7 incontro - Il mercato del lavoro

Transcript

7 incontro - Il mercato del lavoro
il mercato del lavoro
[email protected]
31 marzo 2016
domande per oggi
• cos’e’ il mercato del lavoro?
• come funziona il mercato del lavoro?
perché lo chiamiamo mercato?
• “il lavoro non e’ una merce” (preambolo ILO)
• le persone offrono servizi lavorativi in cambio di
un salario per ottenere un reddito
• le imprese domandano servizi lavorativi in
cambio di un salario per produrre beni e servizi
• le forze della domanda e dell’offerta contano,
quindi ‘mercato del lavoro’ ha significato analitico
perché lo chiamiamo mercato?
• un mercato molto speciale: i servizi lavorativi
sono incorporati nelle persone, da cui la
differenza con il mercato delle mele
mele vs. servizi lavorativi
le mele:
1. non sono incorporate nel contadino
2. sono omogenee, per una data varieta’
3. non decidono se e quanto investire in “capitale malico”
4. non decidono se presentarsi al mercato o restare sull’albero
5. non diventano poco saporite se il loro prezzo e’ troppo basso
6. non scelgono se emigrare in un altro mercato delle mele
7. sono scambiate in un mercato che interessa a pochi
i servizi lavorativi:
1. sono incorporati nelle persone
2. sono forniti da persone che sono eterogenee
3. sono forniti da persone che possono investire in “capitale umano”
4. sono forniti da persone che possono decidere di non fornirli
5. diventano di scarsa qualita’ se il salario e’ troppo basso
6. possono emigrare in un diverso merato del lavoro
7. sono scambiati in un mercato che interessa alla maggioranza
cos’e’ il mercato del lavoro
• una istituzione sociale per lo scambio di
servizi lavorativi (il piu’ importante fattore
produttivo) ad un prezzo chiamato salario
• un mercato molto speciale (perche’ i servizi
lavorativi sono incorporati nelle persone) e
quindi molto regolato
come funziona il mercato del lavoro?
• funziona come un altro particolare “mercato”
come funziona il mercato del lavoro?
• utile pensare in termini di stock e flussi
la domanda
l’offerta
equilibrio
• l’equilibrio di mercato risulta dall’equilibrio di
questi flussi e stock, a loro volta determinati
dalle decisioni individuali
– decisioni di creazione e distruzione
– decisioni di partecipazione
– decisioni di ricerca, accettazione/rifiuto offerte
• queste decisioni sono influenzate anche dal
modo in cui il mercato del lavoro e’ regolato
cosa ci dice l’equilibrio?
• la disoccupazione ha, almeno in parte, natura
“frizionale”
• per questo osserviamo coesistenza di
lavoratori disoccupati e posti di lavoro vacanti
• margini di “mismatch”
– distribuzione geografica
– abilita’ e capacita’ (“skills”)
cosa ci dice l’equilibrio?
• mercato dinamico: flussi elevati
• mercato sclerotico: bassi flussi
• mercato duale: flussi e stock eterogeni
• alcuni paesi soffrono di:
– elevata disoccupazione di lunga durata
– elevata disoccupazione giovanile
– dualità generazionale (elevato turnover giovani)
Disoccupati di lunga durata (> 1 anno)
Fonte: OCSE, statistiche sul lavoro
Disoccupazione giovanile (2012)
disoccupazione di lunga durata
• perché disoccupazione di lunga durata?
– elevato costo di distruzione (e quindi creazione) di
posti di lavoro
disoccupazione giovanile
• perché tasso di disoccupazione giovanile
maggiore della media?
– giovani gruppo più marginale nel mercato del
lavoro (meno esperienza)
– giovani possono più facilmente rigettare
– giovani poco qualificati per i nuovi posti di lavoro
(problema del sistema educativo)
mercato duale
• perché un mercato duale?
– la domanda di flessibilita’ si “scarica” sui contratti
che la permettono
– problemi: equita’ generazionale ma anche
efficienza (scarso investimento reciproco)
“jobs act”: cosa e perche’
• si e’ ridotta la protezione del posto di lavoro,
aumentando la protezione dei lavoratori
• cioe’ un movimento nelle direzione di un
mercato del lavoro meno mediterraneo (italia,
spagna, grecia) e piu’ scandinavo (danimarca)
• l’idea e’ che la riduzione del costo di
separazione induca una maggiore creazione di
posti di lavoro
• cosa dice l’evidenza empirica?
evidenza empirica
1. In presenza di protezione dell’occupazione:
•
minori flussi da occupazione a disoccupazione e viceversa
•
le donne e i giovani fanno peggio degli altri gruppi in termini sia di
occupazione (piu’ bassa) sia di disoccupazione (piu’ alta)
•
la creazione e la distruzione di posti di lavoro sono entrambi piu’
lenti. Si riduce cioe’ la velocita’ di riallocazione dei lavoratori.
•
le imprese diventano piu’ selettive e assumono con maggiore
probabilita’ lavoratori piu’ istruiti.
2. Quando si riduce la protezione dell’occupazione le imprese
iniziano a sostituire contratti temporanei con contratti
permanenti. Cioe’ piu’ persone vengono assunte con contratti a
tempo indeterminato.