Diario di Overland - Cooperazione Italiana
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Diario di Overland - Cooperazione Italiana
Diario di Overland - CinemArena Dal Marocco al Mali Siamo partiti da Tangeri, la porta del Marocco, il 7 gennaio. Abbiamo attraversato il paese in 4 giorni, arrivando in Mauritania il 12 gennaio. Altri 3 giorni e siamo in Mali, nella piana dei Dogon. Ed è in questa occasione che dopo aver deciso di campeggiare nel mezzo del deserto ci rendiamo conto di essere in prossimità di un villaggio. A questo punto, con l’entusiasmo di tutti i componenti della spedizione di Overland, decidiamo di montare per la prima volta il CinemArena. I camion disposti a ferro di cavallo creano un perfetto set cinematografico e infatti si crea subito un’atmosfera ideale per la nostra prima proiezione del cortometraggio Le Ballon Rouge. I bambini che si raccolgono intorno al proiettore montato da Andrea Borgarello, esperto della Cooperazione Italiana, si entusiasmano sopra ogni aspettativa alla vista del filmato. Alla fine della proiezione viene proiettato anche un filmato girato poche ore prima nel villaggio adiacente con scene di vita quotidiana. Quando il pubblico si riconosce nei protagonisti del filmato si scatenano scene di giubilo con grande soddisfazione degli organizzatori. Al mattino, partiamo alla volta della Fales dei Dogon. Il secondo villaggio che incontriamo ci permette di visitare la casa degli anziani, che come in un tempio presenta una serie di sculture tribali lungo i lati. La pista sabbiosa presenta parecchie difficoltà e ci perdiamo varie volte, e così alla fine decidiamo di accamparci prima della difficile salita di Durogon. A Djenne, dove ci rechiamo il giorno successivo per visitare una delle moschee più antiche dell’Africa sub sahariana, si presenta una nuova occasione di intervento per il medico. Una bambina affetta da una vistosa ustione al piede da incidente domestico viene medicata adeguatamente. Arrivati nella capitale del Mali, Bamako, abbiamo la possibilità di visitare l’ospedale Touré e l’adiacente ospedale dei bambini. Anche qui, il medico della cooperazione prosegue l’opera di sensibilizzazione iniziata in Marocco. I medici locali apprezzano notevolmente l’iniziativa sperando in una futura collaborazione. Da Bamako ci dirigiamo a sud verso la Guinea Konakri, ma prima, a Kangaba, ci aspetta la festa dei Griot. Con grande spettacolarità si presentano un gruppo di danzatori, cantanti e musicisti che ci raccontano le storie dell’impero del Mali con la musica e il canto. Guinea Finalmente entriamo in Guinea dove ci rendiamo subito conto di una maggiore povertà, resa evidente per noi soprattutto dalle code interminabili ai distributori di benzina. Questi ultimi presidiati dai militari sono letteralmente assaliti da moto, macchine e camion alla ricerca di qualche litro di benzina. Altro episodio di cure di pronto soccorso durante il percorso riguarda un bambino con una distorsione e una ferita lacero contusa alla caviglia che vengono adeguatamente trattate dal nostro medico. Percorriamo gli ultimi km di pista fra i Baobab della Guinea Konakri, prima di arrivare al confine con la Sierra Leone. Il passaggio in Sierra Leone ci colpisce particolarmente per la povertà del Paese appena uscito dalla guerra civile e nel nostro caso specifico per le strade completamente dissestate. Fortunatamente, con l’aiuto della cooperazione italiana, abbiamo la possibilità di lasciare un segno grazie al CinemArena. In effetti la sera del 29 gennaio, nell’ospedale della fondazione don Gnocchi, allestiamo il Cinema. La serata che comincia con un filmato sulle avventure di Overland, diventa particolarmente interessante quando proiettiamo il filmato educativo sulla prevenzione dell’Aids, a cui segue un dibattito molto partecipato fra gli esperti della cooperazione e il pubblico. A questi si aggiungono alcuni colloqui privati dei partecipanti con il medico, vista la delicata tematica in questione. Concludiamo la serata con la proiezione del film ”Ballon Rouge”, durante il quale i bambini si emozionano gridando, ridendo e stupendosi oltre ogni nostra aspettativa. Liberia L’avventuroso viaggio della carovana di Overland, partita dal Marocco ai primi di gennaio, è giunta in Liberia. Obbligati dal difficile percorso a campeggiare in un campo da calcio prima della frontiera, i viaggiatori decidono di allestire nuovamente il Cinemarena. Anche questa serata si rivela un vero successo. Gli organizzatori, inviati con Overland dalla Cooperazione italiana, appendono il telo bianco sulla parete del grande camion che funge da dormitorio, montano il proiettore e immediatamente gli abitanti del vicino villaggio arrivano al campo pieni di curiosità. Si comincia - come d’abitudine - con la diffusione del filmato sulla spedizione di Overland per arrivare alla proiezione del cortometraggio sulla prevenzione Aids e Hiv, ed infine la proiezione de Le Ballon Rouge di Alber Lamourisse. L’entusiasmo del pubblico è sempre incredibile: bambini e adulti ridono, urlano, applaudono e si emozionano. Dopo la proiezione, cominciano le discussioni, e a tutti gli intervenuti sono regalate le magliette della Cooperazione. Il dibattito è interessante e molto partecipato, e il medico, così come l’esperto della Cooperazione italiana, rispondono alle domande dell’ampio uditorio. Il pubblico che si stima essere composto da 300-350 persone si entusiasma, applaude e sorride. Anche i componenti della spedizione sono emozionati dalla riuscita della serata. Il giorno dopo si riparte verso il sud. Angola In Angola la carovana ha fatto la tappa più lunga, dal 7 al 14 marzo, per poi partire alla volta della Namibia. La spedizione è stata accompagnata da nord a sud del Paese da un equipaggio dell’Ambasciata italiana a Luanda, per evitare qualsiasi tipo di problema e facilitare gli incontri con le realtà locali. Entrata nella provincia settentrionale dello Uige, dopo un problematico avanzamento nella parte meridionale della RDC, ha attraversato tutto il Paese passando per Luanda, Lobito, Benguela e Lubango. Alcuni membri della carovana hanno incontrato anche la Governatrice di Luanda, per spiegarle il senso dell’operazione, che ha avuto grande risonanza all’interno del Paese. Durante il ricevimento all’Ambasciata, infatti, erano presenti tutte le televisioni nazionali pubbliche e private, oltre a giornalisti della carta stampata, che hanno dato ampia copertura all’avvenimento. Sudafrica L’avventura di Overland con la collaborazione della Cooperazione Italiana ha attraversato oltre 20 paesi in quasi 3 mesi, passando a visitare varie iniziative umanitarie e portando dove possibile il messaggio di prevenzione sulle malattie endemiche diffuse in Africa con il progetto del Cinema itinerante. Il viaggio di ritorno verso l’Italia è cominciato il 23 marzo, dopo aver raggiunto il punto più a sud del continente africano: da Cape Town ripartiamo con ancora negli occhi le immagini del giorno precedente: quando con il CinemArena organizzato nella township avevano portato un bel momento di aggregazione e discussione della comunità locale su tematiche sanitarie. A Cape Town cambia anche il medico della Cooperazione che continuerà il lavoro dei suoi predecessori dell’ospedale di Parma. Il percorso da Cape Town a Pretoria è soprattutto un trasferimento, impegnativo in termini di km, ma su strade perfettamente asfaltate. A Pretoria siamo accolti dall’Ambasciata d’Italia che con grande efficienza e disponibilità ci aiuta nella logistica burocratica per l’ottenimento dei visti. Ottenuti i visti mancanti del Congo e del Burundi, si riparte per il Botswana, paese semi disabitato dove il principale interesse turistico sono i parchi naturali. Questo paese piegato dalla piaga dell’Aids ci sembra comunque ben organizzato, sulla falsa riga di Namibia e Sud Africa. In effetti, il suo grado di sviluppo economico è sempre stato invidiato dai paesi confinanti. Il tempo piovoso ci impedisce però di fare il percorso originariamente programmato nel mezzo del parco del Kalari e ci costringe a rimandare il Cinema all’aperto alla fine della stagione delle piogge. Dopo il Botswana e le bellissime gite nei parchi naturali, entriamo in Zambia non senza però aver vissuto l’esperienza dell’attraversamento del poderoso fiume Zambesi su traghetti-chiatte. Anche in Mozambico, dove il progetto del CinemArena è nato, il fiume Zambesi era attraversato con i traghetti fino a quando con l’aiuto della Cooperazione italiana non è stato costruito il ponte che mette in collegamento il nord e il sud del paese. Da qui raggiungiamo Lusaka, città poco conosciuta, ma molto interessante e vivace. Il medico della Cooperazione con l’ambasciatore ha la possibilità di visitare la township della città che mostra un lato difficile della realtà africana. Da Lusaka, tra uno scroscio e l’altro di pioggia, arriviamo al confine con il Congo e ci fermiamo a Lubumbashi anche grazie all’aiuto dell’Ambasciata italiana. Veniamo ospitati dalla Casa degli Italiani per il giorno e la notte di Pasqua. Il pomeriggio con il medico della cooperazione italiana visitiamo l’ospedale di una missione religiosa per uno scambio di informazioni sulle cure di pronto soccorso, sulle malattie materno infantili e la mappatura delle strutture sanitarie africane. Congo A Lubumbashi siamo costretti a fermarci alcuni giorni prima di ricominciare il cammino verso nord. L’attraversamento di questa parte del Congo è infatti particolarmente impervia e dobbiamo attendere il governatore della regione del Katenga per aver le informazioni e gli aiuti necessari per l’attraversamento. Inoltre l’aiuto dell’Ong Alba, contattata per noi dall’Ambasciata italiana, è particolarmente importante e ci mette a disposizione una guida locale. Alla fine, il pomeriggio del 6 aprile partiamo per quella che sarà l’attraversata più difficile di tutto il percorso di Overland. Le strade sono infatti completamente dissestate e la pioggia ha creato enormi buche piene di fango insidioso, cedimenti del terreno e crolli di ponti. I mezzi di Overland devono affrontare difficoltà inimmaginabili e percorriamo una media di 15 km al giorno con danneggiamenti continui ai veicoli e mettendo a dura prova la resistenza dei partecipanti. In una sosta presso il villaggio di Kasomena visitiamo anche l’ospedale locale con il medico della Cooperazione Italiana, distribuendo il materiale informativo dell’Oms sugli ospedali di periferia e visitando con molto interesse la struttura. Alla fine dopo giorni di impantanamenti raggiungiamo, Kashobwe, la città natale del governatore, che preoccupato dal nostro ritardo aveva già mandato in nostro soccorso un fuoristrada con dei viveri, un trattore e anche un elicottero a cercarci. A Kashobwe, che raggiungiamo verso le due mattino, abbiamo tempo di rifocillarci sulle sponde del lago Mweru, ma soprattutto di montare il Cinemarena! Nel pomeriggio dell’11 aprile disponiamo i camion sulla piazza principale e cominciamo la preparazione del telo e dell’apparecchiatura necessaria per la proiezione. Una folla di bambini curiosi comincia ad avvicinarsi e quando accendiamo la musica tutti cominciano a ballare. Verso le 18.30 diamo inizio alle proiezioni con le avventure di Overland che incantano la platea, poi decidiamo di concentrare l’attenzione del pubblico sui problemi legati alle inondazioni e proiettiamo i filmati relativi alla casa sul fiume. Mostriamo quanto sia importante rispettare certe regole per evitare di avere una casa allagata e perdere tutto. Oltre alla proiezione del filmato educativo cerchiamo la partecipazione del pubblico che infatti spiega in lingua locale il messaggio fondamentale del corto metraggio. Il solito gran finale con Le Balloon Rouge ci regala ancora una volta l’emozione di vedere il pubblico che partecipa a tutti i momenti del film. E alla fine, vista l’incredibile partecipazione del pubblico, decidiamo di proiettare anche delle immagini del villaggio e della strada riscuotendo un altro bel successo di emozioni e sorrisi. Da Kashobwe ripartiamo il 14 via barca. Ma dopo una piacevole attraversata su sul lago di Mweru, a bordo di una chiatta organizzata per noi dal governatore, ci immergiamo nuovamente in un difficilissimo tratto di strada. Qui il volume di acqua è minore e i camion aumentano la loro media giornaliera, ma rimaniamo comunque sui 30-40 km al giorno con diversi impantanamenti Attraversiamo villaggi remoti e osserviamo anche i frutti di alcuni progetti della Cooperazione Italiana attraverso l’Ong Coopi di riabilitazione delle abitazioni locali. Anche il medico che segue la spedizione Overland continua il suo lavoro di sensibilizzazione sulle regole sanitarie principali da seguire negli ospedali lontani dai principali centri abitati come ad esempio nei villaggi da Pweto a Moba. Le soste forzate a cui siamo obbligati dalla strada nei vari villaggi che incontriamo durante il tragitto ci permettono invece di vedere le serate più interessanti per quanto riguarda il Cinemarena. Quasi ogni sera infatti montiamo il telone, il proiettore e incantiamo la popolazione di questi villaggi dove non arriva la corrente elettrica, con filmati sia di intrattenimento che educativi, alternando i messaggi sui pericoli dell’inondazione a quelli sulla prevenzione dell’Aids. Il successo del Cinemarena è tale in questa zona che tutti i componenti della spedizione si fermano spesso alle proiezioni per ammirare la partecipazione dei bambini e degli adulti alle immagini. Spesso ci chiedono di continuare le serate e così andiamo avanti con immagini e musica oltre il normale tempo di proiezione. Queste serate ci mostrano la bontà di questa idea della Cooperazione Italiana nel trasmettere dei messaggi attraverso lo strumento del cinema. Finalmente dopo 5 giorni di strade sterrate e villaggi remoti giungiamo a Kalemie sul lago di Tanganika. Qui le difficoltà non sono ancora finite, ma una bella doccia e un letto ci aspettano dentro il compound delle Nazioni Unite che in questa zona del Congo mantiene la più grande missione di pace. Adesso siamo fermi qui in attesa di capire se prendere una barca che ci traghetterà verso Bujumbura o se continuare via terra... Dopo aver attraversato Marocco, Mauritania, Mali, Guinea Conakry, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Nigeria, Benin, Camerun, Gabon, Congo, la Repubblica Democratica del Congo, Angola, Namibia, Sud Africa, Botswana, Zambia, Burundi, Rwanda, Ciad, Uganda, Kenya, Etiopia e Sudan, la spedizione Overland 12 e del CinemArena - progetto della Cooperazione italiana - entrerà in Egitto, indicativamente, il 27 maggio in Aswan, proveniente da Wadi Halfa (Sudan). A Qena saranno illustrate le attività del progetto ”Alleviamento della povertà, diritti civili e legali per bambine, adolescenti e giovani donne”, realizzato dall’Utl in partenariato con il National council for childhood and motherhood. In particolare, sarà attuata una sessione di rilascio di certificati di nascita a donne e bambini; da parte della Spedizione potrà essere offerta assistenza medica ai beneficiari e sarà proiettato con gli strumenti del CinemArena un documentario dedicato alla salute materno-infantile. Le istituzioni coinvolte sono il ministero degli Interni, quello della Sanità, il Governatorato e il Nccm. Ad Awlad Salama, la spedizione assisterà ad attività della Ong italiana Mais, che sta realizzando un progetto di carattere socio-sanitario. In particolare, sarà condotto un seminario sulla salute riproduttiva dedicato a circa 40 donne e sarà fornita consulenza medica da rappresentanti del ministero della Sanità e del dipartimento Salute riproduttiva dell’Università di Sohag per mezzo di una unità medica mobile. La Spedizione potrà inoltre offrire servizi sanitari e proiettare il documentario. Uganda A Kampala la sera del 1 maggio organizziamo un CinemArena e l’evento si rivela un grande successo grazie alla partecipazione dei quasi 2000 ragazzi che studiano nella missione. Inoltre si rivela molto importante la loro partecipazione alla serata tramite balli e danze tradizionali che loro stessi ci preparano prima del Cinema. Il giorno successivo decidiamo invece di dirigerci a Gulu dove la Cooperazione Italiana interviene con un importante progetto sanitario nell’ospedale centrale della città. Oltre a ciò contribuisce a riabilitare l’adiacente clinica universitaria. Dopo aver visitato questo progetto con il medico della Cooperazione organizziamo una proiezione nella piazza centrale della città di Gulu. Questa volta la fortuna non è però dalla nostra parte e la pioggia precede la proiezione. I partecipanti che tornano per la proiezione dopo la pioggia non superano le 100 persone, ma vediamo comunque un notevole interesse e alla fine possiamo ritenerci soddisfatti. Finalmente il martedì attraversiamo il confine con il Kenya. Da lì decidiamo di dirigerci a nord, alla sinistra del Lago Turcana e verso mezzanotte incontriamo Oscar che lavora da molti anni a un’importante progetto agricolo della Cooperazione Italiana. Con lui arriviamo a Sigor dove si trova il campo base del progetto agricolo e visitiamo questa incredibile cooperativa di agricoltori tenuta insieme dall’iniziativa della Cooperazione che permette di mantenere un buon livello di sviluppo all’intera area. Impianti di irrigazione, divisioni del terreno, colture varie e soprattutto un ottimo livello organizzativo permettono a questo progetto di essere considerato un esempio dalle Nazioni Unite. Etiopia Da lì, ci dirigiamo a nord e il 9 maggio, non senza enormi difficoltà di cammino dovute alle recenti piogge, arriviamo in Etiopia. La sera, dopo aver ottenuto i visti di ingresso, e deciso di precorrere la strada a ovest del fiume Omo, prepariamo il campo vicino a un villaggio tradizionale e subito dopo decidiamo di montare lo schermo e il proiettore per un CinemArena. La proiezione è molto suggestiva soprattutto per la partecipazione di un pubblico per metà armato di Kalashnikov e per l’altra metà vestito in modo tradizionale. Il mattino successivo ripartiamo e dopo 3 giorni di viaggio, impantanamenti vari, sbagli di percorso e una tempesta raggiungiamo un altro piccolo villaggio tradizionale, dove decidiamo di fermarci per la notte. Anche qui montiamo il CinemArena che riscuote l’entusiasmo di tutti al punto che a un certo momento qualcuno del pubblico viene a chiederci se non sia possibile andare un po’ più lentamente con il film in modo da permettere al pubblico di vedere meglio le foto ... insomma qui nessuno aveva mai visto un film! Durante i giorni seguenti, impantanati nel fango, non abbiamo mai potuto organizzare il CinemArena, ma l’esperienza che abbiamo vissuto è e rimane estremamente rappresentativa del tipo di villaggi che questo progetto cerca costantemente di raggiungere. Il CinemArena infatti non ha come obiettivo i villaggi lungo le strade principali, ma cerca di portare il messaggio di sensibilizzazione nei villaggi più remoti e certe volte anche rischiosi. A livello personale la nostra esperienza ci rimarrà a lungo nella memoria, facendoci molto pensare sul valore dell’acqua, delle risorse in generale e sugli sprechi della nostra società. Ma soprattutto ci ha fatto riflettere sulle difficoltà con cui spesso le popolazioni africane sono costrette a convivere e che solo un’esperienza come la nostra ti può fare capire. La spedizione ”Overland 12 nel cuore dell’Africa” arriverà al Cairo il 26 o 27 giugno, e poi ad Alessandria, dove verranno imbarcati i camion per tornare in Italia. Overland ha attraversato l’Africa, partendo a gennaio dal Marocco, scendendo per la costa occidentale fino al Sud Africa per poi risalire lungo la costa occidentale. La spedizione è stata quest’anno affiancata dalla Cooperazione italiana con un medico e con un operatore che ha organizzato il cinema itinerante (CinemArena - iniziativa della cooperazione) allo scopo di informare la popolazione più indigente e più povera sulle più gravi malattie che affliggono il continente africano, soprattutto l’Aids.