vedi il manifesto - Biblioteca Statale Isontina

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con il patrocinio
in collaborazione con
comune di gorizia
comune di trieste
Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra
I giovani artisti d’Europa cent’anni dopo
in mostra opere di giovani artisti belgi e francesi
Questa mostra, dedicata ai giovani artisti europei sul tema della Grande Guerra, proviene dalla Biblioteca Statale di Trieste,
dove si è svolta dal 4 al 30 novembre 2016, e rappresenta la
tappa conclusiva del ciclo espositivo “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra”, da me ideato e curato sul
grande architetto-artista-scrittore internazionale (Nerviano,
Milano 1896 - Roma 1992), attivo negli ultimi trent’anni di vita
nella Regione Friuli Venezia Giulia. Il ciclo espositivo ha avuto
luogo con molto successo e divulgazione sulla stampa nazionale italiana tra il 2013 e il 2016 in quattordici sedi istituzionali a
Trieste, Gorizia e Bruxelles.
Combattente nella prima e seconda guerra mondiale, Dominioni
è stato, tra l’altro, l’autore del Sacrario di El Alamein. Attivo come
architetto e artista in tutto il mondo, ci ha lasciato, tra i molteplici soggetti da lui affrontati, dipinti stupendi (e libri di valore)
sulla prima e la seconda guerra mondiale e su altri conflitti cui
partecipò, realizzati per la maggior parte in diretta dal fronte:
così efficaci da essere considerato dal famoso illustratore Hugo
Pratt, reputato oggi uno dei migliori disegnatori al mondo, il suo
grande maestro.
Le opere in mostra sono create da giovani artisti belgi di Woluwe-Saint-Lambert, uno dei comuni più eleganti e colti tra le
diciannove municipalità che compongono la regione di Bruxelles-Capitale, e da giovani studenti francesi della città gemellata di Meudon (Parigi), tutti di età tra i 10 e i 16 anni.
I lavori - fumetti o band dessinée, genere molto amato dagli artisti belgi, accanto a disegni e dipinti, alcuni dei quali realizzati
a computer - sono stati eseguiti nell’ambito di atelier de band
dessinée (laboratori di fumetto), d’illustrazione e di pittura organizzati dal Comune di Bruxelles e da quello gemellato di
Meudon in Francia, proprio in funzione di questa esposizione,
e sono tutti ispirati al tema della Grande Guerra o più generalmente a quello della guerra. A proposito di ciò va rammentato
che, se in Italia ricordiamo quale epicentro della prima guerra
mondiale a noi prossimo il fronte dell’Isonzo, in cui si registrò un
numero altissimo di morti e feriti, ancor più duro fu il conflitto in
Belgio nelle Fiandre, il cui epicentro era Ypres, città a 120 chilometri circa da Bruxelles.
In mostra viene esposta anche una sintesi del corpus di opere
di giovani artisti triestini, goriziani, friulani, austriaci e sloveni
sul tema della prima guerra mondiale, selezionate nell’ambito
del Concorso Internazionale di pittura Dario Mulitsch e da me
presentate in precedenza a Trieste e a Bruxelles a corredo della mostra realizzata su Paolo Caccia Dominioni che, per i valori
che racchiude, è dedicata in particolare alle nuove generazioni.
Sono esposti anche alcuni lavori creati da Dominioni prevalentemente sulla Grande Guerra. Attraverso le opere dei giovani, eseguite con molta delicatezza, passione, sentimento, partecipazione poetica e con grande spirito critico nei confronti dei conflitti
e del dolore causato dall’uomo, la rassegna vuole infatti rappresentare l’immaginario artistico contemporaneo relativo alla
5 dicembre 2016 • 10 gennaio 2017
Grande Guerra (e alla guerra in generale) in rapporto a quello
di un secolo fa e del passato, impersonato da Dominioni, dal
momento che quest’ultimo combattè appena ventenne nel primo
conflitto mondiale nella zona del Carso goriziano (allora Impero
Austroungarico, oggi suddiviso tra Italia e Slovenia).
L’intensità cromatica, l’incisività del segno e la capacità di fantasticare anche sulle brutalità estreme dei conflitti rappresentano
dei comuni denominatori nell’arte di tutti i giovani presenti nell’esposizione. Un velo di poesia rende infatti più accettabile l’orrore
sia nei giovanissimi belgi e francesi che nei giovani triestini, goriziani, friulani, austriaci e sloveni, così come accadde nei dipinti
del giovane e coraggioso Caccia Dominioni.
L’esposizione rappresenta altresì un’occasione d’incontro e
uno scambio, nel segno della pace simbolizzata dall’arte, fra
giovani di diversi paesi europei, che cent’anni fa combattevano l’uno contro l’altro, e costituisce un motivo di approfondimento della conoscenza tra diversi paesi d’Europa e di diffusione dell’immagine di Gorizia, Trieste e della nostra Regione
nel cuore del continente. Il seguito del progetto prevede un
ampliamento degli scambi in più ambiti artistico-culturali tra
Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e Bruxelles, tema su cui
sto lavorando già dalla fine degli anni novanta, in buona parte
assieme all’Associazione Giuliani nel Mondo, attraverso varie
mostre di artisti regionali da me curate a Bruxelles e l’esposizione a Trieste del pittore belga François Piers.
Il 4 novembre 2016, all’inaugurazione nella sede della Biblioteca
Statale S. Crise di Trieste, era infatti presente una delegazione
belga guidata da Olivier Maingain, Sindaco di Bruxelles - Woluwe-St-Lambert: Se interroghiamo i giovani europei di oggi sul
significato della frattura e della trasformazione causate dalla
Grande Guerra in Europa, che essi hanno rilevato un secolo più
tardi con molto talento nelle loro opere - ha affermato quest’ultimo - scoprirete attraverso i giovani di diversi paesi che, malgrado questi momenti difficili della storia europea, il buon progetto dell’Unione europea, il buon progetto d’incontro di popoli
europei è la mutua comprensione, il reciproco rispetto. Con
l’inizio del XXI secolo ciò che dobbiamo dire ai giovani più che
mai - ha concluso Maingain - è che l’Europa deve essere una
loro ambizione comune nel rispetto delle diversità, nel rispetto
della cultura e delle differenti sensibilità di ognuno.
Marianna Accerboni
layout Accerboni/ Moro
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