Modalità Evacuazione - "Enrico Fermi"
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Modalità Evacuazione - "Enrico Fermi"
NOTE ESPLICATIVE SULL’EVACUAZIONE DELLA SCUOLA IN EMERGENZA A cura dell’RSPP Ing. Claudio Spinelli Quando l’evacuazione in emergenza L’evacuazione della scuola avviene quando l’edificio scolastico può diventare più pericoloso del mondo esterno; es. in caso d’incendio o in caso di terremoto dopo che è stata avvertita una scossa. Allo stesso modo non si procede all’evacuazione in emergenza durante la scossa di terremoto, durante una inondazione o in caso di forti colpi di vento. In ogni caso l’evacuazione in emergenza sarà segnalata dall’allarme incendio o in caso di mancanza o malfunzionamento da un suono continuo della campanella oppure nel caso peggiore da un passaparola tra le classi. L’evacuazione in emergenza è decisa dal preposto del plesso o in sua assenza dall’insegnante con anzianità di servizio maggiore. Consigliamo al Preposto di interpellare le Autorità Comunali e/o la Protezione Civile prima di rientrare nel plesso scolastico se l’evacuazione è avvenuta a seguito di una scossa di terremoto, consultare i Vigili del Fuoco se l’evacuazione è avvenuta in seguito ad un principio d’incendio Adempimenti preliminari All’inizio dell’anno scolastico il coordinatore di classe illustra alla classe le procedure d’emergenza, quindi individua gli alunni aprifila (di solito due) gli alunni chiudifila (di solito due) gli alunni destinati ad aiutare compagni in difficoltà (di solito due), quindi trascrive i nomi sul registro di classe negli appositi moduli in fondo al registro; in alcune scuole si preferisce individuare gli aprifila come i più vicini all’uscita ed anche questa modalità non ha controindicazioni. Le procedure d’emergenza prevedono che si evacui la scuola solo in presenza di segnale d’evacuazione, in questo caso si deve interrompere l’attività didattica (anche se in presenza di verifica o compito in classe), gli alunni si devono radunare all’interno della classe dietro gli aprifila lasciando tutto quanto potrebbe ritardare l’evacuazione (zaini, libri etc..) a questo punto gli aprifila aprono la porta della classe e verificano visivamente che la porta d’emergenza più vicina sia aperta, quindi se il corridoio è libero guidano la classe verso l’uscita d’emergenza; se la porta è chiusa probabilmente quella via di fuga è impercorribile pertanto devono dirigersi verso un’uscita d’emergenza alternativa (la più vicina tra quelle a disposizione) Occorre spiegare bene che durante una scossa di terremoto non si deve scappare ma riparare la testa (sotto i banchi,vicino alle pareti etc…) Occorre che ogni alunno si chieda in anticipo dove potrebbe ripararsi in caso di scossa di terremoto, individuando dove la sua testa sarebbe più al sicuro; In alcune scuole (esempio quelle di Rosignano Solvay) è presente il rischio industriale di diffusione di nube tossica nell’aria, in tal caso la segnalazione arriverà tramite il sistema di diffusione sonora (o semplice passaparola) e l’unico accorgimento da adottare è quello rimanere all’interno dell’edificio scolastico e chiudere le finestre che potrebbero favorire la diffusione delle sostanze tossiche all’interno degli ambienti Compiti del personale durante una evacuazione in emergenza Tutto il personale è coinvolto durante l’evacuazione in emergenza dell’edificio scolastico. Di seguito il dettaglio dei compiti previsti dal piano d’evacuazione: - Docenti: coordinano e accompagnano gli alunni verso l’uscita d’emergenza utilizzabile più vicina e poi verso il punto di raccolta esterno; portano il registro di classe e compilano il modulo d’evacuazione. Nel caso che nella classe sia presente un portatore di handicap motorio e non vi sia - - personale in grado di accompagnarlo all’esterno, il docente affida la classe all’insegnante della classe che lo segue (o che lo precede) e si occupa direttamente del portatore di handicap accompagnandolo all’esterno attraverso i percorsi predefiniti senza intralciare il normale flusso in uscita. Nel caso che l’alunno si trovi ai piani superiori il portatore di handicap aspetta insieme ad un adulto l’arrivo dei soccorsi sul pianerottolo della scala d’emergenza in acciaio più vicino. L’ordine di uscita non è predefinito ma semplicemente segue la priorità di arrivo delle classi nei corridoi che conducono alle uscite d’emergenza. All’arrivo del segnale d’evacuazione il docente raduna la classe di fronte alla porta d’uscita, quindi la apre e verifica che il corridoio sia libero in tale caso fa procedere la classe verso l’uscita d’emergenza libera più vicina, nel caso che il corridoio sia occupato aspetta che si liberi prima di procedere. Collaboratori scolastici: all’arrivo del segnale d’evacuazione aprono le porte d’emergenza del piano di loro competenza, quindi si recano nei luoghi non presidiati (bagni) per assicurarsi che chiunque si trovi all’interno abbandoni i locali anche in ordine sparso dietro il flusso in uscita. Effettuano la chiamata dei soccorsi se incaricati, quindi abbandonano i locali per ultimi sganciando l’interruttore generale dell’energia elettrica e sezionando con l’apposita maniglia eventuali forniture del gas (laboratori e/o centrale termica). Personale di segreteria: all’arrivo del segnale d’evacuazione abbandona il posto di lavoro e si reca all’esterno. Effetua la chiamata dei soccorsi se incaricati. Tecnici di laboratorio: all’arrivo del segnale d’emergenza mettono in sicurezza gli impianti del laboratorio, nell’ordine acqua, gas, energia elettrica, collaborano all’uscita degli alunni se presenti, quindi abbandonano i locali chiudendo la porta e si recano all’esterno in maniera ordinata. Naturalmente lo scrivente RSPP resta a disposizione per chiarire eventuali dubbi nei limiti delle proprie competenze.