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12 giugno 2001 delle ore 10:05
Fino al 24.VI.2001
Horst P. Horst e Louise Dahl-Wolfe, Fotografie
Galleria Carla Sozzani, Milano
Ad un certo punto, quando cambiano le luci della sala, un'immagine si trasforma, non è più la
stessa, proiettandosi fuori dal quadro cambia sfondo; in un istante la sua vita è moltiplicata, in una
frazione le visioni si reduplicano, magicamente incantati restiamo uno di fronte all'altra...
Lo spazio
La galleria Sozzani - meta di importanti eventi
fotografici - dispone di un'area di circa 500 mq;
l'esposizione è dotata di attrezzature (pareti
mobili) che permettono variazioni dimensionali
e visuali dello spazio; somiglia ad un set cinefotografico. Al bookshop, che offre cataloghi di
pregio grafico, libri e cd, è possibile consultare
in relax guardati dalle foto sulle pareti e da un
tutt'intorno d'arte arredo-design; a tale
proposito si possono sperimentare le
disequilibranti illusioni ottiche dei movimenti
dei lampadari di Verner Panton. Il piano
espositivo - interamente bianco - ha finestre
affacciate su un piccolo cortile-giardino che
oltre a luogo per l'accesso alla galleria è anche
elegante locale - il 10.corso.como caffè - dove
è possibile uno shopping alla moda tra ambienti
in stile moderno. Le sue architetture sospese su
corolle di vetro e bellissime piante ricordano la
stazione della metropolitana Dauphine,
progettata dall'architetto Hector Guimard, a
Parigi. Una cornice ideale per rallentare il
tempo e restituirci qualche momento di
piacevole girovagare.
Al piano amezzato è in corso l'esposizione di
Louise Dahl-Wolfe (1895-1989). L'artista,
inizialmente studiosa di pittura, è riconosciuta
tra le più importanti fotografe di moda
femminile. Insignita del Dottorato Honoris
Causa dal Moore College of Art di
Philadelphia, raggiunge il massimo di
celebrità tra gli anni '30 e '60. Nel 1968, quando
il nuovo direttore di Harper's Bazar ha la
pretesa di guardare nell'obiettivo per
controllare cosa stava fotografando, lascia la
rivista: "Capii che dovevo andarmene, capii che
non sarebbe più stata la stessa cosa. Questo
non era mai successo in tutti gli anni del mio
lavoro" racconta lei stessa "improvvisamente il
mio entusiasmo sparì. E l'entusiasmo per me
era tutto. L'epoca d'oro della mia rivista era
finita".
Lo stile e le tecniche utilizzate da L. D. W.
anticipano le opere di Irving Penn e Richard
Avedon. Faschions, still-lifes e portraits della
W. creano un modo nuovo di fare fotografia di
moda. Rinnova l'eleganza statica di Steichen e
di Hoyningen-Huene, dove la modella è il
principale oggetto di una formalità perfetta, con
un nuovo uso della luce: negli esterni e in studio
usa la luce naturale scegliendo location
particolari (Nord Africa Sud America) come
sfondi delle immagini: California desert.
Richard Avedon, influenzato dalle innovazioni
della Wolfe, dice di lei "Louise fu il termine di
paragone rispetto al quale noi tutti valutavamo
il nostro lavoro". Alcune immagini in sala
evocano un soggetto mitico, la gemellarità;
l'artista lavora con una serie di gemelle che
duplicano immagini eleganti e distese: Thins at
the Beach e Night Bathing. Attraverso un
processo di sovrapposizione provoca doppie
identità; i soggetti visibili risultano affiancati
sullo stesso piano con un gioco di riflessi a
specchio, come ritratti ottenuti riunendo profili
diversi sulla stessa stampa.
Al primo piano le fotografie di Paul Albert
Bohrmann Horst (1906-1999). Nella sala
d'ingresso e laterale le immagini sono sculture;
ritraggono corpi nudi che riproducono
sembianze greche: "la forma è il mio primo
pensiero" dice H.. Le foto Parti del corpo, stile
life del 1989 e Classical stile life ripetono forme
e tradizioni classiche; così significativamente
posizionate l'una quasi di fronte all'altra,
riproducono, come vasi comunicanti, un tempo
fermato dopo l'altro: la ripetizione dei gesti, uno
accanto e uno sull'altro, in mani, mani e in
Bellezza a piedi nudi. Queste due foto sembrano
la dinamica spaziale di un continuo - una mano
tocca un'altra mano che ne tocca altre sospeso nella stasi temporale del gesto
fotografico. Il gesto fotografico e il gesto
scultoreo trovano una splendida simbiosi in
Mani con ampolla e fiori, Massaggio al viso,
Eva con una rosa; le mani sfiorano le sculture,
oppure accarezzano con un gesto di impalpabile
delicatezza un volto, una testa. Le immagini di
nudi come Busto di Mestrovich, Mani dietro le
natiche, uomo nudo I, uomo nudo disteso, uomo
nudo, riproducono invece con una maggiore
aura di immobilità corpi in tensione scultorea.
"Amo fotografare perché amo la vita. E più di
tutto amo fotografare la gente perché amo
l'umanità" così scrive H. fotografando i volti di
Marlene Dietrich, Gertrude Stein, Yves St.
Laurent ; le persone colte frontalmente, di
profilo, in piedi, sdraiate, in ambientazioni
bianche e nere restituiscono al presente, con
immagini di sopraffina eleganza, eleganti
scenografie d'altri tempi.
Le altre foto della sala sono soggetti floreali,
primi piani e interni di bellissimi fiori; si osservi
Agave Rupicola bucare lo schermo con le sue
lunghe e sottili foglie a freccia. Questa serie di
fotografie capovolge in modo significativo le
tradizionali nozioni di rappresentazione (la
pittura che non esce dal quadro) con la nozione
di riproducibilità bidimensionale: la foto che
ferma la forma del tempo appiattendola su una
e molte immagini insieme. Come specchi del
modello le foto mettono in campo relazioni
alterate che possono riprodurre e/o distanziare
all'infinito l'originale. Nautilus è per esempio
un fiore che può somigliare a un non fiore; si
direbbe fotografato dall'interno, da molto
vicino; simile a un frattale in vortice, a una
spirale, è un'immagine che ha la forza luminosa
di bouleverser la propria natura: "Erano
destinati, racconta lo stesso Horst, ad ispirare
tessuti, ceramiche, tappeti". In casi come
questo le forze luminose che aprono un attimo
di tempo all'istante fotografico creano visioni
nuove, irreali e stranianti, evocatrici di altre
immagini.
La sala in fondo coglie momenti di intenso
significato estetico con le foto di Lilion
Marcuson, profilo, Nina de Vogh, profilo al
contrario e Lavin. Ci sono poi le immagini di
Liz Patrick e Jean Patchett, la delicatezza
frastornante di Bombay - Bellezza al bagno, i
magici riflessi che giocano con le prospettive e
gli specchi del viso di Muriel Maxwell. A
proposito di bellezza ed eleganza Horst scrive:
"La moda è un'espressione dei tempi.
L'eleganza è un'altra cosa. Guardo all'eleganza
come a una qualità rara, ammirevole e
attraente: una forma di grazia fisica e mentale
che non ha nulla a che vedere con la
pretenziosità e con il denaro. L'eleganza è un
modo di sentirsi naturalmente a proprio agio
con se stessi, il proprio atteggiamento, gli
ambiti, l'ambiente. Cerco sempre di trasmettere
questa sensazione ad ogni modella che
fotografo".
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LOUISE DAHL-WOLFE - HORST P. HORST Fotografie
Corso Como 10 - 20154 Milano
Tel. 02.653531, Fax 02/6592015
pagina 1
Exibart.com
[email protected]
sito web: galleria Sozzani
Durante le inaugurazioni, il sabato e la
domenica, dall'ultima sala del bookshoop è
possibile visitare la collezione privata di
Carla Sozzani.
Orari:
martedì- venerdì- sabato-domenica, ore 10.30 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 - 21.00
lunedì, ore 15.30 - 19.30
Disabili: accesso non predisposto
Per arrivarci
MM2 stop Stazione Garibaldi
Tram 33 stop Stazione Garibaldi
indice dei nomi: Francesca Woodman, Louise
Dahl-Wolfe, Marlene Dietrich, Richard
Avedon, Gertrude Stein, William Klein, Jean
Patchett, Carla Sozzani, Irving Penn, Steichen,
Horst
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12 giugno 2001