“In occasione del centenario della pubblicazione del Manifesto del

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“In occasione del centenario della pubblicazione del Manifesto del
“In occasione del centenario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo, con una
mostra sul Futurismo, proposta dalla città di Alessandria, il National Art Museum of China
(NAMOC) è lieto di presentare al pubblico e al mondo dell’arte cinese un importante
movimento nella storia dell’arte moderna occidentale. Anni fa, in occasione dell’Anno
dell’Italia in Cina, il NAMOC ha ospitato una serie di manifestazioni italiane, tra cui una sul
Novecento italiano. La mostra di oggi, frutto degli scambi culturali tra Cina e Italia,
permetterà senza dubbio al pubblico cinese di approfondire la conoscenza dell’arte
italiana.
Il Futurismo non è sconosciuto al mondo dell’arte cinese. Molti artisti in Cina si sono
ispirati alle ricerche formali dei massimi esponenti futuristi quali Boccioni, Carrà, Balla,
Severini e Russolo. Ciò che manca sono la conoscenza generale e un’indagine
approfondita del movimento nel suo insieme. Questa mostra sarà un’occasione per
entrare in contatto diretto con il movimento. Pittura, scultura, fotografia, design, manifesti,
disegni architettonici, editoria, arredamento, più di 200 opere prodotte nell’arco di cento
anni mostreranno non solo lo sviluppo del Futurismo storico nella prima metà del secolo
scorso, ma anche la sua risonanza nell’arte e nella cultura contemporanea italiana.
Attraverso la mostra, il pubblico potrà sia ammirare lo specifico stile artistico del Futurismo
che apprendere lo spirito di un’epoca in esso riflesso.
Concettualmente e stilisticamente lo sviluppo lineare dell’arte modernista occidentale nel
ventesimo secolo è strettamente legato a quello sociale. Gli artisti avvertono le
ripercussioni della trasformazione sociale e del mutamento del tempo, da cui derivano una
serie di elaborazioni teoriche e un susseguirsi di correnti artistiche impegnate a creare con
audacia nuove forme visive. Questi movimenti, ognuno sotto una bandiera diversa,
diventano il motore perpetuo dell’evoluzione dell’arte moderna occidentale. La nascita del
Futurismo in Italia nel 1909 è, appunto, frutto di confronti e scontri tra il cambiamento
sociale, l’evoluzione vertiginosa nella scienza moderna e l’acceso dibattito culturale. I
componenti futuristi, di fronte a un tale sviluppo tecnologico, si sono lanciati in una
missione mirata a superare tutti i generi artistici tradizionali e a creare una forma ex novo
capace di andare di pari passo con il ritmo della vita condizionato dai macchinari. Sulle
orme dei colleghi cubisti, i Futuristi hanno inventato un linguaggio dinamico per esprimere i
concetti della velocità, del movimento e del tempo. Le opere esposte – composizioni
pittoriche che catturano la forza della velocità e il passaggio del tempo, sculture dove vari
elementi plastici si compenetrano con potenza dinamica, fotografia, design e perfino
architettura che acclamano la smania e l’impetuosità della civiltà industriale – sono
testimoni di questa nuova poetica. In un qualche senso, il Futurismo potrebbe servire
come riferimento e insegnamento empirico per l’arte contemporanea cinese nell’attuale
fase di trasformazione, vale a dire, come affrontare il rapporto tra lo sviluppo sociale e
l’innovazione artistica, come trasformare la vita vorticosa in una forma artisticamente
interessante.
Il NAMOC, centro di scambi artistici tra la Cina e il resto del mondo, è un’importante
vetrina per presentare le ricerche artistiche internazionali. Attraverso la promozione
dell’eccellenza artistica di vari paesi, il museo partecipa allo sviluppo dell’arte
contemporanea cinese, contribuendo alla formazione della sua identità e della sua
struttura. La mostra del Futurismo, proiettata verso il futuro, rientra in questo contesto, e la
sua realizzazione non sarebbe stata possibile, naturalmente, se non ci fossero stati il
supporto e l’assistenza delle varie istituzioni coinvolte. A nome del NAMOC, vorrei
esprimere la mia gratitudine per il sostegno offertoci dal Ministero della Cultura Cinese e
dall’Ambasciata d’Italia in Cina. Ringrazio la città di Alessandria per gli impegni profusi
nella cura e nella realizzazione della mostra”.
Il Direttore del National Art Museum of China
Fan Di’an