spostati o sottomessi,l`Ammiraglio “quello delle noccioline”
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spostati o sottomessi,l`Ammiraglio “quello delle noccioline”
GUARDIA COSTIERA SPOSTATI O SOTTOMETTITI ? Come è noto, nonostante l’uniforme ed il mare come comune ambiente lavorativo, la Marina Militare e la Guardia Costiera di fatto sono due professioni diverse. La prima svolge attività di difesa nazionale alla dipendenza del Ministero della Difesa e la seconda svolge attività di polizia marittima e giudiziaria alle dipendenze del ministro dei Trasporti, oltre che ministero dell’ambiente, interni, agricoltura e pesca ecc.. Purtroppo a fronte di questa distinzione che nei fatti è così netta nei rapporti fra le due identità, vi è una sorta di prevaricazione della Forza Armata sul Corpo di Polizia. Linea di equilibrio che dall’inizio dell’operazione “Mare Nostrum” è particolarmente in crisi. Il Soccorso in mare, infatti, essendo una delle attività principali della Guardia Costiera affidata dalla convenzione di Amburgo, sembra essere stato appropriato come competenza e Comando dalla Marina da Guerra che ha avuto una discutibile legittimazione. L’attività di quest’ultima si sta dimostrando un traghettamento di clandestini, verso la terra ferma dove possono dileguarsi, con spese sproporzionate. Con i soccorsi della Guardia Costiera, e Guardia di Finanza, viceversa, si sbarcavano nel primo porto utile, ma c’era una accentramento sull’isola di Lampedusa. Il tutto poteva avvenire con un rafforzamento della Guardia Costiera e un minimo stanziamento di risorse economiche a favore di quest’ultima, ma il problema di che farne, rimaneva sull’isola e di chi vi viveva e lavorava. Il Comandante Generale dopo alcuni tentativi timidi di affermare le sue prerogative sembra abbia deciso di sottomettersi, al Capo della Marina da guerra (noto tra l’altro per la vicenda dello champagne e noccioline servitegli sulla plancia in piene le operazioni navali). Pare che abbia subìto passivamente l’ordine di mettere una delle sue unità più prestigiose agli ordini della Forza Armata, con Ufficiali da guerra a bordo delle stesse navi della Guardia Costiera e forse con le stesse risorse della Guardia Costiera. Presto ciò potrà avvenire anche per i pattugliatori della Guardia di Finanza? Come la prenderebbero gli italiani se per motivi di sicurezza sulla terra ferma si dicesse alla Polizia e Carabinieri di mettersi da parte, perché nelle città si schiererebbero i carri armati ed eventualmente le Forze di Polizia fossero alle dipendenze dell’Esercito e non viceversa? A complicare la paradossale situazione e comportamento dei vertici della Guardia Costiera e Marina Militare, vi è stata una interrogazione parlamentare. Senza entrare nelle logiche delle parti (e di chi l’ha presentata), in estrema sintesi è stato chiesto al Ministro dei trasporti affinchè gli Ufficiali comandanti delle Direzioni/Regioni Marittime della Guardia Costiera e i Comandanti delle Capitanerie di Porto vengano valutati nella loro linea gerarchico funzionale dei Trasporti e non dagli alti Comandi delle Forze Armate. Chi potrebbe mai immaginare il Comandante di legione dei Carabinieri valutato dal Generale dell’Esercito Italiano comandante dell’Alto Comando territoriale? L’attività di polizia giudiziaria e militare non potrebbe subire dei condizionamenti? Ma nonostante un sacrosanto problema sollevato, il Comandante Generale invia a tutte i comandi della Guardia Costiera una lettera con una sorta di esortazione ad un indagine interna, perché si ritiene che tale interrogazione sia stata suggerita dal personale in servizio. In un colpo si è detto che un gruppo parlamentare della Repubblica e i suoi assistenti e gli uffici della Camera dei deputati non siano in grado di fare il loro dovere e il personale in servizio diventa suggeritore dei deputati di ciò che il Comando Generale non vuole. Prima di scrivere tale lettera il Comandante Generale non ha riflettuto, sullo stato di mortificazione che da anni vive il suo personale a causa di un mancato pieno riconoscimento di Forza di Polizia? Ci voleva anche la mortificazione della una pubblica sottomissione ad una Marina da guerra che già arbitrariamente li valutava ed ora li vuole comandare? Non era più opportuno almeno un po’ di silenzio e riflessione da parte del Comandante generale, per un diritto sacrosanto di essere giudicato nella linea funzionale del proprio Ministero? È forse l’inizio di una sottomissione alle Forze Armate da parte delle Forze di Polizia che potrebbe riproporsi anche sulla terra ferma? O solo la fine di una Guardia Costiera nazionale a favore di una militarizzazione dei nostri mari? L’ULTIMO DEI MOHICANI