Snoopy polka - OLTRE edizioni

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Snoopy polka
Diego Zandel 1 aprile 2015
"Snoopy polka. Noir balcanico", è il romanzo
d'esordio della poetessa e scrittrice fiumana
Laura Marchig. Un'opera che, con un'ironia
al limite del sarcasmo, racconta il lato
Mediafreedom Ushahidi, la mappa della libertà di
oscuro del nazionalismo che ha smembrato
stampa in Europa
l'ex Jugoslavia
In evidente conflitto d’interesse (sono, con
Elisa Amadori, il direttore della collana nella
quale esce il libro) voglio parlare di “Snoopy
Polka”, pubblicato da Oltre Edizioni che, fin
dalla copertina, si qualifica come “noir
balcanico”, romanzo di esordio di Laura
Marchig, conosciuta essenzialmente come
poetessa, appartenente alla minoranza
Laura Marchig, autrice di "Snoopy Polka"
italiana in Croazia, ma anche per essere
stata per dieci anni direttrice del Dramma
Italiano, lo stabile teatrale sempre della minoranza italiana, con all’attivo tanti successi, tra i quali,
nel 2013, il più importante premio teatrale croato (Nagrada hrvatskog glumišta) con Kafka project di
Karinna Holla. Ma appare anche chiaro che se il romanzo non fosse stato di valore non lo avremmo
mai pubblicato, non ci avremmo mai "messo la faccia", come si dice.
Scoppiettante fin dal primo capitolo quando una donna ­ stanca della retorica e dell'ipocrisia
nazionalista che aveva attraversato il suo Paese balcanico, mai nominato, e che aveva portato al
sacrificio tanti giovani mentre altri s’ingrassavano dietro il traffico delle armi e spolpando il popolo –
imbraccia un kalashnikov e comincia lei a sparare.
Ma sono spari metafisici, surreali, perché i proiettili hanno la consistenza del furore della donna che
non ne può più, per colpire sagome astratte che però spargono sangue, tanto sangue, che colora il
cielo di rosso e investe gli abitanti di quel Paese di pesanti gocce rosse ciascuna delle quali
rappresenta i migliaia e migliaia di morti che la guerra interetnica nella ex Jugoslavia ha
tragicamente procurato.
“La pioggia di sangue iniziò subito dopo. Goccia a goccia piombava sulle cose, sulle persone, sulla
polvere dei vetri infranti del bar, con dei toc pastosi, dei suoni gravi come una minaccia che l’acqua
nella sua fluidità non avrebbe mai provocato. Nessuno ebbe il tempo o la voglia di correre dentro al
bar per vedere quello che era successo, tutti si misero a guardare verso il cielo, parandosi il volto
con le mani. La pioggia di sangue cominciò a scrosciare sempre più fitta, più fitta, divenne un
nubifragio che non cessava e non dava tregua. La meraviglia si trasformò in panico e la gente si
mise a correre per cercare di ripararsi da quello strano fenomeno.”
Da qui, da questa gente in fuga, prende avvio il romanzo in uno snocciolarsi di vite e intrecci, ritratti
e situazioni le più varie e politicamente scorrette – e che forse disturberanno qualcuno ­ la cui cifra
narrativa dominante, che rende tutto il romanzo divertente, non di rado irridente, è l’ironia con tratti
molto pertinenti di sarcasmo. Un mondo di gente frustrata, ipocrita, violenta, omologata alle idee più
trite di un patriottismo nutrito di odio per l’altro, di razzismo, di omofobia, di rinnegamenti, mentre
pare di sentire in sottofondo la musica balcanica di quella che è chiamata Snoopy Polka.
Le sue note, per volontà di un bambino, s’innalzano nel primo capitolo, accompagnando idealmente
la storia, anzi le storie, senza trascurare quelle con la S maiuscola, dalla ex Jugoslavia alla Croazia
di oggi, che Laura Marchig ci racconta. “Papà suona! Supplica con quella sua vocina di acquoso
cristallo e papà non può non accontentarlo, è troppo grande la gioia che promette di disperdere quel
suo corpicino pronto a scatenarsi come un pesciolino nella rete. La madre annuisce, la nonna solleva
le braccia e si mette a battere ritmicamente le mani e a scandire ‘Snoopy polka, Snoopy polka’ con
un tono che è quello di chi incita un pugile che sta per salire sul ring.”
La costruzione del libro, i cui personaggi si rincorrono a capitoli alternati, rivela, anche attraverso i
dialoghi, una sapienza narrativa, figlia di tante letture, che sorprende se pensiamo che si tratta della
prima opera narrativa dell’autrice, anche se sappiamo essere bravissima, se non straordinaria
poetessa. Abile nel tendere il filo della trama, questa si snoda attraverso dettagli minimi che hanno
la sapienza del ragno nel costruire la sua tela in cui ad essere avviluppato sarà naturalmente il
lettore. Il risultato è un romanzo tanto composito, quanto compatto, che ritrova nell’ultimo capitolo
la sua unità, il suo magistrale punto di sutura.
Laura Marchig, Snoopy polka­ noir balcanico” Oltre Edizioni, pag. 165, €. 12,00
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