Storia dell`Uomo, storie di Cibo
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Storia dell`Uomo, storie di Cibo
Scheda didattico-informativa Storia dell’Uomo, storie di Cibo L’ALLEVAMENTO DEI BOVINI A partire dal X millennio a.C. avvenne la rivoluzione neolitica, la prima tappa cruciale nella storia dell’agricoltura. L’uomo che viveva per lo più in piccole comunità nomadi, con un’economia basata sulla caccia e sulla raccolta, cominciò a coltivare le piante e allevare gli animali. Di conseguenza cambiò anche l’alimentazione e la struttura sociale, dando vita a comunità di tipo stabile, in villaggi e città. Il bovino cominciò ad essere addomesticato tra il 10.000 e l’8.000 a.C. in Medio Oriente e in India, anche con la funzione di forza motrice, ad esempio, per la trazione di aratri nell’agricoltura. Il latte diventa prezioso per le prime produzioni di formaggio. L’allevamento si diffuse presto nelle aree circostanti, così da interessare le regioni dell’area del Nilo. L’attività era molto importante nell’Antico Egitto come testimoniato anche dalle decorazioni ritrovate in diverse tombe. Il bovino era la specie più diffusa, con mandrie composte principalmente da femmine e vitelli. Questi ultimi, appena nati, venivano selezionati dai pastori che sceglievano quelli migliori da destinare al palazzo reale e ai templi religiosi. In epoca medievale le mucche venivano allevate addirittura nei monasteri dove avere a disposizione il latte (e quindi di prodotti caseari) contribuiva a soddisfare le esigenze alimentari dei pellegrini che vi giungevano per rifocillarsi. Nell’Età Moderna nacquero le prime aziende specializzate nell’allevamento bovino così come, nel XVI secolo, in particolare in Inghilterra, i ricchi proprietari terrieri cominciarono a studiare la selezione dei capi. Durante il XIX secolo, grazie alla meccanizzazione, i bovini persero la loro funzione di supporto nei lavori agricoli e comparvero i primi Registri genealogici delle razze. A seguito dell’incremento del consumo di carne, l’allevamento dei bovini ha oggi acquistato maggiore importanza. Grazie a nuove tecniche di alimentazione e al miglioramento genetico, il peso degli animali è aumentato rispetto al passato e si produce più latte. Documento didattico-informativo di proprietà ed uso esclusivo del Gruppo Elior - www.elior.it Scheda didattico-informativa Storia dell’Uomo, storie di Cibo I DIVERSI TIPI DI LATTE �� PASTORIZZATO Il processo di pastorizzazione consiste nel riscaldamento del latte a determinate temperature, per periodi di tempo ben calibrati e, successivamente, in un rapido raffreddamento. Una operazione che consente di distruggere completamente i germi patogeni, mantenendo quasi inalterato il valore nutritivo del latte. �� PASTORIZZATO MICROFILTRATO La panna cruda viene separata e il latte preriscaldato a 45-55°C. Dopo la microfiltrazione, l’omogeneizzazione e il riscaldamento della panna cruda, le due parti vengono unite di nuovo e tutto il composto viene pastorizzato. Questo procedimento permette di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche del latte per 7-8 giorni. �� OMOGENEIZZATO Le particelle di grasso vengono frazionate, in modo meccanico, in piccole goccioline per distribuirle uniformemente nel latte che, così, diventa più digeribile. �� U.H.T. Il trattamento ultrarapido ad alta temperatura elimina completamente ogni tipo di forma batterica, in ambiente sterile. Consente di conservare il prodotto anche per alcuni mesi, se non si apre la confezione. �� LATTE INTERO Contiene materia grassa almeno per il 3,50 % . �� PARZIALMENTE SCREMATO Il suo contenuto in grassi è pari a 1,5-1,8 grammi ogni 100 gr. di prodotto �� SCREMATO Il grasso viene tolto quasi del tutto. Questo latte ha un contenuto lipidico inferiore allo 0,3%. LO SAI CHE... • La mucca produce latte in quantità molto diverse, a seconda della fase produttiva della lattazione. Mediamente, se alimentata in modo corretto, ogni bovina fornisce circa 20-25 litri di latte giornalieri, ossia 6.800 litri all’anno e circa 35.000 litri nell’arco di tutta la sua vita produttiva (considerata attorno alle 5 lattazioni). • I bovini, come anche altri erbivori, hanno ben 4 stomaci nel loro addome. Uno di questi è il rumine, dove avviene la digestione microbica, necessaria per scindere, ad esempio, la cellulosa contenuta nell’erba ingerita. • La pellicina che si forma quando si mette ad ebollizione il latte è del tutto normale e non ne pregiudica la qualità. E’ dovuta all’interazione tra la caseina (il principale componente proteico del latte) ed i proteosopeptoni, sostanze azotate presenti nel siero. • Per fare 1 kg di formaggio sono necessari circa 9-10 litri di latte mentre da 1,5 litri si ricava, in media, 1 kg di gelato. Documento didattico-informativo di proprietà ed uso esclusivo del Gruppo Elior - www.elior.it