Presentazione Niton
Transcript
Presentazione Niton
NITON – “TIRESIAS” «A highly beautiful experience, Brothers’n’sisters». Julian Cope’s Heardheritage TRACKLIST 01. Uploud 02. Neeing 03. Päto 04. Bewno 05. Cetk irtt 06. Had is the weakest point 04'56'' 08'37'' 06'24'' 10'42'' 08'07'' 05'43'' 07.Kalle 08.Osc 18 09.Joule 10.Unsacred ground 11.Moto ignoto 12.Kogiidae 03’38” 07’48" 05’07" 08’26” 01’47” 04’29” CREDITI El Toxyque: marranzanu elettrico, mic'd fan heater, springofoni, oscillatori, banjo sei corde preparate, theremin, mystic pipe, loops, Ikea stereo delay, effetti Luca Xelius Martegani: Roland SH-101, Korg MS20, Korg SQ10, DIY modular analog synth, Doepfer A-100, Korg Poly 800, Memorymoog, Xelius' Fuzz, direzione dei suoni Zeno Gabaglio: violoncello elettrico 5 corde, effetti, loop Registrato tra giugno e settembre 2014, tra Svizzera e Italia. Missato e masterizzato in stereo da Xelius ed Enrico Mangione allo Studio Sound art di Barasso (Italia). Grafica di Alfio Mazzei. ℗Pulver und Asche Records, Chiasso (Switzerland), 2015. www.pulverundasche.com nitonproject.blogspot.it NITON Niton è la documentazione di un flusso di tempo e suono in cui tre musicisti si incontrano e anziché parlare suonano. In questa comunicazione non verbale confluiscono tre differenti vie del suono analogico: quella degli archi classici, quella delle tastiere pre-digitali e quella dell’oggettistica resa strumento. Tre concezioni antitetiche della generazione sonora che si uniscono in un flusso dai connotati mutevoli: ambient, noise, sperimentazione, progressive, electro sono solo alcuni dei generi che in qualche modo emergono dallo scorrere di Niton. Nel 2013 Pulver und Asche Records ha pubblicato il debutto del trio, il disco eponimo “Niton”, definito «una piccola opera d’arte. Uno dei pochi enhanced book musicali. Musica di frontiera, punto» da Il sole 24 ore e «Musica per droni che fanno tai-chi, poco Philip Glass e poco Ryoji Ikeda; stream di dati polverizzati in impulsi sonori» da Internazionale. “TIRESIAS” “Tiresias” è il secondo disco di Niton. Contiene materiale raccolto ed elaborato in poco più di un anno, quindici mesi di intenso travaglio esistenziale e poetico per ciascuno dei tre membri. Rispetto al disco precedente l’attitudine musicale comune si è evoluta: le forme sono diventate più definite, gli spazi si sono dilatati, le ritmiche sequenziali hanno acquistato più peso, la strumentazione si è allargata a macchine quali il Theremin (l’antenna dal glissato suadente) o il Memorymoog (il più potente sintetizzatore polifonico). Tiresia è un indovino della mitologia greca che, per sette anni della propria vita, visse nel corpo di una donna. Quando Era – moglie di Zeus – gli chiese se dai rapporti sessuali traesse più piacere la donna oppure l’uomo Tiresia, senza esitare, dichiarò che se il piacere amoroso si componeva di dieci parti, la donna ne aveva nove, e l’uomo una sola. Furibonda, Era lo accecò. Tiresia è così stato l’unico essere umano a incarnare i profondi opposti. Ha visto la verità e l’ha raccontata, malgrado fosse sgradevole. Ha capovolto i luoghi comuni. Una volta diventato cieco, ha visto in anticipo le desertiche rovine dell’essere umano. E di queste terre Niton ha registrato il suono. Io Tiresia, benché cieco, pulsante fra due vite, vecchio con avvizzite mammelle femminili, posso vedere all’ora viola, l’ora della sera che volge al ritorno T.S. Eliot, La terra desolata DICONO DI “TIRESIAS” «Ein schier unglaubliches Meisterwerk, das auch nach dem x-ten Hördurchlauf noch staunen hervorruft» Kulturterrorismus «This is an impressive experimental work featuring multiple sounds and noises. It all sounds like a sonic puzzle made of endless little pieces, which in the end create a compact sonic work» Side-line «Un truc de Suisses, inexplicable, transcendant et condamné à l'oubli. Chienne de vie» Goute mes disques «Una parabola sonora aliena » Rockerilla «Wow, das ist wirklich groß!» Westzeit «Vous voilà avertis. Les curieux et les dépravés peuvent tenter de se plonger dans cette œuvre dense et déconcertante, les traditionnalistes peuvent retourner gentiment à Status Quo ou aux Arctic Monkeys sans passer par la case Niton» Music in Belgium «L’infiniment petit tutoyant l’immensément grand, grattant à la porte des cieux pour y pénétrer sans bruit et fracas mais avec l’assurance de l’inusité. Magnétique» SilenceAndSound «Album impegnativo ma foriero di sorprese e soddisfazioni ad ogni passaggio» Sentireascoltare I MUSICISTI Zeno Gabaglio ha conseguito un diploma in violoncello, un master in improvvisazione libera e una laurea in filosofia (a Lugano, Basilea e Firenze) dedicandosi poi alla musica sotto i più vari aspetti, prediligendone le forme più autentiche e – forse – meno scontate. Ha sin qui pubblicato tre dischi (Uno, Pulver&Asche 2007 e Gadamer, Altrisuoni 2009 e Niton, Pulver&Asche 2013), realizzato una dozzina di colonne sonore teatrali e cinematografiche, partecipato a concerti in Europa, Asia e America. Tra le varie persone con cui ha collaborato si ricordano: Bugge Wesseltoft, Michel Godard, René Burri, Villi Hermann, Frankie Hi NRG, Garbo, Francesca Lago, Peter Kernel, Vinko Globokar, Xabier Iriondo, Angelo Tonelli e DJ Pandaj. Xelius è sound designer, compositore di musica elettroacustica e tecnico del suono. Ha collaborato con numerosi artisti contemporanei, progettato e costruito apparati analogici per la sintesi e il trattamento del suono, prestato la sua opera in studio e dal vivo. Tutto ebbe inizio a sedici anni, quando ricevette una menzione d'onore classificandosi al 4° posto al 4° Concorso internazionale di musica elettroacustica "Luigi Russolo". Con Pietro Pirelli ha poi lavorato nell'indagine sul suono della pietra, attraverso i lavori scultorei di Pinuccio Sciola e di Giancarlo Sangregorio, per i quali ha curato la regia sonora in numerose performances. Ha collaborato con autori e produttori della scena elettronica dance commerciale degli anni 80-90 (Mephisto, Don Carlos, Elgar) e della scena pop contemporanea (The Van Houten, Andy dei BluVertigo, Krisma, Garbo, Helalyn Flowers, Tibe). Ha inoltre dato vita al duo elettro-pop Xelius Project, il cui primo lavoro discografico ha visto la firma sonica di Henning Schmitz (Kraftwerk) al mastering. El Toxyque è l’alias con cui dal 2005 Enrico Mangione (altrove conosciuto come Mr. Henry, Lucha Libre, Downlouders) esplora attraverso l'improvvisazione le recondite possibilità sonore offerte dall’elettronica più estrema, dagli oggetti di recupero, dagli strumenti acustici tradizionali preparati, modificati, autocostruiti o semplicemente maltratti. Le esibizioni in solitaria di El Toxyque si contraddistinguono per un inquietante connubio di teatralità, mistero e nonsense (dovuti anche all’uso di una maschera da lottatore Messicano e alle tecniche strumentali non ortodosse) miscelati a pesanti dosi di brutale aggressione sonica. Dal 2012 collabora con Xelius al progetto di performance di musica intuitiva "Drone Night" in cui i lati più angolari della sua musica vengono smussati in favore di aperture ambientali, dilatazioni psichedeliche e mistica drone.