In una vecchia casa di campagna abbandonata da diversi anni i

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In una vecchia casa di campagna abbandonata da diversi anni i
In una vecchia casa di campagna abbandonata da diversi anni i
ragni della zona sono riuniti in assemblea per discutere dei loro
problemi. Per primo prende la parola Pirco, un grosso e peloso ragno
nero, che è l’organizzatore dell’incontro.
“Ho convocato questa riunione per parlare della sempre più
crescente difficoltà che tutti noi incontriamo a vivere a contatto con
gli essere umani. Nonostante i ragni siano tra gli animali più utili
all’uomo siamo oggetto di una continua e ingiustificata caccia. Le
nostre ragnatele vengono sistematicamente distrutte, qualunque
sia il punto della casa scelto per tesserle. Non va meglio se
operiamo all’esterno, oppure in locali esterni all’abitazione. Le
donne sono sempre di guardia. Scrutano con attenzione ogni più
recondito angolo della casa, interno o esterno che sia, armate di
scopa o di strumenti similari e, appena notano un filo, non c’è santo
che tenga: passano e ripassano lo strumento fino a quando non
hanno cancellato anche l’ombra del nostro duro lavoro. Quando non
hanno tempo si rivolgono ai mariti con quel loro modo di fare che
non ammette repliche: ‘Prendi la scopa e togli tutte le ragnatele.
Guarda bene ovunque perché i ragni si annidano nei punti più
impensabili e si rischia sempre di lasciare in giro qualche loro
traccia.’ Che dire poi di quelle donne (e anche qualche uomo a dir la
verità) che hanno paura di noi e appena ci vedono urlano ‘Un ragno
…. c’è un ragno ….. prendilo e uccidilo’ come se noi, con la nostra
mole, rappresentassimo un pericolo per loro. Si comportano come
fossimo noi migliaia di volte il loro peso, non il contrario come è in
realtà. Vi confesso che sono molto preoccupato. Ho passato giorni a
pensare, a cercare una soluzione ma non ho, mi si perdoni la
battuta, cavato un ragno da un buco. Per questo motivo ho deciso
di convocarvi. Forse qualcuno ha pronta la soluzione che tutti
cerchiamo. Lascio a voi la parola. Chi è il primo?”
Si alza Cosco, considerato da tutti un fine pensatore.
“Grazie Pirco per aver così magistralmente illustrato il quadro della
situazione. L'essere umano, come tu hai fatto notare, diventa ogni
anno più aggressivo nei nostri confronti. D'altra parte per noi è più
confortevole vivere nelle sue dimore che ci proteggono dal freddo in
inverno e dal caldo eccessivo in estate, senza considerare i disagi
che dovremmo sopportare quando si verificano eventi atmosferici
come pioggia, neve o, peggio ancora, grandine. Quei pochi di noi
che vivono costantemente all'aperto sanno di cosa parlo. E'
veramente difficile comprendere il motivo che porta l'uomo ad
odiarci tanto. Tanto per cominciare le nostre ragnatele sono vere
opere d'arte, ben altra cosa rispetto alle tele che gli umani definiti
pittori imbrattano con colori. Certi quadri, come li chiamano loro,
possono anche avere un senso (quelli che rappresentano figure
umane o di animali molto somiglianti a quelle reali), ma altri, definiti
astratti, non si capisce perchè non vengano dati alle fiamme.
Pensate per esempio alle opere di Kandinsky, pieni di macchie e
spruzzi piazzati a caso. Inoltre coi nostri lavori catturiamo insetti
che l'uomo definisce fastidiosi come le mosche per esempio. Se
riuscissimo a far comprendere questo importante aspetto credo che
avremmo risolto tutti i nostri problemi. Voi cosa ne pensate?”
Per la replica decide di intervenire Lasca, una giovane ragnetta
dalle bellissime zampette affusolate. Un gruppo di giovani si lancia
in apprezzamenti fuori luogo e viene immediatamente zittito da
Pirco. Lasca può parlare.
“Secondo me gli umani non ci ascolteranno mai. Tra l'altro sono
anche veramente crudeli. A mio fratello hanno staccato quattro
zampe ed ora senza il mio aiuto non è in grado di procurarsi il cibo.
Io propongo di fare intervenire le tarantole ed altri nostri fratelli
velenosi. Se li facciamo soffrire, forse ci pensano due volte prima di
maltrattarci.”
Mesco, un giovane che per scelta vive in aperta campagna, non è
d'accordo con la soluzione prospettata.
“Lasca, la tua soluzione non mi convince per nulla. Pensa alle
zanzare. Anche loro sono sempre state attaccate ed uccise, ma fino
a quando si limitavano a pungere la sera e la notte, vivevano in
relativa tranquillità. Il disastro per loro è stata la comparsa delle loro
cugine, le tigri, che pungono a tutte le ore del giorno. Sapete tutti
che ora la loro esistenza è veramente molto dura. Molti dei loro
piccoli vengono uccisi appena nati perchè l'acqua dove nascono
viene avvelenata con pastiglie o altri prodotti tossici. Volete che
capiti questo anche a noi?”
Anche Risco critica la soluzione proposta da Lasca.
“Io penso che dovremmo trovare la maniera di ingraziarci l'uomo,
non provocarlo come suggerisce Lasca. So che non è facile perchè
la sua totale mancanza di riconoscenza nei confronti degli insetti …
e anche di altri animali che lavorano anche per lui è risaputa. Penso
per esempio alle rane che catturano larve di insetti molesti, che
vivono in corsi d'acqua e che non interferiscono con l'attività umana
… e cosa ricevono in cambio? Finiscono fritte o cucinate in umido.
Però non tutti vengono trattati così. Sto pensando ai cani, ai gatti e
a diversi tipi di uccelli. Costoro vengono accolti nelle case e nutriti
adeguatamente. Dobbiamo osservare questi animali per capire il
perchè del loro successo.”
Si alza un coro di unanime consenso. La proposta di Risco sembra
mettere tutti d'accordo. Pirco, con un gesto di tre zampe, zittisce
tutti e riprende la parola.
“Bene. Pare che Risco ci abbia indicato la strada per arrivare ad una
soluzione. Anche io sono d'accordo. Propongo che ciascuno di noi
osservi con molta attenzione quello che accade quando l'uomo si
incontra con gli animali che predilige. Appena qualcuno pensa di
avere trovato è pregato di convocare una nuova riunione. Speriamo
che ciò avvenga a breve. Direi che possiamo andare. Buona
ragnatela a tutti.”
Tutti, speranzosi, tornano da dove sono venuti. Molti si chiedono:
“Verrà il giorno in cui vivremo tranquilli tessendo in tutta
tranquillità?”