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DSIGN.IT/stampa maggio 2014/tipografia metropolitana Bologna sentava un loggiato di lunghezza doppia di quella attuale) e delle antistanti case Boncompagni, che esemplificano l’architettura domestica bolognese duecentesca interpretata alla luce della cultura di fine Ottocento. Via S. Caterina 10. Il portico di San Luca Casa Grassi n i Selm via F. via dell’U via de via dell’Inferno ’G iudei nione v. M gatto via Be i . Ren via Beg att o Piazza Aldrovandi via G via Borg onu vicolo ovo Poster la via Gu errazz i ia aste lla ta ler r to ri glie rsa i Be San Pe v. d e Drapperie via Cort e Iso lani iari Ca via del Cane Azeglio ’ Ch o an ef via d’ via via de via via dell’Archiginnasio Fusari v. de’ v. Val d’Aposa via d’Azeglio v. Volto Santo enta via G. Obe via via Albiroli via G. Oberdan nza via Ga via Nazario Sauro ti l Riccio via de ada St via Garibaldi via A. Testoni sadella via del Fossato via Cesare Battis Piazza Malpig hi via de’ Gom bruti via de’ Marchi via No Piazza S. Giovanni in Monte I portici di Bologna Str o via Nosadella a Caterin i ta nt via S. via dell’Indipende . Mo ni via G.B Marco via o sinag Fras via bett Sa via Tagliapietre iso Parad via S. Ge a alat Pietr o via Rocc via Pietralata oT rom i via S. larg via Informazioni turistiche tel. +39 051 239660 - +39 051 6472113 ni on Aeroporto G. Marconi, via Triumvirato 84 San o touristoffi[email protected] Piazza Maggiore 1/e via an ef www.bolognawelcome.it Piazza S. Domenico giore St via Marsili via de’ Poeti Mag o via Urbana via Farini Piazza de’ Calderini da ’ de viaepoli P via Farini Piazza i Minghett Piazza Cavour Stra Piazza S. Stefano ne gio lle a Co ag n viai Sp d bonesi Piazza della Mercanzia nt via de’ Car Corte Galluzzi Piazza Galvani e stiglio a ragozz via Sa ria Piazza de’ Celestini V. Caprari via Clavatu Via dei Mus re ei Sa rbe via Orefici bo via San Vitale via atica Re Enzo mb i on m via San Vitale via Rizzoli Piazza Piazza Maggiore Piazza Galileo v. S. Margherita Ba Nettuno Piazza Roosevelt v. IV Novembre Za Za via i Piaz za G. Verdi via via Ca via Ca ’ Selv via Altabella via Ugo Bassi Piazza del via via Goito la Re rgo sp igh Piazza via Mar S. Martino sala piazzetta Marco Biagi tr via Monte Grappa via Porta Nova a ni 7 Pe via S. Isai via Manzo i via Marsala G. tello v. de’ Monari via ce Piazza S. Francesco a Porta Saragozza via Parig via Ugo Bassi via del Pra tello via S. Isai Feli via S. Giorgio via Castiglione a S an e via rvasio am eL a del Pra via G. e rada via Senzanome elic dell la G via In alcune zone della espansione trecentesca della città sono ancora ben conservati lunghi percorsi porticati realizzati sulla base di piani di lottizzazione monastici. Li troviamo, tra l’altro, lungo le vie di Mirasole, Tovaglie e Solferino, di San Leonardo, Centotrecento e Santa Caterina. Lungo quest’ultima strada si può osservare un’architettura del portico ridotta ai minimi termini, priva di arcate, ma sviluppata attraverso strutture architravate, funzionale alle attività produttive e artigianali che vi si svolgevano. o an F li Pepo 9. I portici residenziali popolari di Via Santa Caterina via Riva di Ren ia S C. viale Con l’apertura del tracciato di via dell’Indipendenza (1888), si afferma una nuova tipologia di portico a destinazione prevalentemente commerciale. I nuovi edifici progettati lungo l’asse stradale che unisce Piazza Maggiore alla nuova stazione ferroviaria e poi lungo le vie Rizzoli e Ugo Bassi, sono occasione per definire spazi moderni che si contrappongono alle strutture dei portici più tradizionali ritenuti pericolosi o poco salubri. L’altezza e la larghezza dei portici aumentano, e il loro disegno si riallaccia a modelli neorinascimentali o neogotici, con inserzioni di gusto floreale, come nel caso del portico della palazzina Majani di Augusto Sezanne al n. 4. Testo di Francesco Ceccarelli - Università di Bologna me 8. Il portico commerciale di via dell’Indipendenza Portici di San Luca Lungo le vie Saragozza e di San Luca, si snoda il il portico di San Luca, costruito tra XVII e XVIII secolo come percorso devozionale coperto per raggiungere il santuario mariano della Vergine di San Luca a partire dalla tribuna iniziale (il cosiddetto “arco Bonaccorsi”) posto al limite fisico della città murata. Il portico, lungo 3796 metri e intervallato di 15 stazioni di pellegrinaggio, fu edificato nella seconda metà del XVII secolo (a partire dal 1674) su progetto di Gian Giacomo Monti ed è composto di due parti distinte, un tratto di pianura (1520 m) e uno di collina (2276 m. completato solo ai primi del Settecento sotto la direzione di Giovanni Antonio Conti) raccordati dall’arco del Meloncello, realizzato da Carlo Francesco Dotti nel 1732. tro nio Ve cc Candidati a “patrimonio dell’umanità” Unesco rendono la città felsinea unica al mondo. Giochi di luci e ombre, profonde prospettive architettoniche, colonne e capitelli sempre diversi regalano immagini di una realtà urbana affascinante e insolita. 1. Piazza Maggiore e la sede della antica Università Piazza Maggiore presenta edifici porticati lungo tre lati del grandioso invaso realizzato a partire dal XIII secolo. Sul lato occidentale si osservano le arcate gotiche su pilastri cruciformi del Palatium Bladi, rimesse in luce in seguito ai restauri del 1885-87. Sul lato nord si sviluppa il possente portico del bentivolesco palazzo del Podestà, realizzato alla fine del XV secolo (dal 1485) su quello precedente del Palatium Vetus. A est infine si staglia il portico dei Banchi realizzato su disegno di Jacopo Barozzi (il Vignola) a partire dal 1565. Qui il loggiato mantiene ancora bene in vista le volte a crociera eseguite nel primo Quattrocento. Tutta la sequenza di portici che, a partire da Piazza Maggiore affianca la basilica di San Petronio per concludersi nella odierna piazza Galvani, compone il lungo percorso noto anche come Pavaglione (variante dialettale del padiglione legato al mercato dei bozzoli per la produzione di seta). Dopo il portico dei Banchi troviamo il portico dell’Ospedale della Morte, antico centro assistenziale e di accoglienza tardo medievale e oggi sede del Museo Civico, a cui si affianca il portico dell’Archiginnasio, sede dell’università negli anni della Controriforma. Questo elegante portico, con le sue 30 arcate sviluppate per 139 metri di lunghezza, fu realizzato da Antonio Terribilia nel 1563 ed è il frutto del rifacimento parziale del precedente loggiato quattrocentesco delle Scuole di San Petronio, di cui anche qui si conservano le volte quattrocentesche. come case Tacconi, dove spicca la facciata tardo quattrocentesca in forma di arco trionfale, al n. 15, ispirata a modelli ferraresi, e quindi il fronte delle case già Beccadelli, dalle particolari colonne spiraliformi in laterizio. Sul versante orientale della piazza si può ammirare, al n. 18, il portico rinascimentale di palazzo Isolani, realizzato nella seconda metà del XV secolo dal fiorentino Pagno di Lapo Portigiani. 3. Il Conservatorio del Baraccano Tra i portici rinascimentali bolognesi si distingue per le sue qualità formali il portico del Conservatorio delle Putte del Baraccano, dall’ampio loggiato di età bentivolesca, impostato su maestose colonne in macigno con il fusto impreziosito da un elegante disco modanato. Del medievale foro dei Mercanti nelle adiacenze della Porta Ravegnana sopravvive solo una parte degli edifici porticati, sebbene fortemente restaurati o addirittura in larga parte ricostruiti. Lo spazio irregolare è dominato dalla Loggia della Mercanzia (1384), capolavoro dell’architettura tardogotica dal maestoso portico con ampie volte a crociera rette da pilastri polistili. Sullo slargo si elevano anche i portici lignei delle case Seracchioli, frutto di una reinvenzione stilistica del secolo scorso (1928), per conferire al contesto ambientale un carattere neogotico. 4. Strada Maggiore Lungo Strada Maggiore, che ricalca in gran parte il tracciato della via Aemilia inframuraria, troviamo alcuni dei più singolari esempi di portici monumentali dell’intera città. Di notevole interesse è l’arioso porticato che si estende sul fianco settentrionale della basilica di Santa Maria dei Servi, avviato nella seconda metà del XIV secolo forse su disegno di Antonio di Vincenzo e realizzato con ampie volte a crociera su esili colonnine in marmo dal caratteristico raccordo anulare a metà del fusto. Sempre sul versante sud della strada, si può ammirare poi, al n. 19 lo slanciato portico ligneo (alto oltre 9 metri) della casa Isolani uno degli esempi meglio conservati di portico tardo medievale, restaurato nel 1877. Altrettanto particolare è il portico davanti all’ingresso della chiesa barocca di San Bartolomeo, adiacente alle due torri, che sfrutta il loggiato del cinquecentesco e incompiuto palazzo Guastavillani, i cui possenti pilastri presentano raffinate (e oggi molto rovinate) decorazioni rinascimentali in arenaria. Portici S. Stefano 2. Piazza Santo Stefano Una suggestiva sequenza di portici tardo medievali e rinascimentali costeggia i due lati della via Santo Stefano in corrispondenza del trivio di origine medievale dominato dal complesso religioso omonimo. Lungo il lato a ovest, troviamo per primo il porticato del palazzo Bolognini Amorini (nn. 9-11), seguito poi dalla casa Bianchi, al n. 13, ben riconoscibile per l’alto portico su colonne di arenaria dal fusto scanalato. Segue poi la lunga sequenza di edifici oggi noti 5. L’area del Carrobbio di Porta Ravegnana S. Giacomo Maggiore. Foto di Adriana Verolla 6. San Giacomo Maggiore e via Zamboni Lungo la via Zamboni si susseguono architetture porticate che anticamente erano residenze nobiliari o strutture religiose e oggi ospitano strutture universitarie e altre istituzioni pubbliche. Dopo la piccola piazza di San Donato si incontra il neoclassico palazzo Malvasia che presenta eleganti soluzioni porticate sviluppate in diverse epoche. Seguono poi i portici tardo rinascimentali del palazzo Magnani, architettato da Domenico Tibaldi e le arcate tuscaniche del portico di palazzo Malvezzi. Sul lato opposto della via, dopo il maestoso portico cinquecentesco di palazzo Malvezzi de Medici, si estendono le 35 campate del portico rinascimentale della chiesa di San Giacomo Maggiore. Concepito come un percorso cerimoniale che guidava verso la Domus Magna di Giovanni II Bentivoglio (distrutta nel 1507 e che si trovava in corrispondenza dell’attuale Teatro Comunale), il raffinato portico di San Giacomo fu realizzato tra 1477 e 1479 da esperti lapicidi tra cui Tommaso di Filippo da Varignana. 7. I portici lignei di Via Marsala Santa Maria dei Servi Lungo la via Marsala, tra le vie Oberdan e Piella, si possono ammirare i portici lignei della casa Grassi (che originariamente pre-