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Corologia A ciascuna specie è associato un elemento corologico. La tabella1 illustra le abbreviazioni, il nome per esteso e la descrizione delle’elemento corologico. Tabella 1 - Sigla, nome per esteso e descrizione degli elementi corologici. Sigla Alp Nome Alpino ArtAlp Artico-Alpino Avv Avventizio Descrizione della catena alpina che al margine del loro areale giungono anche sull'Appennino settentrionale o in altri sistemi montuosi dell'Europa meridionale; sottogruppo dell'elemento orofitico. delle zone artiche (Groenlandia, Labrador, Canada, Alaska, Siberia settentrionale, Scandinavia) e montagne delle zone temperate boreali (Alpi, Carpazi, Caucaso). comprende piante che si diffondono allo stato spontaneo su territori diversi dal loro areale originario; sono qui comprese anche entità coltivate e naturalizzate; la presenza è indizio di ambienti più o meno improntati o determinati delle attività umane. CirBor Circumboreale in prevalenza di alte latitudini e climi freddi. Cosm Cosmopolitico con areale esteso in tutti i continenti, a eccezione delle zone più fredde (anche subcosmopolitico). End Endemico EuMed Eurimediterraneo Eur Europeo con areale del tutto compreso nell'area italiana. L'elemento endemico può essere caratterizzato soprattutto in senso mediterraneo o orofitico (appenniniche, tirreniane, apuane). circum-mediterraneo che si irradia anche nelle zone calde continentali; è compreso anche l'elemento sud europeo. dell'area temperata dell'Europa; presenta un comportamento simile all'eurasiatico di cui può essere considerato un sottogruppo (comprende anche l'europeocaucasico). EurAs Eurasiatico delle zone temperate dell’Eurasia. EurSib Eurosibirico eurasiatico di climi freddi (sudeuropeo-sudsiberiano, eurosiberiano). Illir Illirico della Penisola balcanica. MedAtl MediterraneoAtlantico sia dell’area circum-mediterranea che delle coste atlantiche dell'Europa, dalla Penisola iberica alle Isole britanniche. MedPon MediterraneoPontico dell'area pontica con affacci sul bacino del Mediterraneo. MedTur MediterraneoTuraniano mediterraneo con areale comprendente anche il bassopiano turaniano, a est del Mar Caspio; è qui trattato anche l'elemento Centroasiatico-Mediterraneo, rappresentato nel Reggiano dalla sola Camphorosma monspeliaca. Orofitico delle montagne dell'Europa media e meridionale; comprende anche il "mediterraneo-montano". Orof PalTem Paleotemperato dei climi temperati dell’Eurasia, dell'Africa settentrionale e, a volte, dell'Etiopia PalTrp Paleotropicale dell'area subtropicale ma presenti anche in Europa. Pont Pontico dell'Ucraina, Valacchia e in generale delle regioni a nord del Mar Nero; clima continentale steppico: inverni freddi e estati calde; precipitazioni sempre molto scarse. StMed Stenomediterraneo dell'area mediterranea in senso stretto. SubAtl Subatlantico dell'area atlantica, dal Portogallo alla Norvegia, con penetrazioni all'interno fino all’area italiana (è compreso anche l'ovest-europeo). L'attribuzione ad una specie di un elemento corologico non è univoca; l’argomento, infatti, è interpretato dai diversi Autori in modi diversi ed a volte controversi. È stata seguita la classificazione di Poldini (1991), con l’eccezione delle "mediterraneo-montane" che qui sono indicate come "orofite" nel senso usato da Hess et al. (1976), cioè piante delle montagne dell’Europa centrale e meridionale e comprendono anche le orofite centro-settentrionali. La Corologia (o Fitogeografia corologica) è la disciplina che studia la distribuzione geografica delle piante. Un corotipo è un tipo di distribuzione geografica a cui appartiene un insieme di specie (o anche generi o famiglie) con areale simile. Questo insieme di specie viene chiamato geoelemento. Per l’individuazione dei corotipi si confrontano gli areali di numerose specie, famiglie o generi e li si classifica in gruppi omogenei. Distribuzione geografica delle piante Per avere un quadro mondiale della distribuzione delle piante si possono considerare i seguenti corotipi: • Cosmopolite: sono le famiglie di piante prevalentemente tropicali ma con numerose specie adattate anche a climi più temperati e distribuite nelle zone temperate di entrambi gli emisferi e nelle fasce montane delle zone. • Panboreali: sono le famiglie limitate alle zone temperato-fredde dell'emisfero boreale. • Panaustrali: distribuite in tutte le terre periantartiche (Patagonia e Cile, Sudafrica, Nuova Zelanda, Australia e Tasmania), testimoniando così anche l’antica contiguità fra queste terre. • Pantropicali: distribuite nelle zone intertropicali. Quasi tutte comunque hanno qualche rappresentante anche in aree temperato-calde di entrambi gli emisferi. • Bipolari: rappresentate in aree fortemente disgiunte del globo (Nordamerica e Eurasia, Sudafrica e Australia, Mediterraneo e Australia, Nordamerica ed Eurasia occidentale e Sudamerica. • Endemiche: distribuite su un solo continente o in regioni anche più limitate. Corotipi della flora italiana • Alofite: specie relative agli ambienti salati dei litorali marini o dei deserti salati dell'interno dei continenti. • Anfiadriatiche: sono le specie che si trovano su entrambe le sponde del mar Adriatico. • Artico-alpine (Eurasiatiche): sono le specie la cui origine è situata nelle zone artiche e nelle montagna della fascia temperata dell’Eurasia. • Asiatiche: piante di origine essenzialmente Asiatica, comprese le zone fredde, temperate e calde. • Asia tropicale: piante la cui origine è da ricercarsi nell’Asia tropicale (India del sud e Indonesia). • Centroeuropee: specie dell'Europa temperata comprese tra la Francia e l’Ucraina. • Circumboreali: tipiche delle zone fredde e temperato-fredde di Eurasia e Nordamerica e nelle fasce montane (artico-alpine). • Circumboreali-Artiche-Alpine: sono piante comprese nelle zone artiche dell’Eurasia e Nord America e nelle montagne alte della fascia temperata. • Cosmopolite: specie di ampia distribuzione geografica, in prevalenza si tratta di cosmopolite secondarie la cui diffusione è cioè dovuta all’uomo. • Endemiche: con areale entro i confini italiani (euriendemiche) o ancor più ristretto (stenoendemiche), come le endemiche sarde, siciliane, apuane. • Endemiche Alpiche: specie distribuite solo sulla catena alpina (sia sul versante meridionale che quello settentrionale). • Est–Alpiche/Appenniniche: areale relativo alle Alpi orientali e (in parte) all’Appennino settentrionale. 2 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Est-Alpiche/Illiriche: sono quelle specie il cui areale va dalle Alpi Orientali alla fascia costiera orientale del Mare Adriatico. Eurasiatiche: areale a cavallo tra Europa e Asia. Eurasiatche/Nord Americane (sinonimo di “Circumboreale”). Eurimediterranee: l’areale è centrato sulle coste mediterranee, ma può prolungarsi verso nord e verso est (areale tipico della Vite). Europee: ampio areale in tutta Europa dalla Scandinavia alla Sicilia. Europee-Caucasiche; ampio areale in tutta Europa con presenze rilevanti fino al Caucaso. Eurosiberiane: sono le specie che vivono nelle zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia. Illiriche: sono quelle specie relative alla fascia costiera orientale del Mare Adriatico. Mediterranee: suddivise in Stenomediterranee, il cui areale non sorpassa quello dell’Olivo coltivato (Olea europea il cui areale delimita la regione floristica mediterranea), ed Eurimediterranee, il cui areale si trova entro quello della Vite (Vitis vinifera). Mediterraneo-atlantiche: sono delle eurimediterranee distribuite anche nelle regioni atlantiche d’Europa. Mediterraneo–atlantiche (Eurimediterranee): come il tipo “Mediterraneo-atlantiche” ma con una maggiore penetrazione nell’entroterra. Mediterraneo Occidentali: specie diffuse dall’Italia alla Spagna all’interno del Mediterraneo. Nord Est Mediterraneo (Turanico): sono specie la cui area è centrata verso il Mediterraneo nord-orientale fino all’Iran. Orofite Alpino-Carpatiche: sono le specie relative all'areale gravitante sui rilievi delle Alpi ai Carpazi. Orofite Alpino-Pirenaiche: sono le specie relative all’areale gravitante sui rilievi dei Pirenei, Massiccio Centrale e Alpi (talvolta anche sui Balcani). Orofite Centroeuropee: specie dei rilievi montani dell'Europa temperata compresa tra la Francia e l’Ucraina. Orofite Est Alpino–Dinariche: sono le specie relative ai rilievi delle Alpi Orientali e all’areale gravitante attorno alle Alpi Dinariche (sono quelle che costituiscono una catena montuosa dell’Europa meridionale, che attraversa aree comprese fra l’Italia, la Slovenia, la Croazia, la Bosnia e Erzegovina, la Serbia, il Kosovo, il Montenegro e l’Albania e che si estendono per circa 645 km lungo la costa del Mare Adriatico). Orofite–Eurasiatiche: sono le specie dei rilievi montani dell'Europa e dell’Asia. Orofita–Eurimediterraneo: l’areale è centrato sui rilievi vicini alle coste mediterranee, ma può prolungarsi verso nord e verso est. Orofite Mediterraneo Occidentali: specie diffuse sui rilievi montani dall’Italia alla Spagna all’interno del Mediterraneo. Orofite NE Mediterranee: come le “Orofite Nord Mediterrane”, ma centrate verso il Mediterraneo nord-orientale. Orofite Nord Mediterranee: specie montane ed alpine dei rilievi posti a nord del mediterraneo; esclusi quindi i rilievi nord africani. (sinonimo di “Sud Europee Montane”). Orofite Paleotropicali: zone montane della fascia tropicale tra l'Africa e l’Asia. Orofite Sud Est Europee: specie montane e alpine dei rilievi dell’Europa meridionale-orientale (dalle Alpi ai Balcani e oltre; occasionalmente possono essere compresi i rilievi del Caucaso e dell’Anatolia). Orofite Sud Europee: specie montane e alpine dei rilievi dell'Europa meridionale (dai Pirenei ai Balcani; occasionalmente possono essere compresi i rilievi del Caucaso e dell’Anatolia). Orofite Sud Ovest Europee: specie relative all’areale gravitante tra la Penisola Iberica e il Massiccio Centrale Francese (raramente sui Balcani). Paleotemperate: sono le zone Eurasiatiche in senso lato compreso anche il Nord Africa. Pontiche: specie che gravitano nell'areale centrato attorno al Mar Nero. Steno-Mediterraneo: è l'areale che va da Gibilterra al Mar Nero attraverso il Mediterraneo. 3 • • • • • • • • • • • • • Steno-Mediterranee Occidentali: areale delle specie che vanno dall’Italia alla Spagna e coste atlantiche compresa l’Algeria. Steno-Mediterranee Nordorientali: specie che si trovano distribuite dalla Penisola Balcanica alla Turchia. Steno-Mediterranee Settentrionali: specie che si trovano distribuite sulle coste meridionali dell’Europa, dalla Spagna alla Grecia. Subaltlantiche: specie dell’Europa occidentale e zone più orientali a clima suboceanico. Subcosmopolite: si trovano quasi in tutte le parti della terra, ma con lacune importanti (una zona climatica o un sub-continente). Subendemiche: specie con areale principale sul territorio italiano, ma sconfinante su alcune zone dei Paesi vicini. Submediterranee: sono le specie dell'entroterra mediterraneo. Sud Est Europee: specie della regione Carpatico-Danubiana. Sud Europee: specie delle zone calde dell'Europa meridionale. Sud Europee Montane: specie montane ed alpine dei rilievi relativi all'Europa del sud; principalmente attorno al Mediterraneo (sinonimo di “Orofite Nord Mediterranee”). Sud Europee Pontiche: specie che gravitano dall'areale attorno al Mar Nero fino Mediterraneo orientale. Sud Ovest Asiatico: zone desertiche e subdesertiche dal bacino mediterraneo all'Asia centrale. W-Europee: specie dell'Europa occidentale dalla Penisola Iberica, Inghilterra e Scandinavia. Figura 1 – Schema delle principali regioni fitogeografiche italiane. 4 La fitogeografia, detta anche geografia botanica, geobotanica, o biogeografia vegetale, si occupa della distribuzione delle piante sulla Terra. La distribuzione delle piante è largamente influenzata dal clima, e infatti le zone climatiche coincidono con le zone di distribuzione della vegetazione dominante. La fitogeografia distingue la Terra in 6 regni fitogeografici principali (figura 2). 1. Il regno oloartico comprende due sottoregni: il Paleartico (Europa comprese Islanda, Azzorre, Canarie, Africa Nordsahariana, Asia a nord del sistema Himalayano) ed il Neartico (America settentrionale compresa la Groenlandia fino agli altipiani del Messico meridionale). È il regno più vasto di tutti. Comprende biomi come la tundra, le foreste di conifere, le foreste di latifoglie; ai limiti meridionali comprende una fascia di vegetazione subtropicale (tra cui la macchia mediterranea) legata all’ambiente costiero dei mari interni. 2. Il regno paleotropicale comprende le parti tropicali dell’Africa e dell’Asia; i biomi principali sono le foreste tropicali e le savane. 3. Il regno neotropicale comprende le regioni tropicali delle Americhe con i biomi delle foreste tropicali e delle savane. 4. Il regno sudafricano o capense che comprende soltanto la regione floristica del Capo, cioè la parte dell’Africa a sud del deserto del Kalahari, con clima di tipo mediterraneo e una flora specializzata. E’ il regno più piccolo ed costituito da una fascia costiera larga dai 60 ai 150 km che si sviluppa lungo la parte meridionale del Sudafrica dalla foce dell’Olifanfs sulla costa atlantica a Port Elizabeth sull'Oceano Indiano. 5. Il regno australiano comprende l’Australia, con una flora di origine molto antica. 6. Il regno antartico, che si estende alle isole Kerguelen, alle Falkland o Malvine, alle Macquarie, alla Nuova Zelanda e alla Patagonia, comprende numerose specie di licheni e poche specie di piante superiori. Figura 2 – Globo terrestre diviso in 6 regni fitogeografici principali, suddivisi in 35 entità, dette “regioni floristiche”, a loro volta distinti in 152 unità ancora più piccole dette “province floristiche”. 5 Questi regni, che coincidono quasi totalmente con le regioni faunistiche, sono spesso considerate insieme a queste, come le regioni biogeografiche. La principale differenza tra di loro è il riconoscimento, da parte dei fitogeografi, del regno sudafricano come entità a sé stante. Questo infatti, pur essendo il regno più piccolo, è distintivo per la sua ricca flora, che comprende più di 1.500 generi, il 30% dei quali sono endemici dell’area. L’unità biotica regionale corrisponde alla distribuzione geografica di una formazione biotica ecologicamente coerente con i suoi parametri spaziali. L’unità più utilizzata è il biota, cioè un particolare assetto di specie di un bioma e l’area geografica che esso occupa. I limiti vengono spesso indicati in base ad una o più specie guida. Generalmente tale classificazione è impiegata in ambito fitogeografico anche se la fauna associata a tali formazioni vegetali sembra essere altrettanto coerente. È da sottolineare che tali formazioni biotiche, pur essendo equivalenti da un punto di vista ecologico, rappresentano il prodotto dell’evoluzione convergente di elementi filogeneticamente diversi (biota diversi). Risulta importante l’analisi comparativa di unità biotiche regionali equivalenti ma disgiunte nello spazio e risultanti da storie biogeografiche differenti al fine di comprendere le vicende evolutive delle specie e dei biomi. Un esempio di unità biotica regionale è riportato nella figura 3 della distribuzione delle aree con clima mediterraneo. Nei diagrammi della stessa figura la curva convessa indica la temperatura media mensile, quella concava le precipitazioni medie mensili. Nell’emisfero boreale i mesi, riportati in ascissa, sono disposti da gennaio a dicembre, in quello dell’emisfero australe da luglio a giugno. Figura 3 - Unità biotica regionale di distribuzione delle aree con clima mediterraneo. I gruppi corologici o corotipi costituiscono nel loro insieme un sistema di classificazione dei vari taxa (geoelementi) formulato sulla base delle tipologie di areale. Nella tabella 2 sono indicati i corotipi di specie botaniche di ampia distribuzione nelle diverse regioni floristiche. 6 Tabella 2 - Corotipi di specie botaniche di ampia distribuzione nelle diverse regioni fitogeografiche. Corotipi di specie di ampia distribuzione nella regione olartica Olartico OLA Paleartico PAL W-Paleartico WPA Asiatico-Europeo ASE Sibirico-Europeo SIE Centoasiatico-Europeo-Mediterraneo CEM Centoasiatico-Europeo CAE Centoasiatico-Mediterraneo CAM Turanico-Europeo-Mediterraneo TEM Turanico-Europeo TUE Turanico-Mediterraneo TUM Europeo-Mediterraneo EUM Corotipi di specie di ampia distribuzione in europa Europeo EUR N-Europeo NEU Centroeuropeo CEU S-Europeo SEU W-Europeo WEU E-Europeo EEU Corotipi di specie di ampia distribuzione nel bacino mediterraneo Mediterraneo MED W-Mediterraneo WME E-Mediterraneo EME N-Africano NAF Corotipi di specie afrotropicali ed orientali Afrotropicale-Indiano-Mediterraneo AIM Afrotropicale-Mediterraneo AFM Indiano-Mediterraneo INM Corotipi di specie di ampia distribuzione marginali Asiatico ASI Sahariano-Sindico SAS Corotipi endemici o sub endemici italiani Alpino ALP Alpino-Appenninico ALA Appenninico APP Appenninico-Dinarico (incluso transadriatici) APD Tirrenico TYR Sardo-Corso SAC Siculo e Siculo-S-Calabro SIC Dinarico DIN Alpino-Dinarico ALD Lo spettro corologico, oltre a dare delle informazioni sull’appartenenza delle specie censite alle diverse regioni fitogeografiche della Terra, è anche utile a fornire indicazioni sulle condizioni ambientali del sito, almeno per alcuni corotipi che hanno un significato ecologico preciso. 7 Una elevata percentuale di specie cosmopolite è, ad esempio, indicativa in ambienti fortemente antropizzati. Spettro corologico I corotipi servono ad analizzare la composizione floristica di un territorio in termini di distribuzione fornendo un quadro sintetico e caratteristico rappresentato dallo spettro corologico costituito da un istogramma che indica la percentuale di specie per ciascun corotipo. In ciascun territorio la flora è strutturata in maniera complessa con specie appartenenti a più corotipi. Si riporta nella figura 4 un esempio di spettro corologico. Figura 4 – Spettro corologico della flora dell’Appennino campano. 8