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[1 Ottobre – 31 Ottobre] La Liguria in Europa: www.casaliguria.org A partire dal 1 Gennaio 2011 l’Ufficio di Bruxelles della Regione Liguria ha cambiato sede. Il nuovo indirizzo è: Regione Liguria– Sede di Bruxelles Rue d’Alsace Lorraine 44, 1050 Bruxelles. I numeri di telefono e gli indirizzi e-mail sono rimasti invariati: Tel: +322 289 13 89 Fax: +322 289 13 99 e-mail: [email protected] [email protected] Lo scopo del Notiziario Europeo è di fornire al lettore una panoramica delle principali novità riguardanti l’attività delle Istituzioni dell’Unione Europea e dell’Ufficio di Bruxelles della Regione Liguria. Saremo lieti di ricevere le vostre richieste d’informazioni, di chiarimenti o d’approfondimenti sulle notizie riportate, alle seguenti coordinate: Regione Liguria - Sede di Bruxelles Rue d’Alsace Lorraine 44, 1050 Bruxelles Tel. +322 289 13 89 - Fax +322 289 13 99 - e-mail: [email protected] Le fonti principali del Notiziario Europeo sono: 1. Agence Europe (Bollettino quotidiano europeo) 2. Rapid (a cura del servizio Stampa e Comunicazione della Commissione europea http://europa.eu./rapid/ 3. Eurostat:http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1090,1&_dad=portal&_schema=PORT AL 4. Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea http://eur-lex.europa.eu/JOIndex.do?ihmlang=it 1 AGENDA EUROPEA Parlamento Europeo Sessione Plenaria: dal 12 al 15 e dal 26 al Settembre (Strasburgo) dal 24 al 27 Ottobre (Strasburgo) Ulteriori informazioni sulle sessioni plenarie si possono trovare alla pagina: http://www.europarl.europa.eu/activities/plenary/home.do?language=IT Commissioni: Commissione per gli affari esteri: 4, 5,11, 19, 20 Ottobre Sotto-commissione per i diritti dell’uomo: 4, 5,11, 12, 19, 20 Ottobre Sotto-commissione per la sicurezza e la difesa: 3, 4, 6 Ottobre Commissione per lo sviluppo: 4, 10, 11 Ottobre Commissione per il commercio internazionale: 11, 20 Ottobre Commissione per i bilanci: 4, 5, 11 Ottobre Commissione per il controllo dei bilanci: 3, 10, 11 Ottobre Commissione per i problemi economici e monetari: 3, 4, 5, 6, 10, 11, 17 Ottobre Commissione per l’occupazione e gli affari sociali: 5, 6 Ottobre Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare: 3, 4, 5, 17, 19 Ottobre Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia: 4, 5, 6, 17, 20 Ottobre Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori: 5, 6, 10, 11, 17 Ottobre Commissione per i trasporti e il turismo: 10, 11 Ottobre Commissione per lo sviluppo regionale: 5, 6, 10 Ottobre Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale: 5, 6, 12 Ottobre Commissione per la pesca: 10, 11 Ottobre Commissione per la cultura e l’istruzione: 4, 5 Ottobre Commissione giuridica: 4, 10, 11 Ottobre Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni: 3, 4, 5, 6, 11, 17, 20 Ottobre Commissione per gli affari costituzionali: 5, 10, 11 Ottobre Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere: 3, 11 Ottobre Commissione per le petizioni: 3, 4, 6 Ottobre Commissione speciale crisi finanziaria ed economica: nessuna riunione Commissione speciale sfide politiche: nessuna riunione Ulteriori informazioni sulle riunioni delle Commissioni Parlamentari si possono trovare alla pagina: http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/committeesList.do?language=IT Consiglio UE CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA: Presidenza della Polonia (luglio-dicembre 2011) Consiglio Europeo: 17, 18 Ottobre Consiglio Affari Economici e Finanziari: 4 Ottobre Consiglio Occupazione, Politica Sociale, Salute e Consumatori: 3 Ottobre Consiglio Ambiente: 10 Ottobre Consiglio Giustizia e Affari Interni: 27, 28 Ottobre Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne: 13 Ottobre Consiglio Istruzione, Gioventù e Cultura: nessuna riunione Consiglio Agricoltura e Pesca: 20, 21 Ottobre Consiglio Competitività: nessuna riunione Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia: 6, 7 Ottobre Consiglio Educazione, Giovani e Cultura: nessuna riunione 2 Il calendario delle attività della Presidenza Ungherese del Consiglio Europeo è disponibile alla pagina: http://www.eu2011.hu/files/bveu/documents/HU_PRES_calendar_20110207_0.pdf Comitato delle Regioni Sessione Plenaria: 10, 11, 12 Ottobre 2011 Commissione CAFA (Affari Amministrativi e Finanziari): nessuna riunione Commissione CIVEX (Cittadinanza, Governance, Affari Istituzionali ed Esterni): 18 Ottobre Commissione COTER (Politica di Coesione Territoriale): 20, 21 Ottobre Commissione ECOS (Politica Economica e Sociale): 5 Ottobre Commissione EDUC (Istruzione, Gioventù, Cultura e Ricerca): nessuna riunione Commissione NAT (Risorse Naturali): nessuna riunione Commissione ENVE (Ambiente, Energia e Cambiamento climatico): 4 Ottobre Il Calendario delle attività del Comitato delle Regioni è disponibile alla pagina: http://www.cor.europa.eu/pages/CoRAtWorkTemplate.aspx?view=folder&id=87402c77-d94a-4381-95b05ee5b3ec2d2d&sm=87402c77-d94a-4381-95b0-5ee5b3ec2d2d UFFICIO DI BRUXELLES DELLA REGIONE LIGURIA Il nostro staff ha partecipato ai seguenti eventi: 11/10/2011 – Presentazione del libro “People from Ikea” dello scrittore genovese Andrea Pugliese Cercle des Voyageurs, Bruxelles 13/10/2011 – Iniziativa delle regioni europee che ospitano imprese di cantieristica navale a favore di una lobby per la promozione del settore - European Shipbuilding Lobbying Initiative – Espace Interrégional Européen 13/10/2011 - Medtech Forum (EUCOMED) – Square (Bruxelles meeting center), Bruxelles Eucomed, l'associazione europea nel settore della tecnologia medica, ha organizzato l'annuale MedTech Forum, il più importante congresso europeo riguardanti i dispositivi medici e sanitari. L'evento ha attirato circa 400 partecipanti delle istituzioni europee, governi nazionali, organizzazioni non governative e le comunità dei pazienti e scientifiche, così come gli operatori sanitari ed esperti del settore dei dispositivi medici. Quest’anno la conferenza si è focalizzata intorno al tema "L'innovazione leader nel settore sanitario europeo - la gente attiva e sana - sistemi efficaci - Crescita economica". 14/10/2011 – Incontro organizzato dal Coordinamento degli uffici regionali con Nicola De Michelis (Vice Capo di Gabinetto del Commissario responsabile per la Politica Regionale) - Regione Tirolo-Alto Adige, Bruxelles 20/10/2011 e 21/10/2011 - CULTURE FORUM – Flagey, Bruxelles Il Forum ha portato a Bruxelles 800 partecipanti della società civile, gli Stati membri dell'UE e le istituzioni dell'UE. Questo evento di punta è stato un'occasione unica per elevare il profilo e il dibattito della cooperazione europea nel campo della cultura. Sono stati affrontati alcuni dei temi d'attualità per quanto riguarda la cultura nel contesto attuale della crisi economica; in particolare: Quali sono le nuove competenze e strategie necessarie agli artisti nel settore culturale per adattarsi alle sfide di una globalizzazione e digitalizzazione del mondo? Quali nuovi modelli di business possono essere sviluppati dal Settore Cultura? Come possono le autorità locali e regionali investire meglio il loro patrimonio culturale e contribuire così alla crescita intelligente? 3 20/10/2011 - Conferenza organizzata dalla Commissione europea sul Quadro Finanziario Multiannuale Europeo – Building Charlemagne, Bruxelles 26/10/2011 - Workshop "Progetto Mattone Internazionale" - Regione Tirolo-Alto Adige, Bruxelles Presentazione alle regioni italiane a Bruxelles delle iniziative "Progetto Mattone Internazionale". Il Ministero della Sanità, in collaborazione con la Regione Veneto e la Regione Toscana, ha l’obiettivo di portare la sanità delle Regioni italiane in Europa e nel Mondo e altresì l’Europa e il Mondo nei Sistemi Sanitari delle Regioni italiane, nel quadro di una collaborazione sinergica con il Sistema Paese. Speciale OPEN DAY 2011 - Settimana europea delle regioni e delle città – Bruxelles - (10-13/10/2011) 4 Il programma e i seminari si sono incentrati sul tema "Investire nel futuro dell'Europa: le regioni s’impegnano per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", e in particolare sulle seguenti tre tematiche: 1. Europe 2020: questa priorità tematica include argomenti come la ricerca e l'innovazione, l'Europa digitale, l'efficienza energetica, la cooperazione nell'azione per il clima, le strategie regionali e locali per l'occupazione, la lotta alla povertà ed alla esclusione sociale. 2. Better delivery: nell'ambito di questa priorità si discute delle modalità per migliorare l’applicazione della politica di coesione nell'attuale periodo ed in quello successivo al 2013. 3. Geography matters: nell'ambito di questa priorità il dibattito evidenzia l'utilità degli approcci territoriali nell'identificazione delle esigenze regionali e nello sfruttamento dei potenziali regionali. Esperienze e soluzioni specifiche nel campo dello sviluppo urbano e locale, della cooperazione territoriale europea e dei GECT. L’ufficio della Regione Liguria a Bruxelles, insieme al partenariato delle regioni ha organizzato l’evento “Euroregions to develop their territories”. Casaliguria, insieme a una delegazione inviata a Bruxelles dalla Regione Liguria, ha partecipato ai seguenti workshop: 10/10/2011 - Opening session Open Days – Parlamento europeo 11/10/2011 - Seminar Maritime professions for blue growth, education , mobility and adaptatability – Parlamento europeo 11/10/2011 - Workshop Open Days - Developing strategies for youth employment at the regional/locall level – Centre Borschette 11/10/2011 - Workshop Open Days: Euroregions to develop their territories – Regione Catalogna 12/10/2011 - Workshop Urban networks for better integration and greater social cohesion - Centre Borschette 12/10/2011 - Workshop Open Days – Towards a European Union of Smart Cities and Regions: Planning territorial strategies – Charlemagne 12/10/2011 - Workshop Open days: 13 programmes, 1 goal: To improve quality of life through transnational cooperation - Centre Borschette 12/10/2011 - Workshop Open Days: 2014 Will Cross Border Cooperation in Health still matter? House of Dutch Provincies Il materiale riguardante gli eventi è disponibile per coloro i quali fossero interessati. Per informazioni si prega di contattare l'indirizzo: [email protected] 5 AFFARI ECONOMICI E COMMERCIO 3 Ottobre, Bruxelles Grecia mancherà target di bilancio 2011-2012 Dopo il via libera del Consiglio dei ministri, approdano in Parlamento le nuove misure di austerità, rivolte alla Grecia per salvarla dal default. I pesanti tagli hanno avuto l’accordo della Troika, ovvero Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione, per sbloccare la sesta tranche di aiuti da 8 miliardi di euro. Ma non saranno sufficienti a far rispettare al paese i target di bilancio per il 2011 e il 2012 concordati a luglio nel suo piano di salvataggio. Solo sei giorni fa il primo ministro George Papandreou aveva ribadito a Berlino il “mantenimento degli impegni” presi con l’Europa, incassando l’assoluto sostegno di Angela Merkel. Due giorni dopo il Parlamento tedesco aveva dato il via libera al rafforzamento del fondo salva-stati. Sulla stessa linea della Cancelliera, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dichiarato: “Salvare la Grecia è un dovere morale ma anche economico” aveva detto a Papandreou in visita. Atene ha promesso di introdurre nuove tasse, ridurre i salari dei dipendenti pubblici e il numero degli statali di un quinto entro il 2015. Trentamila lavoratori verranno messi in cassa integrazione per un anno e poi licenziati. Ma non basterà. Poco dopo l’annuncio del mancato raggiungimento dei target di bilancio, il governo ha fatto sapere che la Grecia taglierà altri 6,6 miliardi di euro tra il 2011 e il 2012. Il governo greco prevede nuovi tagli: http://it.euronews.net/2011/10/03/grecia-manchera-target-di-bilancio-2011-2012/ 4 Ottobre, Lussemburgo Crisi del debito pubblico: l’Eurogruppo si riunisce in Lussemburgo Riflessione aperta per i Ministri delle Finanze dei 17 Paesi della zona euro riuniti in Lussemburgo per un Eurogruppo dedicato alla crisi del debito. In primo piano la Grecia, che pare avviata a non raggiungere gli obiettivi necessari per scongiurare il default, ma anche le strategie complessive per la tenuta dell’euro e il consolidamento del fondo salva-stati. Un rompicapo che coinvolge i Paesi più esposti alle speculazioni dei mercati, ma che riguarda da vicino anche le economie più stabili, che temono un pericoloso effetto-domino. In attesa delle valutazioni della troika composta da Ue-Fmi-Bce, impegnata da giovedi’ scorso in una fitta serie di colloqui con le autorità greche, la riunione di oggi potrebbe rivelarsi interlocutoria. “Per il Portavoce del commissario europeo agli Affari economici – dice l’inviata di Euronews in Lussemburgo Margherita Sforza – è possibile che i ministri dell’ Eurogruppo si riuniscano ancora il 13 ottobre, ma la data sarà ufficialmente confermata quando la troïka tornerà da Atene. Se la bancarotta finanziaria non è stata ufficialmente dichiarata, le continue manifestazioni in Grecia dimostrano che la bancarotta sociale è una realtà”. I Ministri delle finanze si riuniscono per fare il punto sulla crisi finanziaria: http://it.euronews.net/2011/10/03/in-lussemburgo-eurogruppo-interlocutorio-sulla-crisi-del-debito/ 5 Ottobre, Torino La Fiat lascia Confindustria "Confindustria, lo strappo della Fiat", titola Il Sole 24 Ore. L'amministratore della maggiore azienda automobilistica italiana Sergio Marchionne ha annunciato l'uscita del gruppo dalla confederazione degli industriali. Dopo mesi di attrito, la rottura è stata provocata dalla decisione di Confindustria di rinunciare alla norma sui licenziamenti introdotta dall'ultima finanziaria, in seguito allo sciopero generale proclamato dalla Cgil. Il quotidiano di Confindustria condanna duramente la mossa "politica" di Marchionne e difende la scelta dell'accordo con i sindacati. La linea dura della Fiat sulla flessibilità in uscita potrebbe mettere a repentaglio la coesione sociale. Sull'altro fronte, La Stampa, controllata dal gruppo Fiat, difende Marchionne e avverte che piegarsi ai sindacati significa "scegliere la strada del 6 'piccolismo', dell’irrilevanza internazionale, del Paese-museo". L'Italia deve decidere "se vuole giocare una partita economica di primo piano. Se lo vuol fare non potrà difendere i diritti attuali di tutti se non riducendo di fatto i diritti di chi è senza lavoro e delle nuove generazioni, come purtroppo sta succedendo". In ogni caso si tratta di un "momento storico", scrive La Repubblica. "Per un secolo Fiat e Confindustria sono state una cosa sola. La prima sceglieva i presidenti della seconda. Un unico, vero Potere Forte, che condizionava i governi e ne orientava le politiche. Mentre esce da Confindustria, la Fiat sembra fare un passo in più verso un'altra uscita, molto più significativa: l'uscita dall'Italia" più volte minacciata da Marchionne dopo l'acquisto della quota di maggioranza della statunitense Chrysler. Rottura definitiva tra Confindustria ed il gruppo Fiat: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief/1021361-la-fiat-se-ne-va 5 Ottobre, Roma Moody’s taglia il rating dell’Italia, ora é A2 Una nuova tegola sul governo italiano. A distanza di meno di un mese dal declassamento ad opera di Standard&Poor, anche Moody’s taglia il rating dell’Italia, portandolo ad A2 con outlook negativo. Indice puntato sulle “incertezze economiche e politiche” che mettono a rischio il raggiungimento degli obiettivi di risanamento. L’agenzia di rating americana sottolinea con chiarezza che il rischio di default dell’Italia è remoto, ma evidenzia che “la vulnerabilità del paese è aumentata”. Palazzo Chigi non si mostra sorpresa. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi conferma l’impegno a portare avanti le misure di crescita che hanno ottenuto il placet dell’Europa. Le opposizioni invocano un cambiamento alla guida del Paese che vive una transizione delicata, in bilico tra sofferenza economica e fiducia nella ripresa. L'agenzia di rating abbassa di tre livelli i titoli di Stato: http://it.euronews.net/2011/10/05/moody-s-taglia-il-rating-dell-italia-ora-e-a2/ 6 Ottobre, Bruxelles Dexia, una bomba per la zona euro Gravata da una montagna di titoli tossici, la banca franco-belga è di nuovo al collasso. Un fallimento che rimette in dubbio la credibilità degli istituti europei e potrebbe innescare un effetto domino. Il 4 ottobre i governi di Parigi e Bruxelles si sono riuniti per mettere a punto un piano di salvataggio per la banca franco-belga, in crisi per la seconda volta nel giro di tre anni. Francia e Belgio hanno deciso di dividere in due la banca, creando una "bad bank" in cui confinare gli elementi tossici (mutui greci e italiani, ipoteche statunitensi). Si trattava di un matrimonio franco-belga squilibrato, la cui sicurezza dipendeva troppo dalle oscillazioni dei mercati bancari, una banca la cui parte sana non avrebbe mai avuto problemi se fossero state rispettate le regole del gioco. Dopo aver preso denaro in prestito a breve termine per finanziarsi a lungo termine attraverso prodotti tossici, Dexia si è lanciata "in una bulimia di acquisizioni di attività e portafogli. Dexia ha messo in piedi "una mostruosa posizione speculativa sui tassi". La crisi dell'eurozona ha finalmente fatto crollare un edificio pericolante, ma "fortunatamente si tratta di un caso raro". Per quanto fossero gravi gli errori del passato, lo scandalo Dexia avrebbe potuto essere risolto tre anni fa. Sarebbe bastato che il governo belga e quello francese fossero andati al sodo nell'ottobre del 2008. Invece hanno preferito dare tempo al tempo. E non sono stati i soli: diversi governi europei hanno commesso lo stesso errore. Il gruppo bancario franco-belga si ritrova al collasso per la seconda volta: http://www.presseurop.eu/it/content/press-review/1026311-dexia-una-bomba-la-zona-euro 11 Ottobre, Bruxelles Salvataggio del gruppo bancario Dexia "Partita a poker con i soldi dei contribuenti", titola De Morgen. Il quotidiano fiammingo annuncia che i governi di Francia, Belgio e Lussemburgo hanno trovato un accorto per lo smantellamento delle banche Dexia. Lo stato belga dovrà assumere il controllo del 100 per cento della Dexia Banque 7 Belgique (Dbb), la sezione belga della società specializzata nel credito privato, e dovrà pagarla 4 miliardi di euro. "Il Belgio offriva 3 miliardi, mentre la Francia ne voleva 8", rivela L’Echo. Anche se l'accordo sembra vantaggioso rispetto alle richieste iniziali, lo stato federale sarà ugualmente costretto a garantire per "50/60 miliardi di euro le perdite potenziali legate agli investimenti tossici di Dexia" posti nella struttura di risoluzione del debito. Il Belgio dovrà fare da garante per la "bad bank" per il 60,5 per cento, mentre alla Francia spetterà il 36,5 e al Lussemburgo il 3 per cento. "Alcuni economisti prevedono un abbassamento del rating del Belgio e un conseguente aumento del debito sovrano", sottolinea De Morgen. Secondo il quotidiano "i contribuenti belgi rischiano di pagare a caro prezzo il salvataggio di Dexia". Il salvataggio di Dexia a carico dei contribuenti: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/1040961-accordo-costoso-dexia 12 Ottobre, Bruxelles Le banche si preparano al peggio "Erste Bank si prepara alla crisi dell'euro", titola Die Presse. Prendendo in considerazione una cancellazione del debito greco di circa il 50 per cento, il direttore generale della banca dubita che la fine della crisi sia vicina. Di conseguenza la Erste Bank, parecchio esposta in Europa dell'est, ha deciso di ridurre le proprie partecipazioni in Ungheria e Romania. Gli 800 milioni di euro di utili previsti si trasformano così in 800 milioni di euro di perdite. Il 10 ottobre le azioni della banca hanno perso il 9 per cento, e la Erste ha annunciato che il rimborso degli aiuti statali ricevuti nel 2008 dopo il crollo della Lehman Brothers sarà rinviato almeno di un anno. Secondo il quotidiano viennese il problema non è la Grecia ma la situazione del credito in Europa dell'est, "dove [le banche austriache] hanno un credito totale pari al pil dell'Austria". Nel frattempo "la borsa di Praga è stata nuovamente colpita dalla crisi", titola Hospodářské Noviny. Il quotidiano economico sottolinea che la caduta di Erste Bank, il più grande gruppo finanziario in Europa centrale e orientale, ha messo a rischio la tenuta di diversi titoli cechi nonostante i risultati positivi di inizio anno. Erste Bank travolta dalla crisi: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/1044671-le-banche-si-preparano-al-peggio 18 Ottobre, Bruxelles La competitività dell'industria è la risposta per assicurare la ripresa economica La Commissione europea ha presentato la sua comunicazione "Politica industriale: rafforzare la competitività", che esamina in modo specifico i risultati dell'industria sul piano della competitività nei vari Stati membri. La ripresa economica dell'UE è stata relativamente lenta e rimane fragile. Ciò si rispecchia nel pessimismo riscontrabile nel sistema economico europeo. Vi sono inoltre chiari rischi di una flessione della crescita dovuti ai mercati finanziari, all'aumento dei prezzi energetici e delle materie prime e alla necessità di un consolidamento dei bilanci. L'industria dell'UE è, però un'industria sana ed ha le potenzialità per riportare l'economia europea sui binari della crescita. Tra gli Stati membri si riscontrano notevoli differenze: la produttività media del lavoro nel settore manifatturiero va da quasi il 125% del valore aggiunto lordo per persona occupata in Irlanda a meno del 20% in Bulgaria. La percentuale delle imprese innovatrici varia dall'80% in Germania al 25% in Lettonia. Le regolamentazioni business-friendly sono maggiormente sviluppate in Finlandia, mentre l'Italia si situa all'ultimo posto. Innanzi a questa situazione la comunicazione pubblicata oggi incoraggia gli Stati membri a attuare celermente le politiche necessarie per arrivare ad una convergenza su livelli di competitività coerenti con la partecipazione alla zona dell'euro e al mercato interno. Gli Stati membri devono pertanto attuare politiche forti e coordinate all'indirizzo dell'industria e delle PMI. A tal fine, la Commissione è pronta a promuovere e a monitorare i miglioramenti strutturali poiché l'economia europea deve ritornare quanto prima sulla via della crescita. L'industria europea è un'industria sana ed è pronta ad affrontare le sfide della concorrenza: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1192&format=HTML&aged=0&langua ge=EN&guiLanguage=en 8 18 Ottobre, Parigi Francia, a rischio la tripla A secondo Moody’s Tocca alla Francia entrare nel mirino delle agenzie di rating. La famosa tripla A è ora messa in dubbio da Moody’s che ha annunciato l’inizio di un processo di rivalutazione che potrebbe concludersi con un outlook negativo. I prossimi tre mesi saranno decisivi: sotto la lente d’ingrandimento finiranno le misure per la riduzione del debito sovrano. Il monito di Moody’s raggiunge Parigi con un innegabile tempismo: all’indomani delle primarie socialiste e nel corso della discussione della finanziaria 2012. La politica economica francese è dunque osservata speciale. Il Ministro delle Finanze Francois Baroin: “Faremo di tutto per conservare questa valutazione, che è una delle migliori al mondo, e che fa della Francia un valore sicuro. La Francia ha i mezzi per dare una risposta. È necessario che si prendano le misure necessarie per contenere la spesa e centrare gli obiettivi che ci siamo dati”. Che la valutazione sulla Francia fosse in dubbio non è in realtà una sorpresa. Dopo il taglio di rating agli Stati Uniti, Parigi è stata costretta a guardare con altri occhi ai propri conti. Il debito pubblico supera ormai l’85% del Prodotto Interno Lordo. Il pagamento degli interessi sul debito rappresenta ormai la terza voce di spesa pubblica. Una situazione che secondo Moody’ s mette a rischio anche il ruolo dello Stato francese nella ricapitalizzazione del sistema bancario nazionale. Moody’s avvia un processo di rivalutazione nei confronti della Francia: http://it.euronews.net/2011/10/18/francia-a-rischio-la-tripla-a-secondo-moody-s/ 19 Ottobre, Bruxelles Jurgen Stark: ci vuole un vero governo per l’euro Un ministro delle finanze della zona euro che agisca da poliziotto punendo gli stati irrispettosi delle regole . Jurgen Stark lascia la Banca Centrale Europea, lanciando un appello per il rafforzamento della governance economica. L’economista è intervenuto al Parlamento Europeo. “Non si può andare avanti così, abbiamo deficit annui alti nella zona euro e il debito pubblico europeo sta esplodendo - ha dichiarato Jurgen Stark. “E’ un fardello per le nuove generazioni, è un fardello per l’economia del futuro. Per queste ragioni non ci sono alternative: bisogna ridurre il debito”. Stark si è dimesso dal direttorio della Banca Centrale europea perché contrario alla scelta di continuare ad acquistare titoli da paesi in difficoltà. “Non sarà sufficiente ricapitalizzare le banche europee” - ha detto Stark. “Prima di tutto dobbiamo dare un segnale di attendibilità ai mercati. Dobbiamo mostrare che siamo pronti a risolvere i problemi del budget. Non è sufficiente fare annunci, bisogna mettere in pratica le misure”. Questa è l’opinione di Jurgen Stark, capo economista uscente della Banca Centrale Europea. Ma le decisioni su come l’Europa può uscire dalla crisi, saranno prese al summit europeo a Bruxelles. Jurgen Stark lascia la Banca Centrale Europea: http://it.euronews.net/2011/10/18/jurgen-stark-ci-vuole-un-vero-governo-per-l-euro/ 20 Ottobre, Bruxelles Bruxelles annulla la deregulation dei mercati In piena tempesta finanziaria la Commissione europea ha "un piano per domare i mercati". Il commissario al mercato interno Michel Barnier presenta un "impressionante pacchetto legislativo, che potrebbe essere definito l'equivalente europeo della legge Dodd-Frank americana". Il nuovo "arsenale" per regolare i mercati comprende la punibilità degli abusi e lo stop alla speculazione sulle materie prime. L'obiettivo di Bruxelles è quello di rispondere alle critiche contro l'eccessiva deregolamentazione dei mercati che ha seguito la Markets in Financial Instruments Directive (Mifid), entrata in vigore nel 2007. La Mifid ha, infatti, permesso alle transazioni di abbandonare parzialmente le borse e posizionarsi su piattaforme elettroniche gestite dalle banche stesse, aggirando così le regole europee. La Commissione europea non si è spinta fino a soddisfare le richieste dell'Autorità dei mercati 9 finanziari (Amf), ma propone comunque la creazione di una nuova categoria di luoghi di transazione – le "organized trading facilities" (Otf) – che dovranno rispondere a leggi sulla trasparenza. "Tuttavia [le Otf] resteranno infrastrutture private, e le banche conserveranno un potere discrezionale sul modo in cui saranno operate le transazioni". Le nuove proposte di Bruxelles vengono presentate due giorni dopo l'interdizione dei Cds allo scoperto da parte del Parlamento europeo. Ora non rimane che approvare la nuova direttiva, ma si annuncia una trattativa lunga ed estenuante. Bruxelles vuole rispondere alle critiche contro l'eccessiva deregolamentazione dei mercati: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/1077161-bruxelles-annulla-la-deregulation-deimercati AGRICOLTURA 24 Ottobre, Bruxelles Adattare l'agricoltura europea al futuro Il lavoro sul pacchetto di riforma della PAC è iniziato con la presentazione della Commissione delle sue proposte al Consiglio. Gli obiettivi chiave della PAC rimangono invariati: fornire un reddito di base per gli agricoltori; fornire alimenti sicuri e sani per i consumatori a prezzi ragionevoli; contribuire a proteggere l'ambiente e combattere il cambiamento climatico, e l'indirizzo di sviluppo rurale. Nuovi elementi da discutere con i ministri sono le proposte ai pagamenti di riserva per gli agricoltori attivi, per ridurre gli aiuti diretti alle più grandi aziende agricole al fine di garantire una più equa distribuzione di denaro, e di effettuare i pagamenti soggetti al rispetto di requisiti ambientali, come la coltura a rotazione, la messa a riposo e il benessere degli animali. Gli attuali strumenti di gestione del mercato dovrebbero essere preservati, al fine di rispondere in modo appropriato alla crisi causata dalla volatilità dei prezzi. La globalizzazione rende necessaria per l'agricoltura europea ad adattarsi. Per far diventare l'agricoltura più competitiva sui mercati globali, la Commissione propone di collegare la PAC alla strategia dell'UE per la crescita e l'occupazione, con particolare attenzione alla formazione, innovazione e ricerca. Le zone rurali devono essere sviluppate per mantenere l'occupazione, ad esempio attraverso la creazione d’infrastrutture come strade e reti a banda larga in aree remote. Il pacchetto di riforme prevede che i giovani agricoltori dovrebbero ricevere più aiuti, così come gli agricoltori nelle zone più svantaggiate. La Commissione propone di collegare la PAC alla strategia dell'UE per la crescita e l'occupazione: http://www.consilium.europa.eu/homepage/showfocus.aspx?lang=it&focusID=77553 AFFARI SOCIALI 3 Ottobre, Sofia La miccia è accesa La morte di un giovane ha innescato una violenta rivolta popolare contro i rom nel sud del paese. Dopo anni di gestione strumentale e corrotta, la questione delle minoranze è diventata una polveriera. Quello che è successo a Katunitsa non è un semplice incidente. E non si tratta neppure di un caso isolato, ma di una tendenza distruttrice che si sta sviluppando in modo endemico a causa della passività istituzionale di questi ultimi anni. Tale conflitto deve essere considerato nel contesto politico globale della Bulgaria. La politica bulgara è un'emanazione dei giornali scandalistici e i due settori si alimentano a vicenda. Il dialogo politico è ai livelli più bassi e da questo punto di vista va considerato lo sfacciato sfruttamento delle relazioni etniche e religiose nel paese. In questi ultimi anni nessun uomo 10 politico ha ritenuto necessario mettere ordine nelle relazioni fra cristiani e musulmani, fra i rom e le altre comunità, né di proporre delle strategie efficaci per una reale integrazione delle minoranze. Queste tensioni sono sempre motivate da interessi politici, soprattutto in periodo pre-elettorale. In Bulgaria esistono migliaia di motivi per perdere la speranza nella giustizia sociale. E questa disperazione interessa tutti gli strati della società, dai medici ai poeti e ai contadini. Da questo elenco sono esclusi ovviamente i nuovi ricchi, i grandi truffatori, i politici corrotti e gli alti magistrati. In questa situazione – e ne parlo con cognizione di causa in quanto storica e antropologa sociale – non c'è nulla di più efficace che convogliare la rabbia sulle minoranze, sulle altre religioni e più in generale su chi è diverso. Le frontiere diventano vaghe ed è facile far passare errori politici o semplici incidenti per conflitti interetnici, con conseguenze talvolta drammatiche. Di polveriere come Kunitsa in Bulgaria ce ne sono un po' ovunque. Una politica realmente efficace dovrebbe semplicemente far applicare la legge: abolire i privilegi feudali locali, condannare i criminali per permettere ai cittadini di emanciparsi, di votare, di vivere e lavorare liberamente. Ma oggi in Bulgaria tutto ciò sembra impossibile. L’inesistenza di un dialogo politico fa scaturire la violenza in Bulgaria: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1010121-la-miccia-e-accesa 4 Ottobre, Versavia Il partenariato orientale dell’UE ha bisogno di una dimensione locale e regionale; il Presidente del CdR Bresso parla al vertice di Varsavia Gli enti locali e regionali hanno un ruolo chiave da svolgere per rafforzare i legami tra l'UE e i suoi paesi limitrofi orientali. Presidente Bresso ha presentato le proprie raccomandazioni attraverso un dialogo avviato di recente con sindaci e presidenti regionali dei paesi vicini. Il partenariato orientale dell'Unione europea è stato promosso nel 2008 e mira a forgiare legami più stretti con sei paesi: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina. Secondo questi piani, i nuovi accordi di libero scambio, la graduale liberalizzazione dei visti e gli aiuti finanziari dovrebbero contribuire a promuovere la democrazia ei diritti umani nel vicinato dell'UE. Per contribuire a colmare questa lacuna nelle relazioni dell'UE con i vicini orientali, il Comitato delle regioni ha lanciato la Conferenza delle autorità regionali e locali per il partenariato orientale (CORLEAP). La sua riunione inaugurale si è svolta l'8 settembre nella città polacca di Poznan e ha riunito 36 sindaci e politici regionali l'UE ei suoi vicini orientali. CORLEAP continuerà come un evento annuale, sostenuta da un regolare scambio di proposte di progetti, best practice e know-how, in quanto si propone di diventare l'hub di cooperazione diretta tra regioni e città dell'UE e dei paesi partner orientali. Maggiore collaborazione tra l’Unione europea e i paesi dell’Europa orientale: http://www.cor.europa.eu/pages/PressTemplate.aspx?view=detail&id=5a79b216-6d34-4ab7-bd36152c9e5ac358 20 Ottobre, Atene Grecia: la protesta di massa continua non stop Seconda giornata di proteste in Grecia; i lavoratori e i sindacati in piazza fin dalle prime ore del mattino. E prosegue anche la paralisi totale del paese per questo sciopero lungo 48 ore, indetto dai maggiori sindacati ellenici contro la nuova austerity dell’esecutivo Papandreou. “Ciò che voglio dire al governo è che non lasceremo passare la cosa così facilmente”, spiega un dimostrante, “Combatteremo anche sul posto di lavoro, in modo che non riescano a mettere fine ai contratti e a riportarci indietro di un secolo”. “Ci batteremo affinché questa legge non venga mai applicata; aggiunge un altro, “Con questa battaglia intendiamo lottare anche contro la pre-condizioni che hanno creato queste politiche”. Grande attesa e tensione per il voto di oggi in parlamento che dovrebbe ratificare, articolo per articolo, il disegno di legge già approvato in prima votazione. Si temono nuove tensioni e nuovi scontri dopo le violenze e le devastazioni di ieri, quando centinaia di incappucciati, usciti dalla manifestazione, hanno scatenato la guerriglia nel centro della capitale, tutt’intorno al parlamento recintato. Pesante il bilancio: una cinquantina i feriti, tra dimostranti e poliziotti, ingenti i danni. Grande attesa per il voto di oggi al Parlamento greco: http://it.euronews.net/2011/10/20/grecia-la-protesta-di-massa-continua-non-stop/ 11 24 Ottobre, Atene Aspettando l’altra Grecia Dopo due giorni di scioperi e scontri nelle strade, il paese è ormai spaccato tra le elite politicoeconomiche che sostengono l’austerity e la maggioranza dei cittadini. Ma il futuro è nelle mani di questi ultimi. Questa settimana gli impiegati di un piccolo forno nel centro di Atene hanno rinunciato a fermare l'attività per non danneggiare i loro clienti. Per esprimere il loro sostegno allo sciopero generale hanno invece deciso di vendere i loro prodotti a prezzo di costo. Se per i clienti del negozio si tratta di una piacevole sorpresa in un momento di grandi difficoltà, quella del piccolo forno di Atene è solo una delle tante storie di resistenza e solidarietà nella capitale greca. Nel frattempo nessun ministro o deputato può presentarsi in pubblico senza essere insultato e rischiare di fare da bersaglio al lancio dello yogurt (la versione greca della torta in faccia). La Grecia è ormai spaccata in due. Da una parte ci sono i politici, i banchieri, gli evasori fiscali e i magnati dei media, tutti pronti a sostenere la più imponente ristrutturazione sociale e culturale di cui l'Europa occidentale sia mai stata testimone. Dall'altra c'è l’altra Grecia, quella della maggioranza della popolazione. La spaccatura è stata evidente ieri quando 500mila persone sono scese in strada. È stata la più grande manifestazione nella storia del paese. Presto l'Europa deciderà come comportarsi con il debito greco, con il governo di Atene a fare da triste spettatore. Tuttavia, quando le questioni che coinvolgono l'Unione europea saranno risolte, il finale di partita politico si giocherà nella capitale greca. A quel punto toccherà all'altra Grecia emettere la sentenza da tramandare ai posteri. La Grecia è ormai spaccata in due: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1082911-aspettando-l-altra-grecia 26 Ottobre, Bruxelles Le madri sole e i loro bambini dovrebbero beneficiare di un sostegno diretto Gli Stati membri dell'UE dovrebbero aiutare le madri sole attraverso la creazione di "case famiglia" per fornire loro alloggio temporaneo, consulenza e formazione. Nel testo si evidenza che il numero delle madri sole è in crescita in tutti i paesi avanzati e industrializzati, a seguito di divorzio, separazione o per la scelta di non sposarsi. Le madri sole dovrebbero poter fruire di assistenza in materia di alloggio e di priorità sulle liste di attesa per l'assegnazione di abitazioni. La risoluzione chiede detrazioni fiscali per le famiglie monoparentali e altri incentivi fiscali per le società che assumono madri sole e, al proprio interno, gestiscono strutture di custodia per i figli. Per ridurre il numero di gravidanze indesiderate, i deputati evidenziano l'importanza dell'istruzione e d'informazioni sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne, in particolare per le più giovani. Le giovani donne in gravidanza dovrebbero essere incoraggiate a non abbandonare gli studi, in modo da ottenere qualifiche e condizioni di lavoro dignitose, per sfuggire alla povertà. Il testo sottolinea inoltre che, in tutta Europa, le madri sole sono meno istruite rispetto a quelle sposate. La risoluzione chiede agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di corsi di formazione per insegnare ai giovani genitori soli e senza reddito come affrontare al meglio il compito di crescere un bambino. Infine, l'accesso alla formazione professionale e a borse di studio mirate per madri sole, siano esse nubili, vedove o separate, dovrebbe essere facilitato attraverso i finanziamenti del Fondo sociale europeo e degli Stati membri. Gli Stati membri dovrebbero assicurare che le prestazioni dovute dai genitori che non hanno la custodia dei figli, vale a dire gli alimenti, siano pagati regolarmente. Inoltre, nel testo si chiede che tutte le misure e le azioni predisposte a favore delle madri sole siano aperte alla partecipazione dei padri soli. Il numero delle madri sole è in crescita in tutti i paesi avanzati e industrializzati: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct-26.html 12 COMUNICAZIONE E MEDIA, SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE 27 Ottobre, Bruxelles Crescita della produttività e internet superveloce sono la chiave d’investimento a lungo termine per la crescita in Europa Eminenti accademici, politici e uomini d'affari sono tenuti a richiedere maggiori investimenti e dinamismo economico per assicurare una maggiore produttività e crescita a lungo termine a una conferenza ospitata dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), presso la loro sede in Lussemburgo. La conferenza rivela anche l'evidenza empirica sulla produttività, con particolare attenzione alla flessibilità industriale volta a promuovere la crescita in Europa. Plutarchos Sakellaris, Vicepresidente della BEI ha dichiarato: "La stretta collaborazione con i principali economisti di tutto il mondo aiuta a stimolare la riflessione strategica delle priorità a lungo termine come la banda larga superveloce. L'esame del modo migliore di garantire una crescita sostenibile in Europa nei prossimi decenni, riafferma l'importanza di affrontare sfide strutturali a lungo termine a fianco all'urgenza di problemi a breve termine ". La Commissione europea ha recentemente pubblicato un ambizioso piano di cinquanta miliardi di euro per lo sviluppo della banda larga superveloce in Europa. Questo ha riconosciuto un alto livello di sostegno da parte del settore pubblico per i finanziamenti necessari. Secondo la BEI, il passaggio alla prossima generazione di reti superveloci potrebbe richiedere 200 miliardi di euro d’investimenti in infrastrutture. La conferenza esaminerà ulteriormente in dettaglio i costi di realizzazione previsti per raggiungere gli obiettivi fissati nell'Agenda Digitale. La conferenza ha l’obiettivo di mettere in risalto i ruoli complementari di dinamismo economico e degli investimenti. Ambizioso piano di cinquanta miliardi di euro per lo sviluppo della banda larga superveloce in Europa: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=BEI/11/161&format=HTML&aged=0&langua ge=EN&guiLanguage=en RICERCA E INNOVAZIONE 18 Ottobre, Bruxelles La Commissione lancia una campagna sull'utilizzo efficace delle risorse Il lancio della campagna dell'UE "Generation Awake. Your choices make a world of difference!" é destinata a incoraggiare i consumatori a fare dell'utilizzo efficace delle risorse un'abitudine. La campagna è stata inaugurata in Polonia da Janez Potočnik, commissario europeo per l'ambiente, e da Andrzej Kraszewski, ministro polacco dell'ambiente. La campagna è finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di consumare in modo razionale le risorse naturali che scarseggiano e incoraggiarli a tener conto dell'impatto sul pianeta nel momento in cui decidono di acquistare qualcosa. Il commissario responsabile per l'ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: "di fronte alle difficoltà che sta affrontando l'economia e alla diminuzione delle risorse, è giunto il momento di soffermarci a riconsiderare alcune delle nostre abitudini. Un utilizzo più attento delle risorse infatti contribuisce non soltanto a tutelare l'ambiente ma anche a realizzare economie ed a ridurre i costi sostenuti dalle imprese. Si tratta di consumare meno per produrre di più. Ognuno di noi può apportare il proprio contributo. Dobbiamo solo risvegliarci!". Il messaggio fondamentale è: "consumare in modo diverso e riflettere prima di scegliere". Le scelte giuste ci consentiranno di contribuire a preservare le risorse naturali, a risparmiare, a ridurre il nostro impatto sull'ambiente e a garantire un futuro più sostenibile. Questa campagna, realizzata a livello europeo, è ora in fase di lancio in Polonia, che in questo momento detiene la presidenza a rotazione del Consiglio dell'UE. L'utilizzo più efficiente delle risorse naturali è l'unico modo di raggiungere gli obiettivi di salute, prosperità e benessere: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1196&format=HTML&aged=0&langua ge=EN&guiLanguage=en 13 20 Ottobre, Lussemburgo Niente brevetti sulle staminali La sentenza soddisfa la chiesa cattolica e preoccupa l'industria farmaceutica: "La Corte di giustizia europea ha proibito i brevetti [di farmaci ricavati] dalle cellule staminali umane", titola Die Presse. I giudici di Lussemburgo, basandosi sul principio del "rispetto della persona umana", hanno deciso che i ricercatori che hanno lavorato distruggendo embrioni umani non potranno brevettare le loro scoperte. I paesi europei sono molto divisi sull'impiego di cellule staminali nella ricerca, e le diverse legislazioni spaziano tra il divieto totale (in Italia) e un approccio estremamente liberale (nel Regno Unito e in Svezia). In Germania, paese d'origine del ricorso alla Corte di giustizia europea dopo l'esposto presentato da Greenpeace contro un ricercatore dell'Università di Bonn, la stampa è spaccata: il quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung approva il fatto che "gli interessi economici non siano stati posti al di sopra di tutto", mentre la Süddeutsche Zeitung parla di "eccesso di morale" e sottolinea che [in altre occasioni] gli stessi giudici si sono mostrati molto meno inclini a considerazioni morali per quanto riguarda il brevetto "di componenti per carri armati, pillole abortive e sperimentazione sugli animali". Paesi europei divisi sull'impiego di cellule staminali nella ricerca: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/1073811-niente-brevetti-sulle-staminali ENERGIA E TRASPORTI 10 Ottobre, Bruxelles Più sicurezza stradale e meno procedure burocratiche e frodi Oltre a mettere a repentaglio la sicurezza stradale, i conducenti di autocarri e autobus che non rispettano i tempi di guida e i periodi di riposo espongono gli altri vettori a una concorrenza sleale. Nella sessione del Consiglio "Trasporti", i ministri hanno discusso la revisione delle norme sul tachigrafo proposta dalla Commissione. Il tachigrafo è uno strumento che registra tutte le attività di un veicolo, per esempio distanza, velocità e tempo di guida, nonché le interruzioni e i periodi di riposo del conducente. Il suo scopo è quello di proteggere i conducenti, migliorare la sicurezza stradale ed evitare le frodi. Se i tachigrafi digitali introdotti nel 2006 sui nuovi autocarri e autobus registrassero i punti di partenza e di arrivo dei veicoli attraverso il sistema GPS, ciò ridurrebbe l'onere burocratico per le imprese in quanto renderebbe superflua l'attuale registrazione manuale. La trasmissione delle informazioni essenziali mediante comunicazione a distanza dal tachigrafo consentirebbe di effettuare controlli su strada più mirati. Gli Stati membri ritengono che il sistema attuale presenti alcuni punti deboli in relazione alla manipolazione e frode. Il numero dei veicoli che utilizzano un tachigrafo e non rispettano la normativa vigente è attualmente stimato a 45000. Gli Stati membri desiderano inoltre ridurre gli oneri amministrativi sostenuti dalle imprese di trasporto. Il Consiglio "Trasporti" ha discusso la revisione delle norme sul tachigrafo proposta dalla Commissione: http://www.consilium.europa.eu/homepage/showfocus.aspx?lang=it&focusID=77349 20 Ottobre, Bruxelles Proposta di revisione del piano 2014 -2020 per le reti transeuropee: nuove prospettive per la Liguria La Commissione europea ha presentato un piano d’investimenti pari a cinquanta miliardi di euro destinato a migliorare le reti europee di trasporto, energia e digitali. Gli investimenti mirati nelle principali infrastrutture contribuiranno a creare posti di lavoro e a rafforzare la competitività dell'Europa nel momento in cui ne ha più bisogno. Il "meccanismo per collegare l'Europa" finanzierà progetti che completano i collegamenti mancanti delle reti in questione e renderà l’economia europea più verde, 14 grazie all’introduzione di modi di trasporto meno inquinanti, collegamenti a fascia larga ad alta velocità e un uso più esteso delle energie rinnovabili in linea con la strategia Europa 2020. Oltre a ciò, il finanziamento delle reti energetiche renderà più integrato il mercato interno dell'energia, riducendo la dipendenza energetica dell'UE e rafforzando la sicurezza degli approvvigionamenti. Per facilitare il finanziamento del meccanismo, la Commissione ha peraltro adottato le condizioni dell'iniziativa Project Bond nel quadro di Europa 2020 (prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti). Quest’iniziativa, la cui fase pilota parte già il prossimo anno, diventerà uno degli strumenti di condivisione dei rischi al quale il meccanismo potrà attingere per attrarre finanziamenti privati per i progetti. Ponendo l’accento su reti di trasporto, di energia e digitali intelligenti, sostenibili e totalmente interconnesse, il meccanismo per collegare l'Europa contribuirà a completare il mercato unico europeo. Per la Liguria l’impatto del programma è molto positivo attraverso il consolidamento o l’aggiunta di nuovi tratti. Nell’ambito delle autostrade, tutte le direttrici sono state incluse nel piano europeo. Per quanto concerne gli aeroporti, quello di Genova è stato incluso tra quelli che potranno beneficiare di finanziamenti attraverso la presentazione di un progetto (core airports). Nel settore ferroviario, uno studio per la tratta costiera Marsiglia-Tolone-Nizza-Ventimiglia è stato aggiunto, mentre per la direttrice Genova-Rotterdam, i colli di bottiglia per l’attuazione della tratta Genova – Milano/Novara sono stati riconfermati come prioritari. Il meccanismo per collegare l'Europa e l'iniziativa Project bond sono un esempio lampante del valore aggiunto fornito dall'Europa: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1200&format=HTML&aged=0&langua ge=en GIUSTIZIA LIBERTA’ E SICUREZZA 4 Ottobre, Bruxelles Giro di vite contro le frodi ai danni dell'UE Con il rafforzamento dei controlli si individuano più casi di impiego abusivo dei fondi UE, comprese le frodi. Spetta sia ai governi nazionali che alla Commissione combattere l'impiego abusivo dei soldi del contribuente scambiandosi informazioni e recuperando i fondi. I controlli sul bilancio dell'UE diventano sempre più efficaci. Lo scorso anno è stato introdotto un nuovo sistema di segnalazione online e i risultati non si sono fatti attendere. Il perfezionamento dei sistemi di contrasto permette di recuperare più risorse a vantaggio del bilancio UE: in base all'ultima relazione annuale, finora circa 825 milioni dei 1,8 miliardi di euro (1,5 miliardi nel 2009) di fondi UE oggetto di abusi nel 2010 sono stati recuperati. Il nuovo sistema permette anche alla Commissione e ai governi di individuare i problemi con maggiore rapidità e combattere le frodi in via preventiva. Nella maggior parte dei casi i beneficiari commettono errori in buona fede o non applicano correttamente le norme dell'UE e ricevono più fondi di quelli che gli spettano. Accade ad esempio che dichiarino un numero superiore di ore di lavoro dedicate a un progetto o che violino le norme sugli appalti. In altri casi si tratta di una vera e propria frode, ossia di un reato penale. Occorre inoltre che i paesi dell'UE applichino con maggiore efficacia l'attuale sistema di individuazione e denuncia degli abusi. Maggiori controlli da parte della Commissione europea e dei governi nazionali per limitare le frodi riguardanti i fondi UE: http://ec.europa.eu/news/eu_explained/111003_it.htm 14 Ottobre, Bruxelles Una riforma dell'IVA per combattere la frode e aiutare le piccole imprese Fra le proposte più rilevanti approvate giovedì dal Parlamento ci sono forti interventi per combattere la frode fiscale, esenzioni per le piccole imprese e le ONG e tassi ridotti per i prodotti "verdi". I deputati chiedono anche un ruolo più forte per la Commissione nel processo di armonizzazione dei regimi IVA 15 per ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese. Più soldi per far fronte ai flussi di migranti e rifugiati La risoluzione è la risposta del Parlamento europeo al Libro verde della Commissione sul futuro dell'IVA, pubblicato a dicembre 2010, e costituisce un contributo alla preparazione della futura strategia europea sul futuro dell'IVA, attesa per la fine di quest'anno. Il relatore del provvedimento David Casa (PPE, MT), durante il dibattito di giovedì mattina, ha dichiarato: "Alcuni imprenditori, con i quali ho parlato, mi hanno spiegato che preferiscono fare affari con paesi non UE perché hanno un regime IVA più semplice. Questo non deve più succedere. Dobbiamo semplificare e migliorare le infrastrutture e allo stesso tempo dare priorità anche alla lotta alle frodi fiscali che incidono ogni anno per diversi miliardi". L'obiettivo principale della risoluzione è trovare un equilibrio tra il mantenimento del gettito IVA ai livelli necessari per fornire una fonte importante di entrata e, al tempo stesso, assicurarsi che tale gettito non soffochi le attività imprenditoriali. Ciò potrebbe essere realizzato principalmente grazie alla lotta contro la frode e riducendo la sovrabbondanza di esenzioni e tariffe diverse. Gli eurodeputati sono decisi a combattere la frode fiscale: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct13.html;jsessionid=24D01CBF530AE0B237A96A27DD784544 14 Ottobre, Bruxelles Nuovi poteri d’inchiesta per gli Eurodeputati La Commissione Affari Costituzionali ha approvato nuove norme per rafforzare l'esercizio del diritto d'inchiesta del Parlamento europeo includendovi il diritto di condurre indagini sul campo, citare testimoni, richiedere documenti e relazioni di esperti. Traendo spunto dalle nuove competenze politiche conferite dal Trattato e dalle sue precedenti commissioni d'inchiesta, i deputati ritengono che gli attuali poteri d'inchiesta del Parlamento siano limitati e che, quindi, dovrebbero essere estesi per permettergli di esaminare approfonditamente le presunte violazioni o i casi di cattiva amministrazione nell'applicazione del diritto comunitario. Il rapporto, redatto da David Martin (S&D, Regno Unito), invita il Consiglio e la Commissione a concordare una serie di modifiche dell'attuale diritto di inchiesta del Parlamento europeo, includendo nuove disposizioni in materia di sanzioni e di cooperazione con le autorità locali. Il diritto d'inchiesta è un elemento importante dei poteri di sorveglianza e, a tal fine, secondo gli eurodeputati, alle commissioni d'inchiesta dovrebbe essere consentito di condurre indagini sul campo, anche ricevendo aiuto e assistenza da parte delle autorità nazionali, chiedere documenti, citare testimoni, sentire funzionari e altri agenti dell'Unione o degli Stati membri e chiedere relazioni di esperti. Al Parlamento europeo verrà consentito di condurre indagini sul campo: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct-10.html 17 Ottobre, Bruxelles Nuove regole per le esportazioni di armi da fuoco Nuove norme per il controllo delle esportazioni di armi da fuoco a uso civile (tiratori sportivi e armi da caccia) sono state adottate dal Parlamento, sulla base di un testo già concordato in via informale con il Consiglio. Il Parlamento vuole la massima sicurezza possibile, ma anche garantire che i cacciatori e i tiratori sportivi che escono dall'Unione europea per un certo periodo, non debbano subire inutili formalità. Il nuovo regolamento comunitario applica il protocollo delle Nazioni Unite per armi da fuoco (UNFP) che mira a combattere la fabbricazione e il traffico illeciti di armi, grazie a un controllo più efficace delle esportazioni di armi a uso civile, come i fucili da caccia. Gli esportatori europei dovranno chiedere l'autorizzazione agli Stati membri per esportare armi da fuoco e munizioni in paesi al di fuori dell'UE. Prima di rilasciare l'autorizzazione, le autorità locali dovranno anche accertarsi che il paese di destinazione non faccia obiezioni all'importazione o al transito delle armi. Nessuna autorizzazione è richiesta per i cacciatori e i tiratori sportivi, se giustificano il motivo del loro viaggio e rientrano nell'UE entro 24 mesi. La lista delle armi che richiedono autorizzazione sarà aggiornata dalla Commissione, che ne informerà Parlamento e Consiglio. Le nuove regole UE non si applicano alle armi disattivate o 16 antiche, a quelle in uso alle forze armate e alle autorità pubbliche degli Stati membri e alle transazioni Stato-Stato. Il nuovo regolamento comunitario applica il protocollo delle Nazioni Unite per armi da fuoco: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct14.html;jsessionid=B993D83B1941F4FAA29075301E818B2E 18 Ottobre, Bruxelles La Commissione riforma le procedure in materia di antitrust e amplia le funzioni del consigliereauditore La Commissione europea ha adottato una serie di misure volte ad aumentare l'interazione con le parti nei procedimenti antitrust e a rafforzare i meccanismi di tutela dei diritti procedurali delle parti stesse. Queste misure aumenteranno la trasparenza e l'equità dei procedimenti in materia di concorrenza e forniranno alle parti indicazioni chiare su cosa aspettarsi nelle varie fasi di un'indagine antitrust, aumentando la loro capacità di interagire con i servizi della Commissione. In caso di controversia in merito ai diritti procedurali, le parti possono rivolgersi al consigliere-auditore, che avrà un ruolo rafforzato in tutto il procedimento antitrust nel suo insieme. Il vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile della Concorrenza, Joaquín Almunia, ha dichiarato: "Il pacchetto di riforma delle procedure dimostra che siamo disposti ad ascoltare le parti interessate, trarre insegnamenti dalle esperienze passate e apportare miglioramenti, pur conservando l'efficienza delle procedure. Ritengo che tutte le parti interessate dai procedimenti in materia di concorrenza potranno beneficiare di reali miglioramenti nella pratica". Il pacchetto comprende anche la revisione del mandato del consigliere-auditore, che ne rafforza il ruolo e ne amplia le funzioni. Il consigliere-auditore è indipendente rispetto ai servizi che gestiscono i casi e svolge un ruolo fondamentale in quanto guardiano dei diritti procedurali nei procedimenti in materia di concorrenza. Il pacchetto integra inoltre nuovi sviluppi delle migliori pratiche da applicare per la presentazione degli elementi di prova di natura economica. Il nuovo mandato consente al consigliere-auditore di intervenire durante la fase d’indagine: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1201&format=HTML&aged=0&langua ge=EN&guiLanguage=en 19 Ottobre, San Sebastián Soluzione nordirlandese La conferenza di pace, svoltasi a San Sebastián, ha chiesto la cessazione delle violenze ma non lo scioglimento dell'Eta. Come dimostra l'esempio dell'Irlanda del nord, per mettere fine a un lungo conflitto servono concessioni unilaterali. A mettere alle corde l'Eta sono state la pressione della polizia e la fermezza della democrazia. Detto questo, se l'organizzazione terrorista aveva bisogno di un pretesto solenne per annunciare la fine delle violenze, la Conferenza internazionale di pace riunita a San Sebastián ne ha offerto uno su un piatto d'argento. L'autorevolezza degli ospiti, la dichiarazione in cinque punti e l'assenza dei governi spagnolo e basco dovrebbe essere sufficienti a convincere l'Eta ad annunciare la cessazione definitiva delle violenze. Inoltre lo sforzo che è stato fatto per mettere fine a questa tragedia non è mai stato così vicino alle richieste storiche della sinistra nazionalista basca. La conferenza di San Sebastián si è ispirata in parte al processo di pace irlandese. In quel caso i negoziatori non hanno chiesto lo scioglimento dell'Ira, ma soltanto la cessazione definitiva delle violenze. In seguito (e lo stesso accadrà anche per il conflitto basco) è stato affrontato il nodo dei prigionieri, dando prova di grande responsabilità politica. Nei prossimi mesi bisognerà ricordarsi di tutto questo per evitare che prevalgano gli estremismi. La Spagna prende come modello di riferimento l’Irlanda: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1070491-soluzione-nordirlandese 17 25 Ottobre, Bruxelles La crisi aiuta i trafficanti Le organizzazioni criminali non si limitano più alla prostituzione: adescano i disoccupati fingendosi agenzie interinali. Con il peggiorare della situazione economica nei loro paesi d'origine, sempre più persone cadono nella trappola. La maggior parte delle campagne contro il traffico di esseri umani non sembra dare grandi risultati. Lo stesso Parlamento europeo ha dichiarato di recente che tutte le misure adottate dall'Unione per limitare questa piaga si sono rivelate inefficaci. Secondo i dati pubblicati dal Consiglio d'Europa si tratta di una delle principali fonti di finanziamento del crimine organizzato; la "tratta delle bianche è inoltre il settore dell'economia sotterranea che negli ultimi anni ha conosciuto il maggiore sviluppo. Il traffico riguarda in particolare le donne: sarebbero circa l'80 per cento delle 800mila persone interessate. In diverse occasioni i paesi membri dell'Unione europea sono stati invitati ad assumersi le loro responsabilità: aiutare materialmente le vittime per permettere il loro rimpatrio o fornire una protezione amministrativa se vogliono rimanere sul territorio dell'Ue. Queste donne devono anche essere convinte dell'interesse che hanno a testimoniare contro i loro carcerieri, e bisogna garantire la loro sicurezza in caso di eventuali rappresaglie da parte di questi ultimi. La finalità di questi traffici rimane nella grande maggioranza dei casi lo sfruttamento sessuale, ma si osserva anche un aumento delle denunce per schiavitù. La tratta delle bianche è il settore dell'economia sotterranea che ha conosciuto il maggiore sviluppo: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1070371-la-crisi-aiuta-i-trafficanti 26 Ottobre, Bruxelles Bloccare l'accesso della criminalità organizzata ai fondi pubblici Servono regole più severe per impedire alle organizzazioni di stampo mafioso di accedere ai fondi pubblici, sostiene la risoluzione adottata dal Parlamento. La relatrice Sonia Alfano (ALDE) e i deputati hanno ribadito la necessità di istituire una commissione speciale incaricata di investigare la negatività dell'impatto sociale ed economico della criminalità organizzata in Europa. Il crimine organizzato, soprattutto quello di stampo mafioso, sta sfruttando a suo favore la globalizzazione, l'abbattimento delle frontiere nell'UE e le differenze normative tra gli Stati membri, per realizzare profitti sempre più considerevoli e per garantirsi allo stesso tempo l'impunità. La criminalità organizzata ha ormai creato una rete di consenso e di sostegno, con infiltrazioni profonde e consolidate nel mondo della politica, della pubblica amministrazione e dell'economia legale. Questa relazione propone una chiara linea di contrasto: confiscare i beni delle organizzazioni criminali e i profitti delle loro attività. Per evitare che fondi comunitari finiscano nelle mani di organizzazioni di stampo mafioso, il Parlamento invita la Commissione ad attivarsi affinché siano stabilite le norme necessarie ad assicurare la piena tracciabilità dei fondi europei da parte delle istituzioni competenti, così come da parte di cittadini e stampa. Particolare attenzione è dedicata alle amministrazioni locali che, secondo quanto sostiene il testo, "sono maggiormente esposte a infiltrazioni da parte del crimine organizzato". La Commissione dovrebbe anche predisporre chiare direttive per impedire che imprese legate alla criminalità organizzata e alle mafie partecipino alle gare pubbliche. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero concentrare la loro azione sul contrasto ai patrimoni criminali, compresi quelli che spesso sono occultati attraverso una rete di prestanome, fiancheggiatori, istituzioni politiche e gruppi d'interesse. Il crimine organizzato sta sfruttando a suo favore l'abbattimento delle frontiere nell'UE e le differenze normative tra gli Stati membri: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct27.html;jsessionid=67DB56FC4308D3809C7CAB7B2CAB84CC 18 RELAZIONI ESTERNE, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, ALLARGAMENTO 5 Ottobre, Bruxelles Jimmy Carter: "molto fiero" delle delegazioni di osservazione elettorale dell'UE A seguito delle rivolte della primavera araba, nei mesi a venire in numerosi paesi del Mediterraneo si svolgeranno le prime elezioni democratiche. L'ex presidente statunitense Jimmy Carter, che per molti anni ha promosso, a livello globale, le elezioni libere e trasparenti, ha partecipato ad un dibattito organizzato al Parlamento europeo. "La strada è stata lunga, ma oggi posso essere molto fiero del lavoro delle delegazioni di osservazione elettorale. Oggi abbiamo bisogno di essere ancora più coordinati, dobbiamo continuare a organizzare questi meeting ogni anno ed è necessario alzare le aspettative. Dobbiamo conoscere meglio il contesto dei paesi in cui interveniamo assicurandoci che il risultato delle elezioni sia accettato da tutti in maniera pacifica. Anche dai cittadini direttamente interessati". L'ex presidente Carter ha sottolineato il ruolo fondamentale esercitato dalle delegazioni di osservazione elettorale nelle fasi di transizione democratica. L'obiettivo delle delegazioni di osservazione elettorale del Parlamento europeo è quello di garantire la legittimità dei processi elettorali nazionali, sensibilizzando i cittadini al voto, evitando i brogli elettorali, proteggendo i diritti umani e contribuendo alla risoluzione delle tensioni. Il Parlamento europeo garantisce la legittimità dei processi elettorali nazionali tramite le delegazioni di osservazione elettorale: http://www.europarl.europa.eu/it/headlines/content/20110930STO27995/html/Carter-molto-fiero-delledelegazioni-di-osservazione-elettorale-dell'UE 10 Ottobre, Madrid Zapatero si converte allo scudo antimissile Dopo la Turchia, la Polonia e la Romania, anche la Spagna parteciperà al progetto dello scudo antimissile della Nato. Il sito è già stato scelto, come si evince dal titolo di Público: "Zapatero cede Rota". A Bruxelles il capo del governo spagnolo ha annunciato a sorpresa che la base navale nei pressi di Cadice accoglierà quattro navi equipaggiate con batterie antimissile e altri 1.300 soldati Usa. Secondo Público, la Spagna diventa in questo modo "un tassello chiave della struttura del sistema di difesa in Europa". Tuttavia "i partiti di sinistra e i movimenti pacifisti condannano la decisione" di Zapatero. Il primo ministro ha giustificato la propria scelta con la creazione di posti di lavoro e con i vantaggi economici per l'area attorno a Cadice. Il dispositivo installato a Rota sarà "uno dei tre pilastri" dello scudo che proteggerà l'europa dai missili balistici provenienti dall'Iran o dalla Corea del Nord. Altre componenti del progetto sono un radar in Turchia e le batterie di missili terra-aria in Polonia e Romania. Lo scudo verrà completato nel 2018, ma sarà operativo già dal 2012. Il capo del governo spagnolo ha annunciato la partecipazione al progetto dello scudo antimissile della Nato: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/1029331-zapatero-si-converte-allo-scudoantimissile 14 Ottobre, Bruxelles Schengen: "Bulgaria e Romania non devono diventare ostaggio d'istanze populiste" Gli Stati membri dovrebbero evitare populismi nazionali e consentire l'ingresso di Bulgaria e Romania nell'area Schengen, prendendo in considerazione esclusivamente i criteri esistenti. Questa è la posizione del Parlamento, approvata giovedì in una risoluzione che invita il Consiglio europeo ad adottare le misure necessarie per consentire a entrambi i paesi di entrar a far parte dell'area senza frontiere. In seguito alla decisione dei governi olandese e finlandese del 22 settembre di bloccare la 19 richiesta di Romania e Bulgaria di far parte della zona Schengen, il Parlamento ha votato a larga maggioranza per ribadire il sostegno a includere entrambi i Paesi nell'area Schengen. Bulgaria e Romania "hanno entrambi soddisfatto tutti i criteri" per aderire, insistono i deputati e hanno pienamente attuato le regole di Schengen, che è "l'unico prerequisito alla loro adesione" all'area. Il Parlamento sollecita tutti gli Stati membri a decidere sulla loro adesione "sulla sola base dell'acquis e delle procedure di Schengen". Criteri addizionali non possono essere imposti a questi due paesi, sottolinea sempre il PE, chiedendo ai governi nazionali di onorare i propri impegni e di "non dare la priorità al populismo nazionale". I deputati hanno invece respinto un emendamento che chiedeva alla Commissione di presentare proposte per rafforzare la zona Schengen incorporando nella legislazione comunitaria nuovi criteri d'adesione su criminalità e corruzione. Il Parlamento sollecita tutti gli Stati membri a decidere sull’adesione nell’area Schengen di Romania e Bulgaria: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct-11.html 26 Ottobre, Bruxelles Non chiudiamo la porta a Kiev Anche se la condanna a sette anni di carcere inflitta a Yulia Timoshenko solleva più di un dubbio sull’indipendenza della giustizia ucraina, l’Unione europea non deve rinunciare a dialogare con Kiev, la cui vocazione resta sicuramente europea. Se i governi di Unione europea e Stati Uniti hanno condannato la sentenza, la reazione della società ucraina è stata invece tiepida. Non serve a nulla incolpare il presidente Viktor Yanukovich, al potere soltanto da un anno e mezzo. Sarebbe invece più opportuno ammettere che ciò che accade oggi in Ucraina è il risultato prevedibile e assolutamente logico dell'evoluzione del paese da venti anni a questa parte. Il fatto che il sistema giudiziario ucraino si rifaccia tuttora a quello dell’Unione Sovietica dimostra ancora una volta che Kiev ha un urgente bisogno di riforme. Se l’opinione pubblica europea ha preso coscienza della complessità della situazione in Ucraina soltanto dopo la sentenza di Timoshenko, i cittadini ucraini invece non ne sono rimasti affatto sorpresi, in quanto sono abituati a lottare contro il sistema burocratico del paese e a restare sempre sulla difensiva, a prescindere da chi governa. Kiev aveva deciso di integrarsi nell’Europa già alla metà degli anni Novanta. Una scelta che tutti i presidenti ucraini hanno appoggiato. Ma per vent’anni l’Europa si è dimostrata restia a convergere verso est, ritenendo che l’Ucraina fosse una zona grigia, uno stato cuscinetto rispetto alla Russia. Così l’allargamento verso est è stato interrotto dalla costruzione di un nuovo muro ideologico lungo i confini dell’Ucraina. Soltanto ora le relazioni tra Unione europea e Ucraina stanno per compiere un significativo balzo in avanti. In questo contesto, un ruolo fondamentale potrà essere svolto da alcuni nuovi paesi membri dell’Ue come l’Estonia, che comprendono molto meglio le realtà ex sovietiche e la difficile fase di transizione che stanno vivendo questi paesi. Le relazioni tra Unione europea e Ucraina stanno per compiere un significativo balzo in avanti: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1096541-non-chiudiamo-la-porta-kiev 27 Ottobre, Tunisi Delegazione PE MOE: Elezioni in Tunisia, un importante passo verso la democrazia La delegazione del Parlamento europeo presieduta da Gabriele Albertini, che si è recata in Tunisia per monitorare le elezioni dell'Assemblea costituente nel quadro della missione di osservazione elettorale dell'UE, si è congratulata con le autorità tunisine per l'esemplare svolgimento delle elezioni. La delegazione si compiace dell'elevata affluenza alla prima elezione della primavera araba e spinge verso la creazione di uno stato democratico. "Queste elezioni sono una prima tappa molto importante. Adesso spetta a voi il compito di costruire nuove istituzioni democratiche," ha dichiarato l'on. Gabriele Albertini (PPE, IT), capo della delegazione del Parlamento Europeo. Costituita da quattordici eurodeputati di tutte le sponde politiche, la delegazione del PE si è recata in Tunisia su invito delle autorità tunisine per completare, da un punto di vista politico, la missione generale di osservazione elettorale dell'UE, guidata dall'eurodeputato Gahler (PPE, DE). La delegazione del PE si è più volte 20 complimentata con l'Istanza superiore indipendente per le elezioni (ISIE) per gli sforzi compiuti negli ultimi mesi. Il carattere inclusivo delle elezioni, l'elevato numero di donne e giovani candidati, la campagna elettorale rispettosa della libertà di espressione e sostenuta in modo equilibrato dai media locali, hanno contribuito ad uno svolgimento democratico e pacifico delle elezioni. La delegazione del Parlamento europeo si è recata in Tunisia su invito delle autorità tunisine: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct30.html;jsessionid=D2C63685767D6067A8268FC4BF3FA57E POLITICA REGIONALE 7 Ottobre, Bruxelles Mercedes Bresso respinge i piani per la sospensione degli aiuti regionali per i paesi che violano le regole del disavanzo In commissione, Mercedes Bresso si è opposta fermamente all’intenzione di sospendere tutti i fondi europei per lo sviluppo regionale che riguardano quei paesi che violano le regole riguardanti il deficit. Allo stesso tempo, la Presidente del CdR ha accolto le proposte di riforma per la politica regionale dell'UE. La Commissione europea ha presentato oggi le sue proposte legislative e uno dei cardini del suo programma di riforma è quello di sospendere i fondi UE ai paesi che non rispettano il patto di stabilità e crescita o il livello del deficit ed altre regole. In una prima reazione, la Presidente Bresso ha sottolineato che: "E' irritante che la Commissione abbia ignorato la forte opposizione fatta dal Comitato delle Regioni, dal Parlamento europeo e dalle altre parti interessate su questo punto”. Inoltre, ha sottolineato il danno e gli effetti a catena che la sospensione al finanziamento potrebbe provocare: "L'attuale crisi ha effetti devastanti sulle nostre regioni e città, ed il sostegno dell'UE ha un ruolo cruciale nella loro ripresa economica. Per questo non possiamo accettare la proposta di sospendere il finanziamento. Prelevare fondi UE da un'economia già in difficoltà significa peggiorare le cose. Questa misura mira a punire le autorità regionali e locali a causa dei fallimenti dei governi nazionali". La Presidente Bresso si oppone in Commissione alla sospensione degli aiuti: http://www.cor.europa.eu/pages/PressTemplate.aspx?view=detail&id=0c3f7709-2c0d-4132-84a737922cf0f58b 10 Ottobre, Bruxelles Le priorità di spesa dell'UE e la politica industriale in tempi di crisi all'ordine del giorno della plenaria del CdR I presidenti delle regioni e i sindaci di tutta l'UE avranno occasione di riunirsi a Bruxelles per analizzare la riforma del bilancio UE e il pacchetto sulla politica regionale 2014-2020. In parallelo agli OPEN DAYS, la settimana europea delle regioni e delle città, la sessione plenaria del Comitato delle regioni del 10-12 ottobre discuterà anche del futuro della politica industriale col vicepresidente della Commissione europea Tajani. La sessione d'apertura della plenaria del Comitato delle regioni (CdR) segnerà anche l'inaugurazione ufficiale degli OPEN DAYS 2011. Il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il commissario europeo per la Politica regionale Johannes Hahn, il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, la presidente della commissione Sviluppo regionale del PE Danuta Hübner, la ministra polacca per lo Sviluppo regionale Elżbieta Bieńkowska in rappresentanza della presidenza del Consiglio e la Presidente del CdR Mercedes Bresso discuteranno di come migliorare l'erogazione degli aiuti regionali dell'UE ai loro destinatari sul campo. Il dibattito avverrà pochi giorni dopo la presentazione delle proposte legislative della Commissione in questo settore. Di recente la Commissione europea ha anche presentato proposte sul finanziamento del bilancio dell'UE (risorse 21 proprie) e sulle priorità generali di spesa per la politica regionale, i sussidi all'agricoltura e i programmi di ricerca nel suo quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020. I presidenti delle regioni e i sindaci di tutta l'UE si riuniscono per discutere il pacchetto sulla politica regionale 2014-2020: http://www.cor.europa.eu/pages/PressTemplate.aspx?view=detail&id=f825c1e2-9c69-463f-8ff03cfab6ca7f84 11 Ottobre, Bruxelles Il Comitato delle regioni accoglie le proposte della Commissione generale per la futura politica di coesione agli OPEN DAYS 2011 durante la sessione di apertura. I membri del Comitato delle Regioni hanno accolto con grande favore le proposte della Commissione europea per i cinque regolamenti riguardanti i fondi territoriali durante gli OPEN DAYS 2011. La Presidente del CdR Mercedes Bresso ha espresso il suo apprezzamento per molti aspetti della proposta - il quadro strategico comune, la collaborazione con le autorità locali e regionali, la dimensione territoriale, una nuova categoria di regioni di transizione e una più forte cooperazione territoriale all’interno dell’UE. Michael Schneider, presidente del gruppo PPE del CdR e relatore dell’ European Regional Development Fund (ERDF), ha elogiato la proposta della Commissione e l'attenzione del commissario alla politica regionale Johannes Hahn al ruolo delle regioni: "Ha dimostrato di essere un vero amico del Comitato delle regioni ", ha detto. Il Vice-Presidente Ramón Luis Valcárcel Siso, nel frattempo, ha sottolineato che "la concentrazione tematica è importante, ma le nostre regioni hanno bisogno di una forte flessibilità nella definizione delle proprie priorità e degli obiettivi specifici, questo è l'unico modo per garantire una vera governance multilivello". Tuttavia, sul tema della condizionalità macroeconomica, Mercedes Bresso ha sottolineato ancora una volta l'opposizione del CdR alla proposta. Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, nel frattempo, ha detto che la politica di coesione è stata "più importante che mai come uno strumento per sostenere le politiche di crescita". Da parte sua, Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek ha avvertito sulle conseguenze negative che qualsiasi riduzione del futuro bilancio dell'UE avrebbe sulla politica di coesione, che ha definito "un pilota formidabile di crescita, un generatore di investimenti e un creatore di posti di lavoro". La sessione di apertura degli OPEN DAYS 2011 si affronta la tematica della collaborazione con le autorità locali e regionali: http://www.cor.europa.eu/pages/PressTemplate.aspx?view=detail&id=859d4312-9f5d-41d0-80ddabdb570c8579 11 Ottobre, Bruxelles Politica di coesione: crescita vs sostenibilità Secondo la presidentessa della commissione per lo Sviluppo regionale Danuta Hübner "l'Europa deve difendere una crescita sostenibile e creare posti di lavoro che non andranno persi domani". I fondi di coesione e sviluppo regionale permettono un'armonizzazione dei Paesi a livello sociale ed economico. I parlamentari nazionali e gli eurodeputati hanno discusso il pacchetto legislativo relativo a questi fondi dal 2013 in poi. La Commissione europea ha puntato sulla crescita richiedendo di poter interrompere l'erogazione dei fondi qualora le politiche nazionali non rispettino gli impegni presi. Un dettaglio che preoccupa i deputati. Nel 2010 la politica di coesione rappresentava il 45% del budget annuale dell'Unione europea. Gli obiettivi: il rafforzamento della concorrenza, dell'occupazione, della cooperazione territoriale europea e il sostegno delle regioni più povere. Il 70% dei nuovi fondi saranno assegnati a quei 120 milioni di cittadini che vivono in regioni il cui PIL è inferiore ai tre quarti della media europea. In questo modo i paesi ricchi pagheranno per quelli più poveri? No. A quanto dice il commissario per le Politiche regionali Johannes Hahn, i due terzi delle esportazioni effettuate da ogni singolo Stato membro resteranno all'interno del mercato unico: "Un euro speso in Polonia porterà 40 centesimi all'Unione europea dei Quindici". 22 L’assegnazione dei fondi sarà destinata alle regioni considerate più povere, senza creare squilibri: http://www.europarl.europa.eu/it/headlines/content/20111007STO28688/html/Politica-di-coesionecrescita-vs-sostenibilit%C3%A0 SALUTE E PROTEZIONE DEI CONSUMATORI 6 Ottobre, Bruxelles Sfidare la montagna di rifiuti elettronici dell'Unione europea Nella sua riunione di questa settimana la Commissione ambiente ha chiesto che gli Stati membri siano obbligati a raccogliere e riciclare più frigoriferi usati, telefoni e altri rifiuti elettronici. I parlamentari europei mirano a rendere più facile per i consumatori la restituzione dei piccoli elettrodomestici e a contrastare gli operatori senza scrupoli inclini all'esportazione illegale di rifiuti elettronici. Il voto della commissione ambiente, quasi unanime in seconda lettura (52 voti a favore, 1 contro e 5 astensioni), riguarda le modifiche alla direttiva attualmente in vigore sui rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Un voto in plenaria è previsto per gennaio 2012, per consentire le negoziazioni con il Consiglio. I deputati europei precisano che dal 2016 l'obiettivo è che gli Stati membri raccolgano l'85% dei rifiuti dei prodotti elettronici immessi sul mercato. Il Consiglio sostiene invece un obiettivo del 65% basato sui beni in vendita, da realizzare progressivamente nella maggior parte dei paesi europei entro il 2020 e nei restanti entro il 2022. In questo momento è applicato un obiettivo forfettario annuale di 4 kg a persona. Molti rifiuti di piccole apparecchiature elettroniche sono gettati via insieme a spazzatura di altro tipo, nonostante contengano sostanze nocive. Per far fronte a questo problema i deputati affermano che i consumatori dovrebbero essere autorizzati a restituire gratuitamente i piccoli elettrodomestici e apparecchiature elettriche nei negozi. Ciò offrirà una valida alternativa alle strutture specializzate che già accettano rifiuti elettronici domestici senza alcuna spesa. I parlamentari europei mirano a rendere più facile la raccolta ed il riciclaggio dei rifiuti elettronici: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct3.html;jsessionid=B1ECAB5CF68C6D6BFD4B85B17208F462 7 Ottobre, Bruxelles Controlli più severi su prodotti fitosanitari, pesticidi e biocidi Salvaguardare la salute dell'uomo e dell'ambiente grazie a controlli più severi sui i prodotti fitosanitari e sui biocidi. Lo chiedono gli eurodeputati della commissione ambiente salute pubblica e sicurezza alimentare, che hanno adottato, alla quasi unanimità, un rapporto che vorrebbe limitare al massimo l'utilizzo in agricoltura di pesticidi contenenti sostanze pericolose per la salute dell'uomo. I deputati vogliono rinforzare i controlli per assicurarsi che i prodotti utilizzati in agricoltura non costituiscano una minaccia per la salute umana e l'ambiente. In tal senso l'uso di sostanze rischiose, come gli agenti cancerogeni, non saranno autorizzate, salvo in casi assolutamente necessari o quando non esistono alternative efficaci. Nel rapporto, la Commissione ambiente chiede che venga attuato un controllo regolare sui biocidi e che i pareri favorevoli sulle nuove sostanze siano validi per un periodo di 10 anni al massimo. L'introduzione di un'autorizzazione a livello europeo rappresenta un passo importante verso la creazione di un mercato armonizzato dei biocidi che, permettendo una valutazione coerente e un'applicazione unitaria dei requisiti in tutti gli Stati membri, ha un effetto positivo sul mercato interno e sulla tutela del consumatore. la Commissione ambiente chiede che venga attuato un controllo regolare sulle sostanze potenzialmente nocive: http://www.europarl.it/view/it/press-release/pr-2011/pr-2011-October/pr-2011-Oct5.html;jsessionid=2F45C7151B92DF21C4560E4D19EF614D 23 12 Ottobre, Bruxelles Gli acquisti on-line saranno meglio protetti I consumatori stanno per avere i loro diritti rafforzati, in particolare per quanto riguarda gli acquisti a distanza o fuori dai locali commerciali dei venditori. Una nuova direttiva sui diritti dei consumatori, formalmente approvata dal Consiglio, garantirà norme chiare, che saranno le stesse in tutta l'Unione europea. Secondo le nuove disposizioni, gli acquirenti su Internet avranno un periodo di 14 giorni per la restituzione, durante il quale essi possono cambiare idea per qualsiasi motivo, restituire la merce ed ottenere i loro soldi indietro. Per fare questo, si può utilizzare un modulo standard di recesso previsto dal venditore. Come regola generale, la merce ordinata a distanza deve essere consegnata al compratore entro 30 giorni, altrimenti l'acquirente può annullare l'acquisto. L’accordo sulle norme era già stato raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo il 23 giugno 2011. Gli Stati membri avranno due anni per la loro attuazione. Maggior tutela per i consumatori che acquistano sulla rete: http://www.consilium.europa.eu/homepage/showfocus.aspx?lang=it&focusID=77387 17 Ottobre, Bruxelles Un contratto di vendita unico per facilitare gli acquisti nell'UE Norme facoltative comuni per le vendite favorirebbero gli scambi transfrontalieri e ridurrebbero i costi per le imprese, offrendo ai consumatori più scelta e una maggiore protezione. Negli ultimi 20 anni l'integrazione dei mercati in Europa ha prodotto numerosi vantaggi, dalla riduzione delle tariffe aeree all'abbassamento dei costi di roaming per la telefonia mobile. Nell'UE permangono tuttavia ancora alcuni ostacoli agli scambi transfrontalieri, come ad esempio le differenze tra le varie legislazioni nazionali in materia di vendite. Scoraggiati dalle complesse e costose procedure, richieste per superare tali differenze, gli operatori commerciali devono rinunciare ogni anno ad un potenziale giro d'affari di almeno 26 miliardi di euro. Il contratto di vendita europeo proposto dall'UE risolverebbe il problema, facilitando gli scambi transfrontalieri e offrendo ai consumatori una maggiore scelta, prezzi più bassi e un elevato livello di tutela dei loro diritti in tutti i paesi dell'Unione. Attualmente il 44% degli europei dichiara di non acquistare all'estero perché incerto riguardo ai propri diritti. I venditori che utilizzano il contratto di vendita europeo non dovranno più far fronte a una molteplicità di sistemi nazionali, con conseguente riduzione dei costi. Un'indagine rivela che il 71% delle imprese europee utilizzerebbe il contratto unico europeo per tutte le vendite in ambito UE, se fosse disponibile. Il contratto di vendita europeo proposto dall'UE potrebbe facilitare gli scambi transfrontalieri: http://ec.europa.eu/news/environment/111014_it.htm 25 Ottobre, Bruxelles L’Europa contro Facebook Facebook non rispetta la privacy dei propri utenti? Le riflessioni di uno studente di legge austriaco sono sfociate in un'inchiesta sulla protezione dati in Irlanda, sede del quartier generale europeo del social network. Presentato dalla stampa in lingua tedesca come lo scontro tra Davide e Golia, quello che è nato come uno studio di uno studente di legge austriaco è diventato una battaglia dell'ente per la tutela della privacy irlandese contro Facebook, e potrebbe coinvolgere 600 milioni di utenti in tutta Europa. Le accuse nei confronti di Facebook sono nate da una richiesta basata sulla legge europea inoltrata da Max Schrems, che ha chiesto agli amministratori di Facebook di avere accesso ai suoi dati personal conservati dal social network, e ha ricevuto un Cd contenente 1.222 pagine di informazioni collegate alla sua attività su Facebook. Tra i suoi file personali lo studente ha trovato alcune informazioni che lo hanno profondamente turbato. I dati contenevano post, poke e messaggi di utenti che aveva cancellato da tempo, nonché spezzoni di chat e messaggi istantanei che riguardavano la sua vita privata e quella dei suoi amici. Secondo Schrems la conservazione dei dati è potenzialmente pericolosa. Facekook, come del resto molte altre aziende, potrebbe subire attacchi informatici. Inoltre tutte le piccole informazioni conservate, apparentemente poco rilevanti, potrebbero facilmente essere raggruppate per formare un archivio sull'attività degli individui ed essere utilizzate impropriamente dal governo, dai servizi segreti e quant'altro. L'obiettivo della campagna di Schrems è la difesa della 24 trasparenza, un valore che secondo lo studente Facebook sostiene di voler difendere ma in realtà infrange regolarmente. La campagna del giovane Schrems è la difesa della trasparenza: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1087231-l-europa-contro-facebook VARIE 7 Ottobre, Bruxelles L’Europa senza Trichet Il mandato del governatore della Bce sta per scadere. Accusato sia di eccessiva timidezza che di troppa intraprendenza, nonostante alcuni gravi errori è riuscito a tenere a galla l'unione monetaria nella tempesta. Arrivato alla fine del suo mandato di otto anni, oggi il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet può tirare le somme del suo operato. La speranza è che annunci il ribasso del tasso di riferimento (l'inflazione è sotto controllo nei pressi del 2 per cento) o quanto meno, che abbia avviato un processo in tal senso lasciando la decisione al suo successore Mario Draghi. Gli errori della Bce sotto la guida dell'ex governatore della Banca di Francia sono stati sostanzialmente due. Il primo è stato commesso nel giugno del 2008, quando Trichet ha innalzato il tasso d'interesse subito dopo che l'inflazione si era stabilizzata e nonostante il disastro della Grande recessione scatenata dal crollo della Lehman Brothers nel mese di settembre. Il secondo è stata la timida gestione politica dell'acquisto dei titoli di stato dei paesi periferici in due momenti diversi, all'inizio del mese di maggio del 2010 e nell'agosto scorso, quando le turbolenze sui mercati hanno determinato un sensibile aumento del differenziale del debito italiano e spagnolo rispetto a quello tedesco. Verso la fine del mandato si tirano le somme, calcolando l’operato del governatore della Bce: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1030521-l-europa-senza-trichet 12 Ottobre, Bratislava Malta vota sì, tocca alla Slovacchia Il Parlamento di Bratislava boccia il piano di estensione del fondo-salva-Stati. Il Primo ministro Iveta Radicova aveva deciso di porre la fiducia su questo passaggio cruciale: la Slovacchia è il solo Paese a non aver ancora approvato il piano per affrontare la crisi dell’eurozona. Questa la reazione del leader dimissionario della coalizione di centro-destra: “Nessun Primo ministro può appoggiare un risultato come quello di questo voto” ha detto Radicova. “Perché sappiamo – come lo sanno i nostri partner di coalizione – che la Repubblica Slovacca ha una sola possibilità per superare questo periodo di crisi. Può farlo soltanto grazie alla collaborazione con i suoi partner europei, assieme agli altri Stati membri”. Ad aver già annunciato già nei giorni scorsi la contrarietà all’approvazione del piano era stato il partito Libertà e Solidarietà Sas, che detiene 22 seggi sui 77 della maggioranza in Parlamento. Trattative sono già in corso con l’opposizione per trovare un accordo che permetta di sbloccare la situazione. La Slovacchia si pronuncia riguardo al Fondo europeo di stabilità finanziaria: http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/1044631-malta-vota-si-tocca-alla-slovacchia 27 Ottobre, Bruxelles Jürgen Habermas: per una vera Europa democratica La crisi dell'eurozona rende necessaria una maggiore integrazione politica tra i paesi dell'Unione europea. Tuttavia, le idee dei leader del Vecchio continente non contemplano quella che dovrebbe essere la priorità della politica comunitaria: il benessere dei cittadini nella democrazia. L'attuale crisi economica esige la massima attenzione. Ma al di là dei problemi contingenti, i leader politici non 25 dovrebbero dimenticare i difetti strutturali dell'Unione monetaria, che non potranno essere eliminati senza un'adeguata unione politica. All'Unione europea di oggi mancano le competenze necessarie per armonizzare le economie nazionali, che sul piano della competitività sono ancora troppo eterogenee. Tutti i governi coinvolti nel progetto europeo si ritrovano ormai sperduti, paralizzati di fronte a un dilemma: da una parte i diktat delle grandi banche e delle agenzie di rating, dall'altra la paura di una delegittimazione da parte della popolazione esasperata. Le soluzioni temporanee continuamente proposte tradiscono la mancanza di una prospettiva di più ampio respiro. La crisi finanziaria iniziata nel 2008 ha fossilizzato il meccanismo d’indebitamento pubblico e a farne le spese saranno le generazioni future. In questo momento non si capisce come le politiche di austerity – difficili da imporre sui vari fronti nazionali – potranno mai coniugarsi nel lungo periodo con il mantenimento di uno stato sociale efficace. Considerata la gravità del problema, ci si aspetterebbe che i politici si preoccupassero di mettere le carte in tavola per spiegare alla popolazione il rapporto tra i costi a breve termine e i vantaggi futuri di questo sistema, considerando che i popoli hanno il diritto di comprendere lo storico significato del progetto europeo. Secondo il sociologo tedesco, la priorità della politica comunitaria dovrebbe essere il benessere dei cittadini nella democrazia: http://www.presseurop.eu/it/content/article/1104021-juergen-habermas-una-vera-europa-democratica BANDI Siete alla ricerca di un partner per la realizzazione di un progetto in ambito comunitario? Le ricerche partner per i bandi in oggetto sono pubblicate sul nostro sito www.casaliguria.org PUBBLIC. SCADENZE SETTORE BANDO ISTRUZIONE E CULTURA GP/RPA/REFERNET-FPA/002/11 INVITO APERTO A PRESENTARE PROPOSTE REFERNET - RETE EUROPEA DEL CEDEFOP NEL CAMPO DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE - (2011/C 289/09) Budget: 4.000.000 € MEDIA 2007 INVITO A PRESENTARE PROPOSTE EACEA/23/11 SOSTEGNO ALLA DIFFUSIONE TELEVISIVA DI OPERE AUDIOVISIVE EUROPEE - (2011/C 286/06) Budget: 10.800.000 € MEDIA 2007 INVITO A PRESENTARE PROPOSTE EACEA/36/11 PROMOZIONE/ACCESSO AL MERCATO Budget: 2.500.000 € 30/09/2011 20/10/2011 http://www.cedefop.europa.eu/EN/working-withus/public-procurements/calls-for-proposals.aspx 30/09/2011 http://www.mediaitalia.eu/files/bandi/gazzetta_ufficiale_tvbroad.pdf HOME/2011/CFP/PPVOT IMMIGRAZIONE: COOPERAZIONE CON I PAESI TERZI 13/10/2011 06/12/2011 ISTRUZIONE E CULTURA ISTRUZIONE E CULTURA GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI 16/12/2011 11/06/2012 26/10/2011 09/12/2011 01/06/2012 DOCUMENTI http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do ?uri=OJ:C:2011:313:0010:0012:IT:PDF http://ec.europa.eu/homeaffairs/funding/pilotprojects/funding_pp_torture_ 2011_02_en.htm 26 PROGETTO PILOTA SULLE VITTIME DI TORTURE INVITO A PRESENTARE PROPOSTE Budget: 1.000.000€ AMBIENTE TRASPORTI -------------------------------------------------------------elisabetta.bellocchi@ec.europa.eu Directorate-General for Home Affairs - Unit B4: Financial support - Immigration and Asylum LIFE + INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER SOVVENZIONI DI FUNZIONAMENTO DELLE ONG ATTIVE NEL CAMPO AMBIENTALE PER IL 2012 Budget: 9.000.000 € 21/10/2011 05/12/2011 http://ec.europa.eu/environment/ngos/pdf/call_p roposals2012.pdf MARCO POLO II CALL FOR PROPOSAL Budget: 57.000.000 € 21/10/2011 16/01/2012 http://ec.europa.eu/transport/marcopolo/files/call s/docs/2011/full_call_text_2011_en.pdf Contact [email protected] 12/10/2011 12/01/2012 http://ec.europa.eu/research/participants/portal/ page/ideas?callIdentifier=ERC-2012-Support-1 Agenzia nazionale di contatto Life SETTIMO PROGRAMMA QUADRO RICERCA E INNOVAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE VII PROGRAMMA QUADRO Idee ERC-2012-SUPPORT-1 7 PQ DI RST – IDEE: BANDO PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI DI GENERE NELLE CARRIERE Budget: 150 000 €. Il contributo comunitario è pari al 100% dei costi ammissibili. VII PROGRAMMA QUADRO Persone FP7-PEOPLE-2012-COFUND AZIONE MARIE CURIE: COFINANZIAMENTO DI PROGRAMMI REGIONALI, NAZIONALI ED INTERNAZIONALI (COFUND) Budget: 110.000.000€ VII PROGRAMMA QUADRO Persone FP7-PEOPLE-2012-IAPP AZIONE MARIE CURIE - PARTENARIATI E PERCORSI PROFESSIONALI INDUSTRIA-UNIVERSITÀ (IAPP) Budget: 80.000.000 € VII PROGRAMMA QUADRO Persone FP7-PEOPLE-2012-CIG AZIONE MARIE CURIE - SOVVENZIONI DI INTEGRAZIONE PER LA CARRIERA (CIG) Budget: 40.000.000 VII PROGRAMMA QUADRO Idee ERC-2012-SyG (Sovvenzione CER -Consiglio europeo di ricerca- di sinergia) INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA DI LAVORO «IDEE» 2012 DEL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO COMUNITARIO PER LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E LE ATTIVITÀ DI DIMOSTRAZIONE Budget: 150.000.000 Federica Prete [email protected] Manuela Schisani [email protected] 19/10/2011 15/02/2012 19/10/2011 19/04/2012 20/10/2011 18/09/2012 25/10/2011 25/01/2012 http://ec.europa.eu/research/participants/portal/ page/people?callIdentifier=FP7-PEOPLE-2012COFUND Punto di contatto nazionale per il 7° PQ Apre - Agenzia per la promozione della ricerca europea http://ec.europa.eu/research/participants/portal/ page/people?callIdentifier=FP7-PEOPLE-2012-IAPP Punto di contatto nazionale per il 7° PQ Apre - Agenzia per la promozione della ricerca europea http://ec.europa.eu/research/participants/portal/ page/people?callIdentifier=FP7-PEOPLE-2012-CIG Punto di contatto nazionale per il 7° PQ Apre - Agenzia per la promozione della ricerca europea http://ec.europa.eu/research/participants/portal/ page/ideas?callIdentifier=ERC-2012-SyG http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do ?uri=OJ:C:2011:312:0009:0009:IT:PDF 27