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IL MISTERO DELL’ALIENO IN FRIULI
Sempre più persone nel mondo sono testimoni di luci anomale nel cielo, ma non solo, anche di dischi volanti e
alcuni perfino di esseri viventi veri e propri. Il numero delle persone nel pianeta ormai testimone oculare di tali
fenomeni è impressionante: parliamo di quasi un miliardo di persone...
Sempre più persone nel mondo sono testimoni di luci anomale nel cielo, ma non solo, anche di dischi
volanti e alcuni perfino di esseri viventi veri e propri. Il numero delle persone nel pianeta ormai testimone
oculare di tali fenomeni è impressionante: parliamo di quasi un miliardo di persone, il che fa del fenomeno
UFO un qualcosa che non può e non deve essere più ignorato – o peggio ancora ridicolizzato – dai
mainstream ufficiali.
Dalla Russia al Canada e perfino negli Stati Uniti spuntano sempre più politici di primissimo piano che
rivelano che bisogna dire una volta e per tutte la verità sugli extraterrestri: qual è questa scomoda verità?
In Italia, nel frattempo, assistiamo a fenomeni eclatanti che vengono insabbiati o al massimo ridicolizzati:
uno di questi è l’avvistamento dell’11 febbraio 2012, in Friuli, di un alieno alto tra i 3 e i 4 metri, un
umanoide visto da moltissima gente comune, che mai avrebbe rilasciato dichiarazioni di questo tipo se la
cosa non fosse realmente accaduta.
La notte di sabato 11 febbraio 2012, infatti, alla rotonda di Mortegliano, un piccolo paese in provincia di
Udine e in particolare sulla via Napoleonica, cinque auto si fermano e non riescono più a ripartire; secondo
le ricostruzioni, nella prima c’è un radioamatore pordenonese con la moglie, nella seconda due signore
che rientravano da una gara di ballo ad Aquileia, nella terza un signore sulla quarantina con sua moglie
(che, spaventata, urlava ai due bambini sui sedili posteriori di mettere la testa sotto i cappotti!) nella quarta
un ragazzo di Codroipo che viaggiava solo e nella quinta una coppia di studentesse universitarie.
In una piazzola di sosta vicino alla rotonda, invece, vi sono due macchine parcheggiate: una con un
ragazzo e una ragazza, l’altra con due fratelli e un amico.
Come le macchine, tutti i dispositivi elettronici improvvisamente non funzionano: cellulari, macchine
fotografiche, tutto sembra essere andato in tilt.
Altrettanto improvvisamente – da qui la paura dei presenti – una figura seduta alla rotonda si alza e rivela
le sue sembianze: è alta tra i tre e i quattro metri, la testa allungata nella parte posteriore, la pelle
squamosa verde-grigio e due gambe lunghissime e piene di tendini, con le quali cammina avanti e indietro
tra le macchine, non curandosi minimamente dei presenti.
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La gente urla e si barrica nell’abitacolo, molti si nascondono al suo passaggio, ma l’essere continua la
sua passeggiata come nulla fosse.
A un certo punto, incredibilmente, il ragazzo della quarta macchina – si scoprirà poi chiamarsi Leonard
D’Andrea, figlio di un sottufficiale dell’esercito – scende dall’auto, illumina con una torcia e raggiunge
l’alieno nella rotonda.
Tutti i presenti dichiareranno poi di aver pensato che sarebbe stato sicuramente ucciso.
E invece l’alieno si avvicina a lui e, dopo avergli sfiorato con la mano rugosa il volto e l’orecchio (come
per sottolineare, in qualche modo, il senso della vista e dell’udito) mette la mano sul cuore del ragazzo,
trasferendogli delle informazioni e delle emozioni che tuttora non sono state rivelate.
A un certo punto, si sentono delle macchine in lontananza arrivare e suonare i clacson: trattasi di
macchine nere e senza targa (a proposito, le macchine non erano tutte in panne?) e così l’alieno scappa
con una velocità non umana in un campo circostante, e tutti i presenti lo vedranno letteralmente sparire in
un puff.
Chi erano i guidatori di quelle macchine nere? I famigerati Man in Black? Non ci è dato sapere, dato che le
stesse macchine non si sono poi fermate sul posto.
Ma questa storia di apparente fantascienza non finisce qui: nella macchina dei due ragazzi (la coppia luilei) ferma nel piazzale di sosta compare una strana sfera durante la presenza dell’alieno, una sfera
grande quanto una pallina da tennis, fredda e di un certo peso, che riflette una luce verde proveniente
dall’alto. La sfera passa dalle mani del ragazzo a quelle della ragazza, per poi uscire dall’auto senza
rompere i vetri. Purtroppo la ragazza, da quel momento, avrà un forte shock, così come un altro dei
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testimoni, ed entrambi tuttora si trovano in strutture di cura per poter risolvere i loro malesseri psicologici.
Da quest’episodio discenderanno una serie di accadimenti – stavolta tutti umani – altrettanto inquietanti:
strane perquisizioni in casa dei testimoni, ulteriori avvistamenti UFO, pedinamenti, cose che hanno
spaventato ancora di più la popolazione locale.
Il Friuli, comunque, resta una terra molto misteriosa dal punto di vista ufologico: personalmente, conosco
diverse persone che hanno avvistato alieni sia nelle montagne del pordenonese che dell’udinese.
Sono molti poi a giurare che sotto la stessa base di Aviano, in realtà, si nasconda una base aliena
sotterranea co-gestita da extraterrestri e da americani.
Si dirà: non c’è una prova concreta di tutta questa storia, anzi di tutte queste storie, ed è vero. Ma nel
caso dell’alieno sopra citato, pensare che persone comuni, tutte insieme, che neanche si conoscono,
raccontino una simile storia senza nessun tornaconto è comunque un azzardo sul quale bisogna
seriamente fare una riflessione.
Fonte dati: www.extremamente.it
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