Pompei a Padova per illustrare Ovidio

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Pompei a Padova per illustrare Ovidio
Università degli Studi di Padova - Dipartimento Beni Culturali
con il patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione del Veneto e Comune di
Padova
METAMORFOSI. Miti d'amore e di vendetta nel mondo romano
Centro di Ateneo per i Musei Via Orto botanico, 15 - Padova
29 settembre - 1 dicembre 2012
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Il Mattino di Padova
27/09/2012
Pompei a Padova per illustrare Ovidio
All’Orto Botanico un’indagine sulle “Metamorfosi” e i miti romani.
Con intenti didattici e una saletta affrescata virtuale
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di Virginia Baradel
PADOVA Sembra una scommessa controcorrente la mostra “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel
mondo romano” allestita negli spazi del Centro di Ateneo per i Musei all’Orto botanico a Padova (fino al 1
dicembre). Nell’anno domini 2012 offre a un pubblico frastornato da una varietà impressionante di
sottoculture, una mostra tosta e raffinata con reperti di affreschi romani, manoscritti medievali, avori e piatti
rinascimentali, sul tema dei miti ovidiani. Con una “prima” assoluta per Padova: l’arrivo di dieci affreschi
pompeiani originali, staccati dalle case della città romana in epoca borbonica, conservati a Napoli ed ora
prestati per illustrare Ovidio. Pompei in trasferta, dunque, come estratto eciclopedico di duemila anni fa. In
verità i sentimenti che muovono le “Metamorfosi” sono sempre attuali anche se gli dei non puniscono più
come una volta. Bastava poco, una fitta d’invidia, un fremito di lussuria, un tradimento perché gli dei
scatenassero una tempesta genetica e mutassero una fanciulla in un ragno o un giovane in cipresso
svettante sulla tomba all’amato. Nessuna pietà per il cacciatore che, senza volerlo, vede Diana al bagno e
viene sbranato da una muta di cani rabbiosi, e corteccia d’alloro per le seriche membra della ninfa che
sfuggiva all’ardore di Apollo. I dodicimila versi contenuti nei quindici libri delle “Metamorfosi” di Ovidio sono
un’enciclopedia dei miti colti nel dinamismo della trasformazione, nell’attimo del panico da mutamento. Un
vasto repertorio di soggetti a disposizione dell’immaginario artistico e sociale datato all’epoca augustea, di
cui è emblema il modellino in gesso dell’Ara Pacis e i fregi riprodotti a grandezza naturale. Roma imperiale si
rispecchia nelle “Metamorfosi”, non meno di quanto il Rinascimento dica di sé nel prelievo di miti idonei alle
sue vedute, dipinti sui cassoni matrimoniali o scolpiti nelle gemme. Sfila una galleria di figure e di vicende
cariche di indizi che travalica l’erudizione settoriale e invita il pubblico d’oggi ad ammirare e riflettere. Teseo
e Arianna sono immortalati nella grande metopa che arriva da Roma, Achille è in veste di fanciulla a Sciro in
due versioni, una viene da Napoli, una da Aquileia. Ci sono ben tre Narcisi innamorati che possono contare
anche sull’originale radiofonico “Un Eco per Narciso” di Ambrosini- Cappelletto. Il percorso aiuta non solo per
l’approccio didattico, ma anche perché tra gli aulici frammenti fanno capolino i discendenti di Ercole e di
Bacco, miti ed eroi moderni trattati dal cinema e dai fumetti. L’intenzione divulgativa appare prioritaria, la
materia è di quelle che non cedono alle mode. La mostra, curata da Isabella Colpo, corona un lavoro di studi
comparati su Mito Arte Società in corso da anni, diretto da Francesca Ghedini e volto a ricostruire la
tradizione del mito in letteratura e nelle arti figurative. Nel mondo romano le sorti infauste di ninfe troppo
seducenti o di rivali troppo bravi, di sacrifici estremi e di amori infelici era pane quotidiano. Il dialogo fitto tra
dei e mortali popolava pavimenti, suppellettili, tessuti, pareti. Era il 3D di allora. È quel che accade nella
ricostruzione della saletta pompeiana riprodotta in scala 1:1 con le immagini degli affreschi, il calore del
celebre rosso e la voce di Filippo Crispo che declama il lungo canto di Polifemo innamorato.
Biglietti
Ridotto scuole: € 3
Accompagnatore: gratuito
Visita guidata: gratuita (prenotazione obbligatoria)
Per informazioni e prenotazioni:
call center 049.2010270
e-mail [email protected]
http://www.beniculturali.unipd.it/metamorfosi2012