Non scordate la mia arte
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Non scordate la mia arte
«Non scordate la mia arte» La fucina-museo dove il tempo si è fermato 100 anni fa - Antonio Dessì è l'ultimo fabbro che usa la forgia tradizionale a mantice «Quando non potrò più lavorare, vorrei comunque che la mia bottega e quest'antica arte non andassero perse. I miei figli fanno altro e temo che alla fine la forgia venga definitivamente spenta». Antonio Dessì, 71 anni, per tutti è Ninetto su ferreri , il fabbro, l'ultimo ad avere una bottega-museo rimasta identica a com'era un secolo fa. L'ANTICA ARTE Nel cuore del centro storico, in piazza San Salvatore, spesso riecheggiano i rintocchi acuti, quasi musicali, del suo martello che picchia duro sull'incudine. «Ascoltate» sorride, sferrando un colpo secco, «questa è l'incudine a “spigone” di fine Ottocento, la fece arrivare mio zio e non se ne trovano altre così. Bisogna accordarle come si fa con le campane, per questo è stato fatto questo foro nella base in legno». Appeso al muro c'è l'imponente mantice, anche questo con oltre un secolo di vita, che alimenta l'antichissima forgia perfettamente funzionante. «L'ultima volta l'abbiamo accesa per quaranta giorni di seguito» racconta Ninetto, «sono venuti gli studenti delle scuole grazie ad un laboratorio, ma molte attività le faccio assieme al presidente della Pro Loco, Mario Ziulu. Ancora mi chiedono di forgiare i ferri per i cavalli, così come altri oggetti della tradizione. Ma visto che il mondo sta cambiando e sempre meno persone hanno bisogno del fabbro, ho imparato a costruire gli attrezzi per decorare i dolci sardi. Basta un po' di buona volontà e questo può ancora essere un lavoro». LA BOTTEGA Ma il vero tesoro che bisognerebbe tutelare è l'antica bottega-museo che contiene migliaia di oggetti di un tempo quasi scomparsi. Ci sono veri e propri cimeli: come dei collari enormi per i cavalli da traino che venivano utilizzati al porto o alle saline. Animali con una stazza imponente. «Sapete la curiosità?» sorride, indicando una placchetta metallica, «anche queste bestie pagavano il bollo, come le nostre moderne auto. Anche 1200 lire l'anno, su un reddito mensile medio di appena 120 lire. Ho insegnato a tanti artigiani a lavorare il ferro battuto, ma la mia passione è sempre stata la forgia. Vorrei che qualcuno avesse voglia di imparare e proseguisse quest'antica arte imparata da mio padre e mio zio». UN MUSEO A visitare l'antico laboratorio di Ninetto Dessì arrivano un po' da tutta la provincia, anche scolaresche, approfittando della grande capacità comunicativa dell'artigiano. Oltre al lavoro, l'altra sua grande passione è l'archeologia, tanto da partecipare da anni alle attività dell'associazione culturale Sextum. Due amori che gli hanno fatto trasformare la bottega in un museo. Un gioiello da preservare. Francesco Pinna Incentivi per artigianato e impresa - Il Comune valorizzerà i prodotti tipici locali Parte dall'artigianato e dalla promozione dei prodotti locali la rinascita delle imprese selargine. È a questi settori che il Comune strizza l'occhio, offrendo sgravi fiscali e agevolazioni a chi voglia avviare attività di questo tipo in particolare nelle zone del centro storico, nella zona industriale e nel quartiere di Su Planu. Il regolamento prevede che si possa ottenere il diritto al rimborso della metà dei tributi locali pagati nei primi tre anni d'attività, con un limite di mille euro all'anno. Questo compatibilmente con le risorse finanziarie del Comune. Impresari e artigiani dovranno però anticipare il pagamento delle tasse: dell'Imu, della Tares, dell'imposta di pubblicità e dei diritti delle pubbliche affissioni, per poi richiedere il rimborso entro il 30 aprile dell'anno successivo. Non potrà accedere a queste agevolazioni chi abbia contenziosi aperti con il Comune o che non sia in regola con il pagamento dei tributi. C'è tempo fino al 30 aprile per presentare le richieste di contributi. Tra i requisiti: avere più di 18 anni e avere avviato un'impresa con sede operativa aperta successivamente al 17 maggio 2013 ubicata nella zona industriale, nel quartiere di Su Planu o nel centro storico. Il bando si può consultare sul sito www.comune.selargius.ca.it nella sezione “avvisi”. (g. d.) Frutti d'Oro, nuovi lavori sulle barriere antierosione - Capoterra Dopo un'interruzione durata tre mesi, domani riprenderanno finalmente i lavori per la realizzazione delle barriere anti erosione sul litorale di Frutti d'Oro. Dopo che il Comune ha saldato anche il terzo stato di avanzamento dei lavori, gli operai della ditta appaltatrice torneranno a lavoro. Per il quarto lotto bisognerà attendere gli esiti delle ricognizioni subacquee da parte degli archeologi, ma è certo che i massi utilizzati non saranno di granito ma di basalto, materiale più economico rispetto al granito e reperibili direttamente dalla cava di Sarroch. «Non ci sono più ostacoli - garantisce Fosco Manservigi, l'imprenditore che ha in subappalto i lavori - risolti i problemi economici siamo pronti ad ultimare il terzo pennello, il proseguo dipenderà dal lavoro degli archeologi». Efisio Demuru, presidente della Commissione ai Lavori pubblici, auspica di recuperare il tempo perduto a causa del blocco dei lavori legato Patto di stabilità che impediva di pagare l'impresa. (iv. mu.) «La causa temeraria ha creato danni psicologici al Comune» - Automobilista centra una buca, denuncia l'amministrazione e perde Essere obbligati a diventare parte in causa di un processo per «contrastare una ingiustificata iniziativa dell'avversario» provoca «danni patrimoniali» e «psicologici». Un assunto valido per i cittadini ma da applicare «anche alle persone giuridiche» perché «il danno patrimoniale, inteso come danno morale soggettivo correlato a turbamenti di carattere psicologico che la lesione di tale diritto solitamente provoca alle persone che gestiscono l'ente, è conseguenza anche per queste ultime». SENTENZA Sulla base di queste conclusioni, legate al pronunciamento della Cassazione nel febbraio 2011, il giudice di pace Maria Paola Morittu ha imposto all'asseminese Andrea Pinna il pagamento di 500 euro all'amministrazione comunale da lui stesso denunciata per i danni (presunti) provocati alla sua auto da una buca in via Carmine il 5 marzo 2012. Valutato ogni elemento, il giudice ha ritenuto che l'episodio «non ha trovato conferma», che «nessuna prova» sia emersa sul fatto che «l'incidente si sia verificato in quel modo» e che neanche «la reale entità dei danni» sia stata dimostrata. Dunque il Comune, costretto a costituirsi nella causa per quella «ingiustificata condotta processuale», ha subito «danni di natura psicologica» da risarcire. INCIDENTE La vicenda, riassunta nella sentenza che ha accolto le tesi dell'avvocato Claudia Atzori per il Municipio (l'ufficio contenziosi ha avuto da subito dubbi sulla reale consistenza dei danni), è semplice. L'automobilista aveva sostenuto di aver subito lo squarcio della gomma e la rottura del mozzo, dell'ammortizzatore, del paraurti e del telaio dello sportello destro e di essere tornato a casa col ruotino. Ma già l'amico che lo seguiva aveva parlato di un rientro «con la gomma bucata», e il carrozziere aveva negato che i danni fossero tutti dovuti all'impatto: «Impossibile». Lo stesso consulente del Comune non aveva potuto verificarli perché l'auto era stata venduta e dalle foto non si poteva capire se fossero veri. Senza «traccia di urto diretto» si era deciso di ripagare con 426 euro il paraurti anteriore e la carrozzeria a fronte di una richiesta prima di 780 euro e poi «notevolmente superiore». GIUDICE Alla fine il giudice ha stabilito che «l'auto non ebbe danni a ruota e mozzo». Lo stesso incidente è «privo di dimostrazione». Quindi Pinna, che aveva anche rifiutato l'offerta transattiva del Comune di 188,76 euro, «ha agito in giudizio perlomeno per colpa grave: nessuna circostanza ha trovato conferma». Da qui la condanna. An. M.