenza di condanna
della Corte di Giustizia
Monitoraggio al 31/12/2015
136 agglomerati
55 agglomerati
14 agglomerati (8 di ATO Città
Metropolitana)
6 agglomerati in fase di
conclusione lavori:
Melegnano (MI): definitivo completamento delle opere aprile 2016,
Olona Sud (MI): completato ad eccezione di un piccolo intervento a Pogliano interrotto per ritrovi
archeologici attualmente in fase di scavo da parte Soprintendenza,
Mortara (PV), Valle S.Martino (LC), Calco (LC), Vigevano (PV)
Per la messa a norma dei 14 agglomerati compresi nella sentenza dell’aprile 2014 sono
stati programmati 74 interventi (reti fognarie, collettori, impianti) per un costo totale di
Euro 82.710.680
Con DGR 2279 del 01/08/2014 si è approvato il “Programma degli interventi del Piano straordinario di
tutela e gestione della risorsa idrica – art. 1, comma 122, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 –
finalizzati all’adeguamento dei servizi di fognatura e depurazione afferenti agli agglomerati interessati
da procedure di infrazione comunitaria" in attuazione di quanto previsto dall’articolo 1, comma 112,
della Legge 27 dicembre 2013, n. 147, con il contributo dello Stato di Euro 22.346.530
PROCEDURE DI INFRAZIONE IN CORSO RIGUARDANTI AGGLOMERATI LOMBARDI
Procedura 2014/2059
31/03/2014 Lettera di Costituzione in Mora
114 agglomerati
26/03/2015 Lettera di Parere Motivato
99 agglomerati
Monitoraggio al 31/12/2015
79 agglomerati
(ATO Città Metropolitana solo 2 agglomerati)
Sono programmati nei piani quadriennali dei Piani d’Ambito interventi per portare a
norma questi 79 agglomerati per un totale di costi stimati in Euro 157.000.000
Come funziona la governance del processo di intervento:
Presenti nel
Piano d’Ambito
Ogni ATO (Ufficio d’ambito in collaborazione col gestore) procede con:
Mappatura delle infrastrutture esistenti (dinamica)
Individuazione degli agglomerati (aree per lo più sovracomunali
che devono essere dotate di rete fognaria collettata a un impianto di
depurazione)
Rilevazione delle carenze infrastrutturali per ogni agglomerato
Individuazione degli interventi necessari e indicazione di priorità
Programmazione degli interventi prioritari nel piano quadriennale in
base alla capacità di copertura dei costi con gli introiti tariffari
I gestori applicano la tariffa coerente col Piano quadriennale
e realizzano gli interventi secondo il programma
Regione verifica la congruità degli agglomerati e del programma con gli
obiettivi di riqualificazione dei corpi idrici (Piano gestione distretto
idrografico Po e Piano tutela acque regionale)
Raccoglie i dati di tutte le ATO (agglomerati, carenze, cronoprogrammi)
Raccoglie i dati dei controlli scarichi (effettuati da gestori e ARPA)
Monitora periodicamente dello stato degli agglomerati e dell’attuazione
degli interventi (Infrazioni ogni 3 e 6 mesi – su tutto: biennale per la CE)
In Lombardia:
AGGLOMERATI IDENTIFICATI PER DIMENSIONE
AGGLOMERATI PER CLASSE TOTALE AGGLOMERATI
TOTALE CARICO GENERATO IN
DIMENSIONALE
Abitanti Equivalenti
AE < 2.000
1.059
432.673
2.000 ≤ AE < 10.000
243
1.160.593
AE ≥ 10.000
157
11.242.651
TOTALE
1.459
12.835.917
IMPIANTI DEPURAZIONE PER CLASSE DIMENSIONALE ATTIVI AL
12/2015
CLASSE DIMENSIONALE IN AE
N. TOTALE IMPIANTI
AE < 2.000
1.154
2.000 ≤ AE < 10.000
231
AE ≥ 10.000
183
TOTALE
1.568
Fattori che contribuiscono al verificarsi di buone
performances
Razionalizzazione e aggregazione della gestione del servizio idrico integrato raggiungendo
l’obiettivo di un gestore unico in ogni ambito (come disposto dallo «sblocca Italia»):
•
•
•
Superare la dispersione organizzativa della gestione permette di migliorare, ottimizzandola,
l’organizzazione delle fasi cruciali: progettazione, gestione degli iter degli appalti, presidio del
rispetto dei cronoprogrammi (sistemi manageriali adeguati)
Aziende più strutturate (professionalità e strumentazione) riescono a conseguire una buona
conoscenza del patrimonio infrastrutturale (rilievi digitalizzati, ecc.) e a migliorare le proposte
di programmazione
La maggior capacità economico-finanziaria (entità del flusso degli introiti) facilita l’accesso al
credito e quindi alle possibilità di attivare significativi investimenti annui
Sviluppo dell’azione di regolazione del settore da parte di AEEGSI:
• Il progressivo allinearsi delle modalità operative sulle regole/criteri stabilite
• La maggior affidabilità del settore (che si traduce in maggior bancabilità)
Il monitoraggio costante
La disponibilità di contributi (statali-regionali) che allevierebbe il bisogno di credito