Testo mozione - Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia
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Testo mozione - Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia
XI LEGISLATURA ATTI AULA ozione n. 234 “Sulla necessità di promuovere azioni volte a garantire la sopravvivenza del settore degli autotrasporti artigiani ed in particolare del cabotaggio nel Friuli Venezia Giulia” Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, PREMESSO che il Regolamento CE n. 1072/2009 (che ha modificato il Regolamento CE n. 3118/93) ha fissato norme comuni per l’accesso al mercato internazionale del trasporto di merci su strada, tra le quali quelle relative al “cabotaggio”. Tale pratica consente ad un vettore comunitario, in possesso di licenza comunitaria, di effettuare fino a tre trasporti interni, successivi al trasporto internazionale, in uno Stato membro diverso da quello di residenza. Attualmente tutti gli Stati membri, ad esclusione della Croazia, sono ammessi alla pratica del cabotaggio. Il citato regolamento comunitario prevede anche che, in caso di grave perturbazione del mercato dei trasporti nazionali all’interno di una determinata zona geografica, dovuta all’attività di cabotaggio o aggravata da tale attività, lo Stato membro possa richiedere alla Commissione l’applicazione della “Procedura di salvaguardia”, che consiste nella sospensione di tale pratica per un periodo di sei mesi, prorogabile una sola volta per altri sei. L’introduzione del cabotaggio ha avuto sull’autotrasporto di merci della regione Friuli Venezia Giulia, storicamente già condizionato dalla concorrenza dei vettori esteri sulle tratte internazionali, un effetto deleterio, dal momento che ha dovuto subire il primo e maggiore impatto dei concorrenti sloveni immediatamente confinanti e, successivamente, di quelli polacchi, rumeni, ungheresi, bulgari, ecc. I vettori dell’Est europeo possono beneficiare di un differenziale del costo del trasporto a proprio favore che si aggira attorno al 30% rispetto a quello italiano; ATTESO che tutto ciò ha prodotto negli ultimi dieci anni una contrazione del numero delle imprese di autotrasporto pari al 38%, percentuale ben superiore alla media nazionale. Una recente indagine della CGIA di Mestre ha evidenziato che il FVG, nel periodo 2009/2013, è stata la regione che ha subito la contrazione più forte di imprese del settore (20,7%). Gli strumenti del distacco e della somministrazione del personale viaggiante da paesi con fiscalità molto più basse rispetto alle nostre, hanno creato una ulteriore marginalizzazione delle imprese regionali ed hanno fatto sì che sempre più autisti italiani vengano sostituiti con quelli stranieri. Un altro elemento che mette in estrema difficoltà le imprese è quello del ritardato pagamento dei servizi di trasporto, soprattutto in una fase economica in cui sono forti le difficoltà di accesso al credito. Esiste una legge che prevede il pagamento entro 60 gg. (massimo 90 gg. con riconoscimento degli interessi di mora) ma non è rispettata. Per questo motivo le associazioni di categoria hanno chiesto che venga prevista l'indeducibilità della fattura in caso di mancato pagamento entro i termini; CONSIDERATO che a fronte dei problemi crescenti del settore, dovuti, come sopra ricordato, principalmente alla concorrenza sleale dei vettori dell'Est Europa, alcuni paesi comunitari, come la Germania e la Francia, hanno introdotto misure a tutela delle proprie imprese di autotrasporto, quali il salario minimo del personale viaggiante e la registrazione ai fini IVA anche per gli stranieri se effettuano cabotaggio e l’Austria stessa sarebbe in procinto di emanare analoghe misure; tuttavia, di 1 fronte a queste misure, la Commissione europea ha già avviato procedure di infrazione rilevando ingerenze al principio di libertà economica; RILEVATO che la disparità tra i prezzi praticati dagli autotrasportatori di casa nostra e i concorrenti dell’Est è lampante soprattutto a ridosso dei confini. Si porti ad esempio la realtà di una città come Gorizia, fino a pochi anni fa costellata di piccole e grandi imprese di autotrasporto, dove oggi il settore è praticamente scomparso, prevalentemente a causa dei prezzi inferiori, anche del 40%, offerti dai vettori di paesi come la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania, la Slovenia, per il cabotaggio. Ecco perché l’impegno a introdurre nella regolamentazione europea l’osservanza di livelli minimi retributivi anche per il personale estero tende a riequilibrare, almeno in parte, la disparità economica esistente a cavallo del confine con l’Est che presenta dei costi d’impresa e del lavoro tre volte più esosi per i nostri imprenditori. A titolo di esempio, le disparità nelle retribuzioni degli autotrasportatori vanno dai 2.000,00 euro netti di un autotrasportatore italiano, ai 600,00 euro di un lavoratore dell’Est Europa; ATTESO inoltre che in Italia l’unico deterrente previsto ad oggi è l’inversione dell’onere della prova a carico del conducente del mezzo qualora, in sede di controllo, venisse riscontrata un’incompatibilità fra le registrazioni del tachigrafo e la documentazione presente a bordo del veicolo. Misura considerata dal settore insufficiente a contrastare un fenomeno dilagante come quello della concorrenza dell’Est, divenuto realtà dal 2004 in poi, con la liberalizzazione del mercato europeo nei Paesi membri; IN CONSIDERAZIONE che il nostro Governo ha dimostrato forte attenzione per il settore dell’autotrasporto soprattutto in merito alla concorrenza sleale messa in atto dagli autotrasportatori dei Paesi dell’Est Europa attraverso il cabotaggio e il dumping, sia relativamente alle condizioni di lavoro e di sicurezza degli autisti, che per la tutela delle nostre imprese; RICORDATO che il 26/03/2014 è stato sottoscritto un protocollo sul controllo dei mezzi pesanti fra la nostra Regione e il Compartimento di Polizia Stradale del FVG in relazione al problema del cabotaggio e della necessità di aumentare e rendere più efficaci i controlli sul territorio da parte della Polstrada e che il protocollo prevedeva l’impiego di fondi regionali per circa 90.000 euro per mettere a disposizione della Polizia stradale nuove dotazioni tecniche e informatiche e, in particolare, apparecchiature per la misurazione della velocità e dello stato psicofisiologico del guidatore, software per il controllo dei cronotachigrafi, notebook per il sanzionamento e la memorizzazione su strada di condotte illegali di guida; STANTE che in sede europea è stato avviato un dibattito sul miglioramento delle condizioni dei lavoratori del settore e sulle normative riguardanti il cabotaggio; che il Parlamento europeo con una risoluzione del 9 settembre 2015 ha invitato la Commissione ad adottare misure contro le pratiche illegali che determinano concorrenza sleale e promuovono il dumping sociale; che la Commissione europea, consapevole delle problematicità del settore, ha avviato dal mese di settembre 2016 al 11/12/2016 una fase di consultazione pubblica sul rafforzamento della legislazione sociale in materia di trasporto su strada che coinvolge la politica europea in materia di protezione e sicurezza dei lavoratori e di sostegno della concorrenza leale fra operatori e che questa fase di consultazione può essere di particolare interesse anche per le istituzioni regionali e nazionali; 2 Tutto ciò premesso, impegna la Giunta Regionale 1. a riferire alla Commissione competente in sede di audizione dei diversi portatori di interesse, quali risultati abbia ottenuto il protocollo di intesa sottoscritto con la Polizia Stradale, soprattutto in materia di controlli sui vettori stranieri, in quanto vale la pena di ricordare che in autostrada, ad esempio, il rapporto vettori italiani/esteri è di 1 a 12 e, pertanto, anche i controlli dovrebbero rispettare tale proporzionalità; 2. a sensibilizzare ulteriormente il Governo nazionale in merito ai problemi del settore legati in particolare al cabotaggio, problemi che colpiscono più profondamente le regioni di confine, come il Friuli Venezia Giulia determinando la continua contrazione del settore; 3. a proporre al Governo italiano che si attivi per promuovere una revisione complessiva della vigente normativa in sede europea del trasporto di merci su gomma ed in particolar modo del cabotaggio, anche tenendo conto del dibattito in corso presso le sedi istituzionali europee e il periodo di consultazione pubblica promosso dalla Commissione stessa affinché il regime di libera concorrenza del settore venga regolamentato assicurando la protezione sociale e la sicurezza dei lavoratori senza discriminazioni fra i diversi Paesi e la concorrenza leale fra gli operatori. Mozione n. 234: - d’iniziativa dei consiglieri Novelli, Agnola, Riccardi, Moretti, Colautti, Paviotti, Ciriani, Violino, Ziberna, De Anna, Marini, Piccin, Gregoris, Edera, Cargnelutti, Barillari, Boem, Bagatin, Gerolin, Codega, Ukmar, presentata il 10/11/2016; - aggiunta firma consigliera Da Giau in data 14/11/2016; aggiunta firma consigliere Lauri in data 16/11/2016; aggiunte firme consiglieri Ret, Sergo, Dal Zovo, Liva, Zecchinon, in Aula il 17/11/2016 (seduta n. 255), durante l’esame; - esaminata e approvata dall’Aula il 17/11/2016 (seduta n. 255). 3