PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE IN SANITÀ
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PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE IN SANITÀ
PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE IN SANITÀ La comunicazione e l’informazione in rete dei servizi igiene alimenti e nutrizione e servizi veterinari: obblighi normativi 30 settembre 2012 – Bologna di Alberto Nico Agenda • Fonti normative nazionali e regionali • La comunicazione in sanità: interna, esterna ed istituzionale • Nuovi strumenti social • Le criticità • L’organizzazione della comunicazione regionale in sanità NAZIONALI • Legge 150/2000 ‐ “Disciplina delle attività di informazione e comunicazione nelle Pubbliche amministrazioni” • DPR n.422/2001 ‐ “Regolamento recante norme per l’individuazione dei titoli professionali del personale da utilizzare presso le pubbliche amministrazioni per le attività di informazione e comunicazione e disciplina degli interventi formativi” • Direttiva Min.Funzione pubblica7 febbraio 2002 (in attuazione L.150/2000) sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni NAZIONALI • Linee guida per i siti web delle Pubbliche Amministrazioni (previste dalla Direttiva n. 8 del 26 novembre 2009 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione) • Vademecum PA e social media – dicembre 2011 – Formez PA REGIONALI • Legge regionale del 13 marzo 2006, n. 346 “Riordino delle funzioni di informazione, stampa e comunicazione di competenza della giunta regionale. Riorganizzazione delle strutture e istituzione di una agenzia per le attività di informazione e stampa ai sensi della l.r. 6/2004”. • Dgr 1394/2010: RIORGANIZZAZIONE DELLA COMUNICAZIONE WEB DELLA REGIONE EMILIA‐ ROMAGNA REGIONALI • Det. N.8423/2011:Costituzione del gruppo di lavoro denominato "gruppo regionale informazione e comunicazione per la salute – con i suoi sottogruppi: Helth Literacy, Comunicare le migliori esperienze del SSR, Valorizzazione degli URP DOMANDE: A CHE COSA SERVE LA COMUNICAZIONE IN SANITA’? OBIETTIVO STRATEGICO • Promuovere nei destinatari un’informazione costante per la conoscenza dei servizi sanitari, delle prestazioni offerte e su come prevenire le patologie attraverso l’adozione di corretti stili di vita DOMANDE: CHE COSA E’ LA COMUNICAZIONE IN SANITA’? • Una risorsa operativa che contamina tutta l’attività sanitaria: rapporto medico/operatore‐ paziente/utente; rapporti con la comunità di riferimento nel suo complesso, rapporti con i soggetti della programmazione sanitaria territoriale; rapporti con il volontariato; rapporti interni all’Azienda • Un valore qualificante da affermare in ogni sede della programmazione sanitaria: trasparenza, appropriatezza, empowerment DOMANDE: CHI SIAMO? DOVE COMUNICHIAMO? • • • • Analizzare l’identità della fonte: chi siamo? Analizzare il destinatario (media e target) Quali poteri e quali compiti? In quale idea di welfare? Solo dopo vengono gli strumenti! (cfr. R.Franchini, “Oltre l’ufficio stampa”, intervento al convegno regionale “I numeri e le persone” – 16 giugno 2014) LE AREE OPERATIVE DELLA COMUNICAZIONE E GLI OBIETTIVI/1 ESTERNA • a far conoscere attività dei servizi sanitari e il loro corretto utilizzo (accoglienza, orientamento) • a rafforzare la fiducia nella qualità di prestazioni e affidabilità di operatori e l’organizzazione dei servizi • ad ascoltare l’utente e promuovere il suo empowerment LE AREE OPERATIVE DELLA COMUNICAZIONE E GLI OBIETTIVI/2 INTERNA • al miglioramento continuo dei servizi • circolarità delle informazioni • alla valorizzazione di ruoli e competenze: co‐responsabilità e autonomia • all’innovazione organizzativa LE AREE OPERATIVE DELLA COMUNICAZIONE E GLI OBIETTIVI/3 ISTITUZIONALE • al posizionamento socio‐istituzionale di un Ente‐ servizio nel contesto della comunità di riferimento • all’informazione più vasta alle istituzioni per condividere e attuare quanto previsto da politiche e programmazione sanitaria NELLA PRATICA AZIENDALE…/1 • Il “professionista” della comunicazione conosce e utilizza gli strumenti e i mezzi di comunicazione, MA la funzione “comunicare” non gli appartiene in esclusiva: QUESTA FUNZIONE APPARTIENE A TUTTI COLORO CHE OPERANO NEL SISTEMA SANITARIO PER LA SALUTE DI UNA COMUNITA’! NELLA PRATICA AZIENDALE…/2 • NELLE AZIENDE, L’Ufficio Comunicazione è il riferimento di un’ampia rete aziendale di informazione e di ascolto: è il sistema della comunicazione aziendale dove si integrano gli URP, i CCM, l’Ufficio qualità e accreditamento (indagini qualità percepita), ecc, ecc, e… ANCHE TUTTI VOI! UTENTI ‐ (TARGET) ‐ COMMITTENTI • La popolazione di riferimento (cittadini e portatori di interessi): i residenti di una provincia, le Amministrazioni Comunali, le associazioni di volontariato • Gli operatori sanitari: anch’essi cittadini‐committenti, anch’essi utenti di servizi di comunicazione (interna ed esterna)!! ILPROFESSIONISTA DELLA COMUNICAZIONE AIUTA A: Diversificazione messaggi e servizi comunicativi in base a fasce di età, stratificazione sociale, nuovi bisogni di salute, equità di accesso, livelli istituzionali degli stakeholders COMUNICAZIONE ESTERNA/UTENTI‐ COMMITTENTI • la comunità esterna dei committenti individuali (i cittadini) • i portatori di interessi e committenza istituzionale (enti locali, sistema socio‐economico, privato convenzionato accreditato), volontariato COMUNICAZIONE ESTERNA/ STRUMENTI Obiettivi • > Promuovere salute, educazione a stili di vita sani: non solo cura ma anche prevenzione! • > Sapere come e quando accedere ai servizi: l’appropriatezza! • > Affermare fiducia nella qualità dei servizi: certezza del diritto alla salute, universalità ed equità COMUNICAZIONE ESTERNA/ STRUMENTI ‐ Relazioni con i mezzi di informazione: ufficio stampa ‐ Siti Internet ‐ Campagne di comunicazione ‐ Strumenti d comunicazione grafica (poster,depliant) ‐ Strumenti multimediali (App, Dvd) ‐ Strumenti di comunicazione social (FB, Twitter, Youtube, ecc) ‐ Newsletter cartacee/online ‐ Eventi COMUNICAZIONE INTERNA/UTENTI • Gli operatori sanitarie le categorie professionali: anch’essi cittadini‐committenti, anch’essi utenti di servizi di comunicazione (interna ed esterna)!! COMUNICAZIONE INTERNA/OBIETTIVI STRATEGICI Diffusione delle informazioni all’interno dell’azienda, contribuendo alla programmazione delle attività e servizi Attivazione di un circolo virtuoso per: • miglioramenti della qualità organizzativa • innovazione organizzativa del lavoro e dei servizi forniti • valorizzazione di ruoli e competenze COMUNICAZIONE INTERNA/STRUMENTI ‐ Rete intranet aziendale ‐ Blog e minisiti dedicati a comunità professionali aziendali ‐ Lavorare insieme con i social (piattaforme wiki) ‐ Comunicazione grafica ‐ Tutorial e altri strumenti multimedia on line e off line ‐ Newsletter via email ‐ Eventi COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE/ UTENTI La comunità esterna di riferimento per: Affermazione dell’identità dell’Azienda, quale istituzione pubblica che eroga servizi e prestazioni sanitarie di elevata qualità, affidabilità, efficacia di cura • al posizionamento socio‐istituzionale di un Ente‐ servizio nella comunità di riferimento • all’informazione più vasta su quanto previsto da politiche di educazione e informazione sanitaria COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE/ STRUMENTI • Relazioni pubbliche, tramite collaborazioni con uffici comunicazione RER e Aziende SSR, oltre a stakeholders • Realizzazione di eventi pubblici di rilevanza aziendale • Rendicontazione (Bilancio di Missione) • Risposte a interrogazioni e interpellanze • Immagine grafica coordinata prodotti di comunicazione aziendale COMUNICAZIONE/ STRUMENTI ORGANIZZATIVI Nell’organizzazione AZIENDALE occorre: • Coordinamento aziendale rete URP distrettuali e PO • Coordinamento aziendale terzo settore sanitario (rete CCM distrettuali) • Numero Verde del SSR: inserito all’interno dell’area comunicazione aziendale, per fornitura servizio e aggiornamento Banca dati I NUOVI STRUMENTI SOCIAL/ 1 Perché? • Le istituzioni, un editore diverso? • Informazione diretta (senza mediazioni) • Il digitale: parlare a molti, subito, contemporaneamente…ma non a tutti. (cfr. R.Franchini, “Oltre l’ufficio stampa”, intervento al convegno regionale “I numeri e le persone” – 16 giugno 2014) I NUOVI STRUMENTI SOCIAL /2 PERCHÉ? • • • • Tempestività Interattività Multimedialità Personalizzazione • • • • • Spazio (archivio) Approfondimento Fonti Gerarchia delle notizie Community (Cfr.R.Franchini, “Oltre l’ufficio stampa”, intervento al convegno regionale “I numeri e le persone” ‐16/6/2014) I NUOVI STRUMENTI SOCIAL /3 La pubblicità in Italia • Dal 2008 al 2013 la pubblicità è scesa da 10 a 7 miliardi di euro • Nel 2014 la discesa si fermerà (‐1%) • TV 3,682 52.5% (+1% sul 2013) • WEB 1.546 22% (+5.7% sul 2013) • Stampa ‐13.1% • Cinema ‐ 12% (R.Franchini, • Radio ‐1.6% “Oltre l’ufficio stampa”, 16/6/2014) I NUOVI STRUMENTI SOCIAL /4 I numeri di Internet al 31 dicembre 2013 • Gli utenti sono 2 miliardi e 400 milioni distribuiti in 5 continenti e sottoposti a leggi e ordinamenti di centinaia di Paesi diversi Cosa accade ogni 60 secondi: • 204 milioni di mail spedite • 72 ore di video caricati su Youtube • 216 mila fotografie pubblicate su Instagram • 2 milioni e mezzo di contenuti condivisi su Facebook • 277 mila tweet e 4 milioni di ricerche su Google (Fonte: Guido Scorza, Istituto Politiche Innovazione Festival del giornalismo di Perugia 2014) I NUOVI STRUMENTI SOCIAL /5 IN REGIONE EMILIA‐ROMAGNA A DICEMBRE 2013 LA FIDUCIA NELL’INFORMAZIONE VOTO 1‐10 Quotidiani nazionali 5,5 Quotidiani locali 5,8 TG nazionali 5,5 GR Nazionali 5,7 Tg locali 5,8 GR locali 5,9 Siti internet d’informazione 6,5 Fonte: sondaggio Studio MV ricerche di mercato – dicembre 2013 CRITICITA’ SOCIAL /1 Troppa informazione non attendibile e non presidiata dalle fonti istituzionali Esempio? Il 90% dei genitori si informano sul web per le malattie, ma il 30% di questi non sa che esistono siti istituzionali dedicati (Ricerca Osservatorio Paido’ss su 350 tra pediatri di famiglia e genitori ‐ I° Forum internazionale dell’infanzia, adolescenza e famiglia – 26 settembre 2014 – Napoli) CRITICITA’ SOCIAL /2 Aumenti dei comportamenti di rischio nella fascia di età “social” quanto più è “social” Esempi: ‐ Pubblicazioni su internet di foto provocanti (5,1% con 1 social, 17,7% più di 3 social) ‐ Fuma (15% con 1 social, 44,6% con più di 3 social) ‐ Si è ubriacato (4,9% con 1 social, 21,7% con più di 3 social) ‐ Ha già fatto una dieta dimagrante (19,1% con 1 social, 35,5% con più di 3 social) ‐ Non pratica sport almeno 2 ore/settimana (56% di chi non usa i social e 46% di chi è grande utilizzatore) (Fonte: Società Italiana di pediatria ‐ “Abitudini di vita degli adolescenti italiani” 2014 su 2mila studenti di terza media) CRITICITA’ SOCIAL (e non!) L’ALFABETTIZAZIONE DEGLI ITALIANI • “Il 70% degli italiani risulta non possedere le competenze necessarie minime per poter vivere e lavorare in modo adeguato oggi” (Rapporto della Commissione ministeriale De Mauro sul Progetto PIAAC‐Programme for international assestment of adult competencies dell’OCSE – novembre 2013) CRITICITA’ SOCIAL (e non!) / 2 • Profondo divario tra l’uso parlato della lingua italiana (che interessa il 90% della popolazione) e la capacità d’uso funzionale della lettura/scrittura. • Soltanto il 20% della popolazione sarebbe sopra i minimi indispensabili di buona alfabetizzazione funzionale nella lettura e nella scrittura (De Mauro, 2009). Dobbiamo ricordare questi dati quando scriviamo testi di comunicazione pubblica E gli utenti stranieri: è sufficiente limitarsi alle traduzioni? (Cfr 2009, Paola Polselli, Università di Bologna (Forlì), Dip. Studi Interdisciplinari su Traduzioni Lingue e Culture) COMUNICAZIONE TRASPARENTE/1 Il testo nel suo insieme deve avere: • • • • • Ordine delle informazioni (e rimandi) Suddivisione in paragrafi Titoli e sottotitoli Parole chiave Connettivi (Cfr 2009, Paola Polselli, Università di Bologna (Forlì), Dip. StudiInterdisciplinari su Traduzioni Lingue e Culture) COMUNICAZIONE TRASPARENTE/2 Quando si progetta un testo è necessario: • considerare gli scopi della comunicazione, i destinatari e le loro priorità nel leggere il testo • semplificare tutti gli elementi di complessità relativi alla lingua e, se opportuno, ai contenuti • usare solo i tecnicismi necessari (cioè quelli che l'utente incontrerà nei suoi contatti con il servizio) • esplicitare i punti che presuppongono la conoscenza del sistema socio‐sanitario nazionale (conoscenze enciclopediche) • (Cfr 2009, Paola Polselli, Università di Bologna (Forlì), Dip. StudiInterdisciplinari su Traduzioni Lingue e Culture) COMUNICAZIONE SANITARIA RER/1 IL COORDINAMENTO DELLA COMUNICAZIONE DEL SSR Parole chiave: ‐ Integrazione ‐ Condivisione Strutture coinvolte e raccordo regionale: ‐ Assessorato e Servizi della DGSPS ‐ Agenzia sanitaria e sociale regionale (Area equità e partecipazione per URP e CCRQ) ‐ Agenzia informazione e comunicazione della Giunta ‐ Aziende del SSR tramite Uffici di comunicazione COMUNICAZIONE SANITARIA RER/2 Aree di intervento ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Comunicazione esterna Comunicazione interna Comunicazione istituzionale Progetti Social Progettualità di coordinamento di sistema: Gruppo regionale comunicatori per la salute – Sottogruppi health literacy, valorizzazione URP e migliori esperienze SSR COMUNICAZIONE TRASPARENTE/2 Quando si progetta un testo è necessario: • considerare gli scopi della comunicazione, i destinatari e le loro priorità nel leggere il testo • semplificare tutti gli elementi di complessità relativi alla lingua e, se opportuno, ai contenuti • usare solo i tecnicismi necessari (cioè quelli che l'utente incontrerà nei suoi contatti con il servizio) • esplicitare i punti che presuppongono la conoscenza del sistema socio‐sanitario nazionale (conoscenze enciclopediche) • (Cfr 2009, Paola Polselli, Università di Bologna (Forlì), Dip. StudiInterdisciplinari su Traduzioni Lingue e Culture) Grazie per l’attenzione e…buona comunicazione!